Pubblicato il 21 Giugno 2025
Dopo un’altra edizione di successo ricca di ospiti ed eventi all’insegna della settima arte, volge al termine la 61esima edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro. Sabato 21 giugno, l’ultima giornata della Mostra riserva altri appuntamenti imperdibili per il suo gran finale.
La mattinata inizia con la rassegna Matinée – Un caffè alla Maddalena: alle ore 10:00, presso la Chiesa della Maddalena si terrà l’incontro con Simone Massi, l’artista che ha firmato il manifesto e la sigla di questa edizione della Mostra. Omaggiato nei giorni scorsi con il focus sui suoi cortometraggi e la presentazione del suo primo lungometraggio di animazione, Simone Massi tornerà protagonista per dialogare con Pierpaolo Loffreda.
A seguire, sempre presso la Chiesa della Maddalena, l’Evento Speciale dedicato a Gianni Amelio torna con una tavola rotonda a lui dedicata, alla presenza del regista stesso e di Pedro Armocida, Anton Giulio Mancino, Emanuela Martini, Barbara Sorrentini, Piero Spila, Giancarlo Basili, Paola Casella e Mimmo Rafele. Dopo la retrospettiva di alcuni dei suoi film e la pubblicazione di una monografia curata da Pedro Armocida e Anton Giulio Mancino, edita da Marsilio nella storica collana Nuovocinema, la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema continua a omaggiare il grande regista e pluripremiato sceneggiatore.
Nel pomeriggio, alle ore 16, la Chiesa della Maddalena sarà nuovamente teatro di ADRIANO AGLI AMICI, nel ricordo di Adriano Aprà. La rassegna prevede la proiezione di opere di autori in linea con il progetto “Fuori norma” – osservatorio sul cinema italiano da lui ideato e organizzato per anni – o di autori da lui prediletti. Questi i titoli che verranno proposti alla presenza di registi e curatori:
v INNESTI NERI E BIANCHI (Canada/Italia, 2022, 7′) di Federica Foglia
v THE EGGREGORES’ THEORY (Italia, 2024, 15) di Andrea Gatopoulos
v FREELM (Italia, 2024, 23′) di Leonardo Carrano e Alain Parroni
v MYANMAR (Italia, 2025, 72′) di Tommaso Cotronei
A seguire, la presentazione del volume di Barry Salt “Stile cinematografico e tecnologia” (Cue Press, Bologna, 2025), la cui diffusione in Italia è stata fortemente voluta da Adriano Aprà, tanto da assumersi il compito di curare la sua traduzione. Saranno presenti Giacomo Ravesi, Simone Starace e Mattia Visani.
Cambiando location, alle ore 15:00, presso la Sala Grande del Teatro Sperimentale si terranno le ultime proiezioni del focus sul Cinema di guerra fascista:
v L’ENTRATA IN GUERRA (Italia, 2014, 12’) di Roland Sejko
v AEROPORTO (Italia, 1944, 75’) di Piero Costa
Sempre presso la Sala Grande, alle ore 16:45 torna accanto alla competizione internazionale quella di (Ri) Montaggi. Il cinema attraverso le immagini, il primo concorso in Italia, e uno dei pochi internazionali, dedicato ai video essay, la nuova forma di critica cinematografica. I curatori Andrea Minuz e Chiara Grizzaffi hanno selezionato sei video essay tra cui verrà eletto il vincitore dalla giuria formata da Simone Emiliani, Federica Illuminati, Donato Sansone. Questi i titoli in concorso:
v MAZEMIRAGE (Italia, 2025, 5’45”) di Alessia Carraro
v BELLE E BRAVE (Italia, 2025, 5’54”) di Giuliana Tritta
v COI PIEDI PER TERRA (Italia, 2025, 6’00”) di Eliana Iorio
v ODISSEA DI NESSUNO (Italia, 2025, 10’30”) di Luca Armocida
v TU DA ME CHE COSA VUOI? (Italia, 2025, 6’14”) di Davide Bissoli
v IVREA, 1960 (Italia, 2025, 6’10”) di Luca Fiammengo
Come ultima proposta della Sala Grande, alle ore 17.45 si terrà l’omaggio alla gloriosa figura di Paul Vecchiali, regista francese tra i più memorabili, ricordata nell’affettuoso e personale documentario di Antonio Pettinelli PAUL A MAYERLING – UN RITRATTO (Italia, 2025, 78’) presentato in prima mondiale alla presenza del regista.
