Per l’avvio di Comizi d’Amore alla Rocca Malatestiana di Fano è un pieno di emozioni con Umberto Galimberti che incanta la platea

Sold out per l’inaugurazione della stagione estiva della Rocca Malatestiana organizzata da RTI (Opera,Coop Culture, Nuovi Orizzonti) in collaborazione con l Ass.to alla Cultura del Comune di Fano. Parterre gremito quando Umberto Galimberti, il professore da anfitrione, accoglieva il pubblico  e firmava centinaia di copie.

Apertura della serata con la  presentazione da parte del direttore artistico Massimo Puliani, che ha   dichiarato  che in questi giorni inquieti  anche la risposta del pubblico può sconfiggere “il pessimismo della ragione”,  mentre  l’Assessore alla Cultura del Comune  Lucia Tarsi si  è soffermata sulla sinergia che  si sta creando fra tutti gli organizzatori a Fano per arrivare ad un “Unico palcoscenico” fra Rocca, Corte e San Francesco. Poi  ouverture con la cantautrice Raffaella Destefano che ha lasciato il palco per una grande lezione sui sentimenti, sulla tecnica, sulla scuola e sul consumismo da parte di un profondissimo Umberto Galimberti che ha tenuto l’attenzione per circa un’ora degli accorsi alla Rocca, fra cui molti giovani.


Dopo il convinto applauso per la terza lezione a Fano del professore nell’ambito di Comizi d’Amore, il finale è stato con uno struggente canto a “Cappella” della giovanissima cantante russa con genitori ucraini,  Polina Anikina che ha  anche regalato un omaggio a Rossini. Un successo che potrebbe essere bissato con l arrivo a Fano il 12 luglio di Aldo Cazzullo e Moni Ovadia, con un altro Comizio d’Amore, che vedrà la partecipazione nello spettacolo dei due straordinari affabulatori con una musicista in scena.




Non a Voce Sola, appuntamento il 13 settembre (ore 21:15) al Teatro Romano di Falerone con Umberto Galimberti

Non a Voce Sola, nella sua quindicesima edizione, prosegue la sua mission alla scoperta del mondo
femminile e delle sue infinite declinazioni per capire e comprendere lo spirito dei tempi. Quest’anno il tema
filo conduttore della rassegna è Miracoli, essi fanno luce nei tempi oscuri, insegnano la lungimiranza,
accadono quando ci si sottrae ai rapporti di forza e di dominio.

La suggestiva cornice dell’undicesimo appuntamento sarà il Teatro Romano di Falerone (in caso di pioggia
Palestra Polivalente Piane di Falerone) che venerdì 13 settembre alle ore 21,15 accoglierà il filosofo
Umberto Galimberti. In un luogo sacro della cultura e con sguardo lucido e profondo sarà protagonista di
un intervento dal titolo Lo spaesamento e l’etica del viandante.

Un incontro illuminante che trasporterà il pubblico in un viaggio attraverso il concetto di viandante, un
esploratore dell’esistenza che, a differenza del viaggiatore tradizionale, abbraccia l’incertezza e
l’imprevedibilità del cammino. Attraverso le sue riflessioni, il filosofo Umberto Galimberti illustrerà come
l’etica del viandante possa offrire nuove prospettive in un’era dominata dal cambiamento e dalla
tecnologia.

L’Occidente ha due radici: il mondo greco e la tradizione giudaico-cristiana. Per quanto dischiudano
orizzonti completamente diversi, entrambi descrivono un mondo dotato di ordine e stabilità. Ma noi
viviamo nell’età della tecnica. È finito l’incanto del mondo tipico degli antichi. È finito anche il disincanto dei
moderni, che ancora agivano secondo un orizzonte di senso e un fine. La tecnica non tende a uno scopo,
non apre scenari di salvezza, non svela la verità: la tecnica funziona. L’etica, come forma dell’agire in vista di
fini, celebra la sua impotenza. Il mondo è ora regolato dal fare come pura produzione di risultati. L’unica
etica possibile è quella che si fa carico della pura processualità: senza meta, come il percorso del viandante.

Umberto Galimberti, bio

Nato a Monza nel 1942, è uno dei più noti filosofi, sociologi e psicoanalisti italiani.
Laureatosi alla Cattolica di Milano con una tesi su di lui, diventa poi amico e traduttore dello psichiatra e
filosofo Karl Jaspers. La sua curiosità e la sua strenua volontà di fare ricerca scientifica all’interno delle mille
sfaccettature della filosofia e della psiche umana, gli donano una fama che lo precede e che arriva in breve
tempo a procurargli il ruolo di professore, prima di Antropologia Culturale, poi di Filosofia della Storia e di
Filosofia all’Università Ca’ Foscari di Venezia, per la quale ha insegnato dal 1972 ad oggi. Indagatore del
pensiero, diventa poi, dopo un percorso di psicanalisi privata presso il CISA di Milano, indagatore dei nessi
tra psicopatologia e problemi filosofici dell’essere umano, divenendo poi non solo psicanalista ma anche
ricercatore e membro della prestigiosa International Association for Analytical Psychology. La sua attività di
ricerca si è presto affiancata a quella naturale di divulgatore scientifico, è stato infatti collaboratore delle
pagine filosofiche, culturali e divulgative de’ Il Sole 24 Ore tra 1987 al 1995 e lo è attualmente de’ La
Repubblica; Galimberti racconta volentieri al grande pubblico anche le su riflessioni sul rapporto tra
filosofia e psicologia, tra filosofia e religione, e tra le nuove generazioni e il nichilismo. Tra i suoi volumi

sono divenuti celeberrimi i saggi divulgativi come L’Ospite Inquietante. Il nichilismo e i giovani, I miti del
nostro tempo, e Cristianesimo. Religione dal cielo vuoto.
Tutti gli incontri di Non a Voce Sola 2024 sono a ingresso libero e gratuito. Per informazioni telefonare al
numero 3384162283.




Non a voce sola 2024. Umberto Galimberti con “L’io e il noi. Il primato della relazione” martedì 16 luglio in Piazza Roma a Camerano (ore 21.15)

Non a Voce Sola entra nel vivo e si conferma punto di riferimento nel panorama culturale marchigiano e nazionale, con un’attenzione particolare alle tematiche di genere e all’empowerment femminile. Giunta alla sua quindicesima edizione offre anche quest’anno uno spazio di confronto aperto e dinamico con illustri ospiti che dialogheranno attorno al tema dei Miracoli.


Una riflessione filosofica e poetica che parte dalla considerazione che “I miracoli appartengono alla teologia favolosa in cui l’invisibile si incarna nel visibile. Sono trasversali ad ogni cultura, ad ogni tempo, ad ogni linguaggio. I miracoli annullano la distanza tra il desiderio e l’impossibile, creano passaggi, preparano l’imminenza di un bene gratuito che non si può comprare e accumulare. I miracoli fanno luce nei tempi oscuri, insegnano la lungimiranza, accadono quando ci si sottrae ai rapporti di forza e di dominio. I miracoli sono extra legem: destino che condividono con l’amore e le sue meravigliose eccezioni.”


