Un mese di giugno ricco di appuntamenti al Parco Zoo Falconara. Si parte venerdì 2 giugno (ore 14) con il lupo e mamma okapi

Il Parco Zoo Falconara è pronto ad offrire ai visitatori tante giornate diverse da trascorrere in famiglia per scoprire insieme il meraviglioso mondo degli animali partendo dal 2 giugno alle ore 14 all’Aia del Contadino, con il lupo protagonista di una speciale intervista: una simpatica e inusuale lezione sull’affascinante e magnetico animale, simbolo della natura selvatica da tutelare.

In calendario momenti di sensibilizzazione e simpatici sketch, attraverso i quali le biologhe dello staff didattico – scientifico fingeranno di intervistare un animale per approfondirne la conoscenza: numerose e avvincenti le attività organizzate dal giardino zoologico marchigiano con l’obiettivo di sensibilizzare grandi e bambini sulla tutela della biodiversità. 

Domenica 4 giugno alle ore 14 i riflettori saranno puntati su mamma okapi, con cui le biologhe del Parco insceneranno un giocoso faccia a faccia per raccontare curiosità, abitudini e caratteristiche della rara specie minacciata di estinzione.

I protisti, piccoli e sorprendenti organismi della cui esistenza difficilmente ci accorgiamo, saranno invece al centro, domenica 11 giugno, di un inedito approfondimento a cura del Laboratorio di Protistologia e didattica della biologia del Dipartimento di Scienze della formazione e dei Beni Culturali e del Turismo dell’Università degli Studi di Macerata. In programma, all’Aia del Contadino, due affascinanti focus dalle 11 alle 13 e dalle 15 alle 17.

Esemplare di Gibbone
Esemplare di Gibbone

Domenica 18 giugno, di scena un’originale intervista alla zebra. L’appuntamento è sempre alle 14, all’Aia del Contadino, per imparare a conoscere, divertendosi, il carismatico animale.

A chiudere il ciclo di interviste, domenica 25 giugno (ore 14 – Aia del Contadino), i gibboni, le piccole e agilissime scimmie dalle spiccate capacità acrobatiche, e in particolare Nonouse, tra le mamme più famose del Parco Zoo. 

Previsti, inoltre, tutti i sabati e domeniche, tre incontri con le biologhe del giardino zoologico, che durante l’arco dell’intera giornata guideranno il pubblico in un viaggio alla scoperta degli okapi (ore 11), dei grifoni (ore 16.30) e dell’ippopotamo (ore 17.30). 

La domenica, infine, dalle 14.30, sarà aperto l’Angolo Casa Natura: divertimento assicurato per i più piccoli con reperti e curiosità sul mondo animale e trucca-bimbi.

Il Parco Zoo Falconara (Ancona) accoglie più di 200 esemplari tra mammiferi, uccelli, rettili e anfibi, richiamando ogni anno una media di 50 mila visitatori provenienti da tutta Italia.

Unico giardino zoologico d’Italia ad ospitare gli okapi (Okapia johnstoni), rara specie appartenente alla famiglia dei giraffidi e minacciata di estinzione, nel 2022 ha visto venire alla luce Italo, il primo cucciolo di okapi nato nel BelPaese.

Impegnato nella conservazione delle specie minacciate di estinzione e nel promuovere la cultura della biodiversità attraverso la partecipazione a programmi di educazione e ricerca, il Parco svolge anche un importante ruolo di sensibilizzazione.

Dagli anni ’80 è membro dell’Unione Italiana Zoo e Acquari (UIZA) e dal 2006 fa anche parte dell’EAZA, l’associazione che riunisce i migliori zoo e acquari a livello europeo esviluppa programmi di riproduzione controllata, promuovendo la collaborazione tra gli associati per la ricerca scientifica e progetti di conservazione in natura.

Per ulteriori informazioni: https://www.parcozoofalconara.com/it/




Il 2 Giugno al prof. Carlo Mariotti l’onoreficenza di Grande Ufficiale della Repubblica. La sua vita professionale e privata all’insegna della medicina / VIDEO INTERVISTA

di Stefano Fabrizi

In pensione dal 30 settembre del 2022 con oltre 17 mila interventi eseguiti. Un bel record per Carlo Mariotti che dal 1° giugno del 1990 ha ricoperto l’incarico di medico nell’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche di Torrette. Una professione che lo ha portato a “costruire” e dirigere il reparto di Chirurgia Senologia facendosi conoscere e apprezzare anche fuori regione.

Ora per Mariotti un importante riconoscimento che va a “completare” un già ricco palmares di onoreficenze: Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana che gli verrà consegnato in Prefettura di Ancona in occasione della Festa del 2 Giugno. Con lui altri 23 marchigiani con altre benemerenze, lui unico come Grande Ufficiale entrando così nel novero dei poco più che ventimila in tutt’Italia. Un traguardo che è stato raggiunto negli anni: nel 1996 Cavaliere dell’Ordine di Vittorio Veneto, nel 1998 Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica, nel 2000 Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica e nel 2011 Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana. 

Il prof. Carlo Mariotti
Il prof. Carlo Mariotti

Difatti il principale settore di interesse nel suo percorso formativo è sempre stato la Chirurgia Senologica, di cui è uno dei massimi esperti su scala non solo nazionale, già Direttore della S.O.D. di Chirurgia Senologica degli Ospedali Riuniti di Ancona dal 2011 e con un’esperienza da Direttore dell’unità di Chirurgia Senologica dell’Ospedale Careggi di Firenze, è stato per oltre 10 anni Direttore Nazionale della Scuola Speciale di Chirurgia Senologica (ACOI).

Carlo Mariotti, contento del nuovo riconoscimento, non lo giudica però un traguardo come la pensione: “Continuo a esercitare la mia professione in miei ambulatori e in alcune strutture private. Lo faccio per me, perché credo in questo lavoro, ma anche per continuare a seguire tante pazienti che hanno avuto fiducia nel mio operato e non voglio lasciarle”. 

“Ora, con la pensione – rivela Mariotti – potrò dedicarmi di più alla famiglia (moglie e tre figli), allo sport e all’orto, ma voglio continuare il mio percorso professionale, tant’è che partecipo ai congressi ancora come relatore. Tenersi informato è fondamentale. Eppoi, come mi è già capitato, continuo a mettere la professionalità a servizio della collettività e questo grazie all’esperienza maturata anche nel campo della gestione di strutture e personale. Intanto, mi accingo a quel momento emozionante che sarà la consegna dalle mani del prefetto Darco Pellos dell’attestato di Grande Ufficiale”.  




Nasce nelle Marche la prima Comunità Energetica Rinnovabile laboratorio d’Italia. Presentato il progetto CER Lab Marche del Gruppo SGR presso la nuova sede ICAM

Inaugurata oggi in via Ancona 55 (Località Scorcelletti) a Castelbellino la nuova sede ICAM del Gruppo SGR, in occasione della quale è stata presentata anche la “CER Lab Marche”, la prima Comunità Energetica Rinnovabile (CER) laboratorio d’Italia.

“La nuova sede della ICAM, grazie all’ingresso del Gruppo SGR nella compagine sociale –  hanno detto i soci storici Andrea Contadini e Walter Vitali – sarà in grado di offrire oltre ai tradizionali servizi di manutenzione, impianti termici e trattamento acqua anche tanti altri servizi del mondo di SGR Efficienza Energetica. In più ospiterà nei suoi locali anche un Energypoint Astea Energia, ossia uno spazio dedicato dove richiedere informazioni, preventivi per le utenze luce, gas e le diagnosi energetiche”.


“Ci sono innumerevoli vantaggi – ha detto Andrea Cesaroni, Sindaco di Castelbellino – per le comunità e soprattutto noi puntiamo ai benefici sociali e all’autoconsumo”.


“Questa CER laboratorio  – ha spiegato Demis Diotallevi, Direttore Generale Gruppo SGR – rientra a pieno titolo tra le iniziative più innovative del nostro Gruppo”.


“Il progetto SGR Efficienza Energetica presentato al pubblico durante Ecomondo 2022 – prosegue il Direttore Generale di Gruppo SGR Demis Diotallevi – ci rende orgogliosi di essere una soluzione al caro bollette attraverso un approccio sostenibile e rispettoso dell’ambiente. Al recente Key Energy è stato presentato anche il filone del progetto del Gruppo SGR dedicato alle CER, tema di grande interesse per il mercato e per le pubbliche amministrazioni. Oggi inauguriamo la nostra soluzione tecnologicamente avanzata per le Comunità Energetiche Rinnovabili che è il risultato di partnership strategiche con alcuni tra i nostri più importanti stakeholder, tra cui il mondo accademico delle università, dei fornitori strategici di materiali e tecnologie. Le nostre piattaforme di monitoraggio e di gestione attiva dell’efficienza -e quindi del risparmio- ci consentono di prendere impegni con i nostri clienti per cui veniamo pagati solo quando i risparmi promessi diventano fatti concreti e certificati”.


Cosa è una CER – Comunità Energetica Rinnovabile?  È un soggetto (giuridico) che si fonda sulla partecipazione aperta e volontaria  di cittadini, aziende o istituzioni locali e si basa sull’idea di un modello energetico distribuito, in cui la produzione di energia avviene attraverso piccoli impianti diffusi sul territorio in modo da poter gestire e consumare energia rinnovabile a livello locale ed il cui obiettivo principale è fornire benefici ambientali, economici o sociali alla comunità ed al territorio in cui è inserita.


“La CER Lab Marche –  ha aggiunto Marco Cardinali, Responsabile Commerciale SGR Efficienza Energetica  – nasce per studiare, implementare e testare soluzioni innovative chiavi in mano da proporre al mercato per progettare, costituire e gestire CER. La particolarità di questo progetto risiede nel fatto che per la prima volta si è potuta sperimentare la creazione di una CER interamente ideata, costituita e gestita in tutte le sue fasi da un unico soggetto che possiede tutte le competenze multidisciplinari per farlo. Tra le sue caratteristiche, grazie anche alla collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche con i partner Sunpower ed Aton, vi sono anche la presenza di un sistema di accumulo e di una colonnina per la ricarica delle auto elettriche che sarà a disposizione dei nostri clienti”.