Parallelamente, in Sala Pasolini, alle ore 15.30 si conclude l’ottava edizione delle Lezioni di storia, intitolata Sperimentare il colore. 80 anni di invenzioni e performances, a cura di Federico Rossin, che sarà presente in sala. Il programma, che come ogni anno vuole sottolineare le forme innovative di cinematografia e riscoprire registi dimenticati, si focalizza sull’utilizzo del colore nel cinema sperimentale. Queste le proposte dell’ultima giornata della sezione, dal titolo Sinestesie / Cine-cromie (In memoriam Malcom Le Grice):
v THRESHOLD (UK, 1972, 13′) di Malcolm Le Grice
v HAND GRENADE (UK, 1972, 8′) di Gill Eatherley
v TROIS COUCHES NE SUFFISENT PAS (TRICHROMIE ADDITIVE POUR 3 PROJECTEURS) (Francia, 1977-79, 50′) di Guy Fihman
Presso Lo Spazio Bianco, si conclude l’omaggio ad Adriano Aprà a cura di Mauro Santini in collaborazione con “Adriano agli amici” e “Fuori Orario – RAI Cultura”: dalle 17:00 alle 20:00 sarà possibile assistere alla proiezione di due film a lui dedicati:
v IO CREDO NELL’INCONOSCIBILE (Italia, 2025, 162′) di Marco Allegrezza, Edoardo Mariani, Francesco Scognamiglio
v APRÈS APRÀ (Italia, 2024, 98′) di Adriano agli amici
Come ultima iniziativa del pomeriggio, presso la Casa delle Tecnologie Emergenti torna lo sguardo sulla realtà virtuale con il PesaroNuovoCinemaVr, inaugurato lo scorso anno, che prende forma grazie all’apporto di Hangarfest con ZED Festival: dalle 15:00 alle 19:00 sarà possibile assistere nuovamente a una selezione di film di danza VR a 360°.
In serata, dalle ore 21:30, piazza del Popolo presenta la serata conclusiva del festival con la cerimonia di premiazione che vedrà la co-conduzione di Liliana Fiorelli e la partecipazione di un interprete LIS. A seguire, Gianni Amelio riceverà il Premio Pesaro Nuovo Cinema e presenterà LAMERICA (Italia, 1994, 116’), film di chiusura di questa edizione della Mostra. Enrico Lo Verso e Michele Placido e Carmelo Di Mazzarelli sono i protagonisti della vicenda ambientata nell’Albania degli anni Novanta, dopo la fine del regime di Enver Hoxha e il crollo finanziario dovuto al passaggio al capitalismo.
Cambiando location, alle ore 21:30, per la rassegna La Vela incantata – Il cinema in spiaggia, organizzata con la collaborazione del Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale,si terràla proiezione in 35 mm di ROMANZO DI UN GIOVANE POVERO (Italia, 1995, 110’) di Ettore Scola. La storia di due vicini di casa, il giovane Vincenzo (Rolando Ravello) e il vecchio signor Bartoloni (Alberto Sordi), che si incontrano in una notte particolarmente triste. L’anziano chiede al ragazzo di aiutarlo a liberarsi della moglie simulando un incidente…
Come proposta serale, alle ore 21, la Chiesa della Maddalena propone il progetto MOON a cura di Collettivo Spazio, nell’ambito della collaborazione della Mostra con Hangarfest e Prix Vida Italia.
Simone Massi: “Sta a noi autori di animazione ricordare al mondo che esistiamo”
Grande ritorno per Simone Massi alla Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro. Illustratore e regista pluripremiato, ha firmato il manifesto e la sigla della 61esima edizione della Mostra, che ha dedicato un focus alla sua produzione di cortometraggi e ha portato sullo schermo il suo primo lungometraggio di animazione, Invelle, oltre a realizzare un incontro con il pubblico e gli accreditati. Pesaro torna dunque ad omaggiare il lavoro dell’artista marchigiano, già vincitore di un David di Donatello e tre Nastri d’Argento.
Sul panorama dell’animazione in Italia, Simone Massi ha dichiarato: “Faccio fatica a fare un quadro generale, non riesco a descrivere bene le condizioni della scena italiana perché non c’è un grande scambio tra autori. Ho però una sensazione positiva: negli ultimi tredici anni l’animazione italiana ha vinto per tre volte ai David di Donatello con tre autori diversi. Poi continuano ad esserci molte proposte anche in festival che non si focalizzano sul cinema di animazione, come Venezia, Cannes e Berlino. Trovo un’attenzione anche verso le forme del cortometraggio e noto sempre di più il coinvolgimento degli autori di animazione in sigle di festival e televisive, ma anche negli ambiti del videoclip e della grafica. Rispetto al passato, da quando ho cominciato a lavorare in questo campo qualcosa si è mosso, sono stati passi avanti lenti e faticosi, ma penso riguardi il mondo del cinema in generale. Dei progressi ci sono stati, a volte sta anche a noi autori ricordare al mondo che esistiamo”.
Il legame tra Simone Massi e la Mostra del Cinema di Pesaro dura ormai da dodici anni. L’artista ha infatti espresso la sua gratitudine nei confronti del Festival, che l’ha più volte valorizzato: “Trovo che il Pesaro Film Festival sia sempre attento e rispettoso nei confronti del mio lavoro, la retrospettiva sui miei cortometraggi e il coinvolgimento nella realizzazione della sigla lo dimostrano. È per me un graditissimo ritorno ed è la conferma dell’ammirazione e del rispetto reciproco tra me e la Mostra”.
