Un successo per Zucchero la data zero del tour “Overdose d’amore” allo Stadio Del Conero di Ancona
di Stefano Fabrizi
In una serata che ha riunito emozioni e ricordi, Zucchero “Sugar” Fornaciari ha inaugurato il tour “Overdose d’Amore” con una data zero davvero indimenticabile allo Stadio del Conero di Ancona, giovedì 19 giugno 2025 che ha visto oltre 15 mila fans di ogni età applaudirlo. L’evento ha segnato l’inizio di un percorso che unisce innovazione e tradizione, portando sul palco un artista che da oltre quarant’anni sa emozionare il suo pubblico con brani intramontabili e nuove sonorità.
L’evento e i dettagli tecnici
La location, strategicamente scelta per il suo fascino e la capacità di accogliere migliaia di spettatori, ha visto l’apertura anticipata dei varchi: i possessori dei biglietti hanno potuto accedere già a partire dalle ore 18.00, preparando il terreno a una performance che ha preso ufficialmente il via alle 21:15. I fan hanno potuto ammirare non solo la musica, ma anche la scenografia studiata con LED wall e un impianto audio all’avanguardia, elementi che hanno contribuito a creare un’atmosfera vibrante e coinvolgente.
Tre ore tra soul, rock e tante emozioni
Fare una scelta di brani tra le oltre 400 composte da Zuccheronon è stata una cosa facile, ma il fil rouge di una scaletta studiata per rappresentare la lunga carriera dell’artista è stata rispettata (anche se alcuni brani storici sono mancati). Tre ore di concerto che ha coperto la lunga vita artistica di Zucchero dai brani classici ai pezzi più recenti che riflettono le evoluzioni del suo sound: l’insieme ha offerto un viaggio musicale in cui il passato e il presente si sono fusi in un’unica, potente emozione. La scelta dei brani, ispirata anche dalle uscite dei concerti precedenti, ha rinvigorito il legame profondo tra Zucchero e il suo pubblico, capace di apprezzare ogni sfumatura del suo repertorio.
La scaletta
E così dopo un’intro con Oh, Doctor Jesus (Ella Fitzgerald cover) cantata da una splendida Oma Jali, è entrato in scena Zucchero con Spirito nel buio e Soul Mama.
Poche parole all’inizio e tanta musica che ha visto un susseguirsi di brani come Partigiano reggiano, Vedo nero, Con le mani, Solo con una sana consapevole libidine, Baila, Iruben me, Menta e rosmarino, Un soffio caldo, Il suono della domenica, Donne, Miserere (duetto virtuale con Luciano Pavarotti, al termine Zucchero ha chiesto un applauso speciale per l’amico scomparso).
Poi spazio all’orchestra e alla corista Oma Jali con Nutbush City Limits (Tina Turner cover),
Jumpin’ Jack Flash (Rolling Stones) e Honky Tonk Train Blues.
Al rientro sul palco Zucchero, chitarra in mano, si è concesso alcune disquisizioni: “ma da quanti anni manco da Ancona”, “c’è nell’aria uno strano odore di m…” (osservazione ripetuta varie volte), “basta veder morire bimbi innocenti” e “il soul ci salverà”.
E poi, Madre dolcissima, Dune mosse, Diamante, Per colpa di chi, Diavolo in me. Il bis vede Chocabeck e Hey men. Tutti in piedi per salutare Zucchero, è standing ovation.
La super band, il cuore del live
Sul palco, Zucchero è stato affiancato dalla sua fedele “super band”, un ensemble di musicisti di prim’ordine che ha garantito un supporto impeccabile durante l’intera esibizione. Personalità come Polo Jones (direttore musicale e basso), Kat Dyson alle chitarre, Peter Vettese con il suo Hammond e sintetizzatori, insieme ad altri talenti, hanno contribuito a creare un sound solido e coinvolgente, amplificando ogni nota e ogni emozione trasmessa sul palco. La sinergia tra l’artista e la band ha reso la serata ancora più magica, confermando come la musica dal vivo sappia trasformarsi in un’esperienza unica e irripetibile.
Il legame profondo con il pubblico e il significato della serata
Non si è trattato solo di un concerto, ma di un vero e proprio rituale di incontro tra artista e pubblico. Le emozioni, palpabili in ogni nota e in ogni applauso, hanno ricordato a tutti quanto la musica possa essere un potente strumento di rinascita e resilienza. Zucchero ha saputo, ancora una volta, trasformare il palco in uno spazio di condivisione, in cui ogni brano diventa il simbolo di un percorso personale e collettivo, capace di rincuorare e di risvegliare speranze anche nei momenti più difficili.
Il prossimo capitolo del tour
Dopo questa data zero a Ancona, il tour “Overdose d’Amore” proseguirà con tappe in altre città italiane: Bari, Roma (con due serate al suggestivo Circo Massimo), Torino e Padova. E come culmine, l’evento prenderà una piega ancor più speciale all’Arena di Verona, che ospiterà una serie di appuntamenti straordinari, tra cui una serata che festeggerà il settantesimo compleanno del cantautore. Ogni tappa è stata pensata per rinforzare il legame indissolubile tra Zucchero e i suoi fan, offrendo performance che celebrano una carriera unica e senza tempo.
Alessandro Tarabelli è il nuovo presidente di CNA Cinema e Audiovisivo Marche. Il regista jesino succede nell’incarico ad Henry Secchiaroli
Alessandro Tarabelli è il nuovo presidente di CNA Cinema e Audiovisivo Marche. Fondatore del collettivo di registi Subwaylab, impegnato da oltre quindici anni in produzioni video, spot, documentari e film, Tarabelli rappresenterà l’associazione che raggruppa produzioni, maestranze e attori del comparto del cinema e dell’audiovisivo. Il regista jesino, già portavoce dell’associazione, succede nell’incarico ad Henry Secchiaroli primo presidente in carica dal 2019 che comunque rimarrà nel direttivo regionale.
“Considero CNA Cinema e Audiovisivo Marche un’importante realtà di rappresentanza per il settore delle produzioni e non solo. In questi pochi anni – afferma Tarabelli – abbiamo creato una rete di ascolto, ci siamo confrontati con le istituzioni ma abbiamo raccolto le istanze di una categoria che prima dell’arrivo di CNA Cinema non aveva cittadinanza in questa regione. Grazie a un grande lavoro di squadra e ad un lavoro di confronto continuo con le istituzioni abbiamo ottenuto importanti risultati. Ma molti altri dovremo raggiungerli ed è per questo che ci impegneremo fortemente nei prossimi mesi e anni per rilanciare la nostra azione di rappresentanza non solo delle produzioni e degli autori e degli esercenti delle sale ma anche di quei mestieri e professionalità che lavorano nel cinema, avviando nel contempo sinergie e contaminazioni con altri settori”.
“Desidero ringraziare Henry Secchiaroli – aggiunge il neopresidente – per il lavoro che svolto in questi anni. E’ stato un lavoro duro, gomiti a terra, teso a costruire quel che prima non c’era. Ricordiamo il suo impegno appassionato in favore dei piccoli produttori, per una loro voce forte e autorevole nei confronti delle istituzioni, così come la creazione del format Fuori Tutti fino alla campagna di tesseramento e di adesione a Cna”.
Alessandro Tarabelli sul set
In attività dal 2001 prima come illustratore e grafico Alessandro Tarabelli si è poi cimentato nell’attività di regia, montaggio, color grading e scrittura. Dal 2015 è co-fondatore di Subwaylab, società di produzione cinematografica, insieme ad Andrea Antolini, Diego Morresi e Doriano Pela e lavora a progetti per cinema e tv (Rai3, RaiPlay, Amazon Prime Video). Col marchio Subwaylab ha firmato regie di diverse produzioni e collaborato con altri registi e produzioni in veste di montatore e aiuto regia. Tra questi: Gaspare Spontini – Celeste Amore”; “Circo Barrio – Storia di un circo e di un quartiere”; Zonderwater; “Criminali si diventa” e tanti altri.
Con RDS Summer Festival 2025 Senigallia apre l’estate dei grandi eventi della spiaggia di velluto / Tutto quello che c’è da sapere
L’estate 2025 si accende con il RDS Summer Festival, e Senigallia si prepara a diventare il palcoscenico di un evento musicale imperdibile. Dopo il trionfante debutto a Rimini, la tappa marchigiana trasformerà Piazza Garibaldi in un’enorme arena a cielo aperto, pronta ad ospitare due serate di musica, energia e condivisione: venerdì 27 e sabato 28 giugno.
Una lineup da sogno
Il cast ufficiale di questa edizione è un vero e proprio concentrato di talenti, in cui la tradizione incontra l’innovazione. Sul palco saliranno nomi storici e icone della musica italiana come Alessandra Amoroso, Baby K, Fred De Palma e Sangiovanni, insieme a artisti emergenti e innovativi quali Alex Wyse, Benji & Fede, bnkr44, Capo Plaza, Cioffi, Leo Gassmann, Serena Brancale, Settembre e Venerus. Questa varietà garantisce uno spettacolo ricco di ritmi e generi, capace di soddisfare i palati musicali più esigenti.
La magia sotto la guida di icone
Ad animare le serate ci saranno due delle voci più amate di RDS, Claudio Guerrini e Roberta Lanfranchi, che con la loro energia e simpatia guideranno il pubblico in un percorso fatto di esibizioni live, sketch e momenti di pura emozione. La presenza di questi speaker, simbolo di RDS 100% Grandi Successi, contribuirà a creare l’atmosfera ideale per trasformare ogni nota in un’esperienza vibrante e coinvolgente. A introdurre, invece, i nuovi talenti saranno le voci di RDSNEXT, la social web radio del gruppo dedicata alla GenZ: Samara Tramontana e Lisa Luchetta. Le giovani speaker consegneranno nel corso delle serate anche il premio speciale RDSNEXT awaRDS, dedicato agli artisti che meglio incarnano i valori della nuova generazione.
Nuovi talenti in vetrina: il progetto “Galbanino”
Un aspetto particolarmente innovativo di questa edizione è l’attenzione dedicata ai giovani talenti. Grazie al progetto “Galbanino, il palco è sempre più tuo!” – realizzato in collaborazione con Open Stage – artisti emergenti da ogni angolo d’Italia avranno l’opportunità di esibirsi al fianco dei grandi del panorama musicale. Questa iniziativa non solo arricchisce il festival di voci fresche e nuove prospettive, ma offre anche la possibilità ai quattro migliori performer di ottenere un bonus significativo: la chance di apparire anche sui palchi dei prossimi RDS Showcase.
Come partecipare all’evento
La partecipazione all’RDS Summer Festival di Senigallia è completamente gratuita, ma è necessaria la prenotazione attraverso l’app ufficiale di RDS, disponibile su tutti gli store digitali. Una volta registrati, i partecipanti riceveranno un QR code di ingresso, valido fino a esaurimento posti. Per chi desidera vivere l’esperienza in una dimensione ancora più esclusiva, è possibile acquistare l’RDS Summer Kit, che include merchandising ufficiale e l’accesso all’area VIP ring direttamente sotto il palco. In questo modo, ogni visitatore può scegliere il proprio modo di vivere il festival, da un’esperienza in prima fila a un’osservazione più rilassata, ma sempre all’interno di un’atmosfera unica.
Tra i media partner Corriere della Sera e DeAKids
DeaKids, canale 601 in esclusiva su Sky, lancerà il format DeAKids Time @ Rds Summer Festival. Durante tutte le tappe del tour le due creator Giorgia e Alice Mordenti, conduttrici di RDSNEXT, saranno per l’occasione le inviate speciali del canale tv e racconteranno il backstage degli eventi con interviste e challenge agli artisti presenti. Le interviste saranno poi visibili sui social di DeAKids (Instagram e TikTok @deakidstv) e in onda sul canale a partire dal 30 giugno tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, alle ore 21.10. Ma non è tutto, infatti per i ragazzi presenti in piazza il network offrirà la possibilità di avere accesso all’area vip ring degli eventi. Basterà trovare in piazza prima degli eventi i palloni di DeAKids, inquadrare il QR code, mandare un messaggio in dm sulla pagina Instagram di DeAKids e scoprire se si è stati selezionati per l’accesso esclusivo all’evento.
Un evento che piace ai social
L’impatto del RDS Summer Festival va ben oltre il palcoscenico: l’evento genera ogni anno milioni di impression e interazioni sui social media, creando una community appassionata e partecipativa. Dopo il successo straordinario dell’edizione precedente, caratterizzata da oltre 160.000 presenze e miliardi di interazioni, l’attesa per Senigallia è alle stelle. I profili ufficiali di RDS e RDSNEXT saranno il punto di riferimento per seguire in diretta ogni momento di queste serate indimenticabili.
Un weekend da non perdere
L’RDS Summer Festival 2025 a Senigallia si conferma come uno degli appuntamenti estivi imperdibili. Con una lineup stellare, l’energia contagiosa dei conduttori e l’innovazione rappresentata dalla vetrina per i nuovi talenti, l’evento promette di trasformare Piazza Garibaldi in uno scenario da sogno. Che tu sia un appassionato di musica o semplicemente alla ricerca di un momento di spensierata gioia estiva, questo weekend ti regalerà emozioni autentiche e ricordi indelebili. Preparati a cantare, ballare e vivere una festa che farà vibrare non solo Senigallia, ma l’intera Italia.
Ecco il calendario ufficiale dell’RDS Summer Festival 2025
Rimini – 20 e 21 giugno con Rossella Brescia, Ciccio & Baz di Tutti Pazzi per RDS
Senigallia – 27 e 28 giugno con Claudio Guerrini e Roberta Lanfranchi
Monopoli – 4 e 5 luglio con Petra Loreggian e Leo Di Bello
Olbia – 11 e 12 luglio con Anna Pettinelli e Filippo Ferraro
Luigi Lo Cascio sul set del nuovo film girato nelle Marche: Il mestiere
“Le Marche sono bellissime, una terra di cultura, poesia, teatro e finalmente anche di cinema, ho lavorato nei teatri ma non avevo mai girato un film in questa Regione e spero che sia l’inizio di tante nuove avventure.” Così LuigiLo Cascio sul set del Miami Disco Club di Monsano, dove sono in corso le riprese del nuovo film Il mestiere che lo vede protagonista nei panni di Sauro Cantafame, ha raccontato la sua esperienza nelle Marche.
“Voglio che il mio personaggio rimanga un po’ misterioso…- ha proseguito Lo Cascio – fa uno strano mestiere, si aggira in una terra di confine tra la vita e la morte.”
Il mestiere è il lungometraggio di esordio del regista Beppe Tufarulo dopo una consistente esperienza nei corti – tra i quali Baradar, nominato ai David di Donatello – e i documentari in ambito musicale (tra cui spicca Ferro), sportivo (All or Nothing: Juventus e Italia 1982: una storia azzurra) e pubblicitario (Armani privé – A view beyond e Una favola siciliana).
“Il protagonista del film è Sauro Cantafame e diciamo che aggiusta i morti… – ha spiegato Beppe Tufarulo – Si muove in un non luogo e in un tempo sospeso. Partire con queste esigenze alla ricerca di luoghi adatti nelle Marche all’inizio non sembrava semplice. Poi invece siamo stati piacevolmente sorpresi dalla capacità dei professionisti locali di proporci esattamente le location che cercavamo. Con noi lavorano molti marchigiani nei varidipartimenti con i quali si è subito creato un rapporto molto forte, non è semplice entrare dentro un film che è in movimento, con ambientazioni indefinite e con una lingua che è una sorta di napoletano”.
