Nella Pinacoteca di Ascoli Piceno va in scena il 28 ottobre: “Essere Leonardo da Vinci. Un’intervista impossibile”

Attraverso il format dell’intervista impossibile, Massimiliano Finazzer Flory diventa Leonardo “fisicamente”, intervistato da un giornalista interpretato da Gianni Quillico, indossando costumi d’epoca, con un trucco che è una vera e propria ricostruzione del volto del genio di Vinci; recita in lingua rinascimentale su testi originali dello stesso Leonardo fra cui il celebre “Trattato di pittura”. I gesti delle mani e gli sguardi studiati con attenzione in riferimento ai ritratti veri e presunti che di Leonardo ci offrono un’immagine molto conosciuta, contribuiscono a ricreare un profilo immerso in una scena misteriosa. Attraverso l’uso dell’autentica parola di Leonardo, il genio di Vinci risponde a domande sulla sua infanzia, sulle sue attività in campo civile e militare, su come si fa a diventare “bono pittore”, sul rapporto tra pittura e scienza, pittura e scultura, pittura e musica. Ci parla dell’anatomia, di botanica e di scienze matematiche…. affronta la sua passione per l’acqua, risponde agli attacchi dei nemici, spiega i moti dell’animo, offre profezie sul volo dell’uomo e, infine, dispensa sentenze e aforismi per vivere il nostro tempo.  

Lo spettacolo, su pensieri e parole autentiche di Leonardo, con costume d’epoca e un incredibile make-up, debuttò per Expo 2015 poi raccontato e rappresentato, dalla National Gallery di Londra, alla Morgan Library di New York, all’Ermitage di San Pietroburgo, al CERN di Ginevra, al Castello di Clos Lucè nella Loira.

Con premi e successi in particolare in USA ma anche a Tokyo, Città del Messico, Manila, Parigi, Oslo, Singapore, Hong Kong, etc. 

In Italia è stato allestito nei principali teatri come a Venezia al Teatro La Fenice, Milano al Piccolo Teatro, a Parma al Teatro Regio, a Vinci al Teatro di Vinci. Dallo spettacolo è stato tratto l’omonimo film coprodotto con Rai Cinema pluripremiato nei festival cinematografici.

Essere Leonardo da Vinci un’intervista impossibile

drammaturgia, regia e interprete: Massimiliano Finazzer Flory

con la partecipazione di Gianni Quillico

Durata: 70 minuti senza intervallo

INGRESSO LIBERO

Per info e prenotazioni scrivere su Whatsapp al numero 328.4350225




Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno, da mercoledì 29 ottobre in vendita gli abbonamenti per la stagione di prosa. Si partirà con “Otello” di Fabrizio Monteverde

Da mercoledì 29 ottobre sono in vendita i nuovi abbonamenti, conclusa la fase della prelazione riservata agli abbonati della passata stagione, per il cartellone della prosa del Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno promosso dal Comune con l’AMAT e il contributo della Regione Marc e del MiC. La vendita dei tagliandi (da 105 a 205 euro) si svolge presso la biglietteria del Teatro (0736 298770), dal lunedì al sabato dalle ore 9.30 alle ore 12.30 e dalle ore 16.30 alle ore 19.30, e online su www.vivaticket.com (dalle ore 16.30 del 29 ottobre).


L’inaugurazione della stagione è affidata alla danza il 29 e 30 novembre con Otello, tra le produzioni di maggiore successo del Balletto di Roma a firma di Fabrizio Monteverde, uno dei migliori autori italiani di danza contemporanea, sulle musiche di Antonin Dvořák. Il coreografo rivisita il testo shakespeariano lavorando sugli snodi psicologici che determinano la dinamica dell’ambiguo e complesso intreccio tra i protagonisti Otello, Desdemona e Cassio. 


Guglielmo Ferro porta in scena il 17 e 18 dicembre con Cesare Bocci e Vittoria Belvedere Indovina chi viene a cena?, stupenda commedia che fu interpretata (al cinema) dai due mostri sacri Katharine Hepburn e Spencer Tracy. Il tema, quello di un matrimonio misto, fece scalpore nell’America di fine anni Sessanta, ma oggi è più che mai di attualità in una società sempre più multietnica. Il soggetto di William Arthur Rose ha quasi mezzo secolo, ma anche grazie all’adattamento di Mario Scaletta si presenta come un testo fresco e attualissimo.


Tratto dal romanzo di Andrea CamilleriIl birraio di Preston il 13 e 14 gennaio giunge al Ventidio Basso con l’interpretazione di Edoardo SiravoFederica De Benedittis e Mimmo Mignemi e la regia Giuseppe Dipasquale che con lo stesso Camilleri firma la riduzione teatrale. In un esempio sublime e divertito di narrazione dei caratteri, la Sicilia, il suo mondo, i suoi personaggi vengono ammantati, attraverso la lingua camilleriana, da una luce solare, vivida di colori e ricca di sfumature. Completano il cast dello spettacolo gli attori Gabriella CasaliPietro CasanoLuciano Fioretto, Federica GurrieriPaolo La BrunaZelia Pelacani CatalanoValerio SantiVincenzo Volo


Ti sposo ma non troppo con Vanessa Incontrada Gabriele Pignotta, che firma anche la regia, il 24 e 25 febbraio mescola con abilità la leggerezza della commedia con un mood romantico. Già approdato al grande schermo in una felicissima versione cinematografica nel 2014, la pièce arriva sui palcoscenici italiani in una nuova edizione aggiornata al tempo presente, ricca di emozioni e colpi di scena che vede tra gli interpreti anche Fabio Avaro e Siddhartha Prestinari.


Commedia brillante e intelligente Le fuggitive con Paola Quattrini e Gaia De Laurentiis e la regia di Stefano Artissunch racconta il 7 e 8 marzo la storia di due donne, Margot e Claudia, che si incontrano in una situazione curiosa: entrambe cercano di “fuggire” dalle loro vite ma per motivi diversi. Il testo affronta temi come la solitudine, l’amicizia, il desiderio di libertà e la ricerca di sé in modo leggero, con dialoghi ironici e momenti divertenti, tipici dello stile di Pierre Palmade, conosciuto per il suo talento comico.


Un attore famoso ma ormai in declino, una moglie vittima della dipendenza da oppiacei, due figli in lotta con i propri demoni: Gabriele Lavia e Federica Di Martino il 24 e 25 marzo in Lungo viaggio verso la notte si immergono nella dolorosa intimità della famiglia Tyrone, protagonista del più autobiografico dramma di Eugene O’Neill (Premio Pulitzer nel 1957), la regia è dello stesso Lavia.


Il 14 e 15 aprile è la volta di Sabato, domenica e lunedì di Eduardo De Filippo con Teresa Saponangelo e Claudio Di Palma affiancati da una numerosa compagnia, diretti da Luca De Fusco. Una tradizionale domenica napoletana, un pranzo tutti insieme, il clima di convivialità è solo apparente, presto emergono incomprensioni che rovinano il pranzo, trasformando la celebre commedia di Eduardo De Filippo quasi in una tragicommedia in cui la famiglia è la vera protagonista.


La stagione teatrale in abbonamento si avvia alla conclusione il 28 e 29 aprile con Grease della Compagnia della Rancia con Eleonora BuccariniTommaso Pieropan, una festa travolgente che accende le platee italiane e ha dato il via alla musical-mania trasformandosi in un vero e proprio fenomeno di costume “pop”: un cult intergenerazionale che, dopo aver superato i 2.000.000 di spettatori complessivi dal primo debutto, si rinnova a ogni stagione. La traduzione è di Michele Renzullo, adattamento e regia di Saverio Marconi, regia associata Mauro Simone.

Informazioni AMAT 071 2072439, www.amatmarche.net. Inizio spettacoli feriali ore 20.30, domenica ore 17.30.




La 74ª Rassegna Internazionale d’Arte – Premio G.B. Salvi rinasce con “Mondi Salvi”: Bruno d’Arcevia e Giorgio Tentolini esplorano “La maniera del mito”

La storica Rassegna Internazionale d’Arte | Premio G.B. Salvi taglia il nastro della sua 74ª edizione con una formula rinnovata e un titolo suggestivo: “Mondi Salvi”. Dopo tre anni dedicati alla figura del maestro Giovan Battista Salvi con la mostra “Salvifica”, l’attenzione si sposta ora sulla ricca collezione d’arte del MAM’S – Galleria d’Arte Contemporanea di Sassoferrato, nata proprio grazie allo storico Premio del 1951.

La nuova rassegna, realizzata dal Comune di Sassoferrato e curata da Andrea Baffoni, mantiene il format del dialogo tra artista storico e artista contemporaneo, accostando le opere del maestro del neo-manierismo Bruno d’Arcevia a quelle del contemporaneo Giorgio Tentolini. La mostra, intitolata “La maniera del mito”, sarà visitabile a Palazzo degli Scalzi e al MAM’S di Sassoferrato dal 24 ottobre 2025 al 1° marzo 2026.


Un omaggio al territorio e una visione contemporanea

La scelta di Bruno d’Arcevia non è solo un riconoscimento del suo valore artistico, ma anche un profondo omaggio al territorio marchigiano. L’iniziativa rientra infatti in un progetto più ampio promosso dal Comune di Sassoferrato per creare una rete territoriale in sinergia con i Comuni di Arcevia, Fabriano, Serra San Quirico e l’Università Politecnica delle Marche. L’edizione 2025 abbraccia il territorio predisponendo una serie di percorsi che collegano i luoghi in cui sono esposte in permanenza opere di d’Arcevia, includendo persino la città di Ancona, dove nell’aula magna del Dipartimento di Agraria del Politecnico è ospitata la monumentale opera “Sulle ali di Agraria”.

L’edizione 2025, che vanta la partnership dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo e il patrocinio della Fondazione CARIFAC, è stata selezionata tra i progetti vincitori del bando della Regione Marche per la valorizzazione dell’arte contemporanea, attestandosi come uno degli eventi espositivi più attesi.


Tra neo-manierismo e “trans-manierismo”

La mostra si concentra sul tema del mito, accostando l’uso della tradizione classica e del disegno di Bruno d’Arcevia al linguaggio unico di Giorgio Tentolini. Quest’ultimo, attraverso la complessa tecnica di sovrapposizioni di rete metallica, crea immagini che il curatore Andrea Baffoni definisce come una sorta di “trans-manierismo”. L’affinità tematica con il maestro arceviese ha portato a individuare Tentolini come il perfetto interlocutore contemporaneo.

Il sottotitolo, “La maniera del mito”, pone al centro la figura di Pigmalione, il leggendario scultore innamorato della propria opera che la vide trasformarsi in carne per intervento di Afrodite.

In esposizione, grazie alla collaborazione con la Diocesi Fabriano – Matelica, sarà possibile ammirare anche l’opera monumentale che Bruno d’Arcevia realizzò nel 1995 in memoria di Guido Piersanti, temporaneamente trasferita dagli archivi comunali di Sassoferrato prima di far ritorno nella sua originaria ubicazione presso la Chiesa della Natività di Maria nella frazione di Catobagli.


Arte e didattica: un progetto a lunga scadenza

La Rassegna pone una particolare attenzione al pubblico scolastico, invitando a riscoprire il legame tra modernità e tradizione, dalla tecnica del disegno, cara al neo-manierismo di d’Arcevia e al lavoro di Tentolini, al tema della cultura classica.

A curare l’accoglienza, la didattica e la comunicazione è Happennines Soc. Coop., ideatrice del progetto “Mondi Salvi” e gestore di Palazzo degli Scalzi. Happennines proseguirà inoltre la politica di valorizzazione della collezione del MAM’S, dedicandosi all’importante aspetto delle residenze creative. Sono previste quattro residenze (pittura, fotografia, scultura e scrittura) che sfrutteranno la peculiare dotazione del centro espositivo, in grado di ospitare artisti e studenti in un intero piano dedicato, trasformando il museo in un laboratorio attivo e un punto di riferimento per l’esperienza creativa a livello internazionale.


Info

  • Mostra: 74ª Rassegna Internazionale d’Arte | Premio G.B. Salvi – “Mondi Salvi” – Bruno d’Arcevia e Giorgio Tentolini “La maniera del mito”
  • Sede: Palazzo degli Scalzi, P.zza Gramsci 1 | MAM’S – Galleria d’Arte Contemporanea, Sassoferrato
  • Date: 24.10.25 / 01.03.26
  • Inaugurazione: venerdì 24 ottobre 2025 ore 17,30 – Palazzo degli Scalzi
  • Orari d’Apertura: sabato, domenica e festivi 15.30 | 18:30
  • Contatti: PUNTO I.A.T. SASSOFERRATO + 39 0732 956257 / + 39 333 7300890 | iat.sassoferrato@happennines.it
  • Web: www.sassoferratoturismo.it | www.rassegnasalvi.com



“La carta siamo noi” – Fabriano PaperSymphony 2025 celebra la città attraverso la creatività e la materia che la rappresenta

Fabriano rinnova il suo legame più autentico con la carta con la quarta edizione di Fabriano PaperSymphony 2025, la rassegna d’arte e di pensiero che unisce artisti, artigiani e creativi in un dialogo continuo tra memoria, materia e contemporaneità.


