Addio a Pippo Baudo, amico delle Marche

Pubblicato il 16 Agosto 2025

di Stefano Fabrizi

Pippo Baudo è morto il 16 agosto 2025 a Roma all’età di 89 anni, lasciando un vuoto enorme nel panorama televisivo italiano e nel cuore di chi lo considerava un amico delle Marche.


Una carriera senza eguali

Conduttore e autore per oltre sei decenni, Baudo ha segnato la storia della Rai con programmi iconici come Fantastico, Domenica In e Canzonissima. Detiene il record di tredici conduzioni al Festival di Sanremo, un primato rimasto imbattuto dal 1968 al 2008.


Il legame speciale con le Marche

Anche se siciliano di nascita, Pippo Baudo nutriva un affetto sincero per le Marche. Nel corso degli anni ha partecipato come ospite d’onore a festival culturali a Pesaro e Ascoli Piceno, sostenendo iniziative locali per promuovere arte e musica. Molti spettatori marchigiani lo ricordano per la sua disponibilità a salutare il pubblico in dialetto e per i consigli generosi ai giovani artisti della regione. Tra gli amici il promoter Vladimiro Riga.

Pippo Baudo allo Sferisterio

Questo affetto nei confronti delle Marche si è manifestato in diversi modi nel corso degli anni:

  • Testimonial e promotore: Baudo ha spesso parlato delle Marche come di una “seconda casa”. Ha partecipato a eventi e iniziative per promuovere il territorio, l’arte e la musica locali. In un’occasione, ha visitato lo stand delle Marche alla BIT di Milano, dichiarando di sentirsi “come a casa” nella regione e di provare “una dolce nostalgia” ogni volta che se ne allontanava.
  • Programmi televisivi: Le Marche sono state protagoniste di una puntata del suo programma “Il Viaggio”, in onda su Rai 3. In questa occasione, Baudo ha esplorato diverse località della regione, da Urbino a Recanati, da Castelfidardo a Jesi, mettendo in luce le eccellenze artistiche, culturali e artigianali, come la fisarmonica. Ha mostrato un particolare interesse per Giacomo Leopardi, definendolo “il più grande dopo Dante”, e per la storia della fisarmonica a Castelfidardo.
  • Amicizie e collaborazioni: Ha stretto amicizie con diverse personalità marchigiane, come il pianista Giovanni Allevi, il cantautore Enrico Ruggeri e l’imprenditore Donato Giannini. Questo ha rafforzato il suo legame con il territorio e lo ha portato a ritornare spesso nelle Marche per impegni personali e professionali.
  • Ospite d’onore: Ha partecipato a festival culturali a Pesaro e Ascoli Piceno, mostrando la sua disponibilità a interagire con il pubblico locale, anche salutandolo in dialetto.

Il suo legame con le Marche è stato spesso ricordato, in particolare, in occasione della sua scomparsa, come testimoniato da numerosi articoli di giornale e messaggi di cordoglio che lo hanno definito un “vero amico delle Marche”.


Ancona e Sulvic ricordano Pippo Baudo

A Domenica In aveva citato le origini di Celentano, scoperto dagli impresari Sulpizi e Vico. Estremamente gentile e sempre disponibile, un gran signore. E sapeva ascoltare…

Pippo Baudo aveva con gli impresari anconetani Vittorio Sulpizi e Mario Vico, un rapporto non solo di lavoro ma di reciproca stima ed amicizia. Tanto che, a distanza di molti anni, ricordandosi del Festival dell’Adriatico alla Fiera della Pesca di Ancona, ha accettato volentieri di scrivere l’introduzione del libro “Sulvic, gli impresari del rock” del giornalista Luca Guazzati, fortemente voluto dagli eredi di Sulpizi e Vico.

“La storia della canzone italiana passa da Ancona” scrisse in quella occasione.

Entusiasta dell’iniziativa con un aneddoto dei suoi ne parlò addirittura a Domenica In quando era conduttore citando Sulpizi e Vico come scopritori di Adriano Celentano.

Ecco il telegramma che Sulvic ha inviato all’indirizzo della casa romana di Pippo Baudo dove con la sua segretaria svolgeva le funzioni d’ufficio.