Il film racconta di Sauro Cantafame (Luigi Lo Cascio) un uomo solitario e con un drammatico passato. Il suo mestiere è particolare: su commissione “aggiusta” i morti, sino a montare nei loro corpi pulsanti cuori meccanici. Con la sua Apecar attraversa un Sud violento, lunare, di frontiera, tra la realtà e l’inverosimile. Sarà l’incontro con Giocondo, un ragazzo murato in sé stesso ma con un misterioso dono, a riportarlo alla vita e ai sentimenti, tanto da affrontare il rischio di sfidare la deità criminale di Vito la Scimmia che, in quel territorio alla fine del mondo, tutto comanda e dispone.
Nel cast, accanto a Luigi Lo Cascio, Riccardo Maiello, Claudia Potenza, George Li Tournaire, Massimiliano Rossi, Sasà Pelliccia, Carlo Acciardi, Mao Wen.
Il soggetto e la sceneggiatura, vincitori del Premio Solinas, sono di Massimo De Angelis, a cui già si devono altri film come Il bene mio e Mancino Naturale; direttore della fotografia è Jonas Florez Rodriguez, la scenografia è di Ilaria Sadun e i costumi di Maya Gili.
“Luigi Lo Cascio nelle Marche è la garanzia che stiamo realizzando un prodotto di altissimo livello, basta vedere che nella produzione c’è anche Rai cinema tra gli altri – ha affermato Andrea Agostini Presidente di Fondazione Marche Cultura Marche Film Commission – ed è una produzione che è in partenariato con altre regioni, Lazio, Campania e Calabria, quindi un’opera importante, un racconto surreale destinato al mercato nazionale e internazionale. Sarà una splendida vetrina per le Marche, sono tanti i luoghi dove si gira in queste settimane, con una troupe di 60 persone di cui un quarto sono professionisti marchigiani e questo mi fa davvero molto piacere, si gira a Monsano, a Jesi, ad Ancona, a Numana, a Castelfidardo, e a Filottrano, insomma un bel pezzo del nostro territorio”.
Il film è prodotto da Mad Entertainment, Dude Originals e Art of Panic in collaborazione con Rai Cinema, in coproduzione con Umedia e con Rosebud Entertainment Pictures, con il sostegno della Fondazione Calabria Film Commission, con il contributo di Lazio Cinema International, di Regione Marche – PR FESR 2021-2027, Fondazione Marche Cultura e Marche Film Commission e di Regione Campania e Film Commission Regione Campania, realizzato con il contributo del MIC – Dg Cinema e Audiovisivo.
“Overdose d’amore”, Zucchero Sugar Fornaciari torna live e la data zero è giovedì 19 giugno allo Stadio Del Conero di Ancona
Una voce inconfondibile e unica, un repertorio ricco di brani che emozionano e scatenano da sempre fan da ogni angolo del mondo, una band straordinaria composta da grandissimi professionisti nazionali e internazionali, un’overdose di musica tutta suonata dal vivo, di pura energia e… d’amore!
Da domani, giovedì 19 giugno, ZUCCHERO “SUGAR” FORNACIARI attraverserà il Bel Paese con il tour “OVERDOSE D’AMORE”, 6 nuove “sere d’estate” di pura energia e forti emozioni negli stadi italiani e al Circo Massimo di Roma.
Dopo aver toccato, tra il 2023 e il 2024, 4 continenti, passando per 35 nazioni e 73 città e superando 1 milione e mezzo di spettatori (facendo tappa in Italia nel 2023 alle Terme di Caracalla di Roma, alla RCF Arena di Reggio Emilia, in Piazza Unità d’Italia a Trieste, al Cortile della Reggia di Caserta, al Teatro Valle dei Templi di Agrigento e al Teatro Greco di Siracusa e nel 2024 al Bluenergy Stadium – Stadio Friuli di Udine, allo Stadio Dall’Ara di Bologna, allo Stadio Franco Scoglio di Messina, allo Stadio Adriatico Giovanni Cornacchia di Pescara e allo Stadio San Siro di Milano), con questi nuovi liveZucchero celebra la sua musica e il legame indissolubile con il pubblico, portando i suoi successi senza tempo.
Con lui sul palcola fedele super band composta da Polo Jones (Musical director, bass), Kat Dyson (guitars, bvs), Peter Vettese (hammond, piano and synth), Mario Schilirò (guitars), Adriano Molinari (drums), Nicola Peruch (keyboards), Monica Mz Carter (drums, percussions), James Thompson (horns, bvs), Lazaro Amauri Oviedo Dilout (horns), Carlos Minoso (horns) e Oma Jali (backing vocals).
Queste le date del tour “OVERDOSE D’AMORE” (prodotte da Friends & Partners):
19 giugno – Stadio del Conero – ANCONA
21 giugno – Stadio San Nicola – BARI
23 giugno – Circo Massimo – ROMA
24 giugno – Circo Massimo – ROMA
26 giugno – Stadio Olimpico Grande Torino – TORINO
28 giugno – Stadio Euganeo – PADOVA
I biglietti sono disponibili su Ticketone.it e nei punti di vendita abituali.
Le date al Circo Massimo di Roma, organizzate da Friends & Partners e The Base, sono in collaborazione con l’Assessorato ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda di Roma Capitale.Radio Italia è la radio ufficiale delle date dell’“Overdose D’Amore”.Frecciarossa è treno ufficiale del tour in Italia di Zucchero.
Da oggi, mercoledì 18 giugno, sono disponibili in digitale “X Colpa Di Chi? (Greg Willen Remix)” e “X Colpa Di Chi? (Simon Says! & Sam Ruffillo Remix)”, i remix della celebre hit “X Colpa Di Chi?” che saranno inclusi nella versione speciale BOX DELUXE numerata a tiratura limitata di“SPIRITO DIVINO 30TH ANNIVERSARY”, edizione speciale dell’album “Spirito DiVino” in occasione dei 30 anni dalla sua pubblicazione, in uscita venerdì 20 giugno in fisico e in digitale.
Per celebrare questo importante anniversario, il disco esce in digitale e in diverse versioni fisiche: in vinile crystal in doppio LP e in doppio CD in formato digipack con l’album originale e un secondo disco con i brani in inglese e in spagnolo. Inoltre, l’album esce in uno speciale BOX DELUXE numerato a tiratura limitata, che contiene il doppio LP e il doppio CD, un vinile 7” con 2 remix inediti di “X Colpa Di Chi?”, un book fotografico esclusivo di 16 pagine in formato 30×30 cm e un set di sottobicchieri personalizzati.
Pubblicato nel 1995, “Spirito DiVino” segnò il grande ritorno discografico di Zucchero dopo 3 anni dal disco di inediti “Miserere”. L’album conquistò immediatamente il pubblico italiano e straniero grazie alla sua miscela unica di blues, soul e melodia italiana. Al suo interno sono contenuti i celebri brani “X colpa di chi?”, “Il volo” e “Così celeste”, che ancora oggi sono rimasti impressi nella memoria collettiva e che fanno emozionare i fan durante i suoi concerti dal vivo.
A settembre, inoltre, Sugar torna sul palco che più di ogni altro lo ha celebrato nella sua carriera, quello dell’Arena di Verona, con 8 imperdibili show!
Zucchero continua a collezionare record su record all’Arena di Verona, consolidando un legame unico con uno dei palcoscenici più ambiti al mondo. Con oltre 600 mila spettatori arrivati da ogni angolo del pianeta per i suoi 54 show tenuti ad oggi nella prestigiosa cornice veneta, è stato ilprimo artista a esibirsi per 22 serate in un solo anno (da settembre 2016 a settembre 2017) e detiene ilprimato di artista con 14 concerti consecutivi (tra aprile e maggio 2022).
A settembre questo rapporto speciale si rafforza ulteriormente con nuove date imperdibili, durante le quali festeggerà un traguardo importante… i suoi 70 anni! Ogni serata sarà così non solo un viaggio nella musica, nell’anima e nella passione di un artista senza eguali, ma anche un’occasione unica per celebrare insieme a lui una tappa straordinaria della sua vita e della sua carriera.
Queste le date di ZUCCHERO IN ARENA (prodotte da Friends & Partners):
16 settembre – Arena di VERONA
17 settembre – Arena di VERONA
19 settembre – Arena di VERONA
20 settembre – Arena di VERONA
22 settembre – Arena di VERONA
23 settembre – Arena di VERONA
25 settembre – Arena di VERONA
26 settembre – Arena di VERONA
I biglietti per ZUCCHERO IN ARENA saranno disponibili in prevendita su Ticketone.it e nei punti di vendita abituali. Per ulteriori informazioni consultare il sito: www.friendsandpartners.it.Radio Italia è la radio ufficiale dei concerti di Zucchero all’Arena di Verona.
«NOI CREDIAMO NEL BLUES, IL BLUES NON MORIRÀ MAI», Zucchero “Sugar” Fornaciari
Tra i maggiori interpreti del rock blues in Italia, Zucchero (all’anagrafe Adelmo Fornaciari) nella sua carriera ha venduto oltre 60 milioni di dischi, di cui 8 milioni con l’album “Oro, incenso & birra”. Oltre a essere il primo artista occidentale a essersi esibito al Cremlino dopo la caduta del muro di Berlino, Zucchero è anche l’unicoartistaitalianoad aver partecipato al Festival di Woodstock nel 1994, a tutti gli eventi del 46664 per Nelson Mandela di cui è Ambasciatore e al Freddie Mercury Tribute nel 1992. Sempre nel 1992 Zucchero e Luciano Pavarotti condividono l’ideazione del gala di beneficenza Pavarotti & Friends. La prima edizione, trasmessa in diretta mondiale, dà il via a una serie di concerti di beneficenza annuali che sono continuati fino al 2003.
Nel 1999 partecipa al Festival di IMST in Austria esibendosi davanti a 200.000 persone, dopo Bryan Adams e prima dei Rolling Stones. Sempre lo stesso anno viene invitato da Bono degli U2 a suonare al Gala di beneficenza Net Aid a New York trasmesso in tutto il mondo. Zucchero partecipa anche a due edizioni del Rainforest Fund (1997 e 2019), il concerto benefico organizzato da Sting insieme alla moglie Trudie Styler per proteggere le foreste pluviali nel mondo e difendere i diritti umani delle popolazioni indigene che vi abitano. Nel corso della sua carriera ha suonato in 5 continenti, 69 Stati, 650 città toccando destinazioni uniche come Oman, Mauritius, Thaiti, New Caledonia, Armenia, Nuova Zelanda e molte altre.
Nel 2004si è esibito alla Royal Albert Hall con un evento memorabile (poi pubblicato in versione DVD con il titolo “Live At The Royal Albert Hall”)in cui ha ospitato sul palco colleghi di grande fama internazionale, tra cui Luciano Pavarotti, Eric Clapton, Brian May, Solomon Burke e Dolores O’Riordan. Nel 2007 è stato nominato ai Grammy, con Billy Preston ed Eric Clapton come Best R&B Traditional Vocal Collaboration. Il suo concerto nel dicembre 2012 all’Istituto Superiore di Arte di L’Avana con oltre 80.000 persone è stato definito il più grande live mai tenuto da un cantante straniero a Cuba sotto embargo. Con oltre 65.000 persone presenti, a luglio 2018 si è esibito ad Hyde Park accanto ad artisti internazionali del calibro di Eric Clapton, Santana, Steve Winwood. Nel 2020 ha partecipato, insieme alle più grandi star internazionali, al live streaming mondiale “One world: together at home” (a sostegno dell’Organizzazione Mondiale della Sanità nella lotta al Covid-19) e si è fatto ambasciatore di messaggi di speranza con le speciali esibizioni dell’inedito “Canta la vita” (tratto da “Let Your Love Be Known” di Bono, con il testo in italiano a firma di Zucchero e in featuring con Bono) davanti ad un Colosseo deserto e del brano “Amore adesso!” (adattamento della canzone “No Time For Love Like Now” di Michael Stipe e Aaron Dessner, con testo in italiano a firma di Zucchero) in una magica e desolata Piazza San Marco a Venezia. Inoltre, ha pubblicato l’emozionante duetto “September” insieme a Sting, inserito nell’album di Zucchero “D.O.C. Deluxe” e in quello di Sting, “Duets”.
A maggio 2021 esce“Inacustico D.O.C. & More”, primo progetto interamente acustico della carriera di Zucchero, seguito da una serie di concerti in acustico in Italia e all’estero, nonostante le capienze ridotte a causa delle restrizioni da Covid-19. A novembre 2021 esce “Discover”, il primo progetto di cover che vanta le collaborazioni con Bono, Elisa e Mahmood e il duetto virtuale con Fabrizio De André. A dicembre esce nelle sale “SING 2 – Sempre più forte” in cui presta la voce al personaggio Clay Calloway. Nel 2022 Zucchero torna live in giro per il mondo con il “World Wild Tour”, con cui fa tappa in Italia – all’Arena di Verona – con ben 14 concerti. Inoltre, è stato uno dei protagonisti dell’importante show-evento con EricClapton al Waldbühne di Berlino e ha aperto per la seconda volta nella sua carriera il concerto dei RollingStones alla Veltins-Arena di Gelsenkirchen (Germania).
Nel 2023 celebra i suoi 40 anni di carriera con 2 appuntamenti “amore e radici” alla RCF Arena (Campovolo) nella sua Reggio Emilia, di cui è diventato Cittadino Onorario. Lo stesso anno è al cinema il film documentario “ZUCCHERO – Sugar Fornaciari” (regia di Valentina Zanella e Giangiacomo De Stefano), è in tour in Nord Europa e in America con Andrea Bocelli ed è ospite a sorpresa del concerto dei Coldplay allo Stadio San Siro di Milano.
Nel 2024, per celebrare i 35 anni dalla pubblicazione del celebre brano “Overdose (D’Amore)”, Zucchero è in tour in Italia e nel mondo con “Overdose D’Amore World Tour”. Lo scorso giugno è uscito in radio e in digitale “Overdose D’amore 2024”, la versione di Salmo del celebre brano di Zucchero. La sua musica si è estesa oltre i confini nazionali grazie anche alle numerose collaborazioni con artisti internazionali del calibro di Bryan Adams, Al Green, The Blues Brothers, Solomon Burke, Dolores O’Riordan, Rufus Thomas, Johnny Hallyday, Tony Childs, Sheryl Crow, Tom Jones, Scorpions, Bono, Sting, Jeff Beck, Ray Charles, Billy Preston, Eric Clapton, Joe Cocker, Elvis Costello, Miles Davis, Peter Gabriel, Paul Young, John Lee Hooker, B.B. King, Mark Knopfler, Brian May, Luciano Pavarotti, Ennio Morricone, Andrea Bocelli, Iggy Pop, Queen, Manà, Alejandro Sanz e molti altri.
Musicultura 2025. Cristicchi e Scanzi: un viaggio tra ricordi, ironia e profondità a La Controra
di Stefano Fabrizi
L’apertura de La Controra di Musicultura a Macerata (17 giugno) è stata un’esplosione di emozioni, ricordi e risate, grazie all’incontro tra due figure poliedriche della cultura italiana: Andrea Scanzi, giornalista e scrittore, e Simone Cristicchi, cantautore, attore e artista a tutto tondo. Un dialogo intimo e coinvolgente che ha ripercorso la carriera di Cristicchi, dai suoi esordi fino ai successi che lo hanno consacrato, tra aneddoti esilaranti e momenti di profonda riflessione.
