Nel Giardino dei Colori di San Benedetto, in scena “Il Mago di Oz” – Adattamento di Maurizio Stammati e Chiara Di Macco il 20 agosto
Presso il Giardino dei Colori – Quartiere Mare di San Benedetto del Tronto, in scena “Il Mago di Oz” – Adattamento di Maurizio Stammati e Chiara Di Macco il 20 agosto 2025, ore 21.15 – Ingresso libero
Mercoledì 20 agosto 2025 prosegue il viaggio sulla strada di mattoni gialli nel Giardino dei Colori nel quartiere Mare; alle ore 21.15, terzo appuntamento della rassegna “Fiabe al Parco” 2025, con lo spettacolo teatrale “Il mago di Oz”.
La storia di Dorothy e del suo cagnolino Totò è un classico senza tempo, un racconto che ha incantato generazioni con i suoi personaggi indimenticabili e la sua trama avvincente. In un mondo dove magia e meraviglia si fondono, tutto è possibile, anche incontrare un leone che sogna il coraggio, uno spaventapasseri che desidera un cervello e un uomo di latta che cerca un cuore.
Lo spettacolo è frutto di una coproduzione importante tra due compagnie storiche del Teatro di Figura riconosciute dal MIBACT: il TFU di Perugia e il Teatro Bertolt Brecht di Formia.
Gli straordinari pupazzi realizzati da Ada Mirabassi si sposano con le comiche abilità attoriali del Brecht. Le scenografie costruite, per dar vita ad una sorta di Macchina Dei Sogni, da Marco Mastantuono e le musiche originali composte da Giordano Treglia, giovane compositore e polistrumentista si completano con i costumi, di Marilisa D’Angiò per uno spettacolo ricco di sorprese. La regia è di Maurizio Stammati
“Il Mago di Oz” è più di un semplice spettacolo per bambini. È una fiaba che parla a tutti, un promemoria che il vero viaggio non è solo per raggiungere una destinazione, ma per scoprire se stessi. Lo spettacolo é organizzato dai Comitati di Quartiere Ragnola e Salaria con l’Assessorato alle politiche sociali, per la direzione artistica Proscenio Teatro, in collaborazione con il comitato di Quartiere Mare.
Trama: Il dottor Pirolozzi, stravagante e surreale medico e scienziato, cerca di curare Dora, una ragazza convinta di essere la Dorothy del favoloso mondo di OZ. Stanco delle sue continue fantasticherie, Il Dottore le organizza a sua insaputa una vera e propria messa in scena per farle vivere il favoloso viaggio e l’incontro con i fantastici personaggi del racconto. Ci riuscirà? Vedere per credere!!!
DETTAGLI DELL’EVENTO
📍 Luogo: Giardino dei Colori – Quartiere Mare
📅 Data: Mercoledì 20 agosto 2025
🕘 Orario: 21.15
🎟 Ingresso libero
Fabrizio Consoli racconta il suo nuovo tour sotto il segno di Pasolini che farà tappa all’Arena Gigli di Porto Recanati il 19 agosto alle 21:30
di Lorenza Cappanera
“Il coraggio – canzoni e ballate tratte dalla poetica di Pasolini”, torna ad essere un concerto e inizia a girare l’Italia. È in programma, martedì 19 agosto, ore 21.30 all’Arena Gigli di Porto Recanati (ingresso libero), la prima nazionale del lungo tour del cantautore e musicista Fabrizio Consoli accompagnato dal grande fisarmonicista Fausto Beccalossi tratto dall’omonimo album (Aereostella) uscito all’inizio dell’estate, proprio nel cinquantennale della scomparsa dell’intellettuale del ‘900.
Chi è per lei Pier Paolo Pasolini?
«Pasolini non è solo e semplicemente uno dei pochi, veri geni che il ‘900 italiano abbia espresso. È la voce che nella società in cui vivo sento mancare di più. E non mi manca solo lui. Il suo silenzio assordante, mi ricorda che mi manca quella società in cui la voce di un poeta, per quanto scomoda e capace di accendere passioni anche fortemente contraddittorie, poteva comunque esistere ed esprimersi, e diventare così importante da toccare e segnare profondamente la coscienza collettiva».
Come nasce il progetto?
«Il direttore del Roma Jazz Festival, conoscendo il mio amore per Pasolini e la sua opera, mi propose di immaginare un concerto- omaggio, da presentare al RJF successivo. Dopo un breve e necessario periodo di riflessione mi sono reso conto che non potevo creare ennesime versioni delle poche canzoni di Pasolini esistenti, o cantare quelle in dialetto romanesco. Se proprio dovevo accettare la sfida, dovevo farlo su un piano diverso. La prima cosa che ho fatto è chiamare Fausto Beccalossi, la sua adesione entusiasta mi ha convinto che, una volta scritte le canzoni, avrei avuto con me uno degli esponenti più importanti di un linguaggio che, pur praticando poco, amo e frequento appena posso, che mi avrebbe aiutato a portare il mondo minimale che la tempistica mi costringeva a scegliere, a un livello più alto».
Com’è avvenuta la scelta dei testi dell’album?
«Ho semplicemente passato mesi a leggere e rileggere tutto il lavoro poetico di Pasolini. Da qui una prima scelta, a tratti più politica, di una cinquantina di testi. La scelta successiva ha avuto due motivazioni definitivamente determinanti. L’eventuale “cantabilità” di una poesia, del suo essere più o meno in una metrica che rendesse possibile immaginare una linea vocale più semplice possibile, in primis, e subito dopo, la corrispondenza del testo ad occuparsi di una tematica non ancora affrontata, o affrontata diversamente da altre canzoni. È stato molto importante per me, infatti, cercare di fare un lavoro che, partendo dalle sue poesie, mi permettesse di proporre una visione di insieme più ampia possibile (nel piccolissimo ambito di un disco!!) della poetica pasoliniana».
E ora il tour…
«Un album che nasce da un concerto e che sta per ritrasformarsi in live. A differenza di molti, come le dicevo, questo progetto è stato ideato per prendere vita dal vivo. Ed ora c’è un “ritorno” inevitabile alle origini che non a caso riparte da Porto Recanati, un luogo a me caro da sempre. Spero che, nelle varie forme, questo progetto arrivi a più persone possibili perché penso che Pasolini sia il più “jazz” tra gli intellettuali del 900 italiano, dalle molteplici capacità di lettura della società, capace di raccontare il suo tempo senza omologarsi all’ortodossia del pensiero comune, e senza mai temere di essere controcorrente».
Quali brani porterà a nelle Marche?
«Tutti quelli dell’album e in più qualche sorpresa!»
Perché la scelta di partire da Porto Recanati e come mai è così affezionato a questo luogo?
«Abbiamo scelto di partire da qui perché c’è un’arena bellissima e prestigiosa. Personalmente, è una città che ho nel cuore da anni. Per me è la seconda casa. Da 20 anni vengo qui per le vacanze estive, sin da quando i miei figli erano piccoli. Ho un rapporto stretto con questa cittadina ed è davvero un piacere suonare con questi presupposti».
LA SCALETTA DEI LIVE – Nella scelta delle canzoni da proporre dal vivo, i cui testi sono poesie prese integralmente o parte di esse, Consoli ha fatto una selezione delle tematiche rappresentative la poetica di Pasolini e allo stesso tempo a lui a cuore. Come ne “Il nuovo mondo” in cui si parla della vita e delle regole degli ultimi o in “Ballata delle madri” o “Che cosa sono le nuvole”, che Pasolini scrisse assieme a Domenico Modugno e che, nel disco è ispirata alla versione degli Avion Travel, diventa l’occasione per un omaggio a Fausto Mesolella. Oppure in “Senza occhi per il cielo” con la contrapposizione tra la bellezza innocente della vita giovane e il silenzio immobile del dogma religioso.
PROSSIMI APPUNTAMENTI – Il viaggio live proseguirà il 2 settembre in cui Fabrizio Consoli sarà ospite dello spazio della Regione Veneto durante il Festival del Cinema di Venezia.
Il 3 settembre live al prestigioso locale “Al vapore” di Marghera (Venezia).
Il 18 ottobre è prevista una presentazione al Music Door di Lugano.
Inoltre, a partire da novembre aprirà i concerti della PFM, prodotti da D&D Concerti, nelle seguenti date:
il 29 novembre a Bergamo – ChorusLife Arena
il 29 dicembre a Roma – Auditorium Conciliazione
il 12 gennaio a Torino – Teatro Alfieri
il 13 gennaio a Milano – Teatro Dal Verme
il 21 febbraio a Varese – Teatro di Varese
Molti altri appuntamenti sono in fase di definizione.
ALCUNE NOTE SULL’ ALBUM “IL CORAGGIO” E LE PAROLE DI PASOLINI – Il cantautorato contaminato da sfumature jazz incontra l’intellettuale più coraggioso e anticonformista del ‘900. Undici in totale i brani contenuti al suo interno che, oltre a Beccalossi, vanta altre due prestigiose collaborazioni in altrettante canzoni di Consoli riproposte e riarrangiate per l’occasione: Dado Moroni al pianoforte nel brano “Il Coraggio” (dall’album “Live in Capetown) e Patrizio Fariselli in “Sirena” (dall’album “10”).
Il lavoro si ispira agli scritti di Pasolini dagli anni ’50 in poi. Otto nuovi brani che, partendo da altrettante poesie, vanno a formare il corpo di una ricerca sulla sua poetica e sul suo immaginario. A queste nuove canzoni, Fabrizio ha aggiunto una “cover” di “Cosa sono le nuvole” (Pasolini-Modugno), richiamo e omaggio alla versione degli Avion Travel.
IL PROGETTO – Pier Paolo Pasolini è, da sempre, uno degli autori più amati da Fabrizio Consoli che considera «il più “jazz” tra gli intellettuali del 900 italiano, dalle molteplici capacità di lettura della società, capace di raccontare il suo tempo senza omologarsi all’ortodossia del pensiero comune, e senza mai temere di essere controcorrente».
Il sodalizio tra Consoli e Fausto Beccalossi nasce nel backstage del Teatro Pavarotti di Torino, durante la registrazione del live album di Fabrizio Consoli, “Con Certo Jazz”, e quella sera, si ripromettono di ritrovarsi per un’occasione speciale. Quando un amico gli propone di immaginare un concerto per Pasolini, Fabrizio si rende conto che l’occasione è proprio questa. Immaginando di mettere al servizio della poetica dell’intellettuale il proprio mondo musicale e un linguaggio come il jazz – ma non solo -, chiama Fausto, che accetta con entusiasmo, diventando determinante nella costruzione del paesaggio sonoro del progetto. Da qui parte una ricerca e un’immersione profonda negli scritti pasoliniani, culminate in un concerto al Roma Jazz Festival del novembre successivo che, prima di essere un omaggio, vuole essere un’assoluta dichiarazione d’amore per la vita, la figura artistica e il pensiero di Pasolini.
Il risultato è così convincente ed emozionante da spingere Fabrizio a tentare il cammino, difficilissimo per molti versi, della produzione della musica scritta per quell’unica occasione.
Dopo anni di ricerca, lettura, studio e scrittura, le emozioni si sono così trasformate in un disco.
Fabrizio Consoli è protagonista, dagli anni ’80, di un’intensa attività come session man al fianco di artisti di primo piano della scena musicale italiana, quali Eugenio Finardi, Alice, Cristiano De André, Mauro Pagani, PFM, solo per citarne alcuni. Nel 1993, con l’omonimo album di esordio, inizia un percorso che lo porterà e vincere la selezione di Sanremo Giovani ‘94 – e a portarlo sul palco del Teatro Ariston per il 45° Festival della Canzone Italiana -, scrivere e produrre diverse canzoni di successo per artisti quali Dirotta Su Cuba ed Eugenio Finardi, creare “Forgive us”, un progetto che vedeva alla voce Giovanni Paolo II, vincere il premio Ciampi 2004, scrivere colonne sonore. Nel 2006/7 recita sul palco con Max Pisu, nella commedia teatrale di e con Max Pisu “Autogrill”. A 18 Piccoli anacronismi (2004) e Musica Per Ballare (2009), segue Live In Capetown (2012), e una intensa attività live europea, soprattutto in Germania, Austria e Svizzera, dove il suo concerto, un raffinato “crossover” tra jazz, canzone d’autore, tango e word music, è molto apprezzato. In questi anni sono numerosissimi i suoi concerti e le partecipazioni a grandi festival d’oltralpe. Nel 2016, dopo una lavorazione durata 5 anni, esce 10, un concept album che, rimarcando la sua vocazione per sonorità internazionali e radici italiane, rilegge in chiave laica e contemporanea i 10 Comandamenti. 10 sarà pubblicato e distribuito anche nei territori di lingua tedesca dall’etichetta dei Bauer Studios di Ludwigsburg (famosi per aver registrato i più grandi jazzisti del panorama mondiale). Il disco ottiene recensioni entusiastiche, e viene promosso da una nuova lunga serie di concerti in Europa, che si sono chiusi con il suo primo tour in Russia (che ha riscosso un inaspettato successo) e a cui è seguita la partecipazione al Roma JazzFestival. Nel 2018, dopo un secondo e più lungo tour in Russia – che lo ha portato a suonare in alcuni tra i migliori Jazz Clubs e Teatri Filarmonici, così come nelle università e nei musei russi, Fabriziodecide di “cristallizzare” il momento magico. Con il suo quintetto, e col prezioso contributo della Fisa di Fausto Beccalossi, registra il concerto al Millers Theater di Zurigo. Il risultato, “Con Certo Jazz–Live from the heart of Europe”, è un live album potente e raffinato (2020). La sua attività non si è fermata neppure durante la pandemia da Covid19: Sessions From Detention (2022), registrato nella soffitta di casa, risulterà essere testimonianza di resilienza, così come di grande amore verso un mestiere interrotto a causa dell’arresto forzato delle esibizioni dovuto alla quarantena.
La serata“Il coraggio – canzoni e ballate tratte dalla poetica di Pasolini” all’Arena B. Gigli di Porto Recanati, patrocinata dal Comune, avrà inizio alle ore 21.30. L’ingresso è libero.
“Dio come ti amo… per uomini che amano le donne” con Ettore Bassi e Debora Iannotta, musiche dal vivo di Lino Pariota al Teatro Romano di Falerone il 18 agosto alle 21:15
“Dio come ti amo… per uomini che amano le donne” è uno spettacolo scritto, interpretato e diretto da Ettore Bassi, con Debora Iannotta e musiche originali eseguite dal vivo da Lino Pariota.
L’opera ripercorre ottant’anni di cambiamenti nel rapporto uomo-donna, analizzando l’evoluzione dei ruoli e il mutamento delle relazioni all’interno della società. Dal periodo in cui la figura femminile era principalmente legata alla sfera domestica, fino al contesto attuale caratterizzato da diritti e autonomia, la rappresentazione integra elementi teatrali e musicali per descrivere un percorso storico e sociale.
Note di regia di Ettore Bassi. Un racconto emozionale, diretto, profondo, con atmosfere intense e coinvolgenti. Al centro l’Uomo e la Donna, magnifiche creature in cerca d’amore. È il focus di questo spettacolo denso di passione per la storia umana, che ha scelto, con una regia onesta e senza compromessi, l’esposizione della fragilità come punto da cui ripartire. Una rappresentazione che vuole guardare lo spettatore dritto negli occhi e chiamarlo a una nuova attenzione, più intima e amorevole, ma per questo anche più cruda e sincera. Canzoni piene di emozione, musica avvolgente e parole penetranti, per raccontare l’importanza di tornare al centro del nostro destino. Un viaggio nella bellezza delle anime delicate e potenti di un Uomo e di una Donna.
Biglietti: 20 € e 25 € – Circuito CiaoTickets online e punti vendita autorizzati Info: 0733 865994
Le bandiere del Combusta Revixi di Corinaldo al Teatro Antico di Taormina per “Circus Opera Show”. Sold-out da oltre 2000 spettatori
Gli sbandieratori del Gruppo Storico “Combusta Revixi” di Corinaldo hanno portato ancora una volta il fascino e la potenza espressiva dell’arte della bandiera in un contesto internazionale di altissimo livello. Il 13 agosto, nello straordinario scenario del Teatro Antico di Taormina, il gruppo è stato tra i protagonisti di “Circus Opera Show”, una produzione in prima assoluta che ha unito circo contemporaneo, opera lirica e musica dal vivo, registrando il tutto esaurito con oltre 2000 spettatori e una standing ovation finale.
Il Combusta Revixi è stato coinvolto da Circo El Grito, nella figura del direttore artistico Giacomo Costantini, insieme a un cast di artisti internazionali di altissimo livello: Duo Kaos (mano a mano e bicicletta acrobatica), Giacomo Costantini (boleadoras), Selyna Bogino (antipodismo) e Danilo Alvino (scala acrobatica). In scena anche il soprano Angela Nisi, il tenore Max Jota, il baritono Matteo D’Apolito e l’Orchestra del Teatro Cilea di Reggio Calabria, diretta dal maestro Roberto Molinelli, per un viaggio tra le arie immortali di Puccini, Donizetti, Rossini, Verdi e tanti altri, impreziosito da acrobazie mozzafiato e performance visive di grande impatto.
