Ancona Capitale Italiana della Cultura 2028: “Ancona. Questo Adesso”. Presentato il concept di candidatura della città

Ancona. Questo Adesso è il titolo del ricco dossier inviato al Ministero della Cultura per la candidatura di Ancona Capitale Italiana della Cultura 2028.   Un titolo ispirato dalle parole del poeta anconetano Francesco Scarabicchi  tratte dal libro   “Una città di scoglio. Breve viaggio ad Ancona” che invita ad un compito civile e poetico:   “Si conferma così la necessaria tensione a coniugare al presente tutto il passato del tempo di Ancona per proseguirne la vita e il senso, per avvicinare al nostro respiro ciò  che resta di un antico di pietre, vie, monumenti, patrimoni. Fra le “promesse” e gli “auspici”.  Il compito è quello di cogliere di ogni remoto la vicinanza,  la prossimità a questo “adesso” della storia individuale e collettiva, farne un sentimento comune e una comune idea di ricchezza reperta e giacimento che i secoli hanno lasciato alla nostra consapevole custodia e meraviglia…”.

 

È questa tensione, fra il remoto e il presente, fra custodia e meraviglia, che Ancona accoglie come principio ispiratore di una candidatura che guarda al futuro.     È il tempo necessario di scegliere, di abitare, di coniugare   passato, presente e futuro

Questo Adesso, è un tempo che chiede di essere vissuto, abitato, condivisoQuesto è il principio di Ancona Capitale Italiana della Cultura 2028, un sentiero da percorrere, una sfida da vincere. Adesso Ancona è pronta.

Il dossier mira a ricostruire un patto simbolico e culturale tra Ancona, il suo mare e i suoi cittadini, restituendo alla comunità e al Paese il senso profondo di una città che non racconta solo ciò che è stata, ma ciò che vuole diventare, un luogo che si accende, che si rigenera, che sperimenta una nuova concezione di patrimonio culturale, in un presente che diventa slancio, trasformazione, orizzonte condiviso che costruisce il futuro.

Una città collocata al centro delle rotte internazionali, che trova nella cultura il cuore di un programma sostenibile ed innovativo di rigenerazione urbana, sociale ed economica, per fronteggiare sfide future e cogliere nuove opportunità.

Una gara alla quale Ancona partecipa forte del ruolo che ha saputo costruire affermandosi come capitale istituzionale e simbolica dell’Adriatico, con la Dichiarazione di Ancona del 2000 e con l’approvazione della Strategia EUSAIR (Strategia dell’Unione europea per la Regione adriatica e ionica) e sede delle principali istituzioni che hanno dato vita ad EUSAIR stessa: l’Iniziativa Adriatico-Ionica, il Forum delle Camere di Commercio, il Forum delle Città ed il Forum delle Università per l’Adriatico Ionico.      Spiccano a questo proposito le adesioni al dossier di candidatura delle città di Spalato, Dubrovnik, Zara a cui si è aggiunta Venezia.

Il dossier composto da sessanta pagine propone un progetto strategico condiviso da istituzioni, imprese, cittadini, che presenta oltre ottanta opere originali e site-specific    ponendo la Cultura come leva di sviluppo, sostenibilità e cooperazione euro-mediterranea, con l’obiettivo di lasciare un’eredità duratura per le future generazioni.

Gli Enti

Il dossier è promosso da Comune di Ancona, Università̀ Politecnica delle Marche, Regione Marche, ANCI Marche a cui hanno aderito soggetti istituzionali come l’Arcidiocesi di Ancona- Osimo, l’Autorità Portuale di Sistema del Mare Adriatico, la Camera di Commercio delle Marche, Confindustria Provincia di Ancona, il FAIC – Federazione delle Città Adriatico Ioniche, la Fondazione Marche Cultura, il Parco Regionale del Conero, il Segretariato Permanente dell’Iniziativa Adriatico Ionica, la Riviera del Conero.

Un dossier che è frutto del lavoro collegiale della Giunta guidata dal Sindaco Daniele Silvetti.   Hanno aderito e presentato progetti la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Ancona e Pesaro Urbino; la Direzione Regionale Musei Marche, Museo Archeologico Nazionale delle Marche e Museo Tattile Statale Omero; l’Archivio di Stato di Ancona; la Soprintendenza archivistica e bibliografica delle Marche; l’Istituto per il Patrimonio Immateriale.

Un lavoro corale

Il dossier è stato predisposto da una direzione di candidatura, una squadra trasversale, multidisciplinare, in grado di connettere visione culturale, gestione progettuale e strategie europee in base ai seguenti ruoli: direzione culturale e governance istituzionale Marta Paraventi; direzione amministrativa Viviana Caravaggi; direzione creativa e progettazione Anghela Alò; innovazione digitale e università Paolo Clini; strategia europea e relazioni con i programmi UE Barbara Toce. In caso di vittoria il progetto, che si aggira intorno ai 7 mln di euro, sarà gestito a livello operativo da Marche Teatro, presieduto da Valerio Vico e diretto da Giuseppe Dipasquale e tra i soggetti che hanno presentato uno specifico progetto per il dossier.

Gli oltre ottanta progetti originali e site-specific, contenuti nel dossier sono stati presentati e curati da prestigiose direzioni artistiche, in primis quella di Dante Ferretti, e tra gli altri, Francesco de MelisEnrico Maria Dal PozzoloMarco AnsaldoGabriele SimonginiRachele DubbiniGabriele TintiQuiet Ensemble a cui si aggiunge la presenza di Abel Ferrara, insieme ai direttori artistici dei festival e stagioni dello spettacolo il cui lavoro arricchisce da sempre il percorso di ricerca creativa di Ancona, orientata per il 2028 al tema del mare.

Fondamentale il prezioso contributo di numerosi cittadini, chiamati a partecipare, attraverso l’indagine partecipativa on line lanciata dal Comune, per raccogliere idee, proposte ed iniziative.

Se la città vincerà la gara, il Maestro Andrea Bocelli ha già confermato con entusiasmo la sua presenza alla cerimonia inaugurale di Ancona Capitale Italiana della Cultura 2028.

Le MACROAREE

Il programma culturale di Ancona Capitale Italiana della Cultura 2028 si articola in quattro macroaree progettuali ispirate al titolo di candidatura e alla morfologia naturale della città: Questo Mare, Via Maestra, Adesso Parco Mare Culturale, una mappatura che valorizza il territorio tra mare e parco, storia e futuro e si integra con le più avanzate strategie di rigenerazione urbana e con il piano urbanistico cittadino.

Le macroaree del dossier sono presentate dagli avatar dei numi tutelari della città, tra cui: Venere, alla quale era dedicato il tempio dove ora sorge la Cattedrale di San Ciriaco; Luigi Vanvitelli, nume tutelare di Questo mareCiriaco Pizzecolli, padre dell’archeologia e

grande viaggiatore del XV secolo che conduce nel cuore della Via MaestraStamira, alfiera del tema Adesso ParcoFranco Corelli, celebre tenore, spirito guida del Mare culturale. Progettati dall’Università Politenica delle Marche, gli avatar hanno evidenziato il nesso tra memoria e innovazione, proponendo un racconto identitario che attraverso nuovi linguaggi digitali e narrativi intende reinterpretare il patrimonio storico e artistico di Ancona.

Questo Mareafferma la matrice identitaria di Ancona e da cui prende forma la visione di futuropone al centro la città e il suo mare, fonte di ricchezza e luogo di scambi e di incontro tra popoli e culture. Grazie ad un significativo processo di rigenerazione urbana in atto, Questo mare, si propone come laboratorio di un nuovo rapporto tra infrastrutture e comunità, dove il porto non è solo luogo logistico o commerciale, ma anche spazio culturale, artistico e sociale. Hub creativo e cuore simbolico della candidatura è la Mole Vanvitelliana, progettata da Luigi Vanvitelli nel 1732 come lazzaretto, edificio pentagonale sospeso sul mare a protezione e ad apertura della città.

Via Maestra: richiama la storia e il patrimonio culturale di Ancona, quello che si snoda attraversando il suo centro storico fino all’Acropoli. I recuperi funzionali di spazi culturali e monumentali, il ruolo della Pinacoteca, del Museo Archeologico Nazionale, della Biblioteca, vanno nella direzione di consolidare una rete culturale e museale urbana. La Via Maestra diventa così filo narrativo della città, orientando cittadini e visitatori e trasformando i luoghi della cultura in nodi di una rete condivisa, tra mostre, convegni, eventi.

Adesso Parco: al tratto identitario di Ancona città di mare e di porto oggi si aggiunge anche quello di città-parco. Con il Parco urbano del Cardeto a picco sul mare e il Parco Regionale del Conero in cammino per diventare Parco Nazionale, Ancona è città in trasformazione, per divenire sempre più una città simbolo di equilibrio sostenibile tra natura, paesaggio e arte. Qui si innesta l’esperienza collettiva tra itinerari che intrecciano trekking, archeologia, arte civile e religiosa che fanno di Ancona anche uno snodo di Itinerari culturali del Consiglio d’Europa.

Mare Culturale: mette al centro creatività digitale, nuovi linguaggi, cittadinanza attiva e spazi per le giovani generazioni. Un mare che unisce, raccogliendo i progetti dei soggetti della cultura del Comune di Ancona, voci del contemporaneo e la forza inventiva del territorio per costruire un ecosistema fondato sull’economia della conoscenza, con formazione internazionale, valorizzazione dei talenti e connessioni con le transizioni del nostro tempo.

Tra i progetti portanti del dossier spicca il Museo della civiltà del Mare Adriatico firmato dalla direzione artistica di Dante Ferretti tre volte Premio Oscar per la scenografia (“The Aviator” 2005, “Sweeney Todd” 2008 e “Hugo Cabret” 2012)

Un concept innovativo a livello internazionale che connette la narrazione della dimensione marittima con i suoi contenuti naturalistici, storici, sociali, economici e culturali alla celebrazione dell’arte di Ferretti, il cinema, che più di ogni altro ha contribuito a creare e ricostruire immagini, visioni e scene dei secoli scorsi e di oggi del Mare Adriatico.

Ancona è meravigliosa, qui è cominciata la mia carriera ho girato i miei due primi film: “Le prigioniere dell’isola del diavolo” e “Il giustiziere dei mari”, poi con Fellini, ci siamo ispirati proprio ad Ancona per “E la nave va” nel 1983; ora stiamo lavorando a un grande progetto, voglio essere un testimonial della bellezza della mia regione, negli Stati Uniti tante persone impazzirebbero per vivere nelle Marche e nel suo capoluogo” ha detto Dante Ferretti in un messaggio inviato per la presentazione di Ancona Capitale Italiana della Cultura 2028.

L’identità visiva

Il logo di Ancona Capitale Italiana della Cultura 2028, ideato dal Corso triennale di Graphic e Web Design di Poliarte, storica Accademia AFAM di Ancona, ora parte del Gruppo Rainbow, è frutto del lavoro degli studenti, coinvolti per dare voce alle nuove generazioni e rappresentare la visione futura della città. Nei colori giallo e nero, prende forma da un gomito stilizzato: evocazione grafica del promontorio, dall’antico nome greco della città “Ankón” (gomito), proteso sull’Adriatico, dove la curva valorizza la relazione città-mare e la rara condizione visiva in cui, dallo stesso punto di terraferma, si può osservare il sole sorgere e tramontare sul mare. Il payoff, ispirato ai versi del poeta Scarabicchi, Questo Adesso, completa l’identità visiva infondendo poesia e radicamento. Il logo viene declinato nei colori e arricchito con simboli grafici distintivi per le diverse macroaree tematiche del progetto: Questo Mare (Arco di Traiano nel porto antico), Via Maestra (leone stiloforo del protiro di San Ciriaco), Adesso Parco (falesia a picco sul mare), Mare Culturale (Mole Vanvitelliana).

hanno detto

ll sindaco Daniele Silvetti

Città di mare e di frontiera, Ancona ha forgiato la sua identità sull’incontro tra civiltà: il suo porto naturale l’ha resa per secoli crocevia verso l’Oriente e con le vie che conducono al cuore dell’Europa, oggi come ieri, ponte tra i Balcani e il Mediterraneo, la città riveste un ruolo di epicentro culturale ed economico dell’Adriatico Con adesioni importanti da città come Spalato, Dubrovnik, Zara a cui si è aggiunta Venezia, il dossier presenta Ancona come hub delle rotte internazionali dove la cultura diventa il motore di un programma sostenibile e innovativo di rigenerazione urbana, sociale ed economica, in linea con la strategia EUSAIR dell’Unione europea per la Regione Adriatico- Ionica. Al tratto identitario di Ancona città di mare e di porto oggi si aggiunge anche quello di città-parco. Con il Parco urbano del Cardeto a picco sul mare e il Parco Regionale del Conero in cammino per diventare Parco Nazionale, Ancona è città in trasformazione, per divenire sempre più una città simbolo di equilibrio sostenibile tra natura, paesaggio e arte”. 

 L’assessore alla Cultura del Comune di Ancona,  Marta Paraventi

Ancona. Questo Adesso è il titolo del dossier ispirato dalle parole del poeta anconetano scomparso nel 2021, Francesco Scarabicchi. Una tensione, fra il remoto e il presente, fra custodia e meraviglia che la città accoglie come principio ispiratore di una candidatura che guarda al futuro. Il progetto poggia su una visione strategica di sviluppo urbano e sociale che fa della cultura il motore della trasformazione e l’attrattore di un turismo lento e consapevole che punta sulla qualità. E’ una dichiarazione culturale che unisce identità e futuro per rafforzare i legami con i territori dell’Adriatico e con le reti europee, valorizzando le radici in comune e il patrimonio storico, artistico, naturale ed urbano Una città di straordinaria bellezza in trasformazione dove l’eredità materiale e immateriale, pietre, vie, monumenti, memorie, si trasformano in un sentimento collettivo da custodire e rilanciare come promessa di futuro, in un presente che diventa slancio, trasformazione e orizzonte condiviso”. 

Il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli

È l’avvio di un percorso importante per Ancona e per la nostra regione, che ha già vissuto l’esperienza di Pesaro Capitale Italiana della Cultura insieme anche alla candidatura di Ascoli Piceno. Siamo contenti che ora Ancona, il nostro capoluogo, prenda parte a questa sfida che ci deve vedere uniti e coesi. Come accaduto per Pesaro, questa sfida porta nuovamente la nostra regione al centro di un’iniziativa nazionale che anno dopo anno sta mostrando la grande dinamicità delle nostre città e contribuisce a far accrescere la consapevolezza del nostro patrimonio, non solo culturale e storico, ma diffuso su tutto il territorio, con grandi potenzialità per lo sviluppo e l’attrattività turistica e anche per le giovani generazioni. Voglio ringraziare il sindaco Silvetti e il presidente di Anci, Fioravanti, perché la collaborazione tra Ancona capoluogo e le altre realtà marchigiane può rappresentare sempre un valore aggiunto. La capacità di fare sinergia e squadra in una regione che deve trovare sempre più unità di intenti può essere la chiave di volta per arrivare sempre più lontano, come i numeri di questi anni stanno dimostrando. La Regione continuerà a sopportare la città di Ancona, perché il ruolo del capoluogo è fondamentale e va reso sempre più centrale, soprattutto per solidificare il senso di appartenenza e valorizzarlo per tutta la comunità marchigiana”.

Il presidente di ANCI Marche, Marco Fioravanti

Anci Marche sostiene con convinzione la candidatura di Ancona Capitale della Cultura 2028 e lo fa per tanti motivi: perché è l’unica città marchigiana che concorre a questa competizione e quindi attraverso una delibera approvata all’unanimità dal consiglio direttivo convocato in seduta straordinaria, ne sostiene il percorso fin dal principio e ha predisposto un documento che è stato allegato al dossier che il Comune di Ancona ha presentato al Ministero della Cultura; perché siamo convinti che l’eventuale aggiudicazione avrebbe positive ricadute per tutti i Comuni delle Marche e non solo per la città di Ancona. Sarebbe un successo che andrebbe molto al di là dei suoi confini; perché (e lo dico da non anconetano) Ancona è una città che incarna perfettamente il prototipo della Capitale della Cultura, capace di rappresentare sé stessa e il proprio territorio ma anche tutto il Paese. Ha storia, tradizione, ha infrastrutture dedicate, ha piazze, luoghi di aggregazione e di incontro. La cultura di cui sarebbe portavoce ha avuto influenze millenarie favorite dal suo porto. E’ la città da cui San Francesco d’Assisi partì per la Terra Santa nel 1219; è una città cosmopolita nella quale l’imprenditoria ha saputo attirare e far convivere etnie e culture diverse; è una città universitaria che ha saputo diventare punto di riferimento anche per i migliori giovani non solo marchigiani, polo di eccellenza nella medicina, nell’ingegneria, nell’economia, nelle scienze. E’ una città che è stata ferita più volte nei secoli e negli anni recenti dal sisma e da altre calamità naturali ma che ha sempre avuto la capacità e lo spirito indomito tipico delle Marche e dei marchigiani di rialzarsi. E’ una città che ha dimostrato di saper ospitare grandissimi eventi come il recente G7 Salute. E’ la città che, con la firma della Carta di Ancona nella quale sono articolati una serie di principi, è stata scelta per essere un luogo di dialogo interculturale e mediazione politica per favorire lo sviluppo di una pacifica comunità adriatica e ionica aperta all’Europa. E’ una città che sta lavorando tanto per essere sempre più accessibile con investimenti infrastrutturali ingenti che ne miglioreranno nei prossimi anni la fruibilità e l’appetibilità in termini di attrattività. E’ una città con una grande passato ma con un radioso futuro, ammirandola dall’alto si capisce subito il perché. Proprio grazie alla sua forma è possibile ammirare l’alba e il tramonto sul mare. Ecco perché noi siamo qui non per fare il tifo dagli spalti per questa squadra ma per essere noi stessi parte integrante della squadra e insieme, tutti noi, ne sono assolutamente convinto, Ancona vincerà!”.