Sconfitto anche Giove Pluvio che ha imperversato per tutta la giornata di ieri fino a mettere in forse l’evento in piazza. Ma la “macumba” proposta dal direttore artistico di Musicultura Ezio Nannipieri ha funzionato e il un rito propiziatorio per scacciare la pioggia, culminato in un tentativo collettivo di “salto della tigre” (vedi video). La serata si è aperta poi con un siparietto che ha subito scaldato l’atmosfera: Nannipieri nell’invitare l’assessore Riccardo Sacchia, lo ha chiamato Sassi. L’ironia ha però prevalso quando l’assessore ha scherzato sulla “papera” nel nome, dimostrando che il rito funziona “su altre cose, ma sulle papere no!”. Poi, il direttore artistico ha invitato sul palco Andrea Scanzi e Simone Cristicchi per un talk show che ha regalato aneddoti curiosi e brani di grande emozione del cantautore.
Tra radici artistiche e incontri determinanti
Il cuore dell’incontro è stato il racconto di Cristicchi, guidato dalle domande incisive di Scanzi. Un viaggio a ritroso nel tempo, partendo dai vent’anni dalla vittoria di Musicultura nel 2005 che ha segnato l’inizio della sua ascesa. Scanzi ha subito tirato in ballo un personaggio fondamentale, quanto inaspettato per i più, nella formazione di Cristicchi: il fumettista Jacovitti. Simone ha rivelato come, all’età di dieci anni, dopo la dolorosa perdita del padre, si sia rifugiato nel disegno, riempiendo il vuoto con colori e storie. L’incontro con Jacovitti, trovato sull’elenco telefonico, fu inizialmente brusco: il maestro lo respinse dicendogli di non avere bisogno di una “fotocopiatrice umana”. Ma fu proprio quella sfida a spingere Cristicchi a cercare la sua voce autentica, la sua “mano” unica, un insegnamento che lo ha accompagnato anche nel passaggio dal fumetto alla musica.
Il tormentone inatteso e la svolta
Il pubblico ha poi ricordato con allegria il successo di “Vorrei cantare come Biagio Antonacci”, un brano che, come ha ammesso Cristicchi, è nato quasi per scherzo e per frustrazione. L’artista ha raccontato l’incredulità nel vedere la sua casa discografica scartare brani a cui teneva per puntare tutto su quella che riteneva una semplice canzonetta. Il brano, che ha fatto ballare le estati italiane del 2005, si è rivelato un successo clamoroso, ma anche una potenziale “gabbia” da cui Cristicchi ha saputo districarsi grazie alla sua versatilità e alla sua ricerca artistica. La fortuna volle che nello stesso anno vinse Musicultura con un brano che già anticipava la profondità della sua poetica: “Studentessa universitaria”.
Dalla gavetta al palco di Sanremo: “Ti regalerò una rosa”
Il racconto della gavetta di Cristicchi ha emozionato la platea. Nove anni di “porte in faccia”, suonando in piccoli locali davanti a pochi intimi, spesso “stanchi parenti”. L’aneddoto del bigliettino con scritto “più vivace grazie” ricevuto dal gestore di un pub, a fronte di un repertorio melanconico, è diventato un monito ironico che Cristicchi ha adottato nella sua vita e nella sua musica.
Il culmine emotivo è stato il racconto della nascita e del successo di “Ti regalerò una rosa”. Cristicchi ha svelato come la canzone sia nata quasi per caso, come musica di chiusura per un documentario sui manicomi che stava realizzando. La sua immersione nelle storie degli ex degenti e degli infermieri, in particolare quella di un’infermiera che riceveva rose da un “matto” ricoverato, ha dato vita a un brano dirompente. La vittoria a Sanremo, inaspettata e quasi surreale (“ero l’ultimo in classifica, mi davano per sconfitto”), è stata un momento di pura commozione. Cristicchi ha rivelato di essere svenuto dietro le quinte per l’emozione, lasciando un “buco” di due minuti in diretta televisiva che Pippo Baudo e Michelle Hunziker non sapevano come riempire. La sua interpretazione, vissuta più che cantata, ha toccato il cuore del pubblico e della critica, portandolo a un successo che ha cambiato la sua vita.
L’artista militante e le molteplici anime
Scanzi ha infine interrogato Cristicchi sulla sua fase più “militante” e “ribelle”, quella del Simone Cristicchi che si schierava e non aveva paura di esprimere le sue posizioni, anche con brani come quello sul G8 o “Prete”. Cristicchi ha riconosciuto come, crescendo, l’approccio possa essere cambiato, ma lo “spirito punk e ribelle” rimane sempre presente, pur con modalità diverse.
Il palloncino bianco di Maria Sole: quando l’amore si trasforma e la vita continua
Tra i tanti racconti toccanti e profondi che hanno animato l’incontro a Musicultura, uno in particolare ha catturato l’attenzione e commosso il pubblico: quello di Simone Cristicchi e dell’incontro che gli ha “cambiato la visione” della vita e della morte. Una storia che parla di un amore che non si spegne, ma si trasforma, e di un segno che supera ogni logica.
Cristicchi ha condiviso l’esperienza vissuta il 12 agosto 2018, quando fu invitato a un concerto benefico dedicato a Maria Sole, una bambina “volata in cielo a soli 9 anni”. L’evento, volto a raccogliere fondi per l’ospedale pediatrico Meyer di Firenze, si svolgeva in una serata di diluvio universale sull’Amiata, ma, incredibilmente, il luogo del concerto era risparmiato dalla pioggia, “come protetto da una bolla di sereno”.
La ricerca di un senso davanti all’incomprensibile
Nel backstage, Cristicchi si chiuse nel suo camerino, assalito da un profondo smarrimento. “Che cosa posso dire io di un lutto così grande? Di un’ingiustizia che ha del disumano?”, si chiedeva. Con due figli, la morte di una bambina così piccola gli appariva un evento privo di senso, capace di ammutolire persino “il più fervente uomo di fede”. Si sentiva “inadeguato, impotente, incapace di dare un senso a una roba del genere”. Nonostante tutto, trovò il coraggio di salire sul palco, onorando la promessa fatta ai genitori di Maria Sole. Il concerto fu “un lunghissimo brivido”, culminato nel lancio di duecento palloncini bianchi in cielo.
Un segno nella notte: il palloncino inchiodato all’asfalto
Finita la serata, nel cuore della notte, Cristicchi si mise in auto per raggiungere il suo albergo, guidando da solo su una stradina d’asfalto che serpeggiava nel bosco, alle pendici della montagna. Erano le 2 del mattino, non c’erano altre auto, altre luci. Fu allora che, a circa venti metri di distanza, proprio in mezzo alla strada, scorse “un palloncino bianco, uno solo, inchiodato all’asfalto”. Si muoveva a destra e sinistra, ma non volava via.
Simone inchiodò di colpo, sbalordito. “Ma guarda, guarda uno di quei 200 palloncini bianchi che hanno lanciato due ore fa sul luogo del concerto”, pensò. Cominciò a porsi delle domande: “Possibile che abbia preso una direzione diversa da tutti gli altri 200 palloncini e che si sia fermato proprio qui a quest’ora della notte mentre sto passando con la mia macchina? Se si muove così velocemente a destra e sinistra significa che il vento là fuori sta soffiando fortissimo e allora perché non si sposta di 1 cm? Sembrava incollato all’asfalto e si muoveva come una mano impegnata a fare ciao”. Non scese dall’auto, confessando di essersi spaventato molto in quel momento.
La rivelazione: la morte non esiste, Maria Sole è un amore trasformato
“Non era un fantasma, era solo un palloncino bianco – ha spiegato Cristicchi – ma non per questo meno potente”. Per lui, per i genitori e per i presenti al concerto, quel palloncino era il simbolo di “ciò che quella bambina aveva lasciato su questa terra”. Ed è in quel momento preciso che Simone Cristicchi ha sentito di aver capito qualcosa di profondo: “Che la vita non muore, che la morte non esiste, che Maria Sole è un amore che si è solo trasformato”.
Un amore che si è concretizzato in attività benefiche, in possibilità di cura e salvezza per altri bambini. A chi potrebbe obiettare che si trattava solo di una “coincidenza” o una “casualità”, Cristicchi risponde con una consapevolezza che trascende la razionalità: “Le coincidenze hanno un senso, ma solo per chi le vive”.
“Non mi importa se diranno che sono pazzo, che sono visionario – ha concluso Cristicchi, con la voce rotta dall’emozione – Quella notte Maria Sole è venuta a salutarmi”. E per onorare quel saluto, per dare voce a quell’amore che si è trasformato, Simone Cristicchi ha scritto una canzone dedicata a lei.
La sfida a barzellette e la barzelletta del gorilla
Tutto ebbe inizio a Firenze, dove Cristicchi era stato invitato a intervistare Guccini in teatro. Dopo l’incontro ufficiale, la cena. Simone si ritrovò seduto proprio accanto al grande cantautore, che fino a quel momento non aveva mai incontrato. Dopo qualche bicchiere di troppo, la serata prese una piega inaspettata: si trasformò in una gara di barzellette tra i due.
“Qualcuno mi aveva detto che Guccini era un grandissimo raccontatore di barzellette, e io pure me la cavo”, ha spiegato Cristicchi. Si creò un capannello di curiosi, tra applausi e grasse risate. Alla fine, Guccini vinse, e la barzelletta che lo consacrò vincitore merita di essere raccontata, seppur con un velo di ilarità sulla sua… particolarità.
In un piccolo paese, la sopravvivenza economica dipendeva da uno zoo. Quando il gorilla morì, si scatenò il panico. I capi del paese si rivolsero a Mario, uno scapolo, proponendogli di sostituire il gorilla per mille euro, con l’incarico di fare compagnia alla gorilla femmina un paio di volte a settimana. Mario accettò con tre condizioni: una rete per la privacy, un comodo materasso nella gabbia, e i mille euro da dare… a rate. “E vince Guccini con questa”, ha chiosato Cristicchi, tra gli applausi divertiti.
L’odissea notturna: Guccini, una macchina e uno specchietto
La chiusura del talk show con un divertente aneddoto. Cristicchi era a cena a Firenze con il “grande” maestro Francesco Guccini. Finita la cena, Sergio Staino si avvicinò a Cristicchi con una richiesta inaspettata: “Simone, senti Francesco non ha la patente, non guida, non ha documenti e nemmeno il telefonino. Sta nel tuo stesso albergo in centro a Firenze, quindi lo puoi accompagnare tu’”.
Cristicchi accettò, con Guccini che si accomodò nella sua “macchinetta”, mentre due amici rumorosi sul sedile posteriore continuavano a incitare il Maestro a raccontare di “La locomotiva” e “L’avvelenata”, nonostante la stanchezza di Guccini. Erano le 3 di notte, senza navigatori moderni, e le strade di Firenze, come ha ricordato Simone, “cambiano di notte, gli cambiano proprio il senso di marcia”.
Nel tentativo di raggiungere l’albergo, Cristicchi sbagliò le misure in una stradina stretta, urtando lo specchietto di un’auto parcheggiata. “Guccini scuoteva la testa”, ha raccontato Simone, mentre i fari di un’auto alle sue spalle gli facevano capire di essere stato beccato. Un ragazzo si avvicinò, visibilmente irritato, ma la sua rabbia si trasformò in incredulità quando riconobbe Cristicchi. E poi, il colpo di scena: lo sportello si aprì e dalla macchina “non finiva mai di uscire” Francesco Guccini, un “monumento della canzone d’autore italiana”, alle 3 e mezza di notte, nel cuore di una stradina fiorentina.
Il ragazzo, sbalordito, si trovò di fronte a una scena surreale. Dopo lo scambio di dati e la promessa di Cristicchi di pagare lo specchietto, la pioggia iniziò a scendere. La conclusione del racconto ha scatenato un’ultima, fragorosa risata: “Io dico senti Francesco io non ce la faccio più a guidare, bisogna che ti chiamiamo un taxi. Questo è l’ombrello”, e gli ho dato un ombrellino così, quello che c’avevo in macchina lasciando Francesco Guccini con un ombrellino dei cinesi sotto il diluvio universale in mezzo a una stradina qualsiasi di Firenze”.
Un aneddoto indimenticabile, che dipinge un ritratto inedito e umanissimo di due grandi artisti, dimostrando come, anche dietro le leggende, si nascondano incontri memorabili e, a volte, incredibilmente buffi.
Tutti in piedi per l’applauso finale
L’incontro tra Andrea Scanzi e Simone Cristicchi a Musicultura non è stato solo un’intervista, ma un vero e proprio spettacolo, un’immersione nel percorso di un artista che, con la sua autenticità, la sua ironia e la sua profonda sensibilità, continua a stupire e a commuovere, dimostrando che la vera bellezza risiede nella capacità di non smettere mai di meravigliarsi. Nel corso dell’intervista sono stati ripetuti varie volte artisti che sono stati fondamentali nella crescita dell’artista come Giorgio Gaber, Gigi Proietti, Marco Paolini e Franco Battiato. Ed è grazie a questi “miti” il passaggio da cantautore ad attore con spettacoli che hanno visto dei flop ma anche dei grandi successi. E in tutta il tempo dell’intervista una parola detta da Scanzi è stata ripetuta a mo’ di mantra, ma anche con il pudore di travalicare l’esperienza intima di Cristicchi: la ricerca della spiritualità. Di quell’Invisibile che cerchiamo continuamente, anche se non lo vogliamo ammettere. E al termine di un talk show emozionante tutti in piedi per un lungo e sentito applauso.
Stefano Fabrizi e Andrea Scanzi
Il video della serata
https://youtu.be/XX7dQNcrID0
Musicultura 2025, Simone Cristicchi apre il 17 giugno La Controra con Andrea Scanzi. Il 18 giungo incontro con Niccolò Fabi e John Vignola e il concerto degli otto Vincitori
Al via oggi 17 giugno La Controra di Musicultura con un programma da non perdere: nel pomeriggio incontri di poesia e sul tema sociale della rieducazione dei detenuti e la sera il concerto e l’incontrocon Simone Cristicchi e Andrea Scanzi. Mentre domani 18 giugno il concerto live dei Vincitori e Niccolò Fabi incontra il pubblico. Inoltre The Snookers in concerto e incontri di poesia con Beatrice Achille e Mariachiara Rafaiani
Simone Cristicchi apre “La Controra” del Festival, con una serata speciale dal titolo “Venti anni fantastici dalla vittoria a Musicultura 2005 ai nostri giorni” martedì 17 giugno, nell‘ Arena Banca Macerata, in piazza Vittorio Veneto, alle ore 21, ad ingresso libero.
Un una vera e propria festa tra musica, parole e ricordi per ripercorrere la carriera di Simone Cristicchi dalla vittoria a Musicultura 2005 con il brano “Studentessa universitaria” fino a oggi. Il trionfo a Sanremo 2007 con “Ti regalerò una rosa”, la passione per il teatro, la scrittura, i progetti sociali e culturali fino all’ultima partecipazione alla kermesse sanremese di quest’anno con il toccante brano “Quando sarai piccola”.
A raccontare questo viaggio sarà lo stesso Cristicchi, tra aneddoti e canzoni dal vivo, intervistato da Andrea Scanzi, giornalista, scrittore e autore teatrale.
Un dialogo intenso e autentico per ripercorrere questi vent’anni di musica e di vita, tra successi, incontri e nuovi progetti in cammino.
A seguire, alle ore 22.45 nella Banca Macerata Arena, in Piazza Vittorio Veneto si terrà il concerto degli Yosh Whale vincitori di Musicultura 2022 che aprirà il nuovo format Refresh de La Controra che vede protagonisti alcuni vincitori del Festival delle scorse edizioni. Un nuovo spazio d’ascolto nel cuore della città, pensato per valorizzare i talenti emersi dal Festival, realizzato con il sostegno del Ministero della Cultura e di SIAE, nell’ambito del programma “Per Chi Crea”. A seguire DJ set con Disco Strummer.