L’iniziativa, ideata e curata dal critico d’arte Giuseppe Salerno con il supporto organizzativo dell’associazione Rete Italia e il patrocinio del Comune di Fabriano rappresenta oggi un momento significativo del calendario culturale della città, riconosciuta nel mondo come Fabriano Città della Carta.


L’evento sarà inaugurato sabato 25 ottobre e prenderà avvio con una presentazione istituzionale nella Sala Consiliare del Palazzo del Podestà alle ore 16.30, a seguire, il pubblico si sposterà verso Zona Conce, suggestivo spazio che accoglierà l’intera esposizione e le performance inaugurali.


Le sale di Zona Conce diventeranno un percorso immersivo e multisensoriale, in cui la carta non sarà soltanto materiale ma linguaggio, gesto e suono. Ad accompagnare i visitatori ci saranno i ballerini della Scuola di Danza Tersicore, che interpreteranno le installazioni attraverso movimenti pensati per fondersi con le opere stesse. Le coreografie, firmate da Anna Riccioni, Rebecca Boccaccini e Chiara Stazi, nascono come un vero e proprio intervento site-specific, dove la danza si intreccia con la scultura e l’installazione artistica: i danzatori si muoveranno in silenzio tra le opere, quasi mimetizzati, per poi emergere in gesti minimi, poetici, capaci di restituire allo sguardo del pubblico la vibrazione della materia e la sua trasformazione in vita e memoria.


La mostra raccoglie oltre cinquanta artisti, artigiani, designer e appassionati del territorio e presenta circa cento opere realizzate con materiali cartacei di ogni genere: sculture, installazioni, carte plasmate e opere tridimensionali che mettono in dialogo tradizione e sperimentazione.


Ogni opera rappresenta un diverso modo di intendere la carta — fragile e resistente, leggera e strutturale — come strumento di espressione e di identità.


Il percorso espositivo si sviluppa attraverso tre ambienti distinti, ciascuno dedicato a un tema della materia: la carta come memoria, la carta come segno, la carta come spazio. In ciascuna sala, la relazione tra luce, forma e volume costruisce un dialogo visivo che racconta la ricchezza del linguaggio contemporaneo nato da un sapere antico. Accanto alla mostra, Fabriano PaperSymphony 2025 propone un programma diffuso di eventi e incontri che si svolgeranno fino al 7 dicembre, con la collaborazione di associazioni, enti culturali e realtà creative del territorio.


Il calendario comprende appuntamenti con la musica, la poesia, la scrittura, il cinema e la sperimentazione artistica, come l’originale progetto I Gong e la Carta, in cui il suono nascerà dal contatto diretto tra la carta e gli strumenti musicali. Tra le esperienze più curiose, anche l’introduzione della pirografia su carta, una tecnica finora inesplorata che unisce fuoco e materia in un processo di trasformazione artistica unico nel suo genere. Saranno inoltre organizzate visite e incontri in luoghi simbolici della città, come la Casa sulla Collina, dove la scultura dialoga con la natura, e altri spazi culturali che diventeranno parte integrante del percorso di PaperSymphony.


L’obiettivo è quello di rendere la carta protagonista di una narrazione collettiva, capace di rappresentare l’identità di una comunità che si riconosce nella propria storia e la rinnova attraverso la creatività.


Lo slogan scelto per questa edizione – “La carta siamo noi” – diventa così un manifesto di appartenenza e di condivisione: un invito a riconoscersi in ciò che si crea e in ciò che si tramanda.


Nel suo intervento, il Sindaco di Fabriano, Daniela Ghergo, ha sottolineato come l’iniziativa rappresenti un momento di coesione e di valorizzazione della città: ‘Il progetto – ha spiegato – nasce dal desiderio di rafforzare un’identità che Fabriano sente profondamente propria. La città della carta, oggi come ieri, si riconosce in un sapere che unisce generazioni, competenze e passioni. Fabriano PaperSymphony è una manifestazione che consolida questo legame, promuovendo la collaborazione tra artisti, istituzioni e realtà locali e trasformando la creatività in un’esperienza condivisa.’


Anche l’Assessore alla Bellezza, Maura Nataloni, ha rimarcato il valore simbolico e culturale del progetto: la carta, ha spiegato, non è solo un materiale, ma un mezzo di conoscenza, un linguaggio che attraversa il tempo e restituisce la memoria di chi la lavora. La mostra rappresenta un ponte tra passato e futuro, capace di rigenerare il patrimonio immateriale che Fabriano custodisce. Con questa iniziativa, la città prosegue il suo percorso di valorizzazione attraverso progetti come l’Itinerario Culturale Europeo della Carta e il Manifesto delle Reti delle Città di Carta, riaffermando la sua identità di capitale internazionale della cultura cartaria.


Il curatore Giuseppe Salerno ha ricordato come l’edizione 2025 segni un ulteriore passo avanti in un percorso cominciato quattro anni fa, cresciuto di anno in anno attraverso nuove collaborazioni e sperimentazioni. Fabriano PaperSymphony quest’anno torna nella sua città con una mostra che unisce arte visiva, danza, suono e materia, restituendo alla carta il suo valore originario di strumento di dialogo, comunicazione e bellezza.




Torna venerdì 24 ottobre alle ore 17 presso l’Auditorium San Rocco la Libera Università degli Adulti di Senigallia

Torna venerdì 24 ottobre alle ore 17 presso l’Auditorium San Rocco la Libera Università degli Adulti di Senigallia, come sempre molto attesa dai numerosi iscritti e quest’anno arricchita da nuove interessanti proposte.

“La Libera Università per Adulti di Senigallia – ricorda il Sindaco Massimo Olivetti – rappresenta da anni un punto di riferimento culturale e formativo per la nostra comunità. È un luogo dove il sapere si trasmette con passione, dove l’apprendimento diventa occasione di incontro, di crescita personale e collettiva, e dove l’età non è mai un limite, ma una risorsa”.

Tutto pronto per la lezione inaugurale che aprirà venerdì 24 l’anno accademico 2025-2026: dopo i saluti del Sindaco Massimo Olivetti, del Vice Sindaco e Assessore alla Pubblica Istruzione e Cultura Riccardo Pizzi, il Coordinatore Scientifico della LUAS Prof. Giovanni Frulla introdurrà il percorso didattico del nuovo anno.


In omaggio al Centenario di Mario Giacomelli, la lezione inaugurale sarà tenuta da Katiuscia Biondi, nipote e studiosa del Maestro. Introdurrà l’incontro, dal titolo “Leggere Mario Giacomelli”, il prof. Stefano Schiavoni, responsabile del corso di fotografia. La lezione sarà accompagnata dall’intervento musicale a cura del M° Raffaele Damen: verranno proposte fotografie, anche rare, commentate dalle parole della nipote del Maestro e accompagnate dalle note del giovane fisarmonicista che eseguirà suggestivi brani di autori coevi di Giacomelli.

“Il programma dell’Anno Accademico 2025/2026 – ha ricordato il Vice Sindaco Riccardo Pizzi – è il risultato di un gran lavoro svolto dal Comitato Tecnico Scientifico: il mio ringraziamento lo rivolgo pertanto a tutti coloro che hanno reso possibile un’offerta culturale di sicuro rilievo. Oltre ai tradizionali Corsi, il nuovo Anno Accademico vedrà l’avvio del Corso dedicato all’Urbanistica e Architettura, oltre a lezioni speciali dedicate alla calligrafia”.


La lezione inaugurale è aperta a tutta la cittadinanza. Invariata la quota di iscrizione, di € 40,00 per l’intero anno che comprende la tessera nominativa e consente l’accesso gratuito alle mostre organizzate dal Comune di Senigallia. Per le iscrizioni e per ogni ulteriore informazione è a disposizione l’ufficio Educazione e Formazione, Viale Bonopera 51, tel. 071.6629350 o mail m.mancinelli@comune.senigallia.an.it .




Sabato 25 ottobre il gran finale del Metaverso Raffaello: arte immersiva, teatro sperimentale a Ca’ Romanino e il concerto sinfonico-corale “… A Raffaello” al Teatro Sanzio

L’Expo Metaverso Raffaello ha proposto venerdì 24 ottobre una giornata densa di appuntamenti, tra incontri istituzionali, mostre, installazioni e concerti che coinvolgono tutte le istituzioni dell’Alta Formazione Artistica e Musicale delle Marche.

La mattinata si è aperta alle 9.30 nella Sala del Giardino d’Inverno di Palazzo Ducale con la presentazione ufficiale del progetto PNRR “Metaverso Raffaello”, cuore dell’intera manifestazione. L’incontro riunisce i rappresentanti delle accademie e dei conservatori coinvolti – Urbino, Ancona, Pesaro e Fermo – insieme all’Università Carlo Bo, ai rappresentanti della Regione, del Parlamento europeo e del Ministero dell’Università e della Ricerca. Ad aprire i lavori sarà la presidente dell’Accademia di Belle Arti di Urbino Maria Rosaria Valazzi, seguita dallo storico dell’arte Marco Bazzini e dal responsabile scientifico Massimo Puliani, ideatore dell’Expo, che illustrerà la filosofia del progetto come dialogo tra tradizione e contemporaneità. Interverranno inoltre Michele Capuani (Poliarte di Ancona), Luca Marziali e Lamberto Lugli dei Conservatori di Fermo e Pesaro, e Laerte Sorini dell’Università di Urbino. Spazio anche alle voci dei giovani con gli interventi di Nicolò Canalaz, Oxana Lina De Paciani, Matteo Mangani, Salvatore Cuccu e Andrea Sopranzi, promotori di progetti di ricerca e start up nate all’interno del sistema AFAM. Le conclusioni saranno affidate al rettore Giorgio Calcagnini, ai direttori Luca Cesari, Fabio Masini e Piero Di Egidio, e ai presidenti Igino Straffi, Paolo De Biagi e Igor Giostra, coordinati da Carlo Maria Pesaresi e Massimo Puliani.

Il secondo momento di rilievo della giornata sarà alle 14.30, nella Sala del Castellare di Palazzo Ducale, con il vernissage della mostra “Figure Contemporanee”, curata da Luigi Carboni e Beppe Sabatino per l’Accademia di Belle Arti di Urbino. L’esposizione, che riunisce maestri e allievi del Dipartimento di Arti Visive, propone un dialogo vivo e rigenerativo con l’eredità raffaellesca, proiettando la classicità verso linguaggi e sensibilità del presente.

In serata, l’Expo si sposterà nella suggestiva cornice della Cattedrale di Santa Maria Assunta, dove alle 18.30 il Conservatorio “G.B. Pergolesi” di Fermo presenterà lo Stabat Mater di Pergolesi, eseguito dall’Orchestra da Camera del Conservatorio e dalle soliste Albina Zhumagaliyeva e Alina Khalilova. L’esecuzione rientra nel progetto scenico Dal Teatro al Cielo, che accosta la leggerezza de La Serva Padrona alla verticalità spirituale dello Stabat Mater, restituendo il doppio volto – terreno e sacro – della musica del Settecento.

A chiudere la giornata sarà proprio la Serva Padrona, in scena alle 21.00 al Teatro Sanzio, ancora a cura del Conservatorio di Fermo. La regia è firmata da Christian Starinieri, con Alessia Di Quirico nei panni di Serpina, Emanuele Rosetti in quelli di Uberto e Gianluca Bocchino come Vespone. Un allestimento essenziale, contemporaneo e ironico, che restituisce al celebre intermezzo di Pergolesi la sua freschezza originaria, chiudendo la giornata con una nota di vivace teatralità.

Accanto agli eventi principali, il programma del 24 ottobre propone un fitto calendario di mostre e performance. Alle 11.30, sempre nella Sala del Giardino d’Inverno, Poliarte – Accademia di Belle Arti e Design di Ancona presenterà il film-racconto “Sakura – Land of Symphony”, diretto da Paolo Doppieri su soggetto di Sergio Ramazzotti, con musiche originali di Stefano Fagnani e Yudai Iwata. Nel pomeriggio, il Conservatorio Rossini di Pesaro sarà protagonista alle 15.30, con il concerto “…a Raffaello”, inserito nella rassegna “C’è del Nuovo”, mentre alle 16.00 nella Sala ex Biblioteca si inaugurerà “Intelligenza Artificiale al Muro 1.1 – Atelier Digitale”, progetto di Marco Bagnoli sull’interazione tra arte e AI, seguito alle 17.00 nei sotterranei del Palazzo Ducale da “Else Space. I conflitti di un altrove”, installazione immersiva di Francesco Bertelé e Martino Coffa, a cura di Chiara Pirozzi. Alle 17.30, infine, la Galleria Albani ospiterà l’apertura della mostra “Maestri & Allievi: Turchia”, con le opere di Mehmet Şah Maltaş e Yusuf Ağım, ospiti dell’Accademia di Urbino.