Il Magnifico Rettore di UNIVPM, Gianluca Gregori

La collaborazione dell’università Politecnica delle Marche in questo progetto evidenzia il rapporto sinergico con la città universitaria, per cui ringrazio il sindaco di Ancona Daniele Silvetti. Come Rettore dell’Università Politecnica delle Marche, sono orgoglioso dell’apporto che la nostra comunità universitaria ha offerto a questo progetto.
Il contributo dell’Ateneo si è concentrato sulla sistematizzazione dei diversi interventi  sviluppati, adottando un approccio fortemente multidisciplinare.  In questa prospettiva si colloca l’intervento del professor Paolo Clini e del Dipartimento DICEA, che hanno saputo integrare competenze e visioni provenienti da diversi ambiti  disciplinari. In tal senso, contributi rilevanti sono stati offerti anche dal professor Gianluigi Mondaini e dal rettore incoming Enrico Quagliarini.  Accanto a questi, si registrano ulteriori contributi provenienti da altre aree disciplinari. Mi riferisco in particolare alle riflessioni del professor Francesco Regoli, Direttore del Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente, sui temi legati alla sostenibilità ambientale. Un ruolo significativo è stato svolto anche dal Dipartimento di Management, che ha offerto contributi in materia di sviluppo del paesaggio — in particolare attraverso il professor Valerio Temperini — e di sistemi di monitoraggio, grazie agli studi della professoressa Maria Serena Chiunti.
Un ulteriore ambito di impegno riguarda il progetto UniAdrion, sviluppato in collaborazione con le Università dell’area Adriatico-Ionica, il cui Segretariato generale ha sede ad Ancona. Tale iniziativa si propone non solo come veicolo di cooperazione accademica, ma anche come strumento di pace, promuovendo l’integrazione e la diffusione di una cultura internazionale condivisa. In questa stessa direzione, l’Ateneo ha lavorato con grande attenzione ai temi dell’integrazione e della sostenibilità, intese in senso ampio: ambientale, economico, sociale e culturale.
L’obiettivo è costruire un sistema universitario inclusivo, capace di valorizzare le diversità e di garantire pari opportunità di crescita e partecipazione.  Desidero inoltre sottolineare il contributo della Fondazione Universitaria per lo Sviluppo Imprenditoriale, che opera con l’obiettivo di favorire la creazione di start-up nel settore delle attività culturali, nella consapevolezza che la sostenibilità economica deve accompagnarsi a quella culturale.
Infine, l’Università potrà offrire un ulteriore contributo mettendo a disposizione, in forma integrata, le proprie infrastrutture, materiali e immateriali, per sostenere percorsi di ricerca, innovazione e collaborazione sul territorio.




Festival Gad di Pesaro, vince la compagnia Orenese Di Vimercate. Molto rumore per nulla si aggiudica anche il premio della Giuria Studenti

Si è tenuta il 26 ottobre nella Sala della Repubblica del Teatro Rossini la cerimonia di premiazione del 78° Festival GAD.


Questo il verdetto della giuria del concorso, presieduta da Jerry Petrosino, drammaturgo e regista: migliore scenografia (Premio Alcibiade Della Chiara): Alessandro Iacovelli per I dodici giurati dell’Associazione culturale Artemisia Aps di Bari; migliori costumi (Premio Leonardo Luchetti): Mariella Lippo per I dodici giurati dell’Associazione culturale Artemisia Aps di Bari; migliore commento musicale (Premio Renato Pompei): Amleto della compagnia L’Archibugio di Lonigo; migliore interprete giovane (Premio Vasili Bartoloni Meli): Antonio Carmando per Il nuovo viaggio di Capitan Fracassa della compagnia La Ribalta di Salerno; migliore interprete non protagonista (Premio Elsa Gori): Maria Elena Bergamini per Molto rumore per nulla della Compagnia Filodrammatica Orenese di Vimercate; premio per il migliore interprete (Premio Ivo Scherpiani – Eva Franchi) al trio Pasquale Arpino, Gianni Filannino e Piero Buzzacchino in Tre papà e un bebè della compagnia Quanta Brava Gente di Grottaglie; migliore regia (Premio Antonio Conti): Fabrizio Perrone per Molto rumore per nulla della Compagnia Filodrammatica Orenese di Vimercate; migliore spettacolo (Premio Arlecchino): Molto rumore per nulla della Compagnia Filodrammatica Orenese di Vimercate; secondo classificato Un borghese piccolo piccolo della Compagnia Giardini dell’Arte di Firenze; terzo classificato Amleto della compagnia L’Archibugio di Lonigo. Il premio per il miglior trailer (Premio Claudio Sora, offerto da Rossini Tv), sulla base del maggior numero di interazioni sui social media del Festival, è andato ad Amleto della compagnia L’Archibugio di Lonigo. La Giuria Studenti (Premio Don Gaudiano) ha premiato Molto rumore per nulla della Compagnia Filodrammatica Orenese di Vimercate, mentre quella del pubblico (Premio Arnaldo Ninchi) ha scelto Tre papà e un bebè della compagnia Quanta Brava Gente di Grottaglie.


È stato consegnato anche il premio del 7o Concorso drammaturgico nazionale “Antonio Conti”, promosso dal Circolo di lettura sulla drammaturgia italiana contemporanea, attivo da oltre un decennio presso l’Associazione Amici della Prosa APS. Si è aggiudicata il premio Toni Brunetti con Il destino, precedendo Federica Cottini con A volo d’angelo e Marco De Simone con La regola dei terzi. L’autore vincitore della sezione under 30, Michele Mion, avrà l’opportunità di seguire un tutoraggio drammaturgico con Aureliano Delisi per il suo testo Postulati sul senso della vita.


Il 78oo Festival Nazionale d’Arte Drammatica, dedicato alla memoria di Ortensio Rivelli, attore, regista e colonna portante dell’Associazione Amici della Prosa APS, si è attuato con il sostegno di Comune di Pesaro, Regione Marche, Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, Università dell’Età libera e Riviera Banca. 




Trenta candeline per gli Amici della Musica di Montegranaro. Sei concerti in cartellone. Debutto domenica 16 novembre con l’Orchestra Filarmonica Marchigiana

Trenta anni di attività. Gli Amici della Musica di Montegranaro tagliano un traguardo importante che non è solo celebrazione del tempo trascorso, ma il vibrante riconoscimento di tre decenni di passione, impegno e di un contributo fondamentale alla crescita culturale e artistica del territorio. Presentata la nuova stagione concertistica che prende il via domenica 16 novembre con l’Orchestra Filarmonica Marchigiana sul palco del cineteatro La Perla.


“Il cartellone si compone di tre concerti sinfonici e tre di musica da camera – dichiara il direttore artistico Francesco Di Rosa – tutti da ascoltare poiché ognuno di loro riserva delle peculiarità che lo rendono speciale. Avremo a Montegranaro la FORM per tre appuntamenti, all’Orchestra è affidata sia l’apertura che la chiusura di stagione; e altri importanti musicisti della scena musicale. Sarà un grande onore ospitare il violoncellista Enrico Dindo, una vera e proprio istituzione”.


Primo concerto, come anticipato, con la FORM e il giovane e promettente pianista Nicola Pantani, diretti da Manlio Benzi; in programma il 16 novembre le grandi musiche di Beethoven e Mendelsshon e la nuova composizione di Giacomoni, commissionata dall’Orchestra Filarmonica Marchigiana proprio quest’anno, quindi una nuovissima produzione in anteprima.


Domenica 7 dicembre segue il quartetto di flauti F.A.T.A., composto da Lucia Paccamiccio, Marta Montanari, Alessandra Petrini ed Elisa Ercoli, con un programma affascinante di musiche di compositori giapponesi, a cui seguono trascrizioni delle famose opere liriche di Puccini e Bizet.

Domenica 18 gennaio, terzo appuntamento, con Francesco Di Rosa, Primo oboista dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma. Insieme a lui il trio Plavens, composto da Elisa Scudeller al violino, Giulia Scudeller alla viola e Veronica Andrea Nava Puerto al violoncello. In programma musiche di Mozart, Schubert, Beethoven, Piazzolla.

L’otto febbraio torna la FORM, questa volta con Albrecht Mayer, primo oboe del Berliner Philarmoniker. L’oboista più famoso al mondo interpreta Bach e successivamente dirige l’ottava di Beethoven.


L’8 marzo, arrivano Andrea Oliva e i fratelli Pepicelli. Un gradito ritorno quello del Primo flauto dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, con un programma molto raffinato ed originale, sia per formazione che per repertorio, suonato da tre grandi professionisti.


Chiusura il 19 aprile con il più grande violoncellista italiano: Enrico Dindo in vesta di solista e direttore. Dirige la FORM con musiche di Haydn e interpreta Winberg e Tchaikovsky.


“Sono molto orgoglioso di questa realtà che festeggia le 30 stagioni di attività e che ogni anno cresce anche nella collaborazione con l’Amministrazione comunale – dichiara il sindaco Endrio Ubaldi -. Promuoviamo la musica verso le nuove generazioni con il coinvolgimento delle scuole a cui viene rivolto un biglietto speciale e anche la campagna abbonamenti con varie forme di riduzioni”. Segue l’assessore alla Cultura, Monia Marinozzi: “Trenta anni sono la testimonianza di solidità; presentiamo un cartellone di assoluto rilievo grazie al direttore artistico Di Rosa e avere per ben tre volte a Montegranaro la FORM e i nomi importanti della scena musicale per noi è molto importante”.


Il presidente dell’Associazione Amici della Musica di Montegranaro, Germano Chiurchiù ricorda il lavoro svolto sul territorio in questi anni e l’organizzazione di stagioni concertistiche considerate dal pubblico e dalla critica di livello. “Questi 30 anni rappresentano l’occasione per guardarci sul percorso fatto – dice Chiurchiù – e potenziare ulteriormente la nostra azione con l’innesto di due professionisti in settori per noi strategici: Francesco Marilungo e Carlo Scheggia. Per la nuova stagione avremo anche un sito web che ci aiuterà nella disseminazione della nostra programmazione”.


Campagna abbonamenti aperta con costi da 40 a 60 euro per tutta la stagione. Per studenti under 18 e Scuole di Musica ingresso a 1 euro. Info: 3476022024; 3395277968.


Ecco il calendario completo della stagione concertistica 2025–2026 degli Amici della Musica di Montegranaro, in occasione del trentennale dell’associazione 🎶:


📅 Calendario Concerti – 30 Anni di Musica

Data Evento Artisti / Ensemble Programma
16 novembre Concerto inaugurale FORM – Orchestra Filarmonica Marchigiana<br>Nicola Pantani (pianoforte)<br>Manlio Benzi (direttore) Beethoven, Mendelssohn, Giacomoni (nuova composizione in anteprima)
7 dicembre Musica da camera – Quartetto di flauti F.A.T.A. Lucia Paccamiccio, Marta Montanari, Alessandra Petrini, Elisa Ercoli Compositori giapponesi, trascrizioni da Puccini e Bizet
18 gennaio Musica da camera – Francesco Di Rosa & Trio Plavens Francesco Di Rosa (oboe)<br>Elisa Scudeller (violino), Giulia Scudeller (viola), Veronica Nava (violoncello) Mozart, Schubert, Beethoven, Piazzolla
8 febbraio Concerto sinfonico – FORM con Albrecht Mayer FORM – Orchestra Filarmonica Marchigiana<br>Albrecht Mayer (oboe e direttore) Bach, Beethoven (Sinfonia n.8)
8 marzo Musica da camera – Andrea Oliva & Fratelli Pepicelli Andrea Oliva (flauto), Marco Pepicelli (violoncello), Maurizio Pepicelli (pianoforte) Programma originale e raffinato, repertorio vario
19 aprile Concerto di chiusura – FORM con Enrico Dindo FORM – Orchestra Filarmonica Marchigiana<br>Enrico Dindo (violoncello e direttore) Haydn, Winberg, Tchaikovsky

🎟️ Informazioni e Abbonamenti

  • Campagna abbonamenti: da €40 a €60 per l’intera stagione
  • Biglietto speciale: €1 per studenti under 18 e Scuole di Musica
  • Contatti: 347 6022024 – 339 5277968




Marchigiani nel Mondo – Un Ponte tra Culture, con Marcheinfinite una finestra aperta  tra connazionali e corregionali grazie a VOCE alla Radio

di Stefano Fabrizi

Un incontro a pranzo per fare conoscenza, tanto è bastato per creare una immediata empatia con i commensali e mettere le basi per un progetto che prende vita oggi: Marchigiani nel Mondo – Un Ponte tra Culture, una finestra aperta dal sito Marcheinfinite per i nostri connazionali all’estero e, ovviamente, per i nostri corregionali che vogliono “parlare” oltre confine. E quello che si propone di fare è appunto creare un dialogo, narrare quello che succede nelle Marche e sentire i racconti dei parenti lontani.

Un desco che ha visto la presenza Javier Pablo Lucca (Argentina), Franco Nicoletti (Lussemburgo), Fausta D’Alesio Polidori (Canada) con Frida Paolella della Regione Marche e Alvin Crescini di Peaktime  (e tanto altro). Ed è con Javier  che abbiamo intessuto i primi contatti e che ci farà da “ponte” di lancio per raggiungere i “nostri cari amici vicini e lontani”.

Le Associazioni Marchigiani nel Mondo sono un insieme di associazioni di emigrati, familiari e discendenti marchigiani che si trovano all’estero e hanno lo scopo di mantenere vive le tradizioni e i legami con la regione d’origine.

E per Marcheinfinite il primo passo è stato grazie a Javier Pablo Lucca che ci ha inserito nella sua Voce alla Radio per un trampolino verso altre nazioni.

VOCE alla Radio è un’iniziativa culturale nata nel 2019 tra le Marche e Rosario (Argentina), per raccontare le storie dei marchigiani nel mondo. Dalla rivista online “VOCE dall’Italia all’Argentina”, il progetto si è evoluto in un programma radiofonico trasmesso ogni sabato su CNN Radio Rosario FM 89.5, in diretta anche su Facebook e YouTube.

Il programma dà voce alle esperienze di emigrazione, ritorno, scambio culturale e crescita professionale, superando stereotipi e valorizzando le nuove generazioni. Dal 2021, VOCE ha lanciato rubriche dedicate ai Borghi Arancioni e alle Bandiere Blu delle Marche, con interviste ai sindaci e collegamenti con le associazioni marchigiane nel mondo.

Dal 2022, VOCE si espande su emittenti internazionali in Belgio, Spagna, Australia, Africa e altre regioni italiane, creando una rete globale di ascoltatori e collaboratori.

I protagonisti sono Javier Pablo Lucca da Rosario e Silvia Tamburriello da Ancona, insieme a uno staff che unisce competenze giornalistiche e associative per una narrazione autentica e coinvolgente.

E per conoscere meglio questa realtà ecco un approfondimento.

VENITE-CON-VOCE-la-storia




Amat, ecco alcuni eventi proposti nelle Marche dal 24 ottobre al 1 novembre

Amat, ecco alcuni eventi proposti nelle Marche dal 24 ottobre al 1 novembre.

ASCOLI PICENO | venerdì 24 ottobre
APP Ascoli Piceno Present
Teatro dei Filarmonici ore 19
MARIANNA TROISE
FRAGILI FILM
SOLO AGLI SPECCHI
Teatro Ventidio Basso ore 21.15
ALESSANDRO SERRA
TRAGÙDIA
IL CANTO DI EDIPO
Chiesa di San Pietro in Castello ore 23
ŠIROM
IN CONCERTO

FERMO | venerdì 24 ottobre
Teatro dell’Aquila ore 21
PETER STEIN
CRISI DI NERVI. TRE ATTI UNICI DI ANTON ČECHOV
MADDALENA CRIPPA, ALESSANDRO SAMPAOLI, SERGIO BASILE
GIANLUIGI FOGACCI, ALESSANDRO AVERONE, EMILIA SCATIGNO
CARLO BELLAMIO


ANCONA sabato 25 ottobre
Teatro Panettone ore 21
Teatro Contemporaneo
ALESSANDRA MERICO
VITA GRAMA DI UN’EROINA MODERNA

ASCOLI PICENO | sabato 25 ottobre
APP Ascoli Piceno Present
Ridotto del Teatro Ventidio Basso ore 12
NINO GVILIA
IN CONCERTO
Pinacoteca Civica, Sala Della Vittoria ore 15.30
SARA SGUOTTI
DEDICA
Teatro dei Filarmonici ore 17
FARTAGNAN TEATRO
MAMMUT
VITA E MORTE
DI UN’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Chiesa di San Pietro in Castello ore 19
FEDERICA ROSELLINI
IVAN E I CANI
Teatro Ventidio Basso ore 21.15
DAVIDE ENIA
AUTORITRATTO
Chiesa di Sant’Andrea ore 23
RODRIGO D’ERASMO & NICOLA GALLI
SCONFINAMENTI
DIALOGO TRA MUSICA E DANZA

FERMO | sabato 25 ottobre
Teatro dell’Aquila ore 21
PETER STEIN
CRISI DI NERVI. TRE ATTI UNICI DI ANTON ČECHOV
MADDALENA CRIPPA, ALESSANDRO SAMPAOLI, SERGIO BASILE
GIANLUIGI FOGACCI, ALESSANDRO AVERONE, EMILIA SCATIGNO
CARLO BELLAMIO

SAN GINESIO | sabato 25 ottobre
Oratorio di Sant’Agostino ore 17
ART FRACTION FOUNDATION & ANIMATION THEATRE IN POZNAŃ
WE LIVE HERE

SAN GINESIO| sabato 25 ottobre
Oratorio di Sant’Agostino ore 17
ART FRACTION FOUNDATION & ANIMATION THEATRE IN POZNAŃ
WE LIVE HERE


ANCONA | domenica 26 ottobre
Mole Vanvitelliana / Spazio VR dalle ore 11 
Installazione performativa 360°
FATTORIA VITTADINI
FLUX FULL EXPERIENCE

MAURA DI VIETRI

CAGLI | domenica 26 ottobre
Teatro Comunale ore 17
YASUE HOKIMOTO pianoforte
LAURA MUNCACIU soprano
ORCHESTRA INEDITA/DAVID TAGLIONI direttore
CONCERTO PER UN SOGNO. RACHMANINOV, MASSENET, POULENC, SATIE

FERMO | domenica 26 ottobre
Teatro dell’Aquila ore 17
PETER STEIN
CRISI DI NERVI. TRE ATTI UNICI DI ANTON ČECHOV
MADDALENA CRIPPA, ALESSANDRO SAMPAOLI, SERGIO BASILE
GIANLUIGI FOGACCI, ALESSANDRO AVERONE, EMILIA SCATIGNO
CARLO BELLAMIO

SAN BENEDETTO DEL TRONTO | domenica 26 ottobre
Teatro dell’Olmo ore 18
LABORATORIO TEATRALE RE NUDO
PIERGIORGIO CINÌ
SERGIO CAPOFERRI fisarmonica
OMAGGIO A STEFANO BENNI

SAN LORENZO IN CAMPO | domenica 26 ottobre
Teatrino dell’Oratorio ore 17
ART FRACTION FOUNDATION & ANIMATION THEATRE IN POZNAŃ
WE LIVE HERE

TOLENTINO | domenica 26 ottobre
Teatro Vaccaj ore 21.15
ELIO
QUANDO UN MUSICISTA RIDE
GIORGIO GALLIONE
PAOLO SILVESTRI


SAN BENEDETTO DEL TRONTO | martedì 28 ottobre
Teatro Concordia ore 21
KEPLER 452
NICOLA BORGHESI
GLI ALTRI. INDAGINE SUI NUOVISSIMI MOSTRI
NICOLA BORGHESI, RICCARDO TABILIO
ANDREA BOVAIA


MACERATA | giovedì 30 ottobre
Teatro Lauro Rossi ore 21
KATAKLÒ
ALIENA
GIULIA STACCIOLI
GP CREMONINI

RECANATI | giovedì 30 ottobre
Teatro Persiani ore 21.15
ALESSIO BONI, ANTONELLA ATTILI
ILIADE. IL GIOCO DEGLI DEI
FRANCESCO NICCOLINI
ROBERTO ALDORASI, ALESSIO BONI, MARCELLO PRAYER


MACERATA | venerdì 31 ottobre
Teatro Lauro Rossi ore 21
KATAKLÒ
ALIENA
GIULIA STACCIOLI
GP CREMONINI


PESARO | venerdì 31 ottobre
Teatro Sperimentale ore 21
UNA NOCHE CON
SERGIO BERNAL


FERMO | sabato 1 novembre
Teatro dell’Aquila ore 21
LINUS
MATTEO CURTI
RADIO LINETTI LIVE

MATELICA sabato 1 novembre
Teatro Piermarini ore 21
FRANCESCO PANNOFINO
FRANCESCO ACQUAROLI
PAOLO SASSANELLI
ROSENCRANTZ E GUILDENSTERN SONO MORTI
TOM STOPPARD
ALBERTO RIZZI

PESARO | sabato 1 novembre
Palazzo Gradari-Sala Pallerini ore 17
I GIOVANI TALENTI




CMS – Consorzio Marche Spettacolo: ecco alcuni eventi proposti nella nostra regione dal 23 al 29 ottobre

CMS – Consorzio Marche Spettacolo: ecco alcuni eventi proposti nella nostra regione dal 23 al 29 ottobre.