Un momento della presentazione del progetto CER Lab Marche del Gruppo SGR presso la nuova sede ICAM
Un momento della presentazione del progetto CER Lab Marche del Gruppo SGR presso la nuova sede ICAM

Bora Spa e MC2 Srl sono i primi membri della Comunità Energetica Rinnovabile Lab Marche.

“Come Bora siamo orgogliosi  – ha detto Mauro Barchiesi, Amministratore Delegato Bora Spa – di essere tra i primi ad aderire alla Comunità Energetica Rinnovabile. Riteniamo le CER una risposta propositiva per un futuro più sostenibile e legato al territorio per le imprese, ma anche per le famiglie e le istituzioni”.

“Abbiamo puntato ad abbassare – ha affermato Michele Pierini, titolare di MC2 Srl –  i costi energetici, anche se noi non siamo un’azienda energivora aderiamo con piacere”.

Presenti all’inaugurazione anche la Presidente del Gruppo SGR Micaela Dionigi e l’Amministratore Delegato Gruppo SGR, Bruno Tani.


Per le CER, SGR Efficienza Energetica è in grado di fornire lo sviluppo di un’offerta chiavi-in-mano in grado di comprendere:

  • analisi preliminare/dimensionamento CER (comprendente il dimensionamento di massima degli impianti di produzione energia elettrica da fonti rinnovabili necessari, la stima della curva di produzione potenziale e il quadro sommario di spesa);
  • modellazione energetica della CER comprendente l’analisi della potenziale produzione oraria, la caratterizzazione del profilo di consumo dei potenziali appartenenti alla CER e la simulazione oraria iterativa;
  • messa a disposizione di piattaforma software per l’aggregazione dei soggetti partecipanti alla CER
  • definizione ed analisi preliminare degli incentivi e dei contributi disponibili;
  • verifica tecnico-economica di pre fattibilità e sostenibilità;
  • supporto legale/amministrativo e definizione preliminare della struttura giuridica della CER e del set documentale comprendente schema di atto costitutivo e statuto della CER, schema di accordo di adesione alla CER;
  • installazione impianti FTV; 
  • installazione sistemi di accumulo (storage);
  • installazione colonnine di ricarica per veicoli elettrici;
  • software monitoraggio impianti;
  • messa a disposizione di piattaforma software per il monitoraggio e gestione dei singoli membri della CER con contabilizzazione e indicazioni in realtime per favorire l’autoconsumo;



Abbiamo bisogno dei robot? Se ne parla martedì 23 maggio alle ore 17 a Montecchio ospiti dello stabilimento Rivalcod in via Mazzini

Abbiamo bisogno dei robot? E’ l’interrogativo dei nostri giorni che si stanno ponendo giuristi, sociologici, imprenditori e operatori dell’informazione. Ed è l’interrogativo al quale esperti di vari settori cercheranno di dare una risposta martedì 23 maggio alle ore 17 a Montecchio, ospiti dello stabilimento Rivalcod in via Mazzini.


L’evento, organizzato dalla Scuola superiore dei Lions clubs “Maurizio Panti” insieme con la Confindustria di Pesaro Urbino, l’Università Politecnica delle Marche e il patrocinio dell’Ordine dei giornalisti, offrirà uno sguardo sui molteplici ambiti produttivi nei quali i robot sono di aiuto per l’uomo: dall’agricoltura alla logistica, dalla sicurezza alla cura delle persone, di come la robotica è impiegata oggi nelle manifatture più tradizionali e di come sta rendendo possibile il cambiamento digitale delle fabbriche grazie al “sistema nervoso” dei dati che orienta e favorisce le scelte del business ma anche, volgendo lo sguardo al futuro, di come i robot diventeranno sempre più autonomi integrandosi con sistemi di visione e intelligenza artificiale. Ma offrirà anche un contributo all’analisi critica su un’evoluzione che può avere l’intelligenza generativa nella società.


Tra i relatori l’ing.  Filippo Lucchetti, lab manager della Rivacold che parlerà dello sviluppo e dell’uso dell’innovazione nell’azienda e i docenti dell’Università Politecnica delle Marche prof. Sauro Longhi (Prospettive della robotica: utilizzo di oggi e scenari di domani), prof. Adriano Mancini (La robotica del futuro: integrazione con sistemi di visione e intelligenza artificiale); prof. Massimo Callegari (La robotica industriale in una fabbrica che cambia), prof. Domenico Potena (La fabbrica digitale del futuro: il valore intangibile dei dati); e  il presidente dell’Ordine dei giornalisti delle Marche Franco Elisei sui risvolti dell’Ai nell’informazione. Modera l’incontro  il vicepresidente dell’industria di Pesaro e Urbino Flavio Tonetto. Seguirà il dibattito con il pubblico coordinato da Gianfranco De Gregorio responsabile della comunicazione della Scuola “Panti”.


L’incontro prevede anche crediti formativi per i giornalisti partecipanti.




Racconti della Via Accanto. Presentazione del progetto “The Future Step” venerdì 26 maggio (ore 18.30) a Palazzo Bisaccioni di Jesi

“I racconti della Via Accanto”, un progetto unico, ideato da un gruppo di otto giovani con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio culturale di Jesi attraverso le storie degli artigiani, dei negozianti e dei creativi che vivono e lavorano nella nostra città.

Questo percorso speciale è stato realizzato all’interno della seconda edizione del progetto The Future Step, promosso e finanziato dalla Fondazione in collaborazione con l’Associazione di Promozione Sociale FORMA.

Durante questa serata speciale, avrà l’opportunità di immergersi nell’affascinante mondo degli artigiani di Jesi e di conoscere le loro storie uniche attraverso una serie di interviste emozionanti e coinvolgenti.

Ingresso libero. Per info 0731/207523

info@fondazionecrj.it




WWF chiede seduta straordinaria di Camera e Senato: basta con la rimozione del problema, l’emergenza climatica è ora

La politica italiana deve prendere coscienza della crisi climatica e portarla in cima alla propria agenda. Sono finiti i tempi per anacronistici distinguo sul cambiamento climatico, è finito il tempo di continuare a giocare sulla vita delle persone, influenzando le opinioni e dando la colpa a nutrie e istrici quando franano intere colline. Vanno messi da parte tutti coloro che sono fuori dal tempo e dalla scienza perché abbiamo bisogno di competenza, responsabilità e azioni immediate.


Per questa ragione il WWF Italia chiede alla Camera dei Deputati e al Senato della Repubblica di calendarizzare due sedute urgenti sul cambiamento climatico, per accelerare l’azione di mitigazione (abbattimento delle emissioni climalteranti) e le misure di adattamento necessarie per mettere in sicurezza il nostro territorio che si conferma straordinariamente fragile rispetto all’intensificarsi dei fenomeni climatici estremi che ormai si ripropongono con una velocità e aggressività senza precedenti. È ora che il Paese prenda atto che la crisi climatica è globale, ma gli effetti sono nazionali e locali, con ripercussioni ormai settimanali che devono essere affrontate con strumenti immediati. È ora che il Paese prenda atto che la crisi climatica è qui e ora.


L’inazione e la mancanza di un serio piano di mitigazione e adattamento provocano vittime, mettono in ginocchio intere comunità e producono danni di proporzioni incalcolabili. Solo per la calamità che ha colpito l’Emilia-Romagna si prevede un danno di miliardi di euro.


Anche la sorpresa per l’accelerazione dei fenomeni non giustifica affatto la carenza evidente di azione. Sono anni che gli scienziati disegnano scenari (con dati da incubo) come quelli che ci hanno colpiti in questi giorni. Tutti i dati scientifici ci dicono che non abbatteremo le emissioni climalteranti, la situazione potrebbe peggiorare e potremmo non riuscire a gestirla: ecco perché abbattimento delle emissioni e adattamento alle condizioni ormai provocate devono essere attuate insieme, spesso sono finanche possibili sinergie di azione.  La sfida climatica è un problema molto serio: su di esso si misura la serietà della classe dirigente del Paese, a cominciare da quella politica.




L’intelligenza artificiale? Non è l’Apocalisse. Può aiutare le imprese a migliorare. Anche quelle più piccole. Parola di Filippo Barbetta l’esperto di organizzazione aziendale che lancia “l’esposizione virtuale”

“L’intelligenza artificiale ci aiuta, la usiamo già con grande vantaggio. Potrebbe migliorare il marketing e le vendite, conoscendo le esigenze  e le abitudini del cliente offrendo prodotti o servizi migliori, oppure smaltendo le molte complessità a carico delle aziende, impiegando le persone non in  pure operazioni di calcolo ma in compiti che ne valorizzino l’alta professionalità. C’è una resistenza culturale nei confronti di una risorsa tecnologica che può aiutare anche le piccole e medie imprese.”


A sostenerlo è Filippo Barbetta esperto in innovazione d’impresa. Oggi, spiega Barbetta, un’ azienda può essere reputata un “sistema” all’interno del quale collaborano, oltre ai collaboratori, consulenti, fornitori, clienti e partner. Di conseguenza i processi, i dati e le informazioni sono condivise con attori esterni alla propria struttura organizzativa. Nel caso di processi semi-automatizzati o completamente automatizzati, i dati possono essere prodotti anche da applicazioni, sensori, sistemi e dispositivi IoT senza necessità di intervento umano. Spesso- prosegue Barbetta- le direzioni aziendali delle piccole e medie imprese manifestano il timore di trasferire informazioni considerate strategiche e non divulgabili, senza però percepire che la mancanza di cooperazione di filiera produce un effetto di isolamento dai partner commerciali o produttivi creando maggiori costi per il raggiungimento degli obiettivi desiderati”.  


Dunque ritiene che l’intelligenza artificiale non sia una minaccia al lavoro?

 Capisco che le  realtà che ci sembrano  nuove possano generare paure. E’ normale. Eppure suggerisco di non farsi condizionare dai pregiudizi e di indugiare  sul movimento creato e il benessere diffuso, generalmente, da tutte  tecnologie innovative  che vengono implementate. Siamo noi ad utilizzare l’intelligenza artificiale e questo, lo ripeto,  sta già accadendo. Accade quando vediamo un film su piattaforma, e l’I.A. ci propone lungometraggi o serie tv che incontrino i nostri gusti e le nostre percezioni, ci aiuta con il pilota automatico di un aereo. Non avrà nessun impatto disastroso ed apocalittico. Al contrario, è probabile che crei diversi lavori nuovi e, di conseguenza, posti di lavoro.


