Dall’ 8 ottobre 2025 saranno in vendita i nuovi abbonamenti alla Stagione del Teatro dell’Aquila 2025-2026 di Fermo
Da mercoledì 8 ottobre2025 saranno in vendita i nuovi abbonamenti alla Stagione del Teatro dell’Aquila 2025-2026, promossa dal Comune di Fermo – Assessorato alla Cultura e da Amat, che comprende nove spettacoli.
Dal 22 settembre al 3 ottobre c’è stata la prelazione degli abbonati della vecchia stagione con conferma del turno e del posto, da sabato 4 a lunedì 6 ottobre la prelazione dei vecchi abbonati con cambio turno e/o posto.
BIGLIETTERIA TEATRO DELL’AQUILA
FINO AL 12 OTTOBRE Aperta tutti i giorni (domenica inclusa) orario 10-13; 16.30-19.30
7 OTTOBRE biglietteria aperta per informazioni sulla stagione 2025/26 e per la vendita dei biglietti dello spettacolo “Europeana” con orario: 10-13 e dalle 16.30 fino all’inizio dello spettacolo
Festival regionale “Marche in Atti”: cinque spettacoli in gara dal 5 ottobre al 7 dicembre 2025 al teatro Il Piccolo di Jesi
L’edizione di Marche in Atti 2025 si terrà al Teatro “Il Piccolo” di Jesi e il Festival eleggerà la compagnia che rappresenterà le Marche al Gran Premio Nazionale della FITA (Federazione Italiana Teatro Amatori).
Cinque spettacoli di teatro amatoriale si contenderanno il primo posto del Festival Marche in Atti, la kermesse regionale dedicata al teatro amatoriale organizzata dalla Fita Marche. Il calendario degli spettacoli si snoderà dal 5 ottobre al 7 dicembre 2025 al teatro Il Piccolo di Jesi ed è realizzata con il patrocinio della Regione Marche e del Comune di Jesi.
“Il teatro rappresenta un grande patrimonio della vita culturale delle Marche e coinvolge centinaia di compagnie teatrali amatoriali – spiega il neo presidente Fita Marche Mauro Pierfederici – l’edizione 2025 del festival Marche in Atti porta alla ribalta il lavoro dei tanti appassionati che operano ogni giorno con passione e tra mille difficoltà, dedicando tempo e risorse personali alla cultura e all’aggregazione sociale. In questo contesto, le amministrazioni pubbliche che agevolano gli spettacoli teatrali danno un impulso positivo all’aggregazione in campo artistico e hanno da sempre un ruolo fondamentale nel promuovere una cultura diffusa sui territori”.
Il primo spettacolo del festival Marche in Atti sarà “Qui e Ora della compagnia Teatrofficina, in programma Domenica 5 ottobre 2025 alle ore 17.15.
I prossimi spettacoli
Il calendario di Marche in Atti proseguirà domenica 12 ottobre alle ore 17:15 con lo spettacolo “Il Club dello Scarabeo” della compagnia Recremisi, mentre domenica 9 novembre alle ore 17:15 le compagnie Teatro Drao e Teatro tre metteranno in scena “Manola”. Sabato 22 novembre alle ore 21:15 la compagnia Lab. Minimo Teatro presenterà “Trappola Mortale”. Domenica 30 novembre alle ore 17:15 la compagnia C.D.F. Caldarelli si esibirà con “L’invitato Speciale”. La serata conclusiva del Festival si terrà domenica 7 dicembre alle 17.15, con lo spettacolo fuori concorso proposto da Teatro Time “Destinatario Sconosciuto” e a seguire la premiazione delle compagnie in gara che tra i vari premi, decreterà l’accesso alla fase nazionale del Gran Premio Nazionale della FITA (Federazione Italiana Teatro Amatori) alla Compagnia vincitrice.
Info e prenotazioni 3293944326.
Riverberi 2025: il jazz che emoziona e sorprende. I prossimi tre appuntamenti del 5 e 9 ottobre e del 1° novembre
Il festival Riverberi 2025 è un invito a scoprire il jazz in tutte le sue sfumature, un’esperienza che va oltre la semplice musica per toccare l’anima. Con tre appuntamenti imperdibili, il festival promette serate ricche di poesia, intensità e sorprese inaspettate.
Servillo / Girotto / Mangalavite – L’anno che verrà
Domenica 5 ottobre, ore 18:00 – Teatro Ideale di Servigliano (TUTTO ESAURITO)
Un viaggio intimo e profondo tra le canzoni di Lucio Dalla. Il trio, composto da Peppe Servillo, Javier Girotto e Natalio Mangalavite, ripropone i capolavori del cantautore bolognese con una sensibilità e una poesia uniche. Il loro è un omaggio sincero, che scava nell’essenza dei brani, restituendoli con nuova intensità e una delicatezza rara. Un concerto che ha già registrato il tutto esaurito, a dimostrazione del grande affetto del pubblico per questo progetto.
Fabrizio Bosso & Julian Oliver Mazzariello – Il cielo è pieno di stelle
Giovedì 9 ottobre, ore 21:15 – Teatro Comunale di Porto San Giorgio (BIGLIETTI DISPONIBILI)
L’incanto di Pino Daniele rivive nel dialogo raffinato tra la tromba di Fabrizio Bosso e il pianoforte di Julian Oliver Mazzariello. “Il cielo è pieno di stelle” non è solo un tributo, ma un vero e proprio incontro artistico in cui la tecnica impeccabile e la sensibilità dei due musicisti si fondono in un’armonia perfetta. Le melodie senza tempo di Pino Daniele vengono reinterpretate con un tocco jazzistico elegante, creando un’atmosfera magica e coinvolgente. I biglietti sono ancora disponibili per questa serata che si preannuncia indimenticabile.
Marco Colonna – Lucian Ban – Mat Maneri – Canto Trio
Sabato 1 novembre, ore 21:15 – Teatro Comunale di Penna San Giovanni (BIGLIETTI DISPONIBILI)
Un appuntamento imperdibile per gli amanti della sperimentazione e dell’avanguardia. Il Canto Trio, un’inedita formazione Italia/USA, riunisce tre fuoriclasse assoluti: Marco Colonna ai clarinetti, Lucian Ban al pianoforte e Mat Maneri alla viola. La loro è un’esperienza sonora fuori dagli schemi, un viaggio imprevedibile tra lirismo, avanguardia e pura improvvisazione.
La cornice di questo evento è il Teatro Comunale di Penna San Giovanni, un gioiello ligneo del 1780 recentemente restaurato. Questo luogo affascinante amplifica ogni sfumatura sonora, trasformando ogni nota in pura magia. Non perdere l’occasione di assistere a un concerto che promette di sorprendere e di lasciare il segno. Anche per questo evento i biglietti sono disponibili.
La nuova stagione lirica del Teatro Pergolesi di Jesi 2025: un viaggio visivo e musicale tra tradizione e innovazione
di Giovanni Filosa
La stagione lirica 2025 del Teatro Pergolesi di Jesi si presenta con un volto radicalmente rinnovato, non solo per la qualità e varietà del cartellone, ma per l’audace scelta di trasformare l’identità visiva dell’intera programmazione. Un progetto che fonde arte, musica e comunicazione in un’esperienza immersiva e poetica, capace di coinvolgere il pubblico ben prima che si alzi il sipario.
✨ Un’identità visiva firmata Roberto Catani
Il cuore pulsante di questa trasformazione è il lavoro dell’illustratore e animatore jesino Roberto Catani, artista di fama internazionale, noto per cortometraggi come Il burattino e la balena, selezionato alla Biennale di Venezia 2024. Catani ha realizzato quattro illustrazioni originali — disegni su carta eseguiti con Oilbar, gesso, pastello e puntasecca — che interpretano visivamente le opere in programma. Ogni manifesto diventa così un’opera d’arte autonoma, capace di evocare atmosfere, emozioni e simbolismi legati ai titoli in cartellone.
Il progetto grafico, ideato da Toni di Grigio, si propone come una nuova grammatica visiva per il teatro: non più semplice promozione, ma narrazione artistica. Le immagini non illustrano, ma interpretano. Non descrivono, ma suggeriscono. E in questo processo, lo spettatore è chiamato a leggere, decifrare, immergersi.
🎼 Il cartellone: tra classici, riscoperte e debutti
La stagione si apre il 17 ottobre con Don Giovanni di Mozart, in coproduzione con teatri italiani, francesi e svizzeri. Un’anteprima per i giovani del progetto Musicadentro è prevista il 15 ottobre, seguita dalla replica pomeridiana del 19 ottobre.
Segue il ritorno di L’Olimpiade di Giovanni Battista Pergolesi, il 21 e 23 novembre, nella città che gli ha dato i natali. L’opera, su libretto di Metastasio, sarà proposta nell’edizione critica curata da Francesco Degrada e Claudio Toscani per la Fondazione Pergolesi Spontini.
Il 29 e 30 novembre sarà la volta di una novità assoluta: Il giudizio di Paride. Processo a un deicida, con libretto di Fabio Ceresa e musica di Paolo Marchettini, compositore italiano attivo negli Stati Uniti. Un’opera contemporanea che promette di scuotere il pubblico con tematiche forti e una drammaturgia incisiva.
Il 19 e 21 dicembre torna La bohème di Puccini, in un allestimento dell’Opéra-Théâtre de l’Eurométropole de Metz, con la regia di Paul-Émile Fourny. Un classico intramontabile, rivisitato con sensibilità europea.
A chiudere la stagione, il 29 dicembre, sarà Romeo e Giulietta, balletto in due atti su musica di Tchaikovsky, ispirato al dramma shakespeariano. Coreografia e costumi di Federico Veratti, scenografia di Marco Pesta, sul palco Il Balletto di Milano.
🗣 Una presentazione che è già spettacolo
Durante la conferenza stampa, i relatori — tra cui il vicesindaco Samuele Animali, Lucia Chiatti (direttrice della Fondazione), Sebastiano Mazzarini, Massimo Pigliapoco, Roberto Catani e Cristian Carrara (direttore artistico, in collegamento video) — hanno sottolineato l’importanza di questo nuovo approccio comunicativo. Le opere non sono più solo titoli da rappresentare, ma esperienze da vivere, da leggere, da contemplare. Le illustrazioni diventano portali visivi, capaci di anticipare la poesia e la tensione drammatica di ciò che accadrà in scena.
📣 Un invito al pubblico
La stagione lirica del Pergolesi 2025 non è solo un programma di spettacoli: è un manifesto culturale. Un invito a guardare, ascoltare, interpretare. A lasciarsi coinvolgere da un teatro che si rinnova, senza tradire la sua anima artigianale e la sua vocazione lirica.
IL COMUNICATO UFFICIALE
Il Teatro Pergolesi di Jesi – dal 1968 nel novero del Teatri di Tradizione – accoglie la 58^ Stagione Lirica di Tradizione dal 17 ottobre al 29 dicembre 2025, con la direzione artistica di Cristian Carrara, e la direzione generale di Lucia Chiatti. In programma, le nuove produzioni del “Don Giovanni” di Mozart e de “L’olimpiade” di Pergolesi, la prima esecuzione assoluta de “Il giudizio di Paride. Processo a un deicida” su libretto di Fabio Ceresa e musica di Paolo Marchettini, “La bohème” di Puccini, e “Romeo e Giulietta” balletto in due atti su musica di Tchaikovsky.
Sarà lo sguardo di Roberto Catani, illustratore e animatore tra i più influenti e premiati della scena nazionale, ad accompagnare le opere del cartellone.
L’artista di Jesi, autore di cortometraggi premiate in tutto il mondo, come “La sagra” “La Funambola”, “La testa fra le nuvole”, “Per tutta la vita”, e de “Il burattino e la balena”, in selezione alla Biennale di Venezia 2024 nella sezione Orizzonti Short, firma le immagini del progetto grafico ideato da Toni di Grigio, con quattro illustrazioni che interpretano visivamente le opere in programma.
Ogni immagine è una narrazione autonoma, capace di evocare il tono, l’atmosfera e il carattere dell’opera, dando forma a un racconto parallelo che vive tra scena e immaginazione. Il tratto distintivo di Catani restituisce profondità e poesia a ogni manifesto, contribuendo a rendere ogni titolo un’esperienza visiva unica e riconoscibile.
e illustrazioni originali di Roberto Catani sono disegni su carta, realizzati ad Oilbar, gesso, pastello e puntasecca, rigorosamente fatte a mano. Opere di alto valore artistico, che si legano profondamente all’identità di un Teatro di Tradizione come il “Pergolesi” e a un cartellone lirico tessuto dalla sapienza artigianale delle sue maestranze.
Anche per la Stagione Lirica 2025, il connubio di contemporaneo e barocco, unito alla capacità di creare gli allestimenti a km zero, nei suoi laboratori di scenografia e di sartoria, fanno di Jesi un unicum nel panorama lirico nazionale. Un centro di “Slow Opera” dove, accanto alla qualità, conta la sostenibilità della messa in scena, la crescita dei giovani talenti al fianco di solidi interpreti di carriera internazionale, il clima di serenità che si crea durante la produzione all’interno di una città “a misura” d’uomo.
La Stagione inaugura venerdì 17 ottobre ore 20,30 con “Don Giovanni” di Mozart in coproduzione con teatri italiani ed europei (Francia e Svizzera): Fondazione Teatro Carlo Coccia di Novara, Teatro Marrucino di Chieti, Opéra-Théâtre de l’Eurométropole de Metz, NOF Nouvel Opéra Fribourg – Neue Oper Freiburg. Replica domenica 19 ottobre ore 16, mentre il 15 ottobre ore 16 si tiene l’anteprima riservata ai giovani coinvolti nel progetto di formazione “Musicadentro”. L’edizione è Bärenreiter.
Nuovo l’allestimento con Paul-Émile Fourny alla regia, Benito Leonori per le scene, Giovanna Fiorentini ai costumi, luci di Patrick Méeüs. La direzione è affidata all’americano Arthur Fagen, già Direttore Musicale di Atlanta Opera House. Accanto a loro un cast prevalentemente under 35, di valore internazionale: Christian Federici (Don Giovanni), Maria Mudryak (Donna Anna), Louise Guenter (Donna Elvira), Valerio Borgioni (Don Ottavio), Stefano Marchisio (Leporello), Gianluca Failla (Masetto), Eleonora Boaretto (Zerlina), Luca Dall’Amico (Commendatore). Under 35 anche l’orchestra, il Time Machine Ensemble, orchestra giovanile nata 8 anni fa in seno alla Fondazione Pergolesi Spontini. Canta il Coro Ventidio Basso di Ascoli Piceno.
Venerdì 21 novembre ore 20,30 e domenica 23 novembre ore 16 con anteprima giovani il 19 novembre ore 16, torna nella città natale di Giovanni Battista Pergolesi e nel teatro a lui intitolato, “L’olimpiade”, dramma per musica in tre atti su libretto di Pietro Metastasio, nell’edizione critica di Francesco Degrada e Claudio Toscani per l’Edizione Fondazione Pergolesi Spontini. La direzione è affidata a uno dei più importanti specialisti del repertorio antico, Giulio Prandi, sul podio dell’Orchestra Ghislieri. Nuova la produzione, con la regia affidata a Fabio Ceresa. Scene e costumi sono di Bruno Antonetti e Giulia Negrin, vincitori della quinta edizione del concorso dedicato a Josef Svoboda “Progettazione di Allestimento scene e costumi di Teatro Musicale” riservato ad iscritti al Biennio di Specializzazione in Scenografia delle Accademie di Belle Arti di Macerata, Bologna, Venezia, Carrara, Bari e Brera. Il cast si compone di specialisti del repertorio barocco quali José Maria Lo Monaco (Licida), Silvia Frigato (Argene), Anicio Zorzi Giustinaini (Clistene), Carlotta Colombo (Aristea), Theodora Raftis (Megacle), Matteo Straffi (Aminta), Francesca Ascioti (Alcandro).
Con lo stesso team creativo ed un unico impianto scenico in continuità con quello di Olimpiade, prende vita, la settimana successiva (sabato 29 novembre ore 20,30 e domenica 30 novembre ore 16, anteprima il 27 novembre ore 16) un titolo d’opera al debutto assoluto: “Il giudizio di Paride. Processo a un deicida”, libretto di Fabio Ceresa, e musica di Paolo Marchettini, compositore italiano, oggi residente a New York, docente presso la Manhattan School of Music. Anche questo titolo sarà eseguito dal Time Machine Ensemble, diretto da Gianluca Martinenghi. Nella compagnia di canto sono Laura Stella (Hera), Gaia Cardinale (Atena), Elena Antonini (Afrodite), Benedetta Mazzetto (Artemide/Apollo) e Mattia Fiocco (Asclepio/Zeus).
La storia, ambientata nella monumentale sala di un tribunale ultraterreno, chiama Paride a rispondere dell’assassinio di Achille, eroe di sangue divino. Sullo scranno del giudice siede Hera, a rappresentare l’accusa è Atena, alla difesa Afrodite, testimoni Apollo, Artemide, Asclepio e persino Zeus. Ma la sentenza non spetta agli dèi. Sarà il pubblico a decidere se Paride sia colpevole o innocente.
Quarto titolo è “La bohème” di Puccini, in scena venerdì 19 dicembre ore 20,30 e domenica 21 dicembre ore 16 con anteprima giovani il 17 dicembre ore 16. L’allestimento è dell’Opéra-Théâtre de l’Eurométropole de Metz, la regia di Paul-Émile Fourny, le scene di Valentine Bressan e i costumi di Dominique Louis, luci di Patrick Méeüs. Nel cast Elisa Verzier (Mimì), Matteo Roma (Rodolfo), Daniele Terenzi (Marcello), al debutto in questo ruolo, Giulia Mazzola (Musetta), Eugenio di Lieto (Colline), Giacomo Medici (Schaunard). La direzione è affidata a Jacopo Rivani sul podio della FORM Orchestra Filarmonica Marchigiana, cantano il Coro Lirico Marchigiano “V. Bellini” e i Pueri Cantores “Domenichino Zamberletti”.
Chiude la stagione “Romeo e Giulietta” balletto in due atti su musica di Tchaikovsky (29 dicembre), liberamente ispirato al romanzo di William Shakespeare; coreografia e costumi di Federico Veratti e scenografia di Marco Pesta, sul palcoscenico Il Balletto di Milano.
Ad arricchire il programma “Intorno alla stagione lirica”, proseguono le attività di formazione del pubblico con le guide all’opera a cura del direttore artistico, il progetto “Musicadentro” con gli studenti che assistono alle anteprime riservate, i servizi di accessibilità alle recite domenicali del cartellone lirico per spettatori con disabilità sensoriale, ipovedenti e ipoudenti.
La Stagione Lirica è organizzata dalla Fondazione Pergolesi Spontini
Con il sostegno di Ministero della Cultura – Regione Marche
Soci Fondatori Comune di Jesi – Comune di Maiolati Spontini
Partecipanti Aderenti Comune di Monsano, Comune di Morro d’Alba
Partecipante Sostenitore Camera di Commercio delle Marche
Fondatore sostenitore Pieralisi Maip Spa
Sponsor PS Medical Center
Educational partner Trevalli Cooperlat
In collaborazione con Regionale di Trenitalia S.p.A.
Social Media Partner Taffo Funeral Services Ancona
Con il supporto tecnico di ECO. Ecologicamente Culturali
Si ringraziano tutti i MECENATI 2025 per il contributo erogato tramite ART BONUS
Per accompagnare la nuova stagione lirica, il progetto grafico ideato da Toni di Grigio si arricchisce dello sguardo di Roberto Catani, autore delle illustrazioni che interpretano visivamente le opere in programma.
Ogni immagine è una narrazione autonoma, capace di evocare il tono, l’atmosfera e il carattere dell’opera, dando forma a un racconto parallelo che vive tra scena e immaginazione.
Il tratto distintivo di Catani restituisce profondità e poesia a ogni manifesto, contribuendo a rendere ogni titolo un’esperienza visiva unica e riconoscibile
Le illustrazioni originali sono disegni su carta, realizzati ad Oilbar, gesso, pastello e puntasecca
Biografia dell’artista
Roberto Catani, nato a Jesi nel 1965, illustratore e animatore tra i più influenti e premiati della scena nazionale, è diplomato in Disegno Animato nel 1986 presso l’istituto Statale d’Arte “Scuola del libro” di Urbino, dal 1988/89 è docente di laboratorio di “Arte del Disegno Animato”.
I suoi film d’animazione sono stati selezionati e premiati ai maggiori festival del cinema d’animazione nazionali e internazionali, come l’International Animation Festival di Espinho, il Children Film Festival di New York, lo Zagabria International Film Festival, il Festival di Annecy, il Festival di Montreal, il Nastro d’Argento e tanti altri.
Ha realizzato opere premiate in tutto il mondo, come “La sagra” “La Funambola”, “La testa fra le nuvole”, “Per tutta la vita “. Nel 2024 il suo ultimo corto “Il burattino e la balena”, è stato selezionato alla Biennale di Venezia per la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica nella sezione Orizzonti Short, e classificato per gli Accademy Award 2026.
