Gua sha, l’antichissima tecnica di bellezza cinese per un massaggio facciale ringiovanente

di Federica Buroni

Eccolo, il super beauty tool.  Super nel senso di antico. Di più. Antichissimo. E’ il gua sha, uno strumento di bellezza di origine cinese, che merita un capitolo a parte in questa lunga storia di wellness. Viene utilizzato da millenni per massaggiare e tonificare la pelle di viso e corpo ma soprattutto viso. Specie in questi ultimi tempi, si sta diffondendo in modo consistente tanto da diventare una vera e propria mania: si tratta di una tecnica di massaggio facciale, il top per dare tono e sollevare il volto in modo naturale. I dettagli? Serviti su un piatto d’argento.

Gua sha

Cosa è

La parola deriva dal cinese Gua, strofinare, e sha, calore: indica la vetusta tecnica di far scorrere pietre piatte di giada o quarzo per eliminare il calore in eccesso da viso e corpo. Il calore, infatti, è considerato come causa di patologie infiammatorie nell’antica Cina. Questa tecnica, basata sui principi della medicina tradizionale cinese, stimola la microcircolazione del sangue e agisce sul sistema linfatico. In questo modo, si drena, si sgonfia e si tira il viso come fosse un trattamento di lifting. Ma in forma del tutto naturale.  Provare per credere.

Gua sha

I benefici

I benefici di questo massaggio sono svariati. Già, perché grazie al calore prodotto dallo sfregamento, si possono sciogliere tensioni muscolari, dare ossigeno alla pelle, sgonfiare borse e occhiaie e perfino ridefinire i contorni dell’ovale del volto. L’importante, in questo caso come sempre del resto, è il fatto di ripetere questi movimenti con coerenza e con costanza per aiutare ad avere l’effetto lifting e quindi scolpire ed illuminare il viso. Ulteriore suggerimento: applicare un buon prodotto anti-age per il massaggio contribuisce a diminuire e ridurre piccole rughe e segni di espressione.

Gua sha

La pietra da scegliere e le tecniche da usare per il gua sha

Per effettuare un massaggio facciale con questo sistema, si può optare per pietre diverse con diverse forme e materiali. Per chi si approccia a questa tecnica per la prima volta, sarebbe preferibile una pietra piatta con la forma a cuore allungata, il massimo per tracciare in modo soft i contorni del viso. Per quanto concerne la scelta della pietra, è un fattore personale e si basa sui principi della cristalloterapia. Ad oggi, le pietre più gettonate sono il quarzo rosa che simboleggia amore e femminilità e la giada, pietra preziosa lenitiva e calmante.  Quanto alle tecniche da usare, per evitare problemi alla pelle come arrossamenti o irritazioni, il massaggio gua sha deve ssere effettuato con molta delicatezza e una leggera ma ferma pressione. Un’altra regola davvero importante per ottenere risultati soddisfacenti è quella di usarlo su una pelle idrata bene, ancora meglio se prima si passa un olio elasticizzante per consentire alla pietra di scivolare. Tra i prodotti da usare,  si possono scegliere oli botanici ricchi di vitamine, omega 3 e antiossidanti ma anche acido ialuronico o prodotti a base di polifenoli, peptidi biomimetici, staminali vegetali. O acidi grassi, vitamina E.




Vuoi una pelle più giovane che allontani i segni dell’invecchiamento? Ecco il lifting del vampiro

Federica Buroni

Giovani e belle senza  bisturi? Possibile. Negli ultimi anni, la medicina estetica, ancor più forse della chirurgia plastica, ha compiuto passi da gigante sia nei materiali utilizzati, più sicuri e duraturi, sia nelle tecniche, sempre più efficaci e meno invasive.

Così è la Prp sul viso, la procedura che utilizza il plasma ricco di piastrine. Obiettivo: rendere la pelle più compatta e luminosa. “E’ conosciuta anche come lifting del vampiro – fa sapere Fabrizio Fracassi, chirurgo estetico con vari studi nelle Marche tra cui Ancona, Jesi e Pesaro – ; l’effetto è quello di produrre una rigenerazione dei tessuti tramite una tecnica del tutto naturale e mininvasiva, basata sull’uso di un mix di sostanze”.  

I vantaggi? Veloce, indolore , non costosa e dai risultati immediati e anche duraturi nel tempo se si considera che vale la bellezza di almeno 6 mesi.

Il lifting del vampiro

Il lifting del vampiro

Un nome, un programma. La premessa: una delle ultime novità,  spiega il chirurgo, “è l’associazione di tre metodiche che consente di ottenere un ringiovanimento notevole sulla pelle”. Quindi, la tecnica.  Stiamo parlando delle Prp, piastrine che sono fattore di crescita endogeno, acido ialuronico, fattore antiaging esogeno e il botox inoculato “non sul muscolo ma sulla pelle” con l’intento di creare maggiore turgore. Grazie a questa tecnica, “i fattori di crescita iniettati nel derma creano la stimolazione di nuovo collagene e di cellule nuove rallentando il normale processo di invecchiamento dei tessuto”. Il trattamento è servito.

E’ noto: la pelle del viso subisce, con il trascorrere del tempo, una graduale perdita di collagene, idratazione e tonicità ed è così che si formano rughe come le temibili zampe di gallina. “Andando però a nutrire in modo profondo i tessuti – sottolinea l’esperto -, la pelle acquista di nuovo vigore e bellezza apparendo anche più sana”. 

Il lifting del vampiro

La tecnica: come funziona

I dettagli. Questa tecnica è molto semplice e  rapida. “La paziente – chiarisce Fracassi –  viene sottoposta ad un prelievo di sangue che viene centrifugato per separare ed ottenere le piastrine; quest’ultime, poi, vengono inserite in una siringa e inoculate nella pelle con la tecnica dei micro ponfi”.

Tocca poi al botulino. Che, associato alle piastrine, “viene iniettato sempre con la tecnica dei microponfi sulla cute: è una novità perché consente un effetto lifting. Così, la pelle appare più distesa con la scomparsa delle rughe su viso, collo, décolleté e regione inter mammaria. E’ da sottolineare che la tossina botulinica di nuova generazione consente una durata di circa 6 mesi con effetti collaterali praticamente inesistenti”.

Lo step finale? Le iniezioni di acido ialuronico e  vitamine. Spiega Fracassi:  “la biostimolazione permette di ripristinare volumi,  reidratare in modo profondo  e quindi di rimettere in funzione i meccanismi di crescita e turnover della pelle. In questo modo, il metabolismo viene riattivato, si contrasta la perdita di collagene e il processo di invecchiamento si riduce impedendo l’azione citotossica su radicali liberi, sui fibroplasti e sul tessuto connettivato e dermico”.




I cosmetici devono essere bio e naturali, il boom nel segno del green

Federica Buroni

E’ sempre più diffuso e rappresenta una delle rivoluzioni più significative del nuovo millennio.  Stiamo parlando del green che ha ormai conquistato le menti e i mercati di tutto il mondo. Ma cosa sono i cosmetici bio? E quelli naturali o i cruelty free? Domande alle quali è importante dare una risposta, specie oggi in un mondo globalizzato, stracolmo di prodotti di ogni tipo e natura, talora  nociva.

cosmetici naturali

Cosmetici naturali

Va detto che, per il settore, la legislazione è carente nel senso che non ci sono ancora parametri precisi che stabiliscano cosa possa essere definito naturale  oppure no. Per questo, sono sorti enti e certificazioni che si occupano di dettare delle regole. Così è Natrue, Cosmos, Ecocert, Icea, Aiab, Ccpb e altri ancora. Individuano criteri non univoci, che variano. Così per esempio Natrue sostiene la naturalità del prodotto sulla base della categoria cui appartiene mentre Ccpb definisce naturale il prodotto che contiene almeno il 90% degli ingredienti naturali. In linea generale,  come sottolineano numerosi esperti, si classificano come naturali i cosmetici che non contengono ingredienti di derivazione chimica  ma solo di derivazione vegetale.

biocosmesi

Cosmetici biologici

Anche in questo caso, non esiste una normativa ad hoc. Di nuovo, quindi, i vari “bollini” delle certificazioni che si trovano sui prodotti da parte di enti che, da parte delle aziende, si occupano di verificare che il prodotto sia davvero biologico. Ccpb, per esempio, considera bio i cosmetici  con almeno un 95% di ingredienti provenienti da agricoltura biologica.  Oggi, circa il 10% dei cosmetici sul mercato italiano ha una certificazione bio.  Tra bio e naturali c’è comunque differenza.  Il cosmetico naturale  non dovrebbe contenere ingredienti di derivazione chimica, il bio invece ha alla base la naturalità dei suoi ingredienti e deve contenere una significativa percentuale d’ingredienti estratti da piante coltivate secondo criteri biologici.

