Il Congresso SAIt nelle Marche, terra di esploratori di arti e scienze. Per la prima volta all’Università degli Studi di Camerino dal 15 al 19 maggio 2023

Pubblicato il 11 Maggio 2023

di Frida Paolella*

Per la prima volta nelle Marche, presso l’Università degli Studi di Camerino (UniCAM), dal 15 al 19 maggio 2023, si svolgerà il Congresso Nazionale della Società Astronomica Italiana (SAIt), edizione patrocinata da Regione Marche, UniCAM e Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), che vede al centro del dibattito riflessioni sul tema dal titolo: “Le nuove frontiere dell’astrofisica moderna e il ruolo nazionale”.


Un tema, quello delle scienze astrofisiche e dello spazio, verso il quale UniCAM rivolge da tempo il proprio interesse: l’Ateneo, oltre ad essere socio fondatore del Cluster Aerospazio Marche, è sede della prima sezione INAF nella regione e, attraverso questo evento in collaborazione con SAIt, contribuisce a valorizzare il territorio favorendo sinergie tra accademia, ricerca, impresa, didattica, formazione, divulgazione. Contenuti trasversali con elevato valore culturale e formativo, tenendo conto del fatto che l’astronomia, e l’astrofisica in particolare, è una scienza multidisciplinare e comprende Fisica, Matematica, Chimica, Informatica, lo sviluppo di nuove tecnologie, ecc. 


Oltre che per la scelta del luogo, nel Congresso SAIt 2023 le Marche sono protagoniste anche con il Comitato scientifico dell’evento, guidato e coordinato da Roberto Della Ceca (INAF, SAIt), Direttore dell’Osservatorio Astronomico di Brera, con i suoi 260 anni di storia la più antica istituzione scientifica milanese ancora attiva, e la partecipazione di diversi astrofisici marchigiani con Gianluca Castignani, Paolo Saracco, Emanuele Spitoni e Francesco Tombesi.


Tra gli interventi di scienziati originari di questa terra Marica Branchesi, Professoressa al Gran Sasso Science Institute e Presidente del Consiglio Scientifico dell’INAF, Francesco Vissani, dirigente di ricerca presso i Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’INFN e coordinatore Premio Asimov per l’editoria scientifica divulgativa, Laura Pentericci dell’INAF-Osservatorio Astronomico di Roma.


Per il programma si veda il seguente link: https://indico.ict.inaf.it/event/2131/


L’evento è una occasione di valorizzazione della cultura scientifica e delle Marche quale culla dell’umanesimo matematico. Alla Corte di Federico da Montefeltro l’umanista Federico Commandino fondò la scuola di matematica, tra i cui allievi fu Guidobaldo Del Monte, noto anche come “sponsor” di Galileo Galilei, legame che unisce il Signore di Mombaroccio al “padre della scienza moderna” dal borgo pesarese, come ricordato in una conferenza insieme all’astrofisica pesarese Francesca Faedi che condivide pubblicazioni scientifiche con il Premio Nobel Fisica 2019 Didier Queloz.

Nel fermento scientifico e artistico che animava la Corte urbinate si formarono anche Bramante e Raffaello Sanzio. Raffaello entra a pieno titolo in questa narrazione per il suo legame con le scienze astronomiche: significativa della centralità nella sua visione, è che iniziò ad affrescare i Musei Vaticani con il Primo moto, personificazione dell’astronomia.

E come non citare Giacomo Leopardi che, adolescente, scrisse “Storia dell’astronomia” e nelle sue poesie più sublimi guardava verso gli interminati spazi, i sovrumani silenzi ed interrogava la luna sul senso della vita.

Procedendo tra aneddoti e curiosità, nelle Marche sono nati personaggi che hanno portato contributi importanti, tra i quali Domenico Troili, il primo a documentare la caduta di un meteorite nel 1766, Eustachio Divini, ottico e astronomo tra i primi ad aver sviluppato la tecnologia per produrre strumenti ottici scientifici, e Francesco De Vico, Direttore dell’Osservatorio del Collegio Romano “mentore” di Angelo Secchi, considerato uno dei padri dell’astrofisica.


Numerose altre curiosità, riferite ad asteroidi, crateri e satelliti, legano le Marche all’astronomia. Tra questi gli asteroidi Leopardi, Rossini, Medi e Raffaello, i crateri lunari De Vico, Padre Matteo Ricci, Asclepi e Volterra, quest’ultimo sulla faccia nascosta della luna. Il cratere Montessori sul pianeta Venere. Tra i satelliti il BeppoSax, dedicato a Giuseppe Occhialini, e il più recente CSES, satellite italo-cinese rivolto a studi elettromagnetici e sismici, nell’ambito del quale l’Italia partecipa con il progetto “Li Madou”, nome cinese di padre Matteo Ricci, nato a Macerata, missionario, matematico, cartografo ed esploratore della Cina nel XVI secolo.

E senza dubbio una figura di spicco, di cui quest’anno ricorre il 30° anniversario dalla scomparsa, merita essere ricordata: il fisico Giuseppe (Beppo) Occhialini, considerato tra i padri dell’astrofisica italiana, i cui studi su raggi cosmici e fisica dello spazio hanno contributo alla nascita dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA). A lui fu appunto dedicata la missione italiana per astronomia a raggi X con il satellite Beppo Sax.

Questi personaggi e molti altri mai abbastanza valorizzati, soprattutto tra i giovani studenti, possono costituire motivo di orgoglio per la nostra regione e rappresentare un modello di quanto la nostra terra ha dato in termini di sviluppo culturale e scientifico in ogni campo. Donne e uomini che hanno rivolto lo sguardo oltre la siepe, esploratori alla ricerca della conoscenza verso gli interminati spazi.


Infine per gli interessati, tra le attività dedicate al pubblico generico ci sono quelle in collaborazione tra Museo della Carta di Pioraco e INAF-Osservatorio Astronomico di Roma, in cui si parlerà della Storia della carta, della sua produzione e del restauro e recupero di antichi documenti di astronomia in possesso dell’INAF-OAR, e la conferenza pubblica di mercoledì 17 maggio (ore 21.30) della Dott.ssa Patrizia Caraveo dal titolo “Giù le mani dal cielo” in cui verrà affrontato il problema emergente legato alle mega-costellazioni satellitari.


Per concludere, la storia della carta ci riporta al passato e al cartografo marchigiano Amanzio Moroncelli, i cui globi, dando rappresentazione cartografica della superficie terrestre ed esposti anche all’area spazio del Museo di Scienza e Tecnologia di Milano, sono evocativi di un ponte tra passato presente e futuro come lo sarà il Congresso SAIt. Maggiori dettagli nel sito del congresso: https://indico.ict.inaf.it/event/2131/

*Dipartimento Sviluppo Economico – Regione Marche

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