Il sesto appuntamento è all’insegna della filosofia e della relazione con l’illustre filosofo Umberto Galimberti che martedì 16 luglio alle ore 21.15 nella splendida Piazza Roma di Camerano, sarà protagonista di una lectio titolata L’io e il noi.


Come scrive lo stesso Galimberti «Molte persone concepiscono l’amore in maniera possessiva. Anche i matrimoni possono essere possibili solo se partono dal concetto che Lei o Lui è un altro. Oggi ci si lamenta dell’egoismo, del narcisismo, ma chi ha messo il seme del primato dell’individuo rispetto alla comunità? La condizione elementare e fondamentale per continuare a vivere si chiama amore. L’amore è prevalentemente vissuto oggi come passione, come fatto transitorio: nel nostro tempo si è sviluppato un concetto terrificante di libertà, dove libertà non è facoltà di compiere delle scelte ma come “revocabilità” di tutte le scelte. Bisogna che la gente capisca che l’amore è un’opera d’arte, è scoprire il segreto dell’altro, essendone curioso, nella sua continua cangianza».


Umberto Galimberti è filosofo e psicanalista. I suoi studi hanno seguito percorsi complessi con forte attenzione all’insegnamento junghiano. Al centro dei suoi interessi l’uomo che in un mondo dominato dalla tecnica si sente un “mezzo” nell'”universo dei mezzi”, senza poter trovare un senso al suo esistere. Compiuti gli studi di filosofia e psicologia, è attualmente professore ordinario di filosofia della storia presso l’Università di Venezia. Professore associato fino al 1999, precedentemente (dal 1976 al 1983) è stato professore incaricato di antropologia culturale. Dal 1985 è membro ordinario dell’International Association of Analytical Psychology. Allievo di Karl Jaspers, durante alcuni soggiorni in Germania, ne ha tradotto in italiano le opere. Ha dedicato anche alcuni studi a Edmund Husserl e a Martin Heidegger. Dal 1995 collabora con il quotidiano «la Repubblica». Tra le sue opere si ricordano: Heidegger, Jaspers e il tramonto dell’Occidente (1975), Psichiatria e fenomenologia (1979), Il corpo (1983), La terra senza il male. Jung dall’inconscio al simbolo (1984), Gli equivoci dell’anima (1987), Psiche e techne. L’uomo nell’età della tecnica (1999), Orme del sacro (2000), Il tramonto dell’Occidente (2005), La casa di psiche. Dalla psicoanalisi alla pratica filosofica (2005), Parole nomadi (2006), L’ospite inquietante. Il nichilismo e i giovani (2007), Il segreto della domanda. Intorno alle cose umane e divine (2008), La morte dell’agire e il primato del fare nell’età della tecnica (2009), I miti del nostro tempo (2009), Il viandante della filosofia (con M. Alloni, 2011), Cristianesimo. La religione del cielo vuoto (2012) e L’usura della Terra (2014); nel 2018, La parola ai giovani e Nuovo dizionario di psicologia; Heidegger e il nuovo inizio (2020); nel 2021, Il libro delle emozioni e, con C. Vivarelli, 50 emozioni spiegate ai ragazzi; Credere (con J. Carrón, 2022); Le parole di Gesù (2023). A Non a Voce Sola presenta L’io e il noi. Il primato della Relazione.


Tutti gli incontri di Non a Voce Sola 2024 sono a ingresso libero e gratuito. Per informazioni telefonare al numero 3384162283.




Al via la XV edizione di Non a Voce Sola 2024, primo appuntamento con Serena Dandini il 15 giugno a Castelfidardo. Programma completo

Arriva alla sua quindicesima edizione Non a Voce Sola, rassegna di poesia, filosofia, narrativa, musica ed arti che, patrocinata dalla Regione Marche, dalla Commissione Pari Opportunità regionale, dalle Università delle Marche e da un circuito di dodici comuni delle province marchigiane, si propone anche quest‘anno di essere luogo del racconto del femminile e del dialogo fra i generi.


La direzione artistica di Oriana Salvucci ha quest‘anno eletto come fil rouge attuale e pregnante Miracoli.  La riflessione filosofica e poetica sul tema parte dalla considerazione che “I miracoli appartengono alla teologia favolosa in cui l’invisibile si incarna nel visibile. Sono trasversali ad ogni cultura, ad ogni tempo, ad ogni linguaggio. I miracoli annullano la distanza tra il desiderio e l’impossibile, creano passaggi, preparano l’imminenza di un bene gratuito che non si può comprare e accumulare. I miracoli fanno luce nei tempi oscuri, insegnano la lungimiranza, accadono quando ci si sottrae ai rapporti di forza e di dominio. I miracoli sono extra legem : destino che condividono con l’amore e le sue meravigliose eccezioni.  È forse da questo sguardo nuovo, laterale ed inclusivo, non giudicante, che può nascere una trama capace di farsi narrazione, memoria e storia, così come osserva Lucia Tancredi, madrina della manifestazione. Solo avendo contezza di questo sguardo, spesso nascosto, laterale, seppellito fra le pieghe della storia sarà possibile un dialogo con l’altro, con il maschile per il raggiungimento di una comune e differente libertà. Saranno invitati a riflettere sul tema ben quattordici ospiti, divisi in dodici meravigliosi appuntamenti , dal nord al sud delle Marche coinvolgendo ben 12 Comuni in una sorta di peregrinatio da luglio fino a settembre.


La geniale autrice e conduttrice televisiva Serena Dandini aprirà le danze della rassegna, sabato 15 giugno alle ore 21.15, a Castelfidardo  nella splendida cornice del Teatro Astra(Prenotazione obbligatoria al link: https://www.vivaticket.com/it/ticket/serena-dandini-in-ribellione-e-gloria/237509)con un tonante intervento titolato Ribellione e Gloria. Il secondo e quarto appuntamento avranno come amena location il Parco del Conero, fra campi di lavande e vigneti con un’ospite d’eccezione come la scrittrice Lucia Tancredi e le sue luminose lectio, l’una dedicata a Vita Sackville-West e Virginia Woolf (Vita e Virginia) e l’altra a Colette(Colette). Il secondo appuntamento è per il 21 giugno alle ore 21.00 e il quarto appuntamento è per il 28 giugno alle ore 21.00 ambedue nella Az. Agricola Angeli di Varano, fraz. Varano, 226, Ancona.


Il terzo appuntamento che è anche l’apertura della Rassegna, avrà come ospite una protagonista della Storia delle Donne, Lea Melandri . Giornalista, attivista, saggista, tanto si è spesa per il cammino della libertà delle donne, sarà a Grottammare il 22 giugno alle ore 18, Ospitale delle Associazioni, in amabile dialogo con la scrittrice Lucia Tancredi. La mirabolante Barbara Alberti sarà la protagonista del quinto incontro, a Chiaravalle, nella centrale Piazza Risorgimento, alle ore 21.15 con la sua ultima fatica letteraria dal titolo che sembra un urlo di battaglia, Tremate, tremate. Le streghe son tornate.


