Diario di viaggio di Ludovico Scortichini: la Cina, un continente da scoprire

Pubblicato il 20 Dicembre 2021

di Ludovico Scortichini

Sono stato diverse volte in Cina, paese tanto vasto quanto meraviglioso. Vi voglio raccontare il mio primo viaggio in questo immenso territorio dalla storia millenaria che racchiude un popolo unito da una profonda spiritualità.

A spasso per Pechino

Come prima volta decisi di toccare la parte nord del paese, facendo base a Pechino, gigantesca città capitale della Repubblica Popolare Cinese. Pechino, in cinese Beijing ovvero “capitale del nord” è una delle città più popolose al mondo e rappresenta il centro culturale, economico e politico di questo immenso stato. 

La Città Proibita

I siti storici che si trovano a Pechino sono davvero numerosi, il più importante è senza dubbio la Città Proibita, chiamata così perché nessuno aveva il permesso di accedervi, solo l’imperatore poteva muoversi liberamente all’interno di essa. La Città Proibita è un complesso di palazzi che si estende su una superficie molto ampia, era la residenza imperiale, il suo ingresso è proprio nella piazza Tiananmen, insieme rappresentano il cuore pulsante della città. Piazza Tiananmen merita una visita all’alba quando l’esercito popolare di liberazione celebra la cerimonia dell’alzabandiera.

Il Tempio del Cielo

Un altro capolavoro imperdibile è il Tempio del Cielo, risalente alla dinastia Ming, è uno dei luoghi di culto più importanti di tutta la Cina. Il Tempio del Cielo ha una forma circolare che lo rende unico, qui l’imperatore si ritirava in preghiera per ringraziare il cielo e chiedere un buon raccolto. In questo luogo si percepisce quanto la storia di questa civiltà sia affascinante e profonda!

Gli Hutong, un labirinto di vicoli al centro della città

Dopo aver visitato questi siti fondamentali della capitale, ho voluto trascorrere una giornata a perdermi nei famosi Hutong, un labirinto di vicoli al centro della città rimasti intatti nel tempo; qui infatti ci si dimentica dei palazzi della grande metropoli e si vive la Cina autentica. Passeggiare negli Hutong, formicaio di cinesi a piedi e in bicicletta è come vivere in un film, un viaggio nel passato tra odori forti del cibo locale cucinato in strada, bancarelle di cianfrusaglie portafortuna e lanterne rosse ovunque.

Il Palazzo d’Estate

Decisi poi di dedicare una giornata al Palazzo d’Estate, antica residenza estiva di corte, situato nella periferia nord ovest della città, lontano dal caos della grande metropoli. Questo complesso di palazzi immerso in un grande parco sulle sponde del lago Kunming rappresenta un’oasi di pace dove cinesi e turisti si prendono una pausa dalla vivace vita pechinese.

La Grande Muraglia cinese

Dopo diversi giorni in giro per la città, arrivò il tanto atteso momento, la visita della Grande Muraglia!   Simbolo per eccellenza della grandiosità del popolo cinese, la Grande Muraglia è senza dubbio una meta da non perdere. Lunga più di ottomila chilometri, la Muraglia si estende per gran parte del nord del paese e come tutti sappiamo serviva per proteggere i confini territoriali dagli attacchi dei popoli esterni. Da Pechino si possono raggiungere diversi punti di accesso; dopo aver raccolto informazioni e pareri decisi di andare nel tratto Simatai, a circa cento chilometri a nordest di Pechino. Scelsi questo punto perché meno frequentato dai turisti e quindi a mio avviso più suggestivo.

Il tratto Simatai

Il tratto Simatai è però uno dei punti più difficili da percorre, salite molto ripide si alternano a discese vertiginose, la fatica viene però ricompensata da un panorama che toglie il fiato! La sezione di Simatai a differenza di altre ha mantenuto il suo aspetto originale ed è proprio per questo motivo che percorrerla è un’emozione indescrivibile!