Ancora una volta, il Combusta Revixi si conferma pioniere nel portare l’arte della bandiera in contesti multidisciplinari e di respiro internazionale. Forte di esperienze di portata mondiale, come le collaborazioni con il Cirque du Soleil, il gruppo corinaldese dimostra come una tradizione secolare possa rinnovarsi e trovare nuove forme espressive nei linguaggi contemporanei e nei palcoscenici più prestigiosi.
Con questa prestigiosa partecipazione, il Combusta Revixi prosegue il proprio percorso di ricerca artistica e di apertura a nuove contaminazioni, consolidando il proprio ruolo di ambasciatore dell’arte della bandiera in Italia e nel mondo.
Il Festival Internazionale del Folklore a Macerata e altre città dal 16 al 23 agosto una manifestazione che unisce comunità, generazioni e Paesi
Dal 16 al 23 agosto, le Marche si preparano ad accogliere la 31ª edizione del Festival Internazionale del Folklore – Incontro di Cultura Popolare, un appuntamento che da oltre tre decenni unisce comunità, generazioni e continenti sotto il segno della cultura, della tradizione e del dialogo.
Ideato e promosso dal Gruppo Folklorico “Li Pistacoppi” – Città di Macerata, fondato nel 1979, il Festival è oggi una delle manifestazioni folkloriche più longeve e significative del panorama regionale, con un impatto che travalica i confini geografici per diventare un vero e proprio simbolo di apertura e fratellanza tra i popoli.
Negli anni, il Festival ha ospitato artisti da ogni parte del mondo, contribuendo alla costruzione di un linguaggio universale fondato sul rispetto, la bellezza e la valorizzazione delle differenze. Un patrimonio immateriale che si rinnova ogni estate nelle piazze marchigiane grazie a una rete preziosa di collaborazioni, istituzioni e volontari.
“Il Festival Internazionale del Folklore – Incontro di cultura popolare rappresenta non solo un momento di festa, ma anche un’importante occasione di valorizzazione delle nostre tradizioni e della nostra identità culturale e ci permette di rivivere i valori fondamentali dello scambio gratuito: amicizia, cultura e servizio reciproco – interviene l’assessore al Turismo e agli Eventi Riccardo Sacchi -. Grazie a questo festival, infatti, ogni anno a Macerata incontriamo popoli e tradizioni da tutto il mondo. Nel folclore riconosciamo la cultura popolare come spazio di dialogo e di apertura per superare barriere e riconoscerci tutti parte della stessa umanità. Inoltre, il Festival Internazionale del Folklore è un’occasione unica per la città e per farla conoscere oltre i confini nazionali, per apprezzare le tradizioni, gli usi e i costumi delle tante popolazioni del continente, attraverso la loro musica e i loro balli tradizionali. Grazie al festival e alla permanenza a Macerata dei gruppi partecipanti la città vive un’atmosfera internazionale e si assiste a un esempio di integrazione, di dialogo interculturale e di conoscenza reciproca tra tanti giovani che attraverso il linguaggio universale della musica e della danza stringono legami tra loro, coinvolgendo anche la città in un clima di fratellanza, allegria e spensieratezza. Un clima che solo la musica, la danza e tutto ciò che è arte e folklore sanno regalare”.
Quest’anno saranno oltre 120 gli artisti internazionali coinvolti, provenienti da Brasile, Panama, Kenya e Georgia: quattro Paesi, quattro aree culturali straordinarie che rappresentano l’America Latina, l’Africa orientale, il Caucaso e l’area centroamericana. Ognuno di loro porta con sé danze, musiche, costumi e rituali che raccontano storie secolari e valori condivisi. Un viaggio attraverso il mondo che, per otto giorni, animerà il cuore delle Marche con spettacoli, sfilate, danze, costumi e musiche tradizionali.
Il Festival attraverserà sette Comuni, trasformando ogni piazza in un luogo di incontro e scoperta. Il programma prevede a Macerata sabato 16 agosto alle ore 19 nella chiesa del Buon Pastore a Collevario la celebrazione di una messa presieduta dal vescovo Monsignor Nazzareno Marconi, con la partecipazione dei gruppi folkloristici internazionali mentre gli appuntamenti sono domenica 17 agostoa Treia in piazza della Repubblica, lunedì 18 agostoa Urbisaglia nel centro storico, martedì 19 agosto a Mogliano sul piazzale Massimo Girotti, mercoledì 20 agosto a Macerata in piazza della Libertà, giovedì 21 agosto a Loreto in piazza Papa Giovanni XXIII, venerdì 22 agosto a Morrovalle in piazza Vittorio Emanuele II e infine sabato 23 agosto a Cupra Marittima al parco Martiri delle Foibe.
Ogni serata, ad ingresso gratuito, sarà preceduta dalla sfilata tradizionale dei gruppi ospiti, che in abiti tipici percorreranno le vie principali dei centri storici, offrendo al pubblico un’anteprima del proprio patrimonio artistico.
“Il Festival Internazionale del Folklore non è soltanto un appuntamento estivo: è una celebrazione profonda del patrimonio culturale immateriale dei popoli – afferma la presidente dell’associazione Li Pistacoppi Caterina Bonfigli – Ogni edizione rappresenta un’opportunità preziosa per avvicinarsi a culture lontane, per scoprire forme d’arte radicate nella memoria collettiva e per valorizzare ciò che ci rende umani: la capacità di trasmettere valori, gesti e storie attraverso la danza, la musica e il costume. Questo Festival ci insegna ogni anno che l’identità culturale non è chiusura, ma dialogo. Non è conservazione statica, ma trasformazione consapevole. Le nostre piazze diventano spazi d’incontro autentico, luoghi in cui la diversità è vissuta come ricchezza e la tradizione come strumento di conoscenza reciproca. È qui che nasce la meraviglia: quando il pubblico non guarda semplicemente uno spettacolo, ma partecipa, con rispetto, a un racconto più grande. Dietro a ogni serata ci sono volti, mani, energie silenziose. Il lavoro dei volontari è la vera anima di questo Festival. Ringrazio profondamente i Comuni che ci accolgono con calore, visione e spirito di condivisione. Con altrettanta riconoscenza desidero ringraziare i nostri sponsor. In particolare i main sponsor – Oro della Terra, Allianz Assicurazioni Pizzichini, Banco Marchigiano – e tutte le altre realtà che ci sostengono. Infine, un pensiero agli artisti, a coloro che viaggiano per migliaia di chilometri per condividere con noi non solo la loro arte, ma anche un pezzo del loro cuore. Il folklore è la voce dei popoli. È la musica della storia. È l’abito della memoria. Finché ci saranno piazze aperte al mondo, finché ci sarà rispetto per chi viene da lontano, finché ci sarà qualcuno disposto ad ascoltare con curiosità e meraviglia, il nostro Festival continuerà a vivere, a crescere e a raccontare la bellezza dell’incontro tra culture”.
Il Festival fa parte del circuito CIOFF® – Conseil International des Organisations de Festivals de Folklore et d’Arts Traditionnels, organismo partner ufficiale dell’UNESCO per la salvaguardia delle espressioni culturali immateriali. Questo riconoscimento garantisce l’autenticità, la qualità artistica e l’impegno etico dei gruppi partecipanti.
Il Festival è reso possibile, oltre alla collaborazione e al sostegno dei Comuni di Treia, Urbisaglia, Mogliano, Macerata, Loreto, Morrovalle e Cupra Marittima, anche grazie alla generosità e alla fiducia degli sponsor e di oltre 30 imprese del territorio, che ogni anno rinnovano il loro impegno a favore della cultura, del volontariato e della valorizzazione del folklore internazionale.
CMS – Consorzio Marche Spettacolo: ecco alcuni eventi proposti nella nostra regione dal 14 al 20 agosto
CMS – Consorzio Marche Spettacolo: ecco alcuni eventi proposti nella nostra regione dal 14 al 20 agosto.
ROF 2025. Il viaggio a Reims in scena il 15 e il 18 agosto alle 11 al Teatro Rossini di Pesaro
Torna anche quest’anno l’appuntamento con Il viaggio a Reims, in scena il 15 e il 18 agosto alle 11 al Teatro Rossini. Dal 2001 il ROF propone l’opera all’interno del suo Festival Giovane, affidandone l’interpretazione a giovani voci formatesi nell’ambito dell’Accademia Rossiniana “Alberto Zedda”, sostenuta dalla Fondazione Meuccia Severi. Quella del Viaggio a Reims si conferma una tappa fondamentale per molti dei giovani interpreti, a cui si aprono le porte dei più importanti palcoscenici internazionali, a cominciare da quello pesarese, che anche quest’anno ospita numerosi ex-allievi nel proprio cartellone.
Gli allievi della 37a edizione dell’Accademia, tenutasi dal 7 al 21 luglio sotto la direzione del Sovrintendente Ernesto Palacio, saranno protagonisti dello storico spettacolo firmato da Emilio Sagi, ripreso da Matteo Anselmi, con i costumi di Pepa Ojanguren e le luci di Fabio Rossi. La direzione dell’Orchestra Sinfonica G. Rossini sarà affidata ad Alessandro Mazzocchetti.
I cast delle due recite vedono, rispettivamente, la partecipazione di Greta Doveri e Antonella Granata (Corinna), Valeria Gorbunova e Anna-Helena Maclachlan (Marchesa Melibea), Arina Verevkina e Laura Khamzatova (Contessa di Folleville), Vittoria Brugnolo e Rosalba Ducato (Madama Cortese), Aldo Sartori e Abel Zamora (Cavalier Belfiore), Krzysztof Lachman e Hiroki Kono (Conte di Libenskof), Agshin Khudaverdiyev e Huigang Liu (Lord Sidney), Jacob Harrison e Nicola Farnesi (Don Profondo), Matteo Torcaso e Maurizio Bove (Barone di Trombonok), Maurizio Bove e Jiazhou Wang (Don Alvaro), Huigang Liu e Jacob Harrison (Don Prudenzio), Hiroki Kono e Aldo Sartori (Don Luigino), Rosalba Ducato e Vittoria Brugnolo (Delia), Anna-Helena Maclachlan e Valeria Gorbunova (Maddalena), Laura Khamzatova e Arina Verevkina (Modestina), Abel Zamora e Krzysztof Lachman (Zefirino/Gelsomino), Nicola Farnesi e Matteo Torcaso (Antonio).
nella foto di copertina una scena di Viaggio a Remis nell’edizione del 2023
Ecco il programma del Rossini Opera Festival 2026
Nel corso del secondo dei ROF Talks 2025, è stato annunciato il programma della 47a edizione del Rossini Opera Festival.
Il Festival proporrà dall’11 al 23 agosto 2026 un totale di ventidue spettacoli. Inaugurerà il Festival all’Auditorium Scavolini una nuova produzione di Le Siège de Corinthe, diretta da Carlo Rizzi e messa in scena da Davide Livermore, alla sua quinta regia al ROF. Seguirannoal Teatro Rossini due riprese di opere che hanno fatto la storia della manifestazione: L’occasione fa il ladro, messa in scena nel 1987 da uno dei maestri della regia rossiniana quale Jean-Pierre Ponnelle, l’anno prossimo diretta da Alessandro Bonato; La scala di seta, ideata nel 2009 da Damiano Michieletto e portata alla Royal Opera House di Muscat nel 2019, che sarà diretta da Iván López Reynoso.
Completeranno il programma Il viaggio a Reims dei giovani dell’Accademia Rossiniana, quattro Concerti di Belcanto, due Concerti lirico-sinfonici e lo Stabat Mater finale, diretto da Domingo Hindoyan.
Macerata Opera Festival, chiusa la stagione 2025 con numeri da record. Il prossimo anno andranno in scena Nabucco, Barbiere di Siviglia, Trovatore e Carmina Burana
Si chiude con successo di pubblico e critica la sessantunesima edizione del Macerata Opera Festival grazie alla sorprendente Vedova Allegra come debutto dell’operetta sul palco dello Sferisterio, alle fortunate riprese di Rigoletto e Macbeth con cast di eccellente presa e alla Carmen flamenca. Grande soddisfazione dunque della nuova dirigenza del MOF e del governo della città, che guardano già al 2026 con fiducia grazie al fedele sostegno di Mecenati e Sponsor, al consenso del pubblico, nonché al grande interesse suscitato nei media internazionali dalla kermesse e infatti dal 17 luglio al 9 agosto 2026 Nabucco in nuova produzione, Barbiere di Siviglia, Trovatore e Carmina Burana disegneranno il futuro musicale del più celebre monumento cittadino, vera flagship dello stile marchigiano nel mondo.
Si era già aperta con numeri d’eccezione la stagione d’opera grazie a Sferisterio a Scuola e alle sue 16.000 presenze da tutto il territorio, e la tendenza positiva si è confermata per tutto il festival e non solo sugli spettacoli cuore della manifestazione – con una presenza media di oltre 2.000 paganti fra cui circa 9 gruppi a sera da tutt’Europa – ma il clima di felice partecipazione ha avuto una ricaduta ottima anche sulle tante attività collaterali connesse al MOF, dagli Apertivi Culturali sempre sold out agli eccellenti riscontri sulla mostra Una golosa serata di gala, ideata e curata dall’associazione Amici dello Sferisterio; e ancora InclusivOpera che ha visto coinvolte circa 300 persone disabili da tutt’Italia, confermando la propria eccellenza mondiale nel campo dell’inclusione, senza dimenticare InOpera e il brillante esito della novità Rigoletto AudioTour con oltre 200 partecipanti. Molto apprezzati anche i concerti di chiusura delle masterclass della Andrea Bocelli Foundation in collaborazione con Royal College of Music e Vincenzo Balzani Foundation, vera finestra sull’opera di domani.
Assai positivi anche i riscontri dai media nazionali e soprattutto internazionali, con un crescente interesse non solo da territori tradizionalmente legati al Macerata Opera Festival, come i paesi di lingua tedesca, ma con un considerevole potenziamento delle testate di lingua francese, inglese e spagnola, nonché i primi seri passi verso il coinvolgimento degli Stati Uniti e del suo potenziale, enorme pubblico nel progetto.
In questo clima di grande ottimismo e serenità sia sul fronte artistico grazie al successo di tutti i cast, sia sul fronte economico con la conferma di nuove risorse pubbliche e private e del botteghino, con un ultimo week end di recite sold-out, la nuova Sovrintendente Lucia Chiatti e il nuovo Direttore Artistico Marco Vinco annunciano con un anno di anticipo la stagione 2026 e l’apertura delle vendite per il 10 settembre.
Dunque grande apertura il 17 luglio ’26 con una nuova produzione di Nabucco di Verdi affidata al decano belga Paul-Émile Fourny con il podio di Fabrizio Maria Carminati, reduce dall’ottimo Macbeth di quest’anno. Quindi il 18 luglio ’26 una nuova incursione nella leggerezza grazie al Barbiere rossiniano con la ripresa della fortunata regia di Daniele Menghini dall’edizione del ’22 e la bacchetta del milanese Gianluca Martinenghi. Poi si prosegue nel solco della Trilogia Popolare verdiana il 19 luglio ’26 con il Trovatore di Francisco Negrin del 2013, ripreso nel 2016, e la direzione del russo-tedesco Dmitri Jurowski. Infine il grande Novecento dei potenti Carmina Burana di Orff il 7 agosto con il direttore Ramón Tebar, nome particolarmente consolidato nel sistema musicale americano.
Amat, ecco alcune proposte di eventi nelle Marche dal 10 al 26 agosto
Amat, ecco alcune proposte di eventi nelle Marche dal 10 agosto al 28 settembre.
domenica 10 agosto
LORETO | domenica 10 agosto Piazza Papa Giovanni XXIII ore 21.15 MASSIMO BAGNATO, DARIO CASSINI, GIANLUCA GIUGLIARELLI SERATA CABARET
lunedì 11 agosto
PORTO SAN GIORGIO | lunedì 11 agosto Rocca Tiepolo ore 21.30 ROBERTO MERCADINI MOBY DICK
martedì 12 agosto
MONTALTO DELLE MARCHE | martedì 12 agosto Teatro della fiaba e della poesia ore 18 TEATRINO PELLIDÒ QUI C’E’ UN ALBERO VINCENZO DI MAIO Piazza Umberto I ore 21.30 SIBYL ARIA DI CIRCO
MONTALTO DELLE MARCHE | mercoledì 13 agosto Teatro della fiaba e della poesia ore 18 SAX-OH! ORCHESTRA – The joyful noises! FILIPPO BRUNETTI Piazza Umberto I ore 22.30 SIBYL ARIA DI CIRCO
giovedì 14 agosto
MONTALTO DELLE MARCHE |giovedì 14 agosto Teatro della fiaba e della poesia ore 18 SAX-OH! ORCHESTRA – The joyful noises! FILIPPO BRUNETTI Piazza Umberto I ore 22 SIBYL ARIA DI CIRCO
venerdì 15 agosto
PORTO SAN GIORGIO | venerdì 15 agosto Porto Peschereccio (zona sud) ore 18.30 GABRIELE CLARETTI GEOGRAFIE TEATRALI, ASSOCIAZIONE HO UN’IDEA AGAMENNONE ESCHILO
sabato 16 agosto
PORTO SAN GIORGIO | sabato 16 agosto Porto Peschereccio (zona sud) ore 18.30 GABRIELE CLARETTI GEOGRAFIE TEATRALI, ASSOCIAZIONE HO UN’IDEA AGAMENNONE ESCHILO
martedì 19 agosto
FABRIANO | martedì 19 agosto Giardini Poio ore 21.15 SERENA MARCHI & FEDERICO BOSIO THE GROVE SOULS
FABRIANO | venerdì 22 agosto Giardini Poio ore 21.15 VANA GIERIG PIANO SOLO
sabato 23 agosto
FABRIANO | sabato 23 agosto Giardini Poio ore 21.15 ROBERTO TARENZI TRIO FEAT. DARIO DEIDDA, ROBERTO PISTOLESI MY INSPIRATION
lunedì 25 agosto
ANCONA | lunedì 25 agosto
Adriatico Mediterraneo 2025
Terrazza Unicorn ore 6:00
LA RAGAZZA MARINAIO
Anfiteatro Romano ore 19
BANDA DEL SUD
[in collaborazione con Adriatico Mediterraneo APS]
SAN SEVERINO MARCHE | lunedì 25 agosto Parco Archeologico di Septempeda, Terme Romane ore 21.30 DI GUERRA E DI PACE TUCIDIDE, TACITO, TOLSTOJ FRANCESCO RAPACCIONI GABRIELLA ELEONORI, GIOVANNI MOSCHELLA ASSOCIAZIONE SOGNALIBRO BMAS360°
martedì 26 agosto
ANCONA | martedì 26 agosto
Adriatico Mediterraneo 2025
Terrazza Unicorn ore 6:00
GIAMMARCO D’EMILIO
CHITARRA
Corte della Mole Vanvitelliana ore 19:30
ALKANTARA
[in collaborazione con Adriatico Mediterraneo APS]
ANCONA | giovedì 28 agosto
Adriatico Mediterraneo 2025
Terrazza Unicorn ore 6:00
PIETRAFONIE
[in collaborazione con Adriatico Mediterraneo APS]
INFO: AMAT dal lunedì al venerdì [ore 10 – 16] ai numeri 071 2072439 e 071 2075880, biglietterie@amat.marche.it.
