Philoaddiction. Il 3 settembre a Senigallia il festival dedicato al mondo delle nuove alienazioni e relazioni

Si chiama Philoaddiction ed è la novità in programma per il 3 settembre a Senigallia. Un mini festival dedicato al mondo delle nuove alienazioni e relazioni, delle dipendenze, da quelle tecnologiche a quelle da sostanze, un’opportunità per riflettere in maniera filosofica e sociologica su di un tema solitamente relegato alla sfera sanitaria.


Philoaddiction, un momento della presentazione
Philoaddiction, un momento della presentazione

Il 2 settembre nella location dello Spazio Zero di Senigallia hanno preso parte all’incontro Maurizio Mandolini dirigente dell’area servizi sociale Ats 8, il sindaco di Senigallia Massimo Olivetti, Sauro Salvatori e Marella Tarini dell’Asur, l’assessore ai servizi alla persona Cinzia Petetta e Lucrezia Ercoli direttrice artistica di Popsophia.


Il progetto nasce dalla collaborazione fra l’associazione Popsophia e l’Unione dei Comuni “Le terre della Marca Senone” e l’Ambito Territoriale Sociale 8 per sperimentare una nuova forma di narrazione della medicina e della prevenzione, passando attraverso la comprensione di fenomeni e comportamenti nuovi e sempre più diffusi. La Filosofia fin dall’antichità si è interrogata sul tema del corpo. E oggi che nuove malinconie e nuovi desideri impattano sulle nostre vite ha molto senso ricercare la radice filosofica del nostro essere al mondo.


Un progetto di rete perché c’è la necessità di creare strumenti comunicativi nuovi, e Popsophia con la sua capacità di parlare di filosofia in modo popolare faceva al caso nostro. Cominciamo con questa prima pillola che precede un lavoro territoriale che cercheremo di fare insieme – ha spiegato Maurizio Mandolini dirigente Ambito territoriale sociale 8 – I servizi sociali e quelli di ambito sanitario hanno come scopo quello di promuovere il benessere della persona e delle proprie comunità e questo progetto contiene elementi metodologici nuovi per intercettare una fetta di popolazione che non accede ai nostri servizi. Alcune dipendenze come quelle tecnologiche sono socialmente accettate e non vissute come patologiche. Popsophia è allora un ponte levatoio che ci permette di uscire dai cilindri nei quali ci troviamo diffondendo un messaggio che non sia di nicchia ma si rivolga alle masse. Negli anni ’70 e ’80 la dipendenze era una dipendenza da sostanza, un peccato di potenza, una scelta individuale che aveva certamente risvolti sociali. Oggi le nuove dipendenze sfuggono ad un controllo e per questo Philoaddiction non è che una parte di un progetto più ampio che verrà sviluppato il prossimo anno con interventi anche nelle scuole per essere da sollecitazione e stimolo al fine di creare una rete”.


“Viviamo in un momento in cui occasioni come queste non vanno perse – ha aggiunto il sindaco Massimo Olivetti – spesso la dipendenza è legata alla percezione che capiti sempre agli altri, e invece oggi più che mai ci ritroviamo sempre più dipendenti, dagli smartphone ad esempio. E creare momenti educativi con nuove ricette che ci permettono di riflettere sulla nostra vita è una grande ricchezza per la città e Senigallia è molto orgogliosa di ospitare questo evento che è un momento di riflessione che vale per ciascuno di noi”.


Sul lavoro dei dipartimenti di prevenzione dell’Asur si è soffermata Marella Tarini direttrice del servizio territoriale delle dipendenze patologiche Area vasta 2: “Pensiamo che occorra uscire fuori dall’idea che la dipendenza patologica sia caratterizzata solo da sostanze, la dipendenza è una posizione comportamentale dei soggetti attorno alla quale siamo chiamati a lavorare per superarla possibilmente. A nostro parere tutte le situazioni di dipendenza hanno a che vedere con uno scollamento tra apparato emozionale e cognitivo, uno disconoscimento del corpo. Per fare prevenzione sono utilissime tutte quelle occasioni che permettono un dialogo e che dovrebbero permettere di riflettere e ricollegarsi con un insieme di passioni positive e non su passioni tristi”.


A prendere la parola poi Lucrezia Ercoli, direttrice artistica di Popsophia che ha spiegato la scelta dell’immagine che accompagna Philoaddiction, ispirata dall’opera di Raoul Hausmann, “Lo spirito della nostra epoca”.