Halloween a Corinaldo: Brividi d’Argento per i 25 Anni della Festa delle Streghe il 24, 25, 26 e 31 ottobre

di Stefano Fabrizi


Il borgo medievale di Corinaldo, già annoverato tra i più belli d’Italia, si appresta a riaffermare il suo status di Capitale Italiana di Halloween con l’edizione 2025 de “Halloween – La Festa delle Streghe”. Quest’anno la manifestazione, che attrae decine di migliaia di visitatori, celebra un traguardo speciale: i suoi 25 anni, con un tema intitolato Brividi d’Argento.

La festa si sviluppa su quattro giorni intensi – il 24, 25, 26 e 31 ottobre 2025 – trasformando le storiche mura e i vicoli del paese in uno scenario mozzafiato fatto di luci spettrali, spettacoli dal vivo e attrazioni da brivido.

“Halloween – La Festa delle Streghe”, evento nato nel 1998, ha trasformato il borgo  in una meta di pellegrinaggio per gli amanti del brivido, non si limita a celebrare una ricorrenza, ma la riveste della sua storia e della sua architettura, creando un’esperienza totalmente immersiva.

https://youtu.be/QWnu9_r04Ng

Le radici storiche: il ponte tra Samhain e la tradizione corinaldese

Per comprendere l’atmosfera magica che avvolge Corinaldo, bisogna fare un salto indietro nel tempo, ben oltre l’immagine moderna dei travestimenti e del “Dolcetto o Scherzetto?”.

La festa di Halloween affonda le sue radici nell’antica celebrazione celtica di Samhain (pronunciato Sow-in), che in gaelico significa “fine dell’estate”. Per i Celti, che popolavano le Isole Britanniche e gran parte dell’Europa, Samhain era l’ultimo giorno dell’anno, segnando il passaggio dalla stagione del raccolto e della luce (l’estate) a quella buia e fredda (l’inverno).

Secondo la loro credenza, la notte tra il 31 ottobre e il 1° novembre il confine tra il mondo dei vivi e quello dei morti si assottigliava, permettendo agli spiriti (sia buoni che maligni) di tornare sulla terra. I Celti si mascheravano con pelli di animali per confondere gli spiriti maligni e accendevano grandi falò come ringraziamento per il raccolto e per guidare le anime a casa.

Con l’espansione del Cristianesimo, questa tradizione pagana non fu sradicata, ma gradualmente assimilata. Intorno all’VIII secolo, la Chiesa stabilì la festa di Ognissanti (All Hallows’ Day) il 1° novembre. Il nome “Halloween” deriva proprio dalla contrazione di “All Hallows’ Eve” (Vigilia di Ognissanti).

Furono poi gli immigrati irlandesi e scozzesi a portare la tradizione negli Stati Uniti nel XIX secolo, dove si consolidò con usanze come la celebre zucca intagliata (Jack-o’-lantern, originariamente ricavata da rape in Irlanda) e il Trick-or-Treat (Dolcetto o scherzetto).

Corinaldo: La “Festa delle Streghe” e il culto dell’orrore

Dunque, Corinaldo porta in scena la sua personale interpretazione che si fonde anche con il folklore locale:

Il richiamo del mistero: Il borgo, con la sua storia millenaria e le sue leggende (come quella del famoso Pozzo della Polenta), offre uno sfondo ideale per le storie di streghe e fantasmi, un tema che si lega profondamente al lato più magico e inquietante della cultura popolare

La notte dei confini: La celebrazione del 31 ottobre, la Vigilia di Ognissanti (All Hallows’ Eve da cui deriva il nome Halloween), mantiene il suo significato originale di notte di passaggio e di mistero.

Corinaldo, con il suo mix unico di tradizione, divertimento e adrenalina, ha dimostrato come un’antica festa possa essere rinnovata e celebrata con successo in Italia, trasformando l’ultima notte di ottobre in un evento atteso e indimenticabile per tutti coloro che cercano un po’ di “brivido d’argento” tra le mura di un borgo da sogno.

La cittadina ha saputo intercettare il fascino di questa ricorrenza, facendola propria con uno spirito autentico e spettacolare. La manifestazione nasce nel 1998, su iniziativa di un gruppo di giovani, ed è cresciuta fino a guadagnarsi il titolo di “Capitale di Halloween” in Italia e, in alcune edizioni, di migliore destinazione europea per l’evento.

Ciò che rende unica la festa di Corinaldo è la sua capacità di trasformare l’intero borgo in un’enorme scenografia a tema, sfruttando la bellezza delle sue mura e delle sue vie storiche.

Gli elementi distintivi della “Festa delle Streghe”

  • Il Tunnel della Paura: Un percorso allestito nelle viscere della città o in spazi appositamente ricreati, dove attori e scenografie mozzafiato mettono alla prova il coraggio dei visitatori.
  • Le Taverne e i Mercatini: Le cantine del borgo offrono specialità gastronomiche in un’atmosfera conviviale e “stregata”, affiancate da mercatini artigianali a tema.
  • Spettacoli e Animazioni: Le vie del centro si animano con spettacoli itineranti, concerti, performance a tema e laboratori per bambini, garantendo divertimento per ogni età.
  • Zucchino: La simpatica mascotte della manifestazione, che fa da guida agli spettacoli e ai laboratori dedicati ai più piccoli.
  • Radio Halloween: La colonna sonora diffusa in tutto il centro storico, con musica e dirette radiofoniche che accompagnano l’atmosfera magica e carica di suspense.

Corinaldo non si limita a importare un modello, ma lo cala perfettamente nella sua identità. La sua “Festa delle Streghe” è una celebrazione della paura, del gioco e del mistero che dimostra come le antiche vibrazioni di Samhain possano risuonare ancora oggi, in un suggestivo borgo marchigiano, trasformando la vigilia di Ognissanti in una notte di indimenticabile brivido.

Il programma in breve

Venerdì 24 Ottobre: l’apertura

  • Pomeriggio: Il borgo si anima con l’apertura di mercatini, animazioni itineranti e laboratori per i più piccoli. Musica trasmessa da Radio Halloween.
  • Sera: Spettacoli e concerti live.

Sabato 25 Ottobre: ospiti e musica live

  • Pomeriggio: Apertura di tutte le attrazioni, incluso il Tunnel della Paura.
  • Pomeriggio/Sera: Convegno “Campioni da brividi”, storie di vita e paure raccontate da ospiti d’eccezione come Stefano Tacconi e Alessio Tacchinardi che saranno intervistati dal direttore di marcheinfinite.com Stefano Fabrizi
  • Sera: Concerto Liga 2.0-Luciano Ligabue Tribute Band.
  • Notte: Ritorno delle Dark Angels con “The Evil Ones” e “Millenium 2000 Party”. Special guest della serata Alex Belli e Delia Duran.

Domenica 26 Ottobre: comicità e illusione

  • Sera: Ospite da Zelig e Italia’s Got Talent, Andrea Paris – Il Mago Comico, che incanta e fa ridere il pubblico.
  • A seguire: Concerto dei Distillato Beat.

Venerdì 31 Ottobre: Happy Birthday Halloween!

  • La Grande Notte: L’apice della festa con l’apertura di tutte le attrazioni.
  • Attività: Spettacoli a tema, presenza delle Dark Angels, Mercatino dell’artigianato e attività come Costruendo la Paura.
  • Sera: Concerto clou degli Shampisti.
  • Gran Finale: Halloween Night con DJ Pippo Palmieri (direttamente da Radio 105) per un party che dura fino a tarda notte.

L’ingresso all’evento e agli spettacoli principali è tradizionalmente gratuito, rendendo Corinaldo una meta accessibile e imperdibile per celebrare al meglio l’anniversario della notte più spaventosa dell’anno.




Tiziano Ferro torna con il nuovo album Sono un grande e il tour Stadi26. Il 3 luglio tappa allo Stadio Del Conero di Ancona

di Stefano Fabrizi

Sono passati tre anni dall’ultimo lavoro discografico di Tiziano Ferro e venerdì 24 ottobre esce il suo nuovo album di inediti Sono Un Grande, il primo pubblicato per l’etichetta Sugar Music. Il disco è il frutto di oltre due anni di lavoro durante i quali difficoltà e cambiamenti hanno dato forma a un nuovo capitolo artistico, ispirato, profondo e leggero, guidato dall’amore per la musica.

Il nuovo album

Sono Un Grande contiene 11 tracce inedite più una bonus track per le versioni CD e vinile. Il titolo è anche manifesto del disco e riflette una nuova consapevolezza personale e artistica: «Sono un grande è il frutto di tutto quello che è accaduto nella mia vita», afferma Tiziano Ferro, e il brano che chiude il disco, Meritiamo di più, sintetizza il senso di riscatto e speranza che percorre l’intero progetto.

Tracklist principale

  • Sono Un Grande
  • Milite Ignoto
  • Ti Sognai
  • Gioia
  • Quello Che Si Voleva
  • L’Amore è Re
  • 1-2-3
  • Le Piace
  • Meritiamo Di Più
  • Cuore Rotto
  • Fingo&Spingo

Bonus track (CD e vinile): Tra le mani un cuore, scritta da Tiziano Ferro con Nek, Marta Venturini e Giulia Anania e portata in gara da Massimo Ranieri a Sanremo.

Singoli e versioni esclusive

Il nuovo singolo di lancio è Fingo&Spingo, entrato in rotazione radiofonica lo stesso giorno dell’uscita del disco. Questo brano raccoglie il testimone di Cuore Rotto, già tra i pezzi più programmati dalle radio italiane. È disponibile inoltre un’alternative versione esclusiva su Amazon Music intitolata Sono un Grande (Amazon Music Original).

Formati e edizioni speciali

L’album sarà disponibile in digitale e in diversi formati fisici:

  • Esclusiva Sugar Music store: vinile rosso con poster autografato; CD rosso con poster autografato.
  • Esclusiva Amazon: vinile bianco con cover alternativa e poster.
  • Tutti gli store: vinile nero e CD nero.

Tiziano Ferro: “Sono un grande” e il coraggio di raccontarsi

Con il brano che chiude il suo ultimo album Meritiamo di più, Tiziano Ferro firma una delle dichiarazioni più intime e potenti della sua carriera: “Sono un grande è il frutto di tutto quello che è accaduto nella mia vita, la consapevolezza che se sono riuscito a superare tutte le tempeste è perché forse qualcosa di buono l’ho fatto e un futuro felice me lo merito”. Parole che non suonano come un’autocelebrazione, ma come un atto di riconciliazione con se stesso.

Un disco nato dal bisogno di verità

Ferro ha raccontato che le canzoni di Meritiamo di più non erano pensate per essere pubblicate. Erano sfoghi, appunti emotivi, confessioni scritte nel tempo per non dimenticare. “Ho iniziato a lavorare a queste canzoni al rientro dell’ultimo tour, nel 2023, continuando a scrivere fino alla consegna, quest’anno. Dentro ovviamente c’è finito tutto quello che è accaduto in questi 2 anni, un grande disastro ma non solo.”

La scelta era netta: o nasconderle, o condividerle. E Tiziano ha scelto la seconda strada, quella più difficile e più vera. “Ecco ragazzi, guardate, andava così e alla fine ho iniziato una vita nuova.” Una vita nuova fatta di nuovi volti, nuovi collaboratori, nuove energie. E soprattutto, nuove consapevolezze.

“Fingo&Spingo”: il dramma dell’identità artistica

Il singolo Fingo&Spingo è una riflessione lucida e dolorosa sulla frattura tra ciò che si è e ciò che si fa. “Non c’è un cartellino che timbri, non c’è chi sei tu come autore, chi sei tu come essere umano, chi sei tu come cantante… spesso è lì il problema.” Ferro descrive il mestiere dell’artista come una continua tensione tra fama e normalità, tra palcoscenico e vita privata. “È difficile riuscire a vestirsi in un modo, spogliarsi di quei vestiti e fare il padre di famiglia.”

Una tensione che può diventare malattia: “Malati di fama o malati di voglia di normalità.” Due estremi che si escludono, si combattono, si rincorrono. E in mezzo, c’è l’uomo che cerca di restare in piedi, anche quando le emozioni lo mettono in ginocchio.

Vent’anni di verità condivisa

Tiziano Ferro non ha mai smesso di parlare di sé, ma lo ha sempre fatto per parlare anche di noi. Il suo pubblico, che lo accompagna da oltre vent’anni, è parte integrante di ogni suo disco, di ogni suo tour. “L’unico obbligo che ho sempre avuto nei confronti di chi mi ascolta è la verità, in maniera quasi brutale.”

E se oggi dice “Sono un grande”, lo fa con la consapevolezza che quella grandezza non è un traguardo, ma una possibilità. “Mettiamolo tra le opzioni, tra la lista di cose che posso, che possiamo essere.” Meritiamo di più è il disco delle supposizioni che diventano affermazioni. È il disco di chi ha sofferto, ha amato, ha sbagliato, ha ricominciato. È il disco di chi ha il coraggio di dire: “Questa è la mia verità. E forse, me la merito.”

Tour STADI26: già oltre 300.000 biglietti venduti

Il ritorno live è confermato dal tour STADI26, prodotto e organizzato da Live Nation, che comprende 12 date negli stadi delle principali città italiane. I biglietti sono disponibili su www.livenation.it/tizianoferro e a otto mesi dall’annuncio sono già stati venduti oltre 300.000 tagliandi, con raddoppio delle date a Milano e Roma.

Date e luoghi del tour:

  • 30 maggio 2026 — Lignano, Stadio Teghil
  • 6 giugno 2026 — Milano, Stadio San Siro
  • 7 giugno 2026 — Milano, Stadio San Siro
  • 10 giugno 2026 — Torino, Allianz Stadium
  • 14 giugno 2026 — Bologna, Stadio Dall’Ara
  • 18 giugno 2026 — Padova, Stadio Euganeo
  • 23 giugno 2026 — Napoli, Stadio Diego Armando Maradona
  • 27 giugno 2026 — Roma, Stadio Olimpico
  • 28 giugno 2026 — Roma, Stadio Olimpico
  • 3 luglio 2026 — Ancona, Stadio Del Conero
  • 8 luglio 2026 — Bari, Stadio San Nicola
  • 12 luglio 2026 — Messina, Stadio San Filippo

Radio Italia Solomusicaitaliana è la radio ufficiale del tour.

Biografia essenziale

Tiziano Ferro, nato a Latina il 21 febbraio 1980, è cantautore, autore e produttore. Ha venduto più di venti milioni di dischi nel mondo e ha all’attivo 9 album e una raccolta best of. Il suo esordio internazionale avvenne con il singolo Xdono e l’album Rosso relativo, uno dei dischi italiani più venduti della storia. Canta in italiano, inglese, spagnolo, portoghese e francese, ha collaborato con numerosi artisti internazionali ed è membro votante della giuria dei Grammy Award.

Per aggiornamenti

  • sito ufficiale: https://tizianoferro.com/
  • Instagram: https://www.instagram.com/tizianoferro/
  • TikTok: https://www.tiktok.com/@tizianoferro
  • Facebook: https://www.facebook.com/tizianoferro
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“Cinematica”, ad Ancona il 12/o festival internazionale dedicato all’immagine in movimento dal 23 al 26 ottobre

Dal 23 al 26 ottobre, torna a stupire “Cinematica”, 12/o festival internazionale dedicato all’immagine in movimento, per quattro giorni dedicati ai futuri in scena, alla danza e al cinema di ricerca, alla realtà virtuale e alla corporeità in movimento.


Mole Vanvitelliana, Teatro delle Muse e altri spazi del capoluogo dorico accolgono artisti e studiosi del linguaggio performativo contemporaneo, figure di rilievo nella ricerca che anticipa tendenze e visioni. In cartellone, una proposta caleidoscopica di arti visive, filmiche e performative, per tutti: spettacoli, installazioni, focus group e tavole rotonde, una sezione kids&teen dedicata al videogioco e al making, una imponente sezione dedicata al VR e alla videodanza, una mostra che accompagna i visitatori fino alla fine dell’anno.


«Dopo 11 splendide edizioni, caratterizzate ogni anno da un tema specifico – spiega Simona Lisi, ideatrice e direttrice artistica di Cinematica Festival – abbiamo creato un’edizione che vuole ripartire dal cuore pulsante del festival: la relazione imprendibile e misterica tra il mondo dell’immagine e quello del movimento. Una relazione vitale che intreccia arte coreutica e visione, corpo e tecnologia coinvolgendo il territorio in un dialogo fervido e attento».


Il festival Cinematica 2025, che ha conquistato per la terza volta la EFFE Label della European Festival Association, è organizzato come sempre da Associazione Ventottozerosei, Ente di Formazione Nuovo Pubblico per la danza del MiC, con il sostegno di Ministero della Cultura, Comune di Ancona, Regione Marche, Marche Teatro, Amat, Air Danza, con il patrocinio di Università Politecnica delle Marche, in collaborazione con Dicea, DII, Distori Heritage, Acusmatiq Matme, Traditional Kung Fu Association, GrapMarche Sharing Training, Zed Festival, Arcopolis, Axè 2.0, Fogola Ubik, The Mole. Sponsor tecnici Seeport Hotel e Capogrossi Assicurazione. Media partner, Urban Experience.