“Con Pippo Baudo se ne va un pilastro della cultura e della tradizione italiana. Persona di grande eleganza e professionalità, disponibile e gentile, scopritore di talenti, sapeva ascoltare e distinguere. La Sulvic degli eredi degli impresari Sulpizi e Vico porge le più sentite condoglianze”


Eredità e ricordi

La sua capacità di scoprire talenti è leggendaria: Lorella Cuccarini, Heather Parisi e Laura Pausini devono molto all’intuito di “Superpippo”. La sua voce calda e autorevole e il sorriso pronto hanno fatto sentire a casa intere generazioni di italiani. Amici e colleghi delle Marche, come il cantautore Enrico Ruggeri e la giornalista Mariolina Venezia, hanno espresso cordoglio per la perdita di un vero amico e mentore.


Omaggi e cerimonia

La famiglia ha annunciato una cerimonia riservata ai soli parenti e agli amici più stretti, in attesa di un evento pubblico che si terrà prossimamente a Pesaro. Il Comune delle Marche farà issare le bandiere a mezz’asta in segno di lutto e organizzerà una serata celebrativa con spezzoni dei suoi programmi. Baudo in prima persona.

I momenti epici del Festival di Sanremo raccontati da Pippo Baudo in prima persona

Nel corso di tredici edizioni, ho vissuto sul palco dell’Ariston episodi che hanno fatto la storia della televisione italiana. Ecco cinque racconti in cui risento ancora l’emozione di quei lampi di genio e imprevisti memorabili.


L’esordio “inatteso” con Louis Armstrong

«Era il 1968 e nessuno mi aveva preparato all’arrivo di Louis Armstrong in gara. Al termine del suo brano “Mi va di cantare”, invece di fermarsi, Satchmo ha dato fiato alla tromba e ha intonato “When the Saints Go Marchin’ In” con l’orchestra in piedi. Dietro le quinte mi dicono che avrei dovuto farlo smettere o rischiavamo la squalifica. Così, armato di un fazzoletto bianco, mi sono fatto largo sul palco: “Please, Mister Satchmo”, gli ho detto, e gli ho strappato gentilmente la tromba dalle mani».


L’invenzione del format e il jingle “cult”

«Ho sempre rivendicato di aver creato la struttura moderna di Sanremo in cinque serate. E il jingle “Perché Sanremo è Sanremo”, firmato da Pippo Caruso e Sergio Bardotti, l’ho scelto io per dare un’anima riconoscibile al festival. Ogni volta che lo sentivo partire, sapevo che stava per succedere qualcosa di unico».


La coppia bionda-mora che fece discutere

«Nel 1995 decidemmo di rompere lo schema classico delle vallette e portammo insieme Anna Falchi e Claudia Koll. Il contrasto bionda-mora scatenò un dibattito pazzesco: da un lato chi amava il loro charme, dall’altro chi pensava fosse un’operazione troppo spinta. Io ero convinto che fossero pronte per rivendicare un ruolo da co-conduttrici, non semplici “accessori”».


Il grande “no” a Elton John

«Ricordo che avevamo un accordo verbale con Elton John: volava da Londra a Nizza, ma ai piani alti non chiudevano il contratto. Il suo arrivo era incerto fino all’ultimo, e alla fine il no definitivo arrivò poche ore prima della diretta. Io non persi la calma: continuai la serata come se nulla fosse, perché in televisione l’imprevisto è il sale dello spettacolo».


Record di ascolti e talenti lanciati

«Ho visto crescere Andrea Bocelli, Laura Pausini, Giorgia ed Eros Ramazzotti sul palco dell’Ariston. In alcune edizioni abbiamo toccato il 74% di share con oltre 17 milioni di spettatori. Ogni applauso era la conferma che avevamo creato qualcosa di irripetibile».


Il conduttore Pippo Baudo, ritratto sul palcoscenico del Teatro Ariston durante la terza serata del Festival di Sanremo

Le scoperte di talenti che hanno cambiato la musica italiana

Pippo Baudo non è stato solo il volto dei più grandi programmi Rai, ma anche un vero e proprio talent scout. Nel corso di sei decenni, ha scoperto e lanciato artisti che hanno rivoluzionato il panorama musicale italiano, trasformando Sanremo e i varietà in vetrine imprescindibili per emergenti e grandi interpreti.