Cosmesi vegana

Cosmetici green, cruelty free e vegani

Con il termine green s’intende una serie di prodotti con ingredienti naturali, privi di sostanze chimiche.  Quindi, senza profumi, conservanti, sostanze chimiche, parabeni,  che sono un tipo di conservanti, ma anche i peg, composti molto inquinanti. In realtà, le norme attuali non forniscono una definizione di cosmetico green ma, tra il 2016 e il 2017, è stato costituito lo standard internazionale Iso 16128 che offre linee guida e criteri comuni in materia. Quanto ai cosmetici cruelty free, si tratta di quei prodotti creati senza mai effettuare test su animali sia per quanto riguarda i singoli ingredienti sia il composto finito.  Una dicitura diversa da “prodotto non testato su animali” che  significa  solo che non sono stati compiuti esperimenti sugli animali per quanto concerne il prodotto finito. I cosmetici vegani, invece, sono quelli che non contengono alcun ingrediente derivato da animali ma questo non significa che siano necessariamente naturali.

Certificazioni cosmetici

Cosmetico sostenibile e olio di palma

L’ultimo capitolo, se così si può dire, riguarda il cosmetico sostenibile ovvero quando l’azienda che lo produce mette in atto una serie di scelte per ridurre al minimo l’impatto della produzione sull’ambiente. La questione, invece, dell’olio di palma nei cosmetici è tuttora aperta. Infatti, è una sostanza necessaria alla produzione degli stessi perché serve come emulsionante. Nel 2004, però, è stata istituita la Tavola rotonda per l’olio di palma  sostenibile, anche se non viene ritenuta affidabile da molti.




Grande successo al Politeama di Tolentino per il Workshop dedicato al benessere olistico con Sergio Muniz, Morena Firpo e Sibilla Leanza

Si è svolto sabato 14 maggio, al Politeama di Tolentino, il workshop “Insieme per la pace interiore” con Sergio Muniz, Morena Firpo e Sibilla Leanza: grande successo per l’evento che ha visto la partecipazione di oltre 25 iscritti da tutta la provincia.


Il workshop aveva l’intento di riscoprire la propria serenità interiore, attraverso discipline olistiche come la Bioenergetica, lo Yoga, la meditazione e l’ascolto di musica devozionale. Un percorso che i tre operatori olistici hanno svolto con tutti i partecipanti, nel corso di 5 ore, nella sala polivalente del Politeama.


Abbattere le corazze che si formano nella personalità, favorire l’armonia tra corpo, mente e spirito, liberare la mente con la meditazione e ritrovare la serenità con l’ascolto di canti e musiche spirituali, ha generato in ogni partecipante un senso armonico del proprio io interiore, con un grande successo della manifestazione.


Nella parte finale, Sergio Muniz e Morena Firpo, si sono esibiti in un concerto di musiche devozionali, presentando in anteprima il proprio cd, in uscita a giugno, dove hanno unito le melodie della musica tradizionale indiana ai ritmi pop contemporanei.


L’evento è stato organizzato da Sibilla Leanza che svolge da oltre 25 anni la propria attività olistica in provincia, attraverso la Bioenergetica, lo Yoga e la Naturopatia.


Il Politeama è stato felice di aprire le sue porte anche alla nuova cultura del benessere che, oltre alla pratica olistica, vede protagonista l’universo della musica.




Ecco il bakuchiol, l’alternativa naturale al retinolo

Federica Buroni

Sempre belle e in salute. Ancor più ora,  con il bakuchiol, l’alternativa naturale al retinolo. E’ una delle ultime mode, ormai molto diffuse  tanto che una star come Gwineth Paltrow  lo ha utilizzato per creare una linea di skincare Goop Beauty, un olio per il viso, a base di un prodotto che la stessa attrice definisce miracoloso per ridurre le rughe e rendere la pelle più compatta e luminosa. Bellezza e benessere a braccetto. Un binomio davvero da guinness.

bakuchiol fiore

Cosa è

Il bakuchiol viene estratto dai semi di Psoralea corylifolia, più nota come Babchi, che si trova in Asia, India e Cina. E’ sempre stato utilizzato nella medicina ayurverdica e in quella cinese. Usato puro o assieme ad altri ingredienti come la vitamina C, per creare prodotti di skincare , il bakuchiol ha molte proprietà: è ottimo contro le rughe, contro l’acne ma è anche in grado di stimolare la produzione di collagene e di elastina. Inoltre, attenua e non poco le macchie scure della pelle. Ecco perché come prodotto è molto simile al retinolo, composto fondamentale nella lotta contro l’invecchiamento cutaneo. La differenza, però, è che si tratta di un ingrediente del tutto naturale e, quindi, privo di controindicazioni e possibili effetti nocivi. Non a caso può essere usato anche in gravidanza e in allattamento.

Le proprietà

Il bakuchiol è un derivato dai semi di Babchi, una pianta che si presenta come un composto oleoso e sin dall’antichità è considerato una sorta di elisir di bellezza. E’ infatti un’ottima alternativa naturale al retinolo e al botox.  Per questo, tutte le creme e i sieri che lo contengono svolgono una funzione antiage importante ma sono anche ottimo supporto nella lotta contro l’acne e le macchie scure che, specialmente con l’avanzare dell’età, sono sempre più numerose.  Ma non c’è solo questo. Il bakuchiol, infatti, stimola anche la rigenerazione cellulare e dunque la produzione di collagene ed elastina. Il tutto senza avere eventuali effetti collaterali come potrebbe averli il retinolo. Che, per esempio, non può essere utilizzato dalle donne incinte. Senza contare che questo prodotto non dà problemi di fotosensibilizzazione: a differenza dei cosmetici a base di retinolo, i prodotti con il bakuchiol si possono usare sia di giorno sia di notte senza  particolari precauzioni. Il retinolo è un derivato dalla vitamina A e, proprio per ciò, non essendo naturale, può causare prurito o irritazione. C’è anche uno studio che conferma la validità del bakuchiol: è targato 2018 ed è del British Journal of Dermatology . Si tratta comunque di un composto nuovo e ancora poco studiato , che però ha già suscitato l’interesse di molti brand cosmetici.

bakuchiol cosmesi

Come agisce

Questo prodotto agisce sulla pelle con un leggero effetto esfoliante che elimina le cellule morte e questo, naturalmente, favorisce la rigenerazione cellulare ; inoltre assicura un’ idratazione profonda ed intensa. Il bakuchiol fa già parte di molte creme antiage. Gli esperti sconsigliano di usarle dopo aver fatto un peeling poiché l’iperstimolazione della cute potrebbe limitare l’assorbimento di questo principio attivo.  




La ricerca della felicità inizia dalla sostenibilità alimentare, prosegue il progetto del Green Social Club con la nutrizionista Elisa Pelati e il Maitre Chocolatier Stefan Krueger

Nuovi appuntamenti con il progetto “La ricerca della felicità”, l’ambiziosa iniziativa del Green Social Club, in collaborazione con l’Istituto Caio Giulio Cesare di Osimo e capace di definire il primo itinerario educativo per la consapevolezza eco-sostenibile rivolto agli studenti di ogni ordine di istruzione. In due step il 21 e il 23 aprile e il prossimo 4 e 5 maggio l’alimentazione diventa il focus centrale dell’iniziativa grazie a “Felicemente nutriti” La sostenibilità nell’alimentazione un vero e proprio excursus teorico e laboratoriale nel mondo della nutrizione consapevole rivolto alle classi seconde della scuola secondaria di primo grado, il cui coordinamento è affidato al Prof. Vincenzo Bondanese.