Il programma

Cinematica si apre giovedì 23 ottobre al Ridotto del Teatro delle Muse (ore18.30/20.00) con “Futuri in scena”, la consegna dei diplomi e le performance artistiche di studenti e docenti del Corso NTP “Nuove Tecnologie della Performance” dell’Università Politecnica delle Marche, alla presenza dell’Assessore alla Cultura di Ancona, Marta Paraventi, dei docenti Univpm Paolo Clini e Leonardo Gabrielli, oltre a Simona Lisi e Paolo Bragaglia. L’occasione è quella di scoprire un programma didattico interdisciplinare unico in Italia, nato allo scopo di colmare il gap che si è venuto a creare tra chi progetta interventi performativi (musicali, coreografici, teatrali, digitali) e chi possiede il know-how tecnico per l’implementazione tecnologica di un progetto da un punto di vista visivo, auditivo, architettonico, sensoriale.

L’evento, in collaborazione con Acusmatiq Festival e il patrocinio dell’Università Politecnica della Marche, si chiude con un contributo filmico in AI di Francesca Fini, artista indipendente che da anni si muove in quel territorio di confine dove le arti si ibridano. Sarà interessante scoprire dove sta andando il futuro della scena performativa scoprendo i progetti finali dei 10 studenti diplomati nel 2025 che provengono da diverse parti d’Italia e da diversi background formativi.

Stesso luogo, ore 21, per “Siderea”, performance live immersiva e interattiva di Igor Imhoff (docente del corso NTP) e musiche dal vivo di Luca Maria Baldini, che intreccia in modo organico arte visiva, suono e intelligenza artificiale generativa. Un’opera viva, mutevole, le cui immagini sono generate in tempo reale da un sistema AI che reagisce agli input dei performer, del musicista e del pubblico. Produzione Ibrida Festival & Trieste Science+Fiction Film Festival. Ingresso libero fino a esaurimento posti.


Venerdì 24 ottobre la mattina è alla Mole Vanvitelliana, tra Aula didattica/Sala Vanvitelli/ Auditorium, con vari focus group e una tavola rotonda sul tema “Multimedia e spettacolo dal vivo”: gli appuntamenti sono dedicati ai professionisti dello spettacolo e ai media artist, la tavola rotonda è aperta alla partecipazione del pubblico, e vedono la collaborazione con Univpm Progetto Tocc B1.1/Eco Art finanziato dall’Unione Europea NextGenerationEU. Nel tavolo su “Musica e multimedia: è tutto in mano all’AI?”, il confronto vede protagonisti alcuni dei principali esperti del settore: Gilles Barberis (Laboratorio di restauro dell’Immagine Ritrovata di Bologna), Dario D’Orazio (ingegnere, consulente in acustica), Samuele Garofoli (direttore artistico Marche Music College), Andrea Santicchia (multimedia artist e technologist), modera Leonardo Gabrielli (DII Univpm). L’ingresso è libero previa richiesta di partecipazione al form https://forms.gle/UcVtvn8wSrMhixDN7

Nel pomeriggio al Teatro delle Muse, torna la non-stop di danza “Dance Me Day/tutto in un giorno”, una sinergia che si sviluppa felicemente e da diversi anni con Marche Teatro e che permette al pubblico di entrare in contatto con alcune delle migliori realtà della danza italiana ed europea, fungendo spesso da vetrina di giovani talenti che sperimentano tra coreografia e arte visiva. In programma tre spettacoli di danza, tre diverse esplorazioni artistiche.

Alla Sala Melpomene (ore 18), c’è “OSOM – out of sight, out of mind?”, concept di Lucia Mauri, danza e sviluppo coreografico di Polina Kliuchnikova, Laura Gagliardi e Lucia Mauri, produzione Hunt Compagnia Danza Contemporanea, co-produzione Hangart Fest. Lo spettacolo è un viaggio sensoriale che esplora le delicate frontiere tra il visibile e l’invisibile, il movimento e l’immobilità, il suono e il silenzio. Gli spettatori sono invitati non solo a osservare ma a partecipare attivamente a questa danza di presenze e assenze; i loro sguardi, diventano parte della coreografia, in un dialogo continuo tra “palco” e “platea”.

Segue al Salone delle Feste (ore 19) “Quintetto”, coreografia, testo e interpretazione di Marco Augusto Chenevier, per una produzione Cie les 3 Plumes con il sostegno della Regione autonoma Valle d’Aosta. Lo spettacolo di danza, ironico e provocatorio, mette in discussione le convenzioni teatrali e il ruolo del pubblico, trasformandolo da spettatore a parte attiva dell’esperienza. Anche senza cinque interpreti, Quintetto è un “quintetto” simbolico, dove il numero 5 diventa emblema di tensione spirituale, umana e artistica. Un’opera che fa riflettere sorridendo, che trasforma la limitazione in linguaggio creativo.

Infine, nell’ambito della Stagione Danza di Marche Teatro, nella Sala Grande del Teatro delle Muse (ore 20,30) va in scena “Gisellə” di Cornelia Dance Company, con la coreografia di Nyko Piscopo, produzione Cornelia co-produzione Scenario Pubblico – Centro di Rilevante Interesse Nazionale per la danza supporto Aterballetto – Fondazione Nazionale della Danza; Asti Teatro, Officine San Carlo. Ispirato al balletto romantico per antonomasia, Gisellə viene reinterpretato per esaltare il tema dell’amore oltre il genere, il pregiudizio e l’inganno in un tempo attuale ancora stigmatizzato. Con le musiche originali composte da Luca Canciello, i danzatori della compagnia Cornelia performano tra reale e virtuale un capolavoro intramontabile che trova una dimensione contemporanea attraverso la narrazione del corpo.

Biglietti i primi due spettacoli ingresso 5€ posto unico, per Cornelia:


Sabato 25 ottobre Cinematica Festival incontra GrapMarche Sharing Training, da Axè 2.0 in via Jesi 65 ad Ancona (ore 11-13); Marco Augusto Chenevier conduce la pratica che usa il linguaggio del corpo e il movimento spontaneo per ritrovare una memoria profonda, stimolare l’istinto e la libertà del corpo, in un’esperienza collettiva e inclusiva, focalizzata sul movimento corporeo. Evento gratuito, con iscrizioni presso grapmarchesharing@gmail.com

Nel pomeriggio, dalle ore 15 alla Mole Vanvitelliana prende il via “Cinematica Kids& Teen”, due giorni di laboratori, talk e videogiochi dedicati alla fascia di età 5/18, e che propone, tra l’altro, “Sala Giochi adesso(!)”, in collaborazione con Rico e Kenobit del Collettivo Zona Warpa, con l’Aula Didattica trasformata in una sala giochi con modalità alternative di fruire del mondo videoludico, dal Retro Gaming a bassissimo consumo di risorse, a titoli introvabili contemporanei sviluppati da piccoli team di Dev, developer informatici sparpagliati per il mondo.

Nel sabato “Kids& Teen” anche le lezioni di kung fu per bambini a cura di Traditional Kung-Fu Association Guidotti Kung-Fu (Sede Arcopolis, ore 15, gratuita con tessera Arcopolis 5€, prenotazione obbligatoria cinematicafestival@gmail.com). Nella Sala Vanvitelli, appuntamento con il laboratorio “Da Console a Glitch Machine: Circuit Bending 3.0” con Pushkar Brand, produttore musicale e artista sperimentale, per imparare a trasformare la consolle inutilizzata in una spettacolare macchina generatrice di Glitch video (ore 15.30-17.30, ingresso libero) e il talk “Decolonizziamo il gioco” con Cosmo M. Esposito, teorico e progettista di game design impegnato nell’esplorazione delle identità e delle dinamiche sociali attraverso i giochi (ore 17.45-19.00, ingresso libero).

Stesso luogo, alla Mole, dalle ore 15.30 alle ore 19, per due installazioni interattive con visori VR che integrano realtà aumentata, performance artistiche ed esperienze sensoriali innovative, ciascuna per 4 persone a volta e a ingresso libero. Le due installazioni, scelte tra il meglio della produzione internazionale del VR e AR, si distinguono per l’eccezionalità della sperimentazione artistica, ambedue mettono il corpo in movimento in relazione alla realtà virtuale fornendo sensazioni nuove e potenzianti. In “Spiritus Mundi”, interactive dance experience in Mixed Reality ideata e realizzata dall’artista francese Gwendaline Bachini, in collaborazione con Zed Festival, natura, arte e tecnologia si intrecciano in una visione poetica e utopica del mondo vivente. Collective Body”, a VR collective experience, è la creazione dell’artista americana Sarah Silverblatt-Buser presentata in concorso a Venice immersive 2025, 82^ Mostra Internazionale d’arte cinematografica, per una produzione Atlas, Body of Ways, Lincoln Center for the Performing Arts: si tratta di un’esperienza interattiva in realtà virtuale ambientata nel mezzo di una tempesta nel New Mexico, che invita i partecipanti a incontrare noi stessi e gli altri attraverso il movimento.

Sabato sera, dalle ore 21 all’Auditorium Mole, Cinematica in collaborazione con AMAT presenta in anteprima regionale la proiezione di “Orfeo”, il primo lungometraggio di uno dei più geniali artisti visivi italiani, Virgilio Villoresi, già ospite dell’edizione 2020 di Cinematica. Presentato fuori concorso alla Mostra del cinema di Venezia, e girato in pellicola 16mm con tecniche di precinema e animazione artigianale, “Orfeo” trasforma in un grande racconto onirico il “Poema a fumetti” di Dino Buzzati, pubblicato nel 1969 e considerato la prima graphic novel italiana.

A seguire il talk con il regista Virgilio Villoresi e il compositore Angelo Trabace, a cura di Bruno di Marino, e ore 22,30 il live set “Musica da camera elettrificata” con Angelo Trabace al pianoforte, accompagnato dal fratello Alessandro Trabace al live electronics, archi e armonium. Ingresso film, talk e concerto biglietto unico euro 10, biglietti su www.vivaticket.com


Domenica 26 ottobre prosegue “Cinematica Kids& Teen”, alternandosi sempre tra tecnologia e corporeità, alla Mole Vanvitelliana, con la “Sala giochi adesso!” (Aula Didattica, fino alle ore 13, ingresso libero) , il laboratorio “Come creare musica col Game Boy” con Damiano Gualandri aka Dag che spiega le basi per utilizzare LSDJ, software di riferimento per la composizione di musica chipttune (Sala Vanvitelli, ore 10.30-12.00, gratuito su prenotazione alla mail cinematicafestival@gmail.com) e il laboratorio Danza di quartiere, un’esplorazione danzata dello spazio pubblico nel quartiere degli Archi a cura di Martina Ferraioli (Arcopolis e Archi, ore 15-17, età 10-16, gratuito con tessera Arcopolis 5€, prenotazione obbligatoria cinematicafestival@gmail.com).

Dalle ore 11 alle ore 19, la Sala Vanvitelli diventa spazio per visori VR con la replica delle installazioni interattive “Spiritus Mundi” di Gwendaline Bachini, e “Collective Body” di Sarah Silverblatt-Buser, ad ingresso libero per 4 persone a volta.

L’esplorazione di esperienze immersive culmina con “FLUX – Full Experience” della compagnia Fattoria Vittadini, coreografia di Maura Di Vietri, creata in collaborazione con la Scuola Mohole di Milanoe ospitata in collaborazione con Amat, dopo il successo registrato al Festival dei Due Mondi di Spoleto. Ispirato alla pratica del viaggio sciamanico, antica tecnica che permette di esplorare mondi non ordinari attraverso stati di coscienza alterati, FLUX guida lo spettatore alla ricerca del proprio animale-guida, creatura che rappresenta il legame con la parte più profonda dell’anima. Ingresso 5€, 8 persone alla volta, prenotazione obbligatoria alla mail cinematicafestival@gmail.com

Alle ore 17 la Sala Vanvitelli accoglie il tradizionale talk a cura di Air Danza, quest’anno sul tema “Danza e dispositivi visuali. Evoluzione del gesto danzante”, con Elena Cervellati (Docente Storia della danza, Università di Bologna), Silvia Garzarella (Ricercatrice, Storia della Danza, Università di Bologna), Gwendoline Bachini (coreografa, media artist).

Segue l’appuntamento con i progetti finalisti della competizione internazionale di videodanza “Cinematica Videodance Competition”, selezionati dalla Giuria di qualità composta dal coreografo Fabrizio Favale, la storica della danza Elena Cervellati, l’artista visuale Igor Imhoff. Il pubblico potrà visionare e votare i film finalisti, scelti tra circa 150 progetti provenienti da tutto il mondo. Conduce la talentuosissima cantante e attrice Roberta Carrieri capace di passare con disinvoltura dall’ukelele al ventriloquismo, fino alla pura canzone d’autore (Auditorium Mole, ore 19, ingresso gratuito).

Cinematica 2025 chiude alle ore 21.30 all’Auditorium Mole con una creazione appositamente realizzata per il festival e a ingresso libero: la conferenza/spettacolo “Paesaggio Nanou”. L’evento approfondisce il lavoro sull’immagine/movimento della compagnia di danza ravennate gruppo nanou, vincitore del Premio Ubu 2024. Nel corso degli anni, la compagnia ha attraversato il rapporto tra corpo, immagine e movimento senza mai confonderlo con una semplice documentazione scenica. Il video è stato, di volta in volta, spazio, sguardo, corpo. Dalle prime esperienze installative con televisori a tubo catodico – presenze di altri tempi e luoghi – fino all’attuale ricerca sulla videocamera come dispositivo coreografico, il percorso ha progressivamente spostato l’attenzione dalla rappresentazione alla percezione.

In questa conferenza-spettacolo, Marco Valerio Amico, con lo sguardo guida di Elena Cervellati e Silvia Garzarella, ripercorre alcune tappe di questo cammino, presentando dal vivo un dispositivo con due danzatori e una videocamera wireless, in cui la ripresa diventa gesto coreografico e lo sguardo si fa corpo. Attraverso materiali video di archivio della compagnia, il discorso si estende dal set alla scena, indagando la vertigine percettiva che nasce quando la danza e l’immagine si attraversano.


L’impegno dell’Associazione non finirà qui perché promuove la realizzazione della personale diffusa dell’artista visivo e illustratore Umberto Grati, a un anno dalla sua prematura scomparsa. La mostra “Il Tratto sensibile”, nasce con la collaborazione della famiglia di Umberto, la moglie Gemma e la figlia Eva e verrà organizzata dall’Associazione Ventottozerosei sulla linea tracciata in questi anni da Cinematica, con il sostegno della Regione Marche e del Comune di Ancona; prenderà il via l’8 novembre in diversi luoghi della città a testimoniare la traccia indelebile lasciata da questo artista. Collaborano in rete realtà del territorio, Nie Wiem, Adriatico Mediterraneo e due importanti testate nazionali con cui Grati ha collaborato per anni, La Settimana Enigmistica e Il Sole 24h.


INFO E BIGLIETTI

Per gli eventi a pagamento “Orfeo+Concerto Angelo Trabace” e “Flux Full Experience” presso la Mole Vanvitelliana biglietteria a cura di AMAT, aperta da un’ora prima degli eventi. Prevendita su www.vivaticket.com o presso Casa Musicale Ancona, corso Stamira 68.

Per gli eventi a pagamento della serata di danza “Dance me Day / Tutto in un giorno” presso Teatro delle Muse biglietteria Marche Teatro https://www.marcheteatro.it/biglietteria/stagione-di-ancona-2025-26-prosa-danza/

Per i laboratori Kids & Teen prenotazione obbligatoria alla mail cinematicafestival@gmail.com

Per i laboratori di corporeità presso Arcopolis tessera obbligatoria contributo 5€

Food & beverage attivo sia al Teatro delle Muse sia alla Mole Vanvitelliana a cura di Moroder

Bookshop a cura di Fogola Ubik

INFOLINE

tel 3338214184 – cinematicafestival@gmail.com

www.cinematicafestival.eu

programma in sintesi

Giorno Orario Luogo Evento Principale
Gio 23 Ott 18:30 – 20:00 Ridotto Teatro Muse FUTURI IN SCENA (Consegna Diplomi NTP & Perf. artistiche)
21:00 Teatro delle Muse SIDEREA (Performance Live Immersiva AI)
Ven 24 Ott Mattina Mole Vanvitelliana Focus Group & Tavola Rotonda (“Multimedia e spettacolo dal vivo”)
Pomeriggio/Sera Teatro delle Muse DANCE ME DAY / Non-stop di Danza (OSOM, Quintetto, Gisellə)
Sab 25 Ott 11:00 – 13:00 Axè 2.0 GrapMarche Sharing Training (Movimento Corporeo)
15:00 – 19:00 Mole Vanvitelliana CINEMATICA KIDS&TEEN / VR (Laboratori, Talk, Installazioni VR)
21:00 – 23:30 Auditorium Mole Proiezione ORFEO / Talk / Live Set (Virgilio Villoresi, Angelo Trabace)
Dom 26 Ott Mattina/Pomeriggio Mole / Arcopolis CINEMATICA KIDS&TEEN / FLUX / VR (Laboratori, Esperienze Immersive)
17:00 Sala Vanvitelli Talk AIR Danza (“Danza e dispositivi visuali”)
19:00 Auditorium Mole Cinematica Videodance Competition (Visione e votazione finalisti)
21:30 Auditorium Mole “Paesaggio Nanou” (Conferenza/Spettacolo di chiusura)



Dance Me Day alle Muse: venerdì 24 ottobre in esclusiva regionale la “Gisellə” di Cornelia Dance Company apre la Stagione di Danza di Marche Teatro. Gli altri appuntamenti

Venerdì 24 ottobre alle ore 20.30 va in scena al Teatro delle Muse Gisellə, coreografia Nyko Piscopo, in esclusiva regionale apre la Stagione di Danza in abbonamento di Marche Teatro 2025 2026 e chiude il trittico di appuntamenti di Dance Me Day/tutto in un giorno, la non stop danza proposta da Cinematica Festival e Marche Teatro insieme.


Nella stessa giornata quindi sono in programma tre spettacoli di danza, tre diverse esplorazioni artistiche che permettono al pubblico di entrare in contatto con alcune delle migliori realtà della danza italiana ed europea.