Ma il ricco programma de la Controra di Musicultura si aprirà nel pomeriggio alle ore 18, nel Cortile del Palazzo Comunale con un importante incontro dedicato al progetto “La casa in riva al mare” promosso dal Garante regionale dei diritti della persona Giancarlo Giulianelli che ha offerto, anche quest’anno, ad un gruppo di detenuti dell’istituto penitenziario di Barcaglione di Ancona, l’opportunità di partecipare a laboratori musicali sulla forma canzone, curati da Musicultura. Un confronto aperto, uno spazio dove trasformare il tempo perso in opportunità e partecipazione, per la rieducazione dei detenuti che vedrà nelle serate finali del Festival il conferimento del Premio “La Casa in riva al mare”, dal valore di 2mila euro, da parte della giuria dei detenuti, ad uno degli otto artisti vincitori. A La Controra 2025, il Garante regionale dei diritti della persona GiancarloGiulianelli e il direttore artistico del festival Ezio Nannipieri incontrano Silvia Cecchi, magistrato e sostituto procuratore, che sul tema di rieducazione negli istituti penitenziari ha scritto “Carcere”, un testo che ripercorre la storia dell’istituzione carceraria e ne delinea una riforma possibile.
Il carcere può e deve essere “altro” da quello esistente: da questo pensiero forte prende le mosse la riflessione di Silvia Cecchi che auspica la predilezione di condizioni di vita maturative e responsabilizzanti, nel rispetto della dignità e della salute del detenuto, sulla funzione punitiva e criminogena del sistema carcerario.
Alle ore 19, al Cortile del Palazzo Comunale l’appuntamento è con
“Poesia, voci nuove: Giorgiomaria Cornelio e Beatrice Zerbini” due voci della nuova scena della poesia italiana Giorgiomaria Cornelio e Beatrice Zerbini in dialogo con Ennio Cavalli si confronteranno sul panorama poetico odierno tra momenti di riflessione e letture.
Giorgiomaria Cornelio (Macerata, 1997) è poeta, scrittore, regista, performer e redattore di «Nazione indiana». Ha co-diretto la Trilogia dei viandanti (2016- 2020, ha scritto, tra gli altri, per «L’indiscreto», «Doppiozero», «Antinomie», «Il Tascabile Treccani» e «Not». Ha pubblicato “La consegna delle braci”, “La specie storta” e “Fossili di rivolta”. È il vincitore di FONDO 2024 (Santarcangelo Festival), attualmente finalista di Biennale College Teatro con Debutto di un grido. È inoltre direttore artistico del festival “I fumi della fornace”, curatore del progetto “Edizioni volatili” e fa parte del collettivo di intelligenze umane e artificiali Jianwei Xun.
Beatrice Zerbini (Bologna, 1983) ha saputo rinnovare il linguaggio della poesia d’amore. Nel 2020 avvia un progetto dedicato ai familiari di malati di Alzheimer, trasformato in uno spettacolo itinerante. Seguono le pubblicazioni di “Mezze stagioni” (2021), “D’Amore”(2022), e diversi albi illustrati con Sonia Maria Luce Possentini, tra cui “Padre nostro” (2023), “Non avere paura” (2023) e “C’era un’estate” (2024). Nel 2024 esce “Quarantadue”. Dal 2023 collabora con Sugar Music e Riccardo Sinigallia, con cui realizza sei brani poetici. Nell’album Niente amore di Marina Rei, uscito a maggio 2025 e prodotto da Sinigallia, è presente anche il brano “Arrivo sempre dopo”, tratto dall’omonima poesia contenuta nel libro D’Amore. Con la Fondazione Una Nessuna Centomila (di Fiorella Mannoia, Giulia Minoli, Celeste Costantino e Lella Palladino) porta la poesia nelle scuole con il progetto “Poesia. Una Nessuna Centomila”.
ROMA 12 GIUGNO 2025 PRESENTAZIONE DEGLI 8 VINCITORI DEL XXXVI EDIZIONE DI MUSICULTURA RASSEGNA DEDICATA ALLE NUOVE TENDENZE DELLA CANZONE POPOLARE E D’AUTORE.
NELLA FOTO
Nel mercoledì de La Controra, la settimana di eventi aperti al pubblico del Festival Musicultura, Macerata celebra gli otto Vincitori del concorso con il tradizionale concerto live serale alle ore 21.15 che si terrà nella Banca Macerata Arena di Piazza Vittorio Veneto.
Sarà possibile conoscere e ascoltare le storie e le canzoni degli artisti vincitori della XXXVI edizione del Festival Musicultura. A seguire i loro nomi, le città di provenienza e le loro canzoni.
Alessandra Nazzaro, Napoli – Ouverture
Elena Mil, Monza – La ballata dell’inferno
Frammenti, Treviso – La pace
Ibisco, Bologna – Languore
ME JULY, Benevento – Mundi
Moonari, Roma – Funamboli
Abat-jour, Rieti – Oblio
Silvia Lovicario, Nuoro – Notte
Il concerto dei vincitori è da sempre uno dei più attesi appuntamenti de La Controra, condotto dal giornalista e critico musicale John Vignola di RaiRadio1 radio ufficiale del Festival, offrirà in anteprima le esibizioni degli otto vincitori che si sfideranno nelle serate finali del Festival sul grande palcoscenico dello Sferisterio, per conquistare i voti dei 2.400 spettatori presenti ogni sera, per l’ambito titolo di Vincitore Assoluto di Musicultura e il Premio Banca Maceratadi 20 mila euro.
I vincitori di Musicultura sono il frutto di una lunga selezione cominciata nel novembre scorso con il vaglio delle 2.352 canzoni iscritte al Concorso. Le 60 proposte più meritevoli sono state convocate per esibirsi dal vivo di fronte al pubblico nel corso delle Audizioni Live: 10 serate sold out al Teatro L. Rossi di Macerata (5.000 spettatori), seguite da 2 milioni di utenti in streaming. Al termine delle Audizioni Live, la direzione artistica di Musicultura ha presentato ufficialmente i 16 artisti finalisti nell’ambito di due concerti al Teatro Persiani di Recanati, trasmessi in diretta da Rai Radio1 e in streaming da Rainews.it.
Gli otto Vincitori sono stati designati dal prestigioso Comitato Artistico di Garanzia di Musicultura, i cui primi firmatari furono nel 1990 Fabrizio De André e Giorgio Caproni, e che in questa XXXVI edizione, è composto da: Francesco Amato, Enzo Avitabile, Claudio Baglioni, Diego Bianchi, Francesco Bianconi, Maria Grazia Calandrone, Giulia Caminito, Luca Carboni, Guido Catalano, Ennio Cavalli, Carmen Consoli, Simone Cristicchi, Gaetano Curreri, Dardust, Teresa De Sio, Cristina Donà, Giorgia, Mariangela Gualtieri, La Rappresentante di Lista, Ermal Meta, Mariella Nava, Susanna Nichiarelli, Piero Pelù, Vasco Rossi, Ron, Sydney Sibilia, Tosca, Paola Turci, Roberto Vecchioni, Sandro Veronesi e Margherita Vicario.
A seguire, alle ore 22.45 sempre nella Banca Macerata Arena, in Piazza Vittorio Veneto si terrà il concerto del duo The Snookers formato da Anita Maffezzini e Federico Fabani già vincitori di Musicultura 2024. Grazie al sostegno del Ministero della Cultura e di SIAE, nell’ambito del programma “Per Chi Crea”, ad un anno dall’esperienza allo Sferisterio, tornano in concerto a La Controra i The Snookersper il nuovo format Musicultura Refresh che vede protagonisti alcuni vincitori del Festival delle scorse edizioni. A seguire DJ set con DJ Nick.
Attesissimo, alle ore 18.45 nel Cortile di Palazzo Buonaccorsi, Niccolò Fabi incontrerà il pubblico di Musicultura in un viaggio tra parole e musica condotto da John Vignola dove l’artista presenterà il suo ultimo disco “Libertà negli occhi”.
Con più di 90 canzoni, 9 dischi in studio, 2 raccolte ufficiali, 1 progetto sperimentale come produttore, 1 disco di inediti con la super band Fabi Silvestri Gazzè, 2 Targhe Tenco per “Miglior Disco in Assoluto”, Niccolò Fabi attraversa da oltre vent’anni la musica italiana con uno sguardo limpido e profondo, capace di raccontare se stesso, l’uomo e il mondo con rara delicatezza. Dagli esordi negli anni ’90 intraprende un percorso musicale sempre personale e che scava nell’interiorità, trasformando il linguaggio cantautorale in una forma d’arte sofisticata, lontana dalle mode e dalle vetrine, per seguire una coerenza artistica lodata da critici e ascoltatori. Arrangiamenti minimali ma curati ed eleganti che accompagnano una voce che non ha bisogno di gridare per raccontare l’animo umano. Da anni dedica il suo lavoro al rapporto tra parole e musica, sia in termini performativi che in chiave formativa presso l’Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini. Fabi ha inoltre da sempre intrecciato la sua carriera con impegno sociale e civile, sostenendo e guidando numerose campagne umanitarie.
“Libertà negli occhi” è il decimo album di inediti di Fabi, è un lavoro intimo ma condiviso, frutto di dieci giorni di residenza artistica tra le montagne insieme a Roberto Angelini, Alberto Bianco, Filippo Cornaglia, Cesare Augusto Giorgini ed Emma Nolde. “Un esercizio di libertà lontano da qualsiasi aspettativa”, un’avventura che riflette sul senso dell’agire e del sentire in un tempo confuso, con uno sguardo disarmato. “Libertà negli occhi più che un disco è una priorità – racconta lo stesso Fabi – un modo di volgere lo sguardo, uno stato d’animo e allo stesso tempo un fatto accaduto”.
Alle ore 18 nel Cortile del Palazzo Comunale si terrà l’incontro “Poesia, voci nuove: Beatrice Achille e Mariachiara Rafaiani” due voci della nuova scena della poesia italiana in dialogo con Ennio Cavalli. A confrontarsi sul panorama poetico odierno tra momenti di riflessione e letture saranno Beatrice Achille e Mariachiara Rafaiani.
Beatrice Achille è nata a Trieste nel 1996, dove ha scritto soprattutto per il teatro. È una delle fondatrici del collettivo poetico ZufZone e tra i curatori della collana di poesia I libretti verdi, presso la casa editrice Battello Stampatore. Nel 2022, con Vydia editore ha pubblicato Medeatiche. La sua installazione sonora Mnestica è stata esposta in diverse mostre, tra le quali Wasted 2023. Suoi contributi compaiono su varie riviste letterarie.
Mariachiara Rafaiani, recanatese, classe 1994, svolge attività di ricerca in letteratura latina, collabora con diverse riviste e si occupa di comunicazione culturale. Sue poesie sono apparse su riviste italiane e internazionali. A gennaio 2025 è uscita per Tlon la sua nuova raccolta poetica dal titolo L’ultimo mondo.
Le serate finali del Festival, condotte da Carolina Di Domenico e, per la prima volta, da Fabrizio Biggio, si terranno il 20 e il 21 giugno allo Sferisterio, dove con gli otto vincitori di Musicultura si esibiranno Riccardo Cocciante, Antonella Ruggiero, Vinicio Capossela, Eugenio Finardi, Tricarico e Valerio Lundini.
I biglietti per il 20 e 21 giugno allo Sferisterio sono acquistabili online su vivaticket.it, presso la Biglietteria dei Teatri di Macerata e in tutti i rivenditori del circuito vivaticket.
Gli aggiornamenti sul cast di Musicultura 2025 ed il programma completo de La Controra sono reperibili su www.musicultura.it
“Non a Voce Sola”, al via la sedicesima edizione della rassegna al femminile che farà tappa in 17 comuni delle Marche / Ecco il programma
Al via la sedicesima edizione della Rassegna di poesia, filosofia, narrativa, arte e musica al femminile Non a Voce Sola. Il festival aprirà a Chiaravalle il 20 giugno alle ore 21.15. La manifestazione è patrocinata dalla Regione Marche, dall’Assemblea legislativa delle Marche, dalla Commissione Pari Opportunità delle Marche, dalle Università e da un circuito di 17 Comuni dal nord al sud delle Marche (Chiaravalle, Montemarciano,Grottammare, Macerata, Monte Vidon Corrado, Osimo, Monte San Pietrangeli, Castelbellino, Camerano, Mogliano, Magliano di Tenna, Montecosaro, Monterubbiano, Grottazzolina, Ancona, Jesi,Fermo).
Continua il percorso di conoscenza all’interno del pensiero femminile e sembra raggiunto l’obiettivo di creare uno spazio di relazione fra donna e donna, ma anche fra donna e uomo, uno spazio dove pensarsi e pensare il mondo. Protagoniste le voci delle donne e non solo. La rassegna nata al femminile è diventata, negli anni, il luogo del dialogo fra i generi.
Intellettuali, scrittrici e scrittori, giornaliste e giornalisti, filosofe e filosofi, musiciste e musicisti, artiste e artisti si interrogano su identità e coscienza di genere, sulla differenza, sulla forza, ma anche sul potere, l’ambizione, la libertà , il desiderio, i diritti, il rapporto fra i sessi.
Il fil rouge della rassegna è Viriditas. Il nome riecheggia riferimenti letterari noti e meno noti, ma il vero senso della Viriditas è nel cambiamento, nella mutazione epocale in atto. L’accento è posto sull’aspetto positivo della trasformazione come occasione di stravolgimento dello status quo, dei rapporti di potere, come messa in discussione di certezze e miti, come possibilità di rivoluzione personale e di libertà partendo da se stessi e dalla propria specificità. La crisi non è un’apocalisse ma una catastrofe nel senso etimologico del termine, kata -strephein, come rivolgimento strutturale, morfogenesi, rigenerazione. Le donne come “le custodi della metamorfosi” e tale custodia va intesa in due sensi: non solo in rapporto al passato, ma in prospettiva del presente e dell’avvenire. Questa ipotesi di lavoro verrà dibattuta con ospiti illustri come Lucia Tancredi, Barbara Alberti, Donatella di Cesare, Maria Giuseppina Muzzarelli, Umberto Piersanti, Guido Garufi, Sigfrido Ranucci, Franco Arminio, Giuliana Salvi, Luca Sommi, Marco Fasolio, Elena Torri, Christina B.Assouad,Viola di Grado, Piergiorgio Odifreddi, Laura Imay Messina, Loredana Lipperini, Fabiola Ruggero, Francesca Recchia Luciani. La Rassegna conferma la sua natura di peregrinatio laica in terra marchigiana, luogo di riflessione e spazio di dialogo con appuntamenti che si snoderanno dal 26 giugno all’11 settembre, in tutto il territorio marchigiano con 17 comuni coinvolti e più di 20 ospiti. L’ingresso è libero e gratuito ad ogni evento e per informazioni chiamate il 3384162283.