Più volte selezionato per la mostra degli illustratori alla Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna, collabora con la rivista “Lo straniero” e “gli asini”, realizza illustrazioni, poche, per alcune case editrici.
Luca Brecciaroli, assessore alla Cultura del Comune di Jesi
Con enorme gioia e soddisfazione, salutiamo l’avvio di questa preziosa collaborazione artistica con uno dei principali creatori dell’animazione e dell’illustrazione, riconosciuto in campo internazionale.
Roberto Catani, con il quale abbiamo la ventura di condividere la stessa città di nascita e di residenza, si è cimentato con grande disponibilità, e credo anche con un pizzico di curiosità frequentando generalmente l’arte dell’animazione, con le illustrazioni che andranno a comporre le locandine del cartellone della nuova imminente stagione lirica del Teatro Pergolesi di Jesi, un appuntamento tra i più attesi della nostra stagione culturale e teatrale.
Grazie quindi a Catani per questa preziosissima collaborazione, i cui manufatti sono, com’era prevedibile, eccellenti! Questo percorso ci permette anche di sondare e percorrere una nuova linea artistica anche a livello comunicativo riguardo, come dicevo, questo momento per noi così importante: le sue opere saranno affisse infatti sui muri di tante città, Jesi in primis, per cui ci auguriamo che vengano accolte con la dovuta attenzione.
Il curriculum di Roberto Catani è vasto e delinea un artista di primissimo ordine, che da anni svolge con grande cura, qualità e abilità, un lavoro artistico eccellente. Non lo dice il sottoscritto, pur appassionato, ma lo testimonia la rilevante quantità e qualità di riconoscimenti che Catani ha ricevuto e continua a ricevere, non ultimo, questa settimana, il Gran Premio per il Cortometraggio di Animazione (una sorta di Premio Oscar) in Canada all’OIAF, per il suo ultimo lavoro di animazione “Il burattino e la balena”. Ma l’elenco è lungo… per cui grazie a Roberto Catani!
Al Masetti Cinema di Fano due rassegne d’autore per la stagione invernale
La stagione cinematografica 2025/2026 è appena iniziata con tanti film di qualità emersi dal Festival di Venezia (Duse e Hind Rajab hanno portato pubblico nelle sale e riscosso ampi consensi) e il Masetti Cinema ha già approntato non una, ma due rassegne speciali che, proposte accanto alla normale programmazione, arricchiranno il vostro inverno.
Werner Herzog torna al cinema
La prima rassegna scelta dal Masetti intende omaggiare il Leone d’Oro alla carriera appena ricevuto alla Mostra di Venezia 2025. Il destinatario, autore di tanti capolavori della settima arte, è il tedesco Werner Herzog, che grazie al progetto Il cinema ritrovato della Cineteca di Bologna Viggo tornerà nei cinema italiani con una serie di opere indimenticabili restaurate. Il programma – le cui date devono ancora essere definite in dettaglio, ma si svilupperanno per l’intero inverno – comprende i seguenti sette titoli: Aguirre, furore di Dio; L’enigma di Kaspar Hauser; La ballata di Stroszek; Woyzeck; Nosferatu, il principe della notte; Fitzcarraldo; e il documentario Burden of Dreams.
10 e Luce
La seconda rassegna non è dedicata a un autore, ma a una vera e propria istituzione del cinema italiano: per festeggiare i 100 anni dalla nascita dell’Istituto Luce, un marchio che ha contrassegnato talenti e storie indimenticabili, emozionando generazioni di spettatori, saranno infatti riportati nelle sale alcuni grandi film che hanno fatto la storia della sua distribuzione.
Il progetto, intitolato 10 e Luce, si articola in altrettanti grandi titoli che saranno distribuiti a cadenza mensile, da ottobre 2025 a luglio 2026. Sarà una sorta di biografia del cinema di qualità: dieci perle, in nuove versioni rieditate e spesso restaurate, da scoprire e riscoprire, per ritrovare su grande schermo la vera magia del cinema.
Di seguito l’elenco dei titoli in programma, mese per mese:
a ottobre Pane e tulipani, di Silvio Soldini;
a novembre Corpo celeste, di Alice Rohrwacher;
a dicembre L’ultimo capodanno, di Marco Risi;
a gennaio L’albero degli zoccoli, di Ermanno Olmi;
a febbraio Il portiere di notte, di Liliana Cavani;
a marzo Il deserto dei Tartari, di Dino Buzzati;
ad aprile Porte aperte, di Gianni Amelio;
a maggio La balia, di Marco Bellocchio;
a giugno Senza pelle, di Alessandro D’Alatri;
a luglio Gente di Roma, di Ettore Scola.
— Masetti Cinema via Don Bosco, 12 61032 Fano (PU) 3339976194
Sabato 4 ottobre con il recital di Macchini al via la stagione teatrale del Panettone di Ancona: 21 gli spettacoli in cartellone, 3 le rassegne. Biglietti a costi contenuti
Uno dei più grandi cartelloni della regione con 21 spettacoli ed oltre 50 artisti professionisti provenienti da tutta Italia: è quello messo a punto al TEATRO PANETTONE dal Gruppo Teatrale Recremisi APS, in collaborazione con AMAT Associazione Marchigiana Attività Teatrali e con il patrocinio del Comune di Ancona.
Tre le rassegna anche per questa stagione 2025/2026 del Teatro Panettone: Made in marche, Tout le Cirque e Teatro Contemporaneo, un circuito chee si snoda tra prosa, circo teatro, comico e sperimentale con la presenza di importanti artisti che faranno tappa ad Ancona con i loro tour per l’Italia.
Ad aprire la stagione, sabato prossimo 4 ottobre, Made in Marche, ancora una volta con il comico marchigiano Piero Massimo Macchini che inaugurerà la stagione con la sit down comedy cabaret “La gente mormorano”, di Macchini, Mattero Berdini e Vittorio Lattanzi, regia di Gabriele Claretti. Perché sit down anziché stand up? Prima di tutto perché, per scelta del regista, Macchini si metterà seduto. Non solo esigenza scenica ma anche anagrafica: Macchini è invecchiato, non riesce più a stare in piedi per un’ora e mezza. E poi afferma di voler essere dolce, poetico, pieno di amore, educato, moderato, parco, per contrapporsi ad un mondo sempre più cattivo, cinico, volgare, arrabbiato e violento. Sarà sarcastico.
Lo show è prossimo al sold out.
Tra i tanti nomi e appuntamenti si segnalano quelli con Matthias Martelli con “Il suono delle Pagine”; Corrado e Camilla Tedeschi con “Partenza in Salita”; Andrea Paris con “Riapparis”. Lino Terra che presenterà in anteprima per il Teatro Panettone “2+2=5(?) e poi le “lezioni” di Cesare Catà e la poesia di “Saltata” con Pamela Olivieri.
“Un cartellone avvincente e poliedrico, adatto a ogni tipo di pubblico e fascia d’età e in grado di appassionare bambini e ragazzi grazie alla rassegna, incluso Tout Le Cirque” che il 27 dicembre, durante le feste di Natale, porterà ad Ancona il Gran Galà delle arti circensi dichiarano il Sindaco Daniele Silvetti e l’assessore alla Cultura Marta Paraventi. Un sincero grazie agli organizzatori che offrono alla cittadinanza un ampio ventaglio di occasioni per trascorrere il tempo libero, tra evasione e cultura teatrale, e che si prendono cura di un contenitore che si qualifica come presidio socioculturale per un’ampia parte della città semiperiferica. Senza contare che il costo del biglietto tra i più bassi del territorio”.
prenotazioni telefoniche whatsapp: 329.3944326 (massimo). amat: tel. 071.2072439 da lunedì a venerdì 10:00-16:00 (orario continuato). in teatro da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo
Pesaro, sarà al Teatro Sperimentale la nuova stagione di prosa 25-26 con 10 spettacoli e 40 appuntamenti
Il sindaco Andrea Biancani ha comunicato la chiusura del Teatro Rossini con queste parole: «Dalle verifiche avviate a metà settembre è emersa la necessità di consolidare gli stucchi, un intervento che ci impegnerà almeno fino alla fine dell’anno. Stiamo valutando anche di impermeabilizzare il tetto a causa delle numerose infiltrazioni che abbiamo riscontrato durante i controlli». L’obiettivo di Biancani è chiaro: «Trovare, anche se non sarà facile, tutte le risorse necessarie per svolgere entrambi gli interventi, il Teatro è il cuore vivo della cultura della città, faremo il possibile per riaprirlo quanto prima».
A seguito di tale imprevisto, la stagione di prosa 2025-26 promossa dal Comune di Pesaro con l’AMAT avrà luogo al Teatro Sperimentale e mantiene sostanzialmente inalterata tutta la proposta di 10 spettacoli e 40 appuntamenti da ottobre 2025 a maggio 2026 con le medesime date già comunicate. Unica variazione: Massimo Popolizio, tra i maggiori interpreti del teatro italiano, sarà in scena dal 7 al 10 maggio con Furore e non dall’11 al 14 dicembre con Ritorno a casa come precedentemente annunciato, a causa dell’incompatibilità della scenografia con il palcoscenico dello Sperimentale.
Nonostante non siano intervenute variazioni sostanziali nel programma, per gli abbonati che hanno già esercitato il diritto di prelazione sul rinnovo dell’abbonamento per la nuova stagione è comunque prevista la possibilità di rinunciare all’abbonamento usufruendo del relativo rimborso. Tale possibilità potrà essere esercitata esclusivamente dal 30 settembre al 2 ottobre presso la biglietteria del Teatro Rossini (0721 387621) dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 17 alle ore 19.30. Coloro che intendono invece mantenere l’abbonamento già acquistato non dovranno fare nulla e potranno accedere agli spettacoli con i tagliandi in loro possesso.
Il 3, 4 e 5 ottobre saranno in vendita i nuovi abbonamenti per la stagione di prosa presso la biglietteria del Teatro Rossini.
Ricordiamo brevemente il programma della stagione.
Dal 9 al 12 ottobre apertura di sipario con Paolo Cevoli in Figli di Troia, Vinicio Marchioni è il protagonista del Riccardo III diretto da Antonio Latella dal 6 al 9 novembre e dal 27 al 30 novembre, tratto dal romanzo di Andrea Camilleri, arriva in scena Il birraio di Preston con Edoardo Siravo, Federica De Benedittis e Mimmo Mignemi con la regia Giuseppe Dipasquale che con lo stesso Camilleri firma la riduzione teatrale. Il nuovo anno si apre a teatro dal 15 al 18 gennaio con Massimiliano Gallo in Malinconico. Moderatamente felice, spettacolo di cui firma anche la regia. Amadeus di Peter Shaffer, nella versione registica di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia, attende il pubblico dal 29 gennaio al 1 febbraio con lo stesso Bruni, Daniele Fedeli e una numerosa compagnia.
Un grande classico di Luigi Pirandello, Il berretto a sonagli è al Teatro Sperimentale dal 19 al 22 febbraio con l’interpretazione di Silvio Orlando nel ruolo del protagonista Ciampa e la regia di Andrea Baracco e dal 5 all’8 marzo Claudio Bisio è l’amato protagonista di La mia vita raccontata male, con i musicisti Marco Bianchi e Pietro Guarracino, che restituiscono le musiche di Paolo Silvestri e la regia di Giorgio Gallione. Francesca Reggiani e Antonio Catania sono i protagonisti dal 19 al 22 marzo di La coppia più sexy d’America per la regia di Marco Carniti e dal 16 al 19 aprile l’appuntamento è con Lella Costa in Lisistrata diretta da Serena Sinigaglia.
La stagione di prosa volge al termine dal 7 al 10 maggio con Massimo Popolizio in Furore di John Steinbeck, un one man show epico e lirico, realista e visionario, sulla più grande migrazione contadina dell’America moderna.
Per quanto riguarda la stagione di Danza 2025-26 si sta ultimando il lavoro di adattamento del cartellone proposto agli spazi del Teatro Sperimentale, confidando in un sostanziale mantenimento del programma proposto di cui saranno dati i dettagli nei prossimi giorni.
LETTERARIA 2025. Tornano a Fano le giornate dedicate alla narrativa italiana e straniera
di Ester Musco’
Presso la Pinacoteca San Domenico di Fano si è tenuta la conferenza stampa per la presentazione delle Giornate di Letteraria che si svolgeranno il 10, 11 e 12 ottobre a Fano.
Alla presenza del Sindaco Luca Serfilippi, dell’Assessora a Cultura, Beni Culturali e Biblioteche, Lucia Tarsi, del presidente di Fondazione Cassa di Risparmio Giorgio Gragnola e del presidente di Aset, Giacomo Mattioli, è stato illustrato il programma dell’XII Edizione del Premio Letteraria, che animerà la città di Fano con i numerosi eventi in programma. Una tre giorni di incontri con gli autori e i traduttori finalisti del Premio e con ospiti d’eccezione.
Saranno quattro gli appuntamenti di ogni pomeriggio, tra Mediateca Montanari e Pinacoteca San Domenico, e due serate speciali, quella del venerdì con il Teatro civile di Marco Cortesi e Mara Moschini che tornano a Letteraria – dopo i successi di La scelta e Die Mauer – con il loro nuovo spettacolo, Fango, dedicato all’alluvione del 2023 in Emilia Romagna, e quella di Premiazione del sabato, che si aprirà con una performance sui generis dal titolo Hanno ucciso Chatgpt4! scritta da Lorenzo Olivieri e Luca Petrelli con la regia di Luca Campanelli, e durante la quale si conosceranno i due vincitori di questa XII edizione del Premio, l’autore del romanzo italiano e il traduttore del romanzo straniero più votati da una giuria di 1000 studenti.
Molti i temi di cui si parlerà negli incontri pomeridiani, tra lectio magistralis e conversazioni: l’influenza dei femminismi e delle letterature di genere sulla giovane letteratura francese saranno al centro della lectio magistralis di Annalisa Romani che aprirà il pomeriggio di venerdì 10 in Mediateca, seguita dall’incontro con il visual storyteller Stefano Gardini che parlerà del rapporto tra graphic novel e cinema, mentre la Pinacoteca San Domenico ospiterà gli incontri con tre degli autori finalisti, Ritanna Armeni in dialogo con Marco Labbate, Alessio Parmigiani e Nikolai Prestìa in dialogo con Gino Cecchini. A legare idealmente i due incontri il tema della scelta morale e della fatica di diventare adulti.
Dopo l’appuntamento della mattina in cui i finalisti incontreranno una componente degli studenti della giuria del Premio, il pomeriggio di sabato 11 ospiterà tre traduttori: Ada Arduini che racconterà la narrativa di Liz Moore, Michele Obit che offrirà uno sguardo sulla narrativa slovena contemporanea e Nicola Manuppelli che dialogherà a distanza con lo scrittore Bill Roorbach, collegato dagli Stati Uniti.
A chiudere il pomeriggio la lectio magistralis di Dario Voltolini, importante voce della nostra letteratura, che parlerà dello stato di salute del romanzo e del rapporto tra immaginazione, invenzione e scrittura.
Ricchissima la giornata di domenica 12: accanto al traduttore Leonardo Marcello Pignataro che racconterà un giovane Tolstoj nel suo rapporto con la guerra e a una grande romanziera come Milena Agus, in dialogo con lo scrittore Matteo Cellini, ci saranno due graditissimi ritorni a Letteraria, quello del regista Massimo D’Orzi con una lezione “inedita e perturbante” sul cinema e della traduttrice Susanna Basso, voce italiana di Ian McEwan di cui si festeggiano i cinquant’anni di carriera letteraria e il cui ultimo romanzo What we can know è in uscita per Einaudi. Chissà che Basso non ci regali qualche anteprima!
Di seguito titoli, autori e traduttori finalisti della XII Edizione del Premio, che saranno protagonisti delle Giornate di Letteraria.
Per la narrativa italiana: Milena Agus, Notte di vento che passa, Mondadori Ritanna Armeni, A Roma non ci sono le montagne, Ponte alle Grazie Alessio Parmigiani, Stelle per pianeti, Nne Nikolai Prestìa, La coscienza delle piante, Marsilio Dario Voltolini, Dagli undici metri, Baldini+Castoldi
Per la narrativa straniera in traduzione: Ada Arduini per la traduzione di Liz Moore, Il dio dei boschi, Nne Annalisa Romani per la traduzione di Abigail Assor, Ricco quanto il re, Marsilio Nicola Manuppelli per la traduzione di Bill Roorbach, Vita tra i giganti, Mattioli 1885 Michele Obit per la traduzione di Mirt Komel, Il tiglio spezzato, Qudu Leonardo Marcello Pignataro per la traduzione di Lev Tolstoj, I racconti di Sebastopoli, Voland.
Fabriano, il sipario si rialza: il Teatro Gentile annuncia una ricca stagione tra grandi classici e nuove produzioni / ecco il calendario
Il Teatro Gentile di Fabriano torna ad aprire le sue porte a una nuova stagione 2025/26 nata dalla rinnovata collaborazione tra il Comune di Fabriano e l’AMAT e realizzata con il contributo della Regione Marche e del MiC, da ottobre a maggio con 10 spettacoli, di cui 2 fuori abbonamento. Il Gentile conferma inoltre la sua vocazione di luogo dedicato alla creazione artistica ospitando ben 3residenze di riallestimento, preziose occasioni per la città che ospita le compagnie per periodi più lunghi, favorendo un maggiore indotto economico e culturale.
«La stagione di prosa – dichiara Maura Nataloni Assessore alla Cultura del Comune di Fabriano – rappresenta uno dei momenti più significativi del nostro calendario culturale. Con il nuovo cartellone vogliamo offrire spettacoli di qualità, capaci di intrecciare tradizione e contemporaneità, dai grandi classici alle produzioni più recenti. Il teatro non è soltanto intrattenimento: è spazio di riflessione, confronto e crescita collettiva. Investire in cultura significa investire nella comunità, e la stagione di prosa diventa così un’occasione per rafforzare il senso di appartenenza e rendere Fabriano una città sempre più viva e partecipata».
Apertura di sipario il 15 ottobre (al termine di una residenza di riallestimento) con Alessio Boni e Antonella Attili in Iliade. Il gioco degli dèi. A dieci anni dalla nascita, il Quadrivio – formato da Roberto Aldorasi, Alessio Boni, Francesco Niccolini e Marcello Prayer -, riscrive e mette in scena l’Iliade per specchiarsi nei miti più antichi della poesia occidentale e nella guerra di tutte le guerre. In elegante equilibrio tra leggerezza e profondità, Geppy Gleijeses porta in scena il 14 novembre L’importanza di chiamarsi Ernesto, capolavoro di Wilde, cogliendo con acuta sensibilità l’ironia sottile e il meccanismo infallibile della “commedia perfetta”.
Con la sua inconfondibile presenza scenica, Lucia Poli dà vita a una Lady Bracknell imponente e irresistibile, perfetta nel restituire – con affilata ironia – le contraddizioni di un mondo ossessionato dalle apparenze. Completano il cast, tra gli altri, gli attori Giorgio Lupano, Maria Alberta Navello e Luigi Tabita. La strana coppia è un esempio di come Neil Simon, il più geniale e prolifico autore del teatro comico della seconda metà del ‘900, riesca sempre a trovare quel pizzico di simpatica follia nella vita di tutti i giorni.
La versione teatrale proposta al Gentile il 25 novembre è interpretata dalla collaudata coppia Gianluca Guidi – anche autore e regista della pièce – e Giampiero Ingrassia, garanzia di divertimento all’insegna di buon gusto e intelligenza. Ritorno a casa, capolavoro di Pinter, in scena il 10 dicembre con l’interpretazione e la regia di Massimo Popolizio è un vero e proprio “gruppo di famiglia in un interno”. Il cinismo, la cattiveria, l’humor di Pinter si manifestano al massimo livello e Popolizio, grazie ad un testo che è quasi una sceneggiatura cinematografica, asseconda e incoraggia il cast in una performance che dà vita ad uno spettacolo “pericolosamente” divertente.
Sketch, brani musicali, contributi video e tanta comicità sono gli ingredienti il 22 gennaio di Dove eravamo rimasti, spettacolo scritto e interpretato con la magistrale ironia da Massimo Lopez e Tullio Solenghi, con la collaborazione di Giorgio Cappozzo e con la Jazz Company diretta dal M° Gabriele Comeglio. Una lectio magistralis di Sgarbi/Lopez, un affettuoso omaggio all’avanspettacolo, il confronto Mattarella/Papa Bergoglio danno vita a uno show che ha come filo conduttore quello di una chiacchierata tra amici.
Il 6 febbraio, al termine di una residenza di riallestimento, Arturo Cirillo racconta il mito di Don Giovanni. Partendo dal testo di Molière, di cui mantiene inalterata la capacità di lavorare su un comico paradossale e ossessivo, che a volte sfiora il teatro dell’assurdo, prende spunto dalla poesia e dalla leggerezza del libretto di Da Ponte, così come dalla musica di Mozart di cui custodisce grazia e tragedia. Usando forme e codici differenti, narra la storia che accomuna chi non vuole, o non può, fare a meno di giocare, recitare, sedurre senza fine, ogni volta dal principio, fino a morirne. Con Cirillo, qui anche regista oltre che interprete, ci sono sul palco gli attori Irene Ciani, Rosario Giglio, Francesco Petruzzelli, Giulia Trippetta, Giacomo Vigentini.