Questa tecnologia che per sembrerebbe aprire scenari fantascientifici potrebbe essere utile anche su un tessuto produttivo formato da imprese piccole e medie, come quello marchigiano?

Certamente. Potrebbe aiutare a migliorare gli aspetti di marketing e vendita ma anche la produttività. Faccio alcuni esempi: il lavoro umano avrebbe una centralità maggiore perché sarebbe più strategico, più valorizzato, mentre la macchina verrebbe destinata a fattori analitici e meramente ripetitivi. Un altro considerevole vantaggio è la possibilità di conoscere con anticipo e in modo estremamente preciso le esigenze e i desiderata dei clienti tramite delle “stanze di chat” che ci aiutano a profilare meglio i bisogni degli utenti.  Una svolta che consente alle imprese di offrire beni e servizi sempre più personalizzati. Inoltre, grazie a questa nuova tecnologia,  le possibilità commerciali, anche di una PMI, potrebbero essere, potenzialmente infinite. A questo proposito  mi permetto di citare  “Metaverse Tai Exhibition”.  E’ un originale esperimento  di foyer espositivo su metaverso sviluppato su piattaforma Unit, realizzato con l’ausilio della tecnologia Web3.0. Questo spazio espositivo virtuale sarà visibile – attraverso l’utilizzo di occhiali oculus – all’interno di un prossimo  grande evento pubblico che si annuncia di grande interesse per tutti gli attori (imprenditori, analisti, ricercatori ) che si chiedano cosa significhi fare impresa in un mondo in costante trasformazione. Accessibile h24, sarà possibile visionare le stanze dei vari espositori, scambiare informazioni, stabilire relazioni d’affari senza limiti temporali e spaziali, in un contesto mondiale.




C’è una marchigiana che lavora in Ancona tra le 76 ricercatrici del club delle “Top Italian Women Scientists” di Fondazione Onda: è la prof. Fabiola Olivieri

C’è una marchigiana che lavora in Ancona tra le 76 ricercatrici del club delle “Top Italian Women Scientists” di Fondazione Onda: è la professoressa Fabiola Olivieri della Politecnica delle Marche con un rapporto storico di collaborazione con l’INRCA.


Il club delle “Top Italian Women Scientists” di Fondazione Onda riunisce le eccellenze femminili contraddistinte da un’alta produttività scientifica ed alto numero di citazioni in campo biomedico, delle scienze cliniche e delle neuroscienze. Ne fanno parte 76 ricercatrici che sono state premiate nel corso di un incontro organizzato in collaborazione con Regione Lombardia, in cui si è fatta tra l’altro un’analisi dell’impegno delle ricercatrici donne per progredire nella carriera.


Fabiola Olivieri durante un suo intervento (ph Sandro Moriconi da twitter)
Fabiola Olivieri durante un suo intervento (ph Sandro Moriconi da twitter)

La prof. Fabiola Olivieri (nata a Corinaldo) è titolare, per carico didattico istituzionale, di insegnamenti di Patologia Generale e di Metodologie Molecolari in Patologia Clinica, nel CdL magistrale in Medicina e Chirurgia, e nei CdL Triennali di Infermieristica, Tecniche di Laboratorio Biomedico, Tecnico di Radiologia e Dietistica, della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Politecnica delle Marche. E’  inoltre direttore della Scuola di Specializzazione in Patologia e Biochimica Clinica dell’Università Politecnica delle Marche.


La prof.ssa Olivieri si è specializzata nell’analisi della variabilità genetica ed epigenetica nel campo dell’invecchiamento e delle principali patologie età-associate, quali le patologie cardiovascolari, il diabete di tipo 2 e la malattia di Alzheimer ed è risultata assegnataria di contratti di ricerca presso l’INRCA di Ancona in qualità di esperta in genetica e biologia molecolare, nell’ambito di progetti nazionali ed internazionali.


Di recente l’interesse scientifico della dott.ssa Olivieri è stato volto all’identificazione di nuovi marcatori di senescenza cellulare e di infiammazione correlati all’invecchiamento di successo ed allo sviluppo delle principali patologie età-correlate. Sono stati sviluppati numerosi modelli, sia in vitro che ex-vivo, quali le cellule endoteliali, le cellule angiogeniche circolanti e le cellule progenitrici endoteliali circolanti, per la caratterizzazione dei nuovi marcatori di infiammazione e di senescenza. Nell’ambito di questa linea di ricerca particolare sviluppo è stato dato all’identificazione di microRNA quali marcatori circolanti e tissutali di patologie umane.


Dal 2010 è in convenzione con l’Istituto INRCA di Ancona, dove afferisce al centro di Patologia Clinica e Terapia Innovativa. La prof. ssa Olivieri è coautrice di 172 lavori pubblicati su riviste internazionali, ha un h index di 46 (fonte SCOPUS), con oltre 8900 citazioni.




La donna è mobile: il “mancato” rapporto tra donna e potere nei secoli al Santuario di Ercole Vincitore di Tivoli sabato 13 maggio (ore 20.30)

In occasione della “Notte dei musei”, la visita offre una disamina, attraverso la citazione di opere letterarie e musicali, del rapporto tra donne e potere nei secoli: da Penelope alla donna greca e romana, dalla donna medievale ad Artemisia Gentileschi, fino alle suffragette e alle protagoniste della politica del XX e XXI secolo.

Il racconto si dipana attraverso i luoghi del Santuario, dove è costante la presenza di uomini e donne da epoca romana fino ad oggi.

L’evento sarà arricchito dalla visita al Laboratorio di antropologia dove saranno presentati i resti di donne vissute a partire dall’età della pietra.

Dove: Santuario di Ercole Vincitore – Tivoli

Quando: 13 maggio ore 20.30-21.45

Costo ingresso: 1 €

Costo visita: 7 €




Il prof Vincenzo Schettini sabato 13 maggio sarà alla Liberi Reggiomonte International School di Loreto grazie alla Rainbow. EVENTO SOLD OUT

Sabato 13 maggio sarà un giorno speciale alla Liberi Reggiomonte International School. I bambini con le loro famiglie potranno partecipare al “Science Day”, il primo evento aperto al pubblico organizzato dall’innovativa scuola creata da Iginio Straffi all’interno della Rainbow a Loreto. Un’iniziativa unica dove i partecipanti potranno scoprire, divertendosi, il mondo della scienza insieme al Professor Vincenzo Schettini de La Fisica che ci piace.


Dalle 9.30 alle 12.30, le insegnanti della scuola coinvolgeranno i partecipanti con laboratori didattici che stimoleranno la creatività dei più piccoli facendoli immergere nell’universo della scienza. Il prof. Schettini terrà la sua famosa lezione, “La fisica che ci piace”, che prende il nome dai suoi canali social nei quali divulga nozioni di fisica appassionando i suoi quasi 3 milioni di follower, grazie ad un metodo di insegnamento all’avanguardia, basato sul ragionamento e sull’indagine di situazioni reali alla portata di tutti.

L’evento è gratuito, i posti sono già esauriti ma è stata aperta una lista di attesa, le prenotazioni su  www.liberireggiomonte.com


La Liberi Reggiomonte International School, fortemente voluta da Iginio Straffi, è stata inaugurata nel 2017 nella sede Rainbow a Loreto, ed è inserita in una struttura sostenibile di 1000 mq. Una scuola speciale dove multidisciplinarietà, bilinguismo, avvicinamento al mondo dell’arte, della scienza e della tecnologia (senza mai trascurare il gioco), sono i pilastri per una formazione equilibrata, e dove vengono forniti strumenti per costruire la propria identità e autonomia, senso critico, scelte responsabili, aiutando a maturare capacità di convivenza, solidarietà e accettazione delle diversità. La scuola ha deciso di offrire al territorio la lezione del Prof. Schiettini al Science Day in quanto, come lui, è una realtà unica e all’avanguardia nel mondo dell’educazione e promuove un approccio e un metodo di apprendimento in linea con un mondo in continua evoluzione.


Questo il ricco programma del “Science Day” di sabato 13 maggio.

-> Dalle ore 9.30 Laboratori didattici e creativi alla scoperta del mondo della scienza con insegnanti qualificate.

Nel dettaglio:

  • Scienze: i bambini diventeranno dei piccoli investigatori alla ricerca delle conclusioni di un quesito scientifico, mettendosi all’opera durante un esperimento esplorando e toccando con mano i fenomeni scientifici;
  • Drama: i bambini saranno i protagonisti di una vera e propria “danza spaziale” dove si cimenteranno in coreografie divertenti mettendosi alla prova seguendo indicazioni in lingua inglese: l’attività motoria associata alla musica è alla base delle attività teatrali che aiutano i bambini a sviluppare la fiducia nelle proprie capacità, l’autostima oltre che la coordinazione, il lessico e la dizione;
  • Storytelling: Maestre madrelingua inglesi coinvolgeranno i bambini con una lettura ambientata nello spazio; la lingua inglese è vissuta come una ‘full immersion’ per promuovere un bilinguismo naturale;
  • Coding: i bambini seguendo le indicazioni delle insegnanti dovranno posizionare diversi oggetti in una griglia vuota per coding, imparando così le basi della programmazione informatica.
  • Arte: i bambini potranno esprimere la loro fantasia e creatività dipingendo all’aperto sul vetro e su strutture verticali tramite innumerevoli materiali artistici messi a loro disposizione;
  • Sensory: i bambini affronteranno un percorso sensoriale formato con materiali di diverse consistenze (acqua, terra, sabbia, paglia…..) che stimoleranno la capacità di percezione, la curiosità e la loro manualità.