Il sesto appuntamento è all’insegna della filosofia e della relazione con l’illustre filosofo Umberto Galimberti, il 16 luglio alle ore 21.15,  Piazza Roma a Camerano, con una lectio titolata L’io e il noi. Il primato della Relazione. A seguire il settimo appuntamento a Monte San Pietrangeli, il 22 luglio, alle ore 21.15 nel Chiostro del Convento Francescano, con l’immaginifico poeta e paesologo Franco Arminio e la sua performance titolata Canti della gratitudine. Il botanico e saggista Stefano Mancuso sarà l’ospite dell’ottavo appuntamento a Montecassiano, il 25 luglio alle ore 21.15, Piazza Unità d’Italia, con un intervento titolato Fitopolis, la città vivente.


Saranno due scrittrici di raro pregio e autorevolezza le ospiti del nono  appuntamento, Loredana Lipperini e Lucia Tancredi che, nell’incantevole Chiostro di San Francesco, a Monterubbiano, ore 21.15,  dialogheranno amabilmente su un curioso tema Miracoli. Il decimo appuntamento, il 6 settembre a Camerino, ore 21.15, sarà con la talentuosa scrittrice Veronica Raimo e il suo ultimo capolavoro Niente di Vero. Dalla narrativa alla filosofia, l’undicesimo appuntamento si terrà nella piccola e incantata città di Falerone, presso un luogo sacro della cultura, Il teatro Romano, il 13 settembre,  alle ore 21.00, con la presenza dell’epifanico Umberto Galimberti e il suo intervento titolato  Lo spaesamento e l’etica del viandante. L’ultimo incontro, il 26 settembre, alle ore 18,00  segnerà l’avvento nelle Marche della illustre filosofa Adriana Cavarero,  a Jesi, nello storico e insigne  Palazzo della Signoria( Piazza Colocci 1), accompagnata da Lucia Tancredi in un lieto dialogo dal titolo Donne che allattano cuccioli di lupo. Icone dell’ipermaterno.


 Tutti gli incontri sono a ingresso libero e gratuito.

Per info: 3384162283




La tredicesima edizione di Parlare Futuro si svolgerà dal 16 dicembre 2023 al 26 gennaio 2024. Si inizia con Galimberti a Monte San Pietrangeli

La rassegna Parlare Futuro raggiunge quest’anno la sua tredicesima edizione, aprendo le porte,  come di consueto, ad un dialogo itinerante sul futuro e sugli interrogativi e possibilità che esso pone. La citazione guida di questa edizione “Non lo Stato, ma la fratellanza e la cura della nostra Terra sono l’unica etica possibile” vuole prefigurare un nuovo umanesimo dove all’antropocentrismo sia sostituita una nuova etica della vita che abbia al centro la cura dell’esistere e dell’esistente.  La Rassegna gode del patrocinio dell’Assemblea legislativa della Marche di tre province delle Marche, di cinque Comuni e di numerosi sponsor privati.


Sono previsti cinque incontri serali che si snoderanno tra il 16 dicembre 2023  e il 26 gennaio 2024, e troveranno posto nei teatri di cinque  tra i più prestigiosi comuni del territorio marchigiano, ovvero Monte San Pietrangeli, Osimo, Fermo, Montecosaro e Grottazzolina. Ogni incontro prevede la presenza di uno o più ospiti d’eccezione che dialogheranno con il pubblico sul futuro e sulle prospettive e sfide che esso ci pone.


Umberto Galimberti

Le voci che proveranno a sollevare questa discussione creando un dialogo costruttivo sono quelle di grandi intellettuali di calibro internazionale. Stiamo parlando del filosofo, psicoanalista e saggista internazionale Umberto Galimberti che aprirà le danze con un intervento provocatorio dal titolo L’uomo, la natura e la tecnica. Un Filo da ricucire il 16 dicembre, ore 18.00,  presso il Centro Sportivo Oscar Marziali di Monte San Pietrangeli e il 5 gennaio con un intervento titolato L’Etica del Viandante, ad Osimo, ore 21.15, al Palabaldinelli (costo del biglietto 5 euro posto non numerato. La vendita sarà possibile su vivaticket a partire da lunedì 4 dicembre, biglietteria aperte al teatro la nuova fenice di Osimo 2-3-4 gennaio dalle 17 alle 20. La vendita dei restanti biglietti è il 5 gennaio al Palabaldinelli dalle 18 ad inizio conferenza).


Francesco Vitali Gentilini

Poi sarà la volta dell’insigne scrittore Francesco Vitali Gentilini che interverrà alla Biblioteca Romolo Spezioli  di Fermo, alle ore 17.30, intervistato dalla giornalista Angelica Malvatani,  il 13 gennaio parlando di futuro con il suo libro Le immagini non mentono quasi mai.


Francesco Maggio

Il quarto appuntamento vedrà la presenza di due ospiti di raffinata intelligenza come l’economista Francesco Maggio e la scrittrice Lucia Tancredi in amabile dialogo su Frammenti di un percorso economico, ultimo librodel saggista, presso il Teatro delle Logge di Montecosaro di Montecosaro, alle ore 21.15.


Vito Mancuso

L’ultimo appuntamento della rassegna sarà benedetto dalla presenza del filosofo e teologo Vito Mancuso con un intervento salvifico titolato Non ti manchi mai la gioia . L’appuntamento è per il 26 gennaio alle ore 21.15 presso la sala John Lennon di Grottazzolina.


Gli appuntamenti(eccetto Osimo) sono tutti ad ingresso libero e gratuito, senza prenotazione, fino ad esaurimento posti. Per info: 3384162283




La 14esima edizione di Non A Voce Sola dal 1° luglio al 23 settembre nei borghi delle Marche. TUTTO IL PROGRAMMA

Arriva alla sua quattordicesima edizione Non a Voce Sola, rassegna di poesia, filosofia, narrativa, musica ed arti che, patrocinata dalla Regione Marche, dalla Commissione Pari Opportunità regionale, dalle Università delle Marche e da un circuito di quattordici comuni delle province marchigiane, si propone anche quest‘anno di essere luogo del racconto del femminile e del dialogo fra i generi.


La direzione artistica di Oriana Salvucci ha quest‘anno eletto come fil rouge attuale e pregnante La Trama dello Sguardo. La riflessione filosofica e poetica sul tema parte da una considerazione che ” se la storia dello sguardo attraverso i secoli è stata inevitabilmente maschile, legata al controllo ed al giudizio, la rassegna si interrogherà su un altro sguardo: quello femminile, dotato di una sua peculiare natura.


Uno sguardo laterale, con gerarchie diverse, destinato ad avere accesso all’intimità ed al linguaggio dei segni segreti, capace di essere ubiquo, a volte indiscreto. Privato ma non deprivato, portato a vedere e registrare cose lontane dall’ingegneria della Storia, dai canoni e dalle genealogie. È forse da questo sguardo nuovo, laterale ed inclusivo, non giudicante, che può nascere una trama capace di farsi narrazione, memoria e storia, così come osserva Lucia Tancredi, madrina della manifestazione. Solo avendo contezza di questo sguardo, spesso nascosto, laterale, seppellito fra le pieghe della storia sarà possibile un dialogo con l’altro, con il maschile per il raggiungimento di una comune e differente libertà.