Calendario
19 giugnoChiaravalle Lucia Tancredi Viriditas e nuovi boschi narrativi Piazza Risorgimento ore 21.15
20 giugno Montemarciano Barbara Alberti La parola è femmina: ribelle, libera, necessariaCentro storico ore 21.15
25 giugnoGrottammare Donatella di Cesare La democrazia senza popolo Piazza Kursaal ore 21.15
27 giugno Macerata Maria Giuseppina Muzzarelli e Lucia Tancredi La senora.Vita e avventure di Gracia Nasi Sala Castiglioni ore 17.30
29 giugnoMonte Vidon CorradoUmberto Piersanti e Guido GarufiAll’ordine della poesia Terrazzo Panoramico- Piazza Liciniore 17.30
12 Luglio Osimo Sigfrido Ranucci La scelta Chiostro di San Francesco ore 18,00
12 Luglio Monte San Pietrangeli Sigfrido Ranucci La scelta Chiostro San Francesco ore 21.00
16 luglio Castelbellino Franco Arminio Accorgersi di essere vivi Parco di Villa Coppettiore 21.15
17 luglio Camerano Franco ArminioCaraluce Piazza Romaore 21.15
25 Luglio Mogliano Giuliana Salvi Clementina Parco Comunale Ore 21.15
27 luglio Magliano di Tenna Luca SommiAccordi & Disaccordi piazza Gramsci, centro storico ore 21.15
31 luglio Montecosaro Marco FasolioL’imperatore sono io. Bisanzio, Carlo Magno e i Carolingi Santa Maria a piè di Chienti ore21.15
07 agosto Monterubbiano Elena Torri e Christina B. Assouad Viola Di Grado Tre voci, tre sguardi Chiostro di San Francesco ore 21,00
08 agosto Grottazzolina Piergiorgio Odifreddi C’è del marcio in Occidente Piazza Osvaldo Licini Castello di Grottazzolina ore 21.15
10 agostoAncona Laura Imay MessinaTutti gli indirizzi perduti Az. Agricola Angeli di Varano(Fraz.Varano 226) ore 18.00
12 agosto Jesi Loredana Lipperini e Lucia TancrediIl segno del Comando Palazzo della Signoriaore 21.15
07 settembre Monte Vidon Corrado Fabiola Ruggero Il senso del Tè Teatro Comunale ore 17.30
11 settembre Fermo Francesca Recchia LucianiDieci donne che hanno ripensato il mondo Biblioteca Romolo Spezioli ore 17.30
Valeria Moriconi a 20 anni dalla scomparsa, il ricordo con le foto di Tommaso Le Pera e un incontro per celebrare un mito / Video intervista a Marco Sgrosso
di Giovanni Filosa
Ricordare e “festeggiare” i venti anni dalla scomparsa di Valeria Moriconi, non è un rito irriverente bensì un omaggio alla memoria di una delle attrici a tutto tondo fra le più amate sulle scene (schermo, piccolo schermo e soprattutto assi teatrali) di mezzo mondo.
Gilberto SantiniGiuseppe Dipasquake
Jesi, e non solo, l’ha ricordata in un pomeriggio in cui è stato presentato un libro fotografico a lei dedicato, nelle sale Pergolesiane del Teatro Pergolesi, “Il teatro di Valeria Moriconi nelle fotografie di Tommaso Le Pera” a cura di Maria Paola Poponi e Tommaso Le Pera, una preziosa pubblicazione, straordinarie immagini di 19 spettacoli teatrali con protagonista la grande attrice jesina – a 20 anni dalla scomparsa – fotografati da Tommaso Le Pera, artista tra i più apprezzati e amati del teatro non solo italiano. Gli interventi di rito hanno coinvolto Lucia Chiatti, direttore generale della Fondazione Pergolesi Spontini, Luca Brecciaroli, assessore alla cultura del Comune di Jesi, Giuseppe Dipasquale, direttore artistico di Marche Teatro, Gilberto Santini, direttore dell’AMAT, Pierfrancesco Giannangeli, critico teatrale, giornalista e docente. Valeria, ha ricordato Giannangeli, è stata definita in una notevole pubblicazione teatrale “una delle più grandi artiste del Teatro internazionale”.
Marco Sgrosso
Il libro è una narrazione per immagini di alcune delle sue “pose” (in realtà non lo erano…) tratte dai suoi lavori più importanti, che narravano la Storia non solo culturale, attraverso i suoi personaggi. Il libro è un incrocio di affetti e la foto è il fermo-immagine che, più del video, ci fa “vivere” l’attimo scenico, è stato detto. In più, il “punctum” delle foto, a dirla con Roland Barthes, il dettaglio che maggiormente colpisce l’osservatore, tutti l’hanno identificato negli occhi di Valeria. Che guardavano, penetravano e rubavano l’anima. In serata, una straordinaria interpretazione, al Teatro Moriconi, di Emma B., vedova Giocasta, scritta da Alberto Savinio, recitata e diretta, en travesti, dal regista ed attore Marco Sgrosso, ha coinvolto emotivamente, per la grande prova d’artista, il pubblico presente.
Sgrosso ci ha spiegato la “sua” Emma B. vedova Giocasta.
VIDEO DELL’INTERVISTA
Premio Biagio Agnes 2025, venerdì 20 giugno la cerimonia in Piazza di Spagna a Roma. La serata in onda su Rai 1 con Mara Venier e Alberto Matano
Passione e talento, rigore e serietà, nel rispetto di una professione che, raccontando la realtà senza condizionamenti, costituisce uno dei cardini della democrazia: sono da sempre questi i valori che animano il “Premio Biagio Agnes – Premio Internazionale di Giornalismo, Informazione e Comunicazione”, la cui XVII edizione si svolgerà venerdì 20 giugno per la prima volta nel magnifico e iconico scenario di Piazza di Spagna a Roma.
Sul prestigioso palco, come ormai da tradizione, gli amatissimi conduttori Rai Mara Venier e Alberto Matano presenteranno la cerimonia di premiazione: l’evento, in onda martedì 1 luglio in seconda serata su Rai 1, vedrà protagonisti rappresentanti delle istituzioni e grandi professionisti dell’informazione, dello spettacolo e della cultura. Un’occasione per approfondire i grandi temi dell’attualità ma anche di intrattenimento con grandi ospiti.
Mara Venier e Alberto Matano (crediti_ foto Flavio Fransesini)
La giuria, presieduta da Gianni Letta, ha designato i premiati individuando i migliori professionisti che hanno saputo decifrare e divulgare la complessità di piccole e grandi storie, raccontando l’Italia e il mondo utilizzando con efficacia e puntualità i linguaggi più diversi, dalla carta stampata alla tv, dai nuovi linguaggi alla radio e alla letteratura.
Nell’edizione 2025 il Premio Carta Stampata viene assegnato a Fiorenza Sarzanini, vicedirettrice del Corriere della Sera con un passato al quotidiano Il Messaggero, per il suo sguardo lucido, l’equilibrio e l’impegno per la verità dimostrati nel seguire i principali casi giudiziari degli ultimi anni fino alle inchieste sui politici e sulla corruzione.
Profondo conoscitore dei costumi e della storia d’Italia, autore di saggi e romanzi di successo, conduttore su La7 del programma di approfondimento storico “Una giornata particolare”, Aldo Cazzullo – inviato speciale ed editorialista del Corriere della Sera – si aggiudica il Premio Divulgazione Culturale.
Il Premio per la Televisione va a Carlo Conti, volto simbolo della Rai, conduttore e autore di moltissimi programmi di grande successo della rete ammiraglia e direttore artistico del Festival di Sanremo premiato quest’anno da ascolti record. Conduttore in Rai dal 1985, ha saputo conquistare il cuore del pubblico con la sua straordinaria professionalità e grazie al suo stile sobrio e spontaneo.
La trasmissione “Belve”, condotta su Rai2 da Francesca Fagnani, si aggiudica il Premio Trasmissione dell’anno. La giornalista, che con il suo stile brillante e diretto ha intercettato anche il pubblico dei più giovani, si confronta con grandi nomi dello spettacolo, della politica, del costume e della cronaca, disposti a mettersi in gioco, confezionando interviste “senza filtri”, molte delle quali divenute virali sui social.
“Il Conte di Montecristo”, la miniserie di Rai1 trionfo di ascolti, tratta dal capolavoro di Alexandre Dumas, vince il Premio Fiction: diretta dal Premio Oscar Bille August e interpretata, tra gli altri, da Lino Guanciale, Gabriella Pession e Nicolas Maupas, la serie franco-italiana in quattro puntate ha appassionato gli spettatori con una storia piena di colpi di scena e intrighi, tra odio e amore, perdono e vendetta, speranza e disperazione.
Al giornalista politico di RaiNews24 Alberto Puoti viene assegnato il Premio Speciale per il suo impegno e la professionalità dimostrati come autore di format basati sul data journalism e le nuove frontiere del web.
La giornalista di Italia OggiAlessandra Ricciardi, specializzata nell’analisi della politica interna e internazionale attraverso l’investigazione economico-finanziaria, riceve il Premio Giornalista Economico, mentre il Premio Giubileo viene assegnato al Vaticanista del Gruppo Mediaset e de Il GiornaleFabio Marchese Ragona. Nel Marzo 2024 ha scritto con Papa Francesco la prima autobiografia del Pontefice Life – la mia storia nella storia, pubblicata in contemporanea in 21 Paesi del mondo.
Alla vicecaporedattrice di Corriere.it Martina Pennisi va il Premio Generazione Digitale – Podcast per il suo impegno e la competenza nel giornalismo digitale, in particolar modo sui temi di Intelligenza Artificiale, privacy, fake news, social e giovani.
Infine, Roberto Garofoli e Bernardo Giorgio Mattarella si aggiudicano il Premio Saggista Scrittore per il saggio Governare le fragilità, in cui viene evidenziata l’importanza di poter contare su un sistema di governo rafforzato e su una macchina amministrativa sempre più efficiente.
La Cerimonia di premiazione si svolgerà a Roma in Piazza di Spagna, alla presenza del sindaco Roberto Gualtieri e dell’Assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda Alessandro Onorato.
Alessandro Onorato, Giampaolo Rossi, Gianni Letta, Simona Agnes, Antonio Marano, Mara Venier, Alberto Matano, Williams Di Liberatore (crediti foto Flavio Fransesini)
Ecco i vincitori del “Premio Biagio Agnes 2025”, suddivisi in 10 categorie:
Premio Carta Stampata: Fiorenza Sarzanini, Corriere della Sera
Premio Divulgazione Culturale: Aldo Cazzullo, Corriere della Sera e La7
Premio per la Televisione: Carlo Conti
Premio Speciale:Alberto Puoti, RaiNews24
Premio Trasmissione dell’anno:Francesca Fagnani, Belve, Rai2
Premio Fiction: “Il Conte di Montecristo” miniserie tv, Rai 1. Con Lino Guanciale, Gabriella Pession, Nicolas Maupas. Regia: Bille August
Premio Giornalista Economico: Alessandra Ricciardi, Italia Oggi
Premio Giubileo: Fabio Marchese Ragona, Gruppo Mediaset e Il Giornale
Premio Generazione Digitale-Podcast: Martina Pennisi, Corriere.it
Premio Saggista Scrittore: Roberto Garofoli e Bernardo Giorgio Mattarella per il libro: Governare le fragilità, Mondadori 2025
Come ogni anno la Fondazione Biagio Agnes assegna una Borsa di Studio al primo classificato in graduatoria della Scuola Superiore di Giornalismo dell’Università Luiss Guido Carli di Roma.
PATROCINI
Camera dei Deputati, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Sotto l’Alto Patrocinio del Parlamento europeo, Ministero della Cultura, Regione Lazio, Roma Capitale, Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Unione Cattolica della Stampa Italiana.
GIURIA
Gianni Letta (Presidente), Giulio Anselmi, Alberto Barachini, Carlo Bartoli, Stefano Folli, Luciano Fontana, Luigi Gubitosi, Paolo Liguori, Pierluigi Magnaschi, Giuseppe Marra, Massimo Martinelli, Antonio Martusciello, Agnese Pini, Antonio Polito, Aurelio Regina, Giampaolo Rossi, Danda Santini, Marcello Sorgi, Fabio Tamburini, Mons. Dario Edoardo Viganò.
Senigallia, Brumotti al 100%, l’uomo dei record e la bicicletta / Video intervista
di Stefano Fabrizi
Nel cuore di Senigallia, in una giornata ricca di energia e festeggiamenti, abbiamo incontrato Vittorio Brumotti. Oggi, mentre compie 45 anni, l’atleta si presenta con quella carica inconfondibile che l’ha portato a collezionare record su record, a dimostrare che la passione per la bicicletta non conosce età e limiti.
https://youtu.be/B6sdXt9Px5g
La nascita di una passione
Brumotti racconta con ironia e franchezza i primi passi sulla sua due ruote: “Leggevo a 11 anni e già mi divertivo in sella alla bicicletta. È una cosa innata, un equilibrio che si acquisisce nel cuore e nella mente. Con la bici tagli il cordone ombelicale e lasci alle spalle mamma e papà per lanciarci nel mondo…”. Questa metafora, che richiama addirittura le fasi della vita come le teorie freudiane, sottolinea come la bicicletta diventi il primo mezzo di emancipazione. Dalla gioventù ad oggi, Brumotti ha sempre scelto la bici e ha contribuito, sin dagli albori, a promuovere uno stile di vita green. “Sono stato uno dei primi a dire che la bici è green, fa bene, non consuma – e oggi, guardate com’è di moda!”. dice con orgoglio.
La comunità e lo spirito della bici
L’atleta non è solo un recordman: è anche un instancabile comunicatore e promotore della cultura ciclistica. In un ambiente che si trasforma la sera in un’occasione di socialità – per un aperitivo o una cena in compagnia di vecchi e nuovi amici – la bicicletta diventa simbolo di indipendenza e di unire le persone. “Guarda quanti amici fan bici, ogni pedalata è un inno alla vita!”, afferma con un sorriso. La sua esperienza, condivisa insieme al gruppo Bike Life, dimostra che la passione per la due ruote crea legami forti e una comunità che vive intensamente ogni momento.
Impegno sociale e battaglie quotidiane
Ma l’intervista non è solo una lode al ciclismo. Brumotti affronta anche temi di grande attualità e importanza sociale, come la lotta contro gli abusivi dei parcheggi per invalidi e la problematica della droga. “La droga esiste da sempre e, purtroppo, non verrà mai completamente estirpata. Per questo motivo è fondamentale incoraggiare i giovani a fare sport, ad abbracciare uno stile di vita sano, perché il male della droga è come un cancro per la nostra società”, spiega l’atleta. Allo stesso modo, denuncia l’atteggiamento di chi, con la semplice multa, crede di cavarsela – ignorando che oggi, oltre al denaro, si tolgono anche i punti della patente. Brumotti lancia un messaggio forte: “L’arma più temuta non è un fucile o un bazooka, ma la penna del giornalista o la telecamera. Io, in questo momento, uso il dito e l’obiettivo contro chi ha sbagliato”. Con queste parole, l’ex stuntman ci ricorda come il valore della parola e della denuncia possa trasformarsi in un’arma di cambiamento, mettendo in luce il potere della responsabilità civile e del protagonismo sociale.
Una grande sagra in movimento
L’intervista giunge a una nota di riflessione sul senso di comunità nei luoghi in cui la cultura della bici fa da collante: “A Seattle, a Moab, a Laguna Beach in California… in ogni angolo del mondo si respira quell’energia di persone che stanno bene insieme. Qui a Senigallia sembra di essere proiettati in un’altra epoca, dove il comune spirito della festa e della condivisione regna sovrano”. Con queste parole, Brumotti saluta alcuni ragazzi che sono venuti a trovarlo in bici: “come vi chiamate?”… “Marco, Andrea, Alessandro…”. Viva la bici.
Un messaggio che continua a pedalare
L’intervista a Vittorio Brumotti si trasforma in una lezione di vita: una sfida costante a rimanere fedeli ai propri ideali, a sostenere la mobilità sostenibile e a lottare per una società più consapevole e unita. Il suo percorso, fatto di record e di impegno civile, è un invito a tutti noi a trovare quella passione che ci spinge a metterci in gioco e a contribuire, con determinazione, a migliorare il mondo intorno a noi.