 “Philoaddiction prova ad unire conoscenza e intrattenimento: la cultura pop è veicolo di domande filosofiche sulle complessità del mondo contemporaneo – spiega la direttrice artistica Lucrezia Ercoli – il tentativo è spudorato perché cercheremo di mettere insieme immaginario pop, serie tv, musiche accostandole ad un mondo che solitamente invece è più oscuro e tormentato. Lo faremo con il nostro philoshow e con Riccardo Dal Ferro un filosofo che cerca di parlare di filosofia attraverso piattaforme legate all’intrattenimento.  La therapeia degli antichi descritta da La cura di Franco Battiato, la dipendenza tecnologica indagata attraverso la serie tv distopica Black Mirror, dove lo schermo nero è quello del nostro cellulare, il disagio giovanile raccontato da un teen drama come Euphoria, la riflessione sull’empatia attraverso le narrazioni cinematografiche del microcosmo ospedaliero, la gamification indagata con la palestra di Platone. Un modo inedito per traghettare emotivamente il pubblico in un viaggio tra le nostre dipendenze e le nostre fragilità verso una nuova consapevolezza del presente”.


IL PROGRAMMA


Il festival di Senigallia, in programma per sabato 3 settembre si compone di due diversi momenti: al pomeriggio all’Auditorium San Rocco alle 17.30 un approfondimento con ospiti lo scrittore e critico letterario Filippo La Porta che parlerà dei rapporti fra letteratura e medicina nei medici scrittori come Celine, Cechov e Carlo Levi e a seguire la testimonianza di Fabio Cantelli Anibaldi, autore del libro “Madre amorosa e crudele”, da cui è tratto il documentario Sanpa su San Patrignano. Cantelli, ex ospite di San Patrignano ha saputo trasformare quell’esperienza di finitudine e di morte legata all’uso degli stupefacenti fino alla salvezza e al desiderio di un paradiso che non fosse artificiale. A Philoaddiction porterà la sua esperienza di vita, ma anche una riflessione più profonda sui temi della contemporaneità.

Il secondo momento è alle 21.30 al teatro La Fenice dove con la formula del philoshow, il format che unisce riflessioni filosofiche a musica dal vivo e montaggi video Lucrezia Ercoli assieme al filosofo Riccardo Dal Ferro e con la partecipazione di Maurizio Mandolini dirigente Ambito territoriale e sociale 8racconteranno il tema della dipendenza mediato da serie tv di grande impatto come Stranger things, Euphoria, Black mirror e cinema. La band Factory eseguirà dal vivo brani che raccontano la malattia, dipendenza e cura come Je suis malade di Dalida, Rehab di Amy Winehouse, passando per La cura di Franco Battiato e “Strappare lungo i bordi” di Giancane sigla della serie tv di Zerocalcare.





Un bilancio dei primi tre anni del centro recupero animali selvatici: 11.715 soggetti rinvenuti sul territorio regionale

Bilancio più che positivo per il Centro Recupero Animali Selvatici (CRAS) a tre anni dalla sua istituzione: 11.715 animali recuperati tra mammiferi, uccelli e rettili che equivale ad un incremento dei recuperi sul territorio pari al 79,9% con una media nei tre anni del 40% di specie protette. Più in particolare recuperati  1369 animali selvatici nel 2019, 3401 nel 2020 e 6944 nel 2021.


Numeri che se da una parte fanno capire l’utilità di questa struttura che si occupa appunto del recupero e della gestione delle specie tutelate dalla normativa C.I.T.E.S. (in particolare Testudo ) e delle specie aliene (Trachemys ) rinvenute sul territorio regionale o detenute irregolarmente da privati cittadini e affidate dagli organi di Polizia, dall’altra inducono a riflettere su diversi aspetti dal momento che le cause dei recuperi sono per lo più relative a traumi da investimento stradale o impatto con strutture antropiche; aggressione predatoria; immaturità fisica (pulli e cuccioli); intossicazione/avvelenamento; debilitazione conseguente a patologie infettive e/o parassitarie; atti di bracconaggio(trappole o colpi di armi da fuoco).