Saranno invitati a riflettere sul tema ben quindici ospiti, divisi in diciotto meravigliosi appuntamenti, cominciando con una grande signora della letteratura italiana, Elisabetta Rasy, a cui la rivista Il Giannone ha dedicato un numero monografico dal titolo “La trama dello sguardo”. È questo, infatti, il fil rouge che legherà gli incontri, i quali si terranno da luglio a settembre nelle varie cittadine marchigiane.


La Rasy accompagnata da Lucia Tancredi, ha aperto le danze della rassegna, sabato 1 luglio, alle ore 18,  a Macerata nella splendida cornice del Cortile di Palazzo Buonaccorsi, presentando la sua ultima fatica letteraria : Dio ci vuole felici: Etty Hillesum o della giovinezza.Un libro dedicato alla intrepida ebrea olandese morta ad Auschwitz prima di compiere trent’anni. Etty Hillesum, infatti, è diventata, già come altre giovani donne straordinarie dello stesso terribile periodo storico, da Edith Stein a Simone Weil, un simbolo della resistenza spirituale di fronte al Male.  


Il secondo appuntamento avrà come ospite un’altra protagonista della Storia della letteratura italiana, Dacia Maraini, che con il suo intervento Montagne pensose traccerà le coordinate di un pensiero che si è dipanato per tutto il novecento e ha aperto il nuovo millennio, dalla sua amicizia con Pasolini, al dialogo sulla poesia, al suo fervente impegno per la causa delle donne, a Osimo, il 4 luglio, alle ore 18 presso il Chiostro di San Francesco.


La mirabolante Barbara Alberti sarà la protagonista del terzo incontro, fra campi di lavande e vigneti, nel cuore del parco del Conero (Fraz. Varano 226 Ancona), alle ore 21.15 con un epifanico intervento titolato Sguardi.


Il quarto appuntamento si terrà a Jesi, l’8 luglio presso il cortile di Palazzo della Signoria, alle ore 18 e vedrà protagonista la linguista e saggista Vera Gheno che con il suo intervento dal titolo Parole d’altro genere guiderà il pubblico alla scoperta della cosiddetta scrittura femminile.


A seguire il quinto appuntamento si terrà a Corridonia, a Villa Fermani, l’11 Luglio alle 21.15, e vedrà protagonista lo psichiatra e sociologo Paolo Crepet, con una lectio titolata Il lavoro come passione.


Il sesto appuntamento si terrà a Osimo, presso il Chiostro San Francesco, il 13 luglio alle ore 21.15 , e stavolta ad incontrare il pubblico sulla trama dello sguardo come spalancamento della prospettiva sul mondo vegetale, sarà il botanico e saggista Stefano Mancuso che terrà un intervento dal titolo La tribù degli alberi .


Il 18 luglio alle ore 21,15 la città di Montemarciano accoglierà, nel pittoresco centro storico, il filosofo Umberto Galimberti.  Lo sguardo lucido e profondo del professore indagherà, dialogando con Platone, su le cose dell’amore (In dialogo con Platone sulle cose dell’amore). Il noto filosofo sarà ospite anche del settimo appuntamento della rassegna nel centro storico dell’armonioso borgo di Magliano di Tenna (19 luglio ore 21.15) con un intervento sulla bellezza come eccedenza di significato, come ulteriorità di senso, come rimando a qualcos’altro (La bellezza: legge segreta della vita).  


L’ottavo appuntamento, ospitato dal Chiostro di San Francesco nel comune di Monterubbiano,  il 22 luglio alle 21,15, vedrà protagonista Gabriella Genisi, l’ideatrice della vicequestore Lolita Lo Bosco, intrepida donna in un mondo di soli uomini, con un intervento titolato Lolita Lo Bosco e altre storie.

Vittorio Sgarbi, critico d’arte, politico, saggista di fama internazionale sarà al timone del nono incontro, con un intervento incentrato sulla figura chiaroscurale del grande Caravaggio (Ecce Caravaggio) a Piazza del Santuario, Numana, ore 21.15.


Il decimo appuntamento sarà dedicato alla musica con un ospite d’eccezione, Cristiano Godano dei Marlene Kunz. Un incontro fra parole e note, uno sguardo sulla scena musicale italiana, sulle nuove generazioni e sul piacere di creare. L’evento si terrà nell’incantevole Teatro delle Logge di Montecosaro alle ore 21.15. Saranno due scrittrici di raro pregio e autorevolezza le ospiti dell’undicesimo appuntamento, nel cuore del parco del Conero (Arco degli Angeli, fraz.Varano, 228), il 24 agosto alle ore 18.30, Loredana Lipperini e Lucia Tancredi chedialogheranno amabilmente su un dilemma estremamente attuale, vivere il presente o augurarsi una fuga nostalgica nel passato?


Il dodicesimo appuntamento, il 30 agosto, avrà come splendente teatro la città di Loreto e salirà sul palco di Piazza Garibaldi, alle ore 21.15, Il poeta e paesologo Franco Arminio con una sua corale performance tratta dalla sua ultima raccolta poetica titolata Sacro minore.


Dalla poesia alla narrativa, il tredicesimo appuntamento si terrà nella colta e aperta città di Fermo, presso un luogo sacro della cultura, la Biblioteca Romolo Spezioli, il 14 settembre,  alle ore 21.00, con la presenza dell’affabulante Lucia Tancredi che presenterà la sua ultima fatica letteraria dedicata alla biografia di Jacopa dei Settesoli. L’amica ricca di Francesco.


Il quattordicesimo appuntamento segnerà il ritorno nella città di Ancona, in Fraz.Varano 226, alle ore 18 del 21 settembre, sempre nel parco del Conero, nel cuore di un boschetto,  si terrà l’incontro con una immensa protagonista della letteratura, Lidia Ravera, e il suo ultimo libro, dedicato alla grande età, all’imparare a muoversi a tempo con il tempo per sfatare i pregiudizi sulla vecchiaia (Age Pride).  


L’ultimo incontro, il 23 settembre, alle ore 18,00 segnerà il ritorno del filosofo Umberto Galimberti, a Rapagnano, Loc. San Tiburzio, nel cuore del fermano, e sarà incentrato sulla potenza dello sguardo visto attraverso Le parole di Gesù. Una Interpretazione della eredità laica della vita e delle opere del Dio che si è fatto uomo e ha attraversato la vita e la morte come uomo.

Tutti gli incontri sono a ingresso libero e gratuito.