Durante la dinamica attività formativa la nutrizionista Elisa Pelati, attraverso la degustazione dell’uva passa, illustra agli studenti i nove tipi di “relazione con il cibo” che l’alimentazione consapevole (mindful eating) ci educa ad ascoltare: fame degli occhi, fame del tatto, fame delle orecchie, fame del naso, fame della bocca, fame dello stomaco, fame cellulare, fame della mente, fame del cuore. Il Maitre Chocolatier Stefan Krueger coinvolge i ragazzi con degli assaggi di cioccolato al fine di insegnare che il piacere del gusto passa per la coscienza e il discernimento di ciascuno.  E che scegliere in maniera consapevole è il primo passo per un vero rispetto di sé.

Come spiegare ai più giovani che il benessere di ciascuno dipende da quello di tutti? Quali tasti occorre toccare per far comprendere che il futuro è una tela da dipingere insieme accostando i colori senza escluderne nessuno? A tentare di raggiungere l’ambizioso obiettivo è il  Green Social Club, network di imprese e liberi professionisti impegnati nella promozione dell’innovazione ambientale che,  in collaborazione con l’’Istituto Comprensivo Caio Giulio Cesare di Osimo,  ha messo a punto,  per la prima volta nell’ambito della Settimana della Scienza, il progetto di eco-education d’avanguardia “La ricerca della felicità”. L’iniziativa contribuisce, in modo originale, a trattare il tema della sostenibilità.ambientale declinato nella felicità dell’essere, del fare e dell’amare attraverso una serie di incontri formativi rivolti a bambini e ragazzi di ogni ordine di scuola.


Il nostro gruppo di aziende ed esperti impegnati nella costruzione di un futuro green oriented,   ha voluto mettere, per la prima volta, le nostre energie al servizio della scuola per creare negli studenti una nuova consapevolezza capace di renderli cittadini consci di dover fondare il domani su basi solide di solidarietà, responsabilità e rispetto” ha affermato Elisabetta Pieragostini Presidente del GSC. “La nostra filosofia– continua la Pieragostini- è imperniata sul concetto del dono e sulla necessità di mettere in rete i vari attori della complessa società in cui operiamo”.


All’aria aperta o nelle aule dell’Istituto Comprensivo Caio Giulio Cesare di Osimo si terranno laboratori pratici, ricerche, lezioni, uscite didattiche e altre attività ispirate ai principi di Agenda 2030, per parlare di energia pulita, cambiamenti climatici, salute e benessere, alimentazione e in grado di animare un intero periodo dell’attività curricolare. I destinatari di questa nuova frontiera del green learning marchigiano  sono gli alunni della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado e le loro famiglie. Tutti i materiali prodotti dagli alunni delle classi partecipanti saranno al centro di un evento espositivo ad hoc. Il gran finale è previsto per sabato 28 maggio, presso il parco dell’Astea, con una giornata aperta ad allievi e famiglie e condotta dalla psicologa e mental coach Roberta Cesaroni con un focus sull’argomento principe dell’iniziativa: una nuova idea di felicità. 


La nostra offerta formativa– ha sottolineato Fabio Radicioni, dirigente scolastico dell’I.C. Caio Giulio Cesare “è caratterizzata, ormai da molti anni, da un progetto finalizzato a stimolare, nei nostri alunni, l’amore per il sapere scientifico attraverso metodologie didattiche che hanno nella laboratorialità un aspetto determinante. Nel 2022 abbiamo arricchito questa progettualità  grazie alla collaborazione con il Green Social Club un’organizzazione formata da imprenditori che nel loro lavoro hanno come bussola il rispetto dei principi dell’Agenda 2030.  E’ nato così  un solido itinerario formativo per tutti gli ordini di scuola. L’auspicio è che questa esperienza possa svilupparsi e proseguire in futuro con percorsi sempre nuovi finalizzati ad educare ragazze e ragazzi al rispetto dell’ambiente e, quindi al proprio benessere e alla propria felicità”.




Le ceramidi sono molto importanti per  la salute e la bellezza della pelle

di Federica Buroni

Le ceramidi sono molto importanti per  la salute e la bellezza della pelle. Da un punto di vista tecnico, sono lipidi essenziali per la barriera della pelle; in cosmesi, sono impiegate per ripristinare e mantenere integra proprio la  cute. Spesso, nell’Inci delle creme, si trovano queste sostanze  che  vengono aggiunte anche nei trattamenti beauty top.

Cosa sono

Le ceramidi sono, dunque, sostanze cerose, dei grassi presenti nella pelle e che, insieme a  colesterolo e acidi grassi, sono tra i lipidi fondamentali della barriera epidermica. Il loro compito è quello di garantire la compatezza e la tonicità della pelle proprio fungendo da barriera contro le aggressioni esterne  ma, al tempo stesso, trattengono anche l’acqua all’interno dell’epidermide. In questo modo, si evita la disidratazione. Per questo motivo, hanno una grande importanza per la salute della nostra pelle. E’ proprio grazie alla loro presenza che si possono evitare patologie come la dermatite atopica o la psoriasi le cui cause sono da legare alla carenza di ceramidi.

L’utiizzo in cosmesi

Queste sostanze sono molto usate in cosmesi perché sono capaci di rendere la pelle più compatta, luminosa e anche più sana, naturalmente. Stiamo parlando di principi attivi naturali che si trovano nelle creme da giorno e anche in quelle a protezione solare. Ci sono vari tipi di ceramidi che vengono usate nel settore. C’è anzitutto la ceramide 1, che è quella con la maggiore capacità di trattenere l’acqua nell’epidermide e viene usata, in particolare, in cosmetici che hanno lo scopo di ripristinare la normale barriera lipidica. Quindi, la ceramide 2, che stoppa l’eccessiva evaporazione di acqua dalla cute e rende la pelle più elastica: è la super per pelli secche e mature. C’è poi la ceramide 3 che ha un discreto potere nel ridurre le rughe, quindi la 6 , che leviga la pelle senza irritarla. 

Prodotti naturali o in laboratorio

Le ceramidi che si usano nella cosmesi sono realizzate in laboratorio ma si possono trovare sia in prodotti di origine animale sia in sostanze vegetali. Le ceramidi vegetali si trovano, in gran parte, nella cera d’api, già nota  per le sue proprietà idratanti ed è molto usata in unguenti e stick per le labbra, ma anche nella lanolina, estratta dal vello della pecora dopo che è stata tosata. La lanolina viene utilizzata soprattutto in creme, pomate e saponi tali da rendere la pelle compatta, luminosa e morbida; si può usare su mani e piedi secchi, su scottature e anche su piccole ustioni. Infine, le ceramidi vegetali si trovano nell’olio di jojoba  la cui capacità di idratazione è davvero notevole e così previene anche l’invecchiamento.


Le ceramidi e i capelli

Le ceramidi si trovano anche nei capelli e nelle unghie e hanno sempre un ruolo decisamente importante. E questo perché agiscono come unificante della cuticola e della corteccia del capello consentendo così di ritrovare un equilibrio.  Proprio per questo motivo, uno shampoo e un balsamo a base di ceramidi sono fondamentali per mantenere una bella chioma possente.




Il Carbon peel, il laser contro invecchiamento e inestetismi della pelle

di Federica Buroni

Il laser, elisir di eterna giovinezza? Ci sono tecnologie di ultima generazione che possono rallentare la comparsa dei segni del tempo. Parola di Patrizia Sacchi, medico estetico di Ancona, con studi nella provincia e in tutte le Marche.

Il laser

Intanto, una premessa: “Non c’è un laser universale, quelli più impiegati in medicina estetica sono i vascolari, i pigmentati, quelli ablativi, i frazionali e i nuovi potenti per l’epilazione medica permanente”. Tra le novità, per una pelle bella, sana e di porcellana, c’è un trattamento non invasivo, rapido e indolore: è il Carbon peel. Con risultato garantito. Sottolinea, infatti, Sacchi: “E’ molto amato dalle star americane tanto da essere ribattezzato Hollywood peel o anche Red carpet peel”. Il top, insomma.