Brumotti a Senigallia il 14 giugno per il suo compleanno. Oggi si replica. La star della bike e il suo staff straordinario diventano uno spot per la spiaggia di velluto
di Stefano Fabrizi
Uno show tutto per Senigallia per festeggiare il suo 45esimo compleanno, eccolo Vittorio Brumotti. Il celebre campione di bike trial e volto amatissimo di Striscia la Notizia ha portato sabato 14 giugno in città la sua spettacolare magia acrobatica nel cuore pulsante della città: Piazza Garibaldi. L’evento, proseguirà anche domani 15 giugno in altre location cittadine e sul Lungomare. Il campione era già stato l’anno scorso in città in occasione del raduno Harley-Davidson e non è detto che ci sarà anche il prossimo anno.
Un palcoscenico a cielo aperto
L’arrivo di Brumotti poco dopo le 18 accolto dal sindaco Massimo Olivetti e dagli assessori Elena Campagnolo e Gabriele Cameruccio, sotto il vigile occhio della dirigente Elisabetta D’Amico che lo hanno accompagnato ij un rapido giro per il centro storico. Alle 19:15 Piazza Garibaldi è diventatta il teatro di uno spettacolo mozzafiato. Brumotti, noto per reiterare acrobazie che trasformano il bike trial in un’arte, eseguirà manovre audaci e salti spettacolari, accompagnato da un team di esperti acrobati. Il suo staff acrobatico non è semplicemente un supporto: ogni membro contribuisce con precisione e passione a creare coreografie studiata nei minimi dettagli, rendendo la magia dell’intera performance ancora più intensa e coinvolgente.
https://youtu.be/YOHDGdU5ZZs
Il cuore della performance, un team di eccellenza
Il segreto di questo evento straordinario risiede anche nell’eccezionale preparazione e nella sinergia del team che Brumotti ha al suo fianco. Dietro ogni salto e ogni acrobazia c’è un gruppo di professionisti che, con coordinazione e talento, trasforma il palco in un vero e proprio campo di battaglia artistico. Il loro contributo è fondamentale: non si limitano a supportare il campione, ma ne diventano parte integrante, rendendo ogni esibizione un inno alla collaborazione e alla creatività. È la danza perfetta fra tecnica, coraggio e innata passione che fa vibrare l’atmosfera, lasciando il pubblico senza fiato.
– Boysano e la bici senza sella: Il campione europeo, che ha saputo stupire con acrobazie audaci su una bicicletta “senza sella”, ha incantato il pubblico con le sue evoluzioni e il carisma sopraffino.
– Paolo Patrizi: Famoso pasticciere di Bital noto anche per l’inedita apparizione “alle Iene” – quando, in modo tanto dissacrante quanto memorabile, si è presentato senza vestiti –, ha portato un sorriso a chi ha il coraggio di sorridere alle stranezze, dimostrando che dietro ogni impresa c’è un aneddoto da raccontare.
– Tommy (alias Edo): In sostituzione di un rider infortunato, il giovane di 21 anni ha fatto vedere cosa significa osare: capace di dominare il 360 e altre acrobazie, il suo talento è risultato pazzesco, un perfetto mix di impegno, tecnica e spettacolo.
– Andrea Oddone: Il veterano campione italiano ed europeo, prestato a battute autoironiche sul fatto di “non saper andare in bici”, ha rappresentato il simbolo dell’esperienza, dimostrando che anche chi ha percorso lunghe strade sa regalare momenti di magia in pista.
– Vittorio (lui stesso narratore): In un tono scherzoso ha confesso che, sebbene non ancora al top, un giorno potrebbe persino fare il salto e diventare “Vittoria”, celebrando così il coraggio di mettersi in gioco senza prendersi troppo sul serio.
Un invito a scoprire Senigallia
Ma lo spettacolo non si ferma ai confini di Piazza Garibaldi. Domenica, Brumotti proseguirà il suo percorso a due ruote attraverso i suggestivi vicoli della città, regalando agli spettatori un’opportunità unica di immergersi nella bellezza e nella cultura locale. Questo itinerario non solo esalta le doti acrobatiche e i trionfi sportivi, ma accende anche i sensi alla scoperta dei tesori nascosti, dei sapori autentici e delle tradizioni di Senigallia. È un invito a vivere la città a 360 gradi, in un connubio di sport, arte e cultura che valorizza l’identità territoriale.
Già nei giorni scorsi, la presenza di Brumotti non è passata inosservata. Un video, diventato virale sui social media, lo ha immortalato mentre si cimentava con la suggestiva e impegnativa scalinata di Scapezzano, un “assaggio” della sua abilità che ha ulteriormente acceso le aspettative per lo spettacolo di questa sera.
L’iniziativa, che coincide con la Giornata Nazionale dello Sport, è stata accolta con grande favore dall’amministrazione comunale e dalle associazioni locali, che vedono nell’evento un’importante occasione di richiamo turistico e di promozione per la città. Dopo lo show, è previsto un “meet & greet” che permetterà ai fan e agli appassionati di incontrare da vicino il campione e gli altri atleti della sua crew, per foto e autografi. Una serata all’insegna dello sport, del divertimento e dell’emozione, che conferma Senigallia come palcoscenico ideale per eventi di caratura nazionale.
Di fronte a una platea in fermento e con la voglia di sfidare ogni convenzione, si è svolta una giornata di puro spettacolo su due ruote, dove acrobazie, gag irriverenti e improvvisazioni hanno dato vita a un evento fuori dagli schemi. La serata, che sembrava nata da un laboratorio di idee surreali e anticonformiste, ha unito sport, musica e un pizzico di follia, per far sorridere e stupire il pubblico presente.
Una vetrina di incredibili trick e acrobazie
Lo show non è stato solo una vetrina di incredibili trick e acrobazie. La giornata è stata caratterizzata anche da un coinvolgimento diretto del pubblico e da veri e propri “esperimenti sociali” – una sfida tra il divertimento e la spontaneità.
Le interazioni sul palco hanno inciso momenti di comicità inaspettata: tra istruzioni imprecise (“non muovetevi, fate slow motion, andate giù piano piano”) e prese in giro affettuose (in cui veniva presentato un “uomo vero” con barba come simbolo di virilità), ogni istante sembrava voler strizzare l’occhio a una società che sa ridere di sé.
D’altra parte, persino un “problema” tanto banale quanto reale – quello delle rastrelliere per biciclette – è stato trasformato in un simpatico spunto di discussione, con l’organizzazione che ha subito preso in mano la situazione, dimostrando come ogni dettaglio possa diventare protagonista quando la voglia di fare spettacolo è alle stelle.
La magia di Paperissima Sprint e l’energia del team
La serata ha fatto anche da anticamera per l’appassionante segmento di “Paperissima Sprint”: un flash televisivo in cui in soli 50 secondi si susseguivano gag, trick e salti spettacolari, realizzati grazie al contributo di personaggi noti e nuovi talenti in ascesa.
Tra indicazioni entusiaste e un inconfondibile impianto musicale, il team ha dimostrato che la disciplina sportiva si sposa perfettamente con quella dell’arte, facendo della fatica e del coraggio la benzina per ulteriori applausi e standing ovation. Un tributo collettivo a chi, ogni volta che si mette in gioco, trasforma ogni caduta in un inno alla resilienza e al divertimento.
Sport, spettacolo e il gusto dell’improvvisazione
Questa giornata è stata molto più di una semplice esibizione di acrobazie su due ruote: è stata una celebrazione dello sport inteso come disciplina, passione e, soprattutto, come forma d’arte. Tra risate, applausi e qualche battuta irriverente, il mix di talenti – dai giovani innovativi ai veterani del settore – ha regalato un’esperienza unica, capace di coinvolgere e sorprendere chiunque ammiro l’unione perfetta tra tecnica e improvvisazione.
Dalle evoluzioni di Boysano alla spontaneità di Tommy (alias Edo), passando per lo humor tagliente di Paolo patrizi e la saggezza di Oddone, ogni segmento ha incarnato lo spirito di una serata in cui la disciplina sportiva diventa spettacolo, e lo spettacolo, a sua volta, diventa una festa collettiva.
L’evento, improntato al motto “la benzina sono gli applausi”, lascia un messaggio chiaro: mirare al successo significa saper reinventarsi, cadere e rialzarsi sempre con un sorriso. E, mentre le luci si abbassano, la promessa di altre serate all’insegna dell’innovazione, del divertimento e della pura energia resta viva, pronta a sorprendere un pubblico sempre più affamato di novità e adrenalina.
Saverio Marconi, direttore artistico del Festival Storie: “E’ il Festival dei piccoli Borghi e porta aggregazione”
Tredici Comuni in rete di tre province, 26 spettacoli dal 20 giugno al 22 dicembre, ospiti di fama nazionale. La quinta edizione dei Festival Storie, che si inaugura venerdì 20 giugno a Ponzano di Fermo con Federico Buffa che racconta “Italia Mundial” (Spagna 1982), presenta tanta sostanza e numeri da record. Già partita la campagna abbonamenti (info 0734.632800), mentre per l’evento con Buffa tagliandi in vendita sul circuito ciaotickets.com. L’organizzazione fa capo all’associazione culturale Progetto Musical e vede la firma del maestro Saverio Marconi in qualità di direttore artistico in tandem con Manu Latini.
“Cinque anni, compie 5 anni il Festival Storie ed è già una gran bella favola – sottolinea il maestro Saverio Marconi –. Un Festival importante perché fatto di piccoli borghi: quest’anno sono 13 con l’ingresso di Falerone, Comunanza, Montefiore dell’Aso. Tredici piccoli Comuni ma dal cuore grande e che sanno fare rete nel segno della cultura, dell’inclusione, della qualità e della sostenibilità. Un cuore che porta cultura, cultura che porta aggregazione, aggregazione che porta conoscenza e voglia di fare, di stare insieme. E di vivere questi luoghi meravigliosi che formano la nostra regione Marche. Tanti piccoli borghi insieme: formano un piccolo, grandissimo mondo. Tanti gli artisti coinvolti che animeranno i nostri teatri, le nostre piazze, i nostri giardini da giugno a dicembre: un altro record come durata perché raramente un Festival dura sette mesi. Grazie a coloro che ci credono e sostengono questa grande rete della cultura che da locale sta diventando globale. E grazie a tutti coloro che partecipano e vengono ad assistere agli eventi. Tutti insieme per non dimenticare che l’Italia è fatta di piccoli borghi”.
Tanto lavoro per Manu Latini e Progetto Musical: “Con grande emozione presentiamo questa quinta edizione del Festival Storie, un progetto nato dal desiderio profondo di ridare voce, luce e anima ai luoghi feriti dal sisma, attraverso l’arte, la bellezza e la condivisione. I tredici borghi coinvolti, custodi di storia, identità e memoria, diventeranno palcoscenici diffusi, dove la prosa, la musica e i racconti si intrecciano con l’energia della comunità e la forza della rinascita culturale. Il Festival Storie non è solo una rassegna di eventi: è un viaggio intimo nel cuore delle Marche, un atto d’amore verso territori svantaggiati ma ricchi di umanità e potenzialità. I teatri, i luoghi di cultura e i siti storici riaprono le loro porte non solo per ospitare spettacoli, ma anche per riaffermare la loro centralità come spazi vivi di aggregazione, bellezza e resistenza. Ringrazio gli artisti, le istituzioni, le comunità locali e tutti coloro che, con passione e visione, rendono possibile questo sogno collettivo. Insieme, restituiamo a questi luoghi il futuro che meritano”.
Set ad Ancona per il film La bambina di Chernobyl. Una storia di memoria, segreti e rinascita con una troupe marchigiana
La città di Ancona protagonista del nuovo film La bambina di Chernobyl, diretta da Massimo Nardin, interpretata da Vincenzo Pirrotta e Yeva Sai e sceneggiata dal regista di Fano Luca Caprara.
Il film è prodotto da Federica Folli e Pete Maggiper CINE1 ITALIA Srl, con il sostegno di Regione Marche – PR-FESR 2021-2027, Fondazione Marche Cultura e della Marche Film Commission.
“Ancona, è una bellissima città, a distanza di pochi metri nel centro storico, abbiamo trovato tutte le location che ci servivano, inoltre abbiamo lavorato molto bene con la troupe composta dal 90 per cento di professionisti marchigiani, con il coinvolgimento di circa 100 comparse locali.– Ha detto il ProduttorePete Maggi sul set del film – Le Marche sono un territorio incredibile fatto di bellezze assolute, dal mare alle città d’arte, ai borghi. La Film Commission sta facendo un grande lavoro è riuscita a portare qui il cinema di serie A e anche le serie tv; al Festival di Cannes si parlava molto delle Marche, noi sicuramente ambienteremo qui altri film”.
La bambina di Chernobyl è l’opera prima del regista Massimo Nardin: “e’ una storia d’amore impossibile con venature noir e thriller, dove nella notte di Halloween del 2024 si incontrano, si scontrano e alla fine aprono i loro cuori, due persone che si sono sempre pre- sentite, lui è un cinquantenne allo sbando per una malattia che non si mai curato, lei è una fotomodella ucraina di 20 anni che suona alla sua porta. – Ha spiegato Nardin – La caratteristica di questo film è la compressione, tutto accade tra il tardo pomeriggio del 31 ottobre fino all’alba del 1° novembre, abbiamo girato in continuità per rispettare l’evoluzione psicologica dei protagonisti, con uno stile confacente alla monumentalità del protagonista”.
Vincenzo Pirrotta, noto attore, regista e drammaturgo, interpreta la parte del protagonista del film, “Christian”, un cinquantenne pasticcere: “interpreto un personaggio psicologicamente e fisicamente provato che vive un percorso di malessere durante tutta la notte del film, fino alla fase risolutiva. – Ha detto Pirrotta – Mi sono trovato benissimo a lavorare ad Ancona, la gente ci ha accolto con grande calore e gioia, sicuramente ritornerò non soltanto per lavorare ma per godermi in relax questa splendida regione, dove tra l’altro si mangia benissimo”.
Dal personaggio di “Alina” nella serie televisiva di Mare Fuori che le ha dato notorietà a “Nina” de La bambina di Chernobyl, Yeva Sai racconta la sua esperienza sul set di Ancona.
“Alina è una persona che ha tantissimo amore e lo vuole dare a tutti i costi, Nina invece è una ragazza che non ha ancora scoperto come amare ed è molto affamata di amore, lo cerca fortemente anche in modi aggressivi, durante la notte di Halloween comincia a capire come gestire il suo bisogno e a vedere qualcuno vicino a lei. – Ha spiegato YevaSai – Mi sono innamorata subito di Ancona, mi sentivo come in una favola tra le vie della città, mi piace scoprirla lentamente ed incontrare la gente, tutti molto gentili e rispettosi, ci hanno accolti con grande calore” .
Tra le location principali del centro storico di Ancona, un appartamento in piazza Roma con un balcone che si affaccia sulla fontana dei Cavalli, la chiesa di San Cosma in corso Mazzini, il bar Franco di via Palestro, piazza Stamira, piazza Pertini e la pasticceria Saracinelli trasformata nel posto di lavoro di Christian interpretato da Vincenzo Pirrotta.
