Pubblicato il 13 Luglio 2022
di Stefano Fabrizi
Sabato 16 luglio gli Africa Unite si esibiscono a Pesaro in Piazza del Popolo nell’ambito dell’UlisseFest, organizzato da Lonely Planet, dove presentano il nuovissimo album Non è Fortuna che celebra i 40+1 anni di attività della band. Il concerto a Pesaro, previsto per le ore 22, è ad ingresso gratuito.

Con Bunna abbiamo fatto una chiacchierata su questi 41 anni di presenza nel panorama della musica non solo italiana. Racconti e considerazioni dai quali traspare evidente la voglia di esserci ora come allora, quando agli inizi andavano a vendere i dischi porta a porta. Il loro successo? Essere sempre stati se stessi e non aver ceduto al mercato, ma portato avanti un progetto, gli Africa Unite, che ha visto passare tanti e importanti musicisti. Una officina che ha forgiato anche modi diversi di interpretare la musica con contaminazioni. Loro i primi cantare in italiano, loro a sperimentare la musica elettronica, loro ad avvicinarsi alla musica classica sempre e comunque nel nome del reggae. Ecco l’intervista-video con Bunna.
Dalla loro formazione nel 1981, continuano la loro lunga carriera che ha superato un importante traguardo: 40+1 anni di incredibili successi e riconoscimenti. Tra reggae, sperimentazioni sonore e attenzione ai temi sociali, gli Africa Unite hanno portato la loro musica in tutta Italia, in Europa e oltreoceano.

Non è fortuna è la testimonianza dell’impegno e della coerenza di una band che in questi anni ha suonato e sudato sui palchi italiani e esteri, con costanza invidiabile, prodotto centinaia di brani e oggi è ancora qui a presentare un nuovo lavoro e un nuovo tour (40+1 Tour).
Forse parlare di disco è ormai desueto se non per i sopravvissuti che credono ancora nella musica, nel suo significato e nella sua forza. Non è fortuna è il “numero non lo so” dei dischi di Africa Unite, sono veramente tanti ed hanno richiesto in questi anni un lavoro continuo. La band non si è mai sciolta ed ha continuato a macinare concerti su concerti. Oramai anche di questi si è perso il conto.
Gli Africa Unite sono quindi molto orgogliosi di ribadire che la fortuna non ha avuto un ruolo rilevante nella loro vita musicale. Anzi ….. duro lavoro, 3 viaggi andata e ritorno sulla luna con il furgone, litigi, riappacificazioni, cambi di formazione, sudore e, purtroppo, gravi lutti. Ma sempre tantissimo impegno, voglia di migliorarsi, nel suono, nella tecnica e nella scrittura.
Non è fortuna si pregia della partecipazione di quattro ospiti d’eccezione. In “Non è Fortuna”, title track dell’album, troviamo David Hinds, cantante della band britannica Steel Pulse che ha influenzato non poco lo stile degli Africa Unite. Questo feat. è stato possibile grazie alla mediazione di Gaudi, produttore e amico londinese che ha anche realizzato la dub version del brano. Brinsley Forde, cantante degli Aswad, altro nome fortemente voluto da Bunna e Madaski, interviene in “Bilancio Inutile”. Tonino Carotone invece è la voce in “Tuyo”, brano di Rodrigo Amarante che fa parte della colonna sonora della nota serie Narcos. Infine il giovane rapper Tito Sherpa, recente scoperta della band, interviene in “La Grande Truffa del Millennio” e “Amori Scarichi”.