Destatelafesta a Senigallia dal 15 al 18 agosto: riflessioni, musica e sport al centro dell’estate con i giovani
di Stefano Fabrizi
Senigallia si prepara a vivere un’estate all’insegna della comunità e della riflessione con Destate La Festa, un evento che, dal 15 al 18 agosto, secondo il sindaco Massimo Olivetti, va ben oltre la semplice celebrazione. “Non è la solita festa,” ha sottolineato Olivetti, ma “un momento di crescita, amicizia e riflessione” su temi importanti, che vede un grande coinvolgimento dei giovani. Il sindaco ha espresso orgoglio per l’impegno dei ragazzi, definendo l’evento uno dei “momenti più salienti e interessanti” che la città possa vivere. Sulla stesa lunghezza d’onda l’assessore al Turismo Simona Romagnoli.
https://youtu.be/gXfThck63wY
Paolo Vagni e Massimo Olivetti
Don Paolo Vagni, responsabile della Pastorale Giovanile
Il forte protagonismo giovanile è stato ribadito anche da don Paolo Vagni, responsabile della Pastorale Giovanile, che ha evidenziato come la festa sia interamente organizzata da giovani volontari, offrendo un’esperienza totalmente gratuita per la città. L’evento prende spunto ogni anno dal messaggio del Papa per la Giornata Mondiale della Pace. Don Paolo ha inoltre menzionato un recente patto educativo firmato con le istituzioni per affrontare le sfide legate al mondo adolescenziale. L’entusiasmo dei giovani che “rispondono con competenza e precisione” quando viene data loro un’opportunità, è per lui la prova che “abbiamo bisogno di dare questa possibilità di vita ai giovani.” In sintesi.
Gratuità come segno: “Spesso i giovani sono visti come un bancomat a cui attingere; qui, invece, offrono alla città qualcosa di totalmente gratuito.”
Un patto educativo per un tempo complesso: richiamando un recente incontro in Prefettura con Provincia, Regione, ASL e Tribunale per i Minorenni, ha raccontato la firma di un patto che rimette al centro gli adolescenti, contro stereotipi e semplificazioni.
Responsabilità affidata, risposte all’altezza: i giovani, quando sono chiamati in causa, rispondono “con competenza, precisione, e la loro giusta confusione”, segno di una creatività che chiede fiducia.
Un’urgenza vitale: offrire occasioni reali di protagonismo, per evitare quella “morte dentro” che diventa poi problema sociale. DESTATE, in questo senso, non è un evento, ma un percorso di vita condivisa.
Lucia Cementi
Lucia Cementi della commissione cultura
Il cuore culturale della manifestazione, curato da Lucia Cementi e Jacopo Canonico, si concentra quest’anno sul tema “Giustizia liberante: il disarmo del cuore come cammino di pace”. Il titolo, ispirato dal messaggio di Papa Francesco, è al centro della serata del 16 agosto. Lucia Cementi ha spiegato che “giustizia liberante” può apparire un ossimoro, ma rappresenta l’idea di liberarsi da strutture ingiuste per costruire una società migliore. Il concetto di “disarmo del cuore” è visto come un percorso di crescita interiore e collettiva necessario per un cambiamento culturale profondo. In sintesi.
L’ultimo messaggio di Papa Francesco: un’eredità esigente che invita a leggere l’oggi con coraggio e innovazione.
Anno giubilare come immagine di riequilibrio: l’antica pratica della redistribuzione come simbolo di un presente che ha bisogno di “rimescolare le carte” di fronte a guerre, crisi climatica e ingiustizie.
“Giustizia liberante”: un’espressione che rovescia lo sguardo comune. Non giustizia punitiva, ma liberazione da strutture di sfruttamento e vendetta.
Disarmo del cuore: nessun cambiamento radicale è possibile senza un cammino interiore e comunitario di rieducazione etica, capace di generare una cultura di pace, cooperazione e solidarietà.
Jacopo Canonico
Jacopo Canonico della commissione cultura
Gli ospiti d’eccezione per la serata culturale, dice Jacopo Canonico della commissione cultura, saranno don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, e Giovanni Ricci, sociologo esperto di giustizia riparativa, il cui padre fu assassinato nella scorta di Aldo Moro. Jacopo Canonico ha precisato che il dialogo affronterà il parallelismo tra la “giustizia liberante” del Papa e la “giustizia riparativa”, toccando anche l’educazione alla legalità e il disarmo del cuore, sia a livello globale che personale, attraverso la testimonianza di Ricci. In sintesi.
Don Luigi Ciotti: parroco e attivista, da sempre impegnato per l’uguaglianza e l’educazione alla legalità. Fondatore di realtà contro le mafie e di iniziative a sostegno delle persone con dipendenze, porterà una visione concreta di comunità che si rialza facendo rete.
Giovanni Ricci: sociologo, voce autorevole della giustizia riparativa. La sua ricerca nasce anche da una ferita personale — il padre, Domenico Ricci, era nella scorta di Aldo Moro — e diventa cammino di dialogo, responsabilità e ricomposizione.
Il dialogo con gli ospiti attraverserà nodi cruciali:
il parallelismo tra giustizia sociale e giustizia riparativa;
la trasformazione dei conflitti da dinamiche punitive a percorsi di cura;
la costruzione di un immaginario pubblico capace di pace concreta.
Marta Pierfederici
Marta Pierfederici della commissione spettacolo
Per il divertimento e l’arte, Marta Pierfederici, referente della commissione Spettacolo, ha annunciato il musical “Ercole, il coraggio di essere”, ispirato al classico Disney. Interamente realizzato dai ragazzi, con musica suonata e cantata dal vivo, lo spettacolo racconta la storia di un ragazzo che, affrontando le sfide, impara a credere in se stesso e nell’amore degli amici, una “storia di ognuno di noi.” In sintesi.
Per la Commissione Spettacolo, il musical è diventato un pilastro della festa. Realizzato interamente dai ragazzi, rappresenta un’opportunità concreta per esprimere sé stessi attraverso:
Scenografia e costumi
Recitazione e danza
Musica dal vivo, grazie a una band che accompagnerà lo spettacolo
Marianna Rossetti
Marianna Rossetti del direttivo
Tra le novità di questa edizione, come ha spiegato Marianna Rossetti del direttivo, c’è il ritorno del torneo di pallavolo. In piazza verrà allestito un campo dove si sfideranno 16 squadre, un’iniziativa che il direttivo ha fortemente voluto, credendo che lo sport sia uno strumento fondamentale per “educare i giovani a uno stile di vita sano e all’amicizia.” L’ultima sera, per premiare i vincitori e discutere del ruolo educativo dello sport, sarà presente un ospite speciale: Davide Mazzanti, ex CT della nazionale italiana di pallavolo femminile.
Oltre agli interventi, la festa offrirà anche stand gastronomici e un bar, insieme a un’installazione della commissione cultura per un percorso di riflessione sulla pace. L’evento promette di essere un appuntamento estivo che unisce intrattenimento e riflessione, animato dall’energia e dall’impegno dei giovani di Senigallia.
Perché Destatelafesta conta davvero
Perché restituisce fiducia ai giovani, non come slogan ma come responsabilità reale.
Perché intreccia fede, cultura e città, facendo del pensiero un gesto pubblico e del volontariato una scelta politica nel senso più alto.
Perché domanda qualcosa a tutti: non solo partecipare, ma scegliere quale parte disarmare del proprio cuore per far spazio a una giustizia che libera.
Per la prima volta ad Ancona venerdì 5 Settembre al Teatro Sperimentale va in scena U. (Un canto) di Alessandro Sciarroni
Un’esperienza performativa unica con un cast vocale e scenico eccezionale
Serata evento venerdì 5 settembre 2025 alle ore 20.30 al Teatro Sperimentale dove arriva in scena per la prima volta ad Ancona“U. (un canto)” di Alessandro Sciarroni.
L’appuntamento apre i cartelloni di Marche Teatro – Stagione 2025/2026 che propongono ad Ancona tra settembre e maggio 181 serate di spettacolo tra Teatro delle Muse, Teatro Sperimentale e Teatrino del Piano spaziando dalla prosa alla danza (900venticinque d’annate ricorrenze) dalla scena contemporanea (Spazi di Creatività Illimitata), agli incontri (L’Alfabeto della Memoria) fino al Teatro Ragazzi (Aperditad’occhio).
Osannato al Festival d’Automne a Parigi e alla Triennale di Milano oltre che alla Bundeskunsthalle di Bonn, a Nanterre e in altre città italiane, “U. (un canto)”, ultima creazione ideata da Alessandro Sciarroni è una performance musicale e un concerto vocale che danza, la cui drammaturgia si compone di canti corali italiani composti tra la metà del secolo scorso e i giorni nostri. Un’opera che nasce da una commissione della Fondazione Cartier che ha invitato l’artista Alessandro Sciarroni a co-curare nel 2022 una delle sue Soirées Nomades.
Alessandro Sciarroni, Leone d’Oro alla carriera per la Danza nel 2019, è un artista eclettico e geniale che lavora nel campo delle performing arts a livello internazionale. Collabora stabilmente con Marche Teatro dal 2008.
Lo spettacolo vede in scena Raissa Avilés, Alessandro Bandini, Margherita D’Adamo, Nicola Fadda, Diego Finazzi, Lucia Limonta, Annapaola Trevenzoli, direzione musicale e training vocale Aurora Bauzà & Pere Jou, collaboratore training vocale Oussama Mhanna, consulenza drammaturgica e training fisico Elena Giannotti, styling Ettore Lombardi, luci Valeria Foti, suono Francesco Roti Pallone. Lo spettacolo è prodotto da Corpo Celeste_C.C.00# e Marche Teatro, in coproduzione con Progetto RING (Festival Aperto – Fondazione I Teatri Reggio Emilia, Bolzano Danza – Fondazione Haydn, FOG Triennale Milano Performing Arts, Torinodanza Festival, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale), CENTQUATRE – PARIS, Festival d’Automne à Paris, Sanpapié, Maison de la Musique de Nanterre. Con il supporto di Dance Reflections by Van Cleef & Arpels. In collaborazione con Centro per la Scena Contemporanea di Bassano del Grappa.
Alessandro Sciarroni, nato nelle Marche a San Benedetto del Tronto, è un artista di caratura internazionale che opera al crocevia tra performing arts, teatro e arti visive. Attraverso pratiche estratte da circo, sport e teatro, gioca con il tempo, lo spazio e la resistenza del corpo, sondando fragilità, ossessioni e relazioni empatiche tra performer e spettatori. Nel 2019 è stato insignito del Leone d’Oro alla Carriera per la Danza dalla Biennale di Venezia: il primo italiano premiato in questa categoria. La motivazione lo ha riconosciuto come uno dei coreografi più rivoluzionari della scena europea, capace di configurarsi come “direttore d’orchestra dei danzatori” e artefice di una scrittura coreografica che supera le categorie tradizionali. Il premio è stato assegnato con la consapevolezza che, pur relativamente giovane, Sciarroni rappresenta una carriera in divenire, contribuendo a ridefinire il linguaggio della danza contemporanea attraverso una ricerca radicale e interdisciplinare.
Alessandro Sciarroni è artista associato di MARCHE TEATRO. I suoi spettacoli sono prodotti da Marche Teatro in collaborazione con diversi coproduttori nazionali e internazionali, a seconda dei progetti. Le sue creazioni sono state presentate in tutta Europa, in Nord e Sud America, Medioriente e Asia.
La critica ha accolto “U.” come un’opera trasgressiva e immersiva: un concerto corale “che danza”, dove il silenzio diventa tempo e il canto materia scenica (Stefano Tomassini su Cordelia_TeatroeCritica)
“Sconcertante. Infatti è un concerto di voci. Tutto è fermo. Eppure tutto si muove… 11 brani… le parole qui contano moltissimo… la forma è lieve ma il contenuto ha il suo peso… Imperdibile.”
“Spiazza Alessandro Sciarroni… nella sua produzione più recente Sciarroni è più che mai direttore d’orchestra di sette cantanti/performer per i quali costruisce una coreografia quasi completamente affidata alle voci” (Stefano Nardelli sul Giornale della Musica).
I biglietti per lo spettacolo U. (un canto): intero €15, ridotto €12, carnet e speciale giovani €10 si acquistano on line su vivaticket.com e presso biglietteria Teatro delle Muse 071 52525 biglietteria@teatrodellemuse.org. La biglietteria delle Muse è chiusa dall’8 al 24 agosto, riapriràda lunedì 25 agosto, dal lunedì al venerdì dalle ore 9.30 alle ore 14.30.
Marche Teatro_ è sostenuto da Comune di Ancona/Assessorato alla Cultura, Regione Marche/Assessorato alla Cultura, Ministero della Cultura, Camera di Commercio delle Marche in collaborazione con: Banco Marchigiano, FMG Frittelli Maritime Group, PastificioLuciana Mosconi.
www.marcheteatro.it
BIO DI ALESSANDRO SCIARRONI
[Alessandro Sciarroni è un artista italiano attivo nell’ambito delle Performing Arts con alle spalle diversi anni di formazione nel campo delle arti visive e di ricerca teatrale. I suoi lavori vengono presentati in festival di danza e teatro contemporanei, musei e gallerie d’arte, così come in spazi non convenzionali rispetto ai tradizionali luoghi di fruizione e prevedono il coinvolgimento di professionisti provenienti da diverse discipline. Tra i vari riconoscimenti, gli viene assegnato nel 2019 il Leone d’Oro alla carriera per la Danza.
Il suo lavoro parte da un’impostazione concettuale di matrice duchampiana, fa ricorso ad un impianto teatrale, e può utilizzare alcune tecniche e pratiche derivanti della danza, e da altre discipline come il circo e lo sport. Oltre al rigore, alla coerenza e alla nitidezza di ogni creazione, i suoi lavori tentano di disvelare, attraverso la ripetizione di una pratica fino ai limiti della resistenza fisica degli interpreti, le ossessioni, le paure e la fragilità dell’atto performativo, alla ricerca di una dimensione temporale altra, e di una relazione empatica tra spettatori e interpreti.
Le sue creazioni sono state presentate in tutta Europa, in Nord e Sud America, Medioriente e Asia. Tra le principali manifestazioni ha preso parte alla Biennale de la Danse di Lione, Kunstenfestivaldesarts di Brussels, Impulstanz Festival a Vienna, Festival d’Automne e Festival Séquence Danse del 104 a Parigi, Centrale Fies, Abu Dhabi Art Fair, Juli Dans Festival ad Amsterdam, Crossing the Line di New York, Hong Kong Art Festival, il Festival TBA di Portland, Festival Panorama Rio de Janeiro, la Biennale di Venezia (che gli dedica una monografica nel 2017) e presentato il suo lavoro presso il Centre Pompidou di Parigi, The Walker Art Center di Minneapolis, Punta della Dogana-Palazzo Grassi a Venezia e il Museo MAXXI di Roma.
Alessandro Sciarroni è artista associato di MARCHE TEATRO. I suoi spettacoli sono prodotti da Marche Teatro in collaborazione con diversi coproduttori nazionali e internazionali, a seconda dei progetti. Alcuni dei sostenitori storici sono Centrale Fies, Comune di Bassano del Grappa – Centro per la Scena Contemporanea, Amat, la Biennale de la danse – Maison de la Danse de Lyon, La Biennale di Venezia, Mercat de les Flors – Graner (Barcelona), Fondation d’entreprise Hermès nell’ambito di New Settings e l’Associazione corpoceleste_C.C.00# della quale è direttore artistico.]