Una giornata che rappresenta la sintesi perfetta dello spirito dell’Expo: un laboratorio vivo dove arte, musica, scienza e nuove tecnologie dialogano per raccontare il genio di Raffaello e la sua eredità nel mondo contemporaneo.

Domani il gran finale del Metaverso Raffaello: arte immersiva, teatro sperimentale a Ca’ Romanino e il concerto sinfonico-corale “…A Raffaello” al Teatro Sanzio

Sabato 25 ottobre il sipario sull’Expo Metaverso Raffaello calerà con una giornata che si annuncia come una vera celebrazione dell’arte in tutte le sue forme, dalla musica alla tecnologia, dalla sperimentazione teatrale alla grande tradizione sinfonica. Dopo due giornate di mostre, incontri e installazioni che hanno animato la città rinascimentale, il programma di sabato 25 ottobre accompagnerà il pubblico in un percorso tra emozione, conoscenza e innovazione.

La mattina si aprirà alle 10.00 nella Sala Tartaruga di Palazzo Passionei-Paciotti, dove l’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo presenterà il progetto M.U.S.A. – Marche Universal Sound Accessible, dedicato alla musica come linguaggio universale e strumento di inclusione. Coordinato da Laerte Sorini, il progetto mira a digitalizzare e rendere accessibili gli spartiti musicali conservati negli archivi storici marchigiani, proponendo al tempo stesso un’inedita esperienza tattile e vibrazionale per le persone non udenti. Interverranno Claudia Viviani, Simone Sorini, Massimo Bonifazi e Patrizia Ceccarani della Lega del Filo d’Oro, per illustrare come la tecnologia possa trasformare il suono in percezione fisica, rendendo la musica davvero aperta a tutti.

Nel pomeriggio l’appuntamento sarà con il teatro sperimentale e la memoria architettonica. Dalle 15.00 (con repliche alle 16.30 e 18.00) la villa di Ca’ Romanino, progettata dall’architetto Giancarlo De Carlo, accoglierà la performance “Il Casino ruinante del Barchetto Ducale”, ideata da Roberto Vecchiarelli e realizzata dall’Accademia di Belle Arti di Urbino in collaborazione con il LEMS – Laboratorio Elettronico per la Musica Sperimentale del Conservatorio Rossini. Il progetto, diviso in due sezioni – una teatrale e una virtuale – conduce il pubblico in un viaggio tra il Rinascimento e la modernità, restituendo la memoria del “Casino ruinante” progettato da Girolamo Genga per i Duchi di Urbino e perduto nel tempo. Tra recitazione, suoni, video e installazioni immersive, l’esperienza si trasforma in un incontro tra arte, follia e architettura.

Il gran finale sarà affidato alla musica. Alle 21.00 il Teatro Sanzio ospiterà il Concerto sinfonico-corale “…A Raffaello”, a cura del Conservatorio “G. Rossini” di Pesaro, in collaborazione con l’Orchestra Sinfonica G. Rossini e il Coro Filarmonico Rossini. Diretti dai maestri Lamberto Lugli e Michele Mangani, i musicisti proporranno due pagine monumentali ispirate all’artista urbinate: la “Cantata pel quarto centenario natalizio di Raffaello” di Lauro Rossi (1883), composta per la Regia Accademia Raffaello di Urbino, e la “Sinfonia Raphael” dello stesso Mangani, scritta nel 2020 in occasione del cinquecentenario della morte del pittore. Un concerto che unisce idealmente passato e presente, tradizione e contemporaneità, suggellando il legame tra la musica e la figura di Raffaello come simbolo universale di armonia e bellezza.

Nel corso della giornata resteranno visitabili tutte le mostre e installazioni inaugurate nei giorni precedenti: “Figure Contemporanee” nella Sala del Castellare, “Esercizi di Luogo – Naturali” all’Orto Botanico, “Maestri & Allievi: Turchia” alla Galleria Albani e le installazioni dedicate all’Intelligenza Artificiale al Muro, tra la Sala ex Biblioteca e i Sotterranei di Palazzo Ducale.

Con il concerto di domani sera, l’Expo Metaverso Raffaello chiuderà tre giornate di straordinaria partecipazione e sperimentazione artistica, confermando Urbino come laboratorio d’eccellenza per le arti visive, la musica e le nuove tecnologie.




Hugo Pratt Comics Award: il 25 ottobre all’Auditorium San Rocco di Senigallia alle 18 la premiazione dei vincitori delle scuole europee di fumetto

Nel nome di Hugo Pratt, un premio ai giovani artisti del fumetto delle scuole europee. A 30 anni dalla scomparsa del grande disegnatore veneziano e a quasi 100 dalla nascita, il 25 ottobre 2025 si concluderà a Senigallia la prima edizione del premio internazionale Hugo Pratt Comics Award riservato agli studenti delle scuole di fumetto europee valutati da una giuria composta da 22 persone tra cui giornalisti del settore, scrittori, esperti di comunicazione.


Oltre a una targa commemorativa del premio, gli autori vincitori vedranno le loro storie pubblicate su un volume con la nuova carta ecologica SPARTO fornita dalla cartiera Favini, realizzata con la pianta erbacea da cui prende il nome e quindi senza l’utilizzo di cellulosa proveniente da alberi. Il volume verrà distribuito gratuitamente nel circuito delle librerie Mondadori – Rizzoli.


I premi verranno assegnati sia agli allievi che alle scuole di appartenenza. Questi i vincitori e le relative scuole:

– Miglior Storia “A Chill Guy” di Dario D’Angelo – Scuola di Fumetto / Grafimated Palermo

– Miglior Sceneggiatura “ COAL” di Ael Collombel e Paul Gronen – Ecole Jean Trubert – Parigi

– Miglior Disegno “Dark Days” di Manga Samuel – Ecole Jean Trubert – Parigi

– Miglior Colorazione “The Baron in the Trees” di Filippo Morcella – Scuola Romana dei Fumetti

– Miglior Copertina “The Artists’ Planet” di Ulisse Grappasonni – Acca Academy – Jesi


La cerimonia di premiazione avverrà alle ore 18,00 presso l’Auditorium San Rocco (ex Chiesa) nella splendida P.za Garibaldi a Senigallia, alla presenza di personalità del mondo artistico e culturale e dell’amministrazione comunale di Senigallia, e sarà presentata da Patrizia Zanotti, managing director di CONG sa, la società che gestisce i diritti di tutta la produzione artistica di Pratt, da Giorgio Amadei, ideatore e organizzatore del Premio e dal giornalista Fabrizio Paladini.


I lavori delle cinque categorie premiate saranno esposti nel pianterreno della Rocca Roveresca di Senigallia fino a 30 novembre, congiuntamente alla mostra nei seminterrati dedicata alla Vita, le Opere e le Letture di Hugo Pratt.




Sabato 25 e domenica 26 ottobre appuntamento da non perdere con Biennale Off nel centro città di Tolentino

Biennale OFF è un appuntamento della 33a edizione della Biennale Internazionale dell’Umorismo nell’Arte: due giorni di eventi che ruotano attorno alla Mostra sui 50 anni del Premio Mari, dedicato dal 1975 alla caricatura. Una manifestazione che intende essere viva e partecipata grazie all’apertura gratuita del Castello della Rancia e del Miumor a Palazzo Sangallo, agli incontri, agli spettacoli, alle visite guidate ed alla preziosa collaborazione con la Confartigianato che promuove una speciale edizione di AperiGusto.


Info e programma completo su: www.biumor.com


Il programma completo

Si inizia sabato 25 ottobre, alle ore 15.30, al Ponte del Diavolo dove partirà la “Passeggiata del Sorriso”. Un viaggio in cinque tappe, dal Ponte del Diavolo a Piazza della Libertà, alla scoperta del lato umoristico della città attraverso l’osservazione curiosa di luoghi e personaggi ed il racconto di storie e leggende. Partecipazione libera e gratuita, non è necessaria la prenotazione, a cura del Circolo culturale Tullio Colsalvatico, in collaborazione con Laboratorio Artistico Bura e la partecipazione di Adriano Marchi.

Alle ore 17.30 a Palazzo Sangallo, al Museo dell’Umorismo, nella Sala Mari, Le “Faccine” di San Nicola, conversazione sulle decorazioni del ciclo pittorico del Cappellone di San Nicola con: Padre Marziano Rondina, già priore della Basilica di San Nicola e di San Giacomo a Bologna, Enrico Maria Davoli, Direttore artistico Biennale Internazionale Umorismo nell’Arte, Lucia Tancredi scrittrice. Modera e conduce Luca Romagnoli.

Alle ore 21.15 al Politeama, appuntamento da non perdere con “CaricaturaShow”.

Quattro artisti ed un musicista incrociano segni e suoni per celebrare la grande arte della caricatura:  Marco Martellini, Marzio Mariani, Federico Cecchin, Angelo Ciaramella. Luca Giarritta al pianoforte eseguirà musiche di Rossini, Campogrande. Presenta Luca Romagnoli. Ingresso libero fino ad esaurimento posti.


Domenica 26 ottobre, con partenza alle ore 9.00 / 10.30 / 12.00 / 15.00 / 16.30 / 18.00, a Casa Marcorelli e al Miumor, La Commedia Umana, visite guidate a Casa Marcorelli e al Miumor. 

Durata 1h/1h30, massimo 15 posti. Prenotazione obbligatoria al numero 333.8337285 (anche WhatsApp). Ritrovo in Piazza Strambi, 2 (davanti al Politeama). A cura di Zagreus.

Dalle ore 10.00 alle ore 13.00, in Piazza della Libertà “CaricaturaLive”.

Biennale OFF ti regala un sorriso: quattro caricaturisti a disposizione per un curioso e particolare ritratto. Un’occasione unica! Marco Martellini, Federico Cecchin, Angelo Ciaramella, Marzio Mariani, (in caso di maltempo gli artisti lavoreranno nell’androne di Palazzo Sangallo). 

Alle ore 21. 15, al Teatro Nicola Vaccaj, “Elio in Teatro”.

Lo sguardo ironico, divertito e divertente di Stefano “Elio” Belisari che, a chiusura di Biennale OFF, rilegge e interpreta, con uno straordinario gruppo di musicisti, il repertorio di Gaber, Fo, Iannacci, Cochi e Renato nello spettacolo “Quando un musicista ride” drammaturgia e regia Giorgio Gallione, spettacolo fuori abbonamento della stagione teatrale 2025/26.


Lo spettacolo, che riparte da Tolentino per il nuovo tour, è un omaggio alla comicità musicale italiana degli anni ’60, reinterpretata con ironia e libertà da Elio e da una band di giovani musicisti e richiama perfettamente il tema della comicità involontaria della Biennale 2025. Quando un musicista ride esplora, infatti, quel confine sottile tra il serio e il comico, tra la musica e il paradosso, dove il riso nasce spesso in modo inatteso, spontaneo, e proprio per questo autentico. Elio gioca con le maschere della musica e del teatro, svelando quanto spesso l’umorismo sia una conseguenza non cercata, ma profondamente rivelatrice.


Biglietti in vendita: www.vivaticket.com 0733.960059 (tasto 3) – wwwteatrovaccaj.it

Nei due giorni dell’evento, apertura gratuita del Castello della Rancia e del Miumor.

Apertura speciale Museo Internazionale dell’Umorismo nell’Arte, sabato 25 ottobre ore 10.30/13.00 – 15.00/21.00 visite guidate a cura di Samanta Casali. Domenica 26 ottobre ore 9.30/13.30 – 15.00/19.30. Info: 3423885215 www.biumor.com

In occasione di Biennale Off, Confartigianato promuove e organizza APERIGUSTO, due giorni di proposte speciali sul tema dell’umorismo e del sorriso. Un viaggio fatto di degustazioni e tipicità ispirate alla Civiltà del Sorriso per coinvolgere gusto e palato con proposte enogastronomiche e non solo molto stuzzicanti.


Questi gli esercizi aderenti:

Alimentari Fioretti Via San Nicola, 97; Altrochebacco Via Albino Caselli, 4; Bar della Stazione Piazza Guglielmo Marconi, 3; Bar Pasticceria Compagnucci Piazza dell’Unità, 7/8; Bar Pompei Viale della Repubblica, 109; Copan Via Adamello, 59/61; Dolce Forno Viale Vittorio Veneto, 30/B; Dolci Delizie Panetteria Don Bosco Piazza San Giovanni Bosco, 1; Doppiozero 

Via Annibale Parisani, 18; Elite Caffè Via Nazionale, 69; Ezio Il Salumiere Via Pacifico Massi, 6;

Fashion Mitho’s Cafè & restaurant Via Pietro Nenni, 19; Filelfo 30 Cafè Via Francesco Filelfo, 30;

Green Room Traversa della Croce, 2; Interno Marche “L’opificio” Bistrot e Lounge Bar Viale Cesare Battisti, 15; Little Pizzeria Viale della Repubblica, 45; Locanda Cantini Via Fernando Tambroni, 7; Mercurio Despar Via P. Massi, 3; Osteria Ime Via San Nicola, 48; Osteria San Nicola Via Flaminia, 6; Panetteria Luciana Via della Pace, 3; Piadipizzeria Dietro L’angolo Via Pacifico Massi, 16; Piccolo Mondo Piazza Martiri di Montalto, 9; Ristorante Bellini Contrada Bura, 16/A.