Il Carbon peel

E’ una tecnologia capace di donare alla pelle del viso un aspetto fresco, compatto e tonico. Spiega l’esperta: “Può essere utilizzato per vari problemi cutanei dal momento che pulisce a fondo e rigenera la pelle del viso”. E’ molto efficace “sulla pelle grassa ed opaca, quando si è in presenza di pori dilatati o in caso di acne, rughe sottili e texture irregolare”. Non solo: si può fare su ogni tipo di pelle, “migliora la compattezza e la grana della cute e le conferisce, senza effetti collaterali, grande luminosità”.

Contro invecchiamento e inestetismi

In pratica, chiarisce Sacchi, “il Carbon laser peel mixa i benefici del carbone vegetale all’efficacia del laser Q-Switched con modalità picolaser, così da combattere l’invecchiamento cutaneo e molte altre problematiche sempre legate alla pelle”. E questo perché “pulisce a fondo e rigenera l’epidermide”. Inoltre, questo tipo di trattamento è in “grado di intrappolare tutte le tossine responsabili della pelle impura consentendo una detersione cutanea ottimale”.

Come funziona

L’esperta indica i vari step. La seduta “si divide in due parti: durante la prima fase si applica sul viso direttamente la polvere o un prodotto base di carbone naturale, che viene lasciato asciugare e questo permette di portare in superficie tante tossine. Il colore nero del prodotto aumenta l’effetto fototermico dell’area trattata”. Il carbone penetra dentro i pori e si asciuga, poi viene eseguito un passaggio con un laser Pico  q-switched che rimuove le cellule morte, il sebo e le impurità. Ultimo step: “L’energia laser stimola la cute attraverso il riscaldamento e alla fine si crea un effetto di skin-resurfacing  e di profonda esfoliazione. Un successivo passaggio laser rimuove la maschera di carbone”. Risultato? Pelle pulita, ringiovanita e radiosa.        




L’armocromia, disciplina che consente d’individuare una serie di tonalità tali da esaltare i colori naturali del viso

di Federica Buroni

Dimmi che colore preferisci e ti dirò che bellezza sei. Suona un po’ così l’armocromia, disciplina che consente, tramite l’analisi del mix pelle, occhi e capelli, d’individuare una serie di tonalità tali da esaltare i colori naturali del viso. Risultato? Semplice: siamo più belle, in forma e più giovani. Mica male.  Nessun miracolo o magia;  così è la scienza dei colori che ci insegna  a valorizzare la nostra bellezza naturale.  Possiamo, dunque, capire perché alcuni colori ci donano di più e altri no e non solo per l’abbigliamento ma anche per il trucco e la colorazione dei capelli. In una parola,  l’armocromia tira fuori il bello da ciascuno di noi Da chiarire: non è un gioco ma un’indagine profonda che richiede competenza e attenzioni.  Ne sa qualcosa Rossella Migliaccio, curatrice d’immagine ed esperta di colore, fondatrice dell’Italian Image institute e autrice del libro “Armocromia, il metodo dei colori amici che rivoluziona la vita e non solo l’immagine”. Proprio lei, la Migliaccio, ha portato l’armocromia in Italia . Una vera rivoluzione dal momento che ci consente di scoprire tutti i colori e andare alla conquista del mondo.

Armocromia

Le stagioni

Le tipologie cromatiche vengono suddivise in 4 gruppi che corrispondono alle 4 stagioni: primavera, estate, autunno e inverno. Il nome delle stagioni è solo per richiamare il colore della natura nelle sue diverse fasi. Per scoprire a quale stagione si appartiene, si può fare un test oppure rivolgersi ad un professionista del settore. Per un’analisi approfondita, meglio un professionista . Ci sono, però, alcune linee guida per una rapida autoanalisi.  Gli elementi che vengono presi in considerazione dall’analisi armocromatica sono pelle, occhi e capelli (colore naturale, ovviamente) studiandone le caratteristiche cromatiche (sottotono, valore, contrasto e intensità) e replicandole nel look per esaltare i colori. Il primo elemento da considerare è il “sottotono” della pelle, che rappresenta la temperatura del nostro incarnato, che quindi può essere freddo o caldo.

Test fai da te

Se non si ha tempo,  si può il test anche fare on line. L’importante, prima di effettuare il test, è di struccarsi del tutto e d’ indossare una t-shirt bianca; quindi, bisogna munirsi di uno specchio e di una sedia posizionati in una stanza ben illuminata, dove la luce del sole non è diretta; per  capire  a quale stagione si appartiene, basta rispondere ad alcune domande ( il test si trova su Internet). Un test efficace e immediato è anche quello di valutare se stiamo meglio con i gioielli in metallo dai colori caldi come oro, giallo, rosa e rame oppure freddi come argento, acciaio, platino. Vale poi il confronto diretto con i colori , estraendo dall’armadio o dal beauty il contenuto e accostarlo al viso allenandoci così a confrontare le varie tonalità.

Armocromia

Armocromia

Alla Primavera appartengono le persone che hanno la pelle dal sottotono caldo e i  colori sono il pesca, corallo ma anche il rosso geranio e tutti i colori caldi e brillanti; all’autunno, le persone hanno il sottotono caldo e colori sempre caldi come pesca, albicocca, terracotta e mattone. L’estate, in armocromia, è una stagione fredda e le persone estate hanno una pelle molto chiara e rosata e i colori, quindi, sono freddi e chiari, i nude ma anche i rosati e delicati, Infine, l’inverno, la stagione dai color freddi e intensi e i colori top sono bianco e nero ma anche il blu e il verde smeraldo.




Celluma, il dispositivo super efficiente progettato per rendere al top il benessere cellulare

di Federica Buroni

Benedetta tecnologia. Basta uno sprazzo di luce e le rughe spariscono.  Ecco Celluma, dispostivo super efficiente, ancora poco diffuso In Italia ma gettonatissimo negli States, progettato per rendere al top il benessere cellulare. A partire dal rilassamento cutaneo.  Il meccanismo è semplice: la fotobiomodulazione tramite Led stimola la rigenerazione cellulare ed ha un’azione profonda. Anche sul fronte antinfiammatorio e immunomodulante. Si tratta di un pannello flessibile, dotato di Led con 3 diverse lunghezze d’onda. Una piccola bomba di bellezza e benessere.  “E’ un sistema concepito per trattare varie malattie della pelle e dell’apparato scheletrico – spiega Roberto Oldani, titolare del centro Inn Linea di Rimini -; tra i principali usi del Celluma c’è proprio il miglioramento della salute delle cellule riducendo i segni dell’invecchiamento, la riduzione del dolore e l’eliminazione dell’acne”. E, allora, benvenuto Celluma: la certificazione Medical CE e American Fda sono la più elevata garanzia di sicurezza. Basato su un design brevettato, adotta forme che non sono realizzabili da nessun’altra tecnologia al mondo.


Celluma

Il funzionamento

I dettagli toccano all’esperto. “La luminoterapia, attraverso questo dispositivo, riproduce un processo di reazione foto-biochimica naturale per fornire energia luminosa sicura, priva di Uv e a bassa potenza, grazie a dispositivi Led ad alta intensità approvata dalla Fda, la Food and Durg administration”. E’ ottimo, rilancia Oldani, per “la rigenerazione della pelle dopo la chirurgia medica ed estetica e  riduce i tempi di guarigione dei tessuti consentendo di raggiungere risultati eccellenti”.

Celluma

L’anti-aging

“I dispositivi  Celluma impiegano collaudate lunghezze d’onda rosse e vicino agli infrarossi per combattere i segni dell’invecchiamento. Queste lunghezze  d’onda specifiche sono state testate clinicamente per migliorare la capacità naturale dell’organismo di produrre collagene ed elastina attraverso l’attivazione di fibroplasti”, L’effetto sinergico sta nel fatto che “l’organismo viene ottimizzato per ‘autoguarire’. Da subito, quindi, si vedono i primi effetti e cioè: ringiovanimento della pelle e riduzione di rughe e linee sottili”.

Il protocollo

Il protocollo anti-invecchiamento prevede un ciclo di 2-3 volte a settimana con una durata di 15-30 minuti senza tempi di recupero e valido per tutti i tipi di pelle; al termine delle prime 4 settimane, vengono eseguiti confronti per monitorare l’andamento del trattamento. La fototerapia Led può essere utilizzata più spesso se necessario: un uso più frequente può portare a risultati più rapidi.

