Pubblicato il 22 Settembre 2025
Il preparatore atletico maceratese Giulio Marzi è pronto a vivere una nuova e stimolante avventura professionale. Dopo anni di esperienza nel mondo del volley, sia maschile che femminile, Marzi ha accettato una proposta arrivata direttamente dall’Azerbaijan: lavorare con il club universitario UNEC, militante nella massima serie femminile nazionale.
Nel suo curriculum figurano collaborazioni con Pallavolo Macerata, CBF Balducci Helvia Recina, Sacrata Volley Civitanova, San Severino Volley, FEA Telusiana e Azzurra Casette d’Ete. La sua formazione è iniziata nel settore giovanile della Lube Volley, e dopo gli studi in Scienze Motorie ha costruito un percorso ricco e variegato.
A marzo 2025, la chiamata inaspettata di Coach Giovanni Torchio ha segnato una svolta: destinazione Baku. Da alcune settimane Marzi è già al lavoro per preparare la nuova stagione. Lo abbiamo intervistato per conoscere meglio le sue sensazioni, i progetti e le ambizioni.
Giulio, qual è stata la sua reazione alla proposta di trasferirti in Azerbaijan?
«Un mix di entusiasmo, disorientamento e quella paura che accompagna ogni grande novità. Non è semplice ambientarsi in un paese così distante, sia geograficamente che culturalmente. E non è facile separarsi dagli affetti. La prima cosa che ho fatto è stata cercare Baku sulla cartina: la conoscevo solo per la Formula Uno. Dopo aver parlato con Coach Torchio e aver compreso il progetto, ho accettato con convinzione. Opportunità del genere capitano raramente e vanno colte. Sentivo il bisogno di cambiare, di mettermi alla prova, e questa esperienza mi darà tanti stimoli».
Che tipo di club è l’UNEC e come state impostando il lavoro?
«UNEC è un club universitario che partecipa alla massima serie femminile azera. Abbiamo iniziato la preparazione il 4 settembre, concentrandoci sulla parte fisica e atletica. Lavoriamo in sala pesi e sul campo per portare le atlete alla miglior condizione possibile in vista del campionato e delle amichevoli».
Com’è composto il roster? Ci sono atlete internazionali?
«Il gruppo è molto eterogeneo: ci sono giocatrici provenienti da Stati Uniti, Bulgaria, Ucraina e Bielorussia, oltre alle locali. È bellissimo lavorare con un gruppo così vario, perché lo sport è anche un modo per conoscere e apprezzare culture diverse. Sta nascendo una bella alchimia tra le ragazze».
Qual è l’obiettivo stagionale?
«Qualificarci per i playoff. Da lì vedremo fin dove possiamo arrivare».

Il livello del volley azero è paragonabile a quello italiano?
«Il livello è buono e molte giocatrici arrivano dall’estero per giocare qui. Il divario con la Serie A italiana non è così ampio come si potrebbe pensare. Il campionato ha una connotazione positiva e sarà stimolante confrontarsi».
Come si trova a lavorare con Coach Torchio?
«Benissimo. C’è sintonia e fiducia reciproca. Sono felice di lavorare con lui e lo ringrazio per aver creduto in me. È un allenatore aperto al dialogo, cosa non scontata. Siamo molto in accordo su come impostare gli allenamenti e gestire il gruppo. L’alchimia nello staff è fondamentale».
L’estate 2025 è stata trionfale per il volley italiano. Che riflessioni ti suscita?
«Un momento d’oro: siamo campioni mondiali sia nel maschile che nel femminile. Coach Velasco ha portato a casa un Oro olimpico, due Nations League e un Mondiale. De Giorgi ha portato la nazionale maschile ai quarti. Anche le Under 21 brillano: le ragazze hanno vinto in Indonesia, i ragazzi sono arrivati in finale contro l’Iran. È il frutto di un lavoro lungo e profondo. Spero che questi successi portino più giovani in palestra. Il campionato italiano è il più importante al mondo e dieci nostri tecnici guidano le principali nazionali. L’Italia sta dimostrando al mondo la sua qualità e dedizione».