PREMI 2019 – Leone d’Oro alla carriera per la Danza 2017 – Premio Europa Realtà Teatrali; Hystrio Award; Premio Coreografo Elettronico 2013 – Premio Rete Critica; Marte Award 2012 & 2013 – Premio del miglior spettacolo – Puf Festival de Pola (Croatia) 2012 – Miglior artista emergente – Danza&Danza Magazine 2008 – Premio Nuove Sensibilità
HANNO DETTO DI LUI
“Alessandro Sciarroni è un coreografo con una carta d’identità di un teatrante, è un ricercatore della danza con l’animo di un artista visivo, è un studioso della solitudine che ama però uno scambio di emozioni tra performers e spettatori.” La Repubblica, Rodolfo Di Giammarco
“Il prodigio Sciarroni, una rivelazione annunciata.” Les Inrockuptibles, Philippe Noisette
Senigallia celebra la nuova stagione teatrale 25-26: al Teatro La Fenice tradizione e innovazione tra classici e grandi nomi e c’è la danza / video, foto e tutto il programma
di Stefano Fabrizi
Con una conferenza stampa che ormai è diventata un appuntamento tradizionale, la città di Senigallia ha presentato la sua nuova stagione teatrale 25-26, confermando ancora una volta la sua vocazione artistica e culturale. A guidare l’incontro Gilberto Santini, direttore dell’AMAT, che ha espresso con entusiasmo l’orgoglio per una collaborazione che si rinnova ogni anno con spettacoli sempre più ricchi e coinvolgenti.
“Quando una consuetudine diventa un’occasione per migliorarsi, per offrirsi con più bellezza e varietà, allora è anche una novità”, ha dichiarato Santini, ringraziando il Comune di Senigallia e il team che rende possibile la programmazione, tra cui il sindaco Massimo Olivetti, l’assessore al turismo Simona Romagnoli, la dirigente del settore Elisabetta D’Amico e la coordinatrice Nadia Mosca, definita “in trincea” nell’organizzazione.
Un ringraziamento particolare è andato a Michele Venzullo della Compagnia della Rancia: sarà proprio il secondo titolo in cartellone che la vedrà protagonista. Il 25 e 26 novembre andrà in scena un vero e proprio “evento clamoroso”: il musical La febbre del sabato sera. Con la sua storia di riscatto sociale e le indimenticabili musiche dei Bee Gees, lo spettacolo promette di far ballare e cantare il pubblico, offrendo al contempo una riflessione sull’intimità dei sogni. Il protagonista, Simone Sassudelli, è stato lodato per la sua bravura e per la sua interpretazione, che ricalca l’eredità di John Travolta.
Il Teatro La Fenice si conferma – ha concluso Santini – fulcro pulsante della scena teatrale cittadina, luogo dove si intrecciano cultura e territorio, e dove ogni stagione porta nuove emozioni e riflessioni. Il progetto non è solo artistico, ma anche strategico, con ricadute turistiche significative e una forte identità pubblica.
Il sindaco di Senigallia Massimo Olivetti
Il sindaco Massimo Olivetti: una stagione teatrale ambiziosa tra cultura e rinnovamento
Il Comune di Senigallia accende nuovamente i riflettori sulla sua stagione teatrale, confermando un impegno che va oltre lo spettacolo e abbraccia il territorio. A parlare della nuova programmazione è stato il sindaco Massimo Olivetti: “È per noi motivo di grande soddisfazione questo cartellone messo a punto con una particolare attenzione. La stagione teatrale rappresenta un appuntamento fondamentale per la città, e quest’anno si distingue per ambizione e qualità. Desidero ringraziare AMAT, in particolare Gilberto Santini, vero punto di riferimento per le nostre manifestazioni teatrali.”
Il sindaco ha sottolineato anche gli importanti interventi strutturali realizzati: “Abbiamo investito nel rinnovamento del Teatro La Fenice, migliorando l’illuminazione interna e ristrutturando gli spazi di servizio. Ma non ci siamo fermati all’involucro: il cuore pulsante è proprio la proposta culturale.”
Senigallia può vantare una campagna abbonamenti che negli ultimi anni ha sfiorato il sold out, segno di un pubblico affezionato e sempre più partecipe. Il sindaco Olivetti ha evidenziato il valore della stagione non solo in ambito culturale, ma anche turistico: “La risonanza della programmazione stimola il turismo invernale e migliora l’immagine della città, coinvolgendo anche i residenti in un’esperienza collettiva di bellezza e riflessione.”
La stagione, che verrà illustrata nei dettagli dal direttore artistico, si prospetta come un mosaico di linguaggi e generi, in grado di attrarre cittadini e visitatori offrendo un’offerta non commerciale, ma ricca di valore culturale.
“Ringrazio tutti coloro che, dall’amministrazione comunale ad AMAT, hanno reso possibile questo risultato. Invito tutti a partecipare agli spettacoli della Fenice: vi aspetta una stagione straordinaria” , ha concluso Olivetti.
L’assessore al Turismo di Senigallia Simona Romagnoli
L’assessore al Turismo Simona Romagnolo: il teatro accende l’inverno e aiuta il turismo
Durante la conferenza stampa per la presentazione della stagione teatrale, l’assessore al turismo Simona Romagnoli ha tracciato una linea chiara: Senigallia guarda al futuro con una proposta culturale che non si limita all’estate, ma abbraccia l’intero anno. “Sempre più realtà con apertura annuale ci chiedono eventi distribuiti nei vari periodi. È il segno che la nostra strategia di destagionalizzazione sta funzionando. Vogliamo costruire un’estate che non finisce mai, e la stagione teatrale è il cuore pulsante dell’inverno senigalliese.”
L’assessore ha sottolineato il valore della condivisione, elemento chiave che permette di diffondere l’informazione e di coinvolgere un pubblico sempre più ampio: “Grazie alla comunicazione capillare attraverso i diversi canali, si crea una sinergia che amplifica la portata dell’offerta e ne moltiplica gli effetti.”
I risultati si vedono e parlano chiaro: eventi sempre più seguiti, strutture ricettive coinvolte, una città viva tutto l’anno. La stagione teatrale diventa così non solo momento di spettacolo e bellezza, ma anche strumento strategico per rafforzare l’identità turistica e culturale di Senigallia. Un’estate che continua nel cuore dell’inverno, questo è il sogno che prende forma tra le poltrone del Teatro La Fenice.
https://youtu.be/IITTdOMcVwk
Per illustrare la stagione ci affidiamo al comunicato ufficiale dell’Amat.
Comune di Senigallia AMAT con il contributo di MiC Ministero della Cultura Regione Marche in collaborazione con Compagnia della Rancia
SENIGALLIA Teatro La Fenice STAGIONE TEATRALE 2025_26
PROSA
13 novembre EMILIO SOLFRIZZI, IRENE FERRI L’ANATRA ALL’ARANCIA di W.D.Home e M.G. Sauvajon regia Claudio Greg Gregori
25 novembre 26 novembre fuori abbonamento COMPAGNIA DELLA RANCIA LA FEBBRE DEL SABATO SERA ispirato al film Paramount/RSO del 1977 regia Mauro Simone
20 dicembre 21 dicembre fuori abbonamento SERRA YILMAZ MAGNIFICA PRESENZA uno spettacolo di FERZAN OZPETEK
14 gennaio UMBERTO ORSINI, FRANCO BRANCIAROLI I RAGAZZI IRRESISTIBILI di Neil Simon regia Massimo Popolizio
24 gennaio fuori abbonamento GIÒ DI TONNO, VITTORIO MATTEUCCI, GRAZIANO GALATONE I TRE MOSCHETTIERI Opera Pop direzione artistica e regia Giuliano Peparini
30 gennaio ANNA VALLE, GIANMARCO SAURINO SCANDALO una commedia scritta e diretta da Ivan Cotroneo
sabato 21 febbraio domenica 22 febbraio fuori abbonamento STOMP creatori Luke Cresswell e Steve McNicholas
24 marzo FAUSTO CABRA IL MISANTROPO di Molière regia Andrée Ruth Shammah
10 aprile MARIA GRAZIA CUCINOTTA, PINO QUARTULLO LA MOGLIE FANTASMA di David Tristram regia Marco Rampoldi
DANZA
21 novembre MM CONTEMPORARY DANCE COMPANY BOLERO SOIRÉE Duo d’Eden / Grosse Fugue / Bolero coreografie Maguy Marin, Michele Merola
12 dicembre MVULA SUNGANI PHYSICAL DANCE SABIR Viaggio mediterraneo coreografie Emanuela Bianchini, Mvula Sungani
4 gennaio fuori abbonamento BALLETTO DI MOSCA IL LAGO DEI CIGNI coreografie Marius Petipa
20 marzo BALLETTO DI SIENA FELLINI, LA DOLCE VITA DI FEDERICO coreografia e regia Marco Batti
18 aprile fuori abbonamento Rotonda a Mare SOTTO A CHI DANZA! TRACCE DI DANZA D’AUTORE DALLE MARCHE
EVENTO KIDS
6 gennaio fuori abbonamento prima regionale FONDAZIONE AIDA PIMPA IL MUSICAL A POIS testo Francesco Tullio Altan con la collaborazione di Enzo d’Alò regia Enzo d’Alò musiche Eleonora Beddini
La stagione di prosa in abbonamento si apre giovedì 13 novembre con il classico della commedia degli equivoci, L’anatra all’arancia con Emilio Solfrizzi e Irene Ferri diretti dalla regia di Claudio Greg Gregori. Feuilleton architettato come una partita a scacchi in cui i personaggi si muovono eleganti, L’Anatra ci trascina con un vortice di battute nel racconto sofisticato delle meschinità dell’animo umano.
Il 25 e, fuori abbonamento, il 26 novembre l’appuntamento è con il musical. È la Compagnia della Rancia a portare in scena La febbre del sabato sera ispirato al celebre film del ’77, allestito con la regia di Mauro Simone e interpretato da venti performers che fanno da corona a Simone Sassudelli nel ruolo di Tony Manero, che al cinema aveva lanciato John Travolta, e Gaia Soprano in quello di Stephanie Mangano.
Ferzan Ozpetek torna a teatro con l’adattamento di uno dei suoi successi cinematografici, Magnifica presenza, alla Fenice per due repliche il 20 e, fuori abbonamento, 21 dicembre. In questa produzione il regista tra i più amati del nostro cinema, fa rivivere, con una compagnia di attori esplosivi tra cui Serra Yilmaz, uno dei suoi film di culto in una commedia in bilico tra illusione e realtà, cinema, teatro e incanto.
Gli straordinari Umberto Orsini e Franco Branciaroli sono I ragazzi irresistibili di Neil Simon, in scena il 14 gennaio per la regia di Massimo Popolizio che ritrova nei due protagonisti compagni di strada con i quali ha condiviso negli anni esperienze teatrali significative. Prodotto in collaborazione con AMAT e Comune di Fabriano, che ne ha ospitato l’allestimento due stagioni fa, I ragazzi irresistibili è un omaggio affettuoso e sagace al mondo degli attori, alle loro piccole e deliziose manie e tragiche miserie.
Fuori abbonamento il 24 gennaio, Vittorio Matteucci, Giò Di Tonno e Graziano Galatone sono i I tre Moschettieri. Opera Pop su testi di Alessandro Di Zio, le musiche di Di Tonno e la regia di Giuliano Peparini. Un grande musical per una storia ispirata al capolavoro di Dumas che racconta il trionfo dell’amicizia e dell’amore e le ambiguità del potere e dell’ambizione dove “buoni” e “cattivi” combattono mettendo al centro valori come onore, fedeltà e onestà.
Anna Valle e Gianmarco Saurino sono i protagonisti di Scandalo, nuovo lavoro teatrale di Ivan Cotroneo, in scena il 30 gennaio, commedia brillante sul pregiudizio, sui tabù, sull’audacia e la spregiudicatezza che la società spesso legittima per gli uomini, «ma – ci ricorda l’autore – mai per le donne».
Torna alla Fenice il 21 e 22 febbraio (fuori abbonamento la replica di domenica 22) Stomp. Senza trama, personaggi né parole, i formidabili ballerini-percussionisti-attori-acrobati messi insieme dalla creatività di Luke Cresswell e Steve McNicholas danno voce a bidoni della spazzatura, pneumatici e scope, riciclandoli in un “delirio” di rumore, movimento, colore e travolgente ironia.
Andrée Ruth Shammah torna a Molière con la regia de Il misantropo, in scena il 24 marzo protagonista Fausto Cabra, in un’edizione fresca realizzata con Luca Micheletti e Valerio Magrelli e incentrata sull’elogio della parola e della sua musicalità. In scena la “disperata vitalità” di un uomo solo davanti al potere, deriso dalla società, ma in realtà unico capace di cogliere la follia che lo circonda.
A chiudere il cartellone di prosa, il 10 aprile, sono Maria Grazia Cucinotta e Pino Quartullo in La moglie fantasma, di David Tristram, per la regia di Marco Rampoldi. La protagonista di una trionfale tournée teatrale viene trovata morta. Sembrerebbe un suicidio, ma il suo fantasma appare all’ex marito rivelandogli di essere stata assassinata. Fra sgomento e momenti esilaranti, i due escogiteranno il modo per liberarla dal limbo.
Sei gli appuntamenti di danza, quattro dei quali in abbonamento.
Si comincia il 21 novembre con MM Contemporary Dance Company in Bolero Soirée, trittico di coreografie di Maguy Marin (“Duo d’Eden” per 2 danzatori e “Grosse Fugue”, per 4 danzatrici, sull’omonima opera di Beethoven) e di Michele Merola (“Bolero” per 7 danzatori, su musiche di Ravel e di Stefano Corrias).
A seguire, il 12 dicembre, Sabir. Viaggio mediterraneo, coreografie di Mvula Sungani e Emanuela Bianchini, in scena con i solisti della Sungani Physical Dance. Nuova opera dell’artista italo-africano, Sabir – la lingua franca parlata nei porti del Mediterraneo fino alla fine dell’Ottocento – stimola la riflessione su un’integrazione che sia ricchezza come lo è stata nel Mare Nostrum per millenni.
Fuori abbonamento il 4 gennaio torna alla Fenice Il lago dei cigni, il più acclamato tra i capolavori di Čajkovskij con la coreografia di Marius Petipa. A presentarlo è il Balletto di Mosca diretto da Evgeniya Bespalova che conta tra le sue fila eccellenti danzatori.
L’indimenticabile Maria Callas, Voix du Siecle del ‘900, viene celebrata in Private Callas della Compagnia Artemis Danza, coreografia corale di Monica Casadei in scena il 15 febbraio che mette in luce i chiari e gli scuri di una vita segnata dal successo e dalla sofferenza.
Il 20 marzo il Balletto di Siena propone Fellini, la dolce vita di Federico coreografia di Marco Batti su musiche di Rota, Piovani e Richter, realizzata per il centenario felliniano che si ispira al magico, onirico mondo del regista riminese celebrandone il genio creativo.
Sarà come di consueto la Rotonda a Mare a ospitare, il 18 aprile fuori abbonamento “Sotto a chi danza! Tracce di danza d’autore dalle Marche”, vetrina di talenti del territorio e immancabile appuntamento di chiusura della stagione 2025-2026.
Per le feste di Natale è Pimpa. Il musical a pois della Fondazione Aida, testo di Altan con Enzo d’Alò e le musiche Eleonora Beddini, a Senigallia il 6 gennaio in prima regionale. Nel musical la celebre cagnolina a pois creata da Altan si troverà catapultata nientemeno che nel mondo di Shakespeare.
La campagna abbonamenti si apre sabato 11 ottobre al botteghino del Teatro La Fenice (tutti i giorni, domenica inclusa, dalle 17 alle 20, il giovedì e il sabato anche dalle 10.30 alle 12.30). Fino al 18 gli abbonati della stagione 2024-25 potranno confermare il vecchio posto, mentre 19 e 20 sono riservati ai cambi di posto. I nuovi abbonamenti. sono in vendita da mercoledì 22 ottobre.
I biglietti per tutti gli spettacoli si possono comperare dal 30 ottobre alla biglietteria del teatro (aperta giovedì, venerdì e sabato dalle 17 alle 20, il giovedì e il sabato anche dalle 10.30 alle 12.30, nei giorni di spettacolo da due ore prima dell’inizio, mentre alla Rotonda è aperta il giorno di spettacolo da un’ora prima dell’inizio) oppure su vivaticket.com (con aggravio del costo in favore del gestore del servizio). Riduzioni sugli abbonamenti sono riservati agli abbonati alla prosa e agli iscritti alle scuole di danza. Riduzioni sui biglietti riservate anche a soci COOP, under 25, under 12, over 65, possessori Card Marche Cultura, convenzionati vari e non sono cumulabili con altri sconti o promozioni in corso.
Informazioni Teatro La Fenice 071/7930842 negli orari di apertura indicati, tel. 335/1776042 [dal lunedì al venerdì dalle ore 9.30 alle ore 12.30] feelsenigallia.it, e AMAT 071/2072439 amatmarche.net. Inizio spettacoli ore 21, domenica e festivi ore 17.