Celluma

I vantaggi dei pannelli Celluma

Il principale vantaggio, fa sapere il tecnico, “è l’estrema adattabilità dell’apparecchio alla forma del corpo e la vicinanza che può avere in modo uniforme sulla pelle”. L’importanza della posizione del dispositivo e della vicinanza del tessuto “è un aspetto della terapia della luce a Led, che viene spesso frainteso e raramente spiegato in modo efficace.  E’ fondamentale posizionare gli emettitori della luce il più vicino possibile alla pelle per far assorbire al massimo l’energia”. Questo perché, chiude Oldani, “l’efficacia della terapia si lega alla quantità di energia assorbita dai tessuti”.




La Pnei cosmesi, prodotti studiati sulla base di una  stretta connessione tra sistema nervoso, endocrino e immunitario

di Federica Buroni

Belle dentro e fuori. Quando la scienza sposa la bellezza. E si parte dalla pelle,  porta d’ingresso del nostro corpo. Tutto è connesso ed è proprio in questa prospettiva che nascono i neurocosmetici,  la Pnei cosmesi, una formula top di prodotti studiati sulla base di una  stretta connessione tra sistema nervoso, endocrino ed immunitario.  

Una disciplina fresca di concepimento, la Pnei, ovvero la psiconeuroendocrinoimmunologia, fa da sfondo a questo innovativo approccio al beauty  e ai trattamenti estetici.

Obiettivo? Apprendere l’arte del benessere e della felicità.   “La pelle è un tessuto ma è anche un organo trai più importanti, il primo che si forma nella genesi umana – spiega Barbara Burattini, che segue il progetto Pnei nelle Marche – ,è quello che assiste alla formazione di tutti gli organi interni del corpo con i quali resta collegato  attraverso le diramazioni del sistema nervoso centrale”.  Da qui, dunque, muove la filosofia all’origine  di prodotti particolari e made in Italy.  Per acquistarli? Anche sul web con la consulenza della specialista, che può essere richiesta pure on line  così da orientarsi al meglio.

Pnei cosmesi

I neuro cosmetici

Il quadro generale lo traccia Barbara Burattini: “Sono neurocosmetici professionali, molto ricchi di principi attivi, funzionali per rallentare il  processo di maturazione epidermica”.  E ancora: “Nella nostra pelle sono presenti i tre sistemi fondamentali, nervoso, endocrino e immunitario, rappresentati da specifiche cellule interconnesse, ognuna con funzioni proprie”. Il senso della mission? I prodotti Pnei “hanno l’obiettivo d’ interagire con tutti i sistemi tramite una particolare formulazione che si chiama Complex Pnei, una triade di molecole che hanno lo scopo di riconoscere le cellule  e farsi riconoscere provocando una reazione”. Così facendo, «s’innescano connessioni biochimiche che producono i segnali indispensabili per il benessere psicofisico». Ecco perché «Complex Pnei rallenta i processi d’invecchiamento cutaneo, risvegliando tutti quei meccanismi che, con il passare del tempo, perdono la loro funzionalità».

Pnei cosmesi

La composizione

Il cosmetico Pnei si applica sulla pelle. Nell’epidermide, in particolare, sono presenti il sistema nervoso rappresentato dal Melanocita, l’endocrino rappresentato dal meccanismo di Odland, il sisitema immunitario rappresentato dalla cellula di Langerhans.  Se tutto si muove e si connette, si comprende l’importanza del complex Pnei, «formato dal mix di peptidi –fosfolipidi-aloina; il complesso interagisce con i tre grandi sistemi dell’organismo umano». Il tutto, naturalmente, partendo dalla pelle.

Pnei cosmesi

I trattamenti 

I consigli dell’esperta ci guidano nel mezzo della selva oscura. «Se si parla di trattamenti specialistici, per esempio, durante il periodo autunnale viene eseguito un percorso di ristrutturazione della barriera epicutanea che chiama in causa l’utilizzo di tre particolari referenze di casa Pnei: ristrutturante A, per la fase cementante lipofila, il ristrutturante B per la fase cementante idrofila e, infine, la crema stabilizzante per la fase protettiva». L’obiettivo è quello « di consentire un’applicazione epicutanea integrata attraverso un meccanismo definito ‘per affinità elettive’». Belle dentro e fuori.




Cibo e bellezza, un binomio non scendibile e vale per tutti

di Federica Buroni

Cibo e bellezza. Insieme. Già Ippocrtate teorizzava il ruolo top dell’alimentazione per la salute, oggi, la nutriceutica lo ribadisce. Proprio questa nuova disciplina, che rappresenta il connubio tra nutrizione e farmaceutica, indica la strada per la conquista e il mantenimento dell’eterna giovinezza e della salute.

nutricosmetici

In altre parole, creme, trattamenti, composti talora costosissimi hanno un ruolo limitato se non sono abbinati  ad una dieta ricca di sostanze nutritive e micronutrienti.  Ecco, dunque, il vero segreto per avere una pelle più giovane dopo i 30 anni. Un mix servito a tavola e dintorni. La conferma?  Vedere come certi cibi o bevande influiscano, per esempio, sul nostro viso:  chi bene regolarmente due bicchieri di vino al dì ha spesso occhi arrossati, palpebre cadenti, pori dilatati. Chi invece consuma latticini in eccesso spesso mostra palpebre gonfie, borse sotto gli occhi e occhiaie.  Il glutine poi può far comparire guance gonfie o macchie scure intorno al mento. 

nutricosmetici

I nutricosmetici

Da tempo hanno fatto la loro apparizione: i nutricosmetici sono integratori con principi attivi concentrati per migliorare l’aspetto esteriore della pelle, delle unghie e dei capelli. In questo modo, anche i trattamenti estetici avranno performance super perchè si migliora l’efficacia e saranno più duraturi.   Treatwell, il più grande  portuale a livello europeo di trattamenti di bellezza e benessere, pubblica perfino un vero menù della bellezza e cioè il mix di vitamine A, C ed E per mantenere elastica la pelle, i minerali come zinco, ferro e magnesio per i nostri capelli mentre latticini, uova, legumi e riso integrale sono il massimo per unghie sane e forti. Ciliegina sulla torta, contro la ritenzione idrica, niente di meglio che ananas, cetrioli e fragole.

Cibo e bellezza, il binomio da urlo

Una prova ulteriore se ci fosse bisogno: mangiare correttamente è già beauty.  Ed ecco, allora, che per la pelle le vitamine A, C ed E vanno a braccetto , la C, in particolare, svolge un’azione fondamentale per i tessuti senza dimenticare il fatto che aumenta le difese immunitarie; la troviamo negli agrumi, nei broccoli, nelle fragole. La vitamina A, invece, serve per mantenere l’elasticità della pelle: la si trova nelle uova, nel latte. Quanto alla E, protegge dai radicali liberi ed è contenuta nell’olio extravergine. 

Contro la pelle secca, per esempio, oltre a bere almeno due litri di acqua al giorno, è buono mangiare spesso pesce azzurro che contiene anche Omega 3, ottimi per distendere la pelle. Passando ai capelli, lo zinco, contenuto nei piselli e nelle mandorle in particolare, fa quasi i miracoli quanto a renderli robusti e sani: per il top, sarebbe preferibile consumare frutta e verdura ma anche acidi grassi Omega 3 e 6. E pure il ferro aiuta ad infoltire la chioma e lo troviamo nel manzo, nel pesce ma anche nel pollame. E poi c’è il rame, ottimo per i capelli: integratori a parte, è contenuto nella soia, nei fagioli, nelle noci. Il ruolo del magnesio è fondamentale, specie per noi donne: si trova nei legumi, nelle noci e nel pane integrale.  E, sempre per i capelli,  ecco  a voi il calcio, presente nei cavoli, nel pesce e nelle nocciole. Infine, tanto per non farci mancare nulla, anche un pizzico di ayurveda con l’ashwagandha, in grado di aumentare le resistenze dell’organismo agli stimoli di stress esterni.