“Questo è’ il quarto film che si sta girando in questo mese nelle Marche, ed arrivato primo nel bando della Film Commission – ha affermato Sofia Cecchetti di Marche Film Commission – E’ una storia di memoria, segreti e rinascita e affronta un tema importante sulle conseguenze del disastro di Cernobyl e di come i bambini sono stati ospitati dalle famiglie italiane, oltretutto ha anche ripercussioni sulla storia attuale in quanto il conflitto Russo-Ucraino ha bloccato la possibilità di far rincontrare le famiglie. Un motivo di grande orgoglio è per noi il fatto che il 90 per cento della troupe è marchigiano ed è a capo dei vari settori, questo è un modo per far crescere sempre di più il comparto cinematografico nelle Marche”.
ll film racconta una storia intensa e delicata che si svolge durante la notte di Halloween. Christian (Vincenzo Pirrotta), un pasticciere cinquantenne afflitto da diabete e solitudine, è intento a preparare una torta nuziale quando alla sua porta si presenta Nina(Yeva Sai), una giovane ucraina di vent’anni in evidente stato confusionale. La ragazza è la figlia della “bambina di Chernobyl” che Christian aveva accolto in casa molti anni prima. Nel cuore della notte, mentre un violento temporale provoca un blackout, i due protagonisti sono costretti a confrontarsi con un segreto taciuto troppo a lungo. Questo incontro inatteso innescherà un percorso di confronto, riconciliazione e liberazione emotiva, capace di trasformare le loro vite.
Nel 20° anniversario della scomparsa di Valeria Moriconi (2005-2025) doppio appuntamento al Teatro Pergolesi di Jesi sabato 14 giugno
Venti anni fa, il 15 giugno 2005 moriva nella sua città natale, Jesi, Valeria Moriconi, una tra le più significative artiste della scena italiana, personalità affascinante e dalla presenza magnetica, straordinaria Medea (Euripide), superba Giocasta (Sofocle), indimenticabile Emma B. (Savinio).
Nel ventennale della scomparsa, la città marchigiana la celebra con un doppio omaggio organizzato dalla Fondazione Pergolesi Spontini e dal Comune di Jesi in collaborazione con Amat e Marche Teatro.
Sabato 14 giugno ore 18,30, nelle Sale Pergolesiane del Teatro Pergolesi (ingresso gratuito con prenotazione del posto fino ad esaurimento posti disponibili: marketing2@fpsjesi.com) c’è la presentazione del libro Il teatro di Valeria Moriconi nelle fotografie di Tommaso Le Pera, straordinarie immagini di diciannove spettacoli teatrali fotografati da quello che è considerato, dal teatro italiano e non solo, uno degli artisti tra i più apprezzati e amati. La pubblicazione edita nel marzo 2025 da Manfredi edizioni per la Collana ArtSipario – Leggi il Palcoscenico, è nata grazie al contributo di, AMAT, Fondazione Pergolesi Spontini, Marche Teatro. È curata da Maria Paola Poponi e Tommaso Le Pera, con testi di Andrea Bisicchia, Franco Cecchini, Paolo Larici e Marcantonio Lucidi.
«La carriera di Valeria è infinita. Ha toccato tutti i generi dello spettacolo – fa sapere Tommaso Le Pera – dal teatro, al cinema, alla televisione, alla radio, interpretando magistralmente una moltitudine di ruoli diversi ed eterogenei, con la sua recitazione inconfondibile e personalissima. Solo in teatro si contano almeno 114 titoli da protagonista, che vanno dal 1957 al 2003. Diretta dai più importanti registi a cominciare da Eduardo De Filippo, Franco Enriquez, Mario Missiroli, Maurizio Scaparro, Massimo Castri, Piero Maccarinelli, Luca Ronconi, Lorenzo Salveti, Valeria si lasciava fintamente guidare dall’esperienza altrui per tirare fuori il meglio di sé in scena, per poi, con un colpo di coda, vulcanica-mente “ribellarsi” e suggellare un idillio, un tête-à-tête con lo spettatore che la stava ammirando».
Sempre sabato 14 giugno, alle ore 21, al Teatro Valeria Moriconi, va in scena “Emma B. vedova Giocasta”, monologo di Alberto Savinio, rito funebre e amoroso nell’elaborazione, interpretazione e regia di Marco Sgrosso, per una produzione Le Belle Bandiere. Maschera di Stefano Perocco di Meduna, il disegno luci è di Loredana Oddone, assistenza e cura di Nicoletta Fabbri, i costumi sono di Marta Benini.
Scritto nel 1949 come atto unico, “Emma B. vedova Giocasta” è la storia di una madre in attesa del figlio che sta per ritornare a casa dopo una lunga assenza durata quindici anni. La protagonista illustra il suo attaccamento morboso nei confronti del figlio, nel quale man mano che la vicenda prosegue rivede il marito morto e abusatore.
Dopo Ella di Herbert Achternbusch, Memorie del sottosuolo di Fedor Dostoevskji e A colpi d’ascia di Thomas Bernhard, con questo spettacolo Mario Sgrosso prosegue nella carrellata di ritratti scomodi di personaggi malati, obliqui, arrabbiati e appassionati, violenti e tenerissimi, in lotta con le proprie pulsioni e alla ricerca di una sofferta ridefinizione della propria identità; tutti avvolti, stritolati e alla fine ‘liberati’ da un fiume di parole che non sono soltanto strumenti di senso e di racconto, ma soprattutto partitura della loro anima.
In una struttura narrativa rapida e tagliente, in bilico tra passione e gelo, quello di Savinio è un testo – racconta Sgrosso – dal “fascino oscuro”, una “partitura per voce sola in equilibrio tra espressionismo e simbolismo”, e di cui Valeria Moriconi fu magistrale interprete nel 1981. “Quella sua interpretazione in cui gesto e parola si fondevano in un’espressività fisica che scolpiva lo spazio, mi entrò nel cuore come un coltello affilato”, ricorda oggi il regista.
“Non so – prosegue – quale demone interiore mi spinge a tentare questa ardita esposizione in un ruolo scritto per una donna. Alla base della scelta, certamente c’è il desiderio di indagare la parte femminile che ogni uomo, e ogni attore in modo particolare, porta in sé; al quale si aggiunge quello di voler rendere omaggio alla memoria di un’attrice che più di una volta mi ha stimolato uno stato di esaltazione creativa, e ancora la curiosità di scoprire nel corpo e nella voce quella ferita preziosa che ci hanno lasciato coloro che, in forme e circostanze diverse, abbiamo riconosciuto come Maestri”.
BIGLIETTI SPETTACOLO “Emma B. vedova Giocasta”: posto unico 10 euro
INFORMAZIONI
BIGLIETTERIA TEATRO PERGOLESI
0731 206888 – biglietteria@fpsjesi.com
dal lunedì al sabato 9.30 – 12.30 e 17 – 19.30
e da un’ora prima dello spettacolo presso il Teatro Moriconi
La 39ª edizione del “Picus del Ver Sacrum” celebra i Marchigiani dell’Anno 2024 / Ecco i premiati
Martedì 10 giugno, alle ore 17, la storica Sala Capitolare del Senato della Repubblica a Roma è stata protagonista di un evento che ha unito istituzioni, cultura e identità regionale: la cerimonia di premiazione dei “Marchigiani dell’Anno 2024”. Con il patrocinio del Senato della Repubblica, della Regione Marche e del Consiglio regionale, l’iniziativa, organizzata dal Centro Studi Marche “G. Giunchi” (Ce.S.Ma), ha visto la partecipazione di numerosi rappresentanti istituzionali e della comunità marchigiana.
La cerimonia è stata aperta dal Senatore Questore Antonio De Poli, seguito dagli interventi di spicco di Umberto Antonelli, presidente del Ce.S.Ma, dell’ambasciatore Giorgio Girelli, della giornalista Rosanna Vaudetti (presidente emerito), della deputata Giorgia Latini (vice presidente della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione) e della consigliera regionale Anna Menghi. A dare voce alle storie e ai meriti dei premiati sono stati gli attori Simone Pieroni e Roberta Sarti, con la lettura dei curriculum e delle motivazioni.
Quest’anno, il riconoscimento è stato conferito a dieci personalità che, con il loro ingegno e la loro dedizione, hanno lasciato un’impronta significativa:
Battista Fariotti (Ascoli Piceno): Nel mondo dell’imprenditoria, Fariotti è stato premiato per il successo della sua azienda Fainplast, leader mondiale nella produzione di compound e materiali plastici.
Onelio Fratesi (Pesaro): Ha ricevuto il premio per l’eccellenza nel settore calzaturiero, con una produzione che ha conquistato i mercati internazionali.
Federico Steca (Fermo): Imprenditore di spicco, si è distinto con la Steca Srl, realtà attiva nei settori dell’ambiente, dell’energia e delle costruzioni.
Corinna Sperandini (Fano, Pesaro-Urbino): CEO dell’azienda Spacewear, ha portato le sue innovative tute spaziali interattive fino alla NASA, vestendo gli astronauti della missione Ax-3, proiettando le Marche nel cosmo.
Luigia Carlucci Aiello (Cerreto d’Esi): Riconosciuta a livello nazionale come la madre dell’intelligenza artificiale in Italia, è stata premiata nel campo della tecnologia.
Rossella Marcantoni (Altidona): La soprano e direttrice artistica ha ricevuto il Picus per il suo straordinario impegno nella valorizzazione del patrimonio lirico, con la sua Accademia Musicale Internazionale Maria Malibran.
Massimo Palanca (Porto Recanati): Icona del mondo dello sport, indimenticabile calciatore di Serie A celebre per i suoi “gol olimpici” e una storica tripletta contro la Roma. Il funzionario ONU Andrea Angeli ha sottolineato il suo notevole contributo sociale per Catanzaro e la Calabria.
Roberto Tellei (Tolentino): Giornalista di Sky TG24, è stato premiato per la sua ventennale carriera da inviato e corrispondente, un esempio di eccellenza nel campo dell’informazione.
Lucia Mascino (Ancona): Amata dal grande pubblico per il ruolo nella serie di successo I delitti del BarLume, ha rappresentato il grande schermo.
Un momento di profonda commozione e ironia è stato il premio a Padre Bruno Silvestrini (Porto Recanati), liturgista agostiniano e membro della comunità della Sagrestia Pontificia. Padre Silvestrini ha condiviso con il pubblico la sua recente esperienza in conclave: “Un mese e qualche giorno fa ero nella sacrestia per aiutare i cardinali. Non avevamo contatti con l’esterno, quindi non abbiamo visto la fumata bianca. Quando abbiamo sentito l’applauso, pensavo fosse stato eletto il cardinale Parolin. Poi invece ho scoperto che il nuovo Papa era il mio confratello Prevost, con cui ho studiato e che mi ha sempre stimato. In quel momento ho perso le staffe. Sono corso ad abbracciarlo. Ora lo vedo ogni giorno: non sono cardinale, ma sono l’amico del Papa.”
Accanto ai dieci premiati principali, sono stati assegnati anche due importanti riconoscimenti speciali: il Premio Marchigiano ad Honorem (18ª edizione) è andato al presidente del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, Andrea Spaterna, mentre il Premio Marchigiano nel Mondo (10ª edizione) è stato conferito a Silvia Giorgi, presidente dell’AMIS – Associazione Marchigiani in Spagna, per il suo instancabile impegno nella promozione delle Marche all’estero.
Tra i personaggi chiamati a premiare i Marchigiani dell’Anno anche Massimo Zenobi, amminstratore del Teatro Sistina di Roma
Grande soddisfazione è stata espressa dalla direttrice del Ce.S.Ma., Pina Gentili, che ha annunciato la prossima pubblicazione di un libro che raccoglierà le biografie e le immagini di tutti i premiati. Il presidente Umberto Antonelli ha colto l’occasione per rivolgere un affettuoso augurio di compleanno al suo predecessore Franco Moschini, sottolineando come “Le Marche siano sempre al vertice. Spesso lavoriamo a testa bassa e non ci valorizziamo abbastanza, ma oggi possiamo alzare la testa ed essere davvero fieri della nostra regione.”
Alla cerimonia erano presenti anche i sindaci della Comunità Montana dei Monti Azzurri, guidati dal presidente Giampiero Feliciotti, che ha ribadito il profondo legame del territorio con il Ce.S.Ma. e l’importanza della pluralità dei talenti marchigiani. A suggello di questa connessione, Feliciotti ha donato un cesto di prodotti tipici al Senatore Questore Antonio De Poli, ribadendo: “La storia di Padre Silvestrini, che è stato anche nostro Priore a San Nicola, è solo uno dei tanti esempi di eccellenza che questa regione è capace di esprimere.”
L’evento, curato dalla direttrice del Ce.S.Ma Pina Gentili, in collaborazione con l’Unione Montana dei Monti Azzurri e il supporto delle aziende Castellino, Fileni, Ciriaci e Grafiche Fioroni, ha ancora una volta celebrato non solo i successi individuali, ma l’anima profonda di una terra che, pur mantenendo l’umiltà delle sue genti, continua a lasciare un segno indelebile nel mondo. Le Marche si confermano così un faro di ingegno e operosità, un orgoglio per l’Italia e per l’intera comunità globale.
All’Accademia di Belle Arti di Urbino incontro il 10 giugno con lo scenografo Giancarlo Basili alle ore 15
“Prima Scena”, il Festival della Scenografia, organizzato da APS con il contributo della Regione Marche e con il patrocinio dell’Accademia di Belle Arti, giunge a Urbino martedì 10 giugno 2025 per un importante appuntamento alle ore 15 nell’Aula Magna dell’Accademia che ospiterà un incontro pubblico (a ingresso libero) con Giancarlo Basili, dodici candidature ai David di Donatello per le scenografie dei film di Nanni Moretti e Marco Tullio Giordana e vincitore di tre Ciak d’Oro per il film di Salvatores, Piccioni e Marco Tullio Giordana, e con Simone Massi, uno dei maggiori autori italiani nel campo del cinema d’animazione e dell’illustrazione.
L’evento sarà aperto dal direttore dell’Accademia di Belle Arti Prof. Luca Cesari mentre il coordinamento è affidato al Prof. Massimo Puliani, docente di regia ed estetica dei nuovi media, presidente della Scuola di Scenografia. Dialogheranno con gli ospiti anche i Prof. Giuseppe Stellato e Enzo Mologni, docenti di scenografia, il Prof. Roberto Vecchiarelli, docente di storia dello spettacolo, ed il Prof. Pierpaolo Loffreda, docente di storia e analisi del cinema. L’iniziativa è patrocinata dall’Accademia di Belle Arti di Urbino – Scuola di Scenografia.
L’incontro sarà anche l’occasione per presentare i bozzetti realizzati da Simone Massi su ispirazione de “La Calandria”, testo cinquecentesco del Bibbiena, e i lavori originali degli studenti dell’Accademia ispirati all’opera “Città ideale”. Gli allievi coinvolti sono: Annalisa Carrara, Margherita Congiu, Oxana Lina De Paciani, Sofia Dirosolini, Giorgia Ionica, Laura Malerba, Susanna Musco, Cristina Serrallegri, Isabella Vicini.
Prima Scena è il primo festival interamente dedicato all’arte della scenografia, nato per valorizzarne il ruolo centrale nelle arti visive, nel teatro e nel cinema, non solo come disciplina tecnica ma come linguaggio artistico autonomo. Attraverso un programma che alterna proiezioni di film, spettacoli, concerti, mostre, installazioni e ospiti d’eccellenza del panorama artistico internazionale, il festival si propone come un laboratorio culturale attivo, capace di produrre arte e valorizzare il patrimonio creativo italiano.
