Pubblicato il 14 Luglio 2025
Questo appuntamento, fortemente voluto dall’amministrazione comunale, porta in scena la figura di Frida Kahlo che, icona eterna, simbolo indiscusso nel panorama artistico mondiale, è una commistione evidente di talento, resistenza e vitalità; una maestra di libertà e indipendenza contro gli stereotipi che inchiodavano la donna a pochi ruoli predefiniti, ai codici di comportamento del suo e, persino, del nostro tempo.
Nel Gennaio 1937 Lev Trockji, il padre della rivoluzione russa, in fuga dai sicari di Stalin, approda in Messico, dove ha ottenuto l’asilo politico, assieme alla moglie Natal’ja. Sul molo ad attenderlo c’è la moglie di Diego Rivera, pittore e comunista, che si è battuto per ottenere quel lasciapassare, e che lo ospiterà per quasi due anni a casa sua. La moglie di Rivera è Frida Kahlo. Inizia così una storia di amore e di erotismo che proseguirà fino al 39, cioè fino a quando Frida volerà prima a New York e poi a Parigi, per divenire l’icona della pittura mondiale che conosciamo. Ma in quei due anni si parlerà di sesso, di sotterfugi (le due coppie vivono sotto lo stesso tetto, e la relazione tra Frida e Lev è sempre più evidente) di rivoluzione, di arte.
Sarà proprio Lev a narrarci Frida. Un monologo, scritto da Paolo Logli e interpretato dall’attore/doppiatore Luca Violini, in cui Prosa e Poesia danzano insieme alla Chitarra di Giovanni Seneca e al Canto e alle Percussioni di Anissa Gouizi che andranno a pennellare, a sottolineare e ad esaltare una serie di suggestioni e di stati d’animo, i momenti più struggenti, appassionati o più gioiosi. Musiche e Canti ispirati alle diverse Culture all’insegna dell’Amore e della Rivoluzione, temi cari a Frida Kahlo. La musica ebbe un grande ruolo nella Sua vita: la musica tradizionale del Messico, innanzitutto, con i mariachi e i balli di coppia, con le feste di paese e i canti al chiaro di luna. Ma anche il jazz americano, che lei amava moltissimo, e le canzoni francesi ed europee che ascoltò nei suoi pochi viaggi all’estero. Non era puro intrattenimento: la musica, per Frida, era passione, era la vibrazione dell’anima che entrava in sintonia con la sua terra e con i colori della sua pittura.
Frida è il simbolo, per tutte le donne, di come si possa accogliere la sofferenza e il dolore, che mai l’abbandoneranno nella sua vita, e trasformare il tutto in Arte, Colore, Poesia. Icona dell’Arte, ma anche della Cultura pop contemporanea per la profonda conoscenza di sé e dell’animo femminile, è il simbolo della riappropriazione di sé, delle cicatrici e dei dolori e dell’elevazione di questi elementi ad Arte. Il corpo femminile e i tabù ad esso connessi diventano temi centrali della sua produzione artistica, un monito per le donne di allora e di oggi.
L’ingresso è a pagamento: 15 euro
I biglietti possono essere acquistati sul circuito ciaotickets o direttamente la sera stessa dello spettacolo presso il Teatro Romano