Le sopracciglia tra tatuaggio, microblading o hennè  

di Federica Buroni

Nuova stagione, nuovo look. Una moda super diffusa: le sopracciglia tatuate. Un bel vezzo, neanche a dirlo, soprattutto a portata di borsa e molto semplice da eseguire. Le sopracciglia sono una parte importante del viso dal momento che ci danno l’espressività. Spesso, però, sono troppo rade e questo, per molte donne, rappresenta un problema. Ecco perché tante scelgono una soluzione permanente. Le metodologie più diffuse sono il tatuaggio e il microblading . «Anche se queste operazioni sembrano molto simili, in realtà sono decisamente diverse», avverte Anna Monari, estetista di Macerata.  Per le amanti del bio a tutti i costi,poi,  c’è anche l’hennè sopracciglia, un metodo molto usato e nature, non foss’altro che per archiviare i fastidiosi peletti bianchi, sempre in agguato.

Il tatuaggio

Le differenze con il microblading? Alla fine, è tutta una questione di stile e di tempo. «Il tatuaggio delle sopracciglia, come gli altri, è permanente. I pigmenti che vengono inseriti sulla pelle, tramite uno strumento sterilizzato, anche se sbiadiscono con il passare del tempo, non si cancellano mai del tutto», spiega l’esperta. Attenzione, però: per quanto permanente, il tatuaggio, con il tempo, tende a sbiadire e, quindi, per mantenere un effetto buono,  bisogna fare ritocchi.

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Il microblading

Il microblading, a differenza del tatuaggio, è una soluzione semipermanente.   «In questo caso, i pigmenti vengono posizionati in una parte più superficiale dell’epidermide e, quindi, dopo due o tre anni, il disegno scompare. Questo è causato dal ricambio cutaneo» . Lo strumento che viene utilizzato per questa tecnica è una specie di lama che consente all’estetista d’inserire i pigmenti colorati. «Il risultato che si ottiene con questa pratica è più naturale  -sottolinea Monari – . Le principali differenze tra le due tecniche è nella durata del risultato». I costi, naturalmente, variano a seconda del centro estetico: la media, per il microblading, va da300 a 800 euro, per il tatuaggio da 250 a 300.

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Hennè per le sopracciglia

Per coprire i peletti bianchi e per dare una forma più definita all’arcata, ecco il bio tatuaggio. «E’ un metodo naturale per realizzare tatuaggi temporanei», chiarisce l’estetista. L’hennè, la stessa che si usa per i capelli, è una polvere colorante che si ottiene da varie piante. Per usarla, come spiega Monari, «bisogna scioglierla con acqua bollente e mescolare. Si ottiene così una crema pastosa; la miscela può essere arricchita da altri ingredienti come yogurt o limone, che accelerano l’ossidazione per risultati più intensi, oppure oli vegetali e miele. La colorazione è meno intensa di quella di una tinta e, quindi, si può applicare alle sopracciglia». Ecco, dunque, il motivo della moda del bio tatuaggio alle sopracciglia, che si può fare anche da sole. C’è però un problema da considerare e cioè eventuali danni agli occhi dove potrebbe cadere la tinta e i suoi agenti aggressivi. Siete avvisate.




Hifu, contro le rughe e per il lifting ecco gli ultrasuoni

di Federica Buroni

Gli ultrasuoni contro le rughe? La tecnologia Hifu è  conosciuta in  medicina estetica come soluzione non invasiva di lifting e quindi come uno dei trattamenti anti age non invasivo tra i più celebrati anche da tante attrici e celebrità. Hifu è l’acronimo di high intensity focused ultraound ed è un modo innovativo e soft per limitare la lassità della cute. E’ un trattamento che dura due anni e non danneggia la pelle. Se funziona o meno? Dipende sempre dal tipo di pelle, dall’apparecchio e dall’età che incide in misura notevole sull’efficacia.

Come funziona

 Massimo Bianchini, medico estetico, spiega come funziona: “gli ultrasuoni  concentrati penetrano in profondità della pelle e stimolano la produzione di collagene ed elastina. I primi risultati già si vedono subito dopo il trattamento, quello finale dopo 3-6 mesi”.  In buona sostanza, questa tecnologia focalizza in una sola parte,a una profondità prestabilita. L’esperto chiarisce. “Attraverso lo sfregamento meccanico di piastrine di ceramica costruite ad hoc   vengono sprigionati gli ultrasuoni che, focalizzandosi in un unico punto, si trasformano in calore”.  L’ultrasuono altamente focalizzato attiva e accelera il processo di guarigione del corpo, nelle aree del viso, del collo, del dècolletè e quindi aiuta la pelle rilassata a stringersi e a diventare più soda.  Una sottolineatura importante: “Questo metodo non richiede creme, prodotti particolari o altro. Questo perché si basa sugli strati più profondi della pelle e la sua parte superficiale non è interessata”.  Tale procedura, dunque, stimola la produzione di collagene tramite un imput mirato di energia ultrasonica negli strati profondi della cute. Questo riscalda il tessuto e innesca un processo per cui, alla fine, la pelle risulta rigenerata tramite la produzione di neo collagene.

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Le applicazioni

Il trattamento Hifu è indolore. La differenza con il laser è sostanziale: quest’ultimo infatti interessa gli strati più superficiali della pelle per contrastare, per esempio, linee sottili, rughe e cambiamenti nella pigmentazione.  Gli ultrasuoni agiscono, come detto, in profondità. Le principali applicazioni riguardano la riduzione delle righe, il lifting del viso non chirurgico, la correzione della forma del viso, il sollevamento delle guance, delle sopracciglia, delle rughe della fronte e delle pieghe naso-labiali, Ma c’è anche dell’altro.  Questo metodo aiuta a ridurre il mento, il sacco lacrimale. Va a lavorare per il lifting del dècolletè ed è un discreto rimedio anche come trattamento lisciante per la pelle dopo la liposuzione.




Curare il corpo e i capelli con le erbe ayurvediche e le piante tintorie

di Federica Buroni

Curarsi con le erbe ayurvediche e le piante tintorie. Corpo e capelli in particolare, quando si tratta di colorarli. Già i mitici Egizi ne facevano uso e gli arabi anche. Oggi, queste pratiche sono riscoperte. Ci sono, infatti, alcuni parrucchieri che fanno costante uso di queste erbe per “dipingere” i capelli di molte donne intolleranti, se non allergiche addirittura, alle tinture chimiche. Nelle Marche, tra gli altri, c’è Glamour Parrucchieri di Marco Spurio, un salone da 39 anni a Maltignano.  “Nel mio salone – spiega Spurio –  ho avvertito l’esigenza di trovare un’alternativa alle clienti che mal sopportano le tinture chimiche e a certi componenti come parafenilendiammina, resorcina, petrolati e pigmenti chimici”. Una scelta bio al cento per cento.

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Il ruolo dell’hennè

“Un ingrediente importante per riuscire a colorare i capelli è la lawsonia inermis ovvero la foglia di una pianta che comunemente si chiama hennè, e che varia il suo tono arancione più o memo spiccato a seconda della zona in cui cresce”, chiarisce Spurio. La lawsonia ha “un forte potere legante sulla cheratina della pelle ma anche su quella di unghie e capelli”. Proprio l’hennè  “ci permette di far legare le altre piante tintorie come la polvere di malto di noce, l’indigofera, la camomilla, la robbia. Tutte queste ci permettono di creare altri colori avendo così a disposizione più sfumature”.  Beninteso: prima di effettuare tutto questo lavoro, occorre “fare trattamenti per i capelli a base di erbe curative ayurvediche che ci permettono di ottenere una buona porosità con l’uso di fieno greco , rosa damascena, malva bianca, miglio e altre infinità di erbe curative che possono essere mixate”. Da sottolineare: le erbe tintorie devono essere pure e naturali. Per davvero.




Argilla superstar, fa bene dentro e fa bene fuori: una panacea

di Federica Buroni

Argilla superstar. Già, proprio questa miscela rappresenta un rimedio fantastico sia a livello cosmetico sia da un punto di vista di salute. E’ infatti ottima per ridurre le rughe e purificare la pelle ma anche per alleggerire disturbi come eczemi, foruncoli, infiammazioni, punti neri e acne. Senza contare che ha molteplici usi interni: sotto il profilo fisioterapico, l’argilla viene usata contro disturbi relativi all’apparato gastro-intestinale come gonfiore e tensione addominale. Più in generale, viene utilizzata contro stipsi o diarrea ma anche contro  la sindrome del colon irritabile. E sono solo alcuni degli usi più comuni. Ma noi, oggi, ci soffermeremo, in particolare, sulle proprietà esterne e cosmetiche.