IL CARTELLONE
Emilio Solfrizzi
Irene Ferri
giovedì 13 novembre 2025 EMILIO SOLFRIZZI, IRENE FERRI L’ANATRA ALL’ARANCIA di William Douglas-Home e Marc-Gilbert Sauvajon con RUBEN RIGILLO, BEATRICE SCHIAFFINO e con ANTONELLA PICCOLO scene Fabiana Di Marco costumi Alessandra Benaduce disegno luci Massimo Gresia regia Claudio Greg Gregori prodotto da Compagnia Molière in coproduzione con Teatro Stabile di Verona L’Anatra all’Arancia è un classico feuilleton dove i personaggi si muovono algidi ed eleganti su una scacchiera irta di trabocchetti. Ogni mossa dei protagonisti, però, ne rivela le emozioni, le mette a nudo a poco a poco e il cinismo lascia il passo ai timori, all’acredine, alla rivalità, alla gelosia; in una parola all’Amore, poiché è di questo che si parla. L’Anatra all’Arancia è una commedia che ti afferra immediatamente e ti trascina nel suo vortice di battute sagaci, solo apparentemente casuali, perché tutto è architettato come una partita a scacchi. La trasformazione dei personaggi avviene morbida, grazie a una regia che la modella con cromatismi e movimenti talvolta sinuosi, talvolta repentini, ma sempre nel rispetto di un racconto sofisticato in cui le meschinità dell’animo umano ci servano a sorridere, ma anche a suggerirci il modo di sbarazzarsene.
Simone Sassudelli
martedì 25 novembre 2025 mercoledì 26 novembre 2025 fuori abbonamento COMPAGNIA DELLA RANCIA LA FEBBRE DEL SABATO SERA ispirato al film Paramount/RSO del 1977, su licenza di Broadway Licensing musica Bee Gees con SIMONE SASSUDELLI, GAIA SOPRANO e 21 performers coreografie Chris Baldock direzione musicale Andrea Calandrini scene Gabriele Moreschi regia Mauro Simone prodotto da Compagnia della Rancia Tony Manero lavora in un negozio di vernici e, durante la settimana, conduce una vita monotona, ma ogni sabato sera, per sfuggire alla dura realtà quotidiana, diventa il “re” della discoteca 2001 Odissey, dove è ammirato da tutti per il suo stile e le sue incredibili abilità di ballerino. La ricerca di sé, le ambizioni giovanili, le tensioni familiari e sociali e il desiderio di riscatto attraversano la storia, sullo sfondo della vibrante scena disco degli anni Settanta. Con il sogno di una vita migliore lontano da Brooklyn, Tony vede nella danza la sua via di fuga: l’incontro con Stephanie Mangano, tenace e ambiziosa, che vuole trasferirsi a Manhattan per costruirsi una carriera, rappresenta una svolta per entrambi. Insieme, decidono di partecipare a una competizione di danza che potrebbe segnare l’opportunità di cambiare il loro destino. Il film – “storicamente e culturalmente significativo”, rappresentativo di un’epoca che aveva visto aumentare del 50% in un anno il numero dei locali da ballo – fu girato nei mesi di luglio e agosto del 1977, in concomitanza con il blackout che sconvolse New York, riscuotendo subito un successo enorme. La regia di Mauro Simone, che prende spunto dalle inquadrature del film e dall’indimenticabile piano sequenza con un giovanissimo John Travolta, restituisce a teatro freschezza e attualità alla storia dell’italo-americano Tony Manero che ha segnato una generazione.
Ferzan Ozpetek
sabato 20 dicembre 2025 domenica 21 dicembre 2025 ore 17 fuori abbonamento MAGNIFICA PRESENZA uno spettacolo di FERZAN OZPETEK con SERRA YILMAZ, TOSCA D’AQUINO, ERIK TONELLI e con TONI FORNARI, LUCIANO SCARPA, TINA AGRIPPINO, SARA BOSI, FABIO ZARRELLA scene Luigi Ferrigno costumi Monica Gaetani luci Pasquale Mari prodotto da Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo in coproduzione con Fondazione Teatro della Toscana Ferzan Ozpetek torna a teatro con il nuovo adattamento scenico di uno dei suoi successi cinematografici, Magnifica presenza. Il regista, tra i più amati del nostro cinema, prosegue così il percorso inaugurato con Mine vaganti, e fa rivivere in teatro uno dei suoi film cult portando con sé in questa avventura una compagnia di attori esplosivi: Serra Yilmaz, Tosca D’Aquino, Erik Tonelli, Toni Fornari, Luciano Scarpa, Tina Agrippino, Sara Bosi, Fabio Zarrella saranno i grandi protagonisti di questa commedia tra illusione e realtà, sogno e verità, amore e cinismo, cinema, teatro e incanto.
Umberto Orsini e Franco Branciaroli
mercoledì 14 gennaio 2026 UMBERTO ORSINI, FRANCO BRANCIAROLI I RAGAZZI IRRESISTIBILI di Neil Simon traduzione di Masolino D’Amico con (in o.d.e) FLAVIO FRANCUCCI, GIORGIO SALES, EMANUELA SACCARDI, SARA ZOIA la voce del regista televisivo è di Massimo Popolizio scene Maurizio Balò costumi Gianluca Sbicca luci Carlo Pediani suono Alessandro Saviozzi regia Massimo Popolizio prodotto da Teatro de Gli Incamminati, Compagnia Orsini, Teatro Biondo Palermo in collaborazione con CTB Centro Teatrale Bresciano e AMAT e Comune di Fabriano I due protagonisti della commedia di Neil Simon, giustamente giudicato uno dei maggiori scrittori americani degli ultimi cinquant’anni, sono due anziani attori di varietà che hanno lavorato in coppia per tutta la loro vita dando vita ad un duo diventato famoso come I ragazzi irresistibili e che, dopo essersi separati per insanabili incomprensioni, sono chiamati a riunirsi, undici anni dopo, in occasione di una trasmissione televisiva che li vuole insieme, per una sola sera, per celebrare la storia del glorioso varietà americano. In scena vediamo i due vecchi attori che, con le loro diverse personalità, cercano di ricucire quello strappo che li ha separati per tanti anni nel tentativo di ridare vita ad un numero comico che li ha resi famosi. Le incomprensioni antiche si ripresentano più radicate e questa difficile alchimia è il pretesto per un gioco di geniale comicità e di profonda melanconia. Certi scambi di battute e situazioni esilaranti sono fonte non solo di comicità ma anche di uno sguardo di profonda tenerezza per quel mondo del teatro che, quando vede i suoi protagonisti avviati sul viale del declino, mostra tutta la sua umana fragilità. Umberto Orsini e Franco Branciaroli si ritrovano insieme per ridare vita a questo testo, che in questi anni è diventato un classico, nel tentativo di cogliere tutto quello che lo rende più vicino al teatro di un Beckett (Finale di Partita) o addirittura a un Cechov (Il Canto del Cigno) piuttosto che a un lavoro di puro intrattenimento. In questo omaggio al mondo degli attori, alle loro piccole e deliziose manie e tragiche miserie, li affianca la regia di Massimo Popolizio che ritrova nei due protagonisti quei compagni di strada coi quali ha condiviso tante esperienze tra le più intense e significative del teatro di questi anni. Ispirata alla vita di una famosa coppia di artisti del vaudeville, Joe Smith e Charles Dale, The Sunshine Boys di Neil Simon debuttò a Broadway nel 1972 con la regia di Alan Arkin. Numerosi e di grande successo nei decenni successivi gli allestimenti teatrali in tutto il mondo e, con la sceneggiatura dell’autore, pluripremiata la versione cinematografica del 1975 diretta da Herbert Ross, protagonisti Walter Matthau e George Burns. Del 1995 è la trasposizione per il piccolo schermo statunitense affidata a due stelle di prima grandezza: Woody Allen e Peter Falk.
sabato 24 gennaio 2026 fuori abbonamento GIÒ DI TONNO, VITTORIO MATTEUCCI, GRAZIANO GALATONE nei ruoli di Athos, Porthos e Aramis I TRE MOSCHETTIERI Opera Pop testi Alessandro Di Zio musiche Giò Di Tonno arrangiamenti Giò Di Tonno e Giancarlo Di Maria coreografie Veronica Peparini, Andreas Muller maestro d’Armi Renzo Musumeci Greco direzione artistica e regia Giuliano Peparini con SEA JOHN (D’Artagnan), LEONARDO DI MINNO (Rochefort) CRISTIAN MINI (Richelieu), CAMILLA RINALDI (Milady), BEATRICE BLASKOVIC (Costanza), ROBERTO ROSSETTI (Dumas), GABRIELE BEDDONI (Planchet) e con i ragazzi della PEPARINI ACADEMY/SPECIAL CLASS prodotto da Stefano Francioni Produzioni e Teatro Stabile d’Abruzzo In una fabbrica dove il tempo è scandito dalla monotonia delle azioni da compiere giorno dopo giorno compare un libro dimenticato o forse lasciato lì da qualcuno volontariamente. Un lavoratore lo prende, lo apre e, incuriosito, inizia a leggere appassionandosi subito alla storia e a ciò che questo libro rappresenta, un oggetto sempre più raro in un’epoca dove tutto si smaterializza. La sua voce che legge attira anche gli altri lavoratori che, via via, diventano i personaggi della storia. Il trionfo dell’amicizia, ma anche il trionfo del potere e dell’ambizione in questa storia senza tempo dove “buoni” e “cattivi” combattono mettendo al centro valori quali onore, fedeltà, onestà, troppo spesso messi in crisi dal mito dell’uomo contemporaneo e che i tre moschettieri portano fieri sulla punta delle loro spade. Accanto all’amicizia l’amore, motore di ogni azione che qui si sublima nell’incontro tra D’Artagnan e Costanza. Il finale, come tutti i finali, riporterà l’equilibrio, ma lo spettatore andrà via con l’amaro in bocca. Chissà, forse perché i “buoni” sono a un tratto diventati “cattivi”? Oppure perché è proprio la morte l’unico mistero che neanche l’uomo contemporaneo è riuscito a svelare. L’unico mistero che ci rende microscopici e vulnerabili. «Ciò che mi colpisce dei personaggi di Dumas è il loro modo di crescere ed evolvere continuamente di fronte agli eventi che affrontano. Un giovane come D’Artagnan che cerca di trovare la sua identità e un posto nel mondo, è di grande attualità per i nostri giovani, una generazione che mette fortemente in discussione i suoi riferimenti e modelli» Giuliano Peparini «Considero I Tre Moschettieri l’inizio di una nuova vita artistica. Ho messo tutto me stesso in questo progetto. Sono felice di portare in scena la storia di amicizia più celebre della letteratura, e di farlo proprio con alcuni amici veri, a cominciare da Vittorio Matteucci e Graziano Galatone con cui ho già condiviso tante avventure». Giò di Tonno
Anna Valle
Gianmarco Saurino
venerdì 30 gennaio 2026 ANNA VALLE, GIANMARCO SAURINO SCANDALO una commedia scritta e diretta da Ivan Cotroneo con ORSETTA DE’ ROSSI e con ANGELO TANZI, MATILDE PACELLA scene Monica Sironi costumi Alberto Moretti disegno luci Cesare Accetta prodotto da Diana Or.i.s. “Il desiderio di una donna fa sempre paura. Non se ne parla mai, porta scompiglio, è eversivo, rivoluzionario, scandaloso.” In Scandalo, il nuovo lavoro teatrale scritto e diretto da Ivan Cotroneo dopo il successo di Amanti, si racconta di sentimenti, seduzione, manipolazione. Laura ha cinquant’anni, è una scrittrice, ma soprattutto, per il mondo, letterario e non, è stata la ‘sposa bambina’ di uno scrittore molto famoso e molto più grande di lei, che è recentemente scomparso. Nella sua villa sull’Appia Antica, appena fuori Roma, in compagnia della sua editor Giulia e di un vicino, Roberto, e con l’aiuto di Maria, una ragazza che vive in casa, Laura sembra poco interessata sia a riprendere a scrivere che a riprendere a vivere. Sostanzialmente è sola. Fino a quando in casa non arriva Andrea, un giovane uomo che suo marito Goffredo prima di morire aveva assunto per riorganizzare la loro grande libreria. Andrea è diretto, sfrontato, audace. tra Laura e Andrea ci sono gli stessi 24 anni di differenza che separavano Laura da Goffredo. E come all’epoca Laura aveva fatto scandalo per la sua relazione con un uomo famoso e più grande, ora sa esattamente lo scandalo che provocherà nel momento stesso in cui le sue labbra si avvicinano a quelle di Andrea. E niente sarà più come prima. «Scandalo è una commedia brillante sul pregiudizio, sui rapporti fra il maschile e il femminile, sui tabù che crediamo di esserci lasciati alle spalle e che continuano invece a tormentarci, sull’audacia e la spregiudicatezza che spesso la società legittima per gli uomini, ma mai per le donne. Un testo divertente e lucidamente spietato sul sesso, sull’amore, su tutto ciò che si può dire e non dire, fare e non fare o, nel mondo letterario, scrivere e non scrivere. Un racconto su una donna di oggi, libera, spregiudicata, per tutti vittima inconsapevole del suo desiderio, e un giovane uomo che forse la sta usando, o forse le sta solo dando l’attenzione e l’amore di cui lei ha bisogno. L’amore è sempre uno scambio. Sono i termini e gli oggetti di questo scambio a renderlo più o meno scandaloso, inaccettabile o immorale». Ivan Cotroneo
Stomp
sabato 21 febbraio 2026 domenica 22 febbraio 2026 ore 17 fuori abbonamento STOMP creatori Luke Cresswell e Steve McNicholas prodotto da Stomp Productions Glynis Henderson Productions Nata nel 1991 a Brighton (UK) dalla creatività di Luke Cresswell e Steve McNicholas, l’irresistibile esperienza di Stomp festeggia oltre trent’anni anni di successi nei più importanti festival e teatri del mondo, da Broadway a Parigi, da Los Angeles a Tokyo, in oltre 40 paesi e con 5 formazioni internazionali fisse. Tra i premi, STOMP ha vinto un Premio Laurence Olivier per la Migliore Coreografia ed è stato nominato per il Premio Laurence Olivier come Miglior Spettacolo Senza trama, personaggi né parole, Stomp mette in scena il suono del nostro tempo, traducendo in una sinfonia intensa e ritmica i rumori e le sonorità della civiltà urbana contemporanea. Con strofinii, battiti e percussioni di ogni tipo, i formidabili ballerini-percussionisti-attori-acrobati di Stomp danno voce ai più “volgari”, banali e comuni oggetti della vita quotidiana: bidoni della spazzatura, pneumatici, lavandini, scope, spazzoloni, riciclandoli a uso della scelta, in un “delirio” artistico di ironia travolgente. Stomp trova la bellezza e la sua essenza nella realtà quotidiana in cui viviamo. Trasforma scope in strumenti, battiti di mani in una conversazione, bidoni della spazzatura in percussioni; il disordine della vita urbana diventa fonte di stupore e ritmo contagioso. Sfidando continuamente ogni convenzione sui confini di genere, Stomp è danza, teatro e musica insieme. È un elettrizzante evento rock, un anomalo concerto sinfonico in stile “videoclip”: senso rapido del tempo, visualizzazione della musica, vortice ritmico nella scansione delle immagini. È circo, rito tribale, cultura “pop” del rumore che si fondono in un’opera metropolitana. È una maestosa coreografia urbana, che possiede la furia ritmica e sensuale del flamenco e la precisione del gioco percussivo del tip-tap. È l’umorismo del cinema muto dato in prestito alla Pop Art. È comunicazione forte, diretta, capace di coinvolgere ed entusiasmare il pubblico di ogni lingua, cultura, generazione. È sfida ecologica allo spreco urbano. È trasgressione heavy metal e satira antiinquinamento. È la violenza e l’intensità del ritmo che muove il mondo del Duemila. La loro missione? Liberare, attraverso il ritmo, i suoni più comuni e per questo più sconosciuti dell’epoca contemporanea.