-> Alle ore 11.00 esperimento sul tema della densità realizzato dai bambini della scuola con il Professor Schettini

-> Alle ore 11.30 lezione “La fisica che ci piace” tenuta dal noto influencer


SCIENCE DAY presso LIBERI REGGIOMONTE INTERNATIONAL SCHOOL

Quando: sabato 13 maggio, dalle ore 9.30

Dove: Liberi Reggiomonte International School presso Rainbow – Loreto (AN), Via Brecce

Evento Gratuito. Posti esauriti, con possibilità di inserimento in lista d’attesa

Infowww.liberireggiomonte.com e 071 75067200


Liberi Reggiomonte International School

Inaugurata nel 2017 nella sede Rainbow a Loreto, inserita in una struttura sostenibile di 1000 mq, è una scuola speciale che segue un approccio educativo e un metodo di apprendimento innovativo in linea con un mondo in continua evoluzione basato sulla creatività, e focalizzato su tutti gli aspetti dello sviluppo del bambino: cognitivo, sociale, emozionale e fisico. Gli obiettivi della Liberi Reggiomonte International School sono ambiziosi: si propone la formazione integrale ed equilibrata dei bambini attraverso un’educazione finalizzata a fornire gli strumenti per la costruzione della propria identità e per una progressiva individuazione di sé nel contesto sociale; sviluppare l’autonomia e l’iniziativa personale, un sano senso critico e la capacità di scelte consapevoli e responsabili; promuovere la creatività, la flessibilità e l’adattabilità intelligente a nuove situazioni; aiutare i bambini a percepire, differenziare, a riflettere criticamente la realtà, le propri esperienze, i proprio modi di fare e di essere, in modo che possano gradualmente assumere condotte autonome ed educate dall’acquisizione di norme comportamentali corrette; maturare capacità di convivenza, solidarietà, cooperazione, scambio e accettazione produttiva delle diversità; consentire l’acquisizione di competenze cognitive e sociali. Multidisciplinarietà, bilinguismo, avvicinamento al mondo dell’arte, della tecnologia, della scienza, del cinema, della musica e del teatro senza mai trascurare il gioco e l’attività fisica: sono queste alcune delle caratteristiche che rendono speciale Liberi Reggiomonte International School. Esperienze che permettono ai piccoli di scoprire interessi e attitudini e di sviluppare nuove competenze anche grazie a spazi dedicati alla creatività e al gioco come l’Artelier, la biblioteca e il palco per le arti performative inserite in una struttura sostenibile all’interno della sede Rainbow.




Convegno sulla economia circolare mercoledì 10 maggio alla Facoltà di Economia nell’ex caserma Villarey di Ancona: una sfida tra diverse discipline

di Giordano Pierlorenzi*

Arte, scienza e tecnologia al servizio dell’economia circolare e delle imprese attraverso la formazione di giovani donne e uomini capaci di governare i rapidi cambiamenti della nostra epoca per l’ecosostenibilità e un benessere sociale diffuso attraverso il #marketing, il #design e l’#ergonomia.

Ecco la sfida che le diverse discipline di progetto in autonomia e in sinergia, si lanceranno in un confronto diretto tra docenti, manager, imprenditori e ricercatori nella Tavola Rotonda “#Design, sviluppo d’impresa, essenza del #madeinitaly “, mercoledì 10 maggio presso la Facoltà di Economia nell’ex caserma Villarey.

L’importante evento vuol sottolineare la centralità dell’Italia in Europa e nel mondo per il suo impegno sistemico nel campo della ricerca creativa ed innovativa che fa dell’#Italiandesign la promessa più ricercata e attesa a livello internazionale.

L’evento peraltro, è tempestivo in quanto, si colloca a cavallo di due fatti altrettanto significativi: la pubblicazione in aprile del #DesignReport2023 di #Symbola e Deloitte sul design italiano e l’uscita il 24 marzo scorso del mio libro “Le radici del design italiano”, edito dall’Aracne editrice int.le S.r.l. di Roma.

Il programma molto intenso, è il risultato di un’azione congiunta mia e del Prof. Valerio Temperini, stretto collaboratore del rettore dell’Università Politecnica delle Marche, Prof. Gian Luca Gregori, che, per suo tramite, voglio ringraziare per la continuità di collaborazione delle nostre istituzioni nella comune storia cinquantenaria, costellata di numerosi precedenti importanti sul piano della ricerca, attività culturali e progetti di formazione superiore integrata.

L’evento, credo, possa risultare altresì, un segno importante per Ancona e per le Marche di unione delle due istituzioni universitarie doriche, la cui mission è quella di formare, fare ricerca e disseminare la cultura, nello specifico di progetto, e facilitare l’occupazione qualificata giovanile e femminile.

Proprio in questa prospettiva si colloca il nuovo percorso dell’Accademia di Belle Arti e Design – Poliarte di Ancona, presieduto dal Dott. Iginio Straffi presidente della Accademia di Belle Arti e Design – PoliarteRAINBOW CGI e #ColoradoFilm.

*Presidente e direttore Comitato Scientifico Poliarte di Ancona




I braccialetti “intelligenti” di Bluon pensati per aiutare i bambini in caso di smarrimento al fianco di Operation Smile

Nel segno di una comunanza di valori e sensibilità verso la tutela del benessere dei più piccoli, prende il via la collaborazione tra la Fondazione Operation Smile Italia ETS e bluon, azienda specializzata nella creazione di ecosistemi tecnologici integrati per migliorare la qualità della vita delle famiglie.


Bluon è l’azienda che ha ideato e lanciato il braccialetto intelligente Semiperdo, pensato per aiutare i bambini in caso di smarrimento. Concepito e prodotto in Italia, Semiperdo può essere utilizzato su qualsiasi dispositivo fisso o mobile connesso a Internet. Il principio di funzionamento è quello delle carte di credito “contactless”: chi ritrova il bambino smarrito può semplicemente avvicinare il proprio smartphone oppure collegarsi all’indirizzo web univoco stampato sul braccialetto. Il microchip NFC (Near Field Communication) presente in ogni Semiperdo attiva, al bisogno, il sistema di geolocalizzazione senza dover disporre di alcuna app.

Per sostenere Operation Smile, bluon ha ideato una collezione speciale, fatta di faccine e soprattutto di sorrisi: si tratta di “Semiperdo Emoji”, allegri e colorati come le emoji che usiamo ogni giorno per rallegrare i nostri messaggi. Per ogni braccialetto Semiperdo Emoji venduto, Bluon donerà 1,50 € a Operation Smile da destinare ai programmi medici e alla cura dei bambini nati con una malformazione del volto.


Ogni bambino merita una vita serena. Dal 1982 Operation Smile – una delle più grandi organizzazioni non-profit impegnata nella cura delle malformazioni del volto – fa la differenza nella vita di tanti bambini offrendo cure chirurgiche gratuite in oltre 40 Paesi nel mondo. Un impegno che per tanti pazienti – più di 340mila in oltre quarant’anni di attività – significa ritornare alla vita e poter fare cose “normali”, come andare a scuola, mangiare o parlare senza difficoltà.


Si tratta per noi di una collaborazione molto sentita – afferma Federica Tedeschi, Direttore generale della Fondazione Operation Smile Italia ETS – perché bluon, come Operation Smile, ha a cuore i bambini, e ha abbracciato la nostra causa rivolgendo il suo sostegno in favore dei bambini nati con una labiopalatoschisi. Grazie a Bluon per aver scelto di sostenere le nostre attività”.


“Da sempre – conferma Paco Simone, CEO di bluonl’obiettivo dei prodotti che sviluppiamo è quello di aiutare i bambini e le persone fragili a ricevere aiuto in modo semplice e immediato. Con questa collezione, Semiperdo offre maggior serenità alle famiglie che utilizzeranno il braccialetto e, grazie all’impegno di Operation Smile, nuova gioia a quelle di tutti i bimbi che, con le donazioni raccolte, potranno essere curati”.


I braccialetti Semiperdo realizzati da bluon per Operation Smile sono disponibili su:

Operation Smile è un’organizzazione internazionale, senza scopo di lucro, specializzata nella chirurgia e nella cura delle labiopalatoschisi. Dal 1982, cura ed assiste gratuitamente, bambini e adulti nati con malformazioni cranio-maxillo-facciali per donare loro il sorriso e un futuro. Grazie a migliaia di volontari medici e personale sanitario in tutto il mondo, fornisce cure, assistenza sanitaria e competenze mediche dove il bisogno è maggiore. La Fondazione Operation Smile Italia ETS supporta l’impegno dell’Organizzazione internazionale di cui fa parte, promuove iniziative di sensibilizzazione, ricerca e raccolta fondi per garantire il diritto di ogni bambino e di ogni persona di accedere a cure gratuite, sicure e di qualità, ovunque nel mondo. https://operationsmile.it/


Dal 2013, la società milanese bluon è rivolta alla scoperta e all’implementazione di nuovi ecosistemi tecnologici integrati per migliorare la vita quotidiana, in particolare quella dei bambini. Nell’intento di creare cose semplici e utili, dalle funzioni intuitive e il design essenziale, bluon ha dato vita ai braccialetti intelligenti antismarrimento Semiperdo, venduti anche in altri Paesi con il brand “bluon.me”, e al dispositivo anti-abbandono in auto MyMi, per proteggere ogni bambino alla scoperta del mondo.




Notre Dame de Paris e Roberto Giacobbo ad Ancona il 6 maggio per una serata speciale: finanziare borse di sudio per la ricerca sulle malattie genetiche rare. Ingresso ad offerta a partire da 15 euro

Un testo famoso, un recital toccante e una causa nobile. Sono questi i tre elementi che rendono speciale la serata di venerdì 6 maggio, ore 21.00, al Ridotto del Teatro delle Muse dove andrà in scena il recital Notre dame de Paris, con la voce e l’interpretazione di Daniela Scarlatti, su iniziativa di LaSpes Onlus, che si occupa di ricerca delle malattie genetiche rare.


Uno spettacolo che già da solo tocca corde profonde, perché tratto dal famoso romanzo di Victor Hugo (adattamento e riduzione di Luigi Lunari, regia di Patrick Rossi Gastaldi) e che vedrà l’accompagnamento musicale alla fisarmonica di Luca Colantonio.


A rendere la serata davvero speciale ci sarà anche Roberto Giacobbo, giornalista, autore e volto tv, che parlerà de LaSpes, racconterà la sua storia e i suoi scopi, e interloquirà con la dottoressa Paola Coccia e con la dottoressa Irene D’Alba, medici legati alla realtà preziosa dell’Ospedale Salesi. La serata ha il patrocinio e la sovvenzione del Comune di Ancona.


