Il birraio di Preston di Camilleri con la regia di Dipasquale apre alle Muse la stagione di prosa di Ancona 25-26 dal 5 al 9 novembre poi in tour. Il 29 ottobre al Ridotto l’opera in concerto

Pubblicato il 29 Ottobre 2025

Arriva al Teatro delle Muse di Ancona la Compagnia de “Il birraio di Preston” spettacolo che apre quest’anno la Stagione di Prosa di Marche Teatro dal 5 al 9 novembre.


Ma prima, mercoledì 29 ottobre ore 20:30 al Ridotto del Teatro delle Muse, si terrà “Il Birraio di Preston in concerto”. L’Accademia Lirica Osimo in collaborazione con Fondazione Teatro delle Muse e Marche Teatro presenta un’antologia dall’opera “Il Birraio di Preston” di Luigi Ricci, compositore che compose l’opera che fu rappresentata per la prima volta nel 1847. Gli interpreti sono Antonella Granata, soprano (Effy), Nadiia Kichula, soprano (Anna), Wooseok Choi, tenore (Oliviero) e Rza Khosrovzade, baritono (Daniele). Ci saranno anche i solisti dell’Accademia d’Arte Lirica di Osimo e al pianoforte ci sarà Alessandro Benigni.

info

Per informazioni e prenotazioni telefonare al numero 071.52525 oppure inviare un’email all’indirizzo biglietteria@teatrodellemuse.org. Il posto unico numerato costa € 10.


“Il birraio di Preston” che apre la Stagione di Prosa di Marche Teatro dal 5 al 9 novembre, è tra gli eventi che celebrano in Italia per tutto il 2025 il Centenario della nascita del celebre scrittore Andrea Camilleri.

Il birraio di Preston tratto dal romanzo di Andrea Camilleri, pubblicato da Sellerio editore, con lariduzione teatrale di Andrea Camilleri – Giuseppe Dipasquale, regia di Giuseppe Dipasquale, scene di Antonio Fiorentino, i costumi sono ripresi da Stefania Cempini e Fabrizio Buttiglieri da un’idea di Gemma Spina, le musiche sono di Luigi Ricci.,

In scena una compagnia eccellente di undici attori: Edoardo SiravoFederica De Benedittis Mimmo Mignemi e con, (in o.a). Gabriella Casali, Pietro Casano, Luciano Fioretto, Federica Gurrieri, Paolo La Bruna, Zelia Pelacani Catalano, Valerio Santi, Vincenzo Volo.

Nel presentare la nuova produzione, il Presidente di Marche Teatro Valerio Vico e l’Assessore alla Cultura del Comune di Ancona Marta Paraventi sottolineano il valore culturale e simbolico di questo debutto, che apre la Stagione di Prosa e celebra al tempo stesso il centenario della nascita di Andrea Camilleri.


Valerio Vico, Presidente di Marche Teatro, dichiara: “Apriamo la nuova stagione di prosa di Marche Teatro con un progetto di grande valore artistico e simbolico. Il Birraio di Preston celebra il centenario di Andrea Camilleri, uno dei più amati narratori italiani, e lo fa con una produzione importante che nasce dalla collaborazione con il Teatro Al Massimo di Palermo e il Teatro di Roma. Per noi è motivo di orgoglio accogliere alle Muse le prove e le repliche di uno spettacolo che unisce eccellenza artistica, respiro nazionale con la regia del direttore di Marche Teatro Giuseppe Dipasquale. È un modo per riaffermare il ruolo di Marche Teatro come punto di riferimento per la produzione e la diffusione del teatro contemporaneo.”


Marta Paraventi, Assessore alla Cultura del Comune di Ancona, aggiunge: “Ancona è felice di ospitare l’avvio di questa nuova produzione che omaggia la grandezza di Andrea Camilleri e inaugura la stagione di prosa delle Muse. Il Birraio di Preston è un titolo che porta con sé il gusto del racconto, l’ironia e la profondità di uno scrittore capace di parlare a tutti, e rappresenta al tempo stesso una preziosa occasione di collaborazione tra teatri e territori. È un segno tangibile della vitalità culturale della nostra città e della forza del legame tra il Comune di Ancona e Marche Teatro, che continua a proporre progetti di altissimo profilo artistico.”


Giuseppe Dipasquale, regista e direttore di Marche Teatro, svela: “Nello stile inconfondibile di Camilleri, la narrazione si accende subito con un fatto di per sé misterioso e affascinante. Ma il vero motore dello spettacolo è l’occhio incontaminato del bambino, la sua purezza ‘fanciullina’ che rompe il velo del mondo. È lui a fare la scoperta iniziale che contiene ogni altra tragedia di Vigàta. L’intera struttura del romanzo è racchiusa in un cerchio di fuoco: lo spaventoso incendio che ne costituisce, genialmente, l’inizio e la conclusione.”

Con Il Birraio di Preston, Marche Teatro rinnova la sua missione di promuovere la grande drammaturgia italiana, valorizzando la collaborazione tra artisti, teatri e territori. Un progetto che intreccia tradizione e contemporaneità, e che conferma il Teatro delle Muse come luogo vivo di creazione, dialogo e partecipazione culturale.