Capannelli saluta il nuovo rettore dell’Univpm Quagliarini: “Felici che sia stato scelto un ingegnere”
L’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Ancona attraverso il suo presidente Stefano Capannelli si congratula vivamente con il professor Enrico Quagliarini, del dipartimento di Ingegneria, nuovo Rettore dell’Università Politecnica delle Marche per il sessennio 2025-2031.
Si tratta di un riconoscimento che noi tutti accogliamo non soltanto come il giusto coronamento dell’attività di ricerca di un collega di pregio, ma anche come un riconoscimento che premia un’intera categoria e ricorda come la nostra figura professionale sia una professione intellettuale collegata alle principali sfide per la modernizzazione dei territori e del Paese: siamo attori protagonisti nell’innovazione dell’edilizia, nelle sfide della transizione energetica, nel contrasto alla crisi climatica, nella mitigazione del rischio sismico, alle nuove frontiere dell’alta tecnologia. Dove esiste modernità, c’è ingegneria, come dimostra il costante aumento delle immatricolazioni in tutta la Penisola. Auguriamo buon lavoro al prof. Quagliarini e auspichiamo una collaborazione proficua con il prestigioso Ateneo marchigiano che a 5 anni dal conseguimento del titolo consente un livello di occupabilità, ai giovani, pari al 92,4%. Il merito di questo e di altri traguardi va all’attività sinora intrapresa dal Rettore Gregori, a cui va il nostro affettuoso saluto, oltre al sincero ringraziamento per le feconde relazioni stabilite tra il nostro ente ordinistico e il mondo universitario.
Premio Rotondi 2025. Sassocorvaro Auditore, la capitale del Salvataggio dell’Arte. La cerimonia e le foto della premiazione
di Ester Musco’
La ventesettesima edizione del Premio Rotondi a si è svolta sabato 31 maggio all’Auditorium Comunale di Sassocorvaro Auditore condotta dal giornalista Salvatore Giannella con un parterre, anche quest’anno, di grandi personaggi e soprattutto di grandi imprese.
E’ dal 1997 che il Premio Rotondi, dedicato ai salvatori dell’arte, dopo l’Operazione Salvataggio messa in atto dal Sovraintendente di Urbino Pasquale Rotondi “mentre fuori divampava la guerra”, è dedicato a tutti quegli “eroi normali” che praticano l’arte di salvare l’arte, premiati da una giuria selezionata (presieduta da Giovanna Rotondi Terminiello, fino al ’96 Soprintendente ai beni artistici e storici della Liguria e tecnica del restauro presso l’Università di Genova.
L’edizione di quest’anno tra l’altro vanta di una numerologia significativa: il 14 dicembre 1974 nasceva l’allora Ministero per i Beni Culturali e ambientali, voluto fortemente dall’On. Giovanni Spadolini. In occasione del 50° anniversario , la giuria ha assegnato un premio speciale al direttore generale dei musei italiani Massimo Osanna nel Palazzo Ducale di Urbino. 27 anni del premio Rotondi , 27 i ministri dopo Spadolini che quest’anno ricorre il centenario della sua nascita (1925)
PREMIO ROTONDI 2025 SEZIONE MONDO è stato assegnato a Jean-Baptiste Humbert, archeologo domenicano francese, definito un ponte tra fede e scienza per il suo impegno scientifico volto a scoprire, recuperare e perseverare l’immenso e prezioso patrimonio culturale di Gaza. Grazie alle sue ricerche, sono stati portati alla luce siti archeologici, monumenti, opere d’arte, architetture e testimonianze urbanistiche che raccontano la storia plurimillenaria di questo territorio, crocevia unico di popoli e civiltà: Cananei, Egizi, Filistei, Assiri, Greci, Asmonei, Romani, Bizantini, Arabi, Fatimidi, Crociati, Ayubbidi, Mamelucchi, Ottomani… Fondamentale è stato anche il suo lavoro di documentazione: attraverso la meticolosa conservazione di registrazioni scientifiche quotidiane, oggi custodite presso l’École Biblique et Archéologique Française (EBAF) di Gerusalemme, Humbert ha salvaguardato la memoria di un vasto patrimonio storico e culturale, in gran parte andato perduto a causa dei bombardamenti israeliani.
PREMIO ROTONDI 2025 SEZIONE EUROPA lo ritira Philippe Villeneuve, architetto capo di Notre-Dame, ha guidato con competenza e passione il restauro della Cattedrale di Parigi dopo il devastante incendio del 15 aprile 2019. In soli cinque anni, è riuscito a restituire alla città uno dei suoi simboli più amati, riportandolo alla sua originaria luminosità gotica. Alla guida del comitato scientifico, fra cui gli italiani Carlo Blasi e Claudia De Vescovi, ha coordinato oltre 1.200 artigiani, restauratori e operai, trasformando un’emergenza in un’opera collettiva di rinascita. Il cantiere si è distinto per l’eccellenza delle competenze, per scelte tecniche innovative ma rispettose della storia e per la capacità di affrontare sfide complesse con rigore e visione. Grazie alla sua direzione, il restauro di Notre-Dame è diventato un esempio emblematico di resilienza, cura del patrimonio e cooperazione internazionale, restituendo alla comunità un luogo carico di storia, arte e identità, simbolo della cultura europea nel mondo.
Premio ROTONDI 2025 Sezione ITALIA è stato assegnato a Filippo Demma, archeologo e dirigente del Ministero della Cultura, si è distinto per il suo costante impegno nella tutela e valorizzazione del patrimonio culturale italiano, in particolare in aree spesso considerate periferiche. Attualmente direttore del Parco archeologico di Crotone e Sibari e delegato alla guida dei Musei Nazionali di Matera e della Direzione regionale dei Musei della Basilicata, ha saputo coniugare rigore scientifico, capacità gestionale e sensibilità territoriale. Ha diretto in passato musei e parchi archeologici di rilievo – tra cui Cuma, Liternum, il Parco Sommerso di Baia – e ha operato nelle Marche, nel Lazio e in Campania, promuovendo iniziative di tutela, accessibilità e partecipazione. In territori complessi, ha saputo costruire un rapporto di fiducia con le comunità, valorizzando il patrimonio come risorsa condivisa. Il suo approccio rappresenta un modello virtuoso di presenza dello Stato, fondato su competenza, dedizione e dialogo continuo con il territorio
Premio ROTONDI 2025 Sezione Marche è andato a Daniele Sacco, docente di Archeologia medievale all’Università di Urbino, svolge da anni un’intensa attività di ricerca nel Montefeltro, contribuendo a restituire visibilità e valore alla storia del territorio. Dopo aver studiato siti come la fortezza di San Leo e il castello di Monte Copiolo, nel 2024 ha avviato nuove ricerche alla Rocca di Carpegna, residenza dei conti Carpegna Falconieri Gabrielli. L’iniziativa, guidata scientificamente da Sacco, coinvolge l’Ente Parco del Sasso Simone e Simoncello, il Comune di Carpegna e ha il sostegno della Regione Marche, per far riemergere una pagina ancora poco nota della storia locale.
Premio ROTONDI 2025 Sezione Comunicazione è stato assegnato a Lauretta Colonnelli, giornalista e scrittrice, da anni illumina con passione storie dimenticate e frammenti preziosi del patrimonio artistico italiano. Ha lavorato a lungo per “L’Europeo” e “Corriere della Sera” e pubblicato saggi e reportage di grande successo. Tra i suoi titoli più noti, La tavola di Dio, Le muse nascoste e i bestsellers La vita segreta dei colori e La vita segreta delle ombre. Con uno stile originale, brillante e divulgativo, riesce a coniugare rigore e leggerezza, facendo dell’arte un racconto vivo, coinvolgente e accessibile a tutti.
Premio ROTONDI 2025 Sezione Mecenatismo è stato assegnato a Elena e Matteo Bruzzo, coniugi genovesi, nonché pionieri della generosità, si sono distinti per il recupero e la valorizzazione del cinquecentesco Palazzo Lomellino, nel cuore di Genova. Dopo il ritrovamento di un inedito ciclo di affreschi di Bernardo Strozzi, hanno promosso un attento restauro e aperto al pubblico gli splendidi giardini storici della dimora. Il palazzo è divenuto così il primo edificio privato inserito nei Rolli Days, contribuendo in modo decisivo al rilancio culturale della città e alla diffusione internazionale di questa importante iniziativa.
Premio ROTONDI 2025 Sezione Protezione Civile. Nel 2024 la Regione Toscana ha attivato il modulo “Beni culturali” della propria colonna mobile di protezione civile per intervenire sul patrimonio archivistico danneggiato dalle alluvioni, in collaborazione con la competente Soprintendenza. Il modulo è stato impiegato anche nell’emergenza del marzo 2025, dimostrando l’efficacia di una rete operativa che coniuga prontezza d’azione e tutela del patrimonio culturale. Ritira il premio Bernardo Mazzanti, dirigente della Protezione Civile Regionale, motivato dall’impegno di esportare l’esperienza nel resto del mondo.
Premio ROTONDI 2025 Sezione Memoria. Rosaria e Girolamo Devanna, fratelli e collezionisti d’arte di origine pugliese, hanno donato alla collettività una delle raccolte più significative del Mezzogiorno, oggi ospitata nella Galleria Nazionale della Puglia di Bitonto, a loro intitolata. Grazie alla loro generosità, il palazzo Sylos Calò offre un percorso attraverso le principali correnti artistiche italiane ed europee dal XVI al XX secolo, contribuendo alla diffusione della cultura e alla valorizzazione del territorio pugliese con spirito mecenatesco raro e illuminato.
Durante la cerimonia di premiazione non sono mancati momenti di commozione da parte del primo cittadino di Sassocorvaro Daniele Grossi per la presenza e il coinvolgimento dei ragazzi delle scuole con il Premio Rotondi “Junior” per sensibilizzare la cultura dell’arte ai più giovani. Ma la stessa emozione ha dato la carica al sindaco di approfittare della presenza del Presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli per avanzare la richiesta di intercedere per lui al Ministro della Cultura Giuli di attuare un’operazione “audace” di riportare nella Rocca Ubaldinesca alcuni dei capolavori salvati in quegli anni. E se tentar non nuoce, chissà cosa riserverà il prossimo Premio Pasquale Rotondi…
Pesaro diventa set cinematografico con il film “Miopia” girato interamente a Pesaro tra il centro storico, San Bartolo e il mare
Presentato in conferenza stampa il nuovo film Miopia – le identità nascoste, girato in questi giorni nel territorio del pesarese, diretto da Rocco Mortelliti prodotto dal MovieStart Production s.r.l di Pesaro, con il contributo di Regione Marche PR-FESR 2021-2027 Fondazione Marche Cultura – Marche Film Commission, in collaborazione con: Rai cinema, App Movie, Eddy Video, Anno404 e con il Patrocinio Comune di Pesaro.
Nella Sala del Consiglio Comunale , alla presenza del Vicesindaco Daniele Vimini, la produzione e gli attori principali del lungometraggio hanno raccontato il film e la loro esperienza nel girare le scene tra la le bellezze del territorio di Pesaro.
“La storia del film è incentrata sulla eterna lotta tra il bene e il male, l’ipocrisia e le contraddizioni dell’uomo – ha spiegato il produttore e attore Roberto Siepi di Pesaro – Realizzare questo film nella mia città è un onore e un piccolo grande sogno che diventa realtà. Sento l’emozione e la responsabilità nel raffigurare al meglio i luoghi iconici e anche quelli meno conosciuti di Pesaro”
Tra gli interpreti principali l’attore Pio Stellaccio noto al grande pubblico per numerosi film e serie tv tra cui “La nuova Squadra”, “Il maresciallo Rocca e l’amico d’infanzia”, “Don Matteo”, “Che Dio ci aiuti”, “L’amica geniale”..
“Il mio personaggio, Francesco Berardi, è quanto di più vicino all’uomo comune ma allo stesso tempo se ne discosta tantissimo. – Ha spiegato Pio Stellaccio – Ha uno spiccato senso della giustizia, quasi patologico, che però non lo porta alla banale e vuota affermazione che il sistema è marcio, ma fa riflettere sul fatto che la via dell’onestà è un continuo esercizio di coscienza. E’ la prima volta che lavoro nelle Marche, sono rimasto molto affascinato dal territorio di Pesaro, siamo stati accolti benissimo, abbiamo incrociato tante persone curiose e disponibili a venirci incontro. Senza contare il supporto di alcune figure chiave della produzione, native del territorio, che si sono impegnate per farci sentire a nostro agio e come a casa”.
Al centro della storia Francesco Berardi, (interpretato da Pio Stellaccio) scampato ad un tentato suicidio dopo aver perso la moglie in un incidente stradale non del tutto chiaro. Francesco comincia a vedere le cose da un punto di vista diverso, scivolando lentamente in una spirale di lucida follia che lo spinge a ribellarsi alle ingiustizie di una società corrotta e alienante. La sua unica figlia, Teresa una bambina di dieci anni sarà colei che grazie al padre immaginerà comunque una società più equa e una felice armonia nel mondo.
Il film vede nel cast principale gli attori marchigiani Lorena Mombello e Roberto Siepi di Pesaro, Maddalena Fenucci di Jesi e Rebecca Liberati di Fermo, insieme a Pio Stellaccio, Caterina Rossi, Gabriele Cirilli, Francesca Rettondini, Viktorie Ignoto, Massimo Wertmuller, Evlin Chilau e Matilda Ruggiero Malagnini e Maurizio Caste’.
‘Miopia- le identità nascoste’ girato nel territorio di Pesaro è un ulteriore segno del crescente interesse per la provincia come set cinematografico.- Ha affermato Sofia Cecchetti di Fondazione Marche Cultura, Marche Film Commission – Grazie all’impegno della Marche Film Commission, abbiamo creato un ambiente favorevole che ha attratto diverse produzioni, tra cui ricordiamo il recentissimo ‘I colori della tempesta’, che racconta la storia del sovrintendente Pasquale Rotondi che salvò migliaia di opere d’arte dalle razzie naziste e in autunno cominceranno le riprese del film d’esordio di Matteo Damiani, ‘Tutto l’universo’, che porterà ulteriore visibilità alla nostra straordinaria provincia di Pesaro e Urbino. Questi film oltre a promuovere le bellezze paesaggistiche e la cultura del nostro territorio, generano anche significative ricadute economiche, creando opportunità di lavoro per i professionisti locali e stimolando l’indotto per le attività commerciali della zona.”
La produzione del film si avvale della partecipazione sul set di circa 100 artisti marchigiani tra figurazioni speciali e comparse, 9 sono i professionisti locali impiegati a capo dei vari settori, tra costumisti, location manager operatori di ripresa, fonici e tecnici specializzati.
Le riprese saranno effettuate fino al prossimo 7 giugno nelle zone più suggestive del centro di Pesaro, selezionate dall’assistente di produzione e location manager di Pesaro Francesca Guidi, tra cui: Piazza della Libertà dove è ubicata l’iconica e imponente opera a sfera adagiata sulla superficie dell’acqua della fontana, dello scultore Arnaldo Pomodoro, lo splendido Palazzo della Prefettura si ringrazia il Prefetto S.E. Emanuela Saveria Greco e nella scenografia naturale del Monte San Bartolo presso la Fondazione Oasi, toccando anche la RSA Galantara, il luogo dei tramonti più belli Baia Flaminia, l’hotel Vittoria ed Alexander Palace Museum, si ringrazia per le macchine usate sul set il gruppo DIBA di Pesaro, la curia di Pesaro per la disponibilità della chiesa del nome di Dio.
Si ringraziano anche tutte le comparse coinvolte. Due partners importanti Azienda Vitivinicola fratelli Mirizzi di Montecappone di Jesi e I love you coffee di Benevento.