Il cuore di questo evento – recital a parte – è infatti l’importanza della ricerca. LaSpes, nata nel 2018 in memoria di Francesco, un giovane uomo affetto dalla WAS, malattia rara del sistema immunitario, di origine genetica, destina il 100% di quanto raccoglie per finanziare borse di studio a giovani ricercatori. Le borse vengono assegnate dal Comitato scientifico, presieduto dal professor Alessandro Aiuti. Finora LaSpes, grazie a donazioni, 5 per mille, eventi, e raccolta fondi, ha finanziato due borse di studio a ricercatori dell’Ospedale San Raffaele di Milano ed ha in corso un progetto di ricerca triennale, con il prestigioso Istituto di ricerca Mario Negri, fondato dal professor Silvio Garattini.


Anche l’Ospedale Salesi, con il suo presidio sul territorio e l’alto livello delle prestazioni, si muove nell’ambito della ricerca, come spiegheranno i due medici .


La serata è ad ingresso libero (offerta libera a partire da 15 euro) e l’intero ricavato andrà a finanziare le borse di studio per la ricerca sulle malattie genetiche rare.




Riconoscere il ruolo degli “stormchaser” in Italia: la parola a Francesco Gennari

Francesco raccontaci la tua storia

“Vivo a Gradara, un piccolo borgo tra Romagna e Marche. La mia più grande passione nacque da piccolo, quando all’età di 8 anni, vidi per la prima volta in televisione Twister, il film di Jan De Bont sui tornado. Da quel giorno, sapevo cosa avrei voluto fare per tutta la vita. Naturalmente all’inizio fu più per gioco (costruivo dispositivi con le cianfrusaglie, cannocchiali di carta ai miei amici per vedere i tornado, scrivevo ed immaginavo il mio futuro in America, prendevo la videocamera di mio babbo ed uscivo a filmare le nuvole..) Io ci credevo veramente.”


Così un giorno sono diventato uno StormChaser, un cacciatore di tempeste

“Mentre portavo avanti i miei studi alla scuola alberghiera per poi aprire una gelateria nel 2012, concentravo i miei studi anche sulla meteorologia e fotografia. Ad agosto, per il compleanno dei miei 22 anni, mi è stata regalata la mia prima reflex professionale. Due mesi dopo, il 23 ottobre 2014, ho fotografato la mia prima tromba marina sulla costa di Rimini. Fu un giorno indimenticabile. Da quell’anno, durante la primavera e l’estate, percorro infiniti chilometri nelle pianure d’Italia, alla ricerca del temporale e del tornado perfetto. Passo nottate intere a scrutare l’orizzonte sul mare, in attesa di immortalare i fulmini e le trombe marine più spettacolari. Ovviamente non è solo fortuna, ma frutto di ore ed ore a studiare meteorologia e fotografia. Ed è grazie allo studio costante che oggi sono in grado di prevedere dove e quando potrebbe
verificarsi un violento temporale, facendomi trovare preparato sul posto.”


Qual’è il tuo sogno

Sensibilizzare le persone e portarle verso l’interessamento e la conoscenza di questi fenomeni estremi allo scopo di aumentare il senso di responsabilità e della sicurezza nel nostro paese. Voglio dedicare il più tempo possibile al raggiungimento di questi obiettivi, continuando a portare una corretta informazione, esponendo il mio materiale di ricerca e documentazione.


Quali sono gli obbiettivi da raggiungere in Italia?
• “Trasmissione in live streaming delle cacce ai tornado; in questo modo, oltre che a fare vedere a chiunque voglia collegarsi queste meraviglie distruttive in diretta, potrà essere utile anche per avvisare le persone nelle vicinanze e fare vedere cosa sta accadendo o cosa accadrà da li a
poco. In America, gli stormchasers possono mettersi in contatto con i media locali (radio, tv) in tempo reale, possono contribuire a fare un vero e proprio reportage di ciò che sta succedendo, creando assieme a loro una vera ancora di salvezza, un sistema collaudato, permettendo di avvertire e fare mettere le persone al sicuro. Non per niente, i cacciatori di tornado sono paragonati a veri e propri eroi, stimati ed amati dalla popolazione per il loro lavoro e coraggio. In Italia, questo sistema non esiste, ciò che possiamo fare è riportare sui nostri social o pagine, in privato. I media si interesseranno solamente ad evento concluso. L’unico modo riconosciuto a livello di legge riguarda la protezione civile, unico ente a poter
diramare le allerte.


 Realizzazione di documentari, come STORMCHASERS in America.
Una vera trasmissione a puntate, dalla preparazione alla scelta del target di caccia, all’’inseguimento vero e proprio. Adrenalina allo stato puro anche per il pubblico, che avranno anche l’occasione di imparare nuove cose ed essere ispirati.


• Progetti nelle scuole;
Assieme ad una maestra di Forlì stiamo organizzando questo progetto, per poi presentarlo ad altre scuole. Laboratori pratici, imparare divertendosi, conoscendo più da vicino questa scienza. D’altronde, io ho cominciato ad 8 anni. Abbiamo già fatto due incontri virtuali durante il Covid, i bambini furono entusiasti. Dalle domande più curiose a tanti disegni.


• Contribuire alla sicurezza delle zone maggiormente esposte a questi fenomeni (veicolare maggiormente le allerte fornite dalla protezione civile, sistemi di pre-allarme, campagne informative, ecc.) potendo fare comprendere alle persone i rischi ed i pericoli dei cambiamenti
climatici nella propria zona.


• Ampliare e modernizzare l’informazione meteorologica nel nostro paese.
Siamo rimasti anni indietro rispetto al resto dei paesi evoluti. Chiunque in Italia può aprirsi un sito internet e fare previsioni meteorologiche.
Non serve nessun tipo di riconoscimento o attestato. Chi ha più soldi si prende la fetta di mercato migliore. Ed era un disastro annunciato già ad inizio anni 2000. Il risultato è una confusione totale. Siamo sommersi da notizie contrastanti, allerte inventate, articoli acchiappa-click e fake news, che vengono poi riportate clamorosamente dai media nazionali senza nessun controllo”.

Dal 2016 hai raggiunto molti successi, frutto del tuo lavoro e hai aperto la “Stormchasing tv

“Si nel 2016 ho vinto il mio primo concorso organizzato dal colonnello Mario Giuliacci. Ad inizio 2023 ho fondato la ‘Stormchasing TV’, il primo canale italiano streaming dedicato ai cacciatori di temporali, appassionati e fotografi di ogni genere; diventando anche il canale ufficiale italiano per lo streaming dello Storm Photo Contest 2023, il concorso fotografico più famoso e rinomato della categoria, dedicato agli stormchasers di tutto il mondo, organizzato da famosi fotografi come Mike Olbinski. Per concludere in bellezza questa esperienza, una delle mie fotografie è stata selezionata tra le 30 migliori del 2022 in tutto il concorso, assieme a migliaia di proposte, candidandomi alla finale del concorso in live il 24 Marzo 2023.

https://www.instagram.com/francescogennariphotography/




La felicità? Una questione di psicologia. Grande interesse a Senigallia per l’evento organizzato dall’Ordine degli psicologi

Capire i meccanismi psicologici che contribuiscono al benessere, “misurare” il livello di emozioni positive, testare la propria mentalità di crescita. In tanti il 22 aprile a Senigallia hanno voluto mettersi in gioco per il Festival della Felicità, organizzato dall’Ordine degli psicologi delle Marche (Opm), in collaborazione con l’amministrazione comunale, per promuovere e diffondere la conoscenza dei costrutti psicologici legati al concetto di felicità. Presso gli spazi tematici allestiti in piazza Roma, un team di professionisti ha coinvolto i partecipanti in test, questionari e colloqui per approfondire 5 tematiche principali: il concetto di felicità, mentalità di crescita, valori, obiettivi, flow (ovvero lo stato in cui ci troviamo quando un’attività piacevole ci assorbe completamente).


“Abbiamo riscontrato molto interesse su questi temi – commenta Katia Marilungo, presidente Opm –, c’è un grande bisogno di imparare a conoscersi, a gestire meglio le emozioni, ad avere relazioni soddisfacenti. La psicologia può dare un grande contributo a riguardo e come Ordine stiamo lavorando per valorizzare l’importanza della ricerca scientifica su questo terreno e il ruolo di figure professionali”.


Il Festival trae spunto dal Training “Scienza e Felicità”, ideato da Laura Piccinini e promosso da Opm, finalizzato a coltivare soddisfazione personale e senso di vita, e basato sulla revisione della letteratura scientifica dei fattori psicologici legati alla “Felicità”. Il gruppo di lavoro “Scienza e Felicità”, che ha curato la realizzazione dei contenuti, è costituito dagli psicologi: Maria Antognozzi, Michela Emiliani, Maria Rosa Esposito, Ahlem Gabsi, Sabina Godi, Elena Gregori, Rachele Marziali, Daiana Menichelli, Francesco Ruiz e Federico Sabbatini.




Le Marche attive nella lotta al diabete, prima regione ad aderire al programma internazionale Cities Changing Diabetes che vede coinvolte 40 metropoli mondiali

Le Marche sono l’unica realtà regionale ad aderire al programma internazionale Cities Changing Diabetes accanto ad oltre 40 Metropoli mondiali. Contando 80 mila persone con diabete, cioè quasi il 4,4 per cento della popolazione regionale, l’intento è quello di identificare le dinamiche sociali e culturali che influiscono sulla vulnerabilità del diabete e definire così un preciso piano d’azione allo scopo di promuovere iniziative volte a salvaguardare la salute dei cittadini e prevenire la malattia.  E’ anche la finalità del convegno che si svolgerà il 19 aprile, a partire dalle 12.30 presso la Sala Verde con gli interventi di apertura del Presidente della Regione, Francesco Acquaroli e dell’assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini.


Sarà anche l’occasione per presentare L’Atlante Marche Cities Changing Diabetes , con i dati ottenuti attraverso la mappatura dello stato di salute dei cittadini della regione e che vede significative differenze, più che tra territori provinciali, tra le varie fasce geografiche mare-collina-montagna. Un documento che rappresenta il primo passo del progetto.


Il programma Cities Changing Diabetes nasce nel 2014 in Danimarca ed è realizzato in partnership tra University College London (UCL) e il danese Steno Diabetes Center, con il contributo di Novo Nordisk. Nella Regione Marche l’iniziativa è coordinata da Health City Institute e dall’Università Politecnica delle Marche in collaborazione con il Ministero della Salute, Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), la Regione Marche, l’Istituto Superiore di Sanità, Istat, Fondazione Censis, Coresearch, Italian Barometer Diabetes Observatory (IBDO) Foundation, Medi-Pragma, società scientifiche del diabete e associazioni dei pazienti.