Solo nell’anno (2021) i fondi destinati per le attività del Centro da parte dell’assessorato regionale alle Politiche faunistico venatorie e ittiche , guidato dal vicepresidente della Regione, ammontano a oltre 340 mila euro con un incremento di più di 100 mila euro rispetto agli anni scorsi.

Il CRAS opera su 5 sedi dislocate sul territorio regionale:

Sede centrale c/o Ca Girone – Urbino (PU)

Sede Prov.le AN c/o Oasi WWF «Ripa Bianca» Jesi (AN)

Sede Prov.le FM c/o Capodarco – Fermo (FM)

Recinto/nursery per caprioli c/o Sassoferrato (AN)

Voliere lungodegenza rapaci c/o Gola della Rossa (AN) e sono prossime all’ istituzione anche le sedi di Macerata e Ascoli Piceno.


Una rete strutturata e diffusa sul territorio che garantisce, per le diverse migliaia di animali appartenenti alla fauna selvatica omeoterma italiana, interventi di recupero e primo soccorso; assistenza e cura di soggetti giovani (pulli e cuccioli) e adulti con interventi medico-chirurgici nei confronti delle patologie diagnosticate; degenza e riabilitazione fino al conseguimento del recupero anatomo-funzionale per la reimmissione in natura. E proprio in questi giorni, nel fine settimana , saranno reinseriti nell’habitat naturale alcuni esemplari curati e assistiti, tra i quali un tasso, un riccio ed alcuni volatili.


Il Centro si avvale della collaborazione di diverse associazioni, strutture veterinarie private, il servizio Veterinario della Regione Marche, ospedali veterinari , oltre che di centri di ricerca universitari e istituti di ricerca nazionali e Carabinieri Forestali e tutte le forze dell’ordine.


Ma il CRAS ha anche un altro importante compito affidatogli dopo i primi casi riscontrati di Peste Suina Africana: è incaricato, infatti, del recupero delle carcasse di cinghiali sul territorio, potenziali fonti di contagio e si sta attivamente occupando anche della sorveglianza sanitaria, organizzando i prelievi con le strutture sanitarie locali ASUR ed i veterinari ufficiali.


I soggetti di particolare interesse conservazionistico

I lupi, gatti selvatici ed alcuni uccelli di particolare interesse conservazionistico (ad esempio Aquila chrysaetos), rinvenuti sul territorio regionale, dopo il recupero e la stabilizzazione, vengono trasportati presso il Centro di Tutela e Ricerca Fauna Esotica e Selvatica di Monte Adone; dove vengono gestiti fino alla completa riabilitazione e successivo reinserimento in natura dopo applicazione di tracker per monitorarli.


Il lupo:

Sulle carcasse di lupo (Canis lupus italicus) vengono effettuate le misurazioni morfometriche ed i prelievi per le analisi genetiche, come richiesto dall’ ISPRA al fine di approfondire le conoscenze e le differenze di specie di questo mammifero sul territorio. Viene inoltre, grazie alle analisi genetiche, monitorata anche la presenza di soggetti nati dall’ibridazione con i cani domestici. I lupi riabilitati presso il Centro di Monte Adone vengono reimmessi in libertà sul territorio, come da protocollo ISPRA, muniti di radiocollare per monitorarne diffusione, spostamenti ed eventuale decesso


Il gatto selvatico:

I soggetti di gatto selvatico (Felis silvestris) recuperati, se bisognosi di cure, vengono gestiti dal Centro di Monte Adone e come per i lupi, su di essi vengono effettuati esami come da protocollo ISPRA. Nell’ottobre 2021 è stato trovato, in seguito a trauma da investimento, nella provincia di Macerata un giovane appartenente a questa specie. Curato e riabilitato è stato munito di tracker e successivamente liberato in collaborazione con il Parco Nazionale dei Monti Sibillini.


L’aquila reale:

Come i mammiferi, anche gli uccelli di particolare interesse conservazionistico vengono recuperati e gestiti grazie alla collaborazione con il Centro di Monte Adone. Ultimo esempio è l’esemplare di Aquila Reale (Aquila chrysaetos) rinvenuto nel dicembre 2021 nel parco naturale del Bosco di Tecchie. Purtroppo il soggetto presentava frattura bilaterale di entrambi gli arti anteriori ; ciò ha reso impossibile la reimmissione in natura e pertanto resterà degente presso voliera idonea e potrà rappresentare (fungendo da donatore) un’ancora di salvezza per soggetti con saturnismo grazie alla terapia trasfusionale.