Biennale Off è un evento promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Tolentino con il patrocinio di Regione Marche, Provincia di Macerata, con il contributo di Fondazione Carima, sponsor tecnici DesignTerrae e Poltrona Frau, sponsor Systematica.




Prende il via sabato 25 ottobre (fino al 2 novembre) l’undicesima edizione del Civitanova Film Festival

Prende il via sabato 25 ottobre l’undicesima edizione del Civitanova Film Festival, la rassegna cheanimerà più luoghi della città fino al 2 novembre, con una trasversalità di incontri che andranno anche oltre al Grande Schermo.

Questa pluralità di forme d’arte sarà già chiara dall’inaugurazione di domani, che segue in pieno il tema del CFF 2025, Gli incontri necessari. Il via infatti è in programma alle 18 alla Fototeca Comunale Paolo Domenella (vicolo Sforza), dove ci sarà il taglio del nastro della mostra Scattando s’impara. Il progetto è promosso da Benedetta Rusticucci, psicoterapeuta familiare e fotografa professionista, e Alessandro Palombini, fotografo e videomaker professionista, con l’idea di creare uno spazio dove la fotografia non sia solo uno strumento per rappresentare la realtà, ma un mezzo per esplorare la propria realtà interiore. Da qui l’idea di coinvolgere il Servizio Sollievo e gli utenti in un laboratorio di fotografia, che culmina in questa mostra e in una pubblicazione, curata da Lucia Vallesi.

Alle 21.15 si va al cinema Cecchetti per la proiezione del primo lungometraggio del Festival, Squali (2025), per la regia di Daniele Barbiero. Alla fine è in programma un dibattito con il regista Daniele Barbiero e gli attori Francesco Centorame (salito alla ribalta grazie al suo Elia Santini di Skam Italia) e Ginevra Francesconi (Una figlia, Il mio nome è Vendetta). Ingresso 5 euro, ridotto 4 euro e possibilità anche di prevendita in orario di apertura  del cinema.

Squali racconta la storia diMax, un ragazzo di diciannove anni che si ritrova a vivere l’estate che segue la maturità: insieme ai suoi amici ha pianificato un viaggio in Spagna per celebrare la fine della scuola, ma tutto cambia quando riceve una proposta inaspettata: un imprenditore nel campo delle startup, è interessato a sviluppare l’app che ha creato per aiutare i suoi coetanei a scegliere la facoltà universitaria. 

Il programma completo del CFF è disponibile su www.civitanovafilmfestival.it.

Il Civitanova Film Festival è come sempre organizzato dall’APS Favolacce, dall’Azienda dei Teatri di Civitanova e dal Comune di Civitanova.




Monterubbiano il 25 e 26 ottobre porta a MArCHESTORIE 2025 “La Rivoluzionaria”, omaggio a Rosa Calzecchi Onesti, la traduttrice che fece parlare Omero

Torna anche quest’anno MArCHESTORIE – Poesia di teatri, il grande festival regionale che celebra la memoria, le leggende e le identità dei borghi marchigiani, intrecciando tradizione, arte e teatro in un racconto del territorio. La Città di Monterubbiano, insignita della Bandiera Arancione del Touring Club Italiano e sede del prestigioso Teatro Storico Vincenzo Pagani, sarà protagonista della prima tappa del progetto “Donne di pietra e di vento – la sacra, la rivoluzionaria, la leggendaria” (insieme ai Comuni di Altidona e Lapedona), e a Monterubbiano dedicata a Rosa Calzecchi Onesti, una delle più importanti figure intellettuali del Novecento. Traduttrice dei classici greci e latini, Rosa Calzecchi Onesti ha firmato per Einaudi le versioni più note e amate dell’Iliade, dell’Odissea e dell’Eneide. Il suo legame con Monterubbiano – dove riposa e dove sorge ancora il Palazzo Calzecchi Onesti, dimora del celebre inventore Temistocle – diventa il cuore pulsante dello spettacolo “La Rivoluzionaria”, per la regia di Luca Vagnoni, attore e regista marchigiano della compagnia teatrale Rattattù.


Lo spettacolo, in programma al Teatro Storico Vincenzo Pagani sabato 25 ottobre alle ore 18:30 e domenica 26 ottobre alle ore 16:30, è un inedito e ruota attorno a un immaginario incontro tra Rosa Calzecchi Onesti e la giornalista Oriana Fallaci, che la raggiunge negli ultimi anni della sua vita a Monterubbiano con il pretesto di intervistarla. Da questo dialogo nasce un racconto intimo e intenso, un piccolo amarcord che attraversa episodi, incontri e momenti salienti della vita di Rosa, restituendo il ritratto di una donna rivoluzionaria, appassionata e profondamente legata alla sua terra. Interpreti: Gaia Dellisanti – Alessia Rivosecchi – Daniela Doria – Nicola Montefiori – Cecilia Pompini Con la partecipazione del pianista M° Davide Martelli


Il programma del weekend prevede in aggiunta, incontri, esperienze immersive e degustazioni che intrecciano cultura, memoria e sapori locali: Sabato 25 ottobre si terrà l’inaugurazione delle nuove aule della scuola secondaria “Calzecchi Onesti”, la presentazione del libro “Io sono – Aforismario e poesie alchemico-trasmutative” di Patrizia Splendiani, e l’incontro “La carica delle 32. Sindache unite contro la violenza di genere”. In serata, la lezione-spettacolo di Cesare Catà “Delle Donne e delle Onde. Il Femminile nell’Odissea di Omero” chiuderà la giornata al Teatro Pagani.


Domenica 26 ottobre, dalle ore 15:00 il pubblico potrà partecipare ad un trekking urbano tra le chiese e gli scorci panoramici del borgo, la replica dello Spettacolo “La Rivoluzionaria”, seguita da una degustazione guidata di oli e vini locali con Sommelier AIS presso l’Audotorium S. Francesco, e dal “Sonarium”, un racconto sonoro immersivo dedicato agli ambienti naturali della Valdaso, all’interno del Chiostro di San Francesco (biblioteca in caso di pioggia).

Durante le due giornate, i ristoranti VIN’S e COCCARO hanno proposto un menù degustazione a tema Marchestorie.


Il progetto “Donne di pietra e di vento”, prodotto dai Comuni di Altidona, Monterubbiano e Lapedona, mira a valorizzare la storia e le figure femminili che hanno lasciato un segno profondo nei borghi marchigiani, promuovendo una cultura partecipata e sostenibile.


Info e prenotazioni




“Non cerco la bellezza perfetta, cerco quella che lascia domande”: Lucia Giacani tra i protagonisti del Galà delle Eccellenze Italiane 2025

di Giovanni Filosa

La nona edizione del Galà delle Eccellenze Italiane, ideato e diretto da Piero Muscari, ha acceso i riflettori sulle storie che costruiscono valore e futuro per l’Italia. Nella suggestiva cornice della Terrazza degli Aranci, presso il Rome Cavalieri Waldorf Astoria dello chef tre stelle Heinz Beck, sono stati celebrati sette protagonisti dell’Italia che innova e ispira.

Tra i premiati, in un clima di grande partecipazione ed entusiasmo, figurano nomi illustri: Oscar Giordano, Domenico Mamone, Marianna Saragaglia, Mirco Gasparotto, l’attore e regista Massimo Ghini, Lucia Giacani e Alessandro Contini. A consegnare i riconoscimenti, una parata di ambasciatori d’eccellenza, tra cui Annamaria Bernardini de Pace e Paolo Tedeschi di Canon Italia.


Lucia Giacani, la fotografa che legge la luce

È salita sul palco sulle note di “Rimmel” Lucia Giacani, fotografa e visual artist di fama internazionale, introdotta da Piero Muscari con un richiamo al potere evocativo delle immagini. La sua è una storia di rigore e passione, nata nella camera oscura del padre, dove ha imparato che “una foto non si scatta se prima non si ascolta”. Dopo gli studi a Roma e il trasferimento a Milano, la Giacani ha scelto la moda come linguaggio per raccontare “identità, tensioni e ambiguità”. La sua luce è “chirurgica”, la composizione “rigorosa”, e la sua bellezza è “mai fine a sé stessa”. Collaborazioni con testate del calibro di Vogue Italia, L’Officiel, Vanity Fair e brand come Moschino, Valentino e Prada, e il progetto manifesto “Killing Time” ne testimoniano la statura professionale.


Dalla perseveranza al successo

Durante l’intervista, la fotografa ha condiviso la tenacia dei suoi inizi: “Non avevo nessuna ambizione, per me l’unica cosa importante era vivere del mio lavoro”. Sei mesi di telefonate insistenti alle redazioni e tre appuntamenti a Milano le hanno aperto la porta di KULT per il primo incarico. Ancora più caparbia la sua ascesa in Condé Nast: “Chiamavo ogni settimana finché ottenni un appuntamento”. Una perseveranza che, due mesi dopo, si è concretizzata in una collaborazione decennale e in una storica copertina per Vogue Accessori, la prima da lei firmata.

Il suo percorso è anche un inno alla determinazione personale. Quando annunciò il trasferimento a Milano alla madre preoccupata, rispose con pragmatismo: “se c’è tanta concorrenza, vuol dire che c’è tanto lavoro. E se c’è tanto lavoro, ci sarà spazio anche per me”. Un obiettivo raggiunto “Da sola, ma non senza il sostegno del mio compagno Max. Posso dire che dietro una grande donna, a volte, c’è davvero un grande uomo”.


Rigore tecnico e sensibilità artistica

A consegnarle la preziosa scultura del maestro Silvio Vigliaturo è stato Paolo Tedeschi, direttore della comunicazione di Canon Italia, che ha lodato l’umiltà e la professionalità dell’artista. “Il mondo della fotografia è tra i più competitivi in assoluto, ma chi, come Lucia, lo affronta con curiosità, disciplina e rispetto per la luce, merita di rappresentare un brand come Canon. È una professionista autentica, capace di unire rigore tecnico e sensibilità artistica”, ha dichiarato Tedeschi, auspicando di averla presto come ambassador. Giacani ha confermato il legame con l’azienda: “Uso Canon da quando è arrivato il digitale, è stato un incontro naturale”.

La fotografa ha infine annunciato il suo ritorno al circuito delle gallerie, forte della partecipazione nel 2024 alla collettiva “Sguardi di Intesa. La moda fotografata dalle donne” e della sua prima grande mostra personale in programma a Dubai a gennaio.


“Un atto generativo, una forma di libertà”

La motivazione del premio racchiude la sua intera poetica: “Non cerco la bellezza perfetta, cerco quella che lascia domande. Non fotografo per decorare il mondo, ma per leggerlo, per decifrarlo, per raccontarlo. Per me la fotografia è questo, un atto generativo, una forma di libertà che si scrive con la luce”. Parole che sono un manifesto di rigore, libertà e ascolto.

Nel finale, Sergio Borra (CEO di Dale Carnegie Italia) e Michelangelo Tagliaferri (presidente del Comitato Scientifico di Eccellenze Italiane) hanno sottolineato l’importanza di queste storie, esempi di coerenza e metodo. Perché, come ricorda Piero Muscari, l’eccellenza sta nel saperla rinnovare ogni giorno, attraverso ciò che si fa e ciò che si è.




Letto per voi. Le donne dell’abbondanza risplendono a Valle Chiara di Maria Costanza Boldrini

di Roberto Mencarini

Una saga familiare ambientata nelle Marche è quella proposta dalla scrittrice chiaravallese Maria Costanza Boldrini nel suo romanzo d’esordio “Gli anni dell’abbondanza” (Casa Editrice Nord).

Il filo conduttore dell’opera, che si snoda dalla fine dell’Ottocento agli anni del boom economico, sono le donne magiche della famiglia Contini capaci con i loro doni di creare l’abbondanza. La giovane Beata decide di andare a lavorare alla Regia fabbrica dei sigari dove avviene il prodigio: la ragazzina con le sue manine riesce a produrre ogni giorno molto più delle sue colleghe zigarare di cui diventa la beniamina. E dopo di lei anche la figlia Clarice e la nipote Antonia saranno capaci, anche se in modi diversi, di creare l’abbondanza. Ma tutto parte dal nonno santo (di Beata) capace di miracoli e di vedere il futuro e un merito lo hanno anche i rispettivi mariti capaci di un amore incondizionato.