“La Salute diritto di ognuno interesse di tutti”. Auditorium di San Rocco di Senigallia gremito per parlare di Sanità pubblica con Cartabellotta, Pagliariccio, Mariotti e Cirri

di Stefano Fabrizi

Il Sistema Sanitario visto dall’interno, dagli operatori che ci lavorano, per fare un punto della situazione che tra ombre e luci, pone l’accento sulla deriva in cui sta scivolando un comparto così importante per tutti. Di questo si è parlato sabato 15 aprile all’Auditorium San Rocco di Senigallia gremito in tutti i posti (se era uno spettacolo saremmo stati tentati di dire che era sold out).

L’incontro è stato organizzato dall’ambulatorio medico solidale Paolo Simone Maundodé in collaborazione con Caritas Senigallia. Sul tavolo dei relatori Gabriele Pagliariccio, Valter Mariotti (entrambi soci fondatori e anime dell’ambulatorio solidale), Massimo Cirri (giornalista e conduttore di Rai Radio 2) e ospite da remoto per una leggera indisposizione Nino Cartabellotta (presidente e fondatore della Fondazione GIMBE).










Motivi di riflessione ce ne sono stati. Oltre agli interventi dei relatori non sono mancate le sollecitazioni dei presenti che vedevano tanti medici e operatori sanitari insieme a cittadini (non solo di Senigallia) come Francesco Spinozzi, Maurizio Marchionni, Mario Caroli, Guido Sampaolo, Marco Candela, Fabrizio Volpini, Stefano Santarelli, Patrizia Spinaci, Manuela Sbriscia.

Ed ecco la costatazione che gli “angeli del Covid” passata l’emergenza della pandemia sono ritornati nel buio. Sembrava che gli italiani avessero ritrovato la solidarietà tra di loro e la riconoscenza verso chi è morto per loro. Ma l’effetto è durato veramente poco e tutte le promesse di un rafforzamento del Sistema Sanitario sono passate in secondo piano.

Cartabellotta, ripreso poi da altri interventi, ha ricordato come la Costituzione pone i riflettori su due cardini della nostra democrazia: la Sanità e l’Istruzione pubblica entrambe fondate su un diritto universale di uguaglianza ed equità. “Si parla spesso che come classifica il nostro Sistema Sanitario – ha detto Cartabellotta – viene considerato tra le eccellenze, ma vi invito a riflettere su come viene svolto il sondaggio, su come sono poste le domande. Le statistiche ultime ci dicono che le aspettative di vita creano solchi sempre più evidenti tra nord e sud e che se è vero che aumenta la vita media è altrettanto vero che sono sempre di più gli anziani inabili con un danno sociale ed economico enorme. A fronte di questo lo Stato interviene per appena il 6% di Pil per sostenere il Sistema Sanitario che era un fiore all’occhiello, ma che da tempo ha imboccato un pericoloso pendio”

Privatizzare? Pro e contro. L’importante che non ci sia come sta accadendo una privatizzazione strisciante. Un esempio: se io devo fare un esame urgente le liste d’attesa nel pubblico sono in alcuni casi inaccettabili e quindi sono costretto a rivolgermi alla struttura privata. “E non è vero che nel privato – è stata fatto notare – troviamo sicuramente il meglio: anche nella struttura pubblica abbiamo macchinari e professionisti che spesso sono vere e proprie eccellenze a livello mondiale”. 

“Se si vuole creare un appoggio con il privato –  è stato detto – lo si faccia, ma alla luce del sole. Le liste d’attesa sono una sconfitta per lo Stato”.

La carenza di medici e infermieri sta portando il Sistema al collasso. C’è chi fugge dal Pronto Soccorso ormai diventato una trincea dove si possono lavorare anche h24. Ma non è meglio a livello di medici di base. Il ricambio generazionale non c’è stato, mancano alcune figure professionali. Durante il Covid si è data l’abilitazione a medici neolaureati. E se non si interviene subito, prima di riprendere in mano la situazione passeranno decenni. Il PNNR può essere una “pezza” importante, ma è tutto l’apparato che deve essere rimesso a regime.

Il clientelismo e l’affarismo sono i virus che infettano anche il Sistema Sanitario. Ce ne accorgiamo, ma facciamo finta di nulla. E l’esempio calzante è quello della “rana bollitta”: se immergi l’anfibio in una pentola di acqua bollette questo con un balzo fugge, ma se lo metti in recipiente di acqua fredda e lentamente dai calore, la rana si accorgerà troppo tardi del pericolo e morirà bollita.

Una morale? Dicevamo di chiari e scuri tra chi vede il crepuscolo e chi ottimisticamente l’alba, ma una considerazione che ha accomunato tutti: difendere un bene prezioso come la Salute, una difesa che passa attraverso persone e strutture che formano il Sistema Sanitario Nazionale. E tutti si sono detti “innamorati” del lavoro che svolgono ed è questo un motivo in più per non fare la fine della rana.




Il Centro Multispecialistico DSA in festa per la visita di Neri Marcoré sostenitore del Progetto “La Via dell’Ascolto Tomatis per Tutti”

Sabato 15 aprile, alle ore 18.00, il Centro Multispecialistico DSA ha aperto le sue porte per accogliere l’attore marchigiano Neri Marcoré che sostiene il progetto “La Via dell’Ascolto Tomatis per tutti”, mettendo a disposizione dei donatori alcune esperienze a teatro con la possibilità di assistere allo spettacolo “La Buona Novella” e di incontrarlo in camerino. Questo è il comunicato dell’associazione.

Prosegue il lungo cammino, iniziato due anni fa, de “La Via dell’Ascolto – Tomatis per tutti”, progetto pilota, promosso da DSA Centro Multispecialistico di Ancona, in collaborazione con la Fondazione Ospedale Salesi di Ancona. Ad oggi è stato coinvolto un gruppo di bambini epilettici, farmacoresistenti, attualmente in cura presso l’Ospedale Pediatrico Salesi di Ancona, ai quali è stato somministrato il Protocollo Tomatis.

Questa metodologia, che vanta un’esperienza pluridecennale in tutto il mondo, si basa sulle ricerche scientifiche e sulla pratica del Metodo del dottor Tomatis, otorinolaringoiatra francese inventore dell’Audiopsicofonologia, una pedagogia dell’ascolto che permette di riattivare e riorganizzare tutti i circuiti audio-fonatori.

Il Metodo Tomatis non è invasivo, non usa farmaci, si basa sull’ascolto della musica (Mozart e Canti Gregoriani). Le stimolazioni sonore, individualmente programmate, arrivano alla persona, sia per via aerea, sia per via ossea, tramite un’apposita apparecchiatura acustica. Producono un riequilibrio energetico dell’intero sistema neurale, centrale e periferico. Il Protocollo richiede due anni di lavoro, durante i quali tutto il nucleo famigliare di ciascun/a bambino/a viene coinvolto.

Al termine di questo percorso i risultati clinici, raccolti in anonimato e oggetto di ricerca scientifica, saranno sottoposti al CERM (Comitato Etico Regione Marche) dalla Fondazione Ospedale Salesi, in collaborazione con il Comitato Scientifico del Progetto. Successivamente, saranno pubblicati e condivisi con tutta la Comunità Scientifica.

Le azioni, fin qui svolte, hanno prodotto un ascolto attento della Regione Marche ed un interesse convinto della Politecnica delle Marche.

Lo sviluppo degli obiettivi sia in termini quantitativi, più famiglie coinvolte, sia qualitativi, potenziamento della Ricerca e Formazione di personale altamente specializzato, dipenderà molto dal sostegno che riusciremo a mantenere nell’arco temporale necessario al raggiungimento degli stessi. E’ proprio in quest’ottica che da diversi mesi sono state avviate alcune azioni di raccolta fondi, ultima, in ordine di tempo, l’asta su Charitystars che ha visto la partecipazione di molti attori, come Neri Marcoré, di cantanti, musicisti, sportivi.

Neri Marcoré, sempre molto sensibile a tematiche che mettono in primo piano le persone fragili, ha voluto visitare il Centro, dove si effettuano i programmi di ascolto, conoscere i bimbi che hanno iniziato il percorso Tomatis e incontrare le loro famiglie, per rendersi conto di persona del valore del metodo somministrato e delle loro testimonianze.

“Ho raccolto con piacere e curiosità, dato che non conoscevo il Metodo Tomatis, l’invito che mi è giunto dal Centro DSA per sostenere questo progetto che supporta famiglie di bambini in cura con diverse patologie. Il potere magico e taumaturgico della musica, che ci aiuta a star bene, trova conferma anche a livello clinico dunque, e non è una novità, ma come ho scoperto, i risultati possono essere sorprendenti. Per quel che potrà valere, cercherò di dare il mio contributo ogni volta che potrò per far conoscere e sostenere questa realtà.”

All’incontro hanno partecipato la Dottoressa Anna Maria Latini, referente DSA per il progetto, la Dottoressa Maria Grazia Magistrelli Audiopsicofonologa, la Dottoressa Carla Marini Primaria e la Dottoressa Elisabetta Cesaroni Aiuto della Neuropsichiatria Infantile dell’Ospedale Pediatrico Salesi; la Professoressa Laura Mazzanti Direttrice della Fondazione Salesi, il Dott. Cesare Cardinali Neuropsichiatra e Direttore Sanitario per i DSA del Centro, la Dott.ssa Paola Gardoni Grafologa del DSA.

Abbiamo ancora bisogno dell’aiuto di donatori che sostengano il progetto con il loro contributo e quindi l’invito è di visitare il sito La Via dell’Ascolto – Tomatis per tutti – DSA – Centro Multispecialistico (dsaancona.it) per approfondire la conoscenza del progetto e fare una donazione.

DSA Centro Multispecialistico Multispecialistico Via Guido della Rossa, 8 – Ancona Mail: info@dsa-ancona.it Referente progetto: dott.ssa Anna Maria Latini – +39 329082 6199




Presentati i risultati finali di Abriopack: un innovativo progetto sul biopackaging in una filiera avicola

Il progetto ABRIOPACK è giunto al termine. I risultati sono stati al centro di un convegno finale che si è svolto questa mattina all’Università degli Studi di Camerino, all’edificio del CHIP.