Francesca Reggiani e Antonio Catania sono i protagonisti il 18 marzo di La coppia più sexy d’Americaper la regia di Marco Carniti. Una commedia brillante di Ken Levine, noto sceneggiatore e autore televisivo, che esplora con ironia e intelligenza le dinamiche di una coppia di attori maturi, un tempo celeberrimi per una amatissima serie televisiva.
Il 6 maggio la conclusione della stagione in abbonamento è con La sorella migliore di Filippo Gili, regia di Francesco Frangipane. Vanessa Scalera – attrice cresciuta a teatro e divenuta nota al grande pubblico con la popolarità della serie televisiva Imma Tataranni. Sostituto procuratore – è la protagonista con Giovanni Anzaldo, Michela Martini e Aurora Peres di questo intenso e appassionante dramma familiare dove l’amore si scontra e fa a botte con il senso di colpa e il rimorso, in un turbinio di sentimenti e riflessioni su ciò che è giusto e morale.
Due gli appuntamenti fuori abbonamento che impreziosiscono la proposta per il pubblico.
Il 27 settembreanteprima che conclude la residenza al Gentile di Frankenstein_diptych (love story + history of hate) della compagnia riminese Motus, uno dei gruppi più amati e seguiti a livello internazionale diretto da Daniela Nicolò ed Enrico Casagrande.
Il 7 gennaio spazio alla danza con Lo Schiaccianoci, balletto natalizio per eccellenza da vivere con la famiglia, tra i più famosi e amati al mondo, rappresentato dalla compagnia del Balletto di Mosca composta da un cast di stelle del balletto russo.
Nuovi abbonamenti, dopo la fase dei rinnovi, dal 2 ottobre presso biglietteria del Teatro 0732 3644. Informazioni: AMAT 071 2072439, www.amatmarche.net. Inizio spettacoli ore 21.
FABRIANO – TEATRO GENTILE
– Stagione Teatrale 2025–26
15
OTTOBRE
[RESIDENZA DI RIALLESTIMENTO]
ILIADE
IL GIOCO DEGLI DEI
testo Francesco Niccolini
liberamente ispirato a Iliade di Omero
drammaturgia Roberto Aldorasi, Alessio Boni, Francesco Niccolini e Marcello Prayer
con Alessio Boni, Antonella Attili
e con [in o.a.] Haroun Fall, Jun Ichikawa, Liliana Massari
Francesco Meoni, Elena Nico, Marcello Prayer
scene Massimo Troncanetti
costumi Francesco Esposito
disegno luci Davide Scognamiglio
musiche Francesco Forni
creature e oggetti di scena Alberto Favretto, Marta Montevecchi, Raquel Silva
in coproduzione con Fondazione Teatro Donizetti di Bergamo
Fondazione Teatro della Toscana, Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia
Iliade canta di un mondo in cui l’etica del successo non lascia spazio alla giustizia e gli uomini non decidono nulla, ma sono agiti dagli dèi in una lunga e terribile guerra senza vincitori né vinti. La coscienza e la scelta non sono ancora cose che riguardano gli umani: la civiltà dovrà attendere l’età della Tragedia per conoscere la responsabilità personale e tutto il peso della libertà da quegli dèi che sono causa di tutto ma non hanno colpa di nulla.
In quel mondo arcaico dominato dalla forza, dal Fato ineluttabile e da dèi capricciosi non è difficile specchiarci e riconoscere il nostro: le nostre vite dominate dalla paura, dal desiderio di ricchezza, dall’ossessione del nemico, dai giochi di potere e da tutte le forze distruttive che ci sprofondano nell’irrazionale e rendono possibile la guerra.
Ci sono tutti i semi del tramonto del nostro Occidente in Iliade che, come accade con la grande poesia, contiene anche il suo opposto: la responsabilità e la libertà di scegliere e di dire no all’orrore.
A dieci anni dalla nascita, dopo I Duellanti e Don Chisciotte, il Quadrivio, formato da Roberto Aldorasi, Alessio Boni, Francesco Niccolini e Marcello Prayer, riscrive e mette in scena l’Iliade per specchiarsi nei miti più antichi della poesia occidentale e nella guerra di tutte le guerre.
Roberto Aldorasi, Alessio Boni, Marcello Prayer
14
NOVEMBRE
L’IMPORTANZA DI
CHIAMARSI ERNESTO
di Oscar Wilde
traduzione Masolino D’Amico
con Lucia Poli
Giorgio Lupano, Maria Alberta Navello, Lugi Tabita
e con Giulia Paoletti, Bruno Crucitti
Gloria Sapio, Riccardo Feola
regia Geppy Gleijeses
costumi Chiara Donato
scene Roberto Crea
luci Luigi Ascione
produzione Dear Friends, ArtistiAssociati
In elegante equilibrio tra leggerezza e profondità, Geppy Gleijeses riporta in scena il capolavoro di Wilde, cogliendo con acuta sensibilità l’ironia sottile e il meccanismo infallibile della “commedia perfetta”.
Un ritratto brillante e irriverente di una società che si riflette, spesso inconsapevole, nelle proprie ipocrisie. A più di un secolo dal suo debutto nel 1895 a Londra, il testo conserva intatta la sua vivacità e la sua sottile carica corrosiva.
Con la sua inconfondibile presenza scenica, Lucia Poli dà vita a una Lady Bracknell imponente e irresistibile, perfetta nel restituire – con affilata ironia – le contraddizioni di un mondo ossessionato dalle apparenze. E così prende corpo il gioco irresistibile dello scrittore: quell’universo raffinato e suggestivo di identità fasulle, verità taciute e battute fulminanti che continua a parlarci con sorprendente freschezza.
25
NOVEMBRE
LA STRANA COPPIA
REVIVAL
di Neil Simon
traduzione, adattamento e regia Gianluca Guidi
con Gianluca Guidi e Giampiero Ingrassia
e Fabrizio Corucci, Riccardo Graziosi
Rosario Petix, Simone Repetto
e con Claudia Tosoni, Chiara Ruta
scene e costumi Carlo De Marino
musiche Maurizio Abeni
luci Umile Vainieri
assistente alla regia Francesca Somma
produzione Virginy L’isola Trovata
Devo dire che non è difficile scegliere Neil Simon come autore da rappresentare. Non risulta nemmeno difficile scegliere La strana coppia come titolo per cercare i favori del pubblico e/o dei gestori dei teatri. Va detto però che è altresì molto difficile trovare autori o testi della stessa levatura o abilità drammaturgica, soprattutto contemporanei.
Meraviglioso “rappresentante” di Storie, straordinario dialoghista e uomo con un senso dell’umorismo impareggiabile, oggi Neil Simon (per il pubblico italiano) potrebbe apparire sulla carta “vecchio”. Ma non lo è. Al di là delle nevrosi, di natura diversa, che appartengono a Felix e Oscar (oggi assolutamente al passo coi tempi) e con qualche difficoltà nella traduzione di alcune battute che solo in lingua inglese sono comprensibili giochi di parole, la difficoltà maggiore nel rappresentare una sua commedia è esclusivamente “temporale”: le perfette fotografie di uno spaccato sociale americano di quei tempi, difficile da rappresentare nel 2023. In nostro aiuto arriva però il tema del “matrimonio fallito”, dell’essere uomini single devastati dalla separazione dalla propria consorte. Più che attuale. Per il resto, il teatro anglofono (sia Broadway sia West-End londinese) ha (nel tempo) istruito il proprio pubblico ad assistere a ogni tipo di spettacolo (noi italiani non siamo al passo) definendone i confini in vere e proprie categorie.
Ecco La strana coppia viene (da loro) inserita oggi, nella categoria revival che potrebbe essere tradotta con un “come eravamo”. Il pubblico si siede in platea sapendo bene cosa lo aspetta. Va (numeroso) ad assistere a tutto quello che gli viene proposto. Unica prerogativa richiesta, per decretarne il successo o meno, è la qualità della produzione. Il pubblico va a rendere omaggio o ad un grande autore o a chi lo interpreta sapendo benissimo quale precisa natura ha la rappresentazione a cui sta per assistere. Si rilassa e si diverte.
Quindi, cosa per altro assolutamente consigliabile anche altrove, è meglio fidarsi dell’autore. Soprattutto quando è Neil Simon. Quindi avviamoci a teatro con la speranza di far assistere a due ore di divertimento.
Gianluca Guidi
10
DICEMBRE
RITORNO A CASA
di Harold Pinter
traduzione Alessandra Serra
interpretazione e regia Massimo Popolizio
con Christian La Rosa, Paolo Musio, Alberto Onofrietti
Eros Pascale, Giorgia Salari
scene Murizio Balò
costumi Gianluca Sbicca
costumi di Giorgia Salari Antonio Marras
luci Luigi Biondi
suono Alessandro Saviozzi
produzione Compagnia Umberto Orsini, Teatro di Roma – Teatro Nazionale
Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
in collaborazione con AMAT e Comune di Fabriano
Ritorno a casa, celebre capolavoro di Harold Pinter, a sessant’anni dalla sua prima rappresentazione mantiene intatta la sua forza nell’esplorare le dinamiche familiari distorte, il potere, la violenza e la disgregazione dei rapporti.
Ambientato in una claustrofobica casa alla periferia di Londra, lo spettacolo ritrae un vero e proprio “gruppo di famiglia in un interno”, dove si innesca una spirale di tensioni e desideri repressi. In questo soffocante contesto casalingo, la cui solitudine è spezzata solo da continue liti familiari, ritroviamo il padre Max (Massimo Popolizio), ex macellaio e frequentatore di ippodromi, con i suoi figli Lenny (Christian La Rosa), un trentenne ex “pappa” che si vanta di avventure erotiche violente con tendenze mitomani, e Joey (Alberto Onofrietti), il fratello più giovane aspirante pugile professionista ma il più fragile della famiglia; insieme a loro convive lo zio Sam (Paolo Musio), che guida un taxi non suo e vive a spese del fratello Max, subendone i continui rimproveri.
Il precario equilibrio familiare viene sconvolto dall’arrivo notturno del figlio Teddy (Eros Pascale), affermato professore di filosofia, che dopo sei anni torna dall’America con l’enigmatica moglie Ruth (Giorgia Salari), madre dei loro tre figli, presentandola al padre, allo zio e ai fratelli. Unica figura femminile in un contesto maschile, Ruth accende desideri e scatena dinamiche conflittuali, facendo evolvere la sua apparente fragilità in una strategia di controllo e potere che incrina l’isola di solitudine domestica e la trasforma da vittima passiva in carnefice. Accettando la proposta di prostituirsi e usando la mercificazione del proprio corpo come strumento consapevole per esercitare il dominio sugli altri, Ruth si rivela una forza destabilizzante che sovverte l’ordine familiare e sociale.
Ciò che accadrà ribalterà l’equilibrio già precario di quella famiglia. Il cinismo, la cattiveria, l’humor di Pinter raggiungono la massima espressione in questa opera del 1964, dalla struttura quasi cinematografica, che Massimo Popolizio traduce in una messinscena “pericolosamente” divertente, muovendosi tra umorismo e tragedia con un ritmo quasi da “spartito emotivo e linguistico”, per svelare le tensioni psicologiche e i silenzi eloquenti tipici della scrittura pinteriana. Con un approccio radicale e innovativo Popolizio affronta questo testo, fondamentale del teatro contemporaneo, portando alla luce le sue inquietanti verità sulla natura umana e sulle dinamiche di potere all’interno della famiglia.
22
GENNAIO
DOVE ERAVAMO
RIMASTI
spettacolo di arti varie scritto e interpretato da Massimo Lopez e Tullio Solenghi
con la collaborazione di Giorgio Cappozzo
con la Jazz Company diretta dal M° Gabriele Comeglio
produzione International Music and Arts
in collaborazione con Stemal
La sensazione più esaltante del nostro ultimo spettacolo, Massimo Lopez e Tullio Solenghi Show è stata quella di avere di fronte a noi ogni sera non soltanto un pubblico empatico e festoso, ma una sorta di famiglia allargata, dei veri e propri parenti che hanno condiviso alcuni momenti della nostra avventura scenica. Ecco perché abbiamo voluto ripartire proprio da qui, non a caso l’abbiamo battezzato Dove eravamo rimasti.
Questo nostro spettacolo propone numeri/sketch/brani musicali/contributi video, con alcuni picchi di comicità come una lectio magistralis di Sgarbi/Lopez, un affettuoso omaggio all’avanspettacolo ed il confronto Mattarella/Papa Bergoglio, inseriti nella nostra ormai collaudata dimensione dello show.
Il filo conduttore sarà quello di una chiacchierata tra amici, la famiglia allargata di cui sopra, che collegherà i vari momenti di spettacolo.
La band del maestro Gabriele Comeglio sarà ancora una volta con noi sul palco, irrinunciabile “spalla” della cornice musicale.
L’intento è quello di stupire ed emozionare ancora una volta quei meravigliosi “parenti” seduti giù in platea.
6
FEBBRAIO
[RESIDENZA DI RIALLESTIMENTO]
DON GIOVANNI
da Molière, Da Ponte, Mozart
adattamento e regia Arturo Cirillo
con Arturo Cirillo
e con (in o.a.) Irene Ciani, Rosario Giglio
Francesco Petruzzelli, Giulia Trippetta
Giacomo Vigentini
scene Dario Gessati
costumi Gianluca Falaschi
luci Paolo Manti
musiche Mario Autore
assistente alla regia Mario Scandale
regista assistente Roberto Capasso
assistente scenografo Stefano Pes
costumista collaboratrice Anna Missaglia
produzione Marche Teatro, Teatro di Napoli – Teatro Nazionale
Teatro Nazionale di Genova, Emilia Romagna Teatro ERT – Teatro Nazionale
La mia passione per il personaggio di Don Giovanni e per il suo inseparabile alter ego Sganarello (come Hamm e Clov di Finale di partita, o come Don Chisciotte e Sancho Panza) nasce all’inizio soprattutto dalla frequentazione dell’opera di Mozart/Da Ponte. Sicuramente i miei genitori mi portarono a vederla al San Carlo di Napoli, come sicuramente vidi il film che ne trasse Joseph Losey nel 1979. Ma l’incontro veramente decisivo con questo personaggio, e con l’opera mozartiana, avvenne intorno ai miei vent’anni, epoca in cui frequentavo l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica di Roma. Uno storico insegnante di Storia della Musica, Paolo Terni, ci fece lavorare proprio sul Don Giovanni e in una forma che potrei definire di “recitar-cantando”, in cui ci chiese di interpretare il bellissimo libretto di Lorenzo Da Ponte (bellissimo per poesia, musicalità e vivacità, ma anche perché – e non lo dico solo io – è una delle opere più alte, dal punto di vista linguistico, della letteratura italiana). Oltre al libretto dapontiano recitavamo rapportandoci con la musica di Mozart, con i suoi ritmi e le sue melodie. E in quella occasione questa irrefrenabile corsa verso la morte (l’opera si apre con l’assassinio del Commendatore e si conclude con lo sprofondare di Don Giovanni nei fuochi infernali), questa danza disperata, ma vitalissima, sempre sull’orlo del precipizio, questa sfida al destino (o come direbbe Amleto: “al presentimento”) mi è apparsa in tutta la sua bellezza e forza. Negli anni successivi (come chi conosce un po’ il mio teatro sa) tra i miei autori prediletti si è imposto decisamente Molière, quindi mi è parso naturale lavorare su una drammaturgia che riguardasse sia il testo di Molière, appunto, che il libretto di Da Ponte. Anche il discorso musicale da tempo, o forse da sempre, mi coinvolge, e quindi ho deciso di raccontare questo mito, che è Don Giovanni, usando forme e codici diversi, conservando di Molière la sua capacità di lavorare su un comico paradossale e ossessivo, che a volte sfiora il teatro dell’assurdo, e di Da Ponte la poesia e la leggerezza, a volte anche una “drammatica leggerezza”. Poi c’è la musica di Mozart che di questa vicenda riesce a raccontare sia la grazia che la tragedia ineluttabile.
Perché in fondo questa è anche la storia di chi non vuole, o non può, fare a meno di giocare, recitare, sedurre; senza fine, ogni volta da capo, fino a morirne.
Arturo Cirillo
18
MARZO
LA COPPIA PIÙ SEXY
D’AMERICA
di Ken Levine
traduzione Enrico Luttmann
con Francesca Reggiani, Antonio Catania
e con Jacopo Ferro
regia Marco Carniti
produzione Viola Produzioni – Centro di Produzione Teatrale
America’s Sexiest Couple viene presentato in accordo con Theatrical Rights Worldwide 1180 Avenue of The Americas, Suite 640, New York NY 10036 e la Concessionaria Antonia Brancati srl
La coppia più sexy d’America è una commedia brillante e contemporanea sulla longevità della passione amorosa. Ken Levine, noto sceneggiatore e autore televisivo americano, esplora con ironia e intelligenza le dinamiche di due attori, considerati la “coppia più sexy d’America” quand’erano protagonisti di una popolare sitcom negli anni ’80, e che si rincontrano per la prima volta dopo 30 anni in una stanza d’albergo, in occasione di un funerale.
L’occasione, comicamente imbarazzante, li porta a fare i conti con carriere mai ripartite, desideri di futuro, risentimenti e rimpianti di una vita, ma li conduce anche a riscoprire n’attrazione passionale tra loro.
Un inno alla passione che non muore mai e ci salva la vita.
Vivace e tagliente, lo spettacolo intreccia elementi di satira e commedia romantica, offrendo al pubblico uno spettacolo ricco di spunti di riflessione sul contemporaneo come la superficialità dei media, la pressione dell’immagine pubblica di fronte al tempo che passa, la ricerca di un equilibrio tra vita privata e carriera, il restare autentici in un mondo dominato dall’apparenza.
Passato e presente si intrecciano, dando forza l’uno all’altro, ridisegnando il destino in una nuova e appassionata storia d’amore.
Un amore sexy, che in età matura può essere sorprendente e travolgente come in gioventù, con qualche ‘divertente’ aiutino in più. Perché l’amore è sempre vita.
6
MAGGIO
LA SORELLA MIGLIORE
di Filippo Gili
con Vanessa Scalera
Giovanni Anzaldo, Michela Martini, Aurora Peres
regia Francesco Frangipane
scene Francesco Ghisu
disegno luci Giuseppe Filipponio
musiche Roberto Angelini
costumi Eleonora Di Marco
aiuto regia Maria Castelletto
una produzione Argot Produzioni
in collaborazione con Pierfrancesco Pisani e Isabella Borettini per Infinito
Un intenso e appassionante dramma familiare dove l’amore si scontra e fa a botte con il senso di colpa e il rimorso, in un turbinio di sentimenti e riflessioni su ciò che è giusto, che è morale. Come cambierebbe la vita di un uomo, anni prima colpevole di un gravissimo omicidio stradale, se venisse a sapere che la donna da lui investita e uccisa avrebbe avuto, per chissà quale male, nell’istante dell’incidente, solo tre mesi di vita? Sarebbe riuscito a sopportare, con minor peso, gli anni del dolo e del lutto, gli stessi in cui vivono per chissà quanti anni ancora, le persone legate alla donna uccisa? E quanto sarebbe giusto offrire alla coscienza di un uomo, macchiatosi di una tale nefandezza, una scorciatoia verso la leggerezza, verso la diluizione di un tale peso? Ma poi siamo così sicuri che un familiare, una strana sorella, per quanto possa amare lo stolto, gli regalerebbe questa comoda verità? Oppure a suo modo, mettendo da parte l’amore – e forse per chissà quali pregressi – gliela farebbe comunque scontare?
FUORI
ABBONAMENTO
27
SETTEMBRE
[RESIDENZA DI RIALLESTIMENTO]
FRANKENSTEIN_DIPTYCH
[A LOVE STORY + HISTORY OF HATE]
ANTEPRIMA
FRANKENSTEIN (A love story)
ideazione e regia Daniela Nicolò ed Enrico Casagrande
con Silvia Calderoni, Alexia Sarantopoulou, Enrico Casagrande
drammaturgia Ilenia Caleo
adattamento e cura dei sottotitoli Daniela Nicolò
assistenza alla regia Eduard Popescu
scena e costumi Daniela Nicolò ed Enrico Casagrande
disegno luci Theo Longuemare
ambienti sonori Enrico Casagrande
fonica Martina Ciavatta
estratti musicali di Demetrio Cecchitelli, Dario Moroldo, David Lynch, Wovenhand
Bon Iver, Djrum, Jon Hopkins, Arvo Part, Burial, Fontaines D.C.