Alla Sala Melpomene (ore 18), c’è “OSOM – out of sight, out of mind?”, concept di Lucia Mauri, danza e sviluppo coreografico di Polina Kliuchnikova, Laura Gagliardi e Lucia Mauri, produzione Hunt Compagnia Danza Contemporanea, co-produzione Hangart Fest. Lo spettacolo è un viaggio sensoriale che esplora le delicate frontiere tra il visibile e l’invisibile, il movimento e l’immobilità, il suono e il silenzio. Gli spettatori sono invitati non solo a osservare ma a partecipare attivamente a questa danza di presenze e assenze; i loro sguardi, diventano parte della coreografia, in un dialogo continuo tra “palco” e “platea”.


Segue al Salone delle Feste (ore 19) “Quintetto”, coreografia, testo e interpretazione di Marco Augusto Chenevier, per una produzione Cie les 3 Plumes con il sostegno della Regione autonoma Valle d’Aosta. Lo spettacolo di danza, ironico e provocatorio, mette in discussione le convenzioni teatrali e il ruolo del pubblico, trasformandolo da spettatore a parte attiva dell’esperienza. Anche senza cinque interpreti, Quintetto è un “quintetto” simbolico, dove il numero 5 diventa emblema di tensione spirituale, umana e artistica. Un’opera che fa riflettere sorridendo, che trasforma la limitazione in linguaggio creativo.


Infine, nell’ambito della Stagione Danza di Marche Teatro, nella Sala Grande del Teatro delle Muse (ore 20,30) va in scena “Gisellə” di Cornelia Dance Company.


“Gisellə” ispirato al balletto romantico per antonomasia, Giselle, viene reinterpretato da Nyko Piscopo per esaltare il tema dell’Amore oltre il genere, il pregiudizio e l’inganno in un tempo attuale ancora stigmatizzato. Con le musiche create da Luca Canciello, i danzatori della compagnia Cornelia performano tra reale e virtuale un capolavoro intramontabile che trova una dimensione contemporanea attraverso la narrazione del corpo. La produzione Cornelia è in co-produzione con Scenario Pubblico – Centro di Rilevante Interesse Nazionale per la danza supporto Aterballetto – Fondazione Nazionale della Danza; Asti Teatro, Officine San Carlo.


Biglietti i primi due spettacoli ingresso 5€ posto unico, per  “Gisellə”


La Stagione di Danza di Marche Teatro in abbonamento prosegue poi sabato 15 novembre con la Compagnia Zappalà Danza & Munedaiko che presentano Brother to Brother dall’Etna al Fuji con la regia e la coreografia di Roberto Zappalà e musica live di Munedaiko. Lo spettacolo è prodotto da Scenario Pubblico / Compagnia Zappalà Danza – Centro di Rilevante Interesse Nazionale per la Danza. La nuova creazione di Roberto Zappalà per il 2025 celebra il legame tra danza e musica attraverso l’incontro tra la Compagnia Zappalà Danza e i percussionisti Munedaiko. Ispirata ai vulcani Etna e Fuji, l’opera esplora il ritmo primordiale della natura e dell’umanità, alternando suono e silenzio in un flusso armonico.


Sabato 3 gennaio 2026 Aterballetto presenta Notte Morricone regia e coreografia Marcos Morau, musica Ennio Morricone, produzione Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto. “Notte Morricone” è un tributo alla musica immortale di Ennio Morricone, che ha segnato generazioni e reso il cinema una sinfonia di emozioni. Lo spettacolo immagina una notte creativa in cui il compositore, tra ricordi e ispirazioni, dà vita a nuove melodie per film ancora inesistenti. La sua musica, indipendente dal cinema, continua a vivere, risuonando nei cuori e nei teatri di tutto il mondo. Giovedì 23 aprile Ballet Opéra Grand Avignon presenta, in esclusiva regionale, Olympiade [trace] ideazione e regia Antonio De Rosa e Mattia Russo/KOR’SIA, lo spettacolo è prodotto da Opéra Grand Avignon in co realizzazione con Les Hivernales CDCN di Avignone.  “Olympiade” esplora il rapporto tra tempo, spazio e identità attraverso la danza, utilizzando una pista di atletica come simbolo della condizione umana. La coreografia del duo Kor’sia per il Ballet de l’Opéra Grand Avignon fonde passato e presente in un movimento senza inizio né fine. L’opera invita il pubblico a riflettere su nuove possibilità di connessione e trasformazione collettiva.


Marche Teatro è sostenuto da Comune di Ancona/Assessorato alla Cultura, Regione Marche/Assessorato alla Cultura, Ministero della Cultura, Camera di Commercio delle Marche in collaborazione con: Banco Marchigiano, FMG Frittelli Maritime Group, Pastificio Luciana Mosconi, CO PE MO.


Info e Biglietti

tel. 071.52525 –  biglietteria@teatrodellemuse.org   – Via della Loggia 1/d Ancona.

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Marco Mengoni, doppio sold out alla Vitrifrigo Arena di Pesaro il 21 e 22 ottobre per il “Live in Europe 2025”

Un trionfo annunciato per Marco Mengoni, che fa registrare un doppio sold out alla Vitrifrigo Arena di Pesaro, dove il 21 e 22 ottobre si esibirà con il suo attesissimo “Live in Europe 2025”. Le due date marchigiane si inseriscono nel tour autunnale che sta vedendo l’artista protagonista nei più importanti palazzetti d’Italia e d’Europa, sull’onda di una carriera che vanta 16 anni di successi, 85 dischi di platino e oltre 3 miliardi di streaming audio e video.


Dopo il debutto a Torino e le quattro serate milanesi, Mengoni giunge a Pesaro forte di un successo clamoroso, frutto non solo del suo indiscutibile talento, ma anche di uno spettacolo curato nei minimi dettagli. Lo show è un vero e proprio viaggio emozionale diviso in sei atti – Prologo, Parodo, Episodi, Stasimi, Esodo e Catarsi – struttura già sperimentata nei concerti estivi. Un percorso creativo che alterna momenti di grande energia a parentesi più intime, accompagnando il pubblico attraverso le varie fasi della sua discografia, dai recenti singoli come Piazza San Marco (in duetto con Annalisa) ai grandi classici che hanno segnato il suo percorso.


L’artista ha curato personalmente ogni aspetto creativo dello spettacolo insieme a Giovanni Pallotti e Francesco Fugazza, responsabili della direzione musicale. Sul palco, Mengoni è affiancato da una band di 13 elementi e sei performer, con coreografie firmate da Daniele Sibilli, che contribuiscono a rendere lo show uno spettacolo totale.


La sua eccezionale qualità vocale, unita alla potente presenza scenica e alla disinvoltura nel mescolare generi come soul, funk, elettronica e musica d’autore, rende ogni concerto di Mengoni un evento emozionante e imperdibile.


Dopo la tappa italiana, il “Live in Europe 2025” toccherà le arene di importanti città europee, tra cui Ginevra, Zurigo, Francoforte, Monaco di Baviera, Bruxelles, Parigi, Londra e Madrid. Un successo internazionale che affonda le radici nei primati raggiunti dall’artista: Mengoni è infatti il primo italiano ad aver vinto il Best European Act agli Mtv Europe Music Awards (nel 2010 e nel 2015), il primo ad essersi esibito al Billboard Film & TV Music Conference di Los Angeles nel 2013, e il primo finalista come Worldwide Act agli MTV Europe Music Awards 2013.


La scelta di un artista del calibro di Mengoni sottolinea, ancora una volta, il ruolo sempre più centrale della Vitrifrigo Arena come punto di riferimento nazionale per i grandi eventi. Il calendario della struttura pesarese si preannuncia ricco: dopo Mengoni, sono attesi Giorgia (12 dicembre 2025), Olly (13 marzo 2026), Renato Zero (28 marzo 2026), Notre Dame de Paris (24-26 aprile 2026) e Blanco (16 maggio 2026), oltre alla novità del Food Marketing Festival, che sbarca a Pesaro dopo sei anni a Rimini.




Amici della Musica. “Contrappunti”, la grande musica classica accende Ancona con otto appuntamenti

Danilo Rea, Anna Tifu, Ramin Bahrami, Enrico Dindo, Alessandro Taverna, Filippo Gorini. Sono solo alcuni dei grandi musicisti presenti nella nuova Stagione Concertistica 2025-26 degli Amici della Musica “G. Michelli” di Ancona denominata “Contrappunti”. Otto concerti in cartellone ad Ancona, di cui cinque al Teatro Sperimentale, due al Teatro delle Muse e uno nell’Aula Magna dell’Università Politecnica delle Marche, preceduti da un’anteprima a ingresso gratuito – domenica 19 ottobre – in cui note e parole saranno le protagoniste.


L’ANTEPRIMA

Come lo scorso anno, la stagione Contrappunti si apre con un’anteprima, ad ingresso libero, che si terrà domenica 19 ottobre alle ore 18, al Ridotto del Teatro delle Muse di Ancona in cui ci sarà una riflessione sull’ascolto, oltre all’illustrazione della proposta artistica 2025/2026 e alla esibizione di due giovani talenti. Ospite speciale per la prolusione, il professore Fiorenzo Conti, Ordinario di Fisiologia umana DIMSC (Sezione Neuroscienze) dell’Università Politecnica delle Marche che interverrà sul tema ”Cervello e Musica”. A seguire il duo formato da Francesco Papa (violino) e Tommaso Marino (pianoforte) che eseguirà la Sonata n. 2 per violino e pianoforte op. 94b di S. Prokof’ev.


CONTRAPPUNTI (2025/26)

A inaugurare la stagione vera e propria saranno invece i pianisti Danilo Rea e Ramin Bahrami con “Bach is in the air”, giovedì 13 novembre 2025, ore 20.30, nell’Aula Magna dell’Università Politecnica delle Marche di Ancona: un incontro tra due importanti interpreti nel nome del grande compositore tedesco per una rivisitazione, allo stesso tempo estrosa e accurata, capace di gettare un ponte tra il linguaggio della musica colta e l’improvvisazione jazzistica.


Domenica 30 novembre (ore 17.30), il palcoscenico del Teatro Sperimentale di Ancona vedrà protagonista il Quartetto Goldberg – vale a dire Jingzhi Zhang e Giacomo Lucato ai violini, Matilde Simionato alla viola e Martino Simionato al violoncello – con “Metamorfosi”, un coinvolgente percorso che parte dal rigore formale di Haydn per arrivare alla visione “cubista” di Stravinsky, passando per il lirismo romantico di Mendelsshon.


Immancabile il tradizionale concerto di Natale in collaborazione con UNIVPM e Form, al teatro delle Muse di Ancona, lunedì 22 dicembre, ore 20.30. Sul palco, oltre all’Orchestra Filarmonica Marchigiana, la pluripremiata e acclamata violinista Anna Tifu, una delle migliori interpreti della sua generazione, e il direttore David Crescenzi. In programma, opere di Mendelssohn e la famosissima Sesta Sinfonia “Pastorale” (op. 68) di Beethoven.


In occasione della Giornata della Memoria, martedì 20 gennaio 2026, ore 20.30, al teatro Sperimentale di Ancona, si esibirà il Trio Rinaldo (Leonardo Ricci al violino, Rebecca Ciogli al violoncello e Lorenzo Rossi al pianoforte) su musiche di A. Krein, D. Šostakovič e A. Dvořák.


Si torna al teatro delle Muse, venerdì 30 gennaio, ore 20.30, per ascoltare il virtuoso Alessandro Taverna in una della pagine più note del repertorio pianistico: il Concerto n.1 di P.I. Čaijkovskij accompagnato dallaForm – Orchestra Filarmonica Marchigiana e dal direttore Matthias Bamert  che nella seconda parte presenterà la sinfonia n.3 di Johannes Brahms.


Domenica 22 febbraio, ore 17.30, al teatro Sperimentale di Ancona spazio a Filippo Gorini, giovane ma già affermato pianista a livello nazionale ed internazionale. Artista in Residenza degli Amici della Musica, particolarmente apprezzato nella scorsa stagione concertistica, eseguirà musiche di Schumann, Schubert e Beethoven per uno straordinario viaggio di “poetico” virtuosismo.


Venerdì 20 marzo, ore 20.30, sempre allo Sperimentale il chitarrista Eugenio Della Chiara e il mezzosoprano Mariangela Marini presenteranno “Souvenirs D’Espagne”, un omaggio a Manuel de Falla in occasione dei 150 anni dalla nascita. In programma le musiche di uno dei maggiori esponenti dell’impressionismo musicale, affiancate a quelle di Joaquín Turina, allievo dello stesso de Falla.


Sarà il direttore e solista Enrico Dindo a chiudere “Contrappunti”, giovedì 16 aprile, ore 20.30, al teatro Sperimentale di Ancona. Al fianco della Form, il celebre violoncellista eseguirà brani di Weimberg, Strauss, Dvořák e Haydn.


Fondata nel 1914, la Società Amici della Musica Guido Michelli di Ancona è una delle più antiche associazioni concertistiche italiane tuttora attive e ha organizzato più di mille concerti. Da oltre un secolo, dà la possibilità al pubblico dorico di assistere alle esibizioni di artisti di fama mondiale, proponendo contestualmente giovani promesse del panorama classico nazionale e internazionale. La Stagione Concertistica 2025/26 si realizza grazie al contributo di MIC – Ministero della Cultura, Regione Marche, Comune di Ancona e Università Politecnica delle Marche. In collaborazione con FORM e Marche Concerti. Si ringraziano Marche Teatro e la Ditta Roberto Valli Pianoforti.


LE DICHIARAZIONI

«La stagione 2025 2026 degli Amici della Musica – commenta l’assessore alla cultura del comune di Ancona, Marta Paraventi – si conferma un appuntamento irrinunciabile per la qualità delle proposte che spaziano dal concerto inaugurale con musiche di Bach, interpretato da due maestri come Bahrami e Rea, ai concerti per il Natale con la bellissima Pastorale di Beethoven, agli eventi per la Giornata della Memoria con musiche di Dvorak e D. Šostakovič. Tanti concerti in luoghi diffusi, dall’Università alle Muse allo Sperimentale e la collaborazione con la FORM rendono questa stagione organica e concorrono  a riconoscere gli Amici della Musica, soggetto presente con un progetto dentro il dossier di candidatura Ancona 2028, come un pilastro del sistema della musica e della cultura della città».


«La Società Amici della Musica Guido Michelli di Ancona – spiega il presidente Gino Fabrizio Ferretti – ha sempre tenuto vivo l’amore per la musica, proponendo Stagioni concertistiche di altissima qualità e ospitando musicisti presenti nei cartelloni dei più importanti teatri del mondo. Fedele a questa storia di eccellenza, la Stagione 2025-26, la numero 104, presenta un programma di grandissimo interesse, con un occhio alla tradizione e uno all’innovazione. Anche in occasione di questa Stagione, la Società continua a coltivare stretti rapporti con altre istituzioni culturali, prime fra tutte l’Orchestra Filarmonica Marchigiana e l’Università Politecnica delle Marche e con molte altre realtà, non solo musicali, sia in ambito regionale che nazionale (Marche Concerti, Comitato AMUR), al fine di coinvolgere un pubblico vasto e favorire l’incrocio e la contaminazione tra saperi diversi. Fondamentale è il rapporto con le scuole e il mondo dell’educazione, dalla scuola primaria all’Università. Non a caso, abbiamo previsto due concerti appositamente dedicati agli alunni delle scuole primarie a integrazione di questo programma. Condizioni particolarmente vantaggiose sono riservate ai giovani fino a 26 anni, che hanno accesso ai concerti al prezzo (quasi simbolico) di 5 euro. Un grande sforzo è stato fatto per mantenere invariati i prezzi dei biglietti e degli abbonamenti, nonostante i costi sempre crescenti. Ringrazio gli enti pubblici (Ministero della Cultura, Regione Marche, Comune di Ancona, Università Politecnica delle Marche) per il loro prezioso contributo alla nostra attività. Ringrazio inoltre tutti coloro che ci sostengono con la partecipazione ai concerti, gli abbonamenti, le quote sociali e le elargizioni liberali. Grazie allo strumento dell’Art Bonus, lo Stato italiano favorisce il mecenatismo e consente di sostenere in maniera mirata le istituzioni del territorio senza disperdere il proprio tributo (comunque dovuto) nel mare magnum della fiscalità generale. La musica migliora la qualità della vita e la coesione sociale e quindi è interesse generale, oltre che motivo di merito, sostenerla e contribuire a rendere più bella, vivace ed attrattiva la nostra città. A rivederci presto ai nostri concerti. E buona musica a tutti».


«La nostra stagione concertistica – sottolinea il direttore artistico degli Amici della Musica di Ancona, Fabio Tiberi – mantiene la denominazione “Contrappunti” per continuare a perseguire l’obiettivo artistico di far dialogare tra loro, mettendole in connessione, musiche di epoche e di stili differenti, all’interno dello stesso programma e nell’arco della medesima stagione. Linea di indirizzo condensata nel concerto inaugurale in cui Rea e Bahrami, ovvero jazz e classica, spartito e improvvisazione, si incontrano e si intersecano su Bach. Il pianoforte sarà il protagonista, sia di questo concerto che di quelli di Taverna con Čaijkovskij, e di Gorini, il nostro Artista in Residenza. Quindi, altro elemento primario di Contrappunti, sarà il rapporto con l’orchestra, in collaborazione con la Form: in programma il concerto di Natale con Anna Tifu, l’esibizione del violoncellista Dindo, direttore e solista, e, appunto, con Taverna. Abbiamo inoltre posto l’attenzione sugli anniversari, con riferimento alla nascita del compositore spagnolo Manuel de Falla, accendendo i riflettori sulla chitarra, strumento poco presente nelle programmazioni artistiche. Manteniamo infine l’appuntamento “Suoni della Memoria”, in occasione della Giornata della Memoria, in cui puntiamo a valorizzare il concetto di musica popolare come elemento identitario e di dialogo tra culture. Per quanto riguarda gli artisti, avremo l’occasione di assistere alle esibizioni di grandissimi interpreti della scena mondiale ai quali affianchiamo giovani promesse della musica da camera».   


INFO E COSTI

– ABBONAMENTI STAGIONE 2025/26

INTERI: € 140,00

RIDOTTI: € 110,00                           

La tariffa ridotta è riservata a: Soci della Società Amici della Musica “G. Michelli” più un proprio familiare anche non socio; Palchettisti del Teatro delle Muse; Amici del Teatro delle Muse; Soci dell’Associazione Amici della Lirica “F. Corelli” di Ancona; Soci FAI; insegnanti di scuole di musica; abbonati alle Stagioni Concertistiche delle Associazioni della Rete Marche Concerti; ARCI; UNITRE; tesserati AVIS Ancona; dipendenti di aziende sponsor; disabili (un biglietto omaggio per l’accompagnatore).