I fari sulla musica leggera

Baudo ha aperto le porte di Sanremo a voci che sono diventate colonne portanti della musica italiana. Tra le rivelazioni portate sul palco dell’Ariston figurano:

  • Laura Pausini
  • Andrea Bocelli
  • Eros Ramazzotti
  • Giorgia
  • Irene Grandi

Ognuno di questi artisti ha saputo trasformare il festival in un trampolino di lancio per carriere internazionali.


Dal cantautorato al pop-rock

Non si limita ai volti più noti: Baudo ha valorizzato anche i cantautori d’autore e band emergenti, contribuendo a un rinnovamento del gusto musicale:

  • Daniele Silvestri
  • Carmen Consoli
  • Caparezza (all’epoca Mikimix)
  • Simone Cristicchi
  • Tricarico

La sua scelta di includere stili diversi ha amplificato il suono di artisti distanti dal mainstream e ha portato freschezza al festival.


Il debutto dei nuovi talenti femminili

Le sue intuizioni non hanno risparmiato il genere femminile, dando spazio a voci e personalità che avrebbero presto segnato le classifiche:

  • Heather Parisi e Lorella Cuccarini (come showgirl ma anche cantanti)
  • Anna Tatangelo
  • Dolcenera
  • Filippa Giordano
  • Mietta (nel 2008)

Baudo ha creduto nel valore artistico delle interpreti, restituendo loro visibilità anche quando il mercato sembrava meno ricettivo.


Da Beppe Grillo a Fabrizio Moro

Il suo sguardo non si è limitato alla musica: Baudo ha scoperto figure che hanno contaminato la cultura italiana in modo inaspettato:

  • Beppe Grillo (cabarettista e voce politica)
  • Tullio Solenghi (satira e varietà)
  • Fabrizio Moro (cantautore e autore)
  • Bianca Guaccero (attrice e cantante)

Queste scoperte testimoniano la sua capacità di riconoscere il talento al di là dei confini tradizionali dello spettacolo.


Pippo Baudo con Mike Bongiorno al 57esimo Festival di Sanremo

Il backstage dei varietà Rai negli anni ‘80

Negli anni Ottanta i varietà Rai erano veri e propri colossi televisivi, frutto di un lavoro collettivo che coinvolgeva autori, registi, tecnici e una grande troupe. Dietro al fascino delle luci e delle scenografie patinate si nascondevano giornate di preparazione intense, dove ogni dettaglio – dalla scelta del jingle alle luci d’atmosfera – veniva curato al millimetro.


Dalla scrittura alla scaletta

La genesi di ogni varietà partiva dagli autori. In sala riunioni sceneggiatori e direttori artistici definivano format, gag, spazi musicali e sketch comici. La scaletta veniva costruita in base a:

  • linea editoriale del palinsesto Rai
  • presenza di ospiti di richiamo
  • esigenze di sponsorizzazione
    Durante questi incontri saltavano fuori titoli provvisori e bozzetti di costume, che poi venivano affinati a settimane di distanza.

Il lavoro dietro le quinte: set design e tecnici

Mentre gli autori pensavano alle battute, i tecnici pianificavano:

  • allestimento delle pedane modulari
  • montaggio di macchine da presa multiple
  • predisposizione dei fondali scorrevoli
    Ogni puntata richiedeva la messa a punto di microfoni nascosti e sistemi audio perfettamente sincronizzati, con prove giornaliere di suono per evitare rimbombi o sbilanciamenti durante le esibizioni live.

L’arte della regia multipista

Registi del calibro di Valerio Lazarov sperimentavano l’uso di chromakey e inquadrature in tempo reale, passando da un cameraman all’altro tramite switcher video. Durante la diretta, il regista:

  1. seguiva il copione su un monitor
  2. dava via libera alle coreografie con il tokai
  3. gestiva imprevisti come ritardi o variazioni last minute
    Un taglio sbagliato significava rivedere l’ordine di trasmissione e rischiare cali di ritmo.

Trucco, costumi e cambi rapidi

Dietro ogni look patinato c’era un’intera squadra:

  • costumiste e stilisti preparavano abiti di scena su misura
  • truccatrici effettuavano prove colore per far risaltare visi sotto i riflettori
  • sarte erano pronte per riparazioni lampo
    Nei varietà più affollati, un cambio d’abito completo avveniva in meno di due minuti, grazie a camerini organizzati a corridoio.