Dans Dans, Mechanical Cabaret, Bones, Jessica Moss
grafica Federico Magli
video Vladimir Bertozzi
produzione Francesca Raimondi
produzione Motus con Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale
TPE – Festival delle Colline Torinesi
Kunstencentrum VIERNULVIER (BE) e Kampnagel (DE)
residenza artistiche ospitate da AMAT & Comune di Fabriano, Santarcangelo Festival
Teatro Galli-Rimini, Centro di Residenza dell’Emilia-Romagna L’arboreto-Teatro Dimora | La Corte Ospitale, Rimi-Imir (NO) e Berner Fachhochschule(CH)
con il sostegno di MiC, Regione Emilia-Romagna
l’abito di Mary Shelley è stato disegnato e indossato da Fiorenza Menni nello spettacolo L’idealista magico
Frankenstein o Il moderno Prometeo è il tessuto connettivo di questa “nuova creatura”. Un progetto mostruoso composto dalla cucitura di diversi episodi e dal desiderio di ridare vita all’inanimato, galvanizzandolo, scomponendo e ricomponendone pezzi letterari. Uno spettacolo su Frankenstein che è esso stesso (un) Frankenstein. La struttura a scatole cinesi del libro che Mary Shelley ha scritto a soli diciannove anni e la sua stessa biografia, che tanto si riflette nelle vicende dolorose della creatura inascoltata, sono materia da cui partire nella composizione – con la collaborazione drammaturgica di Ilenia Caleo. Il tema della “progenie mostruosa” che Shelley ha ideato per prima – facendo un balzo dal romanzo gotico alla fondazione di quello fantascientifico, è poi ripensato da molt^ studios^ come una figurazione del possibile – figurazione e favola di un mondo non riproduttivo – dalle vivaci ramificazioni contemporanee nella filosofia postumana. Toccare il non umano, il mostruoso, l’artificiale, sentirne la carne. Il confine pericoloso tra vivente e non vivente. I processi di composizione e decomposizione. Cellule che si autorigenerano fuori dal corpo umano, tecnologie di hackeraggio della riproduzione e Intelligenze Artificiali in rivolta… La notte in cui Mary Shelley sogna Frankenstein ad occhi aperti ricorda la notte in cui lo scienziato vaga raccogliendo frammenti di cadaveri, come la notte primitiva, dell’inizio del mondo. Scenari di creazione, immaginazione mostruosa. La natura è in tumulto. Nei paesaggi estremi, raggelati, dolorosi, due figure si inseguono, cercando ripari. Rabbia, amore, inquietudine, orrore, e ancora amore, amore, un eccesso di amore non corrisposto. «Non vedevo né sentivo parlare di nessuno simile a me» – come l’umano, unico della sua specie, anche la creatura è un unico. La solitudine radicale di una creatura inascoltata, intoccabile, che non trova nessun altr^ a cui parlare, che possa pronunciare il suo nome. È sui confini che i mostri proliferano. Tra i mondi. E qui, tra le cuciture suturate di carni e pelli diverse, questo lavoro prova a stare. Il mostro generato è “un infelice”, “a wretch”, come si dice di chi parte svantaggiato, di chi nasce non perfettamente equipaggiato per l’avventura del mondo: ma si ricordi bene che monstrum deriva da monēre, ammonire, e nel monito c’è sempre qualcosa di prodigioso.
FRANKENSTEIN (History of hate)
ideazione e regia Daniela Nicolò e Enrico Casagrande
con Tomiwa Samson Segun Aina, Yuan Hu, Enrico Casagrande
in video Silvia Calderoni e Alexia Sarantopoulou
drammaturgia Daniela Nicolò
ricerca e collaborazione drammaturgica Ilenia Caleo
riprese e montaggio video per la scena Vladimir Bertozzi
musiche Demetrio Cecchitelli
assistenti alla regia Astrid Risberg e Juliann Louise Larsen
assistente al video Isabella Marino
scena e costumi Daniela Nicolò ed Enrico Casagrande
direzione tecnica Martina Ciavatta
disegno luci Simona Gallo
tecnico luci Theo Longuemare
ambienti sonori Enrico Casagrande
produzione Motus con Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale
Teatro Nazionale di Genova, Snaporazverein (CH) e Romaeuropa Festival
residenze artistiche ospitate da AMAT & Comune di Fabriano, Sardegna Teatro e IRA institute
Con il movimento conclusivo del progetto Frankenstein estendiamo la “mappatura dell’orrore” partorita dalla mente di una giovanissima Mary Shelley, per spostare il fuoco sul momento in cui la creatura inizia a percepirsi irrevocabilmente esclusa dalla beatitudine apparente degli umani, che la rifiutano solo per il suo aspetto non conforme.
Questo atto finale tratta di quel terribile click che fa convertire l’amore in odio, la benevolenza in violenza, ed è connesso drammaturgicamente al nuovo film/documentario dal titolo [ÒDIO] (vincitore dell’ITALIAN COUNCIL 2024), che sarà presentato nel Marzo 2026 al museo Mambo di Bologna. Il docu-film è un’indagine a tutto campo, basata su interviste con giovani di diverse estrazioni, sul tema della vendetta e della violenza subita e perpetrata… perché chi odia non è mai felice.
Abbiamo sentito necessario rivolgerci a questa generazione, perché in un certo senso la creatura (che non ha età) attraversa un processo di “crescita” in totale solitudine sino al momento in cui scopre “la figura del padre” (che l’ha assemblata), trovando il suo diario…
Sentendosi rifiutata comincia a sviluppare una serie di atteggiamenti di rivalsa tipici dell’età dello sviluppo verso l’istituzione familiare assente e la società in genere.
La creatura passa velocemente da un amore tenero (e ossessivo) per il dottor Frankenstein a un odio inestinguibile. Percependo la propria mostruosità e inadeguatezza, si perde in un universo di sentimenti contrastanti, che spesso le fanno perdere controllo. Qualcosa di simile al caos emotivo che abita tanti adolescenti di oggi. Stanno proliferando in maniera esorbitante fenomeni di violenza, femminicidio e bullismo fra giovanissim*, qualcosa che non si era mai verificato prima con tale intensità.
Vogliamo, come spesso accade nel nostro percorso, indagare, provare a capire, perché.
Tra le fiamme del fuoco prometeico che attraversa questo secondo atto, alla voce della creatura si sovrappongono dunque altre voci / testimonianze / “confessioni”, di giovani incontrat* in ambiti diversi – dalle scuole ai centri di ritrovo e accoglienza di piccole e grandi città – che, parallelamente alle vicende dei capitoli finali del romanzo, saranno incarnate da due nuovi/e misteriose interpreti.
Testimoni sopravvissuti/e alla vicenda? Il capitano Walton e la sorella Margaret?
Il film, che è l’ossatura di tutto lo spettacolo – sarà girato prevalentemente fra gli ecomostri incompiuti della Calabria – terre di nessuno, ambienti apocalittici, un nuovo mondo (senza di noi) dopo la scomparsa di “The Last Man”- che è anche il titolo dell’ultimo, bellissimo, romanzo, di Mary Shelley. Un viaggio nella darkness di questi giorni, necessario e spietato, che, come tutte le discese agli inferi, porterà noi – e chi ci ha seguito nel viaggio – a riveder le stelle!
7
GENNAIO
LO SCHIACCIANOCI
coreografia Marius Petipa
musica Pëtr Il’ic Cajkovskij
con Balletto di Mosca. Russian Classical Ballet
direzione artistica Evgeniya Bespalova
uno spettacolo di Futura Produzioni
Balletto natalizio per eccellenza da vivere con la famiglia, tra i più famosi e amati al mondo, Lo Schiaccianoci è rappresentato dalla compagnia del Balletto di Mosca composta da un cast di stelle del balletto russo. Basato sulla fiaba Lo Schiaccianoci e il Re dei Topi di Hoffmann, il balletto racconta la storia di una ragazza che sogna un principe. In una selvaggia battaglia contro il Re dei Topi, lo Schiaccianoci è in pericolo. Clara, superando le sue stesse paure, entra in questa battaglia e lancia la sua scarpa, annientando la terribile creatura e rompendo l’incantesimo; lo Schiaccianoci diventa un bellissimo Principe. La fredda notte copre la città di fiocchi di neve. Lo Schiaccianoci porta Clara nel suo regno, il Regno dei Dolci, dove la Fata dello Zucchero condivide la gioia con tutti i bambini che, come Clara, possono ancora sognare. Una storia che attiva l’immaginazione conducendo gli spettatori nel regno della fantasia. La composizione di The Nutcracker ha reso immortale il genio di Cajkovskij, esaltandolo, in passaggi melodici celebri come Danza dello zucchero fatato e Il valzer dei fiori.
Il Balletto di Mosca diretto da Evgeniya Bespalova si propone, già dalla sua fondazione avvenuta nel 2005 nella città di Mosca, di conservare integralmente la tradizione del balletto classico russo. La compagnia è composta da un cast di ballerini diplomati nelle più prestigiose scuole coreografiche come quelle di Mosca, San Pietroburgo, Novosibirsk, Perm. Corpo di ballo e solisti danno vita a un ensemble nel quale preparazione accademica ed esperienze internazionali si sposano con talenti emergenti del panorama della danza classica moscovita.
Con il Trio d’archi Hegel riprende la stagione dei concerti di Appassionata al Teatro della Filarmonica di Macerata
Riparte venerdì 3 ottobre alle 21 al Teatro della Filarmonica la stagione dei concerti di Appassionata, con un cartellone che intreccia tradizione, innovazione e giovani talenti, in un percorso musicale coerente e appassionante. Il filo conduttore della stagione si snoda dalla musica italiana del Sette-Otto-Novecento fino ai capolavori della musica sacra, offrendo al pubblico un viaggio attraverso epoche, stili e sensibilità diverse.
Si apre con il concerto “SetteOttoNovecento” con il Trio d’Archi Hegel, che proporrà un affascinante percorso tra i compositori italiani dal Settecento al Novecento, da Cherubini a Boccherini, da Cambini a Brunetti fino a Wolf-Ferrari. Una serata che celebra la ricchezza del patrimonio musicale italiano e introduce al dialogo tra tradizione e innovazione che caratterizzerà tutta la stagione.
Il 23 ottobre (ore 21, Gran Sala Cesanelli) spazio ai giovani con il violino di Francesco Mardegan, vincitore del premio migliore esecuzione al Concorso Postacchini 2024, mentre il 6 novembre sarà la volta del Quartetto Klimt (Teatro della Filarmonica, ore 21), con un programma che attraversa tre secoli di musica europea: da Beethoven con il Quartetto con pianoforte in mi bemolle maggiore, Op. 16, a Mahler con il Quartetto con pianoforte in la minore, fino a Fauré e il suo Quartetto in do minore, Op. 15. Questo concerto testimonia la continuità della forma del quartetto e l’evoluzione del linguaggio musicale, creando un ponte tra classicismo e modernità.
Il 21 novembre (Gran Sala Cesanelli, ore 21) il Guitalian Quartet porterà in scena un percorso originale per chitarre, da Rossini a Sollima, da Ramírez a Márquez, fino a Pixinguinha e Jacob do Bandolim, unendo virtuosismo, ritmo e sonorità diverse in un incontro fra tradizione europea e musica popolare sudamericana.
La stagione prosegue con un focus dedicato alla musica sacra, che chiude simbolicamente il percorso autunnale, intrecciando formazione e grande repertorio.
Il 28 novembre (Auditorium Biblioteca Mozzi Borgetti, ore 18.30) è previsto un appuntamento speciale di approfondimento, che unisce parola e musica: la presentazione del libro dedicato a Claudio Monteverdi sarà accompagnata dall’interpretazione dello Stabat Mater di Giovanni Battista Pergolesi, realizzata dai giovani musicisti del Conservatorio Pergolesi di Fermo. Composta negli ultimi mesi di vita del musicista jesino, questa celebre sequenza per soprano, contralto, archi e basso continuo è considerata uno dei vertici della musica sacra del Settecento, capace di fondere lirismo e intensità emotiva in un’esperienza di grande suggestione. L’appuntamento del 28 novembre preparerà idealmente il pubblico alla chiusura della stagione, in programma l’8 dicembre.
Infine, domenica 8 dicembre, nella suggestiva cornice della chiesa di San Giovanni, il Coro Vox Poetica Consort diretto dal M° Marco Mencoboni eseguirà il Vespro della Beata Vergine di Monteverdi, capolavoro del 1610 che segna il passaggio dal Rinascimento al Barocco, fondendo tecniche polifoniche tradizionali e modernità concertante.
Il dialogo tra lo Stabat Mater di Pergolesi e il Vespro di Monteverdi costituisce un percorso nella storia della musica sacra: dal lirismo e dalla commozione del Settecento si risale oltre un secolo, fino alla grandiosa architettura sonora del Seicento, accompagnando simbolicamente il pubblico verso il tempo dell’Avvento.
Sei appuntamenti che confermano Appassionata come punto di riferimento culturale della città, unendo musica da camera, giovani talenti e grandi capolavori in un viaggio che attraversa epoche e stili diversi, ma sempre guidato dalla forza dell’emozione musicale.
Biglietti: da 5 a 20 €, in vendita online da subito. Alla Biglietteria dei Teatri di piazza Mazzini a partire dal 1° ottobre (la biglietteria è chiusa fino al 30 settembre).
Teatro Piermarini, 30 anni di emozioni: al via la stagione 2025-26 con 13 spettacoli e grandi nomi
Barbara Cacciolari, assessore alla Cultura Comune di Matelica
13 spettacoli da novembre ad aprile di cui 6 in abbonamento compongono il variegato mosaico della stagione 2025-26 del Teatro Piermarini di Matelica nata dalla rinnovata collaborazione tra il Comune e l’AMAT, con il contributo della Regione Marche e del MiC.
«È con grande soddisfazione che annunciamo la Stagione Teatrale 2025/2026 – dichiara Barbara Cacciolari Assessore alla Cultura del Comune di Matelica –, una programmazione pensata per tutti i gusti: prosa, musica, teatro per ragazzi, commedie, spettacoli d’innovazione. Il palco cittadino ospiterà nomi di artisti affermati e giovani talenti con l’obiettivo di creare momenti culturali di qualità, aggregazione e scoperta. Un percorso artistico d’eccellenza che consolida la proposta culturale di Matelica come faro di bellezza, impegno e memoria. Un cartellone ambizioso per una stagione che valorizza il talento e la professionalità, frutto di cura e ricerca, per invitare il pubblico a condividere emozioni, riflessioni e incontri intorno al teatro, alla musica e alle arti performative, con momenti di innovazione scenica che dialogano con la tradizione del Teatro Piermarini, luogo storico e simbolo di identità culturale. Ogni mese porterà sul palco spettacoli di grande impatto: classici, nuovi autori, produzioni locali e la performance musicale che dà lustro all’evento per festeggiare i 30 anni dal restauro del Piermarini. Gli obiettivi che ci siamo prefissi intendono rafforzare l’offerta culturale della città di Matelica come centro di riferimento per il teatro nella regione, favorire l’accesso all’arte e alla cultura a tutti, con prezzi contenuti e formule di abbonamento vantaggiose e stimolare il coinvolgimento della comunità locale, dei giovani, delle scuole, delle famiglie. Con questa stagione teatrale desideriamo inoltre offrire non soltanto spettacoli, ma momenti in cui la comunità si riconosce, si ispira e si rinnova. L’invito è dunque rivolto a tutti i cittadini, con l’auspicio che possano rispondere con entusiasmo abbonandosi all’intero cartellone come gesto di supporto al tessuto culturale e investimento futuro che poggia sulle nostre radici. Essere spettatore significa partecipare attivamente alla costruzione del senso civico e dell’identità culturale di Matelica perché il Teatro Piermarini non è solo un edificio storico, ma un luogo vivo dove risuonano memorie, passioni, speranza».
Apertura di sipario il 1 novembre su Rosencrantz e Guildenstern sono morti di Tom Stoppard per la regia di Alberto Rizzi con un cast d’eccezione che vede Francesco Pannofino e Francesco Acquaroli nei ruoli di Rosencrantz e Guildenstern, affiancati da Paolo Sassanelli, interprete ideale per guidare con ironia, carisma ed allegria la compagnia di comici erranti. Delitto e castigo è un affresco letterario nel quale Dostoevskij esplora il conflitto tra ragione e passione, un’opera immortale proposta al Teatro Piermarini il 23 novembre nell’adattamento per il teatro di Glauco Mauri, con la Compagnia Mauri Sturno diretta da Andrea Baracco che vede in scena Gabriele Gasco, Woody Neri, Giulio Petushi, Arianna Pozzi, Aurora Spreafico e Paolo Zuccari. Le feste di Natale al Piermarini hanno il sapore inconfondibile del gospel con l’appuntamento del 26 dicembre, in collaborazione con San Severino Blues, che vede protagonista James Patterson Gospel Singers. Il 23 febbraio Paolo Cevoli racconta in Figli di Troia, con l’ironia e l’intelligenza che contraddistinguono il suo lavoro, il mitico viaggio di Enea paragonandolo ad altri viaggi che hanno segnato la storia dell’umanità, da Cristoforo Colombo a Cappuccetto Rosso, a suo babbo Luciano emigrato in Australia negli anni ’50. Maria Grazia Cucinotta torna al suo amore per il teatro e arriva in scena a Matelica il 22 marzo con La moglie fantasma di David Tristram, una commedia divertente, piena di ironia e giochi di parole con una base di Shakespeare, una bella dose di Spirito Allegro, una spolverata di Pirandello e un pizzico di Agatha Christie. La bella attrice è affiancata da Pino Quartullo, tra gli attori più amati del panorama italiano, la regia è di Marco Rampoldi.Rocío Muñoz Morales, Giorgio Lupano e Gabriele Pignotta il 14 aprile sono alle prese con un nuovo gioiello di comicità firmato dallo stesso Pignotta per ridere e riflettere sulle nostre fragilità, Contrazioni pericolose. «Ho voluto raccontare con disarmante ironia – nota Gabriele Pignotta – una piccola grande storia di amicizia tra un uomo ed una donna che proprio il giorno del parto di lei, mettono in luce tutte le loro fragilità e insicurezze».
La stagione del Teatro Piermarini è impreziosita da sette appuntamenti fuori abbonamento. Dopo quello del 16 novembre che vede in scena la compagnia amatoriale diretta da Luca Feliziani in un grande classico di Pirandello, L’uomo, la bestia e la virtù, il 14 dicembre si festeggiano i 30 anni dalla riapertura del Teatro Piermarini con Matthew Lee, definito dalla stampa inglese “The Genius of Rock’n’Roll”, che trascina il pubblico con la sua band sfoggiando un repertorio che, oltre ai suoi brani, passa dagli intramontabili Elvis Presley, Little Richard, Ray Charles e Jerry Lee Lewis, fino ad alcuni omaggi a grandi artisti della musica italiana. Il 31 gennaio Gruppo Teatro in bilico presenta Angeli in vacanza e il 20 febbraio è la volta del primo dei due appuntamenti a cura dell’Orchestra Sinfonica Rossini, Lo Schiaccianoci che precede Il barbiere a fumetti del 10 aprile. Il 14 marzo D.O.C. Avanti il prossimo mette in risalto il talento dei componenti della compagnia Le Mezze Facce e per l’ultimo appuntamento fuori abbonamento il 21 marzo tutta la famiglia a teatro con Ai Ai Ai Pinocchio! di Gruppo Ibrido e Artemis Danza, un’esperienza immersiva che, usando sofisticate tecnologie e intelligenza artificiale, ibrida i confini tra realtà e immaginazione.
Campagna abbonamenti dal 9 all’11 ottobre. Informazioni biglietteria Teatro Piermarini 0737 85088, AMAT 071 2072439.Inizio spettacoli ore 21; 16 novembre e 21 marzo ore 17.30.
COMUNE DI MATELICA
AMAT
con il contributo di
REGIONE MARCHE
MiC
MATELICA
TEATRO PIERMARINI
STAGIONE 2025 | 2026
1 NOVEMBRE
FRANCESCO PANNOFINO
FRANCESCO ACQUAROLI
PAOLO SASSANELLI
ROSENCRANTZ E GUILDENSTERN SONO MORTI
di Tom Stoppard
regia Alberto Rizzi
23 NOVEMBRE
GABRIELE GASCO, WOODY NERI, GIULIO PETUSHI
ARIANNA POZZI, AURORA SPREAFICO, PAOLO ZUCCARI
DELITTO E CASTIGO
di Fëdor Dostoevskij
adattamento teatrale Glauco Mauri
regia Andrea Baracco
26 DICEMBRE
JAMES PATTERSON GOSPEL SINGERS
IN CONCERTO
in collaborazione con San Severino Blues
23 FEBBRAIO
PAOLO CEVOLI
FIGLI DI TROIA
22 MARZO
MARIA GRAZIA CUCINOTTA, PINO QUARTULLO
LA MOGLIE FANTASMA
di David Tristram
regia Marco Rampoldi
14 aprile
ROCÍO MUÑOZ MORALES, GIORGIO LUPANO, GABRIELE PIGNOTTA
CONTRAZIONI PERICOLOSE
testo e regia Gabriele Pignotta
FUORI ABBONAMENTO
16 NOVEMBRE
LA GIOVANE AGORÀ
CALABRESI TE.MA RIUNITI
L’UOMO, LA BESTIA E LA VIRTÙ
nell’ambito del Festival regionale
di teatro amatoriale “Sipari delle Marche”
14 DICEMBRE
EVENTO SPECIALE PER I 30 ANNI
DALLA RIAPERTURA DEL TEATRO PIERMARINI
MATTHEW LEE
THE PRINCE OF ROCK’N’ROLL
IN CONCERTO
31 GENNAIO
GRUPPO TEATRO IN BILICO
ANGELI IN VACANZA
20 FEBBRAIO
ORCHESTRA SINFONICA ROSSINI
LO SCHIACCIANOCI
nell’ambito di SINFONICA La musica attorno
14 MARZO
LE MEZZE FACCE
D.O.C.