Le date della campagna abbonamenti

  • 16 ottobre: rinnovo abbonamenti Amici delle Muse
  • Dal 17 al 28 ottobre compresi: rinnovo (conferme) abbonamenti per: Soci Sostenitori, Mecenati, Soci ordinari, Abbonati alla Stagione 24/25 degli Amici della Musica
  • Dal 29 ottobre: nuovi abbonamenti
  • Da giovedì 6 novembre: biglietti singoli concerti.

– PREZZI BIGLIETTI AULA MAGNA UNIVPM

Concerto inaugurale “Bach in in the air”, 13 novembre 2025

INTERI: € 25,00

RIDOTTI: € 20,00

RIDOTTI EXTRA: € 5,00

La tariffa ridotta extra è riservata a: giovani fino a 26 anni; studenti dell’Università Politecnica delle Marche. La tariffa ridotto extra è inoltre riservata al personale docente e al personale tecnico amministrativo dell’Università Politecnica delle Marche, ma solo ed esclusivamente per il Concerto di Natale del 22 dicembre 2025.

– PREZZI BIGLIETTI TEATRO DELLE MUSE

Concerto di Natale, 22 dicembre 2025

Čaijkovskij – Brahms, 30 gennaio 2026

INTERI: Platea € 30,00 – I Galleria € 25,00 – II Galleria e palchi laterali € 15,00 – III Galleria € 10,00

RIDOTTI: Platea € 25,00 – I Galleria € 20,00

RIDOTTI EXTRA: € 5,00

– PREZZI BIGLIETTI TEATRO SPERIMENTALE

(settore unico)

INTERI: € 20,00

RIDOTTI: € 15,00

RIDOTTI EXTRA: € 5,00


CONTATTI

Società Amici della Musica G. Michelli

Via degli Aranci, 2 – 60121 ANCONA

Tel. 331.2948848

Sito Web: www.amicimusica.an.it

Segreteria e informazioni generali: info@amicimusica.an.it

Social Networks

Facebook: www.facebook.com/SocietaAmiciDellaMusicagMichelliAncona

Instagram: @amicidellamusica_




Inaugurata la mostra Mirabilia Marche sul Ridolfi curata da Andrea Bruciati alla Pinacoteca di Corinaldo / video e foto

di Stefano Fabrizi


La Pinacoteca civica di Corinaldo ha ospitato sabato 18 ottobre la cerimonia inaugurale della mostra dedicata al pittore veneto-marchigiano Claudio Ridolfi, un evento che si preannuncia come un catalizzatore di crescita culturale, sociale ed economica per il territorio. Alla presenza delle autorità comunali, dei rappresentanti regionali e di un folto pubblico, l’iniziativa è stata celebrata come un passo significativo verso la valorizzazione dell’identità marchigiana e del suo ricco patrimonio artistico.


https://youtu.be/X6w65CMJCWQ

Il sindaco di Corinaldo, Gianni Aloisi: la forza dell’arte per la comunità

Il Comune di Corinaldo, guidato dal Sindaco Gianni Aloisi (in carica dal giugno 2022), ha portato i saluti dell’amministrazione comunale in una gremita sala consiliare per inaugurare un’importante rassegna artistica, a dimostrazione dell’attenzione dell’amministrazione per il patrimonio culturale e la crescita della comunità. L’evento, come sottolineato dal sindaco Aloisi stesso nel suo discorso inaugurale, ha visto una calorosa partecipazione di pubblico, un segnale significativo di quanto l’arte sia ancora un elemento capace di coinvolgere e unire i cittadini.

L’arte come specchio della comunità e della storia

Nel suo intervento, il Sindaco Aloisi ha evidenziato come l’apertura di una mostra d’arte sia un “momento di crescita per una comunità“. L’arte non è solo fruizione estetica, ma un processo attivo di interrogazione, riflessione e condivisione. È un ponte tra gli individui e tra l’opera e gli occhi di chi la osserva, in un dialogo che supera le diversità e le “perfezioni”.

“L’arte è parte integrante della storia, del patrimonio culturale di una civiltà,” ha ribadito Aloisi, ricordandoci un valore fondamentale: non hanno valore soltanto le cose che hanno un prezzo.

In mostra l’arte di Claudio Ridolfi

Protagonista della rassegna è l’opera di Claudio Ridolfi (Verona, 1570 ca. – Corinaldo, 1644), un pittore veneto che scelse proprio Corinaldo come sua dimora stabile nelle Marche, dove produsse gran parte della sua arte e dove ancora oggi ha sede una Civica Raccolta d’Arte a lui dedicata .

La mostra attuale non è una semplice riproposizione, ma una vera e propria “lettura scientifica” della sua produzione artistica, frutto del “sapiente lavoro” del curatore, il dottor Andrea Bruciati, al quale il Sindaco ha espresso la riconoscenza dell’intera amministrazione per aver fornito le “coordinate” essenziali per apprezzare al meglio le opere esposte.

Valorizzazione culturale con sostegno istituzionale

L’iniziativa si inserisce in un più ampio progetto di rilievo fortemente voluto da questa amministrazione, in particolare dall’Assessore alla Cultura. Tale progetto ha potuto contare sul sostegno della Regione Marche, che ha compreso la grande importanza della rassegna per il territorio.

Il Sindaco ha concluso la sua presentazione evidenziando come questo progetto non sia solo di valorizzazione culturale, ma porti con sé anche altri “importanti significati”, in particolare le esperienze sociali che scaturiscono dall’incontro tra arte, storia e comunità. L’arte si conferma così un catalizzatore di identità e un motore per la coesione sociale di Corinaldo.

L’assessore alla Cultura di Corinaldo, Francesco Spallacci: Corinaldo, crogiolo di cultura e identità

Corinaldo si conferma punto di riferimento per la cultura e l’identità marchigiana. L’inaugurazione della mostra dedicata a Claudio Ridolfi non è solo un omaggio a un grande artista, ma un’iniziativa di alto valore culturale che si traduce in un merito didattico e non di meno, in uno stimolo economico per il tessuto sociale. Il progetto, come sottolineato dall’assessore alla Cultura di Corinaldo, Francesco Spallacci, contribuisce in maniera significativa alla crescita della comunità, riconoscendo nella cultura un motore di sviluppo, identità e incontro.

Un omaggio all’arte e al territorio

L’Assessore Spallacci, prendendo la parola, ha espresso “profonda emozione e sincero orgoglio” nell’inaugurare la mostra alla Pinacoteca di Corinaldo, luogo simbolo che diventa il “palcoscenico di un dialogo tra presente e passato”.

Corinaldo, definita “città di memorie antiche, di spirito vivace e da sempre incrocio di bellezza, ingegno e memoria,” offre il contesto ideale. Tra la famosa scalinata, i vicoli in salita e le vedute che si aprono sulle dolci colline marchigiane, si respira quell’armonia tra arte e vita che ha caratterizzato la città nei secoli.

Claudio Ridolfi: tra Veneto e Marche, l’anima ritrovata

La mostra pone in luce le opere di Claudio Ridolfi, “pittore veneto di nascita ma marchigiano di adozione,” che in queste terre ha trovato la sua “seconda patria,” il suo “linguaggio più intimo,” la sua “casa spirituale.”

Questa esposizione, frutto di ricerca, valorizzazione e amore per l’arte, invita il pubblico a riscoprire non solo il talento di Ridolfi ma anche la vitalità culturale che ha sempre contraddistinto Corinaldo, terra che ha dato i natali a numerosi personaggi illustri. L’arte, in questo contesto, torna ad essere un ponte tra generazioni, luoghi e sensibilità diverse, segno di una comunità viva che investe nel patrimonio culturale come elemento di crescita.

Corinaldo: “Borgo più amato d’Italia” e il legame indissolubile con il turismo

L’assessore Spallacci ha colto l’occasione per una breve, ma significativa, digressione: dieci giorni fa Corinaldo ha conquistato il titolo di “Borgo più amato d’Italia”, conferito in occasione della FILDTG Travelling Experience di Lignano. Questo riconoscimento, basato sull’analisi di oltre 29 milioni di contenuti online e 770 mila punti di interesse elaborati con intelligenza artificiale, sottolinea come “oggi più che mai il turismo è strettamente legato alla cultura. “La valorizzazione del patrimonio si dimostra, quindi, una strategia vincente su più fronti”.

Un progetto di comunità

L’Assessore ha concluso ringraziando sentitamente quanti hanno reso possibile l’iniziativa: la Regione Marche per il prezioso contributo, in particolare l’ex Assessore Chiara Biondi; l’ideatore e curatore della mostra, Andrea Bruciati, per “l’estrema professionalità e competenza”;  il sindaco Gianni Aloisi; i dipendenti e responsabili dell’Ufficio Cultura e Turismo (Melissa Riccardi, Luca Latini e Monia di Cosimo), le maestranze, la Pro Loco, lo staff dell’ufficio IAT e i luoghi della cultura. L’auspicio è che questa inaugurazione sia non solo una celebrazione, ma un momento di “riflessione sull’importanza di costruire la bellezza, valorizzare il patrimonio e trasmettere ai giovani il senso profondo di ciò che siamo”. Le “meraviglie delle Marche e quelle di Corinaldo in particolare non appartengono solo al passato, ma continuano a vivere ogni volta che apriamo le porte della cultura, ogni volta che uno sguardo si posa su un’opera d’arte e ne riconosciamo la luce”.

L’Assessore Spallacci ha poi ceduto la parola al curatore della mostra, Andrea Bruciati.

Il curatore Andrea Bruciati riscrive lo spazio museale di Corinaldo

Andrea Bruciati, curatore della mostra dedicata a Claudio Ridolfi a Corinaldo, ringrazia l’amministrazione e tutti coloro che hanno creduto nel progetto, presentandolo non solo come un omaggio all’artista, ma come un’occasione per rinnovare la narrazione e la funzione dello spazio museale civico.

Ridolfi: un pretesto per un dialogo continuo

Bruciaiti definisce Ridolfi una “scusa”, nel senso più nobile del termine: un pretesto per valorizzare il museo. L’artista, sebbene non tra i più noti, è ritenuto “sicuramente interessante” e la sua presenza a Corinaldo all’inizio del Seicento è emblematica. “È un artista che verifica, che aggiorna questo dialogo continuo fra il Veneto e le Marche, lo rinnova”. La scelta di Ridolfi di stabilirsi a Corinaldo per la sua “prolifica” attività è un elemento affascinante, che testimonia la ricchezza culturale di questa “città di memorie antiche”.

Dalla “raccolta” alla “pinacoteca”: la riscoperta dello spazio intimo

L’intenzione di Bruciati va oltre la semplice esposizione temporanea. L’obiettivo primario è stato dare una durata al progetto e trasformare la raccolta civica in una vera e propria Pinacoteca, sottolineando come “le parole sono importanti, le terminologie sono importanti.”

Essendo la collezione priva di una rigida cronologia, il curatore ha voluto sviluppare una “trama aperta” dove ogni visitatore possa “costruire la sua mostra” e instaurare un “dialogo intimo” con le opere. La Pinacoteca di Corinaldo, con i suoi “ambienti privati”, si presta perfettamente a questa “esperienza di visita” che il turismo contemporaneo ricerca.

Un laboratorio di bellezza e interazione

Per migliorare l’esperienza e l’interazione, Bruciati ha trasformato l’allestimento in un “laboratorio di esperienza anche visiva”:

  • Pausa contemplativa: È stata creata una “pausa” davanti ad ogni opera, invitando alla riflessione.
  • Segnaletica e riferimenti: Le opere introdotte sono rese immediatamente riconoscibili anche grazie alla ridipintura delle pareti che le circondano, creando una forte segnaletica visiva.
  • Narrazione interconnessa: Sebbene la mostra estenda il periodo storico oltre Ridolfi, ogni opera aggiunta presenta “punti di riferimento con le tele preesistenti.” Questo meccanismo crea un “altro racconto” e trasforma il museo non più solo in un luogo di contemplazione, ma di interazione, rendendolo parte viva della comunità.

Progetto pilota e prospettive future

Bruciati auspica che questo progetto sia un “progetto pilota” per l’intera regione, credendo che le Marche siano “plurali” e costituite da “tantissimi cerchi di pari importanza” per la loro ricchezza e stratificazione.

La mostra si svilupperà per sei mesi, e il curatore lancia un appello all’amministrazione affinché il museo, in quanto civico, venga reso gratuito per i corinaldesi, diventando parte integrante della loro identità.

Infine, è in preparazione un catalogo che includerà non solo le opere esposte, ma anche quelle di Ridolfi presenti nelle strutture ecclesiastiche corinaldesi. Bruciati conclude augurandosi che questo “saggio” inneschi un “percorso virtuoso” per il futuro, meritato dalla città, come dimostra anche il recente riconoscimento di “Borgo più amato d’Italia”.

Poi, tutti i presenti si sono portati all’ingresso della Pinacoteca per il taglio del nastro e la visita guidata da parte del curatore Andrea Bruciati alla mostra.

https://youtu.be/rdY3Bb2ifZg

La visita alla mostra con Andrea Bruciati, panoramica dell’insegnamento

Lezione-didascalica svolta in occasione di una mostra nella galleria civica dedicata agli artisti del territorio marchigiano, in particolare al percorso tematico su Claudio Ridolfi e altri protagonisti tra il Cinquecento e il Seicento. Obiettivo: offrire agli studenti e visitatori una comprensione completa, sia delle opere esposte che del valore della collezione pubblica e privata, valorizzando la connessione tra arte, storia del territorio e identità culturale. Il gruppo destinatario comprende studenti d’arte, storia e appassionati locali, con particolare attenzione alle diverse preparazioni individuali.

Momenti salienti dell’insegnamento

  • Attenta integrazione tra collezioni civiche e opere private, creando continui rimandi e confronti per una comprensione dinamica.
  • Valorizzazione degli artisti locali, stimolando il recupero delle radici culturali e promuovendo una partecipazione collettiva ed emozionale.
  • Costante ricerca di innovativa modalità espositiva (come l’uso delle pareti blu opaco), per favorire l’intimità e la connessione emotiva con le opere.
  • Presentazione di punti di vista interdisciplinari: senso iconografico, cronologico e approfondimenti sulla committenza e mercato dell’arte.
  • Attivazione di una didattica circolare: più fasi di domande, commenti e input per invitare gli studenti all’approfondimento personale.

Struttura del percorso didattico-espositivo

  • Presentazione del criterio curatoriale: verifica degli intenti tramite confronto tra titoli, opere e allestimento.
  • Spiegazione della nuova disposizione delle opere e colore delle pareti, valorizzazione sia della sezione archeologica che quella pittorica.
  • Approfondimento sul ruolo della collezione privata e sulla selezione delle opere chiave, come il Ridolfi con cornice originale.

Analisi tematica e confronto tra collezioni

  • Esame del ruolo della progressione cronologica vs. allestimento aperto con continui rimandi tra opere pubbliche e private.
  • Focus sull’opera di Claudio Ridolfi come icona e il progetto del catalogo dedicato alla raccolta civica.
  • Discussione del movimento culturale generato dalla valorizzazione degli artisti (diffusione dell’interesse, arrivo di segnalazioni e richieste).

Approfondimento storico-artistico delle opere esposte

  • Presentazione di capolavori come quello di Elisabetta Sirani, riferimento alla grazia e delicatezza anticromatica, confronto iconografico con la Madonna di Ridolfi.
  • Discussione sugli innesti tra grande pittura e influenze stilistiche di scuole quali quella di Tiziano e Raffaello.
  • Narrazione del mito di Niobe e inserimento di soggetti laici e sacri, offerta di una panoramica allargata dei generi e della qualità del periodo storico.

Riflessione sull’allestimento e sul valore dell’esperienza estetica

  • Analisi della disposizione e del “deposito aperto”, valorizzazione delle raffinazioni esecutive come nel paesaggio associato alla scuola di Tiziano.
  • Approfondimento del mito di Apollo e Marsia (scorticamento e innalzamento divino), stabilendo connessioni tra arte cristiana e pagana.
  • Elogio della fruizione emotiva e quasi fisica delle opere, data l’assenza di barriere in vetro.

Approfondimenti specialistici

  • Presentazione delle tematiche sul paesaggio, come nella scuola di Poussin e nell’esperienza del Grand Tour romano.
  • Analisi delle modalità di restauro e delle cornici, come elementi narrativi e visivi che strutturano la mostra.
  • Studio comparato di frammenti, poliittici ritrovati a livello internazionale, valorizzazione dell’unicità di opere normalmente inaccessibili.

Stimolo alla ricerca e valorizzazione

  • Invito allo studio e all’identificazione di attribuzioni sconosciute (opere anonime di grande interesse).
  • Presentazione di Bartolomeo Spenger e la sua Madonna della mela, analisi di collegamenti tra Rinascimento italiano ed Europa centrale.
  • Discussione su dipinti incompleti e attribuzioni di ambito veronese/tintorettiano, osservazioni sulle tecniche di luce e sulla modernità della pittura.

Sezione dedicata al paesaggio e conclusioni didattiche

  • Esplorazione di frammenti attribuiti a Salvatore Rosa, scuola fattorettesca e paesaggi pre-romantici di Rosa da Tivoli.
  • Riflessione sulla circolarità della mostra, presenza di opere che creano rimandi tra passato e presente, tra pubblico e privato.
  • Invito finale alle domande e alla responsabilità del pubblico nella fruizione attiva dell’arte.

Riflessioni e osservazioni critiche

  • La varietà dei livelli di preparazione degli studenti ha richiesto una flessibilità espositiva e spazio per domande e chiarimenti.
  • La presentazione di opere di artisti locali stimola forme di partecipazione proattiva e arricchisce la memoria collettiva.
  • Il ritmo della lezione e il dosaggio degli esempi sono fondamentali per mantenere viva l’attenzione e favorire l’assimilazione delle conoscenze.
  • La riflessione sulla dimensione emotiva della visita (assenza di vetro, vicinanza fisica alle opere) suggerisce un approccio pedagogico esperienziale.
  • La mostra favorisce l’interdisciplinarità, offrendo spunti sia storici, che tecnici, stilistici e di mercato dell’arte.

Feedback degli studenti

  • “L’esposizione ha reso la visita coinvolgente, permettendoci di avvicinarci alle opere come non avviene solitamente nei grandi musei; la varietà delle spiegazioni e la possibilità di porre domande hanno arricchito notevolmente la nostra comprensione dell’arte locale e del suo contesto storico.”



