Pubblicato il 8 Settembre 2025
Panatta a Stelle&Strisce, rinnovata la partnership con Powerhouse: accordo di fornitura con la catena di palestre più longeva del mercato del fitness
Oltre 30 centri Power House attrezzati Panatta in tutto il mondo in meno di 3 anni. In arrivo anche una nuova importante commessa per l’esclusivo nuovissimo centro fitness in Michigan da 12mila metri quadrati destinato a diventare una delle palestre più grandi e innovative del Paese. Sono i dettagli dell’operazione che permetterà alla storica Panatta, l’azienda marchigiana leader mondiale nella produzione di attrezzatura per il bodybuilding e il fitness, di consolidare la partnership avviata tre anni fa con l’americana Powerhouse Gym.
Il closing è avvenuto nei giorni scorsi a fissare una tappa importante nella strategia di espansione dell’azienda marchigiana, da decenni punto di riferimento globale per attrezzature fitness di alta gamma. Fondata nel 1974 in Michigan dai fratelli William e Norman Dabish, Powerhouse Gym è oggi una delle catene più riconosciute al mondo, con oltre 300 club in 39 stati, 1,2 milioni di iscritti e testimonial d’eccezione come Arnold Schwarzenegger, The Rock e Jennifer Aniston.
«Per noi – ha commentato il vicepresidente Edoardo Panatta – è motivo di grande orgoglio essere partner di Powerhouse Gym in questo nuovo progetto. L’accordo consolida la nostra presenza negli Stati Uniti, un mercato strategico per il futuro del fitness e per la crescita del nostro brand». Con questo nuovo ingresso nel cuore del fitness americano, Panatta conferma la sua vocazione internazionale e il suo ruolo da protagonista nel portare biomeccanica made in Italy, design e innovazione dentro le palestre più prestigiose del mondo. Entusiasta Henry Dabish, CEO di Powerhouse Gym.
«Quando abbiamo provato le attrezzature Panatta – ha dichiarato Henry Dabish Ceo della catena – ne siamo rimasti subito colpiti. Il loro inserimento nel nostro nuovo headquarter in Michigan rappresenta un valore aggiunto che ci differenzierà dai concorrenti grazie all’unicità biomeccanica dei macchinari».