Torna il BRAND FESTIVAL, il festival italiano dell’identità, dal 29 settembre al 5 ottobre a Jesi nelle Marche

Dopo due anni di emergenza pandemica, finalmente riprende il suo corso il Brand Festival 2022, punto di riferimento del mondo della comunicazione e dell’identità di Marca.


La quinta edizione del “Festival Italiano dell’identità” si terrà dal 29 settembre al 5 ottobre, nei palazzi antichi, nel mercato, in teatro, in piazza, nei locali del centro storico di Jesi, per 7
giorni di discussione, confronto e progettazione sull’identità aziendale, personale e territoriale.


Brand Festival, presentazione a Roma
Brand Festival, presentazione a Roma

Tema del Brand Festival 2022 sarà “Identità in movimento”, ed attraverserà oltre 30 iniziative ed eventi aperti a tutti, dove imprese, territori, esperti della cultura e della
comunicazione si confronteranno sui cambiamenti sociali, culturali e politici in corso. La progettazione è a cura dell’associazione BRAND FESTIVAL ETS e la co-organizzazione del
Comune di Jesi.


Lo ha annunciato Graziano Giacani, ideatore e presidente della manifestazione, a Roma nell’ambito dell’evento “Oltre” un focus sul marketing organizzato da CNA nazionale nello
splendido Museo dell’Ara Pacis. Giacani è stato invitato a presentare la prossima edizione del “Brand Festival”, con lui anche tre dei tanti protagonisti del festival di Jesi, Flavia Trupia
presidente di PerLaRe, associazione per la retorica, Giuseppe De Paola Business&Prosperity e Michelangelo Tagliaferri, fondatore di Accademia di Comunicazione.

Brand Festival, presentazione a Roma
Brand Festival, presentazione a Roma

Non a caso l’annuncio è stato dato all’Ara Pacis Augustae, uno degli esempi più alti dell’arte classica, che simboleggia pace e prosperità. “Nel programma del Brand Festival 2022 – ha
spiegato Graziano Giacani ai partecipanti del forum romano – vogliamo parlare di identità che crescono e si costruiscono grazie al confronto con la diversità, ed in cui le diversità
non sono fattori di divisione, sospetto o scontro, ma terreno fertile di nuove connessioni, generatrici di relazioni, di valore attrattivo e di incontro sia a livello culturale che di mercato”.


Dal 2017 Brand Festival è l’evento di discussione, confronto, dialogo e progettazione condivisa con i protagonisti del mondo della comunicazione, economico, finanziario e
culturale italiano, sull’identità come valore differenziante per raggiungere i propri obiettivi personali, aziendali e territoriali.


Per farlo è stato scelto un centro storico al posto di un centro congressi, e la provincia al posto delle grandi città, l’habitat perfetto per shakerare la cultura con il marketing, e il desiderio con il business.


Durante la settimana del Brand Festival di Jesi, si svolgeranno workshop, laboratori, convegni ed eventi in cui confrontarsi su come i brand aziendali, territoriali e personali possono
affrontare i nuovi scenari socio-economici in un nuovo equilibrio


Un calendario ricco di contenuti e di occasioni di formazione, con l’obiettivo di dare strumenti e basi solide per generare valore attraverso la propria identità.


Dove poter trovare tutti gli aggiornamenti:

www.brandfestival.it

www.facebook.com/brandfestivalitalia

www.instagram.com/brandfestivalit

https://twitter.com/brandfestivalit



55 i posti disponibili nei Comuni dell’ambito sociale XIX: nel sociale, nella Protezione Civile e nella cultura

Un percorso per crescere e per essere di supporto con un contributo fattivo alla propria comunità. Pubblicato il bando del Servizio Civile regionale Garanzia Giovani. Il Comune di Fermo, capofila dell’Ambito Territoriale Sociale XIX, gestirà 3 progetti, per complessivi 55 posti disponibili. I volontari presteranno servizio per 25 ore settimanali, per complessivi 10 mesi (dal 1 novembre al 31 agosto 2023), con un rimborso mensile lordo di circa 500 euro.