Verso Qinhuangdao

Rimasto letteralmente esterrefatto dalla Grande Muraglia Cinese qualche giorno dopo decisi di avventurarmi verso Qinhuangdao, città costiera a circa tre ore e mezza di auto dalla capitale; qui la Muraglia incontra il mare, nasce o muore nel mare! Le mie aspettative erano molto alte, devo ammettere però che sono rimasto un po’ deluso, questo punto della Muraglia chiamata Testa del Vecchio Drago è una ricostruzione degli anni ottanta e perde quindi il suo vero fascino! Nonostante ciò vederla è comunque un’esperienza insolita che ricordo sempre con grande piacere!

Non solo riso

Come in ogni viaggio, dedico tempo ed attenzione al cibo locale, in modo particolare al mio amato “street food”, è nel cibo di strada che si assapora la vera essenza di un paese! In Cina la scelta è davvero ampia ed essendo un paese così grande, la cucina cambia in modo molto significativo tra le varie regioni! 

Durante il mio viaggio Baozi e Jaozi sono stati i veri protagonisti! I primi sono fagottini spugnosi ripieni di carne e verdure, mentre i secondi sono i famosi ravioli al vapore ripieni di carne, verdure o granchi da intingere nella salsa di soia. Molto ricorrenti sono stati anche i noodles ed ovviemante il riso cucinato in mille modi diversi. Solo per un assaggio ho provato i curiosi spiedini d’insetti ed il chao tofu, formaggio di soia fermentato dall’odore estremamente sgradevole!

Non si può lasciare Pechino senza aver mangiato il piatto simbolo della sua cucina, la Kaoya, l’anatra laccata alla pechinese, per gustare l’originale però è necessario selezionare un buon ristorante.

Da Pechino a Daton

Dopo diversi giorni di viaggio e aver visitato i luoghi di maggior interesse  a Pechino e la Maestosa Muraglia, presi un treno per  Datong.  Il viaggio in treno dura circa sei ore, sembra noioso ma non lo è affatto! Durante il lungo percorso ho attraversato paesaggi meravigliosi e soprattutto sono stato a stretto contatto con il popolo cinese! Treni sovraffollati, pieni di persone che ridevano, giocavano, mangiavano, incuriositi dalla mia presenza, unico occidentale nel treno!

La città vecchia di Datong, sebbene ricostruita è molto interessante. Merita una vista il Muro dei nove draghi eretto come protezione dagli spiriti maligni! Ma il vero motivo della mia visita a Datong non era per vedere la città, ma le spettacolari Grotte di Yungang, uno dei principali complessi rupestri buddista di tutta la Cina. Le grotte si trovano a pochi chilometri fuori città, sono raggiungibili in bus. L’intero complesso conta circa duecentocinquanta grotte di diverse dimensioni, migliaia di nicchie, pitture murali e statue scolpite nella roccia gialla dello Shanxi; la statua di Buddha più grande è alta quasi venti metri, trovarsela davanti è davvero emozionante! Le grotte ancora oggi sono meta di tantissimi fedeli e rappresentano l’apogeo dell’arte buddhista in Cina.

Sempre nei paraggi di Datong, ma un po’ più lontano si trova il Tempio Sospeso, monastero buddhista letteralmente appeso alla parete rocciosa di una montagna a più di cinquanta metri di altezza dal suolo. Il tempio, sospeso nel vuoto è stato costruito in una delle cinque montagne sacre cinesi e le lunghe palafitte in legno che lo sorreggono sono davvero impressionanti. Peculiarità di questo tempio, oltre alla sua posizione è il fatto che è l’unico tempio a racchiudere tre differenti scuole di pensiero: buddhismo, taoismo e confucianesimo, al suo interno si trovano infatti statue del Buddha Sakyamuni, Laozi e Confucio.

Il ritorno

Dopo tre giorni trascorsi a Datong e nelle sue vicinanze sono tornato a Pechino per poi rientrare in Italia. 

Che dire…un viaggio meraviglioso, un paese ricco di storia, leggende e testimonianze dal fascino travolgente!!

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