AVANTI IL PROSSIMO
21 MARZO
GRUPPO IBRIDO/ARTEMIS DANZA
AI AI AI PINOCCHIO!
spettacolo per bambini da 5 anni
10 APRILE
ORCHESTRA SINFONICA ROSSINI
IL BARBIERE A FUMETTI
nell’ambito di SINFONICA La musica attorno
Il gioco delle maschere: il Teatro Vaccaj di Tolentino celebra 40 anni di emozioni e apre alla danza. Ecco la stagione teatrale con il calendario completo
Il 2025 segna per il Teatro Vaccaj di Tolentino quarant’anni di storie, volti, emozioni condivise dalla storica riapertura nel 1985: un traguardo che diventa occasione per riflettere sul significato profondo delle arti teatrali, specchio del tempo e della società, e allo stesso tempo, dell’importante ruolo del Teatro per la comunità e il territorio.
Ogni periodo storico ha le sue maschere e le sue verità nascoste. Nel teatro classico, la maschera era uno strumento che copriva il volto dell’attore per definire il personaggio, nel teatro moderno – e nella vita reale -, è diventata un simbolo forte: rappresenta i ruoli che assumiamo per essere accettati, amati, rispettati; la maschera è adattamento, difesa, a volte inganno.
La stagione 2025/2026 del Teatro Vaccaj, tra grandi classici, musical, drammaturgia contemporanea, danza e musica, sarà un viaggio attraverso epoche diverse – il rinascimento italiano, la Napoli di fine dell’800, l’America degli anni ’60-’70 e 2000 – guidato da un unico filo conduttore: la maschera dell’identità, tra finzione e realtà, costume e società.
Cinque spettacoli in abbonamento, cinque mondi diversi, dove ogni sipario che si apre è un invito a guardare oltre l’apparenza, a riconoscere le maschere indossate e, forse, a toglierle. I personaggi in scena, si trasformano, fingono, si rivelano, perché il teatro, come la vita, è un gioco di riflessi: ci mostra chi siamo davvero solo quando fingiamo di essere qualcun altro.
Prima tappa: la Brooklyn degli anni ‘70. Tony Manero vive per il sabato sera, quando può trasformarsi da giovane senza prospettive a “re” della pista da ballo. La disco-music è la sua fuga, la sua maschera luminosa, ma dietro le luci scintillanti si nasconde il bisogno di identità, di futuro, di riscatto.
Sarà, dunque, La febbre del sabato sera il musical, ad aprire la stagione del Teatro Vaccaj, dal 20 al 23 novembre, (20 replica in abbonamento, 21, 22 e 23 fuori abbonamento). Prodotto da Compagnia della Rancia su licenza di Broadway Licensing, e ispirato al film Paramount/RSO del 1977 e alla storia di Nik Cohn, adattato per il palcoscenico da Robert Stigwood in collaborazione con Bill Oakes (North American version scritta da Sean Cercone e David Abbinanti), con la coinvolgente colonna sonora dei Bee Gees e arrangiamenti e orchestrazioni di David Abbinanti, è diretto da Mauro Simone. La sua regia, che prende spunto dalle inquadrature immersive del film e dall’indimenticabile piano-sequenza con un giovanissimo John Travolta, restituisce a teatro freschezza e attualità a una storia che ha segnato un’intera generazione.
Sul palcoscenico, 21 performer, capitanati dalla travolgente coppia Simone Sassudelli (Tony Manero) / Gaia Soprano (Stephanie Mangano) danno vita a hit leggendarie, come Stayin’ Alive e Night Fever, o You should be dancing e How Deep Is Your Love, successi planetari della disco music ma, al tempo stesso, simboli della cultura degli anni Settanta, inni di libertà, coraggio e lotta contro l’emarginazione. Il testo e le liriche di alcune canzoni sono stati tradotti da Franco Travaglio, mentre i brani che animano le scene ambientate alla 2001 Odissey vengono interpretati in inglese.
Tolentino, quindi, sarà ancora una volta protagonistacon la residenza di riallestimento di questa produzione firmata Compagnia della Ranciache dà il via a un lungo tour in tutta Italia, forte di un successo straordinario con 14 settimane di programmazione solo a Milano e oltre 50.000 spettatori entusiasti nella scorsa stagione, e testimonia ancora una volta il profondo legame che lega la Compagnia al Teatro Vaccaj e a tutta la comunità.
Il 10dicembre ci trasferiremo nella Napoli borghese di fine ‘800 con il Medico dei pazzi, una farsa irresistibile, dove la normalità è solo una questione di prospettiva. Scritta nel 1908 da Eduardo Scarpetta, è una delle opere più rappresentative del teatro comico napoletano resa celebre anche dal film interpretato negli anni ‘50 da Totò, che ruota attorno alla figura di Felice Sciosciammocca, una maschera popolare creata dallo stesso autore come una versione umanizzata di Pulcinella. I personaggi fingono, si travestono, si confondono solo per convenienza, in gioco di equivoci che mette in discussione la normalità e l’apparenza. Nei panni del protagonista Gianfelice Imparato, attore napoletano noto per la sua versatilità e per le sue interpretazioni nel teatro di tradizione, capace di rendere omaggio alla tradizione comica di Scarpetta, pur portando un tocco personale e moderno al personaggio, grazie anche alla regia di Leo Muscato.
L’11 gennaio il palcoscenico del Teatro Vaccaj si vestirà di un’atmosfera rinascimentale per ospitare un’intensa rilettura del classico shakespeariano La bisbetica domata. Francesco Niccolini trasforma la controversa commedia in un viaggio profondo e attuale nell’identità femminile. Al centro della scena, una straordinaria Amanda Sandrelli dà voce e corpo a Caterina, figura ribelle e romantica, intrappolata in un mondo che la vuole domata, silenziosa, conforme. Ma chi è davvero Caterina? Una donna dal carattere difficile o una creatura che indossa la maschera che la società le ha cucito addosso? In questa versione, il tema della maschera dell’identità non è più solo un gioco teatrale, ma diventa il simbolo di una lotta interiore e sociale. Le maschere non servono più a ingannare, ma a sopravvivere. E quando cadono, rivelano tutta la fragilità e la forza di chi le ha indossate troppo a lungo. Lo spettacolosi fa specchio del nostro tempo: un tempo in cui la voce delle donne chiede di essere ascoltata, non domata.
Il 4 febbraio sarà la volta de Il Tenente Colombo – Analisi di un omicidio, raffinata trasposizione teatrale del testo originale Prescription: Murder di Richard Levinson e William Link, da cui nacque poi la celebre serie TV con Peter Falk. Ambientato nella New York borghese degli anni ’60, Il Tenente Colombo si presenta al pubblico con il volto di Gianluca Ramazzotti, affiancato da un cast d’eccezione e con la partecipazione straordinaria di Nini Salerno. La scena si apre con il delitto: lo spettatore sa già chi è il colpevole. Il cuore dello spettacolo non è la scoperta del colpevole, ma l’analisi sottile e implacabile delle maschere che ciascun personaggio indossa. Il brillante psichiatra assassino si cela dietro l’apparenza del raziocinio e del controllo. Colombo, invece, si traveste da uomo comune, quasi goffo, per disarmare l’avversario. Ma è proprio questa maschera, apparentemente ingenua, a rivelarsi l’arma più affilata. Con una regia elegante e una colonna sonora jazz che richiama le atmosfere noir lo spettacolo è molto più di un giallo teatrale: è un’indagine sull’animo umano, sulle sue contraddizioni e sulle maschere che indossiamo per nascondere la verità.
Si chiude il 7 marzo con la satira pungente di November, commedia feroce e irresistibile scritta da David Mamet – uno dei maestri del teatro contemporaneo -e ambientata alla Casa Bianca poco prima delle elezioni presidenziali, nei primi anni 2000. In scena Luca Barbareschi, attore e regista tra i più versatili del panorama italiano, dà vita a un presidente Smith grottesco e disperato, mentre Chiara Noschese, attrice e regista di grande sensibilità e intelligenza scenica, interpreta una Clarice lucida, ironica e profondamente umana, firmando anche una regia che unisce ritmo comico e profondità drammaturgica. Ogni personaggio indossa un ruolo, una facciata, un copione. Il potere diventa teatro, il teatro diventa politica e la maschera è indispensabile per sopravvivere. Smith è il politico che recita la parte del leader, Clarice è la consigliera che media tra etica e convenienza e il pubblico assiste a un carosello di verità manipolate, promesse vuote e retorica esasperata. La pièce è una fotografia del nostro tempo: fa ridere, riflettere e – forse – anche un po’ tremare.
FUORI ABBONAMENTO E “A TEATRO, BAMBINI!”
L’impegno congiunto di Comune di Tolentino, Compagnia della Rancia e AMAT prosegue per valorizzare e offrire alla città e all’intero territorio un’esperienza culturale di qualità: anche quest’anno il Teatro Vaccaj continuerà a essere un luogo di incontro tra generi, linguaggi e pubblici diversi, affiancando alla stagione principale una programmazione fuori abbonamento, progetti dedicati alle scuole e una stagione ragazzi pensata per avvicinare e far appassionare le nuove generazioni al mondo del teatro.
Il 26 ottobre, il Teatro Vaccaj ospiterà Elio e il suo Quando un musicista ride, l’evento che chiude il programma di Biennale Off 2025.
Lo spettacolo è un omaggio alla comicità musicale italiana degli anni ’60, da Jannacci a Cochi e Renato, da Gaber a Fo, reinterpretata con ironia e libertà da Elio e da una band di giovani musicisti e richiama perfettamente il tema della comicità involontaria della Biennale 2025. Quando un musicista ride esplora, infatti, quel confine sottile tra il serio e il comico, tra la musica e il paradosso, dove il riso nasce spesso in modo inatteso, spontaneo, e proprio per questo autentico. Elio gioca con le maschere della musica e del teatro, svelando quanto spesso l’umorismo sia una conseguenza non cercata, ma profondamente rivelatrice.
Per la prima volta, nella stagione 2025/2026, il Teatro Vaccaj apre le sue porte anche alla danza, accogliendo due appuntamenti di grande prestigio: Lo Schiaccianoci e Carmen. Due titoli iconici che arricchiscono ulteriormente la proposta artistica della stagione e segnano un importante passo nella direzione di una programmazione sempre più completa. La presenza della danza assume un valore ancora più significativo per la città di Tolentino grazie alla presenza del Liceo Coreutico, che trova così nel Teatro Vaccaj un punto di riferimento concreto per la formazione, l’ispirazione e il dialogo tra scuola e scena professionale.
Si comincia il 5 dicembre con Lo Schiaccianoci, capolavoro di Pëtr Il’ič Čajkovskij, nella prestigiosa interpretazione del Balletto di Mosca – Russian Classical Ballet.
Con la direzione artistica di Evgeniya Bespalova e Denis Karakashev, la compagnia porta in scena una versione ricca di eleganza, virtuosismo e suggestione visiva, come nella tradizione russa. Costumi sontuosi, scenografie fiabesche, quadri di danza iconici – come “Danza dello zucchero fatato” e “Il valzer dei fiori” – interpretati da un corpo di ballo di altissimo livello trasporteranno gli spettatori nel mondo incantato di Clara, del Principe Schiaccianoci e del Regno dei Dolci.
Un appuntamento per tutta la famiglia, che celebra la bellezza della danza classica e anticipa l’atmosfera incantata delle feste.
Il 15 gennaio sarà la volta di Carmen, una delle eroine più affascinanti della letteratura musicale, reinterpretata con eleganza e intensità dal Balletto di Milano diretto da Carlo Pesta.
Ispirata alla novella di Prosper Mérimée su musica di Georges Bizet, questa produzione unisce la forza narrativa della storia originale a uno stile coreutico moderno e coinvolgente. La compagnia, rinomata per la sua capacità di fondere tradizione e innovazione, dà vita a uno spettacolo intenso, dove il confronto/scontro tra la sensualità della protagonista e il Destino si esprimono attraverso coreografie potenti e raffinate: dalla celeberrima “Habanera”, agli appassionati pas de deux, alle tante e vivaci danze d’assieme di Gitani, Soldati e Sigaraie.
Fuori abbonamento, il 19 febbraio (con matinée dedicata alle scuole venerdì 20) un classico immortale rivivrà con energia travolgente e ironia tagliente nella rilettura firmata Stivalaccio Teatro. In Romeo e Giulietta. L’amore è saltimbanco il celebre dramma shakespeariano diventa un gioco teatrale irresistibile, dove la tragedia si intreccia con la commedia dell’arte, in un vortice di maschere, improvvisazione e poesia. Un omaggio al teatro nel teatro, dove la celeberrima storia del Bardo prende forma e si deforma nel mescolarsi di trame, di dialetti, canti, improvvisazioni, suoni, duelli e pantomime.
La stagione 2025/2026 si arricchisce di tre preziosi appuntamenti musicali con la FORM – Orchestra Filarmonica Marchigiana, che porteranno sul palcoscenico del Teatro Vaccaj grandi interpreti e repertori affascinanti, tra tradizione e scoperta.
Il 20 dicembre il tradizionale Concerto di Natale sarà un’occasione speciale per immergersi nella magia delle feste: protagonista la violinista Anna Tifu, talento internazionale che eseguirà il Concerto per violino di Mendelssohn, accompagnata dalla direzione di David Crescenzi ela celebre Sinfonia “Pastorale” di Beethoven, un capolavoro che evoca la natura e la serenità, perfetto per celebrare il periodo natalizio.
Domenica 1 marzo spazio alle famiglie con Pierino, il lupo e altre avventure, un Family Concert pensato per coinvolgere grandi e piccoli. Verrà presentata la famosissima fiaba musicale di Prokof’ev edil Poema sinfonico l’Apprendista Stregonedi Dukas, dirette da Jacopo Rivani: un viaggio narrativo e sonoro, dove ogni strumento diventa personaggio e ogni nota racconta una storia.
Infine, il 10 aprile, sarà la volta di Gran Piano, un concerto che vedrà la presenza Alexander Lonquich, uno dei più raffinati interpreti della scena internazionale, nella doppia veste di pianista solista e direttore. In programma due pietre miliari del repertorio per pianoforte e orchestra: il Concerto K.466 in re min di Mozart ed il Concerto n.1 di Mendelssohn.
Anche per la stagione 2025/2026 il Teatro Vaccaj rinnova il suo impegno verso il pubblico più giovane con la rassegna A Teatro, Bambini! organizzata da Compagnia della Rancia / RanciaVerdeBlu, un percorso pensato per avvicinare i più piccoli al magico mondo del teatro, stimolando la fantasia, la curiosità e l’amore per le storie. Sei appuntamenti domenicali tra risate, poesia e avventure, con compagnie di grande esperienza nel teatro ragazzi, più le matinée per gli istituti scolastici della città e della provincia, iniziativa volta a coltivare il prezioso rapporto tra teatro, alunni e insegnanti. Con A Teatro, Bambini!, il Teatro Vaccaj si conferma come luogo di crescita, scoperta e condivisione, dove anche i più piccoli possono sentirsi protagonisti.
Si parte domenica 9 novembre con La Testa del chiodo. Una maestra fantastica, fantasia in musica targata Compagnia della Rancia / RanciaVerdeBlu, il cui filo conduttore sono le parole di Gianni Rodari. Quattro scolari un po’ burloni trascorrono un’intera mattinata in biblioteca, ma grazie a una maestra un po’ particolare la stanza dei libri si trasforma in una scatola magica! Ed ecco che filastrocche, canzoni e giochi prendono vita in un susseguirsi di bizzarre situazioni. Uno spettacolo scritto e diretto da Ada Borgiani dove le filastrocche di Gianni Rodari, messe in musica nel 1994 da Virgilio Savona e Aldo Passarini – che ne ha curato anche la direzione musicale – giocano con l’immaginazione, invitando a guardare il mondo da prospettive nuove, con leggerezza e stupore.
Si prosegue domenica 30 novembre con Papero Alfredo, una nuova e divertente avventura firmata Teatro Pirata, storica compagnia marchigiana specializzata nel teatro per l’infanzia.
Lo spettacolo racconta il confronto tra generazioni attraverso il rapporto tra Bruce, burattinaio di lungo corso, e il suo nuovo pupazzo: Alfredo, un papero ribelle appassionato di rap, challenge e dirette video. Quando arriva l’occasione di tornare in scena con lo spettacolo “Il Tesoro dei Pirati”, Alfredo si rifiuta: lui vuole fare lo youtuber, non il pirata! Tra teatro d’attore e di figura, lo spettacolo affronta con ironia e tenerezza il dialogo tra vecchio e nuovo, tra tradizione e modernità, parlando ai bambini (e ai grandi) con leggerezza e profondità.
Il 18 gennaio è la volta di Circo Miranda la produzione di Fontemaggiore che rilegge La tempesta di Shakespeare dando vita a uno spettacolo delicato e visivamente suggestivo, che unisce teatro, arti circensi e musica per raccontare con leggerezza il passaggio dall’infanzia all’età adulta. La storia ruota attorno a Miranda, una bambina che cresce in uno chapiteau da circo piantato su un’isola, sotto lo sguardo amorevole del padre Prospero e in compagnia dell’amico clown Calibano, che un giorno sente il desiderio di viaggiare, di conoscere le città di cui ha sempre sentito parlare, di incontrare altre persone.
L’appuntamento dell’8 febbraio è con la nuova produzione di Compagnia della Rancia / RanciaVerdeBlu,Elmer – Una tavolozza di emozioni: un affascinante percorso creativo sul potere del teatro come strumento educativo e di sensibilizzazione. Ispirato alla celebre collana di racconti per bambini di David McKee edita in Italia da Mondadori su licenza di Andersen Press, lo spettacolo, con drammaturgia originale di Ada Borgiani e Saverio Marconi, unisce attori, pupazzi e burattini animati a vista, coinvolgendo i bambini in una divertente e colorata esperienza di teatro. Il cuore pulsante della storia dell’elefantino variopinto è il valore dell’unicità, raccontato con delicatezza e poesia per accompagnare i bambini alla scoperta delle “qualità” e caratteristiche che rendono ciascuno prezioso. Elmer è un elefante speciale, amato da tutti per la sua allegria e il suo spirito giocoso. In questa sua avventura teatrale incontrerà tante emozioni, che prenderanno vita grazie ai suoni, ai colori e, nello stile inconfondibile di Rancia VerdeBlu, a musiche originali pensate per stimolare l’ascolto attivo e coinvolgere direttamente i piccoli spettatori. Lo spettacolo diventa così un viaggio emozionante, in cui ogni bambino può riconoscere e valorizzare ciò che lo rende unico.
Domenica 8 marzo torna al Teatro Vaccaj una delle compagnie più amate dal giovane pubblico: il Teatro Verde di Roma. Con il suo stile inconfondibile, che mescola attori, burattini, trampolieri e musica dal vivo, la compagnia porta in scena una rilettura vivace e coinvolgente della celebre fiaba de Il Pifferaio di Hamelin. In una città invasa dai topi e dominata dall’avidità, un misterioso pifferaio tenta di riportare l’armonia, ma si scontra con l’egoismo degli adulti. Uno spettacolo ricco di ritmo, ironia e partecipazione, che diverte e fa riflettere, coinvolgendo attivamente i bambini in un’esperienza teatrale colorata e indimenticabile.
A chiudere il cartellone di A teatro, bambini! sarà Febo Teatro con Le sorellastre di Cenerentola, una riscrittura originale e ironica della celebre fiaba, raccontata da un trio di artisti di strada che si imbatte nel luogo dove tutto è accaduto. Dopo l’incoronazione di Cenerentola, le due sorellastre vivono ai margini, covando invidia e desiderio di rivalsa. Ma l’arrivo inaspettato della regina con la figlia appena nata scatena un piano maldestro e comico per rapire la bambina. Tra equivoci, musica e colpi di scena, lo spettacolo si trasforma in un racconto di riscatto e scoperta dei propri talenti. Una storia divertente e intelligente, che invita a guardare oltre i ruoli tradizionali e a credere nel cambiamento.
PROGETTI PER LE SCUOLE
Proseguono inoltre, i rapporti con gli istituti scolastici di ogni ordine e grado del territorio con matinée a loro dedicate a un prezzo speciale ed è sempre più solido il legame con l’Istituto di Istruzione Superiore Francesco Filelfo: anche nella stagione 2025.2026, alcuni studenti dell’IIS Filelfo di Tolentino saranno protagonisti del progetto “Voci dal Teatro”, ormai giunto alla decima edizione. Un coinvolgimento che non solo avvicina i ragazzi alla bellezza del linguaggio teatrale, affinandone il senso critico in una situazione concreta e non simulata, ma anche e soprattutto rafforza i legami con il territorio e le associazioni culturali che vi operano, creando una significativa sinergia con uno sguardo rivolto al futuro. Il risultato di questo progetto sono interviste, recensioni e approfondimenti di eccellente qualità pubblicati da CronacheMaceratesi Jr e disponibili su teatrovaccaj.it in un archivio on line dedicato. Gli studenti del Liceo Coreutico, invece, potranno incontrare – come già avvenuto nelle scorse stagioni – professionisti che vivono quotidianamente il teatro e relazionarsi con la loro esperienza e toccare con mano la dimensione lavorativa attraverso momenti di confronto e di preparazione specifica.
