Pubblicato il 2 Aprile 2025
Dopo sei presentazioni marchigiane e altre a Roma, Udine, Firenze, Palermo, Catania il volume “Le Mani nel cuore” si prepara al Salone del Libro di Torino, preceduto da tappe a Modena (4 aprile) e Salerno (12 aprile).
Il volume, pubblicato da Vydia editore, racconta, attraverso decine di testimonianze raccolte dal giornalista Vincenzo Varagona, la storia del cardiochirurgo marchigiano Carlo Marcelletti, a 15 anni dalla scomparsa.
Il cardiochirurgo marchigiano, insieme al collega bergamasco Lucio Parenzan, ha introdotto la cardiochirurgia pediatrica in Italia e mezza Europa, salvando la vita a migliaia di bambini nati con malformazioni cardiache, diventando famoso in tutto il mondo. Prima di lui i bambini nati con malformazioni cardiache erano destinati a non sopravvivere, a meno che non avessero disponibilità economiche che permettessero viaggi della speranza negli Stati Uniti.
Gli stessi colleghi lo definiscono un genio assoluto: nei primi anni ’60 era riuscito a frequentare il 4* liceo scientifico negli Stati Uniti, esperienza determinante per la sua formazione. Dopo la maturità scientifica e la laurea all’Università Cattolica del Sacro Cuore, a Roma, torna negli Stati Uniti, quindi viene chiamato ad aprire la cardiochirurgia pediatrica prima ad Amsterdam, poi al Bambin Gesù di Roma, che fa crescere da semplice reparto fino a diventare il grande ospedale che è oggi. Per la prima volta cardiochirurghi americani grazie a lui cambiano atteggiamento nei confronti dell’Italia.

In quegli anni Marcelletti, nato a Moie e vissuto nei primi anni ad Ancona, diventa cittadino e chirurgo del mondo. Raccontano che – chiamato per emergenze in moltissimi paesi – lo venivano (lui e la sua équipe) a prendere in auto sotto l’aereo appena atterrato, saltando anche i controlli doganali. I bimbi salvati oggi hanno poco più di 40 anni. I giovanissimi medici della sua équipe sono primari di cardiochirurgia in Italia e nel mondo.

Queste pagine rappresentano un gesto di giustizia nei confronti di un uomo che – nonostante professionalità e fama – non è stato fortunato. Voleva cambiare la sanità in una regione difficile come la Sicilia, ma gli è stato impedito, con pesanti “avvertimenti” e minacce. Viene arrestato, con accuse gravissime, mai dimostrate, perché la fine, avvenuta nel 2009, interrompe il corso della giustizia.
Nel volume sono contenute testimonianze della famiglia, di colleghi, pazienti, giornalisti, con contributi – tra gli altri – di Paolo Guzzanti, Concita De Gregorio, Sandro Mangiaterra, Leoluca Orlando.




