Pubblicato il 22 Agosto 2024
di Francesco Cherubini
“Piu aumenta la mia esperienza di vita vissuta e più aumentano i miei dubbi, anziché barricarvi nelle vostre certezze vi consiglio di continuare sempre a dubitare… sulla carica energetica, magica, terapeutica, provocatoria, vitale, sovversiva e reazionaria del Rock and Roll” con queste parole Edoardo Bennato ha aperto Lunaria, la rassegna estiva di Musicultura organizzata con il Comune di Recanati.
Dopo il saluto del direttore artistico Ezio Nannipieri e del Sindaco Emanuele Pepa, Bennato ha scatenato subito i presenti con una medley in solitaria composta da “Abbi dubbi”, “ Il gatto e la volpe” e “Sono solo canzonette”.
Due ore ininterrotte di rock contaminato da blues, dove ha riproposto le sue più celebri canzoni (altro che “canzonette”!), accompagnate da nuovi brani che testimoniano come a 78 anni suonati la sua vena creativa sia ben lontana dall’esaurirsi, sotto la statua del Poeta in Piazza Leopardi.
Al concerto inaugurale di Lunaria, Edoardo Bennato incanta il pubblico accorso a Recanati per uno spettacolo che ha regalato vibranti emozioni, anche grazie alla straordinaria performance della Be Bend che lo ha accompagnato. Da ogni angolo della piazza leopardiana eterogenee generazioni hanno cantato insieme i suoi pezzi storici (“Sono solo canzonette”, “L’isola che non c’è”, “Il gatto e la volpe”, “Capitan Uncino”) che il cantautore napoletano – poliedrico tra chitarra, armonica e percussione a pedale – ha intervallato con messaggi dissacranti contro moralisti e cattedratici, contro la guerra e contro le calunnie. Su queste ultime – arrangiando a modo suo e reinterpretando la celebre aria di Rossini nel Barbiere di Siviglia (“La calunnia è un venticello”) – ha ricordato la vicenda processuale di Enzo Tortora e la triste fine di Mia Martini. Nella galleria dei personaggi è finito anche Fabrizio De Andrè con cui ha condiviso l’idiosincrasia verso gli impresari e poi – senza citarli – i tanti che “sgambettano nei telegiornali”, sottolineando come “quel sant’uomo di Collodi un secolo e mezzo fa aveva previsto tutto”.
Ha richiamato il pubblico a tenere sempre viva quella carica vitale e iconoclastica del rock, affidandosi ai dubbi anziché a granitiche certezze, e ha ricordato le sue umili origini con quel “A Napoli ‘o 55 è musica”, in cui il 55 (che nella cabala partenopea significa proprio musica) è il civico di Via Campi Flegrei a Bagnoli, a due passi dall’Italsider, dove è cresciuto insieme ai due fratelli (“il Trio Bennato ci chiamavamo”) e da dove ha preso le mosse il suo sogno di cantante. Lo ha fatto insieme a quella chitarra usata a marchio Eko, realizzata proprio qui a Recanati, che di corde ne aveva 6 anziché 12, di cui era rimasto folgorato vedendola in vetrina: un regalo “premonitore” di una meravigliosa carriera lunga mezzo secolo.
Bennato, con i suoi immancabili occhiali da sole, l’atteggiamento da eterno ragazzo, la chitarra e l’armonica a bocca, sulle note del brano “La torre di Babele” si è unito alla sua storica e strepitosa super band, la BeBand, composta da Roberto Perrone alla batteria, Arduino Lopez al basso, Raffaele Lopez alle tastiere, Gennaro Porcelli e Giuseppe Scarpato alle chitarre, musicisti straordinari che hanno offerto virtuosismi di grande intensità.
“Collodi aveva già fatto tutto e detto tutto – ha detto Bennato– nella favola anche i cattivi sono simpatici e con il tempo ho capito di aver tralasciato dei personaggi importanti, come Mastro Geppetto o Lucignolo” Lucignolo è un Pr che organizza rave party e Mastro Geppetto un falegname in pensione che per passione da un pezzo di legno tira fuori una vita.
Con “Nisida” Bennato ha chiuso il suo emozionante viaggio attraverso decenni di musica, poesia ed impegno, tra i grandi applausi e l’entusiasmo del pubblico in piedi, risanato dal potere liberatorio dell’immersione nel rock.
Finisce in un tripudio, miglior battesimo non poteva esserci per l’inaugurazione di Lunaria 2024, la rassegna di concerti estivi organizzati da Musicultura di cui Bennato è stato diverse volte nel Comitato artistico di garanzia. Già un autentico tripudio di emozioni e di applausi all’uscita dove qualcuno, guardando in alto verso la poderosa statua di Giacomo Leopardi al centro della piazza, giura di aver visto nel volto marmoreo del poeta un lieve movimento in segno di apprezzatissimo consenso!

“Una piazza stracolma, un concerto potente che vale ancora di più in un periodo in cui purtroppo assistiamo anche a dei live che sono più che altro delle passerelle di personaggi noti, ma che poi una volta sul palco si “sgonfiano” completamente in quanto mancano del bagaglio artistico dello slancio emotivo della potenza di immaginazione di grandi artisti come Edoardo Bennato che stasera ha catturato per oltre due ore le migliaia di persone presenti” ha commentato a fine serata Ezio Nannipieri direttore artistico di Musicultura.
Prossimo immancabile appuntamento con Lunaria a Recanati è il 6 settembre, con il concerto di Antonella Ruggiero a Palazzo Venieri (biglietti sul circuito vivaticket)
Per info www.musicultura.it