La campagna abbonamenti si aprirà il 3 ottobre con la prelazione riservata agli abbonati, insieme alla vendita online dei biglietti per gli spettacoli fuori abbonamento e della rassegna A teatro, bambini!, mentre dal 9 ottobre sarà possibile sottoscrivere i nuovi abbonamenti. Tutte le informazioni sugli abbonamenti e sulla vendita dei biglietti sono disponibili sul sito www.teatrovaccaj.it
STAGIONE TEATRALE 2025/2026
PROSA
Data
Spettacolo
Artista/i Principali
Note
20–23 nov 2025
La Febbre del Sabato Sera – Il Musical (Compagnia della Rancia)
Balletto di Milano – coreografie Omodei Salè, Veratti
MUSICA
Data
Concerto
Artista/i Principali
Note
20 dic 2025
Concerto di Natale – Beethoven Pastorale
Anna Tifu (violino), David Crescenzi (direttore)
FORM-Orchestra Filarmonica Marchigiana
1 mar 2026
Pierino e il Lupo e altre avventure
Jacopo Rivani (direttore)
FORM
10 apr 2026
Gran Piano
Alexander Lonquich (pianoforte e direzione)
FORM
A TEATRO, BAMBINI!
Data
Spettacolo
Artista/i Principali
Età consigliata
9 nov 2025
La testa del chiodo. Una maestra fantastica
Compagnia della Rancia VerdeBlu – regia Ada Borgiani
5–105
30 nov 2025
Papero Alfredo
Simone Guerro, Daria Paoletta
3–103
18 gen 2026
Circo Miranda
Marco Lucci, Beatrice Ripoli
6–106
8 feb 2026
Elmer – Una tavolozza di emozioni
Ada Borgiani, Saverio Marconi
3–7
8 mar 2026
Il Pifferaio di Hamelin
Andrea Calabretta – regia Veronica Olmi
3–10
22 mar 2026
Le Sorellastre di Cenerentola
Claudia Bellemo, Nicola Perin
4–104
Il Teatro delle Energie di Grottammare apre la prevendita della stagione dal 29 settembre
Il Teatro delle Energie apre la prevendita della stagione “Scene d’artista” ai nuovi abbonati. A partire da lunedì 29 settembre sarà possibile sottoscrivere il carnet dei quattro spettacoli che porteranno a Grottammare Isabella Ragonese, Elio Germano, Lella Costa e Mario Perrotta.
Il calendario, progetto di Comune di Grottammare e Amat, promette di ripetere il successo delle edizioni precedenti, sempre chiuse in sold-out.
Il sipario si alzerà il 23 gennaio con Isabella Ragonese, accompagnata dalle musiche di Rodrigo D’Erasmo, in “Gli amori difficili di Italo Calvino” un’occasione per riscoprire il grande scrittore a 40 anni dalla nascita in un dialogo intimo e commovente. Il 21 febbraio sarà la volta di Elio Germano e Teho Teardo in “La guerra com’è”, tratto dal libro Una persona alla volta di Gino Strada, per raccontare il conflitto dalla parte di chi “rimette insieme pezzi di umanità scomposta”. Il 3 marzo, Lella Costa porterà in scena una attualissima e irresistibile “Lisistrata” di Aristofane, protagonista di un esilarante sciopero del sesso per fermare una guerra senza fine. A chiudere la stagione, il 24 marzo, sarà Mario Perrotta con “Nel Blu, avere tra le braccia tanta felicità” un racconto sull’uomo che ha incarnato la felicità di un’intera nazione: Domenico Modugno.
I nuovi abbonamenti saranno in vendita fino al 2 novembre al costo di 80 € per il posto unico numerato (ridotto a 70 € per giovani under-30, possessori Marche Cultura Card e Carta Regionale dello Studente e Disability Card).
I biglietti per i singoli spettacoli (25 €, ridotto 20 €) saranno invece disponibili a partire dal 3 novembre.
È possibile acquistare abbonamenti e biglietti presso l’Ufficio Cultura del Comune di Grottammare, le biglietterie del circuito AMAT e online su vivaticket.com.
L’acquisto online comporta un aggravio del costo in favore del gestore del servizio e non consente di accedere alle categorie di riduzione.
Per informazioni: Ufficio Cultura 0735/739240 e AMAT 071/2072439. Tutti gli spettacoli avranno inizio alle ore 21.
ArmoniCittà, la stagione del Teatro Tullio Giacconi di Chiaravalle. Si parte l’11 ottobre con la mostra “Chi è di scena” di Scorcelletti
ArmoniCittà è il titolo della nuova stagione del Teatro Comunale Tullio Giacconi di Chiaravalle, proposta dalla storica collaborazione fra Comune e AMAT con il sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Marche. Cinque titoli scelti fra spettacoli di tensione etica e sociale, atmosfere natalizie, classici senza tempo e protagonisti della scena contemporanea.
“L’armonia – spiega Francesco Favi, assessore alla cultura di Chiaravalle – non è la negazione della disarmonia, bensì il difficile ma non impossibile accordo di elementi che in partenza sono tutt’altro che equilibrati. È quanto accade ad esempio in una prova d’orchestra: per Federico Fellini si trattava di un’immagine emblematica della vita in una società, dove ogni strumento da una parte manteneva la propria identità, dall’altra andava a formare un discorso armonioso con gli altri. Una potente metafora della politica, ovvero l’arte – imperfetta e perfettibile al tempo stesso – di coltivare il presente e di immaginare il futuro operando una sintesi tra posizioni divergenti. È con questo spirito che nella stagione ArmoniCittà si intrecciano comicità e dramma, memoria e futuro, parole, musica e immagini: un mosaico di sensibilità e linguaggi che fanno da specchio della nostra vita”.
In anteprima di stagione l’evento speciale Chi è di scena,mostra del fotografo italo-francese Emanuele Scorcelletti in programma alle Salette Giacconi dall’11 al 26 ottobre, dedicata al mondo dello spettacolo e promossa dal Comune in collaborazione con il Circolo Fotografico AVIS di Chiaravalle e con i Musei Civici del Comune di Jesi. Il vernissage, previsto alle ore 19 dell’11 ottobre, sarà preceduto alle ore 18 da un talk dell’artista con il critico Massimo Raffaeli presso il Teatro.
Ad aprire il cartellone teatrale vero e proprio giovedì 16 ottobre è Chiara Francini con Alessandro Federico in Coppia aperta quasi spalancata di Dario Fo e Franca Rame con la regia di Alessandro Tedeschi. Spettacolo fra i più popolari degli anni Ottanta, racconta di una coppia di coniugi figli del Sessantotto e della mutata coscienza del nostro Paese, ironizzando su una certa psicologia maschile, insofferente al concetto di monogamia ma tradizionalmente gelosa.
Campo Teatrale/Eco Di Fondo è la giovane compagnia che sabato 29 novembre presenterà Piccole apocalissi,una drammaturgia di Fabio Banfo, Giulia Viana e Giacomo Ferraù (che firma anche la regia), selezionata nell’edizione 2023/24 di “Next”. Nel 1977 è stato mandato nello spazio un disco con musiche, immagini e suoni che illustrassero le potenzialità della nostra specie a eventuali alieni che lo avessero eventualmente trovato. Nel 2013 la sonda con il disco è uscita dal sistema solare e ora viaggia nello spazio interstellare. Questo spettacolo racconta di quanto sia difficile scegliere cosa raccontare per dire chi siamo.
L’appuntamento natalizio con il gospel è sabato 27 dicembre, in collaborazione con San Severino Blues. Protagonisti James Patterson Gospel Singers che, forti di sei singoli di successo e di tre nomination ai Grammy Awards, portano in scena con energia e passione unospaccato della straordinaria tradizione del più autentico canto religioso afroamericano.
Domenica 11 gennaioAndrea Pennacchi, uno degli attori ‘impegnati’ più amati dal pubblico, presenta Alieni in laguna, spettacolo che esplora l’impatto delle specie aliene sulla biodiversità, il ruolo dei cambiamenti climatici e dell’intervento umano. La narrazione di Pennacchi oscilla tra comicità e dramma, tra passato nostalgico e presente crudamente in trasformazione.
Chiude la stagione sabato 7 marzoPaolo Briguglia con Un amore, adattamento del romanzo di Dino Buzzati diretto da Alessandra Pizzi: il monologo ritrae perfettamente un rapporto morboso ed equivoco, dove l’ossessione viene confusa con l’amore. Come tristemente accade troppo spesso anche oggi.
Abbonamenti in vendita presso la biglietteria del Teatro Giacconi (tel. 071/7451020) il 7 e 8 ottobre (17.30-20.00) per i rinnovi, il 9 (17.30-20.00) e 10 ottobre (10.00-12.30) per i nuovi. Platea e palchi centrali: 98 euro con ridotto a 80 euro; palchi laterali 90 euro con ridotto a 72 euro.
Biglietti per i singoli spettacoli: platea e palchi centrali 22 euro, palchi laterali 20 euro, con riduzioni rispettivamente a 18 e 16 euro. Costo speciale per studenti (under 19): 10 euro. Prevendita presso la biglietteria del Teatro l’11 ottobre (17.00-20.00), poi ogni martedì (17.30-20.00) e venerdì (10.00-12.30), il giorno precedente ogni spettacolo (17.30-19.30) e il giorno di spettacolo (18.00-21.00, tranne per Alieni in laguna: 15.30-17.30).
I biglietti potranno essere acquistati anche nei punti vendita del circuito AMAT/VivaTicket e online su vivaticket.com (con aggravio del costo in favore del gestore del servizio). Mostra e talk Chi è di scena sono a ingresso gratuito.
Le riduzioni su abbonamenti e biglietti sono riservate a under 25, over 65, convenzionati vari, membri di associazioni di Chiaravalle, iscritti al laboratorio teatrale CoMeTe.
Informazioni: AMAT (tel. 071/2072439), Ufficio Cultura Comune di Chiaravalle (tel. 071/9499266).
Inizio ore 21 tranne per Alieni in laguna (ore 17.30).
Stagione teatrale 2025/2026, Teatro Comunale Carlo Goldoni di Corinaldo a 20 anni dalla riapertura 2005 – 2025
A venti anni dalla riapertura del Teatro Comunale C. Goldoni di Corinaldo, l’Amministrazione comunale, in collaborazione con Amat e Teatro Time Produzione Spettacoli di Corinaldo presentano la stagione teatrale 2025/2026.
“La sinergica collaborazione tra Comune di Corinaldo, AMAT e Teatro Time continua nel migliore dei modi, – riferisce l’Assessore alla Cultura Francesco Spallacci – lavoro, impegno, passione di tutti i soggetti coinvolti, permettono all’Amministrazione Comunale di presentare oggi la prossima stagione teatrale 2025-2026, piace sottolineare la qualità degli Spettacoli proposti e i risultati molto positivi delle scorse stagioni, in termini di presenze ed apprezzamenti da parte del pubblico e abbonati.”
“Abbiamo, anche quest’anno voluto, dare spazio esclusivo alla commedia musicale ed alla commedia brillante che hanno caratterizzato le stagioni teatrali dal 2022 ad oggi – ci ha detto il direttore Vittorio Saccinto di Teatro Time Produzione Spettacoli di Corinaldo – formula vincente e gradita agli abbonati ed al pubblico registrando, in ogni spettacolo, il sold out. Purtroppo molte persone sono rimaste fuori data la contingente capienza del Goldoni e ce ne dispiace.”
Si parte il 22 novembre con lo spettacolo che narra le vicende della vita giovanile di uno dei più grandi Attori e Maestri della comicità̀ internazionale che Napoli abbia mai partorito: Antonio De Curtis, in arte Totò. Immersi in un’atmosfera surreale, lo spettacolo racconta le vicende e vicissitudini che l’attore partenopeo ha dovuto affrontare prima di arrivare al grande successo ed essere riconosciuto a livello nazionale come il vero e proprio “Principe della Risata”. In scena Antonio Grosso, nei panni del grande artista, accompagnato da Antonello Pascale che interpreta i diversi personaggi che Totò incontra sul suo cammino: dagli amici, ai parenti, dal popolo che anima le strade del famoso quartiere de La Sanità dove lui stesso e cresciuto, agli amori e le delusioni, passando poi per gli artisti che ha conosciuto, gli impresari teatrali ed i commilitoni con cui e partito soldato per servire la patria. Con Il Piccolo Principe in arte Totò, si vuole omaggiare la grandezza del Maestro, in tutte le sue forme, artistiche emozionali e psicologiche, dimostrando che dietro una delle più grandi Maschere del Cinema moderno si nascondeva un animo sensibile che, con tenacia, talento, passione ed umiltà̀ e diventato un’icona della Comicità̀ Archetipa, riconosciuta dai più grandi maestri del Novecento Italiano.
A Natale 2025, il 30 dicembre, si prosegue con Cenerentola, La Fata, la Matrigna, le Sorellastre, il Principe, sono personaggi cari al nostro cuore: li abbiamo incontrati nelle nostre fantasie infantili, cercati tra le pagine dei libri e poi rivisti al cinema, attraverso le geniali invenzioni di Walt Disney. Ogni volta immagini nuove si sovrapponevano alle antiche, ora in contrasto, ora in armonia. Nel 2018 Rancia VerdeBlu ha riportato questi personaggi sulla scena e sarà l’occasione giusta per far avvicinare i bambini al teatro attraverso spettacoli di grande qualità, divertenti e al tempo stesso ricchi di valore. Una favola a lieto fine che, tra gli applausi, farà riflettere i piccoli spettatori: se alla fine i buoni sono premiati, i “cattivi”, forse, saranno perdonati.
Quindi a gennaio, il 28, è la volta diScomode verità e 3 storie vere è il comedy speech attraverso cui, Giampaolo Morelli si racconta al suo pubblico: un monologo irriverente, caustico, pungente e sempre maledettamente sincero. Le 101 scomode verità infatti, altro non sono che un sunto delle nostre umane debolezze, un compendio di tutti i tic, le manie, gli slanci e le ossessioni del nostro vivere quotidiano. A volte si tratta di fulminanti considerazioni, quasi degli aforismi in grado di fotografare la realtà sotto una luce nuova o paradossale, altre volte invece le riflessioni si fanno più discorsive e articolate o magari intime e profonde: come nel caso delle 3 storie personali citate nel titolo, ovvero tre aneddoti di vita vissuta che offrono al pubblico un ritratto inedito e confidenziale del noto attore.
Un gradito ritorno il 10 febbraio con Stefano Fresi, Dioggene è uno spettacolo diviso in tre quadri e ruota intorno a un unico personaggio, un attore famoso che si chiama Nemesio Rea. Nel primo quadro, “Historia de oddi, bifolcho”, Nemesio interpreta un proprio testo, scritto in autentico volgare duecentesco. È la storia di un contadino toscano che ha partecipato alla tremendissima battaglia di Montaperti in cui Siena e Firenze si sono scontrate. Nel secondo quadro, “L’attore e il buon dio”, troviamo Nemesio nel suo camerino, mentre si veste, apprestandosi ad andare in scena. Ma non è dello spettacolo che ci parla, bensì della appena avvenuta rottura violenta con la moglie, tra pianti, grida e insulti. Nel terzo quadro, “Er cane de via der fosso d’a maijana”, troviamo Nemesio che vive felice in un bidone dell’immondizia. Ha lasciato tutto, la sua professione e la sua vecchia vita. Ha deciso, come il filosofo greco Diogene, di rifiutare ogni ambizione e possesso per essere libero di parlare del vero senso della vita.
Il 4 marzo con tris di donne. Oggi non esiste più la terza età, quella è roba del secolo scorso! Non si invecchia più. Soprattutto le donne, non pongono più limiti alla loro libertà e alla loro voglia di avventura. E’ così! Ormai sono sempre di più le donne âgée che rifiutano di essere confinate al ruolo di “nonne” e rivendicano con forza il diritto di vivere appieno la loro indipendenza e il desiderio di mettersi in gioco. Forse perché se dovevano dimostrare qualcosa nella vita lo hanno già fatto, arrivano a un punto in cui si sentono libere di esprimersi, senza peli sulla lingua, perché non devono rendere conto a nessuno e se ne infischiano del giudizio altrui. Nella sua nuova commedia, Le ragazze son tornate, Diego Ruiz porta in scena la storia di tre donne, tre star del mondo dello spettacolo che hanno vissuto sicuramente tempi migliori, che si riuniscono per mettere insieme le forze e proporsi di nuovo al mondo dello showbiz più agguerrite che mai. Non sarà facile perché i dissapori, la competizione e qualche sassolino nella scarpa ancora da tirar fuori metteranno a dura prova la pazienza di tutti.
Concludiamo il 19 marzo con Più Vera del Vero è una commedia che si distingue per la sua capacità di mescolare umorismo e riflessione profonda. Scritto da Martial Courcier, adattato e diretto da Gianluca Guidi, lo spettacolo affronta tematiche di grande attualità, come l’intelligenza artificiale e le relazioni umane, in un contesto che invita a interrogarsi sul significato dell’amore e delle emozioni nel mondo moderno. Al centro della storia troviamo Giulio, un uomo single che vive in un’epoca in cui la tecnologia permea ogni aspetto della vita quotidiana. Il suo regalo di compleanno, Cloé, un androide femminile progettato per essere “più vera del vero”, rappresenta una svolta radicale nelle sue relazioni interpersonali. Cloé non è solo un oggetto di intrattenimento; è programmata per comprendere e rispondere alle emozioni umane in modo sorprendentemente autentico. La commedia si interroga se sia possibile sostituire le emozioni autentiche con esperienze programmate. Cioè incarna la perfetta amalgama tra tecnologia e sentimenti, sollevando interrogativi su cosa significhi realmente amare qualcuno. È l’amore una questione di chimica biologica o può essere replicato attraverso algoritmi e programmazione? Un altro tema centrale è il valore delle imperfezioni umane. Mentre Cloé è priva di difetti e sempre pronta a soddisfare i desideri di Giulio, la commedia mette in luce come le imperfezioni siano ciò che rende le relazioni autentiche e significative. Le emozioni umane, con tutte le loro complessità e contraddizioni, sono ciò che arricchisce le interazioni tra le persone. Gianluca Guidi porta sul palcoscenico una visione moderna e dinamica della commedia. Ogni personaggio aggiunge una dimensione unica alla storia, contribuendo a esplorare i vari aspetti delle relazioni umane nell’era digitale. “Più Vera del Vero” non è solo uno spettacolo da vedere; è un’esperienza da vivere, con il suo mix di comicità, tenerezza e profondità filosofica, invita gli spettatori a interrogarsi sul futuro delle relazioni umane in un mondo sempre più dominato dalla tecnologia.
Informazioni e prenotazioni biglietti ed abbonamenti da ottobre 2025
Teatro Comunale Carlo Goldoni di Corinaldo – Stagione Teatrale 2025-26
sabato 22 novembre 2025
3atro Produzione, La Bilancia
IL PICCOLO PRINCIPE IN ARTE… TOTO’
di Antonio Grosso
con Antonio Grosso, Antonello Pascale
regia Antonio Grosso
martedì 30 dicembre 2025
Compagnia della Rancia
CENERENTOLA
regia Ada Borgiani
mercoledì 28 gennaio 2026
Stefano Francioni Produzioni, Teatro Stabile d’Abruzzo
SCOMODE VERITÀ E TRE STORIE VERE
di Giampaolo Morelli e Gianluca Ansanelli
con Giampaolo Morelli
martedì 10 febbraio 2026
Stefano Francioni Produzioni, Teatro Stabile d’Abruzzo
DIOGGENE
di Giacomo Battiato
con Stefano Fresi
mercoledì 4 marzo 2026
Carpe Diem
LE RAGAZZE SON TORNATE
di Diego Ruiz
con Fioretta Mari, Corinne Clery, Fiordaliso
regia Diego Ruiz
giovedì 19 marzo 2026
Virginy srl
PIU’ VERA DEL VERO
di Martial Courcier
con Gianluca Guidi, Martina Colombari, Fabio Ferrari
regia Gianluca Guidi
Aprono domani le vendite del Macerata Opera festival 2026, 62esima edizione per l’opera lirica nel salotto dello Sferisterio
Aprono domani, a prezzi invariati, le vendite del Macerata Opera festival 2026, sessantaduesima edizione per l’opera lirica nel salotto stellato della città, il neoclassico Sferisterio, e le richieste sono già importanti da tutt’Italia e non solo.