Tuttavia l’abbondanza non è per sempre perché un grande dolore la può far sparire. I giorni cupi arriveranno ma queste donne saranno capaci di superare ogni ostacolo con la loro tenacia, resilienza e con la loro capacità di combattere il male anche con gesti estremi.

La storia è ambientata a Valchiara, paese in cui non è difficile riconoscere Chiaravalle con l’abbazia cistercense e la Manifattura Tabacchi fondata nel 1759 dai monaci e simbolo indiscusso di eccellenza italiana e di profondo legame con il territorio. Ai tempi di Beata non era certo una passeggiata lavorarci e spesso le zigarare dovevano restare a casa per disintossicarsi, ma la Manifattura fu comunque il simbolo dell’emancipazione femminile nelle Marche.

Nel romanzo troviamo poi i riferimenti ad altri centri della provincia anconetana: Jesi diventa Iessi, Monte San Vito si trasforma in Monvito, Montemarciano viene ribattezzata Marcianeto e Falconara modificata in Falconeria.

L’autrice, che oggi vive in Francia dove lavora come traduttrice freelance e redattrice per “Una parola al giorno”, sito di approfondimento linguistico ed etimologico, per ricostruire fatti tramandati in famiglia in modo confuso, ha trascorso molto tempo all’Archivio di Stato di Ancona e ha raccolto le testimonianze di numerosi anziani di Chiaravalle.




Nuova iniziativa del Museo dell’Emigrazione Marchigiana di Recanati. Il 26 ottobre andrà in scena il concerto “Historias de Tango”

Domenica 26 ottobre nuovo appuntamento con le iniziative del Museo dell’Emigrazione Marchigiana promosse da Regione Marche e Comune di Recanati; alle ore 18 andrà in scena il concerto “Historias de Tango”, a cura di Giacomo Medici Tango Ensemble (Giacomo Medici, voce; Massimiliano Pitocco, bandoneón; Massimiliano Caporale, pianoforte).

“Historias de Tango” è un viaggio in quel genere musicale, il tango, che con le sue melodie, storie e seduzioni ha cambiato il mondo, tanto da essere inserito dall’UNESCO nel Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità. Si partirà dal tango della prima metà del Novecento per omaggiare quegli artisti, molti dei quali di origine italiana, che ne hanno scritto la storia: dalla voce di Carlos Gardel, icona mondiale, alla rivoluzione rappresentata da Astor Piazzolla, passando per la poesia di Horacio Ferrer ed approfondendo i legami di artisti quali Beniamino Gigli e Domenico Modugno con l’America Latina. Protagoniste dello spettacolo saranno anche le vicende di quelle persone che lasciarono la loro terra, nei primi del ‘900, per rincorrere un sogno e una speranza, contribuendo a creare una nazione e a modificarne per sempre il DNA artistico e, in particolare, musicale. L’iniziativa è organizzata in collaborazione con Orologionetwork, gestore dei musei civici recanatesi.

Ingresso libero fino ad esaurimento posti. Museo dell’Emigrazione Marchigiana, c/o Villa Colloredo Mels, via Gregorio XII. Info: 0717570410 – recanati.cultura@orologionetwork.it

Giacomo Medici

Cantante impegnato da anni sulla scena internazionale come baritono e noto, anche in Argentina, come “L’Italiano che canta il tango”, vanta nel suo curriculum importanti collaborazioni come quelle con i premi Oscar Woody Allen, Dante Ferretti, Santo Loquasto, Gabriella Pascucci, i direttori d’orchestra Bruno Bartoletti, James Conlon, Bruno Campanella, Renato Palumbo, Donato Renzetti, etc, il cantante di tango Ariel Ardit, i bandoneonisti Gianni Iorio, Daniele Di Bonaventura e Massimiliano Pitocco, il sassofonista Javier Girotto, nonché alcuni tra i musicisti e ballerini più noti nel panorama della musica classica e del tango. È spesso ospite come “cantor invitado” di formazioni argentine, tra le quali La Orquesta Tipica Juan D’Arienzo. Ha inciso più di dieci dischi e, nel suo ultimo lavoro “Casanova Tango Symphony”, Medici interpreta i classici della musica rioplatense ispirandosi a quei cantanti che hanno fatto la storia di questo genere. Un recente tour lo ha portato a calcare diversi palcoscenici, dall’Europa all’America Latina, toccando in Argentina luoghi che hanno fatto la storia del tango; questa esperienza musicale è diventata un documentario intitolato “L’italiano che canta il tango”, presentato nelle televisioni italiane e latinoamericane. Viene anche selezionato per prendere parte, nelle vesti di cantante, al film I delitti del Barlume, produzione Sky Cinema – Palomar, ed al docufilm Sui pedali del mantice, produzione Controluce Audiovisivi; il suo video “Historia de un amor” è stato inserito da Sky Arte nel documentario “La fisarmonica”. Partecipa nel marzo 2021, come protagonista, alla serie televisiva sull’opera lirica Tre Voci Dentro, in onda su Rai Play e su altri canali televisivi, prodotta dalla Rai, dalla Fondazione Pergolesi Spontini e Subway Lab. La rivista Cosmopolitan lo ha inserito tra le realtà più interessanti della nuova scena musicale italiana.




Eventi e notizie dalla Fondazione Carifano

 
 
Presentazione libro: Attorno all’ultimo Malatesta fanese. Fatti e misfatti nel tempo di Roberto il Magnifico  
Sala di rappresentanza della Fondazione venerdì 24 ottobre 2025 ore 17,30   La Fondazione Carifano è lieta di presentarvi venerdì 24 ottobre alle ore 17,30 presso la Sala di Rappresentanza della Fondazione il nuovo lavoro di Dante Piermattei “Attorno all’utimo Malatesta. Fatti e misfatti nel tempo di Roberto il Magnifico.”Al pubblico in sala verrà donata una copia del libro.Ingresso libero.
 
Le giornate del Lago Vicini  sabato 25 ottobre 2025 ore 15,30   
Sabato 25 ottobre 2025 alle ore 15:30 è in programma presso il Lago Vicini (zona ex zuccherificio, Fano) una visita guidata gratuita lungo il sentiero naturalistico per conoscere meglio il Centro ambientale Lago Vicini.In caso di forte vento o pioggia la visita sarà annullata.Per informazioni e prenotazioni 3809030763.
NEWS
 
Un dono che diventa bene comune: la Fondazione Carifano riceve lo storico Ristorante Ines di Fenile  
Un luogo ricco di memoria e di relazioni, che per decenni ha rappresentato un punto di riferimento per la comunità fanese, si appresta a vivere una nuova stagione di vita. Marziana Orazietti ha infatti donato alla Fondazione Carifano su volontà e in ricordo della mamma Ines Gambini, storica titolare dell’attività, l’immobile situato a Fenile di Fano, in Via Girardengo 2, conosciuto come Ristorante Ines. 



Enrico Capodaglio apre Oltre l’effimero giovedì 23 ottobre a Palazzo Gradari di Pesaro al via la terza edizione del progetto che fa dialogare letteratura e sport

Giovedì 23 ottobre (ore 18), nel Salone Antonia Pallerini di Palazzo Gradari, al via la terza edizione di ‘Oltre l’effimero – Quattro conversazioni tra Letteratura e Sport’. Ad aprire la rassegna Enrico Capodaglio con l’intervento dal titolo ‘L’armonia tra l’anima e il corpo nella Grecia Classica (Omero, Pindaro, Platone)’. Incapace di rassegnarsi alla morte di Patroclo, Achille cerca sollievo al suo tormento sovrintendendo con equilibrio e cortesia alle gare in onore dell’amico morto (Iliade, l. XXII). Per Pindaro ‘l’uomo è il sogno di un’ombra’ e anche l’atleta sottostà al rapido volgere del destino per quanto, nel fulgore di un momento, il Tempo con lui si faccia dolce (Pitica VIII). Infine, il quesito irrisolto dell’equilibrio tra corpo e anima, tra mente e materia nei Dialoghi di Platone.


Enrico Capodaglio

Enrico Capodaglio

Scrittore e critico letterario, ha pubblicato Nietzsche e fenomenologia dell’interminabile (Corbo,1983), Diciannove novelle sulla bellezza (Transeuropa, 1998), il romanzo Galleria del vento (Istmi, 2021), Il volto chiaro. Storie critiche del ‘900 italiano (Marsilio, 2004), Paolo Volponi romanziere. Il fascino della società (Associazione La Luna, 2020), Dante creaturale (ivi, 2022), Poesia e pensiero nella commedia di Dante. Inferno (Metauro, 2025). Dal 2013 va pubblicando online uno zibaldone di pensieri, dal titolo Palinsesto (nel sito http://www.palinsestodeipensieri.it) che compenetra filosofia e letteratura.


Prossimi appuntamenti

Venerdì 7 novembre Massimo Raffaeli ‘Roversi, Dalla e il mito dell’automobile’.

Venerdì 21 novembre conversazione tra Giuliano Martufi e Massimo Carboni ‘Gioco e filosofia sotto la lente di Leopardi’ (la canzone A un vincitore nel Pallone)

Venerdì 12 dicembre Nicola Sbetti ‘Le gradinate dell’Heysel – Un poema in prosa e una morale per il calcio (Le riflessioni di uno storico dello Sport).

‘Oltre l’effimero. Quattro conversazioni tra letteratura e arte’ è un’iniziativa ideata da Giuliano Martufi, promossa dal Comune di Pesaro e realizzata dall’Associazione culturale Pindaro con il sostegno dell’Assessorato alla Cultura (Contributi Culturali 2025).

Ingresso libero e gratuito fino a esaurimento posti disponibili




Grande successo per “PesaroPoesia25 – Il festival che era meglio non fare”. Sabato 25 e domenica 26 ottobre in arrivo “Un tranquillo weekend di poesia”

Grande successo per il festival “PesaroPoesia25 – Il festival che era meglio non fare” a Casa Bucci, iniziato lo scorso 12 ottobre, all’insegna della poesia oltre la pagina, intrecciandosi con arte, musica, performance, e si prepara un intenso fine settimana ricchissimo di eventi: “Un tranquillo weekend di poesia” da sabato 25 domenica 26 ottobre.


Il progetto di Società dell’Uso aps, con il contributo del Comune di Pesaro e in collaborazione con Le Voci dei LibriBertoni Editore e Libreria Il Catalogo è stato accolto dal pubblico con entusiasmo come dichiara la curatrice e padrona di casa Viviana Bucci“Siamo molto contenti che questo format innovativo stia funzionando così bene, tanto che stiamo già pensando alla prossima edizione. Il festival è perfettamente coerente con gli spazi di Casa Bucci, da sempre luogo intreccio fra le arti: il pubblico finora numeroso, interessato e attento, ha potuto vivere esperienze diverse tutte molto apprezzate.”


Il festival ha già regalato forti emozioni: dalle performance musicali in omaggio a Walter Marchetti e a Erik Satie, alle presentazioni di libri, e proseguono la mostra di memorabilia “Una semplice complessità”, dedicata allo storico festival “Milano Poesia”, a cui si ispira la rassegna pesarese, e l’opera partecipativa “La grande tavola di William Xerra” dove poeti, musicisti, artisti e pubblico stanno continuando a lasciare il loro ‘segno’.


Viviana Bucci

“Ora – continua Viviana – ci aspetta il “Tranquillo week end di Poesia” una due giorni con 7 eventi, una lunga maratona poetica che prevede anche, in perfetto ‘Bucci Style’ un pranzo collettivo con la gluppa (ovviamente si mangerà nei piatti di Franco Bucci).” Sabato si parte con “Il cielo è di tutti” (ore 18) a cura di Lucia Ferrati, un emozionante reading dedicato ai più piccoli con la partecipazione de “Le Piccole Voci dei Libri” ovvero la poesia raccontata ai e dai bambini, leggendo i versi di autori straordinari come l’amatissimo Gianni Rodari ma anche Stefano Bordiglioni, Gianluca Caporaso, Chiara Carminati, Mario Lodi, Roberto Piumini, Giusi Quarenghi, Angelo Maria Ripellino, Bruno Tognolini, Giovanna Zoboli. La sera sarà invece il momento per riflessioni profonde e crude, ma necessarie, sulla violenza di genere con “Mancano Giulia e le altre donne” (ore 21); la voce inconfondibile di Alessandra Carnaroli darà corpo alle sue poesie furiose, sferzanti, urgentissime: parole che non lasciano scampo, che scuotono, che denunciano.