Per info: 3384162283




ll 10 dicembre il Rivela Festival fa tappa ad Osimo. Al Palabaldinelli ci saranno Dario Vergassola e Umberto Galimberti che parleranno di Emozioni live e virtuali

ll 10 dicembre il 𝗥𝗜𝗩𝗘𝗟𝗔 𝗙𝗘𝗦𝗧𝗜𝗩𝗔𝗟 fa tappa ad Osimo! E saranno 𝗗𝗔𝗥𝗜𝗢 𝗩𝗘𝗥𝗚𝗔𝗦𝗦𝗢𝗟𝗔 ed il Prof. 𝗨𝗠𝗕𝗘𝗥𝗧𝗢 𝗚𝗔𝗟𝗜𝗠𝗕𝗘𝗥𝗧𝗜 a rivelarci il loro punto di vista sul tema delle 𝗘𝗠𝗢𝗭𝗜𝗢𝗡𝗜 𝗟𝗜𝗩𝗘 𝗘 𝗩𝗜𝗥𝗧𝗨𝗔𝗟𝗜.

Quanto il virtuale ci condiziona le emozioni, quanto sono vere e quanto riusciamo ad essere coscienti delle nostre emozioni fino a non idealizzarle?  Quanto il contatto umano oggi è più difficile vista la facilità del virtuale? E qual’è la differenza e la conseguenza?  Un dialogo fatto di domande e risposte che porteranno a delle considerazioni pregne di significati profondi volti a comprendere meglio questo confine molto sottile ma differente.

L’evento si svolgerà al Palabaldinelli di Osimo dalle ore 21.30. Biglietto unico euro 5 + dp disponibile su circuito Ciaotickets on-line e punti vendita autorizzati.


A breve si annunceranno gli altri appuntamenti del Festival nel territorio marchigiano. Il Rivela Festival, ideato da Eclissi Eventi ha l’obiettivo di rivelare, scoprire, essere curiosi. Nelle serate si scopriranno ed esamineranno argomenti di cultura, attualità ed anche storie di vita. Così RIVELA FESTIVAL, appoggiato dalla Regione Marche, ha l’obiettivo di porsi come forma di approfondimento culturale nei più svariati ambiti dello scibile umano. Il pubblico che partecipa agli eventi di RIVELA FESTIVAL sarà portato a meravigliarsi, ad interrogarsi su ciò che accade nel mondo, e dunque a comprendere. Sul palco a rivelarci aneddoti e curiosità sarà in primis DARIO VERGASSOLA nei panni di mattatore che dialogherà con un altro noto personaggio  alternarnando momenti di approfondimento con note di dissacrante ironia.




Parlare Futuro 2022: ad aprire le danze il filosofo Umberto Galimberti con una lectio magistralis intitolata La grammatica delle Emozioni a Corridonia

Parlare Futuro inaugura con ottimi auspici il suo primo appuntamento, partendo, per la prima volta,  dalla operosa e ospitale  città di Corridonia, il 06 dicembre alle ore 21.15 , al Teatro Velluti e al Teatro Lanzi.

Ben due Teatri messi  a disposizione dal Comune e dall’assessore alla cultura, Massimo Cesca, che tanto si sono prodigati per promuovere questo evento.

Niente e nessuno sembravano più adatti allo scopo di un fil rouge come Panopticon, per aprire un dialogo sul futuro e sugli interrogativi e possibilità che esso pone.

Sulla scia di Jeremy Bentham, ma,  soprattutto di Michel Foucault che fece del Panopticon il modello e  la figura del potere contemporaneo che non si cala dall’alto, ma pervade da dentro la società attraverso l’invisibilità del controllo,  Parlare Futuro vuole condurre ad una riflessione sulla libertà e sulla possibilità di sottrarsi  dalle maglie del potere attraverso la filosofia, la letteratura, l’arte e perchè no, la filosofia dei numeri. 

Ad aprire le danze la presenza del filosofo Umberto Galimberti con una lectio magistralis titolata  La grammatica delle Emozioni.

Il noto filosofo sarà abile guida per un ritorno alla natura delle emozioni, alla ricerca di questo spazio essenziale,  liberato dalle esigenze del mercato e del successo.

Umberto Galimberti ha costruito un cammino straordinario nelle profondità del nostro vissuto per insegnarci a ritrovare il nostro spazio intimo, cioè lo spazio che si nega al pubblico per concederlo a chi si vuol fare entrare nel proprio segreto profondo e spesso ignoto a noi stessi.

Umberto Galimberti nasce a Monza nel 1942, e si laurea giovanissimo nel 1965, tra mille difficoltà economiche e un periodo da operaio in Germania per poter finire di pagare la retta universitaria e laurearsi, alla Cattolica di Milano in filosofia, con una tesi sull’allora ancora vivente Karl Jaspers.

Continua, accanto all’attività di professore di lettere in un ginnasio di Monza, la carriera accademica e la ricerca sul rapporto tra filosofia e psiche umana, conoscendo di persona e traducendo in italiano Karl Jaspers, e riuscendo nel 1976 a diventare professore di Antropologia Culturale, poi di Filosofia della Storia e infine di Filosofia Morale alla Ca’Foscari di Venezia, per la quale ha insegnato fino ad oggi.

Dopo un percorso psicanalitico attivo e passivo presso al CIPA di Roma, diventa psicanalista e approfondisce il tema dei nessi tra psicopatologia e problemi filosofici dell’essere umano, aderendo come ricercatore alla International Association for Analytical Psychology.

La sua ricerca vive da anni nella divulgazione sulle pagine filosofiche, culturali e divulgative del Sole 24 Ore e de’ La Repubblica; Galimberti racconta infatti assai volentieri al grande pubblico le sue riflessioni sul rapporto tra filosofia, psicologia e psicopatologia, tra filosofia, religione ed età della tecnica, e tra le nuove generazioni e il nichilismo.

Tra i suoi volumi sono divenuti celeberrimi i saggi divulgativi come L’Ospite Inquietante. Il nichilismo e i giovani, I miti del nostro tempo, e Psiche e Tecnè, l’uomo nell’età della tecnica

Umberto Galimberti a Parlare Futuro 2022




Umberto Galimberti apre la rassegna del “Festival del pensiero plurale” il 5 dicembre ad Ancona

AL TEATRO DELLE MUSE  LUNEDI’ 5 DICEMBRE UMBERTO GALIMBERTI INAUGURA LA XXV edizione de LE PAROLE DELLA FILOSOFIA
Per accedere si richiede l’acquisto del biglietto (5 euro) in vendita online o presso la biglietteria del Teatro


E’ stato fissato per lunedì 5 dicembre al TEATRO DELLE MUSE l’incontro del pubblico di Ancona con il rinomato  filosofo e psicanalista Umberto Galimberti, originariamente previsto la sera del 9 novembre al teatro Sperimentale ma annullato a causa del sisma che si è manifestato proprio quel giorno.


 Con la conversazione di Galimberti verrà inaugurata la XXV edizione della rassegna “Le parole della Filosofia”, principale iniziativa del Festival del Pensiero Plurale e la più longeva rassegna filosofica in Italia, ideata e condotta dal prof. Giancarlo Galeazzi che quest’anno passa le consegne al prof. Antonio Luccarini. 


