Senigallia, Brumotti al 100%, l’uomo dei record e la bicicletta / Video intervista

Pubblicato il 14 Giugno 2025

di Stefano Fabrizi

Nel cuore di Senigallia, in una giornata ricca di energia e festeggiamenti, abbiamo incontrato Vittorio Brumotti. Oggi, mentre compie 45 anni, l’atleta si presenta con quella carica inconfondibile che l’ha portato a collezionare record su record, a dimostrare che la passione per la bicicletta non conosce età e limiti. 

La nascita di una passione 

Brumotti racconta con ironia e franchezza i primi passi sulla sua due ruote:  “Leggevo a 11 anni e già mi divertivo in sella alla bicicletta. È una cosa innata, un equilibrio che si acquisisce nel cuore e nella mente. Con la bici tagli il cordone ombelicale e lasci alle spalle mamma e papà per lanciarci nel mondo…”.  Questa metafora, che richiama addirittura le fasi della vita come le teorie freudiane, sottolinea come la bicicletta diventi il primo mezzo di emancipazione. Dalla gioventù ad oggi, Brumotti ha sempre scelto la bici e ha contribuito, sin dagli albori, a promuovere uno stile di vita green. “Sono stato uno dei primi a dire che la bici è green, fa bene, non consuma – e oggi, guardate com’è di moda!”. dice con orgoglio. 

La comunità e lo spirito della bici 

L’atleta non è solo un recordman: è anche un instancabile comunicatore e promotore della cultura ciclistica.  In un ambiente che si trasforma la sera in un’occasione di socialità – per un aperitivo o una cena in compagnia di vecchi e nuovi amici – la bicicletta diventa simbolo di indipendenza e di unire le persone. “Guarda quanti amici fan bici, ogni pedalata è un inno alla vita!”,  afferma con un sorriso. La sua esperienza, condivisa insieme al gruppo Bike Life, dimostra che la passione per la due ruote crea legami forti e una comunità che vive intensamente ogni momento.

Impegno sociale e battaglie quotidiane 

Ma l’intervista non è solo una lode al ciclismo. Brumotti affronta anche temi di grande attualità e importanza sociale, come la lotta contro gli abusivi dei parcheggi per invalidi e la problematica della droga.  “La droga esiste da sempre e, purtroppo, non verrà mai completamente estirpata. Per questo motivo è fondamentale incoraggiare i giovani a fare sport, ad abbracciare uno stile di vita sano, perché il male della droga è come un cancro per la nostra società”, spiega l’atleta. Allo stesso modo, denuncia l’atteggiamento di chi, con la semplice multa, crede di cavarsela – ignorando che oggi, oltre al denaro, si tolgono anche i punti della patente.  Brumotti lancia un messaggio forte: “L’arma più temuta non è un fucile o un bazooka, ma la penna del giornalista o la telecamera. Io, in questo momento, uso il dito e l’obiettivo contro chi ha sbagliato”.  Con queste parole, l’ex stuntman ci ricorda come il valore della parola e della denuncia possa trasformarsi in un’arma di cambiamento, mettendo in luce il potere della responsabilità civile e del protagonismo sociale.

Una grande sagra in movimento 

L’intervista giunge a una nota di riflessione sul senso di comunità nei luoghi in cui la cultura della bici fa da collante: “A Seattle, a Moab, a Laguna Beach in California… in ogni angolo del mondo si respira quell’energia di persone che stanno bene insieme. Qui a Senigallia sembra di essere proiettati in un’altra epoca, dove il comune spirito della festa e della condivisione regna sovrano”.  Con queste parole, Brumotti saluta alcuni ragazzi che sono venuti a trovarlo in bici: “come vi chiamate?”… “Marco, Andrea, Alessandro…”. Viva la bici.

Un messaggio che continua a pedalare 

L’intervista a Vittorio Brumotti si trasforma in una lezione di vita: una sfida costante a rimanere fedeli ai propri ideali, a sostenere la mobilità sostenibile e a lottare per una società più consapevole e unita.  Il suo percorso, fatto di record e di impegno civile, è un invito a tutti noi a trovare quella passione che ci spinge a metterci in gioco e a contribuire, con determinazione, a migliorare il mondo intorno a noi.

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