Si ricomincia domenica mattina e il pubblico è invitato a immergersi nella maratona poetica fino a sera. La giornata si apre con “Poeti alla scala” (ore 11) a cura di Antonella Lucchi: reading non-stop delle voci più vibranti di Bertoni Editore, con ospiti d’eccezione come Bruno Mohorovich (coordinatore di Poesiaedizioni) e Simona Volpe (curatrice della collana Poesia Mundi). Leggeranno i poeti: Diana Brodoloni, Barbara Colapietro, Francesca Costantini, Eleonora Del Sorbo, Cristiano D’Orazio, Edoardo Frustaci, Adelaide Gioci, Elvio Grilli, Lucia Mattioli, Agnese Panicale, Daniele Ricci, Antonio Rosa, Gabriela Silenzi, Stefano Sorcinelli e Alessandra Tombini.


Alle ore 13 il momento conviviale con il “Pranzo poetico collettivo” (portando la propria gluppa) e si riprende nel pomeriggio con “Palco libero in libera poesia” (ore 15), uno spazio aperto a chiunque voglia leggere, recitare, condividere i propri pensieri poetici. A seguire, in collaborazione con AIAS Pesaro, arriveranno i “Pensieri sciolti di Elvis Presenzini” (ore 16.30), scrittore sensibile che tocca l’anima, parlando di sé e della sua quotidianità, e “Inedita” (ore 17.30), sempre a cura di Lucia Ferrati, reading dedicato ai versi nuovi e in-auditi di Lella De Marchi e Stefano Sanchini, parole ancora mai udite, tutte da scoprire.


Due giorni da vivere con il cuore aperto, pronto a emozionarsi, che si concluderanno con un grande concerto finale intitolato “Sono solo canzonette?” (ore 21), un viaggio nella poesia che si fa musica attraverso i brani indimenticabili di Dalla, De Andrè, Guccini, Area, Capossela, interpretati da Connie Valentini, voce, e Valerio Scrignoli, chitarra.


PesaroPoesia25
12 ottobre – 2 novembre 2025
Casa Bucci, Strada della Romagna 143, 61121 Pesaro PU
Ingresso con libera donazione
Consigliata la prenotazione a tutti gli eventi
whatsapp 376 2829 939
viviana@casabucci.it – www.casabucci.it




Visti da vicino da Lorenza. Ripatransone: Eva Maria Capriotti e la “porta dei poeti”

di Lorenza Cappanera

Era da tempo che volevo visitare Ripatransone, un paese che si erge su una collina alle spalle di Grottammare, alto quasi cinquecento metri e dal quale si gode un panorama ricco di angolature, dal mare ai monti, tanto per essere chiari.


Me ne aveva parlato una poetessa incontrata quest’estate ad un evento nel quale si celebravano i cent’anni del Tarpato, un pittore di queste parti incompreso da vivo e, come sempre accade, poi amato e venerato da morto.


Avevo atteso la bruma ottobrina per visitarlo, chiedendo che mi facesse da guida proprio lei che, tra le righe, mi aveva anche detto di una sua idea la quale, a mio avviso, mi era sembrata piacevolmente sovversiva nel senso positivo del termine.


Nel piattume generale di un mondo che guarda soltanto chi è già in scena, basta saper andare oltre: gli estrosi, i bizzarri, inventori e affamati d’amore sono sempre i migliori attori non protagonisti, e di solito più convincenti di chi lo è di mestiere.


Incontro Eva Maria Capriotti davanti alla locale stazione ferroviaria in cantiere perenne, una bella donna dai riccioli d’oro, due fari verdi al posto degli occhi, agente immobiliare di professione e poeta per passione, ha lo sguardo vigile e acuto che non ti aspetti dai dubitatoridei tempi e dei luoghi per natura, pensi che camminino sui bordi delle strade persi in un mondo tutto loro a conversar con le stelle sostando nei giardinetti abbandonati delle periferie, ma è un’immagine che debbo resettare, non si è poeti da cartolina, maledetti alla Baudelaire.


Mentre saliamo per le colline color ruggine, abbandonate le smanie cementizie della costa, guardo il paesaggio e comincio a respirare, mi piace lo stacco improvviso, i palpiti autunnali che allontanano i vacanzieri d’assalto e accolgono la desolazione, il vuoto si fa avanti e la mia mente comincia a vagare.


Volevo che mi parlasse di questa sua idea strepitosa: “la porta dei poeti” e invece, dopo le presentazioni di rito, anche Eva attacca con il solito bottone che sento spesso: “nei paesi ormai non c’è più niente.”


Mi sale d’improvviso il sangue alla testa. Anche lei tra gli “scoraggiatori militanti”, parafrasando Franco Arminio, il paesologo per eccellenza.


Che cosa ci dev’essere – le chiedo di rimando – che non ci sia già? Non è che debba per forza esserci tutto, anzi, uno deve venire o meglio rimanere proprio perché gli altri se ne vanno, motivo in più per starci finalmente e ancor di più trovarsi, specie tra quelli che rimangono si forma una catena di solidarietà permanente, chi fa il brodo al palazzo di sopra fa i cappelletti a fianco, un condominio allargato denso di umanità, odoroso di caffè fumante e caminetti accesi con la legna nel sottoscala, profumi che non trovi più a valle, tra i disertori della civiltà contadina che consumano i pasti in rosticceria.


Forse hai ragione tu – mi dice. Ma forse no, forse ho torto, non lo so.


Sento che questa umanità sconfitta ma non vinta ha ancora molto da dire mentre a valle sempre più spesso si raschia il fondo del barile.


Tra le vie di questo borgo – qui c’è anche il vicolo più stretto d’Italia – sento le voci degli abitanti che non ci sono più e mi sembra persino di vederli con i panni stesi alle finestre, le radioline accese, le tende svolazzanti e il profumo di sugo fumante. Un’umanità fantasma prende forma nella mia testa mentre lei mi parla dei pochi abitanti in vita rimasti ora, e di questa porta che funge da catalizzatore di speranze perdute e ritrovate.


Ad un certo punto – mi dice fiera – in questa porta di un mio locale del vicino liceo ho cancellato tutto! Ero stanca di cancellare e ripitturare, di leggere le solite frasi fatte: simboli fallici e i Che Guevara di turno, numeri di telefono e inviti espliciti. Ho cominciato a scriverci le mie di poesie – seguita con tono deciso, da madre di cinque figli – ho riempito tutta la porta di miei versi. E i ragazzi del vicino liceo hanno cominciato a rispondere, tra uno spazio e l’altro, poetando anche loro e comunque hanno smesso di copiare e iniziato a scrivere con semplicità, niente frasi ri/portate, capisci? Solo farina del loro sacco.


La porta del cuore insomma, che apre ai sogni, all’energia curativa, al quarto chakra, a un’altra dimensione.


Alla fine prendo qualche poesia dal libro che mi ha appena donato: “Vestito di caramella” e ne leggo qualcuna:


Mai t’avrei fatto entrare

nelle mie giornate, nei minuti

riservati preziosi, se non fosse

che tu eri già dentro

io quella chiusa fuori.

E ancora:

Il tempo cura infezioni e mala sorte

se lo si lascia fare

se non stai lì

sempre

a chiedergli

spiegazioni.


Brava Eva Maria Capriotti che, tra l’altro, sta tentando di avviare una collaborazione con le scuole elementari locali per esercitare i bambini alla poesia, vorrei che ogni paese delle Marche adottasse una porta dei poeti come hai fatto tu, semplicemente.


Che ci fosse un brevetto tutto nostro per arginare quell’apatia da panchina, aspettando un tempo che ci viene donato e che spesso non sappiamo sentire.




Inaugurata la mostra Mirabilia Marche sul Ridolfi curata da Andrea Bruciati alla Pinacoteca di Corinaldo / video e foto

di Stefano Fabrizi


La Pinacoteca civica di Corinaldo ha ospitato sabato 18 ottobre la cerimonia inaugurale della mostra dedicata al pittore veneto-marchigiano Claudio Ridolfi, un evento che si preannuncia come un catalizzatore di crescita culturale, sociale ed economica per il territorio. Alla presenza delle autorità comunali, dei rappresentanti regionali e di un folto pubblico, l’iniziativa è stata celebrata come un passo significativo verso la valorizzazione dell’identità marchigiana e del suo ricco patrimonio artistico.


https://youtu.be/X6w65CMJCWQ

Il sindaco di Corinaldo, Gianni Aloisi: la forza dell’arte per la comunità

Il Comune di Corinaldo, guidato dal Sindaco Gianni Aloisi (in carica dal giugno 2022), ha portato i saluti dell’amministrazione comunale in una gremita sala consiliare per inaugurare un’importante rassegna artistica, a dimostrazione dell’attenzione dell’amministrazione per il patrimonio culturale e la crescita della comunità. L’evento, come sottolineato dal sindaco Aloisi stesso nel suo discorso inaugurale, ha visto una calorosa partecipazione di pubblico, un segnale significativo di quanto l’arte sia ancora un elemento capace di coinvolgere e unire i cittadini.

L’arte come specchio della comunità e della storia

Nel suo intervento, il Sindaco Aloisi ha evidenziato come l’apertura di una mostra d’arte sia un “momento di crescita per una comunità“. L’arte non è solo fruizione estetica, ma un processo attivo di interrogazione, riflessione e condivisione. È un ponte tra gli individui e tra l’opera e gli occhi di chi la osserva, in un dialogo che supera le diversità e le “perfezioni”.

“L’arte è parte integrante della storia, del patrimonio culturale di una civiltà,” ha ribadito Aloisi, ricordandoci un valore fondamentale: non hanno valore soltanto le cose che hanno un prezzo.

In mostra l’arte di Claudio Ridolfi

Protagonista della rassegna è l’opera di Claudio Ridolfi (Verona, 1570 ca. – Corinaldo, 1644), un pittore veneto che scelse proprio Corinaldo come sua dimora stabile nelle Marche, dove produsse gran parte della sua arte e dove ancora oggi ha sede una Civica Raccolta d’Arte a lui dedicata .

La mostra attuale non è una semplice riproposizione, ma una vera e propria “lettura scientifica” della sua produzione artistica, frutto del “sapiente lavoro” del curatore, il dottor Andrea Bruciati, al quale il Sindaco ha espresso la riconoscenza dell’intera amministrazione per aver fornito le “coordinate” essenziali per apprezzare al meglio le opere esposte.

Valorizzazione culturale con sostegno istituzionale

L’iniziativa si inserisce in un più ampio progetto di rilievo fortemente voluto da questa amministrazione, in particolare dall’Assessore alla Cultura. Tale progetto ha potuto contare sul sostegno della Regione Marche, che ha compreso la grande importanza della rassegna per il territorio.

Il Sindaco ha concluso la sua presentazione evidenziando come questo progetto non sia solo di valorizzazione culturale, ma porti con sé anche altri “importanti significati”, in particolare le esperienze sociali che scaturiscono dall’incontro tra arte, storia e comunità. L’arte si conferma così un catalizzatore di identità e un motore per la coesione sociale di Corinaldo.

L’assessore alla Cultura di Corinaldo, Francesco Spallacci: Corinaldo, crogiolo di cultura e identità

Corinaldo si conferma punto di riferimento per la cultura e l’identità marchigiana. L’inaugurazione della mostra dedicata a Claudio Ridolfi non è solo un omaggio a un grande artista, ma un’iniziativa di alto valore culturale che si traduce in un merito didattico e non di meno, in uno stimolo economico per il tessuto sociale. Il progetto, come sottolineato dall’assessore alla Cultura di Corinaldo, Francesco Spallacci, contribuisce in maniera significativa alla crescita della comunità, riconoscendo nella cultura un motore di sviluppo, identità e incontro.

Un omaggio all’arte e al territorio

L’Assessore Spallacci, prendendo la parola, ha espresso “profonda emozione e sincero orgoglio” nell’inaugurare la mostra alla Pinacoteca di Corinaldo, luogo simbolo che diventa il “palcoscenico di un dialogo tra presente e passato”.

Corinaldo, definita “città di memorie antiche, di spirito vivace e da sempre incrocio di bellezza, ingegno e memoria,” offre il contesto ideale. Tra la famosa scalinata, i vicoli in salita e le vedute che si aprono sulle dolci colline marchigiane, si respira quell’armonia tra arte e vita che ha caratterizzato la città nei secoli.

Claudio Ridolfi: tra Veneto e Marche, l’anima ritrovata

La mostra pone in luce le opere di Claudio Ridolfi, “pittore veneto di nascita ma marchigiano di adozione,” che in queste terre ha trovato la sua “seconda patria,” il suo “linguaggio più intimo,” la sua “casa spirituale.”

Questa esposizione, frutto di ricerca, valorizzazione e amore per l’arte, invita il pubblico a riscoprire non solo il talento di Ridolfi ma anche la vitalità culturale che ha sempre contraddistinto Corinaldo, terra che ha dato i natali a numerosi personaggi illustri. L’arte, in questo contesto, torna ad essere un ponte tra generazioni, luoghi e sensibilità diverse, segno di una comunità viva che investe nel patrimonio culturale come elemento di crescita.