Il bando è rivolto ai giovani NEET (Not in Employed, Education and Training), che hanno aderito al Programma PON-IOG “Garanzia Giovani” (per l’iscrizione utilizzare il sito dedicato: www.garanziagiovani.gov.it o presso il Centro Impiego di Fermo
prendendo appuntamento inviando una mail a centroimpiegofermo.gg@regione.marche.it (ATTENZIONE! Nella mail indicare nell’oggetto “Servizio civile”, riportare i propri dati con recapito telefonico e allegare doc identità).


La domanda, ESCLUSIVAMENTE per via telematica, completa di curriculum vitae autocertificato, dovrà essere presentata, entro il 15 settembre 2022, utilizzando il sistema informatico SIFORM2 accessibile all’indirizzo: https://siform2.regione.marche.it


Modalità di presentazione della domanda:

– da presentare esclusivamente on-line sul sito SIFORM 2 della Regione Marche, accedendo tramite SPID Livello 2 – Sistema pubblico di identità digitale.

È POSSIBILE PRESENTARE UNA SOLA DOMANDA DI PARTECIPAZIONE, PENA L’ESCLUSONE.

Bando, requisiti, tempistiche, modalità di selezione ed informazioni sui progetti e sulle sedi disponibili, saranno reperibili sul sito del Comune di Fermo www.comune.fermo.it e sul sito dell’ATS XIX www.ambitosociale19.it .


SCADENZA PRESENTAZIONE DOMANDE DI SELEZIONE: 15 SETTEMBRE 2022

n. 3 progetti del Comune di Fermo, capofila dell’Ambito Territoriale Sociale XIX sono: 


1° “PartecipAzione Sociale – ATS XIX 3°

· posti disponibili: 37
· da svolgere presso i 31 Comuni dell’ATS
XIX
· Area di intervento “assistenza sociale e
segretariato sociale”.


2° in Protezione Civile e territorio ATS XIX

· posti disponibili: 5
· da svolgere presso i Comuni di Fermo e
Servigliano.
· Area di intervento “Protezione civile”.


3° “Promozione culturale – ATS XIX”

· posti disponibili: 13
· da svolgere presso i Comuni di Fermo,
Montegranaro, Porto San Giorgio,
Servigliano e Montegiorgio
· Area di intervento “Patrimonio storico,
artistico e culturale”.


Per informazioni scrivi a serviziocivile@comune.fermo.it o whattsApp al n. 3282503477.





Coldiretti Marche. La siccità taglia anche la produzione di miele marchigiano. Occhio all’etichetta: 2 vasetti su 3 vengono dall’estero

L’afa e la siccità oltre a tagliare la produzione agricola hanno avuto forti ripercussioni anche sulla vita delle api con le relative conseguenze sul raccolto di miele. Quello marchigiano in pratica, pur migliore rispetto alla disastrosa scorsa stagione, anche quest’anno si è confermato ben lontano dal potenziale produttivo con un -60%, secondo la mappa italiana del miele stilata da Coldiretti che ha registrato crolli generalizzati su tutta la Penisola.


“In pratica la produzione di miele Made in Italy 2022 è fra le più basse del decennio” dicono da Coldiretti.


Molto basse le medie produttive marchigiane di qualità rinomate come l’acacia (6,5 chilogrammi ad alveare, -68%), millefiori estivo (6/7 kg/alveare, -70%), millefiori primaverile (4/5 kg/alveare, -65%) e girasole (7/12 kg/alveare, -40%). Molto variabile la situazione a seconda delle zone. Per il millefiori estivo, ad esempio, si registrano aree in cui la produzione è arrivata ad appena 2 kg/a o il coriandolo che vede aree di produzione da 15 kg/a alternarsi a zone dove le api hanno lavorato oltre il 50% in meno mentre il castagno, fino a 16 kg/a sui Sibillini, scende a 5 kg/a in tutto il resto della regione.


Un alveare
Un alveare

Nella nostra regione lavorano oltre 3.300 apicoltori con oltre 80mila alveari. Oltre il 10% degli apiari sono dedicati alla produzione biologica.


“Le alte temperature e la mancanza di acqua con fioriture anticipate – spiegano da Coldiretti Marche – hanno costretto gli apicoltori a interrompere la raccolta già a metà luglio. Il tutto senza contare l’esplosione dei costi per le tensioni internazionali generate dalla guerra in Ucraina: dai vasetti di vetro alle etichette, dai cartoni al gasolio”.