Date le tante richieste di partecipazione pervenute, l’organizzazione con il sostegno dell’Amministrazione comunale di Ancona, da sempre a fianco del Festival, ha ritenuto di spostare l’evento presso l’assai più capiente e prestigioso Teatro delle Muse. 

Per accedere all’incontro con il prof. Galimberti si richiede l’acquisto di un biglietto di cortesia del costo di 5 euro, reperibile online su vivaticket.com, oppure presso la biglietteria del Teatro delle Muse,  aperta ogni  mattina dal martedì al sabato, dalle ore 9.30 alle ore 13 e il pomeriggio del  giovedì e del venerdì dalle ore 16.30 alle ore 19.30. Numero di telefono: 07152525; mail biglietteria@teatrodellemuse.org  Il giorno dell’evento, lunedì 5 dicembre, la biglietteria sarà aperta dalle ore 20.00.




Parlare Futuro 2022-2023. Dal 10 novembre al 2 febbraio la dodicesima edizione: Panopticon è il filo conduttore

La rassegna Parlare Futuro raggiunge quest’anno la sua dodicesima edizione, aprendo le porte,  come di consueto, ad un dialogo itinerante sul futuro e sugli interrogativi e possibilità che esso pone. Il filo conduttore, Panopticon, è una saputa provocazione. Sulla scia di Jeremy Bentham, ma,  soprattutto di Michel Foucault che fece del Panopticon il modello e  la figura del potere contemporaneo che non si cala dall’alto, ma pervade da dentro la società attraverso l’invisibilità del controllo,  Parlare Futuro vuole condurre ad una riflessione sulla libertà e sulla possibilità di sottratti dalle maglie del potere attraverso la filosofia, la letteratura, l’arte e perchè no, la filosofia dei numeri.


            Sono previsti sette incontri pomeridiani o serali che si snoderanno tra il 10 Novembre al   02 di Febbraio, e troveranno posto nei teatri di cinque tra i più prestigiosi comuni del territorio marchigiano, ovvero Corridonia,  Porto Sant’Elpidio, Porto Recanati, Montecosaro,  Porto San Giorgio. Ogni incontro prevede la presenza di uno o più ospiti d’eccezione che dopo una lectio magistralis  dialogheranno con il pubblico.


            Possono la nostra società e la nostra epoca recuperare il valore della libertà? Esso viene inteso dalla direttrice artistica, Oriana Salvucci, non come un mero disturbo dell’ordine e della quiete pubblica, ma come un vero e proprio pensiero critico focalizzato sul presente, capace di comprenderlo, di non accettarlo se lo ritiene ingiusto, e di aprire le porte, di conseguenza, a un nuovo pensiero, capace di partorire cambiamenti concreti e realizzare piani capaci di migliorare il futuro. Forse troppo a lungo è durata l’abitudine dell’ossequio al Potere, di un silente consenso delle anime a ciò che viene visto come ingiusto purché, però, ci si salvi dal peggio. Una pax augustea che però non sembra più sostenibile e che necessita di cambiamento, di uomini e donne che rifiutino l’imposizione di un non-pensiero (tanto per loro pensa il Potere) a favore di un pensiero critico e dissenziente che riesca a far progredire tutti verso un futuro differente da quello che al momento si prospetta.


            Le voci che proveranno a sollevare questo pensiero creando un dialogo costruttivo sono quelle di grandi intellettuali di calibro internazionale. Stiamo parlando del filosofo  Umberto Galimberti, che aprirà le danze con un intervento dal titolo La grammatica delle emozioni il 10 Novembre presso il teatro Velluti e Teatro Lanzi di Corridonia, dell’ umorista e scrittore Dario Vergassola che intervisterà la giornalista e opinionista Marianna Aprile, al teatro delle Api di Porto Sant’Elpidio  l’11 dicembre alle ore 17.30, del brillante sceneggiatore e scrittore Valentino Grassetti con il suo ultimo libro  Boutique Hotel  e della pirotecnica scrittrice Barbara Alberti con il suo ultimo libro Amores, il 7 di gennaioal Teatro delle Api di Porto Sant’Elpidio alle ore 18, del matematico Piergiorgio Odifreddi, che presenterà una lectio magistralis dal titolo Il futuro è nei numeri?  il 12 gennaio, presso la Pinacoteca Comunale di Porto Recanati alle ore 21.15, del poeta e paesologo Franco Arminio con un intervento dal titolo Il futuro antico il 19 gennaio, presso il Teatro delle logge di Montecosaro alle ore 21.15, del critico d’arte e opinionista Vittorio Sgarbi con una lectio magistralis titolata Lezioni Caravaggesche  il 26 di Gennaio presso il teatro Comunale di Porto San Giorgio alle ore 21.15, dello scrittore e conduttore televisivo Carlo Lucarelli e il suo ultimo libro Bell’Abissina, il 2 febbraio presso il Teatro delle Api di Porto Sant’Elpidio, alle ore 21.15.


L’ingresso è libero e gratuito, per info: 338.4162283.




Umberto Galimberti e il “Mito della felicità” al Teatro Lauro Rossi di Macerata per “Non a voce sola 2021”

Prosegue il viaggio di “Non a Voce Sola” che da sempre segue da vicino il mondo femminile in tutte le sue declinazioni. Arrivata alla dodicesima edizione la rassegna continua con ambizione ad essere punto di riferimento e luogo dove promuovere un dialogo, anche tra i generi, suscitare interrogativi, e aprire varchi talvolta impossibili. In questa edizione, in occasione dell’anno di Dante, il tema scelto è “Donne ch’avete intelletto d’amore”, e partendo dal famoso incipit di una delle maggiori opere dantesche moltissimi ospiti hanno proposto la loro visione in un dialogo costante.


Ad ospitare il tredicesimo ed ultimo appuntamento della rassegna sarà Macerata, città d’arte e cultura, dove giovedì 16 settembre, alle 21,15, al Teatro Lauro Rossi il pensoso filosofo Umberto Galimberti sarà protagonista di un intervento che lega intelletto d’amore e felicità, dal titolo Il mito della felicità.


“La riflessione filosofica fonda il sottosuolo su cui si basano le arti, la scienza, il pensiero del nostro tempo – interviene l’assessore alla Cultura Katiuscia Cassetta -. Si pone alle spalle di tutti i saperi, li orienta e ne pone i limiti. Pertanto non possiamo avere una comprensione profonda della contemporaneità nel suo insieme se non ci avviciniamo alle radici del nostro pensiero, che partono dai Greci e arrivano ai nostri giorni attraverso la riflessione, lo studio e l’analisi critica di eminenti intellettuali .Incontri come quello con il Prof.Galimberti possono aiutarci ad avvicinarci alle radici del nostro pensiero ed avere delle chiavi di lettura del nostro vivere contemporaneo”.


