Dante, Adolfo De Carolis

Presentata la mostra  “Canti di carta”. Dal 19 marzo a Fabriano i tesori di carta di Ascoli in un viaggio verso Dante

Pubblicato il 16 Marzo 2022

“Questa mostra è la celebrazione dell’identità marchigiana e la valorizzazione delle eccellenze , la concreta realizzazione degli obiettivi che abbiamo inserito nella legge regionale n. 4 del 2021 sul Riconoscimento di Fabriano come città della carta e della filigrana e di Ascoli Piceno e Pioraco come Città della carta. “ Così l’assessore alla Cultura, Giorgia Latini ha definito in sintesi il significato della mostra “ “Canti di Carta” – dal 19 marzo all’8 maggio alla Pinacoteca Civica Bruno Molajoli di Fabriano – presentata il 15 marzo nel corso di una conferenza stampa e sostenuta dalla Regione Marche.

“Si tratta di una ideale  prosecuzione delle celebrazioni per i 700 anni della morte di Dante – ha aggiunto l’assessore – e come è stata ideata e realizzata rappresenta non solo l’esaltazione, attraverso testi importanti e testimonianze cartacee,  del Poeta così legato anche alle nostre Marche, ma anche l’esempio di come si possano davvero mettere in rete realtà culturali del nord e del sud delle Marche nel comune principio di valorizzazione del patrimonio culturale e delle eccellenze. Fabriano e Ascoli Piceno , dunque legate non solo dall’antica produzione della carta ma da uno scambio di tesori e di conoscenze.”

Angelo che soccorre le anime del purgatorio di Monti Nicola Antonio
Angelo che soccorre le anime del purgatorio di Monti Nicola Antonio

La mostra infatti accoglie in dieci sezioni , 91 opere d’arte che si ricollegano a Dante e alla Divina Commedia, provenienti principalmente dalle Civiche Collezioni del Comune di Ascoli, ma anche dal Comune di Montefiore dell’Aso, da collezionisti privati e dalla raccolta d’arte della Provincia di Ascoli Piceno.  Ci sono disegni del Guercino, di Giovanna Garzoni e scritti di Cecco d’Ascoli e poi il ritratto di Dante di Adolfo de Carolis , come ha ricordato il curatore e ideatore Carlo Bachetti Doria: “ E’ stato un lavoro faticoso, durato 7 mesi, ma che ci ha permesso di capire quanti tesori di carta ci siano ancora nelle Marche e ad Ascoli Piceno in particolare e quanto amore nei collezionisti. La ricerca, infatti, ci ha permesso di fare un inventario enorme , tra Biblioteche , Archivi e collezioni che abbiamo diviso in tre tipologie: i libri e incunaboli antichissimi; cartografia scientifica; opere d’arte con incisioni , disegni e diversi sistemi di stampa . Insomma un lungo viaggio verso Dante che con la sua Comoedia ha ispirato e continua ad ispirare ancora tantissima arte e letteratura”.

“Nonostante la sua fragilità, la carte resta ancora il supporto più solido e certo per conservare e trasmettere conoscenze. “ Come ha detto lo storico – critico d’arte e direttore della Pinacoteca civica di Ascoli Piceno,  Stefano Papetti in un video proiettato durante la conferenza stampa. “E’ un’occasione molto originale e diversa per ricordare Dante e quanto patrimonio culturale a lui si sia ispirato – ha aggiunto Papetti –  e quanto ne conserviamo nelle Marche , ma anche un’occasione per riflettere su come centri importanti della produzione della carta come Fabriano e Ascoli siano stati determinanti per veicolare cultura.”

Alla conferenza stampa sono intervenuti anche i consiglieri regionali  Chiara Biondi e Carlo Ciccioli ribadendo il valore di questa mostra e come realizzi pienamente le finalità della legge regionale 4/21.

Ma l’esposizione non ospita solo le opere di grandi maestri dell’arte antica, ma anche di arte moderna e contemporanea, come Morandi e Licini e poi le foto di Giacomelli e i contemporanei Consorti, Cutini e Girardi.

Per saperne di più sulla mostra

La mostra “Canti di Carta” nasce dalla combinazione di due importanti celebrazioni. La prima riguarda la ricorrenza dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri e la seconda celebra il riconoscimento di Ascoli Piceno come “Città della Carta” attraverso l’esposizione di una selezione del suo vasto patrimonio storico artistico cartaceo, presso la Pinacoteca Civica Bruno Molajoli di Fabriano, dal 19 marzo all’8 maggio 2022.