La maratona Don Giovanni al Pergolesi di Jesi piace. L’operazione di unire due versioni del regista Paul-Émile Fourny funziona, il resto lo fa Mozart. Bene scenografia, coro e cast

di Giovanni Filosa

L’edizione di Don Giovanni vista al Pergolesi di Jesi, in occasione dell’inaugurazione della Cinquantottesima Stagione lirica,(replica oggi, 19 ottobre, nel pomeriggio alle ore 16) ha diverse caratteristiche. Una importante è che rappresenta una versione completa dell’opera di Mozart, unendo insieme le cosiddette versioni di Praga e quella di Berlino, ottenendone un risultato compiuto nell’ottica della ricerca culturale musicale. Un rappresentazione che sfiora le 4 ore con un recupero anche filologico

Una coproduzione brillante e proficua fra vari teatri italiani ed europei, che ha dato lustro, senz’altro, a questa inaugurazione.

Fra gli ospiti all’inaugurazione, senza seguire alcun ordine, Katiuscia Cassetta, Marco Vinco, Roberto Catania, Sebastiano Mazzarini, Alessandra Boldreghini, Elisabetta Pierucci (figlia dell’indimenticabile ex direttore Carlo) Caterina Pierangeli, direttore della rete lirica delle Marche, i padroni di casa Lucia Chiatti, Cristian Carrara, Lorenzo Fiordelmondo. Poi Patrizia Sacchi, Emanuele Romagnoli (della ditta Taffo) e Serena Celli (responsabile regionale di Trenitalia, entrambi sponsor. E Roberto Catani, tra i maggiori rappresentanti del disegno animato, che ha abilmente e ottimamente creato le immagini grafiche dell’intera stagione lirica.


Tralasciamo la trama dell’opera, assai nota, sottolineando che “Don Giovanni” di Mozart, da sempre, “rappresenta il mito del seduttore libertino e senza scrupoli, un uomo ossessionato dalla conquista delle donne e dalla sfida delle leggi morali e divine, fino a essere punito e trascinato all’inferno. L’opera è un “dramma giocoso” che mescola elementi comici, tragici e soprannaturali, esplorando la dualità della natura umana e sfidando l’ordine morale dell’epoca”.

Dell’opera ricordiamo le arie più importanti, come “Madamina, il catalogo è questo” (Leporello), “Là ci darem la mano” (Don Giovanni e Zerlina), l’aria di Donna Elvira “Mi tradì quell’alma ingrata”, e le arie di Don Ottavio “Dalla sua pace” e “Il mio tesoro”.

Anche l’aria di Donna Anna “Non mi dir” e l’aria di Don Giovanni “Fin ch’han dal vino” sono molto famose.


Nella lettura del regista Paul-Émile Fourny, Don Giovanni è un personaggio che trae ispirazione da figure oscure, mitiche e leggendarie come Dracula o Nosferatu, un vampiro d’amore, che evoca la lunga migrazione di una creatura inafferrabile, guidata dal sangue della verginità, come abbiamo anticipato nella presentazione.


Una lettura che colpisce e che va supportata dall’aiuto di una scenografia indimenticabile che solo Benito Leonori ed il suo team, e i costumi bellissimi di Giovanna Fiorentini potevano concepire.

A tutto, si aggiunga Mario Spinaci, come visual designer e le luci di Patrick Méeus che hanno costruito l’atmosfera.

Il maestro Arthur Fagen, col suo lavoro prezioso e certosino, ha diretto il Time Machine ensemble, orchestra, molto giovane, nata otto anni fa nel seno della Fondazione Pergolesi Spontini.


E poi loro, i cantanti, un insieme di giovani di grande prospettiva, perché credo che cantare “Don Giovanni” sia, alla fine, come un esame di stato che si affronta dopo aver superato, ovviamente, un corso che gli ha creato un curriculum importante, tanto da condurli a Don Giovanni.

Voci adatte, scelte fior da fiore, movimenti scenici da attori che riescono a rendere ancor più vera la bellezza di quello che cantano. Sembravano una “allegra cricca di universitari” di una volta, in libera uscita, che alla fine si sono divertiti – soffrendo però nelle prove le pene … dell’inferno – e lo davano a vedere dando spessore e sostanza alle rispettive parti.

Non facciamo classifiche, perché Christian Federici (Don Giovanni), Luca Dall’Amico (il Commendatore), Maria Mudryak (Donna Anna), Valerio Borgioni (Don Ottavio), Louise Guenter (Donna Elvira), Stefano Marchisio (Leporello), Gianluca Failla (Masetto), Eleonora Boaretto (Zerlina) hanno reso alla grande nelle rispettive parti.


 Bene anche il Coro Ventidio Basso di Ascoli Piceno, col maestro Pasquale Veleno, e non dimentichiamo al clavicembalo il maestro Carlo Morganti, uno jesino da sempre nella lirica. Applausi a scena aperta, non solo alle “arie”, e alla fine tutti insieme a salutare. Una edizione che mi ha fatto dimenticare tutte le altre che avevo già seguito in “una mucchia” di anni.  




APP Ascoli Piceno Present, il 24 e 25 ottobre la decima edizione del festival all’insegna della multidisciplinareità

Si avvicina il decimo compleanno di APP – Ascoli Piceno Present, festival multidisciplinare delle arti sceniche contemporanee atteso il 24 e 25 ottobre su iniziativa del Comune di Ascoli Piceno con l’AMAT e il sostegno di Regione Marche e MiC. Il programma – dal pomeriggio a notte con 11 spettacoli nei magnifici spazi della città – offre la consueta full immersion nel teatro, musica e danza dell’oggi, punto di arrivo di una programmazione che pone l’attenzione sui nuovi linguaggi della scena, occasione privilegiata per quanti amano confrontarsi con le espressioni più significative del presente


Il lungo viaggio di APP si apre venerdì 24 ottobre alle ore 19 al Teatro dei Filarmonici con Fragili Film – Solo agli specchi, tappa di RIC.CI Reconstruction Italian Contemporary Choreography Anni ‘80/’90 – progetto ideato e diretto da Marinella Guatterini – dedicata a Marianna Troise, alla sua insaziabile passione per una danza forte e leggera, per l’acrobazia, le arti visive, la poesia, la parola e gli incontri con artisti, critici, gente di strada, clochard. «In un’epoca di macerie non c’è altra possibilità che lavorare su ciò che resta, soffiare sulle ceneri per riattivare il fuoco»: Alessandro Serra in Tragùdia. Il canto di Edipoalle ore 21.15 al Teatro Ventidio Basso riscrive il mito di Edipo per il pubblico di oggi, usando il testo antico come canale di connessione con una dimensione più alta e collettiva del sapere. Una delle band più acclamate del momento, Širom – Iztok Koren, Samo Kutin e Ana Kravanj – suonano alle ore 23 alla Chiesa di San Pietro in Castello un folk “immaginario” e “proveniente da un universo parallelo” come amano dire loro stessi; o un “folk che sembra folk ma non lo è”, come ha scritto qualcun altro. In sloveno širom significa “andare lontano” e “dappertutto” e questa ampiezza semantica rende bene l’idea di una musica in movimento, capace di cogliere e intrecciare modi e influenze eterogenee, riportando la molteplicità a sintesi.


Sabato 25 ottobre si fa denso il programma di APP sin dalla mattina alle ore 12 al Ridotto del Teatro Ventidio Basso con il concerto di Nino Gvilia, alter ego di Giulia Deval. La su musica è influenzata da folk e minimalismo: con l’uso di nastri magnetici, field recordings, una serie di strumenti bizzarri dalla texture vintage e canoni corali canta di foreste, corpi che si amano in modi inconsueti. Dedica alle ore 15.30 alla Sala della Vittoria della Pinacoteca Civica è un progetto ideato dalla danzatrice Sara Sguotti che si sviluppa attraverso l’invito a instaurare un dialogo autentico con uno spazio fisico e un suono unico, esclusivo e irripetibile. Mammut. Vita e morte di un’intelligenza artificiale, terza commedia di Fartagnan Teatro, al Teatro dei Filarmonici alle ore 17 vuole esplorare con toni comici e a volte grotteschi il tragico rapporto fra l’uomo e le intelligenze artificiali. Federica Rosellini, musicista e performer, alla Chiesa di San Pietro in Castello (ore 19), con la sua strumentazione elettronica in Ivan e i cani dice e compone, mescida la voce della propria madre registrata in russo con melodie, nenie e pulsazioni ritmiche; un “a solo” dolce e disperato, uno spettacolo tenerissimo, un canto d’anima intimo, personale, capace di raccontare, inaspettatamente, l’infanzia di tutti noi. «A Palermo, tutti possediamo una costellazione del lutto in cui le stelle sono persone ammazzate da Cosa Nostra». Partendo dalla cronaca degli anni Ottanta e dalle bombe del ‘92, intorno alla quale costruisce una coinvolgente intelaiatura biografica, Davide Enia in Autoritratto al Teatro Ventidio Basso alle ore 21.15 traccia «un autoritratto intimo e collettivo» di una comunità costretta a convivere con la continua epifania del male. La conclusione di APP alle ore 23 alla Chiesa di Sant’Andrea è con Sconfinamenti, incontro tra due eclettici artisti della scena italiana, Rodrigo D’Erasmo (musicista membro della band Afterhours) e Nicola Galli, esponente dell’attuale nouvelle vague della danza contemporanea italiana. In uno spazio di improvvisazione si dipana il dialogo sulla soglia dei rispettivi linguaggi artistici per comporre una partitura coreografico-sonora nell’istantaneità del gioco.


Abbonamenti: intero festival 50 euro, 4 spettacoli al Teatro Ventidio Basso e al Teatro dei Filarmonici 30 euro. Informazioni, prenotazioni e prevendite biglietteria del Teatro 0736 298770, AMAT 071 2072439, on line su www.vivaticket.com. Infoline 338 2812334, attiva i giorni del festival.




Adriatico Mediterraneo Festival, eventi anche a ottobre tra scoperta di nuovi talenti marchigiani e sostegno alle fragilità

La lunga edizione 2025 di Adriatico Mediterraneo, giunto alla diciannovesima edizione e da quest’anno finanziato anche dal Ministero della Cultura, prosegue anche per tutto il mese di ottobre con iniziative volte alla valorizzazione dei giovani talenti del territorio e di impronta sociale, per diffondere la musica come momento di condivisione e supporto per chi vive situazione di difficoltà e fragilità.

               Il 10 e 11 ottobre, grazie alla collaborazione con la Fondazione Salesi, Adriatico Mediterraneo Festival è entrato nell’Ospedale Salesi di Ancona, nei reparti di chirurgia pediatrica e neuropsichiatria infantile con il chitarrista classico Gianmarco D’Emilio, allievo d’eccellenza del Conservatorio Rossini di Pesaro, che ha interagito con bambine e bambini e ragazzi e ragazze ricoverati. Il 10 ottobre nel reparto di chirurgia pediatrica, D’Emilio ha tenuto un concerto- lezione sullo strumento della chitarra, suscitando la curiosità dei bambini ricoverati, l’11 ottobre invece, assieme agli educatori della Fondazione Salesi, ha tenuto un laboratorio su diversi strumenti musicali, come la chitarra classica, la lira, le percussioni, l’ukulele, tra gli altri, mostrando alle ragazze e ragazzi del reparto il loro uso e le diverse caratteristiche. Ha poi stimolato i ragazzi a cimentarsi con i vari strumenti, a rotazione, improvvisando un piccolo concerto per orchestra e voci, rivisitando al momento anche alcuni classici del pop. L’evento è stato molto toccante sia per i pazienti, sia per i genitori, gli educatori e il personale sanitario ed è servito per regalare qualche ora di spensieratezza a chi ne ha bisogno.

               Grande attenzione, da sempre, Adriatico Mediterraneo la dedica anche alla formazione dei giovani e per questo motivo, il 18 ottobre dalle h 15.30 alle h 19.30, presso la scuola Cantieri Musicali di Ancona, in corso Stamira, il maestro Giovanni Seneca, direttore artistico del Festival, terrà una masterclass gratuita di chitarra sia classica, sia elettrica sia acustica. Ci sarà una parte esplicativa e poi Seneca guiderà i partecipanti in esercizi pratici per poter acquisire capacità esecutive anche in contesti diversi da quelli squisitamente classici. L’evento è possibile grazie alla collaborazione con Cantieri Musicali (info e iscrizioni direzione@adriaticomediterraneo.eu).

               Valorizzazione dei giovani talenti marchigiani e commistione tra i diversi linguaggi musicali, saranno alla base dell’evento che si terrà al The Mole, il bistrot e caffè letterario della Mole Vanvitelliana, dalle h 10 di domenica 19 ottobre. L’appuntamento, oltre che della collaborazione del The Mole e di Cantieri Musicali, si arricchisce anche di quella con il Green Loop Festival.

               Adriatico Mediterraneo proporrà quattro interventi musicali di talentuosi ragazzi del territorio, che si intrecceranno con il convegno “Riviviamo l’energia. Costruire comunità energetiche rinnovabili e circolari” curato dal Green Loop Festival.

               Si esibiranno il duo Donnini-Console con un viaggio sulle musiche tradizionali europee (irlandesi, francesi, iberiche, balcaniche) e italiane (saltarelli, pizziche, occitane); i chitarristi classici Gianmarco D’Emilio e Giacomo Arcangeli, due talentuosi allievi del conservatorio Rossini di Pesaro che proporranno pagine tratte dal repertorio per chitarra classica in bilico tra colto e popolare, e il chitarrista e cantautore Alessandro Baro,  la cui ricerca musicale è volta a ritrovare le radici della musica folk con l’utilizzo della chitarra sia come strumento melodico sia a percussione, e con l’utilizzo di live electronics. L’ ingresso è gratuito, si potranno consumare colazioni e brunch curate da The Mole.

               Ultimo appuntamento di Adriatico Mediterraneo 2025 sarò il 24 ottobre alla Casa circondariale Ancona- Montacuto per un concerto del duo Emanuele e Bartolomeo dal titolo “É già domani – tra corde e parole che risuonano nel tempo”. L’iniziativa, possibile grazie alla sensibilità del Garante regionale dei diritti della persona, Giancarlo Giulianelli, e della direttrice della casa circondariale Manuela Ceresani, è pensata per portare la musica, che unisce e abbatte le barriere, oltre a sostenere nei momenti più difficili, ai detenuti del carcere di Ancona.

               Il duo Emanuele e Bartolomeo propone un percorso che vuole intercettare le canzoni che sono riuscite a colpire i cuori di migliaia di persone, cercando di far emergere la formula che si cela dentro ognuno di questi brani. Sarà un programma chitarra e voce della durata di circa un’ora, durante il quale il duo proporrà brani del grande cantautorato italiano, alcune loro composizioni inedite e una selezione dei grandi successi del pop americano. Si terrà nella Sala Polivalente, zona Area Trattamentale della Casa Circondariale di Ancona.

               Con questi appuntamenti, Adriatico Mediterraneo, che per il 2025 ha avuto il sostegno degli enti pubblici, su tutti il Comune di Ancona, e sponsor privati, dà appuntamento al 2026 per il ventennale del festival, che si pone come una manifestazione identitaria per la città di Ancona e tutta la regione Marche.

www.adriaticomediterraneo.eu

www.facebook.com/adriaticomediterraneo.festival  

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Festival Parcoscenico 2025 – The Game dal 18 ottobre al 9 novembre 2025, un’avventura-gioco in 8 Comuni tra le province di Ascoli Piceno e Macerata

È stato presentato questa mattina il programma di “Parcoscenico 2025- The Game – Oltre il palco, dentro la natura”, la seconda edizione del primo festival autunnale dell’Appennino centrale al via dal 18 ottobre al 9 novembre 2025, promosso dal Bim Tronto e dalla Regione Marche, con il patrocinio del Commissario straordinario alla Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli e dall’ente Parco dei Monti Sibillini insieme con gli 8 comuni di San Severino Marche, Pieve Torina, Visso, Castelsantangelo sul Nera, Montegallo, Montemonaco, Arquata del Tronto e Acquasanta Terme, curato dall’Associazione Parcoscenico con la direzione artistica di Cecilia Menghini e Omar Rossi, ideatori e coordinatori del progetto.


Dal 18 ottobre al 9 novembre 2025 la manifestazione torna con un’entusiasmante avventura-gioco itinerante intitolata “Parcoscenico – The Game: Il mistero della Pantafa”.  Il cuore del progetto sono le escursioni spettacolo, un format originale che fonde teatro itinerante, spiegazioni naturalistiche a cura delle Guide AIGAE e coinvolgimento diretto del pubblico in uno scenario paesaggistico d’eccezione. Il percorso tocca in particolare le aree di tre parchi dell’Appennino Centrale: il Parco Nazionale dei Monti Sibillini, il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e il Parco Naturale Regionale del Monte San Vicino e Canfaito, coinvolgendo8 Comuni delle Marche, uniti in rete, i cui territori si estendono nelle province di Ascoli Piceno e Macerata. “Parcoscenico – The Game” non sarà più una serie di episodi distinti, ma un’unica avventura in più livelli che si svilupperà lungo le tappe del festival. Tre giocatori, trasformati in avatar, saranno catapultati in un videogioco narrativo ambientato nel mondo dell’Appennino centrale, misterioso e suggestivo, con la regia di Gabriele Claretti e la drammaturgia di Valentino Eugeni.


“Siamo orgogliosi di presentare questa seconda edizione di Parcoscenico, un esempio virtuoso di promozione turistica -culturale, dimostrando come questo festival possa diventare volano per la rinascita dei territori interni e per la loro destagionalizzazione. Forti del successo dello scorso anno, abbiamo ampliato la valorizzazione del territorio attraverso l’unione di otto Comuni per un’offerta turistica e culturale condivisa, un segnale forte e lodevole, che abbraccia ben tre grandi aree naturalistiche dell’Appennino centrale- ha dichiarato il Presidente Bim Tronto Luigi Contisiciani.


Parcoscenico rappresenta un’importante occasione per valorizzare le aree interne del cratere sismico, coniugando la cultura, l’arte e la tutela del paesaggio. La ricostruzione materiale dei territori colpiti dal sisma deve procedere di pari passo con quella sociale e culturale ed è un elemento importante per la lotta allo spopolamento e al calo demografico, che rappresentano un vero problema non solo dell’Appennino, ma di tutta Italia ed Europa. Progetti come questo contribuiscono a rafforzare il senso di comunità, a promuovere un turismo sostenibile e a restituire centralità ai borghi dell’Appennino, rendendoli nuovamente luoghi vivi e attrattivi” ha dichiarato il Commissario Straordinario alla Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli.