In Italia si consuma circa mezzo chilo di miele a testa all’anno, sotto la media europea che è di 600 grammi ma un terzo rispetto alla Germania. “Un patrimonio messo a rischio dalle importazioni dall’estero, cresciute di quasi il 18% nei primi cinque mesi del 2022, che l’anno scorso hanno raggiunto i 24 milioni di chili di cui più della metà (14 milioni di chili) da Ungheria, Romania e Ucraina. In pratica quasi 2 vasetti su 3 sono pieni di prodotto straniero” spiega l’analisi di Coldiretti su dati Istat. Per evitare di portare in tavola prodotti provenienti dall’estero, spesso di bassa qualità, occorre – consiglia la Coldiretti – verificare con attenzione l’origine in etichetta oppure di rivolgersi direttamente ai produttori nelle aziende agricole, negli agriturismi o nei mercati di Campagna Amica. Il miele prodotto sul territorio nazionale, dove non sono ammesse coltivazioni Ogm a differenza di quanto avviene ad esempio in Cina, è riconoscibile attraverso l’etichettatura di origine obbligatoria fortemente sostenuta dalla Coldiretti.





Senigallia è stata insignita della bandiera Spighe Verdi

Il 9 agosto il Presidente di Confagricoltura Ancona Antonio Trionfi Honorati, il Vicepresidente Alessandro Bettini ed il Direttore Alessandro Alessandrini hanno consegnato al Sindaco Massimo Olivetti ed all’Assessore all’Ambiente Elena Campagnolo la targa che attesta che Senigallia è stata insignita della bandiera Spighe Verdi.


Si tratta di un importante riconoscimento che premia l’attenzione che il Comune di Senigallia pone alla sostenibilità agroalimentare ed allo sviluppo del territorio rurale di Senigallia, tradizionalmente vocato ad una agricoltura rispettosa dell’ambiente, che è già uno dei punti di forza anche della strategia turistica della nostra città.
L’assessore Campagnolo ha inoltre ricordato come queste sane strategie di gestione del territorio sono vitali per l’ambiente e per la qualità della vita di tutta Senigallia.




Tipicità & archeologia: binomio vincente a Monte Rinaldo

I centri dell’entroterra dispongono di risorse straordinarie, ma risultano carenti sotto l’aspetto della promozione e del marketing e spesso gli stessi abitanti non hanno la consapevolezza di possedere tanta ricchezza proprio perché, vivendoci in mezzo da sempre, sono portati a sottovalutarne il reale valore.


Monte Rinaldo è un suggestivo borgo medioevale del Piceno, in Val d’Aso, la rinomata fruit valley. Dai 485 m. slm del colle sul quale l’abitato è adagiato, si gode un panorama mozzafiato in ogni direzione, che evoca l’infinito di leopardiana memoria: dal mare Adriatico alle cime del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, dal Gran Sasso d’Italia al Monte Conero.


Tuttavia, le attrattive di Monte Rinaldo non si limitano alla sua felice posizione geografica. Infatti, poco fuori dell’abitato c’è una sorpresa di eccezionale valore storico: l’area archeologica “La Cuma”, con un santuario di età ellenistica dedicato a Giove e molteplici resti di epoca romana, tra i quali un imponente portico colonnato ed un tempio. Inoltre, numerosi reperti e decorazioni architettoniche sono conservate nel Museo civico archeologico, ubicato nel centro storico.


Ebbene, da questo remoto quanto affascinante angolo di Marca arriva un esempio di best practice idoneo a far uscire i centri delle aree interne dal cono d’ombra, da quell’anonimato di cui soffrono cronicamente. Mettendo intelligentemente a sistema le proprie risorse, Gianmario Borroni, Sindaco del piccolo Comune (poco più di 300 anime!), è riuscito a proporre un’offerta complessiva di turismo esperienziale, un format peraltro facilmente replicabile da altri centri con caratteristiche simili, che è sintetizzato in una giornata-evento dall’eloquente denominazione “Tipicità e archeologia”. Il programma dell’iniziativa, che è sede di tappa del Grand Tour delle Marche e che si svolge ogni anno nel mese di agosto, rappresenta lo schema di un prodotto turistico esperienziale ad ampio spettro, articolato in una proposta fruibile in gran parte dell’anno.