ABRIOPACK è un progetto che ha preso avvio nel 2019, maturando quattro anni di sperimentazioni e sviluppando protocolli di allevamento avicolo, tra cui un packaging biodegradabile, compostabile e rispettoso dell’ambiente. Il lavoro emerso è frutto della collaborazione tra aziende agricole marchigiane, imprese agroindustriali, università, enti di ricerca pubblici, consulenti e aziende private leader nel settore della produzione di bioplastiche.


Campi CERMIS con compost
Campi CERMIS con compost

Il progetto ABRIOPACK, cofinanziato dalla Regione Marche, nell’ambito del PSR 2014/2020 «è nato dalla volontà della capofila Carnj sca della filiera Fileni ed ha raggiunto risultati assai interessanti grazie a tutti partner agricoli del gruppo Fileni, Arca Srl Benefit, Università degli Studi di Camerino, Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche e Novamont spa e dei consulenti tecnico scientifici, il Consorzio Italiano Compostatori (CIC), Cosmari e il Centro Ricerche e Sperimentazione per il Miglioramento Vegetale “N. Strampelli” (CERMIS) –  afferma Alessandro Tramontano, Coordinatore del progetto ABRIOPACK e responsabile Filiera Estesa del Gruppo Fileni – Questa collaborazione ci ha permesso di sviluppare protocolli utili allo sviluppo di un allevamento antibiotic free e di sostituire i materiali tradizionali utilizzati nel packaging agroalimentare con un packaging biodegradabile, compostabile e rispettoso dell’ambiente. Oggi si conclude un progetto durato 4 anni e siamo stati orgogliosi di raggiungere risultati che hanno avuto riscontri commerciali, ma anche nel mondo scientifico a livello internazionale».


Il ruolo di capofila del progetto è stato ricoperto da Carnj Società Cooperativa Agricola, appartenente al Gruppo Fileni. «Siamo orgogliosi di aver preso parte al progetto ABRIOPACK, che, in così poco tempo, ha già portato allo sviluppo di due importanti risultati concreti: la realizzazione di biopackaging a basso impatto ambientale e la definizione di modelli produttivi antibiotic free. Tali risultati ci consentono oggi di attuare importanti innovazioni anche nel nostro Gruppo, attraverso l’utilizzo di confezioni compostabili per i prodotti della gamma Tradizione & Creatività: a ulteriore conferma della nostra continua attenzione e del nostro impegno nei confronti dell’ambiente, dell’economia circolare e della sostenibilità, in cui crediamo da sempre e come chiaramente espresso anche nel nostro Manifesto di Sostenibilità, pur nella consapevolezza che si tratta di un percorso e mai di un punto di arrivo», dichiara Massimo Fileni, vice presidente Fileni Alimentare S.p.A.


Nel progetto sono stati coinvolti docenti e ricercatori della Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria e della Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute dell’Università di Camerino. Nelle loro ricerche sono stati valutati anche gli effetti ed eventuali impatti nel medio periodo dell’applicazione sul suolo agricolo del compost ottenuto dallo smaltimento del biopackaging.


Vaschetta del progetto ABRIOPACK
Vaschetta del progetto ABRIOPACK

«Gli studi condotti – sottolineano il Prof. Gianni Sagratini ed il Prof. Giacomo Rossi a nome di tutto il team Unicam coinvolto – attestano che il nuovo packaging compostabile, biodegradabile e prodotto a partire da biopoliesteri è in grado di conservare la carne avicola antibiotic free durante tutta la sua shelf life (14 giorni) con la stessa efficacia di una classica vaschetta in Polietilene Tereftalato (PET). Un’innovazione tecnologica molto importante che va nella direzione di rispettare l’ambiente e allo stesso tempo di preservare la sicurezza del consumatore». Con questo progetto «si conferma ancora una volta – afferma il Rettore Unicam Claudio Pettinari – non solo la vitalità delle nostre ricercatrici e dei nostri ricercatori, ma anche l’importanza delle attività di trasferimento tecnologico dell’innovazione prodotta all’interno dei nostri laboratori a beneficio dello sviluppo economico del territorio, attraverso il sostegno alle imprese che in esso vi operano; in questo caso a beneficio della valorizzazione dell’agroalimentare con un’attenzione particolare alla sostenibilità e alla circolarità dell’economia».


Ulteriori studi sono stati realizzati dall’azienda Novamont SpA, con sede a Novara, leader a livello internazionale nel settore delle bioplastiche e dei biochemicals di origine rinnovabile. L’azienda ha svolto attività di ricerca e sviluppo per la creazione del packaging biodegradabile e compostabile idoneo al confezionamento di carni bianche. «Abbiamo partecipato al progetto ABRIOPACK perché ne condividiamo lo spirito di innovazione e l’obiettivo di mettere in campo soluzioni in grado di rigenerare i territori e gli ecosistemi – afferma Daniele Turati R&D Innovazione Tecnologica & Chemometrics Manager di Novamont –  Novamont è impegnata da molti anni nello sviluppo di soluzioni ready-to-go per l’imballaggio alimentare in cui la biodegradabilità in diversi ambienti (impianti di compostaggio industriale, suolo, marino) rappresenta un valore aggiunto. I prodotti compostabili hanno, infatti, grandi potenzialità in tutti quei settori in cui le operazioni di riciclo sono complesse o non praticabili a causa dell’utilizzo contemporaneo di materiali differenti e della contaminazione da parte degli scarti alimentari. In questi casi, l’utilizzo di bioplastiche compostabili permette di conferire questi prodotti, insieme al loro contenuto, nella raccolta differenziata del rifiuto organico, contribuendo così alla produzione di compost di qualità per la fertilità dei suoli e a migliorare la riciclabilità degli altri rifiuti».


Le prove di compostaggio, durante la sperimentazione, sono state curate dal Consorzio Italiano Compostatori (CIC), presso l’impianto Socio Cosmari. Il CIC, infatti, segue da oltre 15 anni lo sviluppo dei manufatti biodegradabili e compostabili attraverso il proprio marchio “Compostabile-CIC” ed è impegnato da oltre 30 anni nella produzione di ammendanti organici che contribuiscono al mantenimento della salute e della fertilità dei suoli. «Le prove di compostaggio predisposte hanno avuto un esito positivo, dimostrando che gli imballaggi in plastica compostabile per alimenti appositamente progettati possono essere efficacemente inclusi nel processo di riciclo industriale. In questo modo è possibile aumentare la intercettazione di rifiuti organici da avviare a riciclo in impianti di compostaggio industriali, trasformandoli in compost di qualità che porta energia fertile alla terra», sottolinea Marco Ricci, Senior Expert del CIC – Consorzio Italiano Compostatori.


Le prove di campo sono state svolte presso il Centro Ricerche e Sperimentazione per il Miglioramento Vegetale “N. Strampelli” (CERMIS) di Tolentino. «I risultati in campo non hanno evidenziato effetti negativi sulla cultura né sul terreno, ma si è invece evidenziato un leggero aumento della sostanza organica.  Pertanto, nel terreno, un uso costante del compost ottenuto addizionando le bioplastiche potrebbe essere molto utile per il ripristino della sostanza organica nei nostri terreni», osservano Antonella Petrini e Lorenzo Porcarelli del CERMIS.


Le novità apportate dalla ricerca del progetto ABRIOPACK si inseriscono in un contesto europeo che individua tra gli obiettivi in agricoltura, nei piani strategici della PAC, anche l’innovazione. «Per l’Unione Europea l’accesso da parte degli agricoltori ai risultati della ricerca, dell’innovazione e lo scambio di conoscenze è l’unico modo per rendere l’agricoltura del futuro pronta alle nuove sfide in ambito di sostenibilità, cambiamenti climatici, redditività e crescita. Già dal 2016 la Regione Marche ha intravisto, nelle misure legate all’innovazione agricola del PSR, un’opportunità importante per il settore agricolo e ha stanziato in queste misure (16.1 e 16.2 del PSR) un budget di tutto rispetto di 32 milioni di Euro – sottolinea Andrea Albanesi, Responsabile Regionale delle misure di innovazione del Piano di Sviluppo Regionale – Oggi, a fine programmazione, la Regione Marche è al terzo posto in Italia come domande finanziate in innovazione e quarta come contributi erogati, questo a conferma che le Marche, seppur piccole in confronto alle grandi regioni agricole come l’Emilia Romagna, Sicilia, Veneto e Campania ha un potenziale e una voglia di innovazione molto alta e le aziende agricole e agroalimentari sono pronte a guardare al futuro».Nella foto di copertina: Foto di gruppo, da sx verso dx: Stefania Silvi (UNICAM), Gianni Sagratini (UNICAM), Daniele Turati (NOVAMONT), Marco Ricci (CIC), Antonella La Terza (UNICAM), Graziano Leoni (Pro Rettore UNICAM), Lorenzo Porcarelli (CERMIS), Chiara Francesca Magistrali (IZSUM), Martina Pirani (ARCA), Laura Alessandroni (UNICAM), Antonella Petrini (CERMIS), Alessandro Tramontano (FILENI)




    Logical System compie 40 anni. L’azienda marchigiana nell’olimpo delle software house italiane

    Logical System, nell’olimpo delle software house italiane, compie quarant’anni e apre l’anno di celebrazioni per un anniversario che rappresenta un traguardo importante dalla sua fondazione.

    Guidata dal Presidente Filippo Moscatelli, l’azienda con quartier generale a Jesi, si conferma tra le principali aziende italiane della trasformazione digitale, leader nella realizzazione di programmi informatici integrati per attività su piattaforme hardware e software eterogenee, con una forte expertise e un ampio e diversificato portfolio.

    Era il 6 dicembre del 1983 quando tre giovani tecnici informatici diedero vita, in via del Prato al numero 7/D, a un’azienda specializzata nella consulenza tecnica alle aziende manifatturiere della Vallesina, area cardine nel settore della produzione di stampi e dello stampaggio ad iniezione di materie plastiche. Logical System nasce dalla passione per l’informatica in quegli anni pioneristici, che fecero da apripista alla grande rivoluzione tecnologica, che ha reso più facile la vita di tutti noi.

    il presidente di Logical System Filippo Moscatelli durante il suo intervento
    il presidente di Logical System Filippo Moscatelli durante il suo intervento

    “Sono fiero di questi nostri primi 40 anni – ha dichiarato in conferenza Filippo Moscatelli, presidente di Logical System – durante i quali abbiamo fatto molto ed abbiamo consentito a innumerevoli imprese e persone di realizzarsi. Ciò che ora conta di più è quello che faremo in futuro. Ci tengo a ringraziare tutti per aver reso la Logical System un’azienda fantastica ora e negli anni a venire”.