Fausto Cabra
martedì 24 marzo 2026 FAUSTO CABRA IL MISANTROPO di Molière progetto e collaborazione alla traduzione di Andrée Ruth Shammah e Luca Micheletti traduzione Valerio Magrelli con (in o.a.) MARCO BALBI, MATTEO DELESPAUL, ANGELO DI GENIO, FILIPPO LAI, FRANCESCO MAISETTI, MARINA OCCHIONERO, GUGLIELMO POGGI, EMILIA SCARPATI FANETTI, ANDREA SOFFIANTINI, MARIA LUISA ZALTRON e la partecipazione di CORRADO D’ELIA scene Margherita Palli costumi Giovanna Buzzi luci Fabrizio Ballini musiche Michele Tadini cura del movimento Isa Traversi regia Andrée Ruth Shammah prodotto da Teatro Franco Parenti e Fondazione Teatro della Toscana Andrée Shammah torna a Molière con Il misantropo, “una storia d’amore, un amore-possesso, una nevrosi. Un tema moderno come non mai.” Un’edizione fresca dell’opera, un lavoro a sei mani tra Andrée Ruth Shammah, Luca Micheletti e Valerio Magrelli, incentrato sull’elogio semantico della parola e della sua musicalità. Protagonista è Fausto Cabra: un Alceste, qui in costume, scuro, al centro di un mondo popolato da personaggi vestiti nella stessa foggia ma in colori pastello diversi tra loro, a simboleggiare una società variegata nella forma ma omologata nella sostanza. Accanto a lui una straordinaria compagnia. In scena c’è la “disperata vitalità” di un uomo solo davanti al potere, solo davanti ai benpensanti. L’uomo folle che è deriso dalla società, ma in realtà è l’unico capace di cogliere la follia di chi lo circonda. Vorrebbe isolarsi nei suoi ideali ma la sua amata non è disposta a seguirlo. È la commedia dell’impossibilità di esprimersi liberamente quando si è preda delle passioni. Un dramma comico e umanissimo, commovente e feroce, sull’incomunicabilità e sul corto circuito terribile e risibile che genera. «Un omaggio a Molière, un omaggio al piacere di ascoltare le sue parole. Da questo nasce la mia volontà di mettere in scena Il misantropo. Le prime battute vengono volutamente dette senza sipario per non dividere la scena dalle parole. Volevo andare all’essenza del testo, liberarlo di tutti gli orpelli e accompagnare lo spettatore al piacere dell’ascolto senza distrazioni. Non c’è volontà di giudizio; nessuno ha ragione, nessuno ha torto, la trama stessa si compone dall’evoluzione delle posizioni di ciascun personaggio. E credo stia proprio in quest’assenza di giudizio e nell’esplorazione dei diversi punti di vista la vera essenza del Teatro, e dunque il mio omaggio a uno dei più grandi autori di tutti i tempi.» Andrée Ruth Shammah
Maria Grazia Cucinotta e Pino Quartullo
venerdì 10 aprile 2026 MARIA GRAZIA CUCINOTTA, PINO QUARTULLO LA MOGLIE FANTASMA di David Tristram traduzione di Enrico Luttmann con GIANMARCO POZZOLI e con ROBERTA PETROZZI, GIORGIO VERDUCI e la partecipazione di ALESSANDRA FAIELLA scena Lucio Diana costumi Laura Liguori luci Andreea Lisco musiche Diego Maggi regia Marco Rampoldi prodotto da CMC/Nidodiragno e Rara Una base di Shakespeare, una bella dose di Spirito Allegro, con una spolverata di Pirandello e un pizzico di Agatha Christie. E magari, a guarnizione, un’idea di Nel bel mezzo di un gelido inverno. Il tutto rimescolato con grande sapienza e divertimento per una reinvenzione di una ricetta classica che assume un sapore nuovo ed inedito come in un piatto stellato. D’altronde… “se devi copiare, tanto vale copiare da una commedia che funziona benino da secoli.” Dopo la festa a chiusura di una trionfale tournée, la protagonista è stata trovata morta. Il caso è stato archiviato come suicidio: l’alcool, i barbiturici, il sempre più teso rapporto con il marito drammaturgo… Ma, esattamente un anno dopo la sua scomparsa, il fantasma della donna riappare all’ex marito e gli rivela di essere stata in realtà assassinata da un collega della compagnia, e lo convince, dopo gli inevitabili ed esilaranti momenti di incredulo sgomento, a mettere in atto uno stratagemma, modellato sulla ‘recita’ dell’Amleto: con l’aiuto del suo più caro amico convoca tutti gli attori che hanno partecipato alla festa, per far loro leggere un copione che si riferisca agli avvenimenti della serata, in modo da stanare, attraverso le sue reazioni, il colpevole. Solo così lei potrà essere liberata dal limbo in cui si trova. E la ‘prova’ inizia, in bilico fra situazioni paradossali e divertenti, in cui tutti gli attori mettono in luce le ‘piccolezze’ e fragilità di chi fa questo mestiere, e gli aspetti affascinanti di un gioco di scatole cinesi in cui non si capisce più dove finisca la realtà e inizi la finzione, in un crescendo di colpi di scena, fino al parossistico finale. Il tutto scritto con una perizia che consente a tutti gli interpreti (veri) di mettere in scena una commedia divertente e, paradossalmente… vitale!
DANZA
venerdì 21 novembre 2025 MM CONTEMPORARY DANCE COMPANY BOLERO SOIRÉE Duo d’Eden / Grosse Fugue / Bolero coreografie Maguy Marin, Michele Merola DUO D’EDEN coreografia e colonna sonora Maguy Marin coreografia rimontata da Cathy Polo e Ennio Sammarco costumi Montserrat Casanova luci Alexandre Béneteaud maestro ripetitore Enrico Morelli interpreti MM Contemporary Dance Company (2 danzatori) coproduzione Fondazione I Teatri Pezzo di rara bellezza, creato nel 1986 da Maguy Marin per la sua compagnia. Semplicemente un uomo e una donna avvinghiati l’un l’altro, un Adamo ed Eva immersi in un percorso di sensualità, eros, difesa, attacco, in un mondo non così tranquillo, sicuro e idilliaco. Un brano poetico e intenso. GROSSE FUGUE coreografia Maguy Marin coreografia rimontata da Dorothée Delabie musica Ludwig van Beethoven, Die Grosse Fuge, op.133 costumi Chantal Cloupet luci Alexandre Béneteaud maestro ripetitore Enrico Morelli interpreti MM Contemporary Dance Company (4 danzatrici) coproduzione Reggio Parma Festival, Festival Bolzano Danza/Fondazione Haydn di Bolzano e Trento, Milanoltre Festival Dall’incontro tra quattro donne e la musica di Beethoven prende forma una metafora della vita che diventa vortice e gara emozionante contro la morte, dove la vertigine della fine stessa ci porta a voler sempre correre all’impazzata senza fiato, a vivere ogni momento come se fosse l’ultimo istante. BOLERO coreografia Michele Merola musica Maurice Ravel, Stefano Corrias disegno luci Cristina Spelti costumi Alessio Rosati con la collaborazione di Nuvia Valestri interpreti MM Contemporary Dance Company (7 danzatori) Nel realizzare una nuova versione coreografica del Bolero, Merola si è confrontato con la musica di Ravel, ossessiva e ripetitiva, sensuale e ambigua cercando di comprenderne l’identità, la ragione e la funzione, per arrivare a raccontarlo come un’«astratta fiaba amara, allegoria del dolore di vivere e dell’incomprensione fra esseri umani», una metafora dell’esistenza, stretta nei binari di contrasto e dialogo, seduzione e disinganno, sorpresa e sconcerto.
venerdì 12 dicembre 2025 MVULA SUNGANI PHYSICAL DANCE SABIR Viaggio mediterraneo coreografie Emanuela Bianchini, Mvula Sungani danzatori Emanuela Bianchini e solisti della Mvula Sungani Physical Dance musiche originali di Erasmo Petringa eseguite dal vivo Con le sue grandi differenze culturali millenarie, partendo dall’ antica Roma, in cui vivevano genti provenienti da tutto l’impero, passando per le dominazioni che si sono susseguite fino alla nascita della Nazione, e arrivando alle immigrazioni dei nostri giorni, l’Italia ha sublimato le diversità costituendo un grande patrimonio artistico-culturale unico al mondo. Mvula Sungani Sabir è la nuova opera, visuale e astratta, del regista e coreografo italo africano Mvula Sungani. Il lavoro vuole stimolare in chi assiste una riflessione, che non deve necessariamente dare risposte immediate, ma fornire alcuni elementi per favorire l’idea che l’integrazione legale e sana può rappresentare una ricchezza, esattamente come accadeva più di 1000 anni fa tra i naviganti di molti paesi che per interagire nei porti del Mediterraneo sentirono la necessità di creare una lingua franca comune: il Sabir. La creazione che prende spunto dalla filosofia inclusiva della lingua franca e pone l’accento sulla tematica dell’integrazione fra etnie diverse attraverso i racconti e le storie di immigrati e di emigranti. La chiave di lettura è il parallelo tra l’Italia di oggi, meta di immigrazioni e di speranze, come le drammatiche cronache quotidiane ci riportano, e quella del primo ‘900, quando a partire con aspettative di una vita migliore erano proprio gli italiani. L’opera di Sungani, che trae ispirazione anche dai racconti e dalla storia della sua famiglia, è una lettura metaforica del passato e del presente della nostra nazione, un racconto emozionale e visivo sull’integrazione di culture lontane dal nostro popolo, un progetto per non dimenticare chi eravamo, chi siamo e – forse – chi vorremmo o quantomeno dovremmo essere. La drammaturgia coreografica che nell’astrattismo emozionale evoca storie di donne e uomini comuni, utilizza come linguaggio la physical dance ed è articolata per quadri in cui trame intense ed evocative esaltano i corpi scultorei dei danzatori e li fondono con la forza interpretativa delle musiche originali eseguite dal vivo. Le musiche originali ispirate dalla tradizione italiana e contaminata per conferire un suono dal sapore mediterraneo, sono pensate e scritte per essere eseguite live con diversi strumenti etnici del sud Italia e dell’area mediterranea, sapientemente miscelati con suoni elettronici.
domenica 4 gennaio 2026 ore 17 fuori abbonamento BALLETTO DI MOSCA direzione artistica Evgeniya Bespalova IL LAGO DEI CIGNI Balletto in due atti musiche Pëtr Il’ic Cajkovskij coreografie Marius Petipa Considerato l’icona dei balletti classici ottocenteschi, Il lago dei cigni è una storia d’amore, tradimento e trionfo del bene sul male. Pieno di romanticismo e bellezza, da più di un secolo questo balletto delizia il pubblico. La rappresentazione dei personaggi, in particolare nel confronto tra la purezza del Cigno Bianco e l’oscurità del Cigno Nero, richiede virtuosismo e un forte talento drammatico da parte dei ballerini solisti, culminante nei due ‘Grand Pas de Deux’ nella seconda e nella terza scena. Un altro momento di forte impatto è l’incantevole ‘Danza dei piccoli cigni’. Il prestigio e la notorietà senza tempo raggiunti da Il lago dei cigni sono esaltati dalla musica di Cajkovskij – e la Suite Op. 20 ha reso eterno il nome del compositore – e dalla grande inventiva delle coreografie di Marius Petipa la cui genialità artistica culmina nel tradurre la relazione tra il corpo umano e le movenze dei cigni.
domenica 15 febbraio 2026 ore 17 COMPAGNIA ARTEMIS DANZA/ MONICA CASADEI PRIVATE CALLAS ideazione, coreografia, scene, luci, costumi Monica Casadei sound design ed elaborazioni musicali Fabio Fiandrini collaborazione sartoriale Elena Nunziata coproduzione Fondazione Teatro Comunale di Ferrara con il contributo di Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna -Assessorato alla Cultura e Paesaggio, Comune di Parma L’indimenticabile diva Maria Callas, la Voix du Siecle del ‘900, che ha portato in scena le più celebri eroine dell’opera, contraddistinguendosi per presenza scenica, voce e carisma, viene celebrata in una creazione che mette in luce i chiari e gli scuri di una vita segnata dal successo e dalla sofferenza. Il tema dell’abbandono e della violenza, nel suo aspetto forse più subdolo ed invisibile, ritorna in questa creazione che mette a nudo il dramma privato di una diva, celato dietro il lusso della sua vita pubblica e la grandiosità delle eroine tormentate che interpretava sul palcoscenico. Una coreografia corale per mettere in scena l’anima frammentata de “la Divina”, che incessantemente ha lottato per la propria affermazione e per il ruolo della donna nella società. Un progetto che si aggancia alla tradizione del melodramma e riporta lo spirito ribelle della Callas in chiave contemporanea.
venerdì 20 marzo 2026 BALLETTO DI SIENA FELLINI, LA DOLCE VITA DI FEDERICO musiche Nino Rota, Nicola Piovani, Max Richter disegno luci Claudia Tabbì costumi Atelier Retrò regia e coreografia Marco Batti In occasione dei cento anni dalla nascita di Federico Fellini, nel 2020, il Balletto di Siena ha preso ispirazione dal magico, onirico mondo del regista riminese, rendendo omaggio alla sua cinematografia e celebrandone il genio creativo. Sulle note di Nino Rota e Nicola Piovani, i compositori che hanno saputo intercettare e tradurre in musica l’immaginario felliniano, appaiono in scena personaggi straordinari, e si evocano storie che hanno reso immortale il cinema italiano. A far da filo conduttore al racconto, i personaggi principali de La Strada, nei quali Giulietta Masina, moglie e musa del regista riminese, affermò di rivedere la vita di Fellini: Gelsomina, la giovinezza; il Matto e l’imperterrita volontà di intrattenere e divertire, infine Zampanò, versione cinematografica di un Fellini adulto. Ma fra le atmosfere de La Strada, fanno capolino altri grandi film felliniani, da Amarcord a I Vitelloni fino all’iconico La dolce vita. La marcia di 8 e 1/2 non può mancare in questo viaggio nell’immaginario di uno dei più acclamati registi italiani di sempre.
sabato 18 aprile 2026 fuori abbonamento Rotonda a Mare SOTTO A CHI DANZA! TRACCE DI DANZA D’AUTORE DALLE MARCHE Una maratona per gli appassionati di danza per conoscere nuovi talenti regionali: Sotto a chi danza! è una serata dedicata alle performance di giovani artisti marchigiani che nella suggestiva Rotonda a Mare di Senigallia presenteranno in formato breve i propri lavori. L’iniziativa vuole anche monitorare l’attività dei professionisti e scoprire nuovi talenti offrendo un’occasione di visibilità e scambio di esperienze.
EVENTO KIDS
martedì 6 gennaio 2026 fuori abbonamento prima regionale FONDAZIONE AIDA PIMPA IL MUSICAL A POIS testo Francesco Tullio Altan con la collaborazione di Enzo d’Alò regia Enzo d’Alò musiche Eleonora Beddini con GLORIA ZAMPROGNO, JACOPO VIOLI, MATTEO FRESCH, IRENE ALBANESE e con Tommaso Ruggero batteria e percussioni, Eleonora Beddini e Chiara Todeschi tastiere, Alberto Bavieri chitarra manouche, Luca Todeschi chitarra elettrica/acustica, Sara Sole violino, Başak Canseli Çifci violoncello, Stefano Eccher tromba, Michele Nascente trombone, voci aggiuntive Giulia Mattarucco, Jacopo Violi, Eleonora Beddini, Chiara Todeschi direzione musicale Eleonora Beddini arrangiamenti Eleonora Beddini, Chiara Todeschi produzione, programmazione, mix Chiara Todeschi coreografia Elisa Cipriani scene Luca Zanolli e Mariangela Mazzeo costumi Mariangela Mazzeo consulenza artistica Simone Dini Gandini light designer Alberto Gottardi Il progetto Pimpa, Il musical a pois nasce con l’intento di celebrare il cinquantesimo anniversario di uno dei personaggi più iconici del panorama culturale italiano: la Pimpa, creata da Altan. In una combinazione unica di teatro musicale e letteratura classica, la celebre cagnolina a pois rossi verrà catapultata nel mondo di William Shakespeare, in un’ambientazione storica suggestiva che unisce le radici veronesi alla magia del teatro shakespeariano. Le sue storie si intrecceranno con i temi universali delle opere del “Bardo”, creando un ponte tra l’immaginazione infantile e il teatro classico.
Al via il 10 agosto il ROF 2025 con due nuove produzioni e tre Cantate in edizione critica /ecco tutto il programma
La 46a edizione del Rossini Opera Festival si terrà a Pesaro dal 10 al 22 agosto 2025. Saranno proposte quattro produzioni liriche. Inaugurerà il Festival un nuovo allestimento di Zelmira (titolo che mancava al ROF dal lontano 2009), diretto da Giacomo Sagripanti e messo in scena da Calixto Bieito, al debutto al Festival. Seguirà un’altra nuova produzione, L’Italiana in Algeri, affidata alla bacchetta di Dmitry Korchak e alla regia di Rosetta Cucchi. Due le riprese: La cambiale di matrimonio già vista con successo al ROF 2020 e nella successiva tournée in Oman, ideata da Laurence Dale e questa volta diretta da Christopher Franklin, nonché Il viaggio a Reims nella consueta versione ideata da Emilio Sagi, diretta da Alessandro Mazzocchetti e interpretata dagli allievi dell’Accademia Rossiniana “Alberto Zedda”.
Nel programma concertistico sono presenti diverse rarità: le tre Cantate Il pianto di Armonia sulla morte di Orfeo, La morte di Didone e Il pianto delle Muse in morte di Lord Byron saranno eseguite in prima assoluta nell’edizione critica della Fondazione Rossini; la Messa per Rossini, proposta da Giuseppe Verdi poco dopo la morte del compositore e scritta nel 1869 da autori vari (tra cui lo stesso Verdi, Lauro Rossi, Carlo Pedrotti e Carlo Coccia), che chiuderà l’edizione 2025.
Le tre prime serate del Festival saranno trasmesse in diretta su RaiRadio3.
Il Festival sarà inaugurato il 10 agosto all’Auditorium Scavolini da Zelmira, messa in scena da Calixto Bieito, che cura le scene con Barbora Horáková. I costumi sono di Ingo Krügler e le luci di Michael Bauer. Giacomo Sagripanti dirigerà l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, che torna al ROF dopo esserne stata compagine di riferimento per un trentennio, e il Coro del Teatro Ventidio Basso. Nel cast, Anastasia Bartoli nel ruolo del titolo, Lawrence Brownlee (Ilo), Enea Scala (Antenore), Marina Viotti (Emma), Marko Mimica (Polidoro), Gianluca Margheri (Leucippo), Paolo Nevi (Eacide) e Shi Xong (Gran Sacerdote). Le tre repliche si terranno il 13, 16 e 19 agosto.