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Proprietà

L’argilla è una miscela di sostanze alluminio-siliciate che deriva dalle rocce granitiche. La sua composizione chimica le ha consentito di essere sfruttata in molti ambiti terapeutici, anzitutto come detossificante naturale. E’, comunque, è un buon rimedio contro gonfiore addominale, ha poi proprietà antisettiche, cicatrizzanti , battericide e deodoranti. Da notare che, in base allo stato di ossidazione presente, appare bianca, rossa o verde; in fitoterapia, si predilige la bianca, quella verde è per uso esterno mentre quella rossa, ricca di ferro, è indicata per la cura dell’anemia, disturbi epatici e per quelli legati alla mucosa intestinale.

Argilla in cosmesi

In questo contesto, l’argilla viene impiegata per la formulazione di prodotti anticellulite, antismagliature, in lozioni per rallentare la caduta dei capelli e in cosmetici anti-age dal momento che questa potente miscela lavora contro la riduzione delle rughe ostacolandone la comparsa. Ma non solo. L’argilla ha anche grandi capacità emulsionanti poiché è in grado di assorbire  molecole idrofile ovvero solubili in acqua e lipofile , cioè oli.  Particolarmente diffuse sono le maschere in argilla, che si applicano direttamente sulla pelle del viso, o sul corpo: a contatto con l’acqua, l’argilla forma una massa simile al fango, che si solidifica dopo alcuni minuti. L’azione esercitata è quella di esfoliare la pelle, eliminando le cellule dello strato più estern. Così facendo, la cute appare più liscia e levigata.

E non è ancora finita, L’argilla agisce anche come detox contro eczemi, allergie, foruncoli, infiammazioni, acne, punti neri e scottature: essendo una sostanza minerale, è in grado di assorbire le tossine e purificare la cute favorendo inoltre la circolazione del sangue.

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Argilloterapia

Un capitolo a parte merita l’argilloterapia. Le varie discipline che utilizzano l’argilla per trattare tanti disturbi hanno consentito la nascita, se così si può dire,  di un nuovo termine, l’argilloterapia appunto, che indica una specie di medicina non convenzionale proprio perché non ci sono prove scientifiche a riguardo della sua validità. Va comunque detto che questa sostanza è stata messa in discussione per molto tempo dalla comunità scientifica per le sue proprietà “curative”. Insomma, come sempre in questi casi,  è  consigliabile un uso idoneo senza affidarsi a ciarlatani o simili.




Per una beauty routine al top, le maschere per il viso sono una manna dal cielo

di Federica Buroni

Maschere for ever. Per una beauty routine al top, le maschere  per il viso sono una manna dal cielo. Ne esistono tanti tipi. Per la pelle secca, per quella grassa, per la mista e via dicendo.  Il massimo sarebbe farle almeno due volte a settimana, così da soddisfare tutte le esigenze della nostra cute e, quindi, farne due diverse. Da ricordare: le maschere vanno applicate sulla pelle pulita. Un consiglio  per l’uso? Le purificanti vanno risciacquate e fatte seguire da una crema idratante. Quelle idratanti, invece, vanno eliminate con una velina o, se troppo ricche, eliminate con il tonico.

Per una beauty routine al top, le maschere per il viso sono una manna dal cielo

Pelli secche e grasse

Le pelle secche hanno necessità di  una continua idratazione  e sono molto più delicate rispetto alle altre. Per questo motivo, tutti i giorni, è importante applicare sul viso una buona crema idratante e, almeno una volta a settimana anche se il top sarebbe due volte a settimana, dedicarsi del tempo per una maschere nutriente. Le scelte sono varie: ci sono quelle a base di aloe che rende la pelle elastica o a base di olio di jojoba e acido ialuronico contro l’invecchiamento. Se invece si ha una pelle grassa, è meglio agire sui pori e sul sebo che secernono regolando e opacizzando l’incarnato. Per eliminare i punti neri , sarebbe preferibile usare la maschera nera al carbone con cui si può riequilibrare la pelle: la sua peculiarità infatti è quella di catturare come un magnete le impurità. Ma ci sono anche le maschere ai Sali del Mar Morto o quelle all’argilla e anche al tea Tree.  Tutte quante aiutano a tenere la pelle pulita, alcune come quella al tea Tree, hanno anche proprietà antibatteriche.

Pelli secche e grasse Le pelle secche hanno necessità di una continua idratazione e sono molto più delicate rispetto alle altre. Per questo motivo, tutti i giorni, è importante applicare sul viso una buona crema idratante e, almeno una volta a settimana anche se il top sarebbe due volte a settimana, dedicarsi del tempo per una maschere nutriente. Le scelte sono varie: ci sono quelle a base di aloe che rende la pelle elastica o a base di olio di jojoba e acido ialuronico contro l’invecchiamento. Se invece si ha una pelle grassa, è meglio agire sui pori e sul sebo che secernono regolando e opacizzando l’incarnato. Per eliminare i punti neri , sarebbe preferibile usare la maschera nera al carbone con cui si può riequilibrare la pelle: la sua peculiarità infatti è quella di catturare come un magnete le impurità. Ma ci sono anche le maschere ai Sali del Mar Morto o quelle all’argilla e anche al tea Tree. Tutte quante aiutano a tenere la pelle pulita, alcune come quella al tea Tree, hanno anche proprietà antibatteriche.

Per un viso luminoso, pelle mista

Per rendere luminoso il viso, bisogna scegliere una maschera all’argilla ma anche una al ginseng che pure previene l’invecchiamento.  E poi ci sono le maschere detox e le esfolianti. Quelle specifiche illuminanti possono contenere vitamina C. Per le pelli miste, il top è fare diverse tipologie di maschere insieme, magari localizzando il trattamento. Un mix ottimale potrebbe essere una maschera anti age per gli occhi, una al carbone per il naso, una all’argilla per la fronte e il per il mento mentre per il resto del viso sarebbe meglio una maschera idratante o illuminante. Ci sono poi le maschere esfolianti per rinnovare gli strati superficiali della pelle , le anti age che sono rigeneranti e ristrutturanti. La lista è lunga e comprende  le maschere in tessuto e cioè dei fogli realizzati in particolari materiali che trattengono e veicolano i principi attivi delle maschere e, di solito, sono in cotone, garza e microfibra. Quindi, le maschere da notte che si usano come crema da notte ma funzionano anche come maschere di bellezza. Per il viaggio, niente di meglio delle sheet masks e le preferibili sono idratanti, defaticanti e illuminanti.




Corpo e capelli da curare con le erbe ayurvediche e le piante tintorie, come gli antichi egiziani

di Federica Buroni

Curarsi con le erbe ayurvediche e le piante tintorie. Corpo e capelli in particolare, quando si tratta di colorarli. Una tradizione antica, antichissima: già i mitici Egizi ne facevano uso e gli arabi anche. Oggi, queste pratiche sono riscoperte. Ci sono, infatti, alcuni parrucchieri che fanno costante uso di queste erbe per “dipingere” i capelli di molte donne intolleranti, se non allergiche addirittura, alle tinture chimiche. Non sono tanti, per la verità, i professionisti del settore ad avere questi prodotti di nicchia ma è importante sapere che ci sono.

Glamour Parrucchieri di Marco Spurio

Nelle Marche, c’è Glamour Parrucchieri di Marco Spurio, un salone da 39 anni a Maltignano: qui, queste erbe sono ormai di casa e sono diventate un tutt’uno con il proprietario che ne ha fatto una vera e propria filosofia di vita.  “Nel mio salone – spiega Spurio –  ho avvertito l’esigenza di trovare un’alternativa alle clienti che mal sopportano le tinture chimiche e a certi componenti come parafenilendiammina, resorcina, petrolati e pigmenti chimici”. Una scelta bio al cento per cento.