Corinaldo: “Borgo più amato d’Italia” e il legame indissolubile con il turismo

L’assessore Spallacci ha colto l’occasione per una breve, ma significativa, digressione: dieci giorni fa Corinaldo ha conquistato il titolo di “Borgo più amato d’Italia”, conferito in occasione della FILDTG Travelling Experience di Lignano. Questo riconoscimento, basato sull’analisi di oltre 29 milioni di contenuti online e 770 mila punti di interesse elaborati con intelligenza artificiale, sottolinea come “oggi più che mai il turismo è strettamente legato alla cultura. “La valorizzazione del patrimonio si dimostra, quindi, una strategia vincente su più fronti”.

Un progetto di comunità

L’Assessore ha concluso ringraziando sentitamente quanti hanno reso possibile l’iniziativa: la Regione Marche per il prezioso contributo, in particolare l’ex Assessore Chiara Biondi; l’ideatore e curatore della mostra, Andrea Bruciati, per “l’estrema professionalità e competenza”;  il sindaco Gianni Aloisi; i dipendenti e responsabili dell’Ufficio Cultura e Turismo (Melissa Riccardi, Luca Latini e Monia di Cosimo), le maestranze, la Pro Loco, lo staff dell’ufficio IAT e i luoghi della cultura. L’auspicio è che questa inaugurazione sia non solo una celebrazione, ma un momento di “riflessione sull’importanza di costruire la bellezza, valorizzare il patrimonio e trasmettere ai giovani il senso profondo di ciò che siamo”. Le “meraviglie delle Marche e quelle di Corinaldo in particolare non appartengono solo al passato, ma continuano a vivere ogni volta che apriamo le porte della cultura, ogni volta che uno sguardo si posa su un’opera d’arte e ne riconosciamo la luce”.

L’Assessore Spallacci ha poi ceduto la parola al curatore della mostra, Andrea Bruciati.

Il curatore Andrea Bruciati riscrive lo spazio museale di Corinaldo

Andrea Bruciati, curatore della mostra dedicata a Claudio Ridolfi a Corinaldo, ringrazia l’amministrazione e tutti coloro che hanno creduto nel progetto, presentandolo non solo come un omaggio all’artista, ma come un’occasione per rinnovare la narrazione e la funzione dello spazio museale civico.

Ridolfi: un pretesto per un dialogo continuo

Bruciaiti definisce Ridolfi una “scusa”, nel senso più nobile del termine: un pretesto per valorizzare il museo. L’artista, sebbene non tra i più noti, è ritenuto “sicuramente interessante” e la sua presenza a Corinaldo all’inizio del Seicento è emblematica. “È un artista che verifica, che aggiorna questo dialogo continuo fra il Veneto e le Marche, lo rinnova”. La scelta di Ridolfi di stabilirsi a Corinaldo per la sua “prolifica” attività è un elemento affascinante, che testimonia la ricchezza culturale di questa “città di memorie antiche”.

Dalla “raccolta” alla “pinacoteca”: la riscoperta dello spazio intimo

L’intenzione di Bruciati va oltre la semplice esposizione temporanea. L’obiettivo primario è stato dare una durata al progetto e trasformare la raccolta civica in una vera e propria Pinacoteca, sottolineando come “le parole sono importanti, le terminologie sono importanti.”

Essendo la collezione priva di una rigida cronologia, il curatore ha voluto sviluppare una “trama aperta” dove ogni visitatore possa “costruire la sua mostra” e instaurare un “dialogo intimo” con le opere. La Pinacoteca di Corinaldo, con i suoi “ambienti privati”, si presta perfettamente a questa “esperienza di visita” che il turismo contemporaneo ricerca.

Un laboratorio di bellezza e interazione

Per migliorare l’esperienza e l’interazione, Bruciati ha trasformato l’allestimento in un “laboratorio di esperienza anche visiva”:

  • Pausa contemplativa: È stata creata una “pausa” davanti ad ogni opera, invitando alla riflessione.
  • Segnaletica e riferimenti: Le opere introdotte sono rese immediatamente riconoscibili anche grazie alla ridipintura delle pareti che le circondano, creando una forte segnaletica visiva.
  • Narrazione interconnessa: Sebbene la mostra estenda il periodo storico oltre Ridolfi, ogni opera aggiunta presenta “punti di riferimento con le tele preesistenti.” Questo meccanismo crea un “altro racconto” e trasforma il museo non più solo in un luogo di contemplazione, ma di interazione, rendendolo parte viva della comunità.

Progetto pilota e prospettive future

Bruciati auspica che questo progetto sia un “progetto pilota” per l’intera regione, credendo che le Marche siano “plurali” e costituite da “tantissimi cerchi di pari importanza” per la loro ricchezza e stratificazione.

La mostra si svilupperà per sei mesi, e il curatore lancia un appello all’amministrazione affinché il museo, in quanto civico, venga reso gratuito per i corinaldesi, diventando parte integrante della loro identità.

Infine, è in preparazione un catalogo che includerà non solo le opere esposte, ma anche quelle di Ridolfi presenti nelle strutture ecclesiastiche corinaldesi. Bruciati conclude augurandosi che questo “saggio” inneschi un “percorso virtuoso” per il futuro, meritato dalla città, come dimostra anche il recente riconoscimento di “Borgo più amato d’Italia”.

Poi, tutti i presenti si sono portati all’ingresso della Pinacoteca per il taglio del nastro e la visita guidata da parte del curatore Andrea Bruciati alla mostra.

https://youtu.be/rdY3Bb2ifZg

La visita alla mostra con Andrea Bruciati, panoramica dell’insegnamento

Lezione-didascalica svolta in occasione di una mostra nella galleria civica dedicata agli artisti del territorio marchigiano, in particolare al percorso tematico su Claudio Ridolfi e altri protagonisti tra il Cinquecento e il Seicento. Obiettivo: offrire agli studenti e visitatori una comprensione completa, sia delle opere esposte che del valore della collezione pubblica e privata, valorizzando la connessione tra arte, storia del territorio e identità culturale. Il gruppo destinatario comprende studenti d’arte, storia e appassionati locali, con particolare attenzione alle diverse preparazioni individuali.

Momenti salienti dell’insegnamento

  • Attenta integrazione tra collezioni civiche e opere private, creando continui rimandi e confronti per una comprensione dinamica.
  • Valorizzazione degli artisti locali, stimolando il recupero delle radici culturali e promuovendo una partecipazione collettiva ed emozionale.
  • Costante ricerca di innovativa modalità espositiva (come l’uso delle pareti blu opaco), per favorire l’intimità e la connessione emotiva con le opere.
  • Presentazione di punti di vista interdisciplinari: senso iconografico, cronologico e approfondimenti sulla committenza e mercato dell’arte.
  • Attivazione di una didattica circolare: più fasi di domande, commenti e input per invitare gli studenti all’approfondimento personale.

Struttura del percorso didattico-espositivo

  • Presentazione del criterio curatoriale: verifica degli intenti tramite confronto tra titoli, opere e allestimento.
  • Spiegazione della nuova disposizione delle opere e colore delle pareti, valorizzazione sia della sezione archeologica che quella pittorica.
  • Approfondimento sul ruolo della collezione privata e sulla selezione delle opere chiave, come il Ridolfi con cornice originale.

Analisi tematica e confronto tra collezioni

  • Esame del ruolo della progressione cronologica vs. allestimento aperto con continui rimandi tra opere pubbliche e private.
  • Focus sull’opera di Claudio Ridolfi come icona e il progetto del catalogo dedicato alla raccolta civica.
  • Discussione del movimento culturale generato dalla valorizzazione degli artisti (diffusione dell’interesse, arrivo di segnalazioni e richieste).

Approfondimento storico-artistico delle opere esposte

  • Presentazione di capolavori come quello di Elisabetta Sirani, riferimento alla grazia e delicatezza anticromatica, confronto iconografico con la Madonna di Ridolfi.
  • Discussione sugli innesti tra grande pittura e influenze stilistiche di scuole quali quella di Tiziano e Raffaello.
  • Narrazione del mito di Niobe e inserimento di soggetti laici e sacri, offerta di una panoramica allargata dei generi e della qualità del periodo storico.

Riflessione sull’allestimento e sul valore dell’esperienza estetica

  • Analisi della disposizione e del “deposito aperto”, valorizzazione delle raffinazioni esecutive come nel paesaggio associato alla scuola di Tiziano.
  • Approfondimento del mito di Apollo e Marsia (scorticamento e innalzamento divino), stabilendo connessioni tra arte cristiana e pagana.
  • Elogio della fruizione emotiva e quasi fisica delle opere, data l’assenza di barriere in vetro.

Approfondimenti specialistici

  • Presentazione delle tematiche sul paesaggio, come nella scuola di Poussin e nell’esperienza del Grand Tour romano.
  • Analisi delle modalità di restauro e delle cornici, come elementi narrativi e visivi che strutturano la mostra.
  • Studio comparato di frammenti, poliittici ritrovati a livello internazionale, valorizzazione dell’unicità di opere normalmente inaccessibili.

Stimolo alla ricerca e valorizzazione

  • Invito allo studio e all’identificazione di attribuzioni sconosciute (opere anonime di grande interesse).
  • Presentazione di Bartolomeo Spenger e la sua Madonna della mela, analisi di collegamenti tra Rinascimento italiano ed Europa centrale.
  • Discussione su dipinti incompleti e attribuzioni di ambito veronese/tintorettiano, osservazioni sulle tecniche di luce e sulla modernità della pittura.

Sezione dedicata al paesaggio e conclusioni didattiche

  • Esplorazione di frammenti attribuiti a Salvatore Rosa, scuola fattorettesca e paesaggi pre-romantici di Rosa da Tivoli.
  • Riflessione sulla circolarità della mostra, presenza di opere che creano rimandi tra passato e presente, tra pubblico e privato.
  • Invito finale alle domande e alla responsabilità del pubblico nella fruizione attiva dell’arte.

Riflessioni e osservazioni critiche

  • La varietà dei livelli di preparazione degli studenti ha richiesto una flessibilità espositiva e spazio per domande e chiarimenti.
  • La presentazione di opere di artisti locali stimola forme di partecipazione proattiva e arricchisce la memoria collettiva.
  • Il ritmo della lezione e il dosaggio degli esempi sono fondamentali per mantenere viva l’attenzione e favorire l’assimilazione delle conoscenze.
  • La riflessione sulla dimensione emotiva della visita (assenza di vetro, vicinanza fisica alle opere) suggerisce un approccio pedagogico esperienziale.
  • La mostra favorisce l’interdisciplinarità, offrendo spunti sia storici, che tecnici, stilistici e di mercato dell’arte.

Feedback degli studenti

  • “L’esposizione ha reso la visita coinvolgente, permettendoci di avvicinarci alle opere come non avviene solitamente nei grandi musei; la varietà delle spiegazioni e la possibilità di porre domande hanno arricchito notevolmente la nostra comprensione dell’arte locale e del suo contesto storico.”



Al via il 20 ottobre al Teatro delle Muse di Ancona le 11 serate-evento del ciclo di incontri L’alfabeto della Memoria a cura di Marche Teatro

Al via il 20 ottobre al Teatro delle Muse di Ancona le 11 serate-evento del ciclo di incontri L’alfabeto della Memoria a cura di Marche Teatro. Si parte lunedì alle ore 19.30 con Eugenio Barba fondatore e direttore dell’Odin Teatret, è ritenuto l’ultimo maestro teatrale occidentale vivente con lui sul palco l’attrice e regista Julia Varley storica e fondamentale presenza dell’Odin Teatret che assieme a Eugenio Barba porta avanti tutti i progetti.

Con dimostrazioni pratiche e riflessioni, Eugenio Barba e Julia Varley affronteranno i diversi aspetti del rapporto dell’attore con lo spazio (GLI SPEAZI DEL TEATRO).

Esiste uno spazio esterno, geografico, che abbraccia l’attore sul palco. Esiste uno spazio interiore fatto di immagini e motivazioni. Lo spazio danza e si trasforma attraverso il movimento dell’attore. La voce crea spazi intimi e panorami lontani. A teatro, spazio e tempo creano flussi e ritmi che influenzano la percezione dello spettatore.

Gli spettacoli di gruppo dell’Odin Teatret utilizzano uno spazio “fiume”, con gli spettatori disposti su due lati del palco. Ciò presuppone una tecnica attoriale capace di muoversi contemporaneamente in direzioni diverse, con una drammaturgia del corpo già implicita in ogni azione.


Gli incontri show sono tutti al Teatro delle Muse e sono moderati dall’attrice e performer Annalisa Canfora.

L’alfabeto della memoria vuole essere allora uno spazio di riflessione artistica e disordinata su come si vive, si accetta, si cavalca il cambiamento. Su come cambiano le parole e il senso che hanno per noi e per la società. È un alfabeto tematico sul quale sono stati invitati a discutere, riflettere e proporre punti di vista, i personaggi più in vista nel campo del giornalismo, dello spettacolo, dell’imprenditoria, della letteratura.