IL BIRRAIO DI PRESTON – note di regia

Fine di un lutto

La vicenda del romanzo è una vicenda esemplare per raccontare oggi la Sicilia. L’eterna
vacuità dell’azione siciliana, che spesso si traduce in un esasperato dispendio di energie
per la futilità di un movente, è la metafora più evidente del romanzo. Ma quando mi sono
accostato alla prima lettura, una sensazione, che è rimasta intatta anche dopo, prese
subito corpo: la Sicilia narrata da Camilleri aveva concluso una elaborazione storica del
suo lutto. Si era consumata definitivamente una geremiade antropologica e culturale di
dannare e dannarsi per il proprio destino di vittime. In un esempio sublime e divertito di
narrazione dei caratteri la Sicilia e il suo mondo, come i suoi personaggi, venivano narrati
sotto una luce solare, piena di nuances e vivida di colori. Non più la Sicilia delle madri, del
dolore e della eterna dominazione dello straniero, ma quella del germe, futile e divertente
ad un tempo, del paradosso siciliano: vivere della disdetta della propria natura, ed in più,
riderci sopra. Questo è quello che subito mi aveva affascinato. Ed è questo quello che mi
rimaneva da raccontare in una messinscena. Non più la Sicilia delle lacrime che piange
sulla sua inconsolabile tragedia, ma una Sicilia ironica e distaccata che riconosce
finalmente di essere essa stessa causa del suo male, e di rintracciarne i germi in una
prassi naturale al paradosso. Ciò non significava disconoscere il movente di un lutto
legittimo e storico, ma, finalmente, non lamentarne più astrattamente la mancata
soluzione. Con la vicenda di Camilleri sparivano di colpo dalla mia memoria gli adagi del
mondo offeso, del siamo come dei e via discorrendo. Era come se si fosse compiuta, sullo
specifico tema Sicilia, grazie anche a scrittori come Vittorini e Tomasi di Lampedusa, una
catarsi che, per corso naturale, aveva illuminato il lato comico di quell’atteggiamento. In un
dialogo emblematico nel testo è racchiusa in breve questa visione di un mondo votato per
natura al paradosso, a dispetto di qualsiasi realtà:
HOFFER – Kosa essere successo?
UOMO – Dove?
HOFFER – Kome dofe? A Figàta, kosa essere successo?
UOMO – Pare che ci sia un incendio.
HOFFER – Ma kome è stato? Lei sa?
UOMO – Non lo sapete?
HOFFER – No. Nessuno kvi sa.
UOMO – Ah. Pare che la soprano a un certo punto stonò…
Questa Sicilia, per certi versi anche un po’ ridicola (e so bene quanto questo termine
possa suonare offensivo a molti siciliani), un po’ caricatura di se stessa, un po’ per storia e
per natura tragediatura, ma raccontata con gli occhi sinceri e non maliziosi di un siciliano,
era la Sicilia che oggi era interessante raccontare. Questa Sicilia che non dimentica i
morti, non dimentica i mali letali che cercano di consumarla inesorabilmente dal di dentro,
che non dimentica il tradimento verso valori appartenuti a se stessa quando era culla di
una civiltà, questa Sicilia oggi può senza timore ricominciare a parlare di se stessa con la
necessaria ironia e distacco, affinché l’autocompiacimento delle virtù come dei vizi e dei
dolori, non costituisca lo stagno dal quale diviene difficile uscire.


Marche Teatro è sostenuto da Comune di Ancona/Assessorato alla Cultura, Regione Marche/Assessorato alla Cultura, Ministero della Cultura, Camera di Commercio delle Marche in collaborazione con: Banco Marchigiano, FMG Frittelli Maritime Group, Pastificio Luciana Mosconi, CO PE MO.

 Lo spettacolo – sarà ad Ancona fino al 9 novembre e poi in tournée in altre 17 città – assieme ad altri quattro (Il Male Oscuro, Otello, La Tempesta, Sabato, Domenica e Lunedì), avrà quest’anno una data in più il mercoledì, mentre tutti quelli serali della stagione cominceranno un quarto d’ora prima alle 20.30.


info: tel. 071.52525 –  biglietteria@teatrodellemuse.org   – biglietti on line www.vivaticket.it – www.marcheteatro.it


la tournee

Lo spettacolo dopo Ancona sarà in scena: 12 novembre 2025 Lerici (SP) Teatro Astoria, dal 14 al 16 novembre 2025 Bologna Teatro Duse, dal 19 a 23 novembre 2025 Milano Teatro dell’Elfo, 25 novembre 2025 Vercelli Teatro Civico, dal 27 al 30 novembre 2025 Pesaro Teatro Sperimentale, 2 e 3 dicembre 2025 Pescara Teatro Circus, dal 5 al 7 dicembre 2025 Siena Teatro dei Rinnovati, dal 9 al 11 dicembre 2025 Thiene (VI) Teatro Comunale, dal 12 al 14 dicembre 2025 Mestre Teatro Toniolo, 16 dicembre 2025 Gorizia Teatro Verdi, dal 18 al 21 dicembre 2025 Trieste Teatro Rossetti, dal 6 al 11 gennaio 2026 Catania Teatro Verga, 13 e 14 gennaio 2026 Ascoli Piceno Teatro Ventidio Basso, dal 16 al 18 gennaio 2026 Ferrara Teatro Comunale, dal 21 al 25 gennaio 2026 Brescia Teatro Sociale, 27 gennaio 2026 Tortona (AL) Teatro Civico, 28 gennaio 2026 Asti Teatro Alfieri, 30 e 31 gennaio 2026 Firenze Teatro Puccini.

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