Dodici recite di Nabucco, Trovatore e Barbiere di Siviglia, dal 17 luglio al 7 agosto, concentrate in tre week end così da poter godere di tutti e tre i titoli in un solo fine settimana e gran chiusa con i Carmina Burana di Orff, ormai grande evergreen trasversale ai generi, dalla classica al metal, dal cinema alle serie TV. Mentre Sferisterio a Scuola, manifestazione leader nell’Italia centrale per la divulgazione, si terrà dal 5 al 10 giugno.
Definito quest’anno da Operawire New York: “l’esperienza italiana d’opera estiva al suo massimo vertice”, e con la stagione 2026 già presentata dal prestigioso magazine tedesco OPER! come “espressione dell’opera italiana ai suoi massimi livelli”, il venturo Macerata Opera Festival 2026 apre domani 10 settembre la vendita dei biglietti per la nuova produzione di Nabucco e le riprese di Barbiere di Siviglia e Trovatore, accingendosi ad un lungo e paziente lavoro di divulgazione internazionale dello Sferisterio quale esperienza imperdibile del nuovo Grand Tour italiano, nonché vero ed unico teatro all’aperto per l’opera.
E le premesse sono tra le migliori se anche il magazine francese Music&Opera, voce ufficiale di uno dei più forti tour promoter europei specializzati in viaggi musicali, apre il suo racconto del Macerata Opera Festival ’25 sottolineando che “Macerata ha molti punti di forza. La splendida città delle Marche, regione italiana risparmiata dal turismo di massa, accoglie con grande entusiasmo gli amanti della musica. E lo Sferisterio è straordinario!”. Ugualmente entusiasta la stampa di lingua spagnola, che apre a nuovi mercati mondiali, che con Press-Music parla “dell’emozione delle tre grandi serate d’opera, ma anche il fascino di Macerata, le sue strade di pietra dorata, la sua genuina ospitalità, il mormorio dell’estate italiana in ogni angolo. Perché l’opera, a Macerata, non è solo spettacolo, è la vita stessa cantata con tutta la sua bellezza e tutta la sua verità.”, e anche il mensile Ritmo ribadisce “A Macerata l’opera è vissuta come una vera e propria festa. Prima di ogni spettacolo, le storiche piazze pedonali nei dintorni dello Sferisterio si riempiono di spettatori che cenano e sorseggiano i loro bicchieri di spritz, con una magia che si respira solo in occasione di eventi sportivi.”
Dunque grande attesa internazionale per l’apertura il 17 luglio ’26 con una nuova produzione di Nabucco di Verdi affidata al decano belga Paul-Émile Fourny con il podio di Fabrizio Maria Carminati, reduce dall’ottimo Macbeth di quest’anno. Quindi il 18 luglio ’26 una nuova incursione nella leggerezza grazie al Barbiere rossiniano con la ripresa della fortunata regia di Daniele Menghini dall’edizione del ’22 e la bacchetta del milanese Gianluca Martinenghi. Poi si prosegue nel solco della Trilogia Popolare verdiana il 19 luglio ’26 con il Trovatore di Francisco Negrin del 2013, ripreso nel 2016, e la direzione del russo-tedesco Dmitri Jurowski. Infine il grande Novecento dei potenti Carmina Burana di Orff il 7 agosto con il direttore Ramón Tebar, nome particolarmente consolidato nel sistema musicale americano.
Ma il Macerata Opera Festival sarà come di tradizione preceduta dall’importante rassegna Sferisterio a Scuola dal 5 al 10 giugno, manifestazione leader nell’Italia Centrale per la divulgazione del grande repertorio operistico presso scuole e famiglie e fondamentale strumento di capillare coesione col territorio grazie allo stretto rapporto con le istituzioni scolastiche.
MACERATA OPERA FESTIVAL 2026 – 62ª EDIZIONE
Dal 17 luglio al 9 agosto 2026
MACERATA OPERA FESTIVAL 2026
Dal 17 luglio al 9 agosto
Nabucco di Giuseppe Verdi
17, 26 luglio, 1°, 9 agosto
Regia, Paul-Émile Fourny
Direzione, Fabrizio Maria Carminati
Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini
18, 24 luglio, 2, 8 agosto
Regia, Daniele Menghini
Direzione, Gianluca Martinenghi
Il Trovatore di Giuseppe Verdi
19, 25, 31 luglio
Regia, Francisco Negrin
Direzione, Dmitri Jurowski
Carmina Burana di Carl Orff
7 agosto
Direzione, Ramón Tebar
Il 10 settembre a Monsano Keigo Mukawa e il Duo Althea aprono i 4 concerti RESIDART
Mercoledì 10 settembre ore 21 alla Chiesa degli Aroli di Monsano il pianista Keigo Mukawa e il Duo Althea danno il via ai concerti “Residart” nell’ambito del Festival Pergolesi Spontini.
Giovani artisti ed ensemble da camera sono ospiti del Festival grazie a Residart, la prima rete di Residenze d’Artisti nata nelle Marche, e a Orlando European Summer Course for Chamber Music, uno dei più prestigiosi festival di musica da camera dei Paesi Bassi.
Si prosegue l’11 settembre al Teatro di Montecarotto con il Trio Rinaldo, il 12 settembre all’Auditorium del Polo Scolastico ‘M.L. King’ di Maiolati Spontini con il Trio Chimera, e il 13 settembre al Teatro Pergolesi di Jesi con il Duo Althea, Trio Rinaldo e Trio Chimera.
Prende il via all’interno del 25/o Festival Pergolesi Spontini il ciclo di concerti “Residart”, quattro appuntamenti musicali con giovani artisti ed ensemble, ospiti grazie a Residart, la prima rete di Residenze d’Artisti nata nelle Marche, e a Orlando European Summer Course for Chamber Music, uno dei più prestigiosi festival di musica da camera dei Paesi Bassi. Con i due enti, la Fondazione Pergolesi Spontini ha sottoscritto un partenariato per produzioni musicali e corsi di specializzazione di Musica da Camera, che comprende borse di studio, programmi di formazione e opportunità di partecipare al Festival. Sponsor dei quattro concerti è Enel Spa.
Di grandissimo livello i partecipanti di questa edizione, tutti under 35.
Il pianista giapponese Keigo Mukawa (ormai ospite fisso al Festival) e il talentuoso Duo Althea (clarinetto Paolo Pellegrini, pianoforte Nicola Possenti), vincitore della borsa di studio Residart nel 2024, sono i protagonisti del primo appuntamento, mercoledì 10 settembre ore 21 alla Chiesa degli Aroli di Monsano (concerto SOLD OUT). Nella prima parte del concerto, Mukawa esegue tre brani di Ravel (la Sonatine Op. 40, Pavane pour une infante défunte, Valses nobles et sentimentales), quindi il Duo Althea suona la Suite K88 per clarinetto e pianoforte di Busoni, la Première Rhapsodie di Debussy, la Sonata op. 167 di Saint-Saëns.
Giovedì 11 settembre ore 21 al Teatro Comunale di Montecarotto si esibisce il Trio Rinaldo (violino Leonardo Ricci, violoncello Rebecca Ciogli, pianoforte Lorenzo Rossi), ensemble italiano vincitore della Borsa di studio 2025 e vincitore del Premio “Piero Farulli”, assegnato nell’ambito della 44ª edizione del Premio della critica musicale “Franco Abbiati”, dedicato ai migliori talenti emergenti. In programma il Trio in do maggiore n. 43 Hob:XV:27 di Haydn, il Trio per pianoforte n. 2 op. 67 di Shostakovich, il Trio per pianoforte n. 4 “Dumky” op. 90 di Dvorak.
Venerdì 12 settembre ore 21 all’Auditorium del Polo Scolastico “M.L. King” di Maiolati Spontini c’è il Trio Chimera composto dal violinista Stefano Raccagni al violino, Giorgio Lucchini al violoncello, Marta Ceretta al pianoforte. I tre giovani musicisti sono i vincitori della borsa di studio Residart 2023 e del Concorso Nazionale Alberto Burri 2025; il loro nome è un omaggio ai Grillen di Robert Schumann, appunto “chimere” (il quarto Phantasiestücke op. 12) con cui iniziano il programma del concerto; a seguire brani di Aaron Copland (“Vitebsk”. Study on a Jewish Theme), di Giorgio Colombo Taccani (Clessidra), e di Schubert con il Trio per pianoforte n. 2 op. 100.
Infine, sabato 13 settembre ore 21 al Teatro Pergolesi di Jesi (solo platea) gran finale del tour Residart con tutti e tre gli ensemble in concerto: Duo Althea, Trio Rinaldo e Trio Chimera. In programma brani dal 900 ai nostri giorni, quali la Sonatina per clarinetto H 356 (1957) di Bohuslav Martinů, “Impressioni da giardini diversi” di Tommaso D’Agostini, Sicilienne et Burlesque op. 23b di Alfredo Casella, pezzi da Tierkreis – Zodiaco (1974) di Stockhausen, e Vier Stücke op. 5 di Alban Berg; di Johannes Brahms, il celebre Trio n. 3 in do minore, op. 101.
BIGLIETTI
RESIDART concerti: posto unico euro 10, ridotto euro 8.
Paola Giorgi presenta le iniziative per MArCHESTORIE che coinvolgono sei comuni sotto il tema del nostos, il ritorno / i video degli interventi
di Stefano Fabrizi
La gelateria-pasticceria Brunelli a Marzocca è il luogo della conferenza stampa dove il direttore artistico di Bottega Teatro Marche Paola Giorgi ha presentato il programma realizzato nell’ambito di MArCHESTORIE e che toccherà sei comuni. Alla riunione erano presenti il sindaco di Genga Marco Filipponi, il sindaco di Monte Cavallo Pietro Cecoli, l’assessore di Numana Rossana Ippoliti e il consigliere con deleghe di Servigliano Elia Frullà.
La Giorgi prima di iniziare ha voluto sottolineare come questa conferenza è servita anche per far incontrare amministratori che non si erano mai visti prima. Il dialogo spontaneo tra i rappresentanti delle amministrazioni locali non era solo una formalità. Ha dimostrato l’efficacia del filo conduttore che quest’anno unisce progetti e territori, mettendo in luce la scelta di consolidare relazioni e creare una rete virtuosa tra piccoli centri delle Marche.
https://youtu.be/QaAaHzSYYP0
Il contesto: MArCHESTORIE, alla quinta edizione
MArCHESTORIE, nato nel 2020 su iniziativa della Regione Marche in collaborazione con Fondazione Marche Cultura, AMAT e Consorzio Marche Spettacolo, si propone di valorizzare le piccole comunità e destagionalizzare il turismo culturale. Negli anni il festival ha evoluto missione e format, arricchendosi ora di una nuova partecipazione significativa del settore turistico, elemento che conferma l’attenzione verso un approccio integrato tra spettacolo e promozione del territorio.
Le due grandi novità del 2025
Spostamento del calendario: da metà settembre a metà novembre, per confermare l’impegno nella destagionalizzazione.
Tematica unica: il tema portante “nostos” (il ritorno) declinato in chiave poetica, letteraria e politica.
Valorizzazione del turismo: partecipazione attiva degli operatori turistici regionali.
Incentivo alle direzioni artistiche aderenti al Consorzio Marche Spettacolo tramite un punteggio dedicato.
Il ruolo di Bottega Teatro Marche e del Consorzio
Bottega Teatro Marche per il quinto anno consecutivo, collabora con decine di amministrazioni comunali che riconoscono nella compagnia un partner affidabile e creativo. La scelta della Regione di premiare le direzioni artistiche facenti parte del Consorzio Marche Spettacolo rafforza il lavoro di sistema. Bottega Teatro Marche non è solo socia del Consorzio, ma ne rappresenta anche i membri all’interno dell’Assemblea, contribuendo a definire strategie e progetti per lo spettacolo dal vivo nella regione.
Professionisti marchigiani in scena
Un tratto distintivo di ogni progetto ideato da Paolo Giorgi e dalla sua squadra è l’utilizzo esclusivo di artisti professionisti marchigiani. Musicisti, danzatori, attori e autori locali trovano così palcoscenico e valorizzazione, in un contesto dove il professionismo rischia di restare in ombra. Questa scelta condivisa con le amministrazioni comunali sostiene il tessuto culturale regionale e offre nuove opportunità di sviluppo e visibilità ai talenti del territorio.
I comuni coinvolti e il tema del “nostos”
I settori artistici di Bottega Teatro Marche spaziano in tre province: Ancona, Macerata e Fermo. Ed è così che Paola Giorgi ha creato un primo, autentico momento di rete trovando un filo conduttore: il tema “nostos”, declinato secondo le tradizioni e peculiarità di ciascun comune, diventa un comun denominatore capace di stimolare creatività poetica, riflessione politica e partecipazione collettiva.
Un festival nel festival
MArCHESTORIE 2025 assume la forma di un “festival nel festival”: ogni comune propone un evento diverso ma connesso dal tema comune, dando vita a un percorso unitario che attraversa il cuore delle Marche e ne valorizza le storie nascoste. Con questa formula, Paolo Giorgi e Bottega Teatro Marche confermano la capacità di innovare e al tempo stesso radicare la proposta culturale nei centri più piccoli.
Conclusioni e prospettive
Ringraziando Paolo Brunelli per l’ospitalità e tutti i sindaci per la presenza, si apre ora un nuovo capitolo di MArCHESTORIE. L’invito è a seguire il calendario fino a metà novembre, a scoprire come il tema del “ritorno” prende vita nei borghi e a partecipare attivamente agli eventi, per contribuire alla crescita culturale e turistica delle nostre comunità.
https://youtu.be/2dCVgBJ5__8
Genga: “nostos, il viaggio che non torna” – Un debutto inedito (13–14 settembre)
Genga inaugura la quinta edizione di MArCHESTORIE con un’apertura fuori dal comune. Per il terzo anno consecutivo il borgo marchigiano rompe gli schemi: anziché chiudere il calendario, ne diventa il punto di partenza. La scelta consolida Genga come meta culturale e turistica, offrendo ai visitatori un’esperienza unica che supera il classico itinerario delle Grotte di Frasassi.
Il progetto “nostos”
Il titolo rimanda all’idea del ritorno impossibile, declinata attraverso le voci femminili del mito. Attraverso una lezione-spettacolo, il pubblico viene accompagnato in un viaggio tra antico e contemporaneo. L’obiettivo è rinnovare la narrazione dei luoghi, riscoprendo radici e memorie attraverso linguaggi performativi.
Il percorso tra grotte, castello e tempio
Grotte di Frasassi Apertura tra le stalattiti e le stalagmiti: l’impatto scenografico delle grotte è la cornice perfetta per immergersi nel mito.
Castello di Genga Nella suggestione delle mura medievali, la lezione-spettacolo dedicata a Orfeo ed Euridice e al messaggero Hermes, riletti secondo la poetica di Rainer Maria Rilke.
Santuario di Valadier Nel pomeriggio della domenica, il tempio ottocentesco ospita un focus sulle eroine di Ovidio, tra musica e parola.
Il sindaco Filipponi ha sottolineato il valore strategico dell’evento per la promozione turistica di Genga. Ha ringraziato Bottega Teatro Marche e Paola, curatrice degli spettacoli, per la qualità garantita fin dall’origine del progetto. Ha infine ribadito quanto MArCHESTORIE offra uno sguardo inedito sul territorio, catalizzando interesse e partecipazione.
Il team artistico
Paola Giorgi Curatrice e anima organizzativa delle proposte di Genga.
Cesare Catà Partner artistico con un binomio consolidato in anni di collaborazioni.
Musica dal vivo Cristian Riganelli; Davide Padella; Luca Mengoni.
il sindaco di Genga Marco Filipponi
Conclusioni e invito
Nostos a Genga è molto più di un evento: è un percorso esperienziale che intreccia mito, territorio e performance. L’appuntamento del 13 e 14 settembre offre un’occasione imperdibile per chi vuole scoprire angoli segreti delle Marche sotto una luce nuova. Partecipate per vivere il fascino delle Grotte di Frasassi, la storia del borgo e l’arte che trasforma lo spazio in racconto.
https://youtu.be/GCEKFAqqpWE
Monte Cavallo: nostos, la festa del ritorno tra cammini, parole, sapori e comunità – Il 20 settembre nel borgo più piccolo delle Marche
Dopo l’inaugurazione a Genga, il 20 settembre MArCHESTORIE approda a Monte Cavallo, il comune più piccolo delle Marche e profondamente segnato dal terremoto. Qui prende vita nostos, la festa del ritorno, un progetto che unisce cammini, parole, sapori e comunità in un unico percorso esperienziale.
Professionisti marchigiani in scena
Anche a Monte Cavallo Bottega Teatro Marche schiera solo artisti professionisti marchigiani, per valorizzare il talento locale in un contesto di riatto culturale e sociale. Con loro:
Paolo Giorgi in veste di narratore e guida del viaggio poetico
Cristian Riganelli e Fabio Battistelli alle musiche dal vivo
Paola Giorgi in coordinamento artistico
Il percorso tra Sentiero Europa e Valle della Madonna
Il ritrovo è alle 9:30: il cammino parte lungo il Sentiero Europa e confluisce nella ciclovia della Sibilla, un tracciato che collega natura e leggenda. Si raggiunge la Valle della Madonna percorrendo sentieri immersi nei boschi, a piedi o in bicicletta, per ascoltare il racconto dell’imprenditrice di ritorno da Parigi e riscoprire il comune attraverso i suoi occhi.
Il ritorno imprenditoriale e la forza delle donne
Per la prima volta un’imprenditrice ritorna a Montecavallo per rilevare la storica azienda di famiglia, rinata con un nuovo laboratorio e un finanziamento UE per una libreria femminile. La sua esperienza diventa metafora collettiva di un ritorno possibile, capace di rigenerare tradizioni e idee in un territorio che vuole rinascere.
Sapori di Monte Cavallo: il ciauscolo in festa
Il pranzo celebrerà il legame tra cucina e memoria:
Ravioloni ripieni di ciavuscolo accompagnati da moschetta
Degustazione del celebre salume di Monte Cavallo, considerato tra i migliori della regione
Prodotti locali a km zero
Un’occasione per sperimentare piatti leggeri ma sostanziosi, frutto della sapienza contadina riaffermata attraverso la festa.
Bacco e Venere: spettacolo tra musica e poesia
Alle 15:30 la piazza si trasforma in palcoscenico per Bacco e Venere, un viaggio tra letteratura, mitologia e gastronomia. Storie d’amore e divino si intrecciano in un allestimento contemporaneo, con reading, musica dal vivo e suggestioni liberamente ispirate al mito classico.
Il paniere delle parole e il brindisi finale
Durante lo spettacolo prende vita il gioco poetico Il paniere delle parole:
Il pubblico pesca dal cesto cartigli con piccole poesie
Chi vuole può leggerle e condividere la propria voce
Si chiude con il brindisi accompagnato dall’ouverture della Traviata
Il culmine di una giornata dedicata alla partecipazione attiva e alla gioia collettiva.
L’omaggio a Vivaldo Grasselli
Nel borgo rimane allestita la mostra a pannelli delle satire di Vivaldo Grasselli, il poeta-pastore che con ironia e precisione raccontava la vita politica e sociale. Un affresco storico e poetico da riscoprire mentre si vive il presente di Monte Cavallo.
il sindaco di Monte Cavallo Pietro Cecoli
Un invito al ritorno
Nostos a Montecavallo è il ritorno ai luoghi, alle storie e alle comunità che resistono e si rinnovano. Prendetevi un giorno per camminare, assaporare e ascoltare: il piccolo borgo vi accoglierà con la forza di un grande racconto da vivere insieme.
https://youtu.be/V-76Ry-RWWE
Numana: “Nostos, storie di mare, di ritorni e di attese” – Dal 10 al 12 ottobre
Per il secondo anno MArCHESTORIE approda sulle coste di Numana, borgo marinaro trasformato in rinomata meta turistica. Dal 10 al 12 ottobre, il comune ci accompagna in “Nostos, storie di mare, di ritorni e di attese”, un percorso che intreccia il tema del ritorno con l’elemento marino, risorsa preziosa e identitaria per la comunità numanese.
Il mare di Numana tra storia e comunità
L’assessore Rosanna Ippolito ricorda come il mare abbia plasmato il volto del borgo, passando da piccola realtà di pescatori a meta di richiamo internazionale. Conservare l’autenticità delle tradizioni locali significa ascoltare le voci dei pescatori e i versi dei poeti di Numana, una comunità di poco più di tremila residenti dove ognuno conosce tutti.
Conversazioni con i pescatori e mostra fotografica
Dialoghi con i protagonisti del mare: i pescatori racconteranno storie di vita e di ritorno, dall’alba in barca alla conservazione delle tecniche antiche.
Mostra a pannelli dedicata a “Barabba”, caratteristico pescatore numanese soprannominato come il personaggio evangelico per il suo aspetto da “barbone”: uno sguardo autentico sulle tradizioni in via di trasformazione.
Teatro e destagionalizzazione
Numana punta a destagionalizzare l’offerta culturale attraverso il suo cinema-teatro, cuore delle manifestazioni invernali. Tutti gli spettacoli, a eccezione delle degustazioni, si terranno all’interno della sala teatrale per prolungare l’attrattività del borgo oltre la stagione estiva.