Seguirà l’11 agosto al Teatro Rossini la prima della Cambiale di matrimonio, proposta assieme alle Soirées musicales. Christopher Franklin guiderà la Filarmonica Gioachino Rossini nello spettacolo creato da Laurence Dale con le scene e i costumi di Gary McCann e le luci di Ralph Kopp. Nella compagnia di canto figurano Paola Leoci (Fannì), Pietro Spagnoli (Tobia Mill), Jack Swanson (Edoardo Milfort), Mattia Olivieri (Slook), Ramiro Maturana (Norton) e Inés Lorans (Clarina). Del cast delle Soirées musicales, eseguite nella versione orchestrata da Fabio Maestri per il ROF 2019, faranno parte Vittoriana De Amicis, Andrea Niño, Paolo Nevi e Gurgen Baveyan. Repliche il 15, 17 e 20 agosto.
Sempre al Teatro Rossini, il 12 agosto sarà la volta della seconda nuova produzione, L’Italiana in Algeri. Dmitry Korchak dirigerà l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna e il Coro del Teatro Ventidio Basso. La messinscena è a cura di Rosetta Cucchi, con scene di Tiziano Santi, costumi di Claudia Pernigotti, video design di Nicolas Boni e luci di Daniele Naldi. Nel cast, Daniela Barcellona come Isabella, Josh Lovell come Lindoro, Giorgi Manoshvili come Mustafà, e poi Misha Kiria (Taddeo), Gurgen Baveyan (Haly), Vittoriana De Amicis (Elvira) e Andrea Niño (Zulma). Repliche il 14, 18 e 21 agosto.
Nelle mattinata dei primi tre giorni si terranno nella Sala della Repubblica del Teatro Rossini i ROF Talks, appuntamenti di approfondimento delle opere in programma e di tematiche di attualità condotti da Susanna Franchi di Rai Radio3.
Il 10 agosto alle 11.30, Giacomo Sagripanti e Calixto Bieito introdurranno Zelmira. Subito dopo, si terrà la cerimonia di consegna del 44° Premio Abbiati, l’Oscar della musica colta italiana assegnato dall’Associazione Nazionale dei Critici Musicali. Il ROF ritirerà il premio per il migliore spettacolo dell’anno scorso, Ermione, diretto da Michele Mariotti e messo in scena da Johannes Erath. L’11 agosto alle 12 il Sovrintendente Ernesto Palacio e il Direttore artistico Juan Diego Flórez presenteranno il programma del Rossini Opera Festival 2026. A seguire, Christopher Franklin e Laurence Dale parleranno delle Soirèes musicales e della Cambiale di matrimonio. Il 12 agosto alle 12, Vania Cauzillo (chair di Reseo), Elisabetta Garilli dell’omonimo Atelier e Barbara Minghetti del Teatro Sociale di Como affronteranno il tema Educare all’opera. Seguirà l’intervento di Dmitry Korchak e Rosetta Cucchi sull’Italiana in Algeri.
La quarta opera in programma è Il viaggio a Reims dei giovani cantanti dell’Accademia Rossiniana “Alberto Zedda”, in programma al Teatro Rossini il 15 e 18 agosto nella storica messinscena ideata da Emilio Sagi e ripresa da Matteo Anselmi, con i costumi di Pepa Ojanguren e le luci di Fabio Rossi. Il cast sarà diretto da Alessandro Mazzocchetti, alla guida dell’Orchestra Sinfonica G. Rossini.
Fitto il programma concertistico, con sette appuntamenti in programma al Teatro Rossini e l’ottavo all’Auditorium Scavolini.
Il 17 agosto saranno eseguite le Cantate Il pianto di Armonia sulla morte di Orfeo, La morte di Didone e Il pianto delle Muse in morte di Lord Byron in prima assoluta nell’edizione critica della Fondazione Rossini: Cesare Della Sciucca dirigerà l’Orchestra Sinfonica G. Rossini e il Coro del Teatro Ventidio Basso, voci soliste Giuliana Gianfaldoni e Dave Monaco.
Saranno tre i Concerti lirico-sinfonici: il 13 agosto François López-Ferrer dirigerà Vasilisa Berzhanskaya e l’Orchestra Sinfonica G. Rossini; il 19 agosto Manuel López-Gómez dirigerà Michele Pertusi e la Filarmonica Gioachino Rossini; il 21 agosto Asier Eguskitza dirigerà Sergey Romanovsky e l’Orchestra Sinfonica G. Rossini. In programma anche tre Concerti di Belcanto: protagonisti Marko Mimica (14 agosto), Cecilia Molinari (16 agosto) e Hasmik Torosyan (20 agosto), accompagnati al pianoforte da Marcos Madrigal, Jean-Paul Pruna e Giulio Zappa.
Il ROF 2025 si chiuderà il 22 agosto al Teatro Rossini con l’esecuzione della Messa per Rossini, eseguita nel ricordo di Gianfranco Mariotti, ideatore e Sovrintendente del Festival dalla sua fondazione sino al 2017, scomparso nello scorso novembre. Donato Renzetti dirigerà l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna e il Coro del Teatro Ventidio Basso, nonché un cast composto da Vasilisa Berzhanskaya, Caterina Piva, Dmitry Korchak, Misha Kiria e Marko Mimica.
Gli Enti fondatori del ROF sono il Comune di Pesaro, Intesa Sanpaolo e la Fondazione Scavolini. La 46esima edizione del Festival è sostenuta da Ministero della Cultura, Comune di Pesaro, Regione Marche, Intesa Sanpaolo, ASPES Spa – Farmacie Comunali, EBWorld, Pesaro Parcheggi, Fondazione Meuccia Severi, Green partner Gruppo Diba.
La 46a edizione del Rossini Opera Festival è stata presentata questa mattina nell’Auditorium Scavolini. Di seguito le dichiarazioni degli intervenuti.
Daniele Vimini – Presidente del Rossini Opera Festival
Quella del 2025 è un’edizione chiave del Festival, che con le sue sedi del Teatro Rossini e dell’Auditorium Scavolini consolida quest’anno ancora di più la sua presenza in città e ricrea quell’atmosfera affascinante per le strade del centro che non si viveva da molto tempo. Questo agevola ovviamente la presenza del pubblico e dei molti turisti alloggiati nelle strutture alberghiere, che possono così raggiungere comodamente i luoghi del Festival e assistere alle novità presentate in questa edizione. Voglio inoltre esprimere il mio orgoglio per la crescita del Festival nel corso degli anni, che lo ha portato a raggiungere un notevole livello di maturità e consolidamento in tutte le sue componenti.
Ernesto Palacio – Sovrintendente del Rossini Opera Festival
Anche quest’anno il Festival propone 23 spettacoli, di cui due nuove produzioni e una ripresa, quella della Cambiale di matrimonio del 2020, che però sarà nuova per molti spettatori in quanto a causa della pandemia la capienza del Teatro era molto limitata. A queste tre opere si aggiungono le due recite del Viaggio a Reims, il concerto finale con la Messa per Rossini dedicata alla memoria del fondatore del ROF Gianfranco Mariotti, il Festival giovane con i Salons Rossini, i concerti al Museo, i concerti di Belcanto e le tre Cantate in edizione critica. Siamo molto contenti che ogni anno nuovi artisti (undici in questa edizione) debuttino al ROF, così come siamo molto orgogliosi che tanti ex allievi dell’Accademia Rossiniana tornino al ROF ricoprendo ruoli di rilievo.
Lorenzo Martinelli – Responsabile degli Allestimenti scenici
Tutte le scenografie, costumi e oggetti di scena che si vedranno in scena sono costruiti interamente nei laboratori del ROF. L’edizione del 2025 per i nostri tecnici è speciale, perché le sfide sono molteplici: la leggera modifica delle scene della Cambiale di matrimonio, la convivenza di tre opere che si alternano al Teatro Rossini e l’allestimento speciale a 360 gradi di Zelmira nell’Auditorium, con una pedana illuminata di 336 metri quadrati. In quest’ultimo allestimento da ogni angolo sarà quindi possibile assistere a uno spettacolo diverso con una visuale particolare.
Cristian Della Chiara – Direttore generale
L’edizione 2025 del ROF è già iniziata da qualche giorno con l’avventura dell’Accademia Rossiniana, una delle espressioni più visionarie del Festival, che in questi giorni è nei borghi della provincia con i Salson Rossini per mostrare al pubblico del ROF un territorio più ampio che merita di essere conosciuto, ma anche per far conoscere al territorio della provincia la realtà del Festival. Il dialogo con il territorio e con la città continua poi anche grazie alle iniziative del progetto Crescendo Rossini, che quest’anno coinvolge anche realtà diverse da quella scolastica. Desidero infine ringraziare tutte le componenti del Festival e le grandi capacità logistiche, tecniche e organizzative delle maestranze, che rendono possibile raccogliere tutte le sfide lanciate dai team creativi.
Andrea Biancani – Sindaco di Pesaro
Voglio esprimere il mio orgoglio e la mia felicità di presentare anche quest’anno l’evento più importante a livello cittadino, che promuove Pesaro in tutto il mondo e si pone come festival di riferimento a livello internazionale. Il ritorno del Festival in centro costituisce un grande valore aggiunto, in quanto migliora il benessere di cittadini e turisti e consente di sfruttare le molte potenzialità dell’economia locale. Il Festival si conferma anche quest’anno un luogo di sperimentazione, apertura al nuovo e contatto con il territorio della provincia, ponendosi per il futuro l’obiettivo di continuare queste collaborazioni.
CMS – Consorzio Marche Spettacolo: ecco alcuni eventi proposti nella nostra regione dal 7 al 13 agosto
CMS – Consorzio Marche Spettacolo: ecco alcuni eventi proposti nella nostra regione dal 7 al 13 agosto .
A Porto San Giorgio torna “Imp-Rocca”. A Rocca Tiepolo con la comicità improvvisata: lunedì 25 agosto
A Porto San Giorgio torna “Imp-Rocca”, rassegna di improvvisazione teatrale firmata Lagrù e Rishow.A Rocca Tiepolo con la comicità improvvisata: lunedì 25 agosto
Il teatro d’improvvisazione torna protagonista dell’estate sangiorgese con la nuova edizione di “Imp-Rocca. Rassegna di improvvisazione teatrale”, ideata da Lagrù in collaborazione con il Comune di Porto San Giorgio. Una serata all’insegna della comicità e della creatività senza copione, in programma nella suggestiva cornice di Rocca Tiepolo: lunedì 25 agosto, con inizio alle ore 21.30, a cura della compagnia Rishow. Un palco, pochi oggetti e tante idee: il pubblico sarà ancora una volta protagonista, con i propri suggerimenti, della nascita in tempo reale di storie esilaranti e imprevedibili.
Il primo appuntamento, lunedì 28 luglio, è stato lo spettacolo “Non si butta via niente”, un’esplosione di creatività green in forma di short-form teatrali.
Il secondo appuntamento, lunedì 25 agosto, sarà invece l’occasione per presentare in anteprima assoluta il format originale “Impresa S.p.A.”, uno spettacolo in atto unico ambientato all’interno di un’azienda immaginaria. “È una delle nostre ultime produzioni – racconta ancora Gallucci – in cui, a partire da alcune informazioni iniziali fornite dal pubblico, come il nome dell’azienda, cosa produce e un evento inaspettato che ne sconvolge gli equilibri, costruiamo un’intera storia che attraversa personaggi, relazioni e dinamiche aziendali. Un modo per giocare con il mondo del lavoro, ma anche per raccontarlo con ironia”.
La rassegna “Imp-Rocca” è ormai diventata un appuntamento fisso dell’estate sangiorgese, portando sul palco forme sempre nuove di improvvisazione teatrale e coinvolgendo il pubblico in un’esperienza unica ogni volta diversa. “Con Lagrù e il Comune di Porto San Giorgio lavoriamo da anni per far conoscere l’improvvisazione teatrale al grande pubblico – conclude Gallucci – e ci impegniamo per offrire spettacoli inediti, divertenti e intelligenti. È un modo per fare cultura e intrattenimento insieme, in uno dei luoghi più belli della nostra costa”.
INFO: Ingresso unico €. 10,00
ContraGigantes: il Don Chisciotte secondo Teatro Nucleo. Un’indagine scenica tra potere, dissenso e visioni sovversive al Teatro Cortesi di Sirolo l’8 agosto
Nel nuovo lavoro di Horacio Czertok, ContraGigantes, prodotto dalla storica compagnia Teatro Nucleo di Ferrara, il capolavoro di Cervantes viene riletto come romanzo carico di significati impliciti, potenzialmente pericolosi per l’autore del poema cavalleresco.
La straordinaria trovata del manoscritto ritrovato, attribuito all’autore arabo Cide Hamete Benengeli, si inserisce proprio in questa prospettiva: un espediente narrativo attraverso cui Cervantes si protegge, dichiarandosi mero trascrittore, per smascherare l’iniquità e l’infondatezza di una narrazione che si fa beffe degli eroi cristiani, noti come matamoros.
Attraverso questa struttura metanarrativa, il manoscritto diventa personaggio, pretesto narrativo, strumento d’indagine. E quando Cervantes interrompe bruscamente la narrazione — “fin qui sapevo, oltre non so” — il silenzio si fa eloquente: è la letteratura che si confronta con il suo stesso limite, e con la realtà storica.
La performance si propone di sovvertire l’immagine, consolidatasi a partire dal Settecento, di Don Chisciotte quale sognatore ingenuo e romantico, vecchio smarrito nella follia, errante tra battaglie inutili destinate a suscitare il riso degli altri.
ContraGigantes offre invece un’analisi strutturale che interpreta il romanzo come una chiave d’accesso privilegiata alla realtà storica, economica e politica del tempo. Emblematico, in tal senso, l’episodio dei mulini a vento: perché mai Cervantes li paragona al gigante mitologico Briareo? L’indagine condotta da Teatro Nucleo porta in luce un legame finora trascurato tra la comparsa dei mulini sulle alture della Mancia, l’ascesa della finanza tedesca — in particolare dei banchieri Fugger — e la politica espansionistica di Carlo I di Spagna, futuro imperatore Carlo V. I Fugger, infatti, finanziarono l’Impero fornendo l’oro necessario per l’elezione imperiale, ottenendo in cambio il diritto di sfruttare il lavoro dei contadini, obbligati a conferire il grano ai mugnai e a pagare per la macinazione. In questa prospettiva, il gesto di Don Chisciotte — apparentemente ridicolo — si rivela invece un atto di denuncia simbolica contro la violenza economica e il dominio del potere finanziario.
Nel corso dello spettacolo, ogni episodio è ricollocato nel suo contesto storico e simbolico. Come nel caso del ragazzo bastonato: il cavaliere fallisce nel tentativo di imporre giustizia, ma resta il gesto, il segnale contro la violenza sistemica. O nella liberazione dei galeotti, che si concluderà in riso amaro, ma lascia intatta la condanna della giustizia regia. O ancora nell’episodio della biblioteca bruciata, metafora dell’auto da fé, la pratica inquisitoriale di bruciare libri per estinguere il pensiero critico.
Particolarmente potente è la riscoperta dell’episodio di Marcela e Crisostomo, troppo spesso trascurato dalla critica. Qui Cervantes affida a una donna la dichiarazione di libertà forse più audace dell’intera letteratura secentesca. Marcela rifiuta la protezione dell’eroe e proclama con coraggio: “io mi difendo da sola”.
Con ContraGigantes, Teatro Nucleo non porta in scena soltanto una rilettura del Chisciotte, ma un manifesto teatrale. Un’indagine scenica che smaschera i meccanismi del potere riflette sulle sue derive e offre nuove chiavi per comprendere un classico che, ancora oggi, parla con forza alla nostra contemporaneità.
Lo spettacolo si terrà presso il Teatro Cortesi di Sirolo l’ 8 agosto 2025 alle ore 21,30 Per assistere, è possibile consultare il sito ufficiale del Centro Studi Franco Enriquez oppure contattare i numeri:
📞 338 844 8317 | 335 477 618
🎫 Il costo del biglietto è di 20 euro, con riduzioni e agevolazioni previste per studenti, insegnanti e gruppi organizzati.
Per ulteriori informazioni: 📧 presidenzacsfe@enriquezlab.org 🔗 Instagram: @PremioEnriquez 🔗 X (ex Twitter): Premio Nazionale Franco Enriquez 🔗 Facebook e Pinterest: Premio Nazionale Franco Enriquez
Conferito a Davide Enia e Mariangela Granelli il Premio San Ginesio all’Arte dell’Attore 2025
A pochi giorni dall’inizio della quinta edizione del Ginesio Fest diretto da Leonardo Lidi, – in scena dal 20 al 25 agosto – la giuria presieduta da Remo Girone e composta dal giornalista Rodolfo di Giammarco, dall’attrice Lucia Mascino, dalla poetessa Francesca Merloni e dal regista Giampiero Solari, è lieta di annunciare che il Premio San Ginesio all’Arte dell’Attore 2025 sarà conferito a Davide Enia e Mariangela Granelli. La Giuria è orgogliosa di conferire questo riconoscimento a due autorevoli interpreti della scena italiana. La premiazione – alla presenza di Davide Enia e Mariangela Granelli – si svolgerà durante la serata finale del Ginesio Fest il 25 agosto, alle ore 21,00 presso il Chiostro Sant’Agostino a San Ginesio.
