Pubblicato il 21 Dicembre 2021
di Federica Buroni
Curarsi con le erbe ayurvediche e le piante tintorie. Corpo e capelli in particolare, quando si tratta di colorarli. Una tradizione antica, antichissima: già i mitici Egizi ne facevano uso e gli arabi anche. Oggi, queste pratiche sono riscoperte. Ci sono, infatti, alcuni parrucchieri che fanno costante uso di queste erbe per “dipingere” i capelli di molte donne intolleranti, se non allergiche addirittura, alle tinture chimiche. Non sono tanti, per la verità, i professionisti del settore ad avere questi prodotti di nicchia ma è importante sapere che ci sono.

Glamour Parrucchieri di Marco Spurio
Nelle Marche, c’è Glamour Parrucchieri di Marco Spurio, un salone da 39 anni a Maltignano: qui, queste erbe sono ormai di casa e sono diventate un tutt’uno con il proprietario che ne ha fatto una vera e propria filosofia di vita. “Nel mio salone – spiega Spurio – ho avvertito l’esigenza di trovare un’alternativa alle clienti che mal sopportano le tinture chimiche e a certi componenti come parafenilendiammina, resorcina, petrolati e pigmenti chimici”. Una scelta bio al cento per cento.

Le erbe tintorie e ayurvediche
Sono erbe che provengono da paesi come l’India,l’Iran, il Pakistan, l’Egitto. Ma bisogna fare attenzione. “Vengono trasportate su navi mercantili e un’azienda seria deve provvedere ad analisi costanti e, soprattutto, sanificare le piante per eliminare le cariche microbiche e le muffe pericolose per il nostro organismo. E poi ci devono essere tutte le certificazioni necessarie, rilasciate dagli appositi enti. Se è fondamentale la prudenza, è anche vero che foglie, resine, cortecce, fiori e rizomi , micronizzati, danno vita a polveri colorate, e profumi inebrianti che, con l’uso di acqua calda, riescono a sprigionare un pigmento tintorio che consente di colorare i capelli bianchi. E’ un po’ come la tecnica della colorazione dei tessuti con polveri naturali”.

Il ruolo dell’hennè
Parola di esperto. “Un ingrediente importante per riuscire a colorare i capelli è la lawsonia inermis ovvero la foglia di una pianta che comunemente si chiama hennè, e che varia il suo tono arancione più o memo spiccato a seconda della zona in cui cresce – chiarisce Spurio -. La lawsonia ha un forte potere legante sulla cheratina della pelle ma anche su quella di unghie e capelli. Proprio l’hennè ci permette di far legare le altre piante tintorie come la polvere di malto di noce, l’indigofera, la camomilla, la robbia. Tutte queste ci permettono di creare altri colori avendo così a disposizione più sfumature. Beninteso: prima di effettuare tutto questo lavoro, occorre fare trattamenti per i capelli a base di erbe curative ayurvediche che ci permettono di ottenere una buona porosità con l’uso di fieno greco , rosa damascena, malva bianca, miglio e altre infinità di erbe curative che possono essere mixate”. Da sottolineare: le erbe tintorie devono essere pure e naturali. Per davvero.