Il programma degli spettacoli
Venerdì 10 ottobre
“Nell’abbraccio di Penelope” Lezione-spettacolo sulla regina di Itaca, testo di Cesare Catà, con Paolo Giorgi e il duo musicale Unconventional Affair.
Sabato 11 ottobre
Ore 17: inaugurazione della mostra fotografica
Lettura di poesie dei poeti numanesi
Conversazione tra gli eredi dei pescatori e il pubblico
“La dimenticanza, l’incanto, le onde” Lezione-spettacolo sul mito delle ondine di Cesare Catà, musiche di Cristian Riganelli e danza di Valentina Di Sant.
Aperitivo diffuso nel centro storico con assaggi delle specialità locali.
Domenica 12 ottobre
“Atelier Ulisse” Restituzione del laboratorio di lettura poetica svolto con l’Istituto Comprensivo di Camerano e Sirolo, condotto da Paolo Giorgi e Cesare Catà.
Esibizione della Corale Cristo Re di Numana.
l’assessore di Numana Rossana Ippoliti
Conclusioni e invito
“Nostos, storie di mare, di ritorni e di attese” a Numana è un invito a riscoprire l’anima di un borgo che si racconta attraverso le sue acque, il suo teatro e la sua gente. Prendete nota delle date 10, 11 e 12 ottobre e immergetevi in un’esperienza di partecipazione collettiva, capace di restituire il calore di una comunità che sa accogliere ogni ritorno.
https://youtu.be/KGXKTRkiLmk
Servigliano: Nostos Tracce di Circe, viaggio tra monti incantati, visioni teatrali e memorie future
Per il quinto anno consecutivo Servigliano è il Comune capofila di MArCHESTORIE nel Fermano. “Nostos Tracce di Circe” intreccia il tema del ritorno con l’incanto del magico femminile, coinvolgendo anche Monteleone di Fermo e Belmonte Piceno in un percorso teatrale, poetico e culturale tra monti e memorie.
Il nuovo Teatro Ideale e “La ragione dei teatri”
Il 10 ottobre Servigliano inaugura ufficialmente il suo Teatro Ideale, simbolo della rinascita culturale post-sisma. Alle 17.30 apre “La ragione dei teatri”: conversazione con Alessandro Gobardi (Teatro Brancaccio, Roma), Gianmario Longoni (Teatro Arcimboldi, Milano) e Gilberto Santini (AMAT), per discutere residenze, indotto economico e futuro dei teatri marchigiani.
Serata inaugurale: Amore e oblio
Alle 21.15, in prima assoluta al Teatro Ideale, “Amore e oblio, Odisseo fra Circe e magico femminile” di Cesare Catà. In scena Cesare Catà con la danza di Manuela Recchi, la voce e il canto di Ludovica Gaspari e Anna Greta Giannotti, colei che ha suonato per Vasco Rossi. Dopo lo spettacolo, aperitivo diffuso nel foyer per assaggiare le specialità del Fermano.
Monteleone di Fermo: Penelope in lettere
Il 18 ottobre, dalle 11 alle 15, il piccolo Museo della Civiltà Contadina ospita letture a intervalli regolari della “Lettera di Penelope a Ulisse” di Ovidio, per un pubblico ristretto. Alle 16.30, in piazza Mazzini, replica dello spettacolo “Amore e oblio” per chi non ha potuto assistere a Servigliano.
Belmonte Piceno: atelier e mitologia
Domenica 19 ottobre, alle 11, il Museo Archeologico di Belmonte Piceno ospita “Circe è una parola”, atelier poetico condotto da Andrea Tonetani sul tema della scrittura e del magico. Alle 17, nella chiesa romanica di Santa Maria in Muris, Isabella Carloni presenta “Circe, un’altra Odissea” con musiche registrate di Francesco Savoretti.
il consigliere con deleghe di Servigliano Elia Frullà
Invito alla scoperta
“Nostos Tracce di Circe” è un invito a riscoprire l’intreccio tra mito, comunità e paesaggio. Il Fermano si anima di poesia, teatro e sapori autentici: prendete nota delle date – 10, 18 e 19 ottobre – e lasciatevi incantare da queste memorie future.
Hangartfest, festival di danza contemporanea. Il mito è il fil rouge della XXII edizione che torna dal 5 al 21 settembre a Pesaro
Presentata alla ex chiesa Maddalena la conferenza stampa di apertura della XXII edizione di Hangartfest, festival di danza contemporanea sostenuto dal Ministero della Cultura, dalla Regione Marche e dal Comune di Pesaro.
Il programma, articolato in tre weekend e due settimane, propone 24 appuntamenti tra prime assolute e nazionali, coproduzioni, progetti speciali, repliche ed eventi site-specific. e ha come fil rouge il tema del mito, reinterpretato come forza vitale e generatrice di immagini, visioni e linguaggi.
«Con questa XXII edizione – ha introdotto il Direttore artistico Antonio Cioffi – Hangartfest si conferma un punto di riferimento per la sperimentazione e per il sostegno concreto ai coreografi emergenti. Continuiamo a portare avanti un’impronta multidisciplinare che intreccia ricerca artistica e linguaggi contemporanei, con un’attenzione particolare all’innovazione tecnologica e al dialogo con il pubblico. È così che il Festival cresce: rimanendo in ascolto, accogliendo il nuovo, senza perdere la propria identità.»
La sede principale di Hangartfest è l’ex chiesa Maddalena che, grazie anche al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, si qualifica come centro delle arti performative, pur mantenendo la sua cifra intimistica come peculiarità (capienza inferiore ai 100 posti).
Ma Hangartfest è anche un festival diffuso che anima i luoghi simbolo del patrimonio culturale della città, mettendo questi in dialogo con la danza contemporanea: dal Museo Nazionale Rossini al Salone Antonia Pallerini di Palazzo Gradari, fino a Villa Imperiale, gioiello rinascimentale che per il terzo anno consecutivo ospita il festival nel cuore del Parco San Bartolo.
Dal centro alla natura, il Festival si estende anche nell’entroterra grazie alla collaborazione con Fe.M – Festival di Microarchitettura, avviata nel 2024. Le performance raggiungono così Piobbico e Lunano, offrendo un’immersione artistica nei paesaggi dell’Appennino marchigiano. Fe.M, ideato dagli architetti Alice Cecchini e Roman Joliy (Atelier Poem) insieme a Marco Dini (Wooden Houses), punta a valorizzare l’identità del territorio attraverso installazioni effimere di microarchitettura, concepite come spazi da abitare, attraversare, attivare.
«Quello che ci emoziona di più – racconta l’architetta Alice Cecchini – è vedere come ogni opera dialoga con il paesaggio, come a prendersene cura. E soprattutto vedere come queste architetture temporanee riescano a generare comunità, a stimolare nuove domande, a farci guardare con occhi diversi ciò che pensavamo di conoscere. È lì che inizia il cambiamento.»
E proprio il cambiamento come frutto della condivisione e della partecipazione è uno dei temi cardine del Festival, sviluppato anche nei percorsi di audience engagement, curati da Paolo Paggi e Masako Matsushita.
«Con Occhi da Marziani e Territori dello Sguardo – spiega Paggi – cerchiamo di portare il pubblico dentro il processo artistico, creando una comunità di sguardi consapevoli, curiosi, attenti. Non più spettatori silenziosi, ma interlocutori attivi. Vogliamo creare spazi dove le persone possano incontrarsi attraverso l’arte, confrontarsi, cambiare prospettiva.»
Sempre su questa linea gli interventi di Lucia Mauri, artista residente al Festival per il triennio 2025/2027 assieme a Michele Ifigenia Colturi, che condivide questa visione con la sua poetica coreografica, e Marcello Arduini, spettatore del Festival che ha espresso il punto di vista di una comunità che non assiste soltanto, ma cresce insieme all’opera e alla sua evoluzione.
I primi appuntamenti in programma
La programmazione si inaugura alla Maddalena venerdì 5 settembre alle ore 21.00, con la prima nazionale di HONEYMOON, un assolo firmato dal coreografo svizzero Sebastian Zuber, qui al suo debutto solista, che intreccia danza contemporanea e linguaggi multimediali. Un lavoro potente dove movimento, arte digitale e introspezione emotiva, portano alla luce alcuni dei mali silenziosi del nostro tempo: Long Covid, stanchezza cronica, depressione atipica,burnout. Frutto della collaborazione tra Hangartfest e il TanzHaus di Basilea, la performance replica il 6 settembre alle ore 20.00.
Sabato pomeriggio il Festival si sposta al Museo Nazionale Rossini con due repliche di MUSE, alle 15.00 e alle 17.00. La performance site-specific di Marta Bevilacqua con la Compagnia Arearea accoglie un pubblico ristretto di soli 30 spettatori per replica, offrendo un’esperienza intima e coinvolgente. In MUSE i gesti minimi appaiono futili, quasi scontati, eppure è proprio su queste “tessere del mosaico” che si concentra il lavoro coreografico, costruendo una partitura di movimenti essenziali, precisi, pazienti.
La performance fa parte del progetto Museo in danza, un’iniziativa che celebra l’incontro tra la danza contemporanea e la memoria storica, fondendo arte viva e luoghi della cultura in un dialogo unico.
Particolare attenzione è riservata ai coreografi residenti al Festival, protagonisti del progetto triennale di coproduzione volto a sostenere e promuovere la danza contemporanea italiana.
Per il triennio 2025–2027, il primo coreografo residente è Michele Ifigenia Colturi che domenica 7 settembre, ore 21.00, alla Maddalena, presenta in prima assoluta ATTEONE, PROLOGO. Una creazione che reinterpreta il mito non come semplice oggetto di studio, ma come forza generatrice, capace di produrre immagini, visioni e intuizioni che parlano al presente. In questa riscrittura scenica, il mito si fa esperienza sensibile, evocando la tensione tra umano e divino, tra sguardo e punizione, tra desiderio e metamorfosi. La performance è sconsigliata ai minori di 14 anni.
A seguire, sarà la volta di CUMA, un solo coreografico firmato dallo stesso Colturi, in cui il corpo e il movimento evocano l’ultimo messaggio profetico della sibilla, dando forma alla potenza travolgente della visione divina. Lo spettacolo contiene scene di nudo integrale. La serata si concluderà con il Talk di approfondimento con l’artista.
I successivi appuntamenti
La settimana successiva la Maddalena accoglie BIANCO S di Masako Matsushita, con micro sculture di Antonella Sabatini, immagini di Elio Mazzacane e poesie di Laura Pugno: un paesaggio emotivo sospeso tra vita e non-vita.
Il festival prosegue con EVES di Tommaso Monza e Claudia Rossi Valli, dove danza e astrofisica dialogano in un racconto che attraversa buchi neri e supernove, con CLUB, performance tutta al femminile selezionata dalla rete Giacimenti e scelta dal gruppo di spettatori “Explorer” e con l’anteprima di THE GREAT CUCUMBER di Mario Coccetti, assolo coreografico potente e ironico sulla fallocrazia.
Non mancano performance site-specific, come FITTING al Salone Pallerini, e ritorni attesi, tra cui ARSURA di Rhuena Bracci e Marco Valerio Amico, vincitori del Premio UBU 2024 con REDRUM. Tra le prime assolute, KOR di Olimpia Fortuni e Michela Paoloni che esplora il corpo come spazio relazionale, mentre VACUUM di Ilenia Romano rilegge il mito di Elena di Troia.
Nella seconda settimana, spiccano: IL SALE E IL PANE di Marisa Ragazzo e Omid Ighani di Dacru per Naturalis Labor, GOOD VIBES ONLY di Francesca Santamaria ed RMX di Pietro Angelini che riflettono sull’identità digitale, mettendo in dialogo reale e virtuale.
L’ultimo weekend arriva da Losanna HIGH SEASON, creazione di Katarzyna Gdaniec e Marco Cantalupo sulle Quattro Stagioni rivisitate da Max Richter per celebrare i 30 anni della Compagnia Linga.
Il festival si chiude il 21 settembre con due eventi: nel pomeriggio ELASTIC EMPATHIC a Villa Imperiale, firmato da Frey Faust e Francesca Pedullà, e in serata, alla Maddalena, con l’ironia di INSECTUM IN PESARO di Silvia Gribaudi e Tereza Ondrová.
Nell’entroterra, le collaborazioni con il Fe.M Festival portano Melissa Brutti ad esibirsi a Lunano e Giulia Torri a Piobbico, valorizzando il dialogo tra arte, architettura e paesaggio. Tra gli eventi collaterali si segnalano i Talk con gli artisti al termine degli spettacoli che rientrano nel programma di sensibilizzazione del pubblico.
La prevendita è disponibile online su Liveticket e nei punti vendita convenzionati. Il botteghino della Maddalena è aperto dal 2 al 21 settembre (escluso il lunedì), dalle 17 alle 19, e nei luoghi di spettacolo a partire da un’ora prima. L’ingresso è gratuito per gli eventi di Lunano e Piobbico. Dettagli su programma, tariffe agevolate per i possessori della card e calendario completo sono disponibili su www.hangartfest.it.
Happennino Festival 2025, tre fine settimana di settembre per animare i paesi dell’entroterra di Pesaro e Urbino. Al via il 6 settembre
Un format contemporaneo, tra proposte culturali e natura incontaminata con Anna Castiglia, Ghemon, Margherita Mosca, Roberto Mercadini, Davide Van de Sfroos, Treccani Esperienze.
E un obiettivo oltre il Festival: l’impegno duraturo per le aree interne, per dimostrare che i piccoli centri possono essere fertili laboratori di innovazione e partecipazione, quando interpretano la modernità e la adattano all’entroterra.
Presentato ufficialmente, nella splendida cornice della Torre del Girone di Peglio (PU), Happennino Festival dell’entroterra, che anima ogni anno a settembre le aree più interne tra Pesaro e Urbino (Marche). E’ un progetto dell’Associazione Culturale Happennino arrivato all’ottava edizione, con eventi da vivere soprattutto all’aria aperta, quest’anno insieme a Anna Castiglia, Ghemon, Margherita Mosca, Roberto Mercadini, Davide Van de Sfroos e Treccani Esperienze. Gli appuntamenti si svolgeranno su trefinesettimana: 6 e 7, 13 e 14, 20 e 21 settembre, con un format pensato per il territorio, che costituisce sempre più un richiamo per turisti e visitatori, oltre che per chi quei luoghi li vive ogni giorno.
Una manifestazione diffusa nel tempo e nello spazio, dunque, che unisce sei paesi in un ecosistema culturale interconnesso. I luoghi protagonisti del Festival sono infatti sei comuni dell’entroterra in provincia di Pesaro Urbino: Lunano, Piobbico, Mercatello sul Metauro, Borgo Pace, Peglio e Sant’Angelo in Vado, perle di storia, natura e umanità.
E così, dopo il grande successo di partecipazione dell’edizione 2024, che ha visto anche una collaborazione con Pesaro Capitale della Cultura, tremila presenze e oltre dieci eventi diffusi nei tre weekend – Happennino è sempre più punto di riferimento nel territorio e nel panorama dei festival nazionali, per il suo approccio contemporaneo – tra coinvolgimento, esperienze e partecipazione – e si rafforza di anno in anno con ospiti d’eccezione e un approccio concreto e ben radicato, che va oltre il Festival stesso, con l’obiettivo di un impegno duraturo per le aree interne in cui prende vita.
“In questi anni ci siamo resi conto che Happennino è molto più di un festival, è una comunità, un ecosistema culturale che unisce persone, luoghi e storie in una visione contemporanea dell’entroterra – spiegano gli organizzatori Andrea Angelini, Francesco Martinelli e Vittoria Podrini -. Ogni edizione è una nuova occasione per dimostrare che i piccoli centri possono essere fertili laboratori di innovazione e partecipazione, capaci di attrarre pubblico e generare nuove energie, quando interpretano la modernità e la adattano all’entroterra. Happennino non si esaurisce nei tre weekend di settembre: è un impegno costante per i territori interni, perché crediamo che qui si giochi una parte importante del futuro culturale e sociale del Paese”.
L’edizione 2025 del Festival segna l’inizio dell’importante partnership tra Happennino e TRECCANI ESPERIENZE, la società dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani dedicata al turismo culturale, che con Happennino ha una visione ben precisa condivisa e finalizzata a trasformare le eccellenze del patrimonio storico, artistico e paesaggistico italiano in un’esperienza da vivere in modo sostenibile attraverso itinerari inediti, l’incontro con le voci più autorevoli della cultura nazionale e il contatto diretto con luoghi, storie e popolazione locale.
Il Festival è quindi possibile grazie al main partner, già citato, Treccani Esperienze, al main supporter Ideal Blue, al main sponsor Marche Multiservizi e agli sponsor CenterGame, PMJ, Bcc Metauro e Woodenhouses. L’evento ha come partner UNCEM, AMAT, Work in Progress e Rebel House e la media partnership di Natural Style (Gruppo GEDI). Accommodation partner sono Sorelle Bendelli e Borgo Metauro.
Andando nello specifico degli appuntamenti, ecco cosa ci aspetta
Si inizia sabato6 settembre nel Comune di Lunano (PU) con “Le Parole delle Canzoni” firmato da Treccani Esperienze. Happennino ospiterà la cantautrice Anna Castiglia, fresca vincitrice della Targa Tenco 2025, e Francesco Pacifico, scrittore e editor della rivista Il Tascabile dell’Enciclopedia Treccani, protagonisti di un dialogo, canzone dopo canzone, attraverso le parole chiave che risuonano nella musica dell’artista catanese, presso il Convento di Monte Illuminato, in un punto panoramico che domina le colline del Montefeltro. Il secondo appuntamento di quel finesettimana sarà domenica 7 settembre nel Comune di Mercatello sul Metauro (PU), un trekking/passeggiataai piedi dell’Appennino e della Massa Trabaria in compagnia di Ghemon, artista poliedrico che si muove tra musica, libri e stand-up comedy (evento con posti limitati su prenotazione). Al termine della passeggiata, Ghemon sarà protagonista anche di un talk a ingresso libero, moderato dalla giornalista musicale Claudia Galal, in uno splendido cortile nascosto tra i vicoli del paese.
Si riprenderà sabato 13 settembre nel Comune di Peglio (PU)con un format ormai storico per Happennino: gli “Stati Generali d’Appennino”, presso la Torre del Girone. Il titolo di questa edizione sarà “Facciamo Festival”, una tavola rotonda che punta a fare il punto su questo particolare momento storico in cui a tutte le latitudini si stanno affermando festival culturali che animano i territori. Sarà questa l’occasione per parlare di come si fa cultura in luoghi che spesso sono lontani dai centri tradizionali e per analizzare le dinamiche comuni a tanti eventi che nascono lontani tra loro ma sposano uno stesso ideale. Tra i Festival e/o iniziative che parteciperanno: Sopravento – Festival che si tiene nella città di Fano (Marche) e unisce storia, mare e musica nei luoghi storici della marineria; Fe.M – Festival di Microarchitettura – che si svolge nei comuni dello stesso entroterra di Happennino ed è dedicato al dialogo tra architettura e ambiente; Festival della Disperazione – che ci porterà nell’esperienza pugliese di un Festival di certo unico nel panorama culturale nazionale; Mengo Fest – che da 15 anni è dedicato alla promozione della musica nella provincia di Arezzo (Toscana), ed è ormai riferimento nel mondo giovanile e nell’ambiente musicale e culturale di quella zona; Demanio Marittimo. KM-278 una maratona culturale dedicata alle arti, all’architettura, al design e alla dimensione adriatica.
Il giorno seguente, 14 settembre, nel Comune di Borgo Pace (PU) sarà la volta dello spettacolo diRoberto Mercadini “𝘕𝘰𝘪 𝘴𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘪𝘭 𝘴𝘶𝘰𝘭𝘰, 𝘯𝘰𝘪 𝘴𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘭𝘢 𝘵𝘦𝘳𝘳𝘢”, presso la Casa della Scrittura, luogo magico in cui Meta e Auro si incontrano per formare il fiume Metauro. Uno spettacolo per riflettere sul legame strettissimo tra ecologia ed economia, su cosa sia un ecosistema e su come ecosistemi apparentemente lontani siano in realtà interconnessi. L’evento sarà in collaborazione con AMAT.
Sabato 20 settembre, nel Comune di Piobbico (PU) arriverà Valeria Margherita Mosca, tra le maggiori esperte italiane di foraging, la delicata arte dell’utilizzo di piante e funghi selvatici come cibo. In un parallelismo con Costanzo Felici, naturalista esperto di erbe spontanee nato proprio a Piobbico esattamente 500 anni fa, Valeria Margherita Mosca accompagnerà i presenti nei dintorni di Piobbico in una passeggiata/dialogo alla ricerca di erbe spontanee (posti limitati) che terminerà in un talk pubblico nella piazza Sant’Antonio,moderato da Paola Manfredi, giornalista di Vanity Fair Italia. E infine domenica21 Settembre nel Comune di Sant’Angelo in Vado (PU), l’imperdibile concerto di Davide Van De Sfroos, attualmente il maggior esponente del nuovo folk rock italiano che si esibirà nella suggestiva cornice dell’’Area Archeologica Domus del Mito, organizzato con la collaborazione con AMAT e con altre realtà culturali della provincia di Pesaro e Urbino.
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