🏆 IL PREMIO “ALL’ARTE DELL’ATTORE”
Davide Enia: drammaturgo, regista, attore e romanziere italiano, Davide Enia è nato a Palermo il 2 aprile 1974. Esordisce nel 2002 con la pièce teatrale Italia-Brasile 3 a 2, che scrive, dirige e interpreta, imponendosi da subito come una delle voci più originali della nuova scena teatrale italiana. L’anno successivo vince il Premio Riccione-Tondelli con il testo Scanna e il Premio Ubu speciale. Seguono maggio ‘43 (2004) e I capitoli dell’infanzia (2007).
Parallelamente all’attività teatrale, Enia si dedica alla narrativa. Il suo romanzo d’esordio, Così in Terra (2012), tradotto in 18 lingue, ottiene ampi consensi di pubblico e critica, a cui seguono Uomini e pecore (2014) e Appunti per un naufragio (2017), quest’ultimo vincitore del Premio Mondello 2018. Dal libro nasce lo spettacolo L’abisso (2018), intenso monologo sul tema dei migranti, che gli vale il Premio Ubu 2019 per il miglior nuovo testo italiano e il Premio Le Maschere del Teatro Italiano 2019 come miglior interprete di monologo.
Nel 2021 inizia una collaborazione con il Piccolo Teatro di Milano in qualità di artista associato, firmando a gennaio il podcast Diario di Dawid Rubinowicz, realizzato con la collaborazione di Marco Foschi, Lisa Ferlazzo Natoli e Lorenzo
Nel 2023 firma Eleusi, un rito teatrale collettivo di 24 ore ininterrotte, andato in scena al Piccolo Teatro di Milano, tra le sedi del Teatro Grassi e del Teatro Studio Melato, con la partecipazione di oltre 30 cori e 21 performer. Lo spettacolo si è svolto dal tramonto del 10 giugno al tramonto dell’11 giugno, coprendo senza interruzione l’intero arco delle 24 ore.
Nel maggio 2024, su commissione della UEFA e del Ministero della Cultura della Germania, scrive lo spettacolo Roberto Baggio per il festival Stadion der Träume a Monaco, in occasione di Euro2024. Il testo è interpretato dall’attore tedesco Robert Dölle.
Nel 2024 debutta al Festival dei Due Mondi di Spoleto con Autoritratto, un lavoro uno spettacolo (co-produzione CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia, Piccolo teatro di Milano, Accademia Perduta Romagna Teatri, Festival dei Due Mondi) dedicato al rapporto quotidiano, simbolico ed emotivo che un intero ambito culturale intrattiene con la presenza di Cosa Nostra. Autoritratto è attualmente in tournèe in tutta Italia.
Mariangela Granelli: si diploma alla scuola di recitazione del Teatro Stabile di Genova nel 2000.
Vince due volte premio ANCT (associazione nazionale critici di teatro) come miglior attrice: nel 2007 con Signorina Julie di Strindberg regia di Carmelo Rifici, e nel 2020 per Zoo di vetro di Tennessee Williams, regia di Leonardo Lidi. È due volte finalista ai premi Ubu come miglior attrice: nel 2012 per il ruolo di Clitemnestra in Elektra di Hoffmannsthal e nel 2013 per il monologo Materialiper Medea di Muller, in entrambi diretta da Rifici. Con Rifici ha lavorato in quattordici spettacoli tra cui Gabbiano e Tre sorelle di Cechov, Fedra di Euripide, Yerma di Lorca. Negli anni ha lavorato con diversi registi, oltre ai già citati: Luca Ronconi, Valerio Binasco, Filippo Dini, Andrea Chiodi, Serena Sinigaglia, Giorgio Sangati, Leo Muscato, Tindaro Granata, Fabrizio Falco, Livia Gionfrida, Fabrizio Montecchi, Alessandro Businaro.
Ha lavorato in Francia diretta da Sandrine Barciet per il Teatro di Montpellier. Nell’ultima produzione del Teatro Stabile di Torino è stata diretta da Kriszta Szekely, futura direttrice del Teatro Katona di Budapest.
Lavora per il cinema e la televisione, diretta tra gli altri da Emanuele Crialese, Matteo Rovere, Ivan cotroneo, Maria sole Tognazzi, Roan Johnson, Giacomo Martelli.
Nel confermare il proprio sostegno all’iniziativa, il Comune di San Ginesio, in accordo con la giuria, ha voluto ribadire la centralità del Premio come momento di riconoscimento pubblico per artiste e artisti che abbiano saputo distinguersi con rigore, passione e coraggio nel linguaggio scenico incarnando i valori che caratterizzano l’arte dell’attore e dell’attrice nella contemporaneità. Il due premi vengono assegnati il giorno della festa del SantoPatrono della città, il 25 agosto. San Ginesio infatti è il Patrono della gente di teatro, ed è anche il Patrono del Borgo di San Ginesio. Le edizioni precedenti hanno visto il premio assegnato a Federica Fracassi, Massimo Popolizio, Carolina Rosi, Michele Di Mauro, Paolo Pierobon, Lino Guanciale, Petra Valentini, Lino Musella, Sara Putignano, Vanessa Scalera, Giuseppe Battiston.
Note sul Ginesio Fest 2025
San Ginesio, riconosciuto tra i Borghi più belli d’Italia, torna a trasformarsi in un autentico palcoscenico diffuso, dove il teatro non è ospite ma corpo vivo del territorio. Questa relazione fra drammaturgia e geografia, che è anche ascolto del contesto e rispetto delle sue stratificazioni, è uno dei tratti distintivi del Ginesio Fest: non una vetrina, ma una struttura viva in dialogo continuo con il paese, i suoi abitanti, il pubblico e le compagnie ospiti. Un’esperienza che rinnova l’idea di festival come cantiere temporaneo e concreto, capace di restituire senso alla presenza artistica nei luoghi attraverso la prossimità, il radicamento, l’incontro.
🎭 IL TEMA 2025: FURORE Il filo conduttore scelto da Leonardo Lidi per questa edizione è “Furore”: un sentimento, uno stato, una spinta che attraversa i corpi, le parole, i linguaggi della scena.
🎟️ IL PROGRAMMA Il cartellone si apre mercoledì 20 agosto al Chiostro di Sant’Agostino con Pinocchio, uno dei titoli storici del Teatro del Carretto, diretto da Maria Grazia Cipriani, in scena alle ore 21:30, preceduto alle ore 18:00 dalla Cerimonia di inaugurazione della sesta edizione del Ginesio Fest.
Giovedì 21 agosto, sempre al Chiostro di Sant’Agostino, il festival propone due spettacoli: alle ore 18:00 Katzelmacher di Rainer Werner Fassbinder, con la regia di Leonardo Lidi e la produzione del Teatro Stabile di Torino, in debutto nazionale (in accordo con Arcadia & Ricono Srl per gentile concessione di Verlag der Autoren); alle ore 21:30 Altri libertini, adattamento scenico dal celebre testo di Pier Vittorio Tondelli, firmato dalla regia di Licia Lanera.
Venerdì 22 agosto, al Chiostro di Sant’Agostino, si prosegue alle ore 21:30 con Stuporosa, firmato dal coreografo Francesco Marilungo e coprodotto da Körper e Fabbrica Europa, preceduto, alle ore 18:00 presso l’Auditorium Sant’Agostino, dal debutto nazionale di Un anno con tredici lune, ancora da Fassbinder e ancora con la regia di Lidi (In accordo con Arcadia & Ricono Srl per gentile concessione di Verlag der Autoren). Alle ore 16:00, alla libreria “Tra le righe”, si terrà la presentazione del libro Neurolocig park alla presenza dell’autore Lorenzo Bartoli.
Sabato 23 agosto si apre alle ore 18:00 con due appuntamenti in parallelo: SdisOrè di Giovanni Testori, con Evelina Rosselli e la regia del gruppo UROR (Auditorium Sant’Agostino), e la restituzione del laboratorio per bambine e bambini (6–12 anni) a Colle Ascarano. Alle ore 19:15, all’Oratorio San Filippo Neri, è in programma il debutto nazionale di Primo studio – Io uccido i giganti, adattamento teatrale dell’omonimo fumetto di Joe Kelly, per la regia di Greta Petronillo e produzione Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani Onlus, vincitore del Bando Orizzonti. Chiude la giornata, alle 21:30 al Chiostro di Sant’Agostino, Radici, testo di Alba Maria Porto e Giulia Ottaviano, con la regia di Porto, produzione Asterlizze.
Domenica 24 agosto, alle ore 11:30 presso la Sala consiliare del Comune di San Ginesio, si terrà un focus di approfondimento con Piemonte dal Vivo. Alle ore 16:30, presso la palestra dell’I.I.O. “A. Gentili – V. Tortoreto”, si svolgerà la restituzione del laboratorio per attori, ISLAND 2. Furore, a cura di Alessio Maria Romano. Alle ore 18:00, all’Auditorium Sant’Agostino, va in scena Bubikopf – Tragedia comica per pupazzi, regia di Neville Tranter, produzione Politheater. A chiudere la giornata, alle 21:30 al Chiostro Sant’Agostino, Wonder Woman, scritto da Antonio Latella e Federico Bellini, diretto da Latella e prodotto da TPE – Teatro Piemonte Europa in collaborazione con Stabilemobile.
Lunedì 25 agosto, la giornata conclusiva si apre ai Giardini SS. Tommaso e Barnaba con tre repliche di Arcipelago: ore 16:30, 17:30 e 21:30. Alle ore 18:00, nella palestra dell’I.I.O. “A. Gentili – V. Tortoreto”, va in scena I’ve loss of attention, il nuovo lavoro del Collettivo EFFE con testi e regia di Giulia Odetto. Alle ore 19:00 è prevista la restituzione del laboratorio per adolescenti (13–19 anni), Furore, a cura di Ilaria Cecere. La serata si conclude alle ore 20:30 al Chiostro Sant’Agostino con la Cerimonia di premiazione della sesta edizione del Premio San Ginesio “All’arte dell’attore” e, a seguire, il concerto La buona novella dei Perturbazione.
🔎 FOCUS PIEMONTE
Tra le novità più significative della sesta edizione del Ginesio Fest (23–25 agosto), si segnala l’avvio di una collaborazione strategica con Fondazione Piemonte dal Vivo, che debutta al festival con un articolato Focus Piemonte. L’iniziativa porta a San Ginesio alcune delle proposte più interessanti della scena piemontese contemporanea, tra teatro di ricerca, musica e nuovi linguaggi, affiancate da un momento pubblico di confronto tra compagnie, operatori e critici.
Il programma propone: • Radici di Asterlizze – 23 agosto ore 21:30 • Primo Studio – Io uccido i giganti di Fondazione TRG – 23 agosto ore 19:15 • Wonder Woman di TPE – Teatro Piemonte Europa – 24 agosto ore 21:30 • La buona novella dei Perturbazione – 25 agosto • I’ve loss of attention del Collettivo Effe – 25 agosto ore 18:00
Un ventaglio di proposte che testimonia la ricchezza di linguaggi e poetiche che attraversano oggi la scena teatrale piemontese. Il Focus Piemonte rappresenta un nuovo asse tra territori, festival e compagnie, rafforzando il ruolo del Ginesio Fest come piattaforma nazionale di confronto e progettualità condivisa.
📌 Incontro Focus Piemonte – Domenica 24 agosto ore 11:30
Presso la Sala consiliare del Comune di San Ginesio si terrà l’incontro con compagnie e operatori del Focus, aperto a pubblico, critici e addetti ai lavori. Interverranno: Matteo Negrin (direttore di Piemonte dal Vivo), Leonardo Lidi (direttore artistico del festival), Isabella Parrucci (fondatrice del Ginesio Fest), le compagnie ospiti e numerosi operatori nazionali. A moderare sarà l’attore Christian La Rosa, già protagonista dei dialoghi artisti-pubblico nelle precedenti edizioni.
🤝 ENTI PROMOTORI
Promosso e organizzato dal Comune di San Ginesio in collaborazione con l’Associazione Culturale GINESIO FEST, il festival si svolge in collaborazione con Fondazione Piemonte dal Vivo. Media partner dell’iniziativa sono Rai Radio 3, Il Resto del Carlino e Teatro e Critica.
Il Festival gode del patrocinio e del sostegno del MiC – Ministero della Cultura, della Regione Marche e della Struttura Commissariale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, insieme a Camera di Commercio delle Marche, Fondazione CARIMA, Provincia di Macerata, Unione Montana dei Monti Azzurri.
Completano il quadro delle collaborazioni i partner culturali: Marche Teatro, AMAT – Associazione Marchigiana Attività Teatrali, Fondazione Marche Cultura, Università degli Studi di Macerata, Università degli Studi di Camerino, Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo” e Università Politecnica delle Marche.
Amanda Sandrelli è la bisbetica domata: in scena al Teatro della Fortuna di Fano martedì 5 agosto
Martedì 5 agosto è Amanda Sandrelli la protagonista al Teatro della Fortuna di Fano (perfettamente climatizzato) di La bisbetica domata di William Shakespeare, nell’adattamento di Francesco Niccolini con la regia di Roberto Aldorasi. Lo spettacolo – inizialmente previsto alla Corte Malatestiana – è promosso dal Comune di Fano e dalla Fondazione Teatro della Fortuna in collaborazione con AMAT.
“Caterina della Bisbetica domata è un personaggio ambiguo e questo lo rende affascinante – scrive Francesco Niccolini nelle note allo spettacolo -, è antipatica, intransigente, pure sboccata e integralista, qualcuno dice pure pazza. Ma libera. Adolescenziale e romantica, altro che bisbetica: sogna un mondo in cui ci si sposa per amore.
Ma nella Pisa della Bisbetica tutti i protagonisti sono ambigui e macchiati da colpe. In una società profondamente maschilista, una Caterina addomesticata era un bel personaggio comico; la Bisbetica era una edificante commedia a lieto fine, la commedia della “selvaggia addomesticata”. Solo che non è edificante e non è a lieto fine. Caterina vorrebbe riscrivere le regole, dire di no a madre e sposo canaglia: gliela fanno pagare. L’umiliazione è totale, la violenza che subisce disgustosa e pianificata fin dalla prima battuta di Petruccio: lui punta solo a dominare la bella e ricca Caterina, e sa come fare a piegarla, con le buone o con le cattive. Da un lato della scena si ride, ci si traveste, ci si manda baci e dichiarazione d’amore, dall’altro si esercita la violenza a livelli da incubo. Ma il peggio accade quando la porta si chiude e noi non vediamo né sentiamo più. Là dietro non arriva nessun principe azzurro che ti salva. Caterina piega la testa, ridotta peggio di un cagnolino: di Caterina, quella ragazza tutto pepe e rivolta, che sognava di innamorarsi, non c’è più traccia. Obbligata all’umiliazione totale, tutti le voltano le spalle: cosa la attende tra le mura di casa, è un problema tutto suo. Noi qui, dall’altro lato della scena, possiamo soltanto fingere di essere felici”.
Completano il cast dello spettacolo gli attori Giuliana Colzi, Andrea Costagli, Dimitri Frosali, Massimo Salvianti, Lucia Socci, Riccardo Naldini. Lescene e i costumi sono di Francesco Esposito, le musiche a cura di Elena Nico, la produzione dello spettacolo è di Arca Azzurra.
Informazioni presso botteghino del Teatro della Fortuna (0721 800750) e circuito AMAT (071 2072439) vivaticket, vendita anche online. Inizio spettacolo ore 21.30.
La pioggia blocca la seconda serata di Andrea Pucci all’Arena Beniamino Gigli di Porto Recanati (video e le foto). Si replica lunedì 4 agosto. Rinviato al 25 agosto lo spettacolo Loredana è Mia
La pioggia blocca la seconda serata di Andrea Pucci all’Arena Beniamino Gigli di Porto Recanati. Si replica lunedì 4 agosto. Rinviato al 25 agosto lo spettacolo Loredana è Mia.
Per l’ingresso allo spettacolo di Andrea Pucci sarà sufficiente presentare il biglietto della serata del 3agosto per accedere all’arena Gigli. Per chi vuole il rimborso del ticket si dovrà rivolgersi all’agenzia Isolani Spettacoli.
Tra gli ospiti della serata c’era anche mister Roberto Mancini.
Lo spettacolo “Amo l’estate” è un’esplosione di comicità e ritmo, in cui Pucci alterna aneddoti personali a osservazioni ironiche sulla vita quotidiana. Interagendo costantemente con il pubblico, il comico crea un’atmosfera coinvolgente, arricchita da momenti musicali eseguiti dalla sua band, che aggiungono un tocco dinamico allo show.
il comunicato di Isolani Spettacoli
Per motivi tecnico logistici si è dovuta riprogrammare l’attività dell’Area Gigli. Pertanto stasera (lunedi 4) si recupera lo spettacolo del comico Pucci mentre la serata dedicata a Mia Martini e Loredana Berte’ è spostata a lunedì 25 agosto. I biglietti acquistati per entrambi gli spettacoli sono utilizzabili nelle nuove date. Per info e contatti 0733520555