“I miti sono idee semplici che noi abbiamo mitizzato perché sono comode, non danno problemi, facilitano il giudizio, ci rassicurano, occorre svegliarsi dalla quiete delle nostre idee mitizzate perché non ci consentono più di comprendere il mondo in cui viviamo”. Culto della giovinezza, idolatria dell’intelligenza, ossessione della crescita economica, tirannia della moda: sono alcuni dei miti di oggi che Umberto Galimberti passa in rassegna per smontarli e denunciarne la natura ingannevole, mostrando come i falsi miti siano in realtà “idee malate”, non avvertite come tali, e quindi tanto più capaci di diffondere i loro effetti nefasti senza trovare la minima resistenza. Sono i miti del nostro tempo, le idee che più di altre ci pervadono e ci plasmano come individui e come società. Quelle che la pubblicità e i mezzi di comunicazione di massa propongono come valori e impongono come pratiche sociali, fornendo loro un linguaggio che le rende appetibili e desiderabili. I miti sono idee che ci possiedono e ci governano con mezzi non logici, ma psicologici, e quindi radicati nel profondo della nostra anima. Sono idee che abbiamo mitizzato perché non danno problemi, facilitano il giudizio, in una parola rassicurano. Eppure molte sofferenze, molti disturbi, molti malesseri nascono proprio dalle idee che, comodamente accovacciate nella pigrizia del nostro pensiero, non ci consentono più di comprendere il mondo in cui viviamo. Per recuperare la nostra presenza al mondo dobbiamo allora rivisitare i nostri miti, sia quelli individuali sia quelli collettivi, dobbiamo sottoporli al vaglio della critica perché i nostri problemi sono dentro la nostra vita, e la nostra vita vuole che si curino le idee con cui la interpretiamo.


Umberto Galimberti, filosofo, sociologo, psicoanalista, autore, pensatore. Professore associato fino al 1999, è stato professore incaricato di antropologia culturale. Dal 1985 è membro ordinario dell’International Association of Analytical Psychology. Allievo di Karl Jaspers, durante alcuni soggiorni in Germania, ne ha tradotto in italiano le opere. Ha dedicato anche alcuni studi a Edmund Husserl e a Martin Heidegger. Dal 1995 collabora con il quotidiano «la Repubblica». Tra le sue opere si ricordano: Heidegger, Jaspers e il tramonto dell’Occidente (1975), Psichiatria e fenomenologia (1977), Il corpo (1983), Dizionario di psicologia (1992), Psiche e tecne. L’uomo nell’età della tecnica (1998), Gli equivoci dell’anima (1999), Orme del sacro (2000), L’ospite inquietante (2007), Il segreto della domanda. Intorno alle cose umane e divine (2008), La morte dell’agire e il primato del fare nell’età della tecnica (2009), I miti del nostro tempo (2009), Cristianesimo (2012), La disposizione dell’amicizia e la possessione dell’amore (2016), La parola ai giovani. Dialogo con la generazione del nichilismo attivo (2018), Heidegger e il nuovo inizio. Il pensiero al tramonto dell’Occidente (2020).


L’evento è a ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria al numero 338.4162283. L’ingresso è consentito ai possessori di Green Pass.




A Medicina per Me! Umberto Galimberti in Piazza Dante a Osimo

Umberto Galimberti protagonista di un incontro di Medicina per Me!. Il filosofo terrà la Lectio Magistralis “Il disagio giovanile nell’età del nichilismo”, ad Osimo, in Piazza Dante mercoledì 21 luglio alle ore 21.15. In caso di maltempo l’appuntamento si terrà al PalaBaldinelli. Durante la serata intermezzo di musica e danza con il Centro Studi Danza G. Spontini di Maiolati Spontini. Biglietti disponibili sul circuito CiaoTickets e alla biglietteria del Teatro La Fenice di Osimo dalle ore 17 sia il 20 luglio sia mercoledì.

L’organizzazione è a cura di Medicina per Me!, format di divulgazione scientifica, e Roberta Cesaroni coach adolescenziale. Patrocinio del Comune di Osimo e Segreteria organizzativa a cura di Eclissi Eventi. Presenta l’incontro la giornalista Beatrice Testadiferro.

“Dopo l’appuntamento dedicato agli adolescenti con Mogol, nel 2019 a Jesi, in cui abbiamo affrontato argomenti importanti come resilienza e creatività, è ora il momento di affrontare il disagio giovanile con una delle personalità più autorevoli del panorama nazionale, Umberto Galimberti – affermano gli organizzatori – Crediamo molto nel fondamentale ruolo dell’educatore e del genitore, ed è per questo che vogliamo portare nel territorio coloro che possono dare input e suggerimenti importanti per approcciarsi ai bambini e ai ragazzi affinché i rapporti e le relazioni siano positivi e capaci di costruire basi importanti per la crescita e quindi per il futuro delle giovani generazioni. È per questo che si suggerisce la partecipazione all’incontro con Galimberti ai genitori e a coloro che operano nella formazione”.

Grazie ai partner della serata: Infinity Solution di Jesi, Capitani Minuterie di Serra de’ Conti, Relais Marchese del Grillo di Fabriano, Risparmio Virtuoso di Castelplanio, Concessionaria Antonietti di Jesi e Fabriano.

Biglietti a partire da 16,00 euro sul circuito CiaoTickets.

Infoline: 0733865994 – info@eclissieventi.it




Non a voce sola, dodicesima edizione: Donne ch‘avete intelletto d‘amore dal 2 luglio- 25 settembre 2021

di Chiara Morini

Nell‘anno di Dante Non a Voce Sola non poteva non scegliere il verso de’ La vita nova “donne ch’avete intelletto d’amore” per far ripartire la sua ricerca sul mondo femminile e sulle sue infinite declinazioni. La rassegna di filosofia, poesia, narrativa, musica ed arti  alla sua dodicesima edizione corre quest’anno di nuovo lungo le Marche con incontri reali e stimola in ogni suo incontro una riflessione sulle donne scatenando il dialogo tra i generi, si rivolge una domanda fondamentale: cosa significa per le donne del nostro tempo avere intelletto d’amore?

          La visione stilnovistica

  Per la direttrice artistica Oriana Salvucci bisogna partire dalla visione stilnovista e andare oltre essa, bisogna partire dal concetto d’amore dantesco come scoperta, una scoperta che scardina l’animo dal suo stato di quiete, che lo agita e lo porta alla ricerca della bellezza e alla contemplazione della bellezza. Ma si sa, le donne conoscono l’amore, secondo Dante, in una maniera profonda, e sanno che il piacere nasce dalla conoscenza e l’esperienza d’amore è un’esperienza conoscitiva. Le donne che hanno intelletto d’amore danno una nuova lettura della realtà e del mondo, sono portatrici di una nuova visione che scardina il già detto, il già pensato, il pensiero unico maschile universale, neutro, totalizzante. Un pensiero altro  che si fa carico dei corpi sessuati e delle loro elaborazioni, un pensiero aperto alle differenze e prima fra tutte quella sessuale. Un pensiero che riconosce l’alterità e la relazione, un pensiero che reca le stimmate  del cammino faticoso delle donne verso la libertà, una libertà che fa paura. 