Africa Unite, un po’ di storia
Nel 1981, immediatamente dopo la prematura scomparsa di Bob Marley, Bunna e Madaski formano gli Africa Unite, cominciando il percorso che oggi li ha portati a diventare il gruppo più longevo e rappresentativo del reggae made in Italy.
Il debutto discografico avviene nel 1987 con “MJEKRARI”a cui fa seguito l’Ep “LLAKA” grazie ai quali gli A.U. collettano un buon numero di live in giro per l’Italia. Nel 1991 pubblicano “PEOPLE PIE” che contribuisce ulteriormente ad aumentare la loro popolarità. Nello stesso anno vengono chiamati ad aprire il concerto di Gregory Isaac a Negril, in Giamaica.
Gli anni ’90 sono gli anni del fermento culturale e musicale, dell’esplosione creativa nata e cresciuta nelle occupazioni e nei movimenti di controcultura, in questo contesto prende forma il disco, che nel 1993 esce per la Vox Pop, “BABILONIA E POESIA”, un album cantato quasi interamente in italiano che si confermerà un disco cruciale per il futuro del gruppo.
Nell’immediato si vedono moltiplicare i concerti in Italia ed inoltre la distribuzione in Olanda, Belgio e Francia, fa sì che gli Africa vengano invitati ad una serie di festival in giro per l’Europa. In seguito saranno chiamati al Festival di Babilonia in Iraq e a partecipare a due concerti in Palestina.
“UN SOLE CHE BRUCIA” del 1995, ottiene un inaspettato successo di critica e pubblico che aprirà la strada per la futura collaborazione con Polygram/Mercury con la quale gli Africa pubblicheranno l’anno successivo il live “IN DIRETTA DAL SOLE”.
Il 1997 è l’anno de “IL GIOCO” attraverso il quale la band esplora e mescola tutte le più moderne tendenze musicali mitteleuropee distaccandosi dallo stereotipo reggae per avvicinarsi al drum’n’bass, al funk, passando per l’ r’n’b. Undici tracce che, nell’edizione dub, uscita solo in vinile, si pregiano dell’intervento di Mad Professor, in qualità di Dub Master.
Il ritorno alla tradizione è segnato da “VIBRA”, pubblicato da Universal nel 2000. Il tour, questa volta, durerà quasi due anni.
Nel 2001, in occasione del ventennale della morte di Marley, la band pubblica l’album tributo “20”, nel quale propone una selezione di brani di Robert Nesta Marley rivisitati in perfetto stile Africa. “MENTRE FUORI PIOVE” esce nel 2003 e segna il ritorno della band all’autoproduzione, avvalendosi della collaborazione di Venus, per la distribuzione del disco. Suoni raffinati, arrangiamenti curati e liriche intense sono gli elementi distintivi di questo lavoro.
“UN’ALTRA ORA”, pubblicato l’anno successivo, è una raccolta di brani dal vivo a cui viene abbinato un Dvd, 160 minuti di ritmo in levare, musica, immagini e i viaggi in Giamaica, Iraq, Olanda, Palestina oltre ad alcune pillole di backstage.
Nel 2006 arriva “CONTROLLI”, un perfetto mix tra dub, reggae e spunti di elettronica, con due ospiti d’eccezione: Natasja, talentuosa artista danese, prematuramente scomparsa, e Raiz.
A seguire in “4 RIDDIMS 4 UNITY” gli Africa Unite ospitano la scena Reggae italiana e nomi stranieri d’eccellenza come Kymani Marley, Princess Julianna, Sergent Garcia, a cantare su quattro basi estratte dall’album “Controlli”.
“BIOGRAFRICA UNITE” esce nel 2008 in co-produzione con Universal. Un prestigioso cofanetto monografico contente due Cd e un Dvd. Nell’estate del 2009 la band realizza venti concerti tra Italia, Spagna con una puntata a Los Angeles.
Nel 2010 con “ROOTZ” si recuperano le sonorità più ortodosse e calde del genere che, con il dub e la poetry, hanno rappresentato i modelli di ispirazione originaria.
Dopo diciassette album, nel 2011 viene pubblicata “TRENT’ANNI IN LEVARE”, prima biografia ufficiale edita da Chinaski Edizioni.
Lo stesso anno li vede protagonisti di un tour che ha toccato le principali capitali europee ottenendo ampi consensi di critica e pubblico.
A vent’anni esatti dal tour del 1993, “BABILONIA E POESIA”, la band ricostituisce la formazione originale, tecnici compresi, e torna a calcare i palchi della Penisola riproponendo lo stesso repertorio e sound.
Ad aprile 2015 esce “IL PUNTO DI PARTENZA”: lavoro di Africa Unite completamente autoprodotto e disponibile in free download sul sito della band. Un disco che abbraccia il genere con episodi di sperimentazione e temi orchestrali magistralmente condotti.
La musica quale strumento di comunicazione per raccontare la storia che gli Africa hanno vissuto sulla propria pelle dalle origini ad oggi, attraverso la propria lente.
Una profonda analisi del tempo che stiamo vivendo, scalfito dalle contraddizioni e attraversato dai cambiamenti, con il conseguente bisogno di affermare il proprio punto di vista lucido e coerente.
Con Il Punto di Partenza, scaricato da più di settantamila persone, la band si aggiudica due nomination per la Targa Tenco nelle sezioni “album dell’anno” e “canzone singola”. L’album in questione è stato anticipato dal singolo “L’esercito con gli occhiali a specchio”, libera interpretazione di Madaski su un testo di Quit the Doner (Quititaly, l’Italia come non la raccontereste ai vostri figli. 2014 Indiana Editore). Successivamente escono altri due singoli Pure Music Today feat. Raphael e La Teoria.
Nel 2018 gli Africa Unite, insieme ad Architorti e alla compagnia di danza modenese MMCDC, sono impegnati a portare in giro per i teatri italiani lo spettacolo multimediale OFFLINE in tempo reale, dove la materia musicale è fornita dalle canzoni di Africa Unite in un’elaborazione per quintetto d’archi (a cura di Architorti) e per elettronica applicata. E’ proprio OFFLINE ad ispirare la scrittura del nuovo album “In tempo reale” (2019) e della sua versione Live in tiratura limitata su vinile.
A maggio 2021 esce People Pie (2021) remake dell’album pubblicato nel 1991 e “Forty-One Bullets”, nuovo singolo ispirato all’omicidio Amadou Diallo. A marzo 2022 gli Africa Unite, in collaborazione con Believe, pubblicano sulle piattaforme digitali la parte di catalogo ancora mancante e ad aprile 2022 esce “Non è fortuna feat. David Hinds”, il nuovo singolo che ha anticipato l’album omonimo, Non è Fortuna, pubblicato l’11 maggio 2022.

Formazione attuale
- Bunna – voce, chitarra (1981- presente)
- Madaski – sintetizzatori, campionatore, voce (1981, 1986- presente)
- Marco Catania (Pakko) – basso acustico (2015- presente)
- Nicola Paparella (Papa Nico) – percussioni (1988- presente)
- Marco Gentile (Benz) – chitarra (2015- presente)
- Matteo Mammoliti (Mammolo) – batteria (2017-presente)
I social
www.africaunite.com
www.facebook.com/africauniteofficial
www.instagram.com/africauniteofficial/
www.youtube.com/channel/UCS2tahd9LgtlvwO2_EIbwSQ
www.ulissefest.it
1 commento su “Sabato 16 luglio gli Africa Unite si esibiscono a Pesaro nell’ambito dell’UlisseFest (ore 22) / VIDEO-INTERVISTA con Bunna”
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