Prove generali e ansie da prima serata

Le prove generali erano vere e proprie anteprime: l’audience veniva fatta entrare in studio, si replicavano luci e suoni della serata, si simulavano applausi e risate registrate. Solo quando regia, autori e troupe approvavano la registrazione, lo spettacolo era pronto per la diretta.


Una delle ultime foto ufficiali di Pippo Baudo

Esempi di show pionieristici

Molti dei varietà di quegli anni hanno lasciato una traccia indelebile per il loro backstage complesso e innovativo. Eccone alcuni:

TitoloAutoriRegiaConduzioneData trasmissione
A tutto gagFerruccio Fantone, Romolo SienaRomolo SienaMassimo Boldi, Daniele Formica, Maurizio Micheli…17/02/1980 – 23/03/1980
Chromakey foliesLeone ManciniValerio LazarovDavid Zed, Stefania Rotolo07/04/1980
Saltimbanchi si muoreEnzo JannacciFranco Campigotto, JannacciFranco Franchi, Cecilia Buonocore, Marina Marfoglia16/02/1980 – 08/03/1980
Variety, un mondo di spettacoloGuido Sacerdote, Paolo Giaccio(TV1)(—)14/02/1980 – 24/07/1984

Fonte: Rai Teche.


Il Sistina intitolerà la “sua” poltrona al grande Pippo Baudo

Una perdita incolmabile quella del mondo dello spettacolo con la scomparsa di Pippo Baudo.

Pippo era un grande “amico” del Sistina: nel 2013, subito dopo l’insediamento, Piparo lo volle protagonista del suo primo cartellone con “Sistina Story”, un grande omaggio alla grande tradizione del tempio del varietà e della rivista musicale in cui Pippo – accanto ad Enrico Montesano- fece da ineguagliabile narratore.

Il suo saper spaziare dalla musica colta al pop, attraversando tutti i generi musicali esistenti, la sua competenza, la sua ineguagliabile esperienza, la sua sterminata cultura, sono stati per tutti noi che abbiamo avuto la fortuna di lavorarci insieme, linfa a cui attingere per una crescita artistica oltre che umana.

Non servono altre parole per raccontare la sua grandezza e la sua importanza, se non rilevare l’altrettanto enorme vuoto che adesso lascerà. Quella poltrona in prima fila centrale che sempre era riservata per lui al Sistina gli sarà intitolata in suo ricordo perché Pippo sarà sempre lì seduto ad applaudire e argutamente commentare. Ciao Pippo


Claudio Baglioni ricorda Pippo Baudo

«Ci ha scoperto tutti e tutti, senza di lui, siamo più scoperti.

Era attento, curioso, appassionato, laborioso, versatile, spiritoso, colto, meticoloso.

Era tante cose, molte di più delle tante che ha fatto.

Sarebbe riuscito a far bene anche altro, oltre la tv, se questa non l’avesse accaparrato.

È stato un grande.

SuperPippo.

Davvero il più grande.

È stato grandioso».

Claudio


Reazioni del Team FantaSanremo alla notizia della scomparsa di Pippo Baudo

La notizia della scomparsa di Pippo Baudo ci addolora profondamente.

Quando abbiamo creato il FantaSanremo, non potevamo non chiamare la nostra moneta “Baudo” perché Pippo ha rappresentato e rappresenterà sempre la storia del Festival.

Ricordiamo come fosse oggi il giorno in cui Pippo lasciò questa dichiarazione a Antonella Nesi e Adn Kronos: “Diventare carta moneta non è male. Questa è forse la cosa più strana che mi sia capitata. Ma è una bella soddisfazione. Vuol dire che qualcosa ho seminato anche tra le nuove generazioni di appassionati del Festival”. Per noi è stata la benedizione ufficiale dal “papà” del Festival di Sanremo.

I 100 Baudi continueranno a esistere per sempre, e ci auguriamo che anche grazie a loro le nuove generazioni sapranno chi era e cosa ha rappresentato Pippo Baudo per la televisione italiana e per il festival della musica italiana che noi amiamo tanto.

Nella prossima edizione del FantaSanremo ci sarà sicuramente qualcosa che lo ricorderà a modo nostro, come facciamo ormai da anni con gli altri giganti che hanno scritto la storia del Festival, della musica e della televisione italiana come Mike Bongiorno e Raffaella Carrà.

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