    Un traguardo celebrato in una conferenza molto partecipata, nella sede di Jesi, con i saluti del sindaco Lorenzo Fiordelmondo e gli interventi di Francesco Acquaroli, Presidente della Regione Marche, di Goffredo Brandoni, Assessore regionale al Bilancio, di Pierluigi Bocchini, Presidente di Confindustria Ancona, il rettore dell’Università di Camerino, Claudio Pettinari, del consigliere regionale Carlo Ciccioli, del vice sindaco di Fabriano Gabriele Comodi e alla presenza degli amministratori delegati delle aziende del Gruppo Logical System tra cui BS e Synergical. Ha moderato l’incontro il giornalista Gaudenzio Tavoni, e ha concluso l’evento, con un lungo intervento, Sebastiano Barisoni, giornalista Radio 24 – Il Sole 24 Ore, sulla crisi mondiale degli ultimi decenni.


    “Un grande successo – ha esordito in conferenza il presidente Francesco Acquaroli – che si è sviluppato nella Vallesina e che poi ha conquistato opportunità non solo regionali e nazionali ma anche oltre confini. Rappresenta un’opportunità per i nostri giovani perché sappiamo quanto la tecnologia e l’informatica siano importanti  per dare risposte concrete all’occupazione giovanile ma anche supporto alle nostre imprese e al nostro tessuto connettivo, che ha bisogno sempre di essere competitivo e all’avanguardia. In questo senso complimenti a Logical System per l’intuizione che ha avuto quarant’anni fa, da cui è nato un grande bacino e una grande risorsa. Oggi quella sfida va rilanciata e riattualizzata per portare Logical System verso le sfide future”.


    Oggi Logical System è top player nel settore dell’Information Technology, con una crescita esponenziale negli ultimi sette anni, che si traduce in un fatturato di quasi 12 milioni di euro, + dell’80% dal 2015. Una forte impennata alimentata dalla capacità di disegnare prodotti competitivi, assicurando ai clienti la rapidità e l’affidabilità del servizio, resa ancora più evidente nel 2019, quando cambiando la sua identità, diventa Gruppo Societario con l’acquisizione di BS Srl, con sede a Salerno e Roma, e Synergical Srl con sede a Jesi.

    Con le due società controllate, Logical System raggiunge l’obiettivo della complementarità di prodotto e di settore, grazie alle soluzioni specializzate di Synergical, nonché una complementarità territoriale che consente di raccogliere le opportunità offerte dall’ importante tessuto imprenditoriale nell’Italia meridionale, grazie alle filiali di Roma e Salerno, garantendo presidio e assistenza continua sul territorio.

    Con il suo offering completo, dall’ERP (Enterprise Resource Planning), al Project Management, dall’ECM (Enterprise Content Management) al MES (Manufacturing Execution System), dal CRM (Customer Relationship Management) alla BI (Business Intelligence) e con la continua ricerca della perfezione e dell’innovazione, Logical System si conferma un punto di riferimento nel settore dell’Information Technology guadagnando, grazie al suo Know How, la fiducia di numerose aziende del panorama economico nazionale ed internazionale operanti in molteplici settori merceologici.


    Con oltre 68 risorse, e sopra le 100 se riferite  al gruppo, sempre alla ricerca di nuovi talenti, oggi Logical System si trova a gettare le fondamenta per un nuovo salto di qualità imposto dall’ingresso dell’industria 5.0, una nuova fase di sviluppo basata su sostenibilità, umano-centrismo e resilienza.

    L’obiettivo di crescita non cambia la mission aziendale: ‘Realtime Software, Realtime Support’, non solo software efficaci, veloci, aggiornati, che fanno guadagnare tempo all’azienda cliente, ma anche un servizio di assistenza puntuale, con risposte immediate, per garantire agli utenti un processo di innovazione, cambiamento e crescita per un futuro sempre più tecnologico, che sappia cogliere le sfide della trasformazione digitale.


    DA QUARANT’ANNI SCRIVIAMO INSIEME LA STORIA DEL FUTURO. CENNI DI STORIA

    Logical System viene fondata il 6 Dicembre 1983 dai tre soci Stefano Vecchi, Giovanni Cesaretti e Marcello Giovagnoli. L’azienda sceglie come ubicazione la città di Jesi, sia per la volontà dei soci sia per la posizione strategica della città nella Vallesina, zona particolarmente ricca di aziende manifatturiere specializzate nell’attività di produzione stampi e stampaggio di materie plastiche.

    É proprio questo il settore a cui la software house si rivolge con le sue prime soluzioni software proprietarie.

    Il CEO, Filippo Moscatelli, entra nel Team Logical System nel 1986 come Responsabile Commerciale. Qui trova la strada del suo successo e della sua realizzazione personale. La preparazione in ambito informatico e l’indole di abile commerciale, lo portano infatti ad acquisire importanti clienti e a raggiungere risultati notevoli, per questo il Management fondatore lo vorrà come socio di Logical System, vista la considerevole crescita derivante dal suo ingresso.

    La sede iniziale era in via del Prato 7/D e successivamente in via Rocco Scotellaro n.23, oggi sede di un istituto scolastico privato.

    La crescita delle risorse umane e la necessità di spazi adibiti alla formazione e all’accoglienza dei clienti portano Logical System ad investire in un’ampia e moderna sede nella zona industriale di Jesi e nell’agosto del 2003 l’azienda si trasferisce nell’attuale immobile di Viale Dell’Industria n. 50.

    Negli anni cambia il Management e l’assetto societario, ma non la figura di Filippo Moscatelli, ancor oggi azionista di maggioranza ed alla guida dell’azienda insieme ad altri 4 soci.

    Nel corso dei 40 anni, Logical System si trasforma anticipando e applicando i paradigmi tecnologici ed economici in rapido cambiamento, soprattutto nell’ultimo decennio.

    L’ingresso di figure professionali altamente specializzate, ha consentito e consente a Logical System di sviluppare internamente soluzioni software per coprire a 360° le esigenze delle imprese; quindi, oltre allo storico ERP, il team di Logical System negli anni studia, sviluppa e implementa  soluzioni di Project Management, di Enterprise Content Management, M.E.S. BI, e CRM che, reingegnerizzate, sono oggi proposte ad aziende di notorietà nazionale e internazionale.

    Nel corso degli anni Logical System amplia il suo raggio di azione ad imprese che si estendono sempre più sia per territorialità, con un focus del business nel Centro Italia e non più prettamente provinciale, che settoriale con clienti che operano non più solo nel mondo manifatturiero, ma anche nel Fashion, nella Distribuzione, nel Food & Beverage e nei Servizi Professionali.

    Al fine di supportare le aziende più strutturate, di maggiori dimensioni e con una gestione multinazionale, Logical System sente la necessità di ampliare la propria offerta. Nel 2010 inizia così la distribuzione della Soluzione ERP internazionale Microsoft Dynamics 365 NAV, oggi Business Central, che garantisce a Logical System di essere un partner completo e pronto ad affrontare nuove sfide.

    Nel 2017 cambia la sua immagine e nel 2018 diventa SPA allargando la compagine sociale. Un’importante attività di rebranding, preceduta dalla strutturazione di un ufficio marketing interno, rilancia l’azienda sul mercato con un nuovo logo che tutt’oggi la identifica e la rende riconoscibile. Cresce la sua notorietà e sono ormai lontani i tempi della software house “di provincia”.

    Nel 2019 l’azienda cambia la sua identità: da singola azienda a Gruppo. Logical System intraprende un percorso di acquisizione che la vede al controllo attualmente di due società:

    • Synergical di Jesi, specializzata nello sviluppo di soluzioni integrate per aziende Fashion, Luxury, complementi d’arredo, sportswear e gioielleria.
    • BS Srl con sede a Salerno e Roma, distributore della Soluzione ERP Microsoft Dynamics 365 Business Central e uno dei principali sviluppatori di APP che aggiungono a Business Central le funzionalità e i miglioramenti richiesti dalle modalità di lavoro tipiche dell’impresa italiana 

    Con le due società controllate, Logical System raggiunge l’obiettivo della complementarità di prodotto e di settore, nonché una complementarità territoriale che consente di raccogliere le opportunità offerte dall’importante tessuto imprenditoriale nell’Italia meridionale, grazie alle filiali di Roma e Salerno, garantendo presidio e assistenza continua sulla zona.

    Oggi Logical System conta oltre 68 risorse che supera le 100 considerando il gruppo.

    Con un fatturato consolidato di circa 12 milioni, il processo di crescita continua e nuovi ambiziosi obiettivi sono prefissati; Logical System, infatti, con le proprie competenze e potenzialità ambisce a diventare uno dei primi 10 player nazionali nel settore informatico.

    Ogni giorno, ogni risorsa affianca le aziende nei loro processi operativi di digitalizzazione, crescita e innovazione.


    La mission è REALTIME SOFTWARE, REALTIME SUPPORT.

    REALTIME SOFTWARE

    In un mondo dove il tempo è uno dei beni più preziosi, che molte volte non si può acquistare e che per un’impresa è sinonimo di denaro, risparmio, efficienza, quasi sempre fatturato e spesso “utile”, Logical System garantisce software efficaci, veloci, aggiornati, che fanno guadagnare tempo all’Azienda Cliente.

    Dal tempo a volte dipende la sopravvivenza dell’Azienda stessa, le sue capacità di cambiamento ed adattamento, di rinnovamento, di studio di nuovi prodotti, … di competere!

    REALTIME SUPPORT

    Un supporto cliente rapido, disponibile e facilmente raggiungibile; un servizio di assistenza veloce e puntuale perché direttamente connesso con chi sviluppa ed implementa il software.

    Risposte immediate per soluzioni immediate. L’assistenza clienti rappresenta una priorità assoluta per Logical System, sia nei casi di emergenza che nel supporto per garantire agli utenti l’utilizzo proficuo e consapevole di tutte le funzioni dei suoi sistemi informativi.