Nei giorni passati
Tommaso Ottomano: “Il videoclip è fondamentale, ma sta perdendo valore”
Il regista e direttore creativo Tommaso Ottomano è stato protagonista di un focus dedicato ai suoi videoclip alla Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro. Autore e compositore, Ottomano ha alle spalle una ricca attività legata al mondo della musica e della moda, avendo diretto alcuni dei videoclip più significativi degli ultimi anni per artisti come Måneskin, Jovanotti, Chiello e Baustelle. Tra le sue collaborazioni più recenti spicca quella con Lucio Corsi, culminata con la partecipazione al 75° Festival di Sanremo e all’Eurovision Song Contest 2025.
Nel corso dell’incontro, l’artista ha enfatizzato l’inscindibile legame tra musica e cinema: “L’aspetto visuale e quello musicale vanno di pari passo. Un’opera visiva deve essere accompagnata da una musica che la valorizzi, e viceversa una scena può elevare una composizione musicale. Nel mio lavoro non riesco a scindere le due cose.”
Ottomano ha espresso preoccupazione per il declino del videoclip nel panorama musicale attuale. “Il videoclip negli ultimi anni ha perso gradualmente la sua importanza, che non viene riconosciuta in primis dai discografici, coloro che avrebbero il compito di finanziarli,” ha dichiarato. Ha attribuito questa tendenza alla prevalenza dei social media, dove la comunicazione si concentra su contenuti brevi, frequenti e spesso verticali, che a suo parere “uccidono l’aspetto cinematografico”.
Nonostante ciò, Ottomano rimane convinto del valore intrinseco del videoclip: “Per me il videoclip rimane importante tanto quanto la musica, lo trovo un modo fondamentale per comunicare la visione dell’artista. Bisognerebbe sensibilizzare gli artisti stessi a questo proposito, a comprendere il valore di questo strumento.”
Sulla sua partecipazione al Pesaro Film Festival, ha concluso: “È la prima volta che mi capita di fare un’esperienza del genere, sono molto contento di aver condiviso questo focus dedicato al mio lavoro e ho apprezzato l’accoglienza del pubblico. Spero di tornare presto!”
Tra omaggio ad Adriano Aprà e concorso internazionale
La giornata del 20 giugno al Festival del Cinema di Pesaro è stata ricca di eventi, iniziando con la rassegna Matinée – Un caffè alla Maddalena che ha ospitato un incontro con Arielle Dombasle, già insignita del Premio Pesaro Nuovo Cinema. A seguire, un toccante omaggio ad Adriano Aprà con il simposio “Adriano agli amici”, che ha visto la partecipazione di numerosi autori, studiosi e amici. La giornata ha incluso anche la prima edizione del Premio Adriano agli Amici, assegnato a Bernard Eisenschitz, e la proiezione di “A.A. note per un film. C’ero una volta” di Marco Allegrezza, Edoardo Mariani e Francesco Scognamiglio.
Lino Guanciale: “I titoli di coda rappresentano posti di lavoro”
Lino Guanciale è stato uno dei protagonisti della 61esima Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, dove è stato presentato come evento speciale il cortometraggio “IN THE BOX”, da lui prodotto e interpretato e diretto da Francesca Staasch. Il corto esplora le vite di tre individui giunti al limite della sopportazione esistenziale, affrontando temi come la perdita, l’isolamento emotivo e la ricerca di conforto.
Nonostante gli impegni sul set, Guanciale ha voluto essere presente alla proiezione, sottolineando l’importanza del suo ruolo di produttore. “Quando si è nella posizione per farlo, è bene cercare di scommettere su orizzonti di libertà creativa per sé, come interprete, ma anche per energie per cui si ritiene che valga la pena,” ha affermato. “Buttarsi nella produzione in questo momento è un gesto di resistenza. Che il comparto sia in crisi è sotto gli occhi di tutti, i titoli di coda che vedete alla fine di un film rappresentano posti di lavoro, al pubblico dico grazie per il rispetto nei loro confronti.”
Riflettendo sulla sceneggiatura di “IN THE BOX”, Guanciale ha aggiunto: “È da un po’ che rifletto sul fatto che l’arte contemporanea che mi piace lavora in qualche modo sul vuoto e sul silenzio, sul potere evocativo costruito senza le parole, stare zitti è il miglior esercizio possibile per creare un ascolto. Nella scrittura di Francesca Staasch ho ritrovato queste condizioni, che trovo come un ottimo potenziale di espressione di questa lingua che è il cinema. Con leggerezza e immaginazione si possono affrontare temi apparentemente insondabili o troppo vasti per essere portati al pubblico.”


