Una notte al Megà di Senigallia con i fratelli Gabriele ed Enzo Tombari, Rupi e Laura di Mundo Latino, l’Orchestra Bagutti e tanti ricordi / VIDEO e foto

Pubblicato il 20 Febbraio 2024

di Stefano Fabrizi

“Abbiamo la storia della musica!”, bhè una accoglienza così non me la poteva certo aspettare. Ma andiamo per ordine. Grazie all’amico Marco Chiatti siamo stati ospiti sabato 17 febbraio 2024 di Rupi e Laura al Megà di Senigallia. Una vita che non andavo.

Il Megà

Sono ben 48 anni che il Megà, in origine La Nuova Idea, è in attività, tra i più longevi delle Marche e non solo. E se nel 1970 era un grande deposito per autoarticolati, nel tempo ha subito profonde trasformazioni: nel 1980 Karibu, nel 1990 Clakson e dal 2000 Megà. Al timone da sempre la famiglia Tombari. Ora sono i fratelli Gabriele (il manager) ed Enzo (l’art director e dj) a portare aventi la gigantesca struttura: una mega sala di liscio, un ambiente per il latino e un altro per la disco. Con  Gabriele uno scambio di battute per ricordare gli albori della struttura e tutte le difficoltà per la gestione del locale. “Dopo la tragedia di Corinaldo e il Covid c’è stato un vero e proprio spartiacque. Tanti i lacci burocratici che fanno della gestione di un locale come il nostro a volte una vera e propria corsa ad ostacoli. Ma siamo qui con tutta la serietà possibile. Ho ancora genitori che portano i loro figli poco più che adolescenti e mi dicono… mi raccomando te li affido”. E con uno sguardo rivolto verso una parete con qualche manifesto di orchestre che sono state ospiti “peccato non avere una agenda fotografica, per qui sono passati tutti gli artisti che hanno fatto la storia della canzone italiana”.

E vai col lisco

Lasciamo Gabriele per immergerci nella sala del lisco già gremita alle 21. Sul palco un’orchestra storica, la Bagutti. Il popolo dei valzer e delle mazurche piroetta mentre effluivi di profumi si mescolano nell’aria tant’è che mi viene in mente una frase di una canzone di Paolo Conte, Boogie: Quei due continuavano, Da lei saliva afrore di coloniali Che giungevano a lui come da una di quelle drogherie di una volta Che tenevano la porta aperta davanti alla primavera”. Il bello del liscio è che non c’è età per rimanere giovani. E va bene, molto bene, così.

Usciamo dalla sala per essere piacevolmente catturi da Laura che ci porta nella location Chupeta che dalle 21 alle 22 è adibita a dinner-buffet. Tavolino per sederci e giro per il lungo tavolo ben imbandito. E prime chiacchiere

Rupi, Laura e lo staff de Il Mundo Latino

Rupi, Laura e il Mundo Latino

La coppia, nel lavoro e nella vita, Laura Dignani e Rodolfo Rupi Portis da oltre 20 sono sulla breccia con il gruppo Mundo. Oltre all’attività in proprio, portano la cultura e il ballo latino nelle sale da ballo dove vanno anche a fare animazione. E in questo periodo sono il sabato al Megà di Senigallia dove hanno a disposizione la sala Chupeta. Tanti gli aficionados, che partecipano ai corsi e ai balli, che provengono anche da fuori regione. Estroverso ed empatico lui, ironica e diretta lei: entrambi con il sorriso e la voglia di “esserci” per tutti. “Abbiamo sofferto, come tutti d’altronde – ci dice Laura (che da tempo ha bloccato le lancette dell’orologio) – il periodo del Covid. Ora siamo ritornati e fortunatamente oltre ai fedelissimi si stanno aggiungendo nuovi affiliati: la passione per il ballo non passa mai di moda”. Vero. E posso aggiungere che osservando le coppie che ballano si può costatare che il maschio che sa muoversi è sempre… ricercato: un buon viatico per iniziare ad apprendere qualche passo. Non come io che, tanti anni fa, mi fermai alle seconda lezione, accontentandomi di una free-salsa, molto free e poca… salsa. E mentre terminiamo di parlare, i camerieri iniziano a sbarazzare la sala per lasciare spazio allo stage tenuto da Luca Y Marta per la bachata sensual. Alla consolle Loris dj. E al Megà sono affiancati da un altro gruppo, Locura Latina con Tommy dj.

Stefano Fabrizi, Laura, Rupi e Marco Chiatti
Enzo Tombari

La disco, Enzo e l’accoglienza che non ti aspetti

E’ quasi la mezzanotte. La sala disco che ospitava i salseri cambia musica. E’ arrivato Enzo e le note ora battono il tempo di 4/5. Un tuffo nelle playlist che vanno dagli Anni 70 ai primi del 2000. E rimaniamo affascinati dalla consolle: non ci sono porte usb e mixer collegati al pc, ma due piatti con le puntine che scivolano sul vinile. Affascinante. E solo chi ha vissuto quell’era può capire la bellezza e la diversa sonorità del microsolco. E a farmi “arrossire” ci pensa Enzo che mi indica e grida: “Ecco la storia della musica – e aggiunge – è stato il primo dj di questo locale”. E mi ricorda quando siamo andati, lui ragazzino, alla Dimar di Pesaro a fare il primo acquisto di dischi e tra i 45 giri ce n’ero uno delle Orme. E gà all’epoca c’era lo spazio per i lenti. Brrr, 48 anni fa.

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