Dante, Adolfo De Carolis
Dante, Adolfo De Carolis

L’evento espositivo promosso dalla Regione Marche e dal Comune di Fabriano è curato da Carlo Bachetti Doria, organizzato dall’Associazione Giovane Europa e si avvale della competenza di un comitato scientifico composto da esperti nel campo letterario, archivistico, storico artistico antico e contemporaneo.

Le opere esposte, appartenenti principalmente dalle Civiche Collezioni del Comune di Ascoli, provengono anche dal Comune di Montefiore dell’Aso, da collezionisti privati e dalla raccolta d’arte della Provincia di Ascoli Piceno.

La carta è la protagonista principale di una mostra che si ispira in vari modi a Dante Alighieri e al suo capolavoro, La Divina Commedia. L’eterogeneità curatoriale ha ampliato le possibili connessioni tra l’opera dantesca e le produzioni letterarie, scientifiche e artistiche scelte per un possibile rapporto diretto o interpretativo dei temi contenuti nella Divina Commedia.

Il percorso espositivo, che comprende solo opere su carta, si articola in dieci sezioni raggruppate in tre principali tipologie: la prima è quella dei “libri” in cui sono esposti rari incunaboli, libri artistici e edizioni di pregio. Questa prima sezione è suddivisa nei seguenti temi: la “Matrice culturale”, in cui sono presenti volumi riferiti ai “maestri” e ai modelli letterari a cui si è ispirato il sommo poeta; “L’AntiDante”, ovvero le opere di Cecco d’Ascoli, in particolare l’”Acerba”, definita anche “l’Anti Commedia”, in cui lo studioso Ascolano critica aspramente il poeta fiorentino accusandolo di negare la “Scienza vera”.

L’ultima sezione di libri non può che essere quella della “Comedia e Divina Commedia” che comprende varie edizioni del capolavoro dantesco, antiche e di rilevante importanza letteraria e artistica, tra cui risalta “La Comedia, con commento di Cristoforo Landino” del 1491. Questo raro incunabolo è considerato la prima edizione interamente illustrata della Comedia di Dante Alighieri di cui sono presenti solo 14 esemplari nelle biblioteche pubbliche italiane; una di queste, tra le meglio conservate, è custodita nella Biblioteca Civica Giulio Gabrielli di Ascoli Piceno.

La seconda tipologia, la “cartografia”, intitolata “I cieli e le terre di Dante”, accoglie mappe cartografiche terrestri, astronomiche, astrologiche e volumi sulla geografia e la cosmologia, ispirati o direttamente riferibili al poeta fiorentino come testimonia la Dante Map, un’incisione inglese di fine ottocento che riporta i nomi dei luoghi citati nel poema dantesco. In questa sezione, osservando le seicentesche incisioni che raffigurano il mondo subterraneo, è facile pensare a come la Divina Commedia abbia influenzato l’immaginazione dell’autore, lo scienziato gesuita Athanasius Kircher.

L’ultima tipologia è costituita dalle “opere d’arte su carta” raggruppate nelle seguenti sezioni: “Dante e la sua Commedia”, “Beati, Dannati e Spiriti Magni”, “Il Mito e Il Sacro”, ”Animali e Esseri Straordinari”, “Paesaggi Reali e Visionari”, “Amor e ‘L Cor Gentil”. In questa sezione sono esposti dipinti, disegni, fotografie e opere grafiche di artisti che dall’epoca rinascimentale fino ad oggi, attraverso riferimenti, tributi, legami, rimandi, connessioni, hanno interpretato visivamente il capolavoro letterario dantesco.

Angelo ribelle di Osvaldo Licini
Angelo ribelle di Osvaldo Licini

Nella mostra sarà possibile ammirare le opere di grandi maestri dell’arte antica moderna e contemporanea, come Guercino, Morandi e Kiki Smith, assieme ai capolavori su carta di pittori, scultori e fotografi nati e operanti nelle Marche, da Giovanna Garzoni a Giuliano Giuliani passando per i Ghezzi, De Carolis, Licini e Giacomelli ed i contemporanei Consorti, Cutini e Girardi. Le opere contemporanee confermano la forza ispiratrice che la Divina Commedia continua a infondere nelle arti visive, forse perché Dante sa esprimere noi stessi meglio di quanto sappiamo fare noi.

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