Pubblicato il 23 Giugno 2025
di Alex Marè
Si è spento oggi (23 giugno 2025) Arnaldo Pomodoro, nato nel 1926 a Morciano di Romagna, grande scultore italiano mondiale. La sua scomparsa segna la perdita di un gigante dell’arte moderna, capace di fondere geometria, profondità simbolica e materiali sofisticati.

Tra le sue opere più celebri spiccano le iconiche “Sfere con sfera”, imponenti globi in bronzo aperti da intricate incisioni. La versione originale, realizzata per l’Expo di Montréal nel 1967, oggi arricchisce Piazza della Farnesina a Roma. Versioni simili si trovano nei Musei Vaticani, al Trinity College di Dublino e di recente anche a Pesaro, dove la “Sfera Grande”, realizzata nel 1998 e collocata su una fontana nel Piazzale della Libertà, è diventata un simbolo urbano amato dai pesaresi .
La “Sfera Grande” di Pesaro, con i suoi 3,5 metri di diametro, riflette il paesaggio circostante e mostra, attraverso una grande fenditura, un intrico meccanico di ingranaggi che esplodono all’interno, incarnando la poetica della rottura e della scoperta propria dello stile di Pomodoro.
Oltre a questa, Pomodoro ha firmato numerose installazioni simbolo in Italia e nel mondo: la “Colonna del Viaggiatore” a Spoleto, il “Disco Solare” a Mosca, e la scultura in memoria di Fellini a Rimini. In Italia è ampia la serie di “Sfere con sfera”, presenti in sedi internazionali come il quartiere generale dell’ONU a New York.
La poetica di Pomodoro era centrata sul contrasto tra l’esterno levigato e specchiante delle sfere e l’interno frastagliato, quasi meccanico, sintetico della condizione umana moderna. Con il suo lavoro ha portato in alto la scultura italiana, intrecciando arte e riflessione sul tempo, sul vuoto, sul cuore pulsante della materia.
Arnaldo Pomodoro, fratello maggiore di Giorgio ‘Gio’ Pomodoro, anche lui sculture, fa dapprima studi da geometra per scoprire presto la sua passione per il metallo e la scultura. Orafo in un primo momento, è negli anni Cinquanta che inizia a realizzare le prime grandi forme dopo il trasferimento a Milano dal 1954 quando inizia a tessere le sue trame segniche in rilievo creando situazioni visive al limite tra bi-dimensione e tridimensione. Con Lucio Fontana ed altri fonda il gruppo Continuità. Oggi le sue opere sono esposte ovunque nel mondo.
Con la sua scomparsa, le Marche e il mondo intero piangono la perdita di uno dei suoi figli più illustri. Rimarranno le sue opere, grandi installazioni che continueranno a raccontare la sua visione di equilibrio tra perfetta forma e complessità interiore.