“Iniziative come questa sono assolutamente da guardare con favore, non solo in quanto volte alla valorizzazione e promozione del territorio di riferimento, ma anche perché perfettamente compatibili con il contesto ambientale, perché all’insegna della destagionalizzazione e perché in grado di esercitare una forte attrattività turistica, non dimenticando al contempo il coinvolgimento degli operatori del settore, come le guide. Offerta turistica che, analogamente a quella avviata dalle DMO (Destination Management Organization) attive sul territorio, come quella che ha per capofila il Comune di Montefortino o come quella che ha per capofila il Comune di Amandola, possono trovare una loro naturale collocazione nello strumento di pianificazione turistica di cui il Parco si è dotato da ormai più di 20 anni e che è rappresentato dalla Carta Europea del Turismo Sostenibile (CETS). Ne approfitto per comunicare che la documentazione di candidatura della programmazione della CETS 2025-2029 è stata approvata nei giorni scorsi da EuroParc Federation, associazione che riunisce oltre 400 aree protette in tutta Europa”ha dichiarato il Presidente del Parco Monti Sibillini Andrea Spaterna.


“L’associazione ParcoScenico ha vinto nuovamente il bando di promozione turistica, valorizzando il ruolo educativo e di accompagnamento delle guide ambientali escursionistiche. Queste figure avvicinano le persone alla natura in modo consapevole e sicuro, spesso con iniziative creative come il teatro all’aperto. L’iniziativa promuove territori montani e borghi colpiti dal sisma del 2016. Fondi pubblici per progetti simili sono fondamentali per far conoscere e vivere il patrimonio naturale della regione” ha dichiarato la coordinatrice regionale Guide AIGAE Federica Feliciani.


“Quest’anno alziamo l’asticella del coinvolgimento: il pubblico non è solo spettatore, ma parte attiva. Ogni escursionista sarà chiamato ad aiutare gli avatar, risolvere enigmi, combattere i ‘cattivi’ del gioco e scoprire l’identità della mitica Pantafa,” hanno spiegato Cecilia Menghini e Omar Rossi, direttori artistici del festival-Il linguaggio del gioco ci permette di riscoprire il valore profondo del camminare insieme e dell’abitare i nostri luoghi con uno sguardo nuovo. Vi invitiamo a seguirci in questa nuova avventura.”


Il programma dettagliato, gli indizi e le informazioni relative alla prenotazione obbligatoria sono disponibili sul sito ufficiale del festival: www.parcoscenico.com e sulle pagine Instagram e Facebook “ParcoscenicoAPS”. Per maggiori informazioni info@bimtronto-ap.it




Al via il 20 ottobre al Teatro delle Muse di Ancona le 11 serate-evento del ciclo di incontri L’alfabeto della Memoria a cura di Marche Teatro

Al via il 20 ottobre al Teatro delle Muse di Ancona le 11 serate-evento del ciclo di incontri L’alfabeto della Memoria a cura di Marche Teatro. Si parte lunedì alle ore 19.30 con Eugenio Barba fondatore e direttore dell’Odin Teatret, è ritenuto l’ultimo maestro teatrale occidentale vivente con lui sul palco l’attrice e regista Julia Varley storica e fondamentale presenza dell’Odin Teatret che assieme a Eugenio Barba porta avanti tutti i progetti.

Con dimostrazioni pratiche e riflessioni, Eugenio Barba e Julia Varley affronteranno i diversi aspetti del rapporto dell’attore con lo spazio (GLI SPEAZI DEL TEATRO).

Esiste uno spazio esterno, geografico, che abbraccia l’attore sul palco. Esiste uno spazio interiore fatto di immagini e motivazioni. Lo spazio danza e si trasforma attraverso il movimento dell’attore. La voce crea spazi intimi e panorami lontani. A teatro, spazio e tempo creano flussi e ritmi che influenzano la percezione dello spettatore.

Gli spettacoli di gruppo dell’Odin Teatret utilizzano uno spazio “fiume”, con gli spettatori disposti su due lati del palco. Ciò presuppone una tecnica attoriale capace di muoversi contemporaneamente in direzioni diverse, con una drammaturgia del corpo già implicita in ogni azione.


Gli incontri show sono tutti al Teatro delle Muse e sono moderati dall’attrice e performer Annalisa Canfora.

L’alfabeto della memoria vuole essere allora uno spazio di riflessione artistica e disordinata su come si vive, si accetta, si cavalca il cambiamento. Su come cambiano le parole e il senso che hanno per noi e per la società. È un alfabeto tematico sul quale sono stati invitati a discutere, riflettere e proporre punti di vista, i personaggi più in vista nel campo del giornalismo, dello spettacolo, dell’imprenditoria, della letteratura.


Dopo al data del 20 ottobre gli appuntamenti proseguiranno lunedì 3 novembre con il Presidente della Biennale di Venezia Pietrangelo Buttafuoco che presenta Rivista edita dalla Biennale di Venezia. Pensata e realizzata esclusivamente in formato cartaceo, ogni numero di Rivista è dedicato a un tema monografico e accoglie interventi, testimonianze, e contributi inediti ed esclusivi, firmati da artisti, studiosi e figure di rilievo del panorama culturale e della società civile, sia italiana che internazionale.


Lunedì 24 novembre arriva sul palco delle Muse il politico, giornalista, scrittore e regista Walter Veltroni, che tratterà il tema della Comunità; martedì 2 dicembre è con noi la giornalista e scrittrice Concita De Gregorio che parlerà di Madri.


Venerdì 9 gennaio l’incontro è con l’imprenditore Oscar Farinetti sul tema del Silenzio, mercoledì 28 gennaio è la volta del cantautore Niccolò Fabi che tratterà il tema della Libertà, lunedì 16 febbraio la scrittrice Chiara Valerio ci parla di Fraintendimenti.


Poi ancora giovedì 5 marzo è la volta della scrittrice, conduttrice radiofonica e autrice televisiva Chiara Gamberale e della Trasformazione, lunedì 30 marzo il giornalista e scrittore Marcello Veneziani che ci parlerà di Disamore e amore.


Lunedì 13 aprile l’incontro è con il critico letterario e scrittore Emanuele Trevi affronta il tema degli Adattamenti. Chiude il ciclo di appuntamenti martedì 28 aprile lo scrittore, giornalista, critico letterario, curatore editoriale, poeta Roberto Cotroneo e ci parlerà di Perturbamenti.


Il programma degli incontri de L’Alfabeto della Memoria è sostenuto dall’Università Politecnica delle Marche. Per gli studenti dell’Università Politecnica delle Marche gli appuntamenti sono tutti ad ingresso gratuito mostrando il tesserino in biglietteria e ritirando lì direttamente il biglietto fino ad esaurimento posti.

Il prezzo del singolo biglietto è €6,00 posto unico e sono acquistabili su vivaticket.it o in biglietteria del Teatro delle Muse escluso l’appuntamento del 3 novembre con Pietrangelo Buttafuoco che è gratuito per tutti previa prenotazione del posto sulla piattaforma eventbrite.


Info biglietteria Teatro delle Muse 071 52525 biglietteria@teatrodellemuse.org e ufficio gruppi 071 20784222 info@marcheteatro.it


Marche Teatro_ è sostenuto da Comune di Ancona/Assessorato alla Cultura, Regione Marche/Assessorato alla Cultura, Ministero della Cultura, Camera di Commercio delle Marche in collaborazione con: Banco Marchigiano, FMG Frittelli Maritime Group, Pastificio Luciana Mosconi, CO.PE.MO..

www.marcheteatro.it


Ecco il calendario di “L’Alfabeto della Memoria” al Teatro delle Muse di Ancona, stagione 2025–2026. Gli incontri si tengono alle ore 19:30 nella Sala Grande o al Ridotto

Questo ciclo di 11 serate, ideato da Marche Teatro e moderato da Annalisa Canfora, propone un viaggio attraverso le parole e i cambiamenti della società, con ospiti di spicco del giornalismo, della cultura, dello spettacolo e dell’imprenditoria. Ogni appuntamento è dedicato a una lettera dell’alfabeto e al suo significato simbolico.


📅 Calendario degli incontri

Data Ospite Lettera Tema
20 ottobre 2025 Eugenio Barba O Odin Teatret
3 novembre 2025 Pietrangelo Buttafuoco R Rivista della Biennale
24 novembre 2025 Walter Veltroni C Comunità
2 dicembre 2025 Concita De Gregorio M Madri
9 gennaio 2026 Oscar Farinetti S Silenzio
28 gennaio 2026 Niccolò Fabi L Libertà
16 febbraio 2026 Chiara Valerio F Fraintendimenti
5 marzo 2026 Stefano Massini T Teatro
19 marzo 2026 Daria Bignardi V Verità
9 aprile 2026 Alessandro Baricco E Epica
28 aprile 2026 Roberto Saviano D Dissenso

🎟️ Prenotazioni e biglietti: disponibili sul sito di Marche Teatro marche teatro.




Amat, ecco alcuni eventi proposti nelle Marche dal 17 al 26 ottobre

Amat, ecco alcuni eventi proposti nelle Marche dal 17 al 26 ottobre.

FANO | venerdì 17 ottobre
Teatro della Fortuna ore 21
ALESSIO BONI, ANTONELLA ATTILI
ILIADE
IL GIOCO DEGLI DEI
FRANCESCO NICCOLINI
ROBERTO ALDORASI, MARCELLO PRAYER


ANCONA sabato 18 ottobre
Teatro Panettone ore 21
Tout Le Cirque
JASHGAWRONSKY BROTHERS
TOYBOYS

FANO | sabato 18 ottobre
Teatro della Fortuna ore 21
ALESSIO BONI, ANTONELLA ATTILI
ILIADE
IL GIOCO DEGLI DEI
FRANCESCO NICCOLINI
ROBERTO ALDORASI, MARCELLO PRAYER

PESARO | sabato 18 ottobre
Teatro Rossini Sala della Repubblica ore 17
VOCI D’AMORE
FEDERICO NICOLETTA
DIANA HÖBEL


FANO | domenica 19 ottobre
Teatro della Fortuna ore 17
ALESSIO BONI, ANTONELLA ATTILI
ILIADE
IL GIOCO DEGLI DEI
FRANCESCO NICCOLINI
ROBERTO ALDORASI, MARCELLO PRAYER

MONTECOSARO | domenica 19 ottobre
Teatro delle Logge ore 18
COMPAGNIA HUNT
15:36 
[prima nazionale]
GIOSY SAMPAOLO, PIETRO CARDARELLI

PESARO | domenica 19 ottobre
Sala della Repubblica ore 11
CONFERENZE CON ESEMPI MUSICALI DAL VIVO
RELATORE M° MARIO TOTARO
ERIK SATIE, IL PRECURSORE

URBINO | domenica 19 ottobre
Teatro Sanzio ore 17
FRANCESCO PANNOFINO, FRANCESCO ACQUAROLI, PAOLO SASSANELLI
ROSENCRANTZ E GUILDENSTERN SONO MORTI
TOM STOPPARD
ALBERTO RIZZI


SAN SEVERINO MARCHE | mercoledì 22 ottobre
Teatro Feronia ore 20.45
MADDALENA CRIPPA, SERGIO BASILE, ALESSANDRO SAMPAOLI,
GIANLUIGI FOGACCI, ALESSANDRO AVERONE, EMILIA SCATIGNO
CRISI DI NERVI. TRE ATTI UNICI DI ANTON CECHOV
L’ORSO, I DANNI DEL TABACCO, LA DOMANDA DI MATRIMONIO
PETER STEIN
CARLO BELLAMIO


ASCOLI PICENO | venerdì 24 ottobre
APP Ascoli Piceno Present
Teatro dei Filarmonici ore 19
MARIANNA TROISE
FRAGILI FILM
SOLO AGLI SPECCHI
Teatro Ventidio Basso ore 21.15
ALESSANDRO SERRA
TRAGÙDIA
IL CANTO DI EDIPO
Chiesa di San Pietro in Castello ore 23
ŠIROM
IN CONCERTO


FERMO | venerdì 24 ottobre
Teatro dell’Aquila ore 21
PETER STEIN
CRISI DI NERVI. TRE ATTI UNICI DI ANTON ČECHOV
MADDALENA CRIPPA, ALESSANDRO SAMPAOLI, SERGIO BASILE
GIANLUIGI FOGACCI, ALESSANDRO AVERONE, EMILIA SCATIGNO
CARLO BELLAMIO


ANCONA sabato 25 ottobre
Teatro Panettone ore 21
Teatro Contemporaneo
ALESSANDRA MERICO
VITA GRAMA DI UN’EROINA MODERNA

ASCOLI PICENO | sabato 25 ottobre
APP Ascoli Piceno Present
Ridotto del Teatro Ventidio Basso ore 12
NINO GVILIA
IN CONCERTO
Pinacoteca Civica, Sala Della Vittoria ore 15.30
SARA SGUOTTI
DEDICA
Teatro dei Filarmonici ore 17
FARTAGNAN TEATRO
MAMMUT
VITA E MORTE
DI UN’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Chiesa di San Pietro in Castello ore 19
FEDERICA ROSELLINI
IVAN E I CANI
Teatro Ventidio Basso ore 21.15
DAVIDE ENIA
AUTORITRATTO
Chiesa di Sant’Andrea ore 23
RODRIGO D’ERASMO & NICOLA GALLI
SCONFINAMENTI
DIALOGO TRA MUSICA E DANZA

FERMO | sabato 25 ottobre
Teatro dell’Aquila ore 21
PETER STEIN
CRISI DI NERVI. TRE ATTI UNICI DI ANTON ČECHOV
MADDALENA CRIPPA, ALESSANDRO SAMPAOLI, SERGIO BASILE
GIANLUIGI FOGACCI, ALESSANDRO AVERONE, EMILIA SCATIGNO
CARLO BELLAMIO

SAN GINESIO| sabato 25 ottobre
Oratorio di Sant’Agostino ore 17
ART FRACTION FOUNDATION & ANIMATION THEATRE IN POZNAŃ
WE LIVE HERE


FERMO | domenica 26 ottobre
Teatro dell’Aquila ore 17
PETER STEIN
CRISI DI NERVI. TRE ATTI UNICI DI ANTON ČECHOV
MADDALENA CRIPPA, ALESSANDRO SAMPAOLI, SERGIO BASILE
GIANLUIGI FOGACCI, ALESSANDRO AVERONE, EMILIA SCATIGNO
CARLO BELLAMIO

SAN LORENZO IN CAMPO | domenica 26 ottobre
Teatrino dell’Oratorio ore 17
ART FRACTION FOUNDATION & ANIMATION THEATRE IN POZNAŃ
WE LIVE HERE

TOLENTINO | domenica 26 ottobre
Teatro Vaccaj ore 21.15
ELIO
QUANDO UN MUSICISTA RIDE
GIORGIO GALLIONE
PAOLO SILVESTRI




Il fascino ambiguo e misterioso di Don Giovanni apre la stagione del Pergolesi di Jesi il 17 ottobre alle 20:30  

di Giovanni Filosa

Il regista Paul-Emile Fourny, di consolidata esperienza teatrale, afferma che “Don Giovanni” di W.A. Mozart sarà in grado di farci dimenticare tutte le altre edizioni e, soprattutto, interpretazioni, che abbiamo mai visto, seguito, ascoltato nella nostra vita. La domanda dalle cento pistole, “perché?”, è aleggiata nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’opera che inaugurerà la 58/a Stagione Lirica di Tradizione, venerdì 17 ottobre alle ore 20:30 con replica domenica 19 ottobre alle ore 16, del Pergolesi di Jesi.


Chi è Don Giovanni? L’uomo che concepisce l’erotismo come forma di conoscenza e, ancor più, lo sfrontato eroe che osa lanciare la sua sfida a Dio? “Il protagonista dell’opera di Mozart è un personaggio che filosofi e studiosi hanno tentato di analizzare secondo diverse angolature, sedotti dal suo fascino sfuggente”.


Nella lettura di Paul-Émile Fourny, Don Giovanni è un personaggio che trae ispirazione da figure oscure, mitiche e leggendarie come Dracula o Nosferatu, un vampiro d’amore, che evoca la lunga migrazione di una creatura inafferrabile, guidata dal sangue della verginità.


Il mito – spiega il regista – nasce come racconto favoloso e popolare che narra le azioni e le avventure di esseri che personificano e rappresentano le forze della natura. Un mito come quello del vampiro, che verrà infine catturato e punito dal soprannaturale al momento del banchetto di pietra”.

Quindi c’è da aspettarsi un capolavoro stravolto? “Nessuno stravolgimento – ci ha detto il regista – il vampiro, Nosferatu e gli altri rappresentano la quotidianità che viviamo, una metafora di personaggi combattuti, sbattuti forse dalla ricerca della vita eterna”.


L’opera viene proposta in una nuova produzione, frutto della collaborazione tra teatri italiani e europei: Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi, Fondazione Teatro Coccia di Novara, Teatro Marrucino di Chieti, Opéra-Théâtre de l’Eurométropole de Metz, NOF Nouvel Opéra Fribourg – Neue Oper Freiburg. Nuovo l’allestimento, costruito nei laboratori scenografici e di sartoria della città marchigiana. E questo è importante, sull’essere, la Fondazione Pergolesi Spontini, capace ormai di guardare al futuro della lirica e del teatro dal vivo in generale.


Maestro concertatore sarà Arthur Fagen, direttore Musicale dell’Opera di Atlanta dal 2010, la produzione è firmata dal “consolidato gruppo creativo composto da Paul-Émile Fourny alla regia, l’ottimo Benito Leonori per le scene, Giovanna Fiorentini ai costumi, luci di Patrick Méeüs e visual designer Mario Spinaci. Il cast che il regista definisce “un gruppo di eccellenti cantanti e straordinari attori”, è prevalentemente under 35, con artisti di valore internazionale: Christian Federici (Don Giovanni), Maria Mudryak (Donna Anna), Louise Guenter (Donna Elvira), Valerio Borgioni (Don Ottavio), Stefano Marchisio (Leporello), Gianluca Failla (Masetto), Eleonora Boaretto (Zerlina), Luca Dall’Amico (Commendatore). Under 35 anche l’orchestra, il Time Machine Ensemble, canta il Coro Ventidio Basso di Ascoli Piceno. L’edizione è Bärenreiter.


E, come hanno anche confermato la direttrice generale Lucia Chiatti, il direttore artistico Cristian Carrara, il sindaco di Jesi Lorenzo Fiordelmondo, ciò che conta è che la Fondazione Pergolesi Spontini è in grado di guardare ed affrontare, con le sue maestranze, il futuro della lirica e del teatro dal vivo in generale. Per la recita domenicale del “Don Giovanni” è previsto un servizio di “Opera accessibile” con audiodescrizione per persone cieche e ipovedenti, sopra titoli per persone sorde e ipoudenti, percorsi e guide inclusive prima dello spettacolo.


Grazie alla collaborazione tra Fondazione Pergolesi Spontini e AXESS Associazione per l’Accessibilità alla Cultura, domenica 19 ottobre dalle ore 14 gli utenti del servizio sono coinvolti in un percorso inclusivo e multisensoriale alla scoperta dell’opera, quindi alle ore 15 guida all’opera, e alle ore 16 lo spettacolo accessibile.