Le erbe tintorie  e ayurvediche

Sono erbe che provengono da paesi come l’India,l’Iran, il Pakistan, l’Egitto. Ma bisogna fare attenzione. “Vengono trasportate su navi mercantili  e un’azienda seria deve provvedere ad analisi costanti e, soprattutto, sanificare le piante per eliminare le cariche microbiche e le muffe pericolose per il nostro organismo. E poi ci devono essere tutte le certificazioni necessarie, rilasciate dagli appositi enti. Se è fondamentale la prudenza, è anche vero che foglie, resine, cortecce, fiori e rizomi , micronizzati, danno vita a polveri colorate, e profumi inebrianti che, con l’uso di acqua calda,  riescono a sprigionare un pigmento tintorio che consente di colorare i capelli bianchi. E’ un po’ come la tecnica della colorazione dei tessuti con polveri naturali”.

Il ruolo dell’hennè

Parola di esperto. “Un ingrediente importante per riuscire a colorare i capelli è la lawsonia inermis ovvero la foglia di una pianta che comunemente si chiama hennè, e che varia il suo tono arancione più o memo spiccato a seconda della zona in cui cresce – chiarisce Spurio -. La lawsonia ha un forte potere legante sulla cheratina della pelle ma anche su quella di unghie e capelli. Proprio l’hennè  ci permette di far legare le altre piante tintorie come la polvere di malto di noce, l’indigofera, la camomilla, la robbia. Tutte queste ci permettono di creare altri colori avendo così a disposizione più sfumature.  Beninteso: prima di effettuare tutto questo lavoro, occorre fare trattamenti per i capelli a base di erbe curative ayurvediche che ci permettono di ottenere una buona porosità con l’uso di fieno greco , rosa damascena, malva bianca, miglio e altre infinità di erbe curative che possono essere mixate”. Da sottolineare: le erbe tintorie devono essere pure e naturali. Per davvero.




Arriva il freddo e per la pelle è tempo di una idratazione profonda

di Federica Buroni

Arriva il freddo e per la pelle è tempo di una idratazione profonda. Già, perché durante l’inverno, il rischio di secchezza è dietro l’angolo. Questa volta, a darci man forte, accorrono loro, i nordici che, quanto a freddo, ne sanno davvero tante. Per meglio proteggerci,  ecco alcuni, importanti, consigli su cosa assumere nei mesi che ci attendono.  Beninteso: sono rimedi naturali, integratori che offrono un sostegno maggiore alla nostra epidermide. Insomma,  semplici suggerimenti da seguire. 

CORTECCIA DI PINO

Un rimedio davvero top. La corteccia di pino, grazie alla sia ricchezza di polifenoli, favorisce la regolare funzionalità del microcircolo e dell’apparato cardiovascolari. Inoltre, ha grandi capacità di stimolare la produzione di collagene, riparare i tessuti danneggiati e rinforzare la pelle contro i batteri. Nella corteccia si concentrano principi attivi di tutta la pianta come le proantocianidine oligomeriche, una classe di polifenoli dalle molteplici funzioni. Sono proprio questi composti a conferire alla corteccia di pino le sue mitiche qualità antiossidanti e antinfiammatorie. Principi che si sono dimostrati molto utili per contrastare i danni ossidativi causati dai radicali liberi come patologie cardiovascolari tra cui l’arteriosclerosi, l’invecchiamento precoce della pelle e le malattie neurodegenerative.

RODIOLA

E’ una delle piante più efficaci contro le irritazioni. Contiene composti antietà e antiossidanti che favoriscono  la produzione di collagene ed elastina.  Proprio i  flavonoidi, contenuti nel rizoma della rodiola, svolgono un’importante funzione antiossidante, contrastano l’invecchiamento e l’azione dei radicali liberi. In fitoterapia, la pianta si usa per la sua capacità di agire sul corpo e sulla mente: mentre rafforza l’organismo, stabilizza l’umore. Non solo bellezza pura: se associata ad una buona dose di attività fisica e sana alimentazione, è un’alleata stupenda per chi vuole perdere peso. 

MIRTILLO ROSSO

E’ un frutto da favola, ricco di quercetina, un composto antiossidante impiegato da secoli in Finlandia per proteggere la pelle e prevenire le rughe. Ma il mirtillo rosso è anche ricco di proantocianidine, di antociani, acidi idrossicinnamici. E ancora: il super resvetarolo, gli acidi idrossibenzoici e il flavonolo. Tutti composti antiossidanti che aiutano il corpo a combattere i radicali liberi e, quindi, i danni causati dallo stress. 

ROSA CANINA 

Ancora un rimedio da urlo. In Svizzera, da secoli, è usata per proteggere la pelle dal freddo e per garantirne la tonicità. La rosa canina è ricca di carotenoidi, licopene, vitamina C, acidi grassi idratanti. Tutti insieme, questi elementi promuovono la rigenerazione delle cellule e riducono le rughe.  Proprio per la grande ricchezza di vitamina C, favorisce la formazione di collagene, il sostegno della nostra pelle.  Altra importante proprietà: aiuta a mantenere il buon funzionamento dei vasi sanguigni, delle cartilagini, delle ossa, dei denti e delle gengive




L’ozono, un trattamento molto gettonato in cosmesi

di Federica Buroni

L’ozono fa davvero miracoli? I pareri sono molteplici. Nel complesso, le proprietà dell’ozonoterapia sono note ai più e quindi l’uso di cosmetici all’ozono, con trattamenti per tutti i giorni, potrebbe essere una buona scelta. Gli effetti, poi, dipendono dal tipo di pelle e anche da quali prodotti si usano.


La scelta è ampia: si va dalla crema all’ossigeno ozono per il viso agli scrub fino alle creme per mani e piedi, shampoo e balsami, ma anche trattamenti per la cellulite. Una premessa è importante: l’ozono è un principio attivo con caratteristiche energizzanti e ristrutturanti. Sulla pelle, lavora favorendo la rivitalizzazione dei tessuti  e l’incremento dell’energia cellulare. Stimola i fibroplasti a produrre collagene ed elastina mantenendo la cute più giovane.

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L’OZONO

Secondo alcuni studi, i cosmetici all’ozono hanno grandi proprietà per la skincare quotidiana, soprattutto  sul fronte anti-age  dal momento che l’ozono ha una buona capacità di rivitalizzare i tessuti. Per questi motivi, sempre secondo alcune ricerche del settore, un trattamento all’ozono per il viso, se svolto con regolarità, si rivela un buon rimedio per una pelle rovinata, non più giovanissima e spenta.

Certo, non si fanno i miracoli ma comunque si tratta di uno strumento in più per combattere l’invecchiamento e il rilassamento cutanei. Sul mercato, ci sono un’infinità di creme all’ozono sia per il viso ma anche per il corpo, specialmente quelle per la cura dell’odiosa cellulite.  Secondo l’opinione di molte donne, nella lotta contro questo inestetismo, l’ozono svolgerebbe un’azione importante nel drenare i liquidi in eccesso  e regolarizzare il microcircolo.

IN COSMESI

Per molte, l’ozonoterapia per la pelle del viso si è davvero rivelata un toccasana, per altre, un intervento molto soft. Stiamo parlando di iniezioni sottocute di un mix di ozono e ossigeno in percentuali molto risicate: un trattamento consigliato per chi ha problemi di rughe, acne, lassità cutanee e, per quanto riguarda il corpo, gli accumuli adiposi. Contro la cellulite, ossigeno e ozono risulterebbero vincenti su più fronti.

CREME , SAPONI LIQUIDI E CONTRO LA CELLULITE

I prodotti sono infiniti. Per esempio, i saponi liquidi all’ossigeno-ozono, contenenti olio di oliva ozonizzato, detergono la pelle, la igienizzano, non ne alterano il Ph e la lasciano idratata e pulita. Associati all’uso costante  di creme all’ozono per il viso, combattono l’invecchiamento e la formazione delle rughe. Per tante donne, dunque, una buona crema per il viso all’ossigeno rappresenta un portento per la pelle se applicata con costanza. Questa crema, infatti, ha una funzione antinfiammatoria e rivitalizzante e, se usata tutti i giorni, rende il viso più luminoso, sodo e compatto.  Quanto alla cellulite, è un trattamento molto richiesto ed efficace specie se sostenuto anche da creme all’ozono per la cellulite ad azione rimodellante e snellente.