Dopo al data del 20 ottobre gli appuntamenti proseguiranno lunedì 3 novembre con il Presidente della Biennale di Venezia Pietrangelo Buttafuoco che presenta Rivista edita dalla Biennale di Venezia. Pensata e realizzata esclusivamente in formato cartaceo, ogni numero di Rivista è dedicato a un tema monografico e accoglie interventi, testimonianze, e contributi inediti ed esclusivi, firmati da artisti, studiosi e figure di rilievo del panorama culturale e della società civile, sia italiana che internazionale.


Lunedì 24 novembre arriva sul palco delle Muse il politico, giornalista, scrittore e regista Walter Veltroni, che tratterà il tema della Comunità; martedì 2 dicembre è con noi la giornalista e scrittrice Concita De Gregorio che parlerà di Madri.


Venerdì 9 gennaio l’incontro è con l’imprenditore Oscar Farinetti sul tema del Silenzio, mercoledì 28 gennaio è la volta del cantautore Niccolò Fabi che tratterà il tema della Libertà, lunedì 16 febbraio la scrittrice Chiara Valerio ci parla di Fraintendimenti.


Poi ancora giovedì 5 marzo è la volta della scrittrice, conduttrice radiofonica e autrice televisiva Chiara Gamberale e della Trasformazione, lunedì 30 marzo il giornalista e scrittore Marcello Veneziani che ci parlerà di Disamore e amore.


Lunedì 13 aprile l’incontro è con il critico letterario e scrittore Emanuele Trevi affronta il tema degli Adattamenti. Chiude il ciclo di appuntamenti martedì 28 aprile lo scrittore, giornalista, critico letterario, curatore editoriale, poeta Roberto Cotroneo e ci parlerà di Perturbamenti.


Il programma degli incontri de L’Alfabeto della Memoria è sostenuto dall’Università Politecnica delle Marche. Per gli studenti dell’Università Politecnica delle Marche gli appuntamenti sono tutti ad ingresso gratuito mostrando il tesserino in biglietteria e ritirando lì direttamente il biglietto fino ad esaurimento posti.

Il prezzo del singolo biglietto è €6,00 posto unico e sono acquistabili su vivaticket.it o in biglietteria del Teatro delle Muse escluso l’appuntamento del 3 novembre con Pietrangelo Buttafuoco che è gratuito per tutti previa prenotazione del posto sulla piattaforma eventbrite.


Info biglietteria Teatro delle Muse 071 52525 biglietteria@teatrodellemuse.org e ufficio gruppi 071 20784222 info@marcheteatro.it


Marche Teatro_ è sostenuto da Comune di Ancona/Assessorato alla Cultura, Regione Marche/Assessorato alla Cultura, Ministero della Cultura, Camera di Commercio delle Marche in collaborazione con: Banco Marchigiano, FMG Frittelli Maritime Group, Pastificio Luciana Mosconi, CO.PE.MO..

www.marcheteatro.it


Ecco il calendario di “L’Alfabeto della Memoria” al Teatro delle Muse di Ancona, stagione 2025–2026. Gli incontri si tengono alle ore 19:30 nella Sala Grande o al Ridotto

Questo ciclo di 11 serate, ideato da Marche Teatro e moderato da Annalisa Canfora, propone un viaggio attraverso le parole e i cambiamenti della società, con ospiti di spicco del giornalismo, della cultura, dello spettacolo e dell’imprenditoria. Ogni appuntamento è dedicato a una lettera dell’alfabeto e al suo significato simbolico.


📅 Calendario degli incontri

Data Ospite Lettera Tema
20 ottobre 2025 Eugenio Barba O Odin Teatret
3 novembre 2025 Pietrangelo Buttafuoco R Rivista della Biennale
24 novembre 2025 Walter Veltroni C Comunità
2 dicembre 2025 Concita De Gregorio M Madri
9 gennaio 2026 Oscar Farinetti S Silenzio
28 gennaio 2026 Niccolò Fabi L Libertà
16 febbraio 2026 Chiara Valerio F Fraintendimenti
5 marzo 2026 Stefano Massini T Teatro
19 marzo 2026 Daria Bignardi V Verità
9 aprile 2026 Alessandro Baricco E Epica
28 aprile 2026 Roberto Saviano D Dissenso

🎟️ Prenotazioni e biglietti: disponibili sul sito di Marche Teatro marche teatro.




Wunderkammer Pesaro 2025. Sabato 18 ottobre ore 17 alla Sala Repubblica del Teatro Rossini di Pesaro appuntamento con “Voci d’amore”

Sabato 18 ottobre ore 17 alla Sala Repubblica del Teatro Rossini di Pesaro, appuntamento con “Voci d’amore”, uno spettacolo ideato da Claudio Rastelli per pianoforte (Federico Nicoletta) e voce recitante (Diana Höbel), che unisce amori vissuti, documentati, oppure leggendari, misteriosi, occultati, inventati, alle musiche di Beethoven, Schubert, Schumann, Wagner/Liszt, Debussy, Šostakovič e Rastelli. 

Federico Nicoletta, al pianoforte, e Diana Höbel, autrice e voce recitante, sono i protagonisti di “Voci d’amore”, lo spettacolo ideato da Claudio Rastelli in scena sabato 18 ottobre ore 17 alla Sala Repubblica del Teatro Rossini di Pesaro, nel quadro del cartellone di concerti ed incontri curato da Wunderkammer Orchestra Ets in collaborazione con Comune di Pesaro e Amat, e con il sostegno di Sistemi Klein (main sponsor), Morfeus, Riviera Banca, Giardino di Santa Maria. 

“Voci d’amore”, produzione degli Amici della Musica di Modena, è composto da una selezione di brani di Mozart, Beethoven, Schubert, Schumann, Wagner, Debussy e Šostakovič, interpolati da sette melologhi composti da Claudio Rastelli, sui quali scorrono le parole dell’attrice, in un crescendo di partecipazione e immedesimazione con gli amori evocati. 

Amori vissuti, documentati, oppure leggendari, misteriosi, occultati, inventati e musiche scorrono insieme, e portano gli ascoltatori nell’intimità delle vite e delle opere di grandi compositori. L’amore misterioso: Antonie Brentano, la più accreditata “Immortale Amata”, e il lied An die Geliebte di Beethoven scritto per lei. L’amore leggendario: Tristano e Isotta e la Morte di Isotta di Wagner/Liszt. Gli amori proibiti di Schubert, e quelli inventati da Pierre Louys (Le Chansons de Bilitis, messe in musica da Debussy). L’amore coniugale “perfetto” di Schumann e della moglie-musa Clara Wieck, e gli amori meno perfetti di Šostakovič e Mozart. La drammaturgia originale è nata a partire da biografie, saggi musicologici, lettere, testi letterari e poetici. 

Il programma della serata 

C. Rastelli (1963*), “Un lungo grido d’amore” 

R. Schumann (1810-1856), Fantasia in do maggiore. op.17 (1836) 

C. Rastelli, “Un padre cavalca nella notte” – (F. Schubert) 

F. Schubert (1797-1828), Erlkönig (Il re degli Elfi, 1815), trascriz. F. Liszt 

C. Rastelli, “Due madri” 

D. Šostakovič (1906-1975), I movimento dalla Sonata per pianoforte in si minore n.2 op.61 (1943) C. Rastelli, “L’altra notte” 

C. Debussy (1862-1918), Pour invoquer Pan, dieu du vent d’été, da Six épigraphes antiques (1914) W. A. Mozart (1756-1791), da Il Flauto magico: Duetto Papageno/Papagena 

C. Rastelli, “Il tuo fedele Ludwig” 

L. van Beethoven (1770-1827), An die Geliebte (All’amata, 1811) 

C. Rastelli, “Melancolia” 

R. Wagner (1813-1883), Isoldes Liebestod (Morte di Isotta, 1867), trascriz. F. Liszt C. Rastelli, Epilogo: “Ecco le voci d’amore”

Gli artisti 

Diana Höbel è un’attrice, autrice e regista.Diplomata alla scuola diteatro Paolo Grassi diMilano, come autrice e interprete ha creato progetti originali per diversi enti e istituzioni, tutti caratterizzati da un puntuale lavoro sulla parola: i monologhi di teatro civile Pasolini: il caos contro il terrore, Carmen, Punto di fusione; i melologhi Golem, creatura creante, Voci d’amore, Schubert, una vita da outsider, Gerarchia e privilegio; nonché spettacoli di teatro-scienza per Inaf, Sissa, Ego. Ha realizzato biografie teatral-musicali e alla figura di James Joyce e a capitoli dell’Ulisse ha dedicato spettacoli prodotti dal Museo Joyce di Trieste. 

Federico Nicoletta si è esibito da solista per il Maggio Musicale Fiorentino, per il Teatro alla Scala (Kammermusik n. 2 di P. Hindemith), per la Società dei Concerti di Milano in Sala Verdi, per l’apertura della stagione da camera 2022 dell’Accademia di Santa Cecilia, con l’Orquesta RTVE-Radio Televisión Española, i Nürnberger Symphoniker, la Filarmonica Toscanini, l’Orchestra Sinfonica Verdi di Milano, l’Orchestra Giovanile Italiana. 

Nel 2016 gli è stato assegnato il 2° premio e il premio della critica al Concorso Pianistico Internazionale “Rina Sala Gallo” di Monza e nel 2018 il Premio Finalista al XIX Concurso Internacional de Piano de Santander “Paloma O’Shea”. 

Si dedica con grande passione al repertorio operistico e alla musica da camera, collaborando con le prime parti delle orchestre di Teatro alla Scala, Berliner Philharmoniker, London Philharmonic, Opéra de Paris, Philadelphia, Cleveland, Metropolitan Opera, e con gruppi specializzati nel repertorio contemporaneo, per società concertistiche e teatri quali Festival MiTo, Biennale di Venezia, Teatro Comunale di Bologna, Regio di Parma, Lingotto di Torino, Tokyo Bunka Kaikan, Ravenna Festival. Per la stagione 2019/2020 è stato Artista in residenza per la Società dei Concerti di Milano. 

Diplomato con lode all’Accademia di Santa Cecilia con Benedetto Lupo, alla Scuola di Musica di Fiesole con Bruno Canino (musica da camera) e Pietro De Maria (pianoforte), a Napoli e Parma con Stefania Bertucci, Pierpaolo Maurizzi e Pietro Veneri (Direzione d’orchestra), è capo dipartimento di Pianoforte e docente del Master di II livello Play&Rec del Conservatorio di Rovigo. 

Claudio Rastelli.Compositore, divulgatore, docente e pianista inizia gli studi musicali a otto anni nella classe di violino di Alessandro Materassi. Anni dopo comincia gli studi di composizione e di pianoforte, diplomandosi in entrambi al Conservatorio di Parma. Ha studiato all’Accademia Chigiana di Siena con FrancoDonatoni e alla Scuola di Musica di Fiesole conCamillo Togni, senz’altro la figura più importante nella sua formazione di compositore. Allievo di Daniela Landuzzi per il pianoforte, dopo il diploma si perfeziona con Pier Narciso Masi. Dal 1991 a oggi le sue musiche (da camera, per orchestra, per il teatro) sono state eseguite in numerosi paesi europei, Stati Uniti e Giappone da solisti e formazioni come Ex Novo Ensemble, Icarus Ensemble, Quartetto di Torino, AdM Ensemble, Duo Pepicelli, Frankfurt Strings, Wunderkammer Orchestra, Alfonso Alberti, Aldo Orvieto, Ciro Longobardi, Emanuele Arciuli. Oltre alle composizioni originali, la sua produzione comprende rielaborazioni (come i Travestimenti n.1-2-3 da J. S. Bach, Piccole Melodie per la Memoria da B. Bartók, lo spettacolo teatrale Babar da F. Poulenc, con Teatro Gioco Vita, che ha effettuato quasi 200 repliche tra Italia, Europa e Stati Uniti) e trascrizioni da numerosi autori (particolarmente apprezzate quelle delle Sonate per pianoforte di V. Ullmann). Sue composizioni sono state trasmesse da RAI RadioTre e da RAI 5; l’ultima diffusa è il melologo Sopravvissuti (da George Tabori), con Elio de Capitani e AdM Ensemble. Progetta e partecipa a numerose attività di divulgazione e di approfondimento tenendo incontri, conferenze, laboratori e lezioni-concerto per istituzioni musicali, università e scuole. Ogni anno centinaia di adulti/ragazzi/bambini partecipano alle sue proposte. È titolare della cattedra di Pratica e lettura pianistica al Conservatorio di Trieste. Dal 2001 è direttore artistico degli Amici della Musica di Modena. 

Biglietti 

Intero €20 | Ridotto €15 (Soci WKO) 

Online al link https://www.vivaticket.com/it/ticket/voci-d-amore/278735 

Biglietteria Teatro Rossini 

Info e contatti 

Cell. +39 366 6094910; info@wunderkammerorchestra.co