Tredici incontri in programma

Partendo da questa riflessione quest’anno Non a Voce Sola interrogherà in 13 incontri 15 grandi ospiti che racconteranno la loro visione del femminile e della scoperta dell’amore attraverso l’intelletto. Ad aprire le danze, in una anteprima che si prefigura pirotecnica,  sarà il 2 Luglio a Loreto, presso il Parco delle Rimembranze alle ore 21,15, la poliedrica Barbara Alberti con un intervento dal titolo Donne ch’avete intelletto d’amore; seguirà il 5 luglio l’Apertura della Rassegna   alle ore 18.30  presso il prestigioso Teatro della Fortuna di Fano con la presenza di tre splendide ospiti. La  scrittrice Laura Imai Messina presenterà il suo ultimo libro, Le vite nascoste dei colori, e successivamente il dialogo scenico tra l’attrice teatrale Isabella Carloni e la scrittrice Lucia Tancredi dal titolo Le irriverenti, chiuderà la serata. Il 16 luglio alle ore 21,15 presso Piazza del Santuario a Numana sarà la volta della autorevole giornalista Tiziana Ferrario con un intervento dal titolo Uomini, è ora di giocare senza falli.  Il 20 luglio a Piazza Garibaldi a Porto Sant’Elpidio toccherà a Gad Lerner, alle ore 21,15 a parlare della sua visione delle donne e dell’intelletto d’amore in un intervento dal titolo L’Infedele; Il 23 Luglio alle 21,15 a Piazza del Santuario a Numana e il 24 luglio, ore 19, a Piazza Perfetti a Sarnano, ci sarà un doppio appuntamento con il giornalista Riccardo Iacona, che dialogherà con il pubblico sul tema L’Italia in presa diretta. Il 29 luglio alle ore 21,15, presso l’Arena Gigli di Porto Recanati, la poetessa Mariangela Gualtieri porterà in scena una lettura teatrale titolata Il quotidiano innamoramento. Francesca Mannocchi, invece, sarà protagonista della rassegna il 30 luglio alle ore 21,15, a Mondolfo, presso i Giardini della Rocca, di un incontro in cui racconterà al pubblico di Non a Voce Sola la sua esperienza di intelletto d’amore attraverso la scrittura del romanzo Bianco è il colore del danno. Il poeta Franco Arminio sarà invece mattatore dell’incontro previsto a Monterubbiano, al Chiostro di San Francesco, il 4 agosto alle ore 21,15, in cui leggerà la sua lettera aperta all’amore dall’enigmatico titolo Lettera a chi non c’era. Il 2 settembre alle ore 21,15, al Teatro Comunale di Montecosaro, il tandem formato da Elisabetta Rasy e Lucia Tancredi traccerà un intricato origami di figure femminili alla ricerca della bellezza di vivere, in un dialogo dal titolo Le indiscrete; seguirà il 10 settembre alle ore 21,15, al Teatro Comunale di Urbisaglia, un altro duo ovvero l’economista Francesco  Maggio e la scrittrice Lucia Tancredi che racconteranno l’economia attraverso un interessante intervento dal titolo Post Economia. Sarà, il pensoso filosofo Umberto Galimberti, il protagonista della tappa maceratese, il 16 settembre alle 21,15, al Teatro Lauro Rossi con un intervento che lega intelletto d’amore e felicità, dal titolo Il mito della felicità. A chiudere la Rassegna, il 25 settembre a Porto Sant’Elpidio al Teatro delle Api, alle ore 18, sarà l’illustre e amata scrittrice Dacia Maraini, con un intervento titolato, La scuola ci salverà. Questo ultimo incontro sarà la fine del percorso di Non a Voce Sola e l’anteprima della Rassegna Parlare Futuro.

La Rassegna è patrocinata dalla Regione Marche, dalla Commissione Pari Opportunità Regionale, dalle Università delle Marche , da un circuito di undici Comuni( Loreto, Fano, Numana, Porto Sant’Elpidio, Sarnano, Porto Recanati, Mondolfo, Monterubbiano, Montecosaro, Macerata) e da numerosi sponsor privati.

            La scrittrice Lucia Tancredi, colei che da sempre traccia la rotta della Rassegna Non a Voce Sola, ha salutato così il fil rouge di Non a Voce Sola 2021: “Nelle celebrazioni dell’anno dantesco, la rassegna Non a voce sola di quest’anno vuole citare il Poeta ispirandosi al titolo della sua canzone ” Donne ch’avete intelletto d’amore”. Per le donne intelletto e amore non sono una polarità distante e antitetica, ma una compresenza attiva e partecipata. L’amore è scienza, il sentire è conoscenza: questa armonia è la vocazione e il talento delle donne, fondamentale oggi per ricreare un tessuto di memoria, una progettualità di futuro, un presente vivo e condiviso. Le donne sono ” maestre d’amore” anche nel rettificare una lingua che, attraverso il racconto, può dirsi e può dire, comunicando i saperi della letteratura, dell’arte, della filosofia, della politica e dell’economia. Non a voce sola continua quest’anno il suo percorso al femminile, in nome della differenza, occupando le piazze e i luoghi della polis dove, in sicurezza, stare l’uno in presenza dell’altra, esercitando quell’ intelletto d’amore di cui le donne sono maestre e testimoni.

            Oriana Salvucci, direttrice artistica della Rassegna, ha così definito l’intelletto d’amore dantesco del mondo femminile da lei scelto come riflessione al centro della manifestazione, e la selezione di ospiti che ha ingaggiato per sviluppare un sano dialogo tra i generi: ” Le donne maestre e testimoni di quell’intelletto d’amore che esercitano quotidianamente, lo fanno agire ogni volta che abitano i terreni salini, resistono alle tempeste, sopravvivono alla negazione simbolica del loro essere differenti. Il cammino di Non a Voce Sola continua con una nuova linea direttrice che è percorso e direzione, pellegrinaggio laico fra ottiche e prospettive diverse. E’ percorso di cambiamento, è cammino della  viandante in ricerca, è labirinto e caleidoscopio, ma soprattutto racconto e narrazione. Un luogo dove le donne si danno il diritto di scrivere un nuovo destino, un luogo dove è possibile un dialogo fra donne e uomini nel rispetto della comune e differente libertà. Uno spazio che come ogni anno ha l’ambizione di promuovere un dialogo, di suscitare interrogativi, di aprire varchi anche impossibili. Del resto vi è stato sempre un dialogo fecondo fra le donne e l’impossibile. E’ con queste premesse che si avvicenderanno  le varie ospiti e i vari ospiti. Da Barbara Alberti a Laura Imai Messina, da Lucia Tancredi a Isabella Carloni, da Elisabetta Rasy a Francesco  Maggio, da Tiziana Ferrario a Riccardo Iacona, da Gad Lerner a Umberto Galimberti, da Francesca Mannocchi  a Franco Arminio, da Mariangela Gualtieri a  Dacia Maraini. Un percorso labirintico fatto di echi e richiami dove ci si può smarrire, ma anche ritrovare, un nuovo inizio e un buon presagio, ne abbiamo bisogno.”