Volano i numeri dell’Appennino Foto Festival: oltre 1.500 presenze in due settimane

Volano i numeri dell’Appennino Foto Festival: oltre 1.500 presenze in due settimane

Pubblicato il 18 Luglio 2025

Un bilancio che guarda al futuro: la rassegna proseguirà fino a dicembre. L’obiettivo è coinvolgere il territorio e creare consapevolezza a partire dai giovani

Oltre 1.500 presenze in due settimane con più di trenta eventi e otto mostre (visitabili fino al 27 luglio). Fotografi e appassionati arrivati da tutte le Marche, dalle altre regioni d’Italia e anche dall’estero. La conclusione della sesta edizione dell’Appennino Foto Festival è caratterizzata da un bilancio che guarda al futuro con l’obiettivo di proseguire la rassegna di fotografia naturalistica nei cinque Comuni di Belforte del Chienti, Caldarola, Camporotondo di Fiastrone, Cessapalombo e Serrapetrona, continuando a parlare di fragilità – tema dell’edizione 2025 -, di territorio, di paesi e di comunità fino a fine anno. Un risultato – quello ottenuto in termini di numeri – che testimonia come la crescita della manifestazione sia costante e che questo anno, spogliandosi del sottotitolo “Luce della rinascita” che l’aveva accompagnata dal 2019, ha rappresentato davvero il punto di svolta per un festival destinato a diventare punto di riferimento oltre i confini regionali e non solo. Il bilancio è ancora più significativo se si considera che tutta la promozione sui social è avvenuta in maniera organica, con un interesse che è cresciuto costantemente. Anche nella seconda settimana del festival, piazze gremite hanno assistito alle conferenze con il climatologo Luca Mercalli, il commissario alla ricostruzione Guido Castelli, lo scienziato Marco Granata e agli incontri con associazioni ed esperti del territorio. Fotografi arrivati da tutta Italia hanno partecipato alle premiazioni dei due concorsi : quello di fotografia naturalistica Ibc Photo Awards, e quello di videotrappolaggio intitolato a Lorenzo Lambertucci. Ma è già tempo di guardare avanti, perché l’Appennino Foto Festival non si chiude qui, ma sarà diffuso nel tempo, con eventi e attività che proseguiranno fino a dicembre, a partire da una mostra a firma dell’associazione Photonica 3, passando per presentazioni di libri, contenuti digitali e nuove riflessioni condivise online. La fragilità, tema centrale della rassegna, continuerà a essere esplorata come chiave di lettura del paesaggio, dell’umano e della rinascita.

Una visione – quella degli organizzatori di PH3 – che cammina su due binari distinti ma che vanno verso un’unica direzione: uno guarda al valore che il festival rappresenta per il territorio in termini turistici e di rilancio, l’altro punta a far sì che gli stessi abitanti dei Comuni che ospitano la rassegna ne apprezzino sempre di più le potenzialità, la sentano propria, e vi contribuiscano alla crescita e alla buona riuscita. Il successo del festival, infatti, non è stato solo quantitativo, ma anche qualitativo: tra le oltre 1.500 presenze si sono contati visitatori da tutta Italia e anche dall’estero, alcuni dei quali hanno già annunciato il desiderio di tornare in questi luoghi per un viaggio, una vacanza, un legame che va oltre la fotografia e la natura. È questa una delle sfide più profonde di Aff: non solo raccontare il territorio, ma contribuire a trasformarlo, attivando consapevolezza, orgoglio e visioni nuove. «Per farlo – commentano Marco Gratani e Stefano Ciocchetti, rispettivamente presidente di PH3 e direttore artistico del festival – vorremo partire dalle nuove generazioni. Tra le sfide che ci aspettano nei prossimi mesi c’è quella di coinvolgere le scuole dei Comuni che ospitano la rassegna. Siamo convinti che bambini e ragazzi, con la loro freschezza e curiosità, possano aiutarci ad accendere negli adulti un rinnovato amore per la bellezza, la natura e i nostri paesi».

L’obiettivo, poi, di rafforzare la cultura visiva e fotografica trova un punto di riferimento nella futura scuola di fotografia che avrà sede a Belforte del Chienti e che coinvolgerà anche gli altri quattro Comuni, sostenuta da un importante finanziamento del Pnrr. L’Appennino Foto Festival si conferma così un vero e proprio processo culturale che vuole crescere nel tempo, far crescere chi lo vive e generare valore per il territorio e per le persone.

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