L’edizione di quest’anno, appena conclusasi, è iniziata con una visita guidata all’area archeologica, è proseguita con un aperitivo gustato (è proprio il caso di dirlo!) sul balcone naturale affacciato sulla sottostante Val d’Aso dinanzi all’incomparabile spettacolo di stupendi paesaggi ed è proseguita con una cena gourmet dall’evocativo titolo Al Convivio di Giove, ambientata nella piazza del paese illuminata, per l’occasione, da scenografici giochi di luce e con tanto di musica dal vivo in sottofondo. La memorabile esperienza si è conclusa con una puntata al Museo archeologico.


Un eccellente modo di offrire al turista, nell’arco di poche ore, un fantastico mix di storia, arte, paesaggio e tipicità. Cos’altro si può desiderare?




Un bando da 5 milioni per combattere la Peste Suina Africana (PSA). Coldiretti Marche soddisfatta


Agli allevatori di suini un contributo su progetti di minimo 5000 euro di investimento fino a un massimo di 50 mila per progetti di recinzioni, zone filtro, idropulitrici, etc,


Un provvedimento molto atteso dagli allevatori marchigiani, come ha spiegato il vicepresidente e assessore all’Agricoltura portando ieri all’approvazione della giunta regionale, una deliberazione sugli investimenti per accrescere la biosicurezza degli allevamenti di suini per la prevenzione del virus della Peste Suina Africana.


Con una dotazione di 5 milioni di euro il bando, che uscirà a breve, destinerà agli allevatori contributi  finalizzati,  dunque, ad interventi progettuali di  prevenzione a livello territoriale del rischio di diffusione della Peste Suina Africana specialmente a causa del contagio da contatto con altri animali negli allevamenti di maiali e suidi . Le tipologie di intervento previste riguardano ammodernamenti o nuove realizzazioni di recinzioni con reti metalliche o elettrificate , zona filtro,  cioè  un’area/locale con accesso e transito obbligatorio per il personale addetto al governo degli animali e per i visitatori.  Cartello ammonitore . Nel caso di allevamenti con più di 300 animali, realizzazione o adeguamento di un’area localizzata in prossimità dell’accesso all’allevamento, in ogni caso separata all’area di stabulazione e governo degli animali, con strumentazione fissa e dedicata per disinfettare i mezzi che entrano nel perimetro aziendale; Rampa fissa o mobile per il carico degli animali,  Idropulitrice per il lavaggio a pressione delle strutture; acquisto cella frigorifera.


I beneficiari devono essere Imprenditori agricoli singoli o associati conduttori di aziende zootecniche con allevamenti di suini e/o suidi; essere iscritti all’anagrafe delle aziende agricole e alla Camera di Commercio con codice ATECO agricoli ed altri adempimenti di legge, nonché avere la disponibilità a titolo di proprietà, usufrutto,  affitto o comodato , nonché concessione demaniale o contratto di soccida, delle  superfici sulle quali si intende realizzare l’investimento.


L’aiuto massimo previsto è di 50 mila euro per azienda che deve corrispondere anche ad alcune priorità che il regime di aiuti prevede , come la tipologia allevamento ( brado e semibrado) , l’ entità dell’allevamento e del potenziale produttivo.


Coldiretti Marche soddisfatta: “Accolte le nostre richieste per misure a sostegno degli allevatori, adesso scongiurare abbattimento animali in caso di focolaio”


Nella lotta per scongiurare il contagio da peste suina è stato fatto un notevole passo avanti con l’approvazione dello schema di bando “Investimenti per accrescere la biosicurezza degli allevamenti di suini e/o suidi per la prevenzione dal virus della Peste Suina Africana (PSA)”. Gli allevamenti non saranno costretti ad abbattere i propri animali qualora sorga un focolaio. Un risultato richiesto e raggiunto da Coldiretti Marche che ha sollecitato la Regione Marche a prendere provvedimenti anche sul fronte della prevenzione per salvare gli animali non malati.


“L’attuale normativa prevede l’abbattimento totale dei capi allevati nelle zone dove scoppiano i focolai – spiegano da Coldiretti Marche – ma c’è una possibilità di deroga previa verifica dell’adozione di misure di biosicurezza rafforzate se si rispettano determinate misure di biosicurezza. Misure che comportano investimenti che da oggi in poi potranno essere coperti all’80% partecipando al bando in prossima uscita. Ora più che mai, con gli allevamenti già in difficoltà tra aumento dei costi delle materie prime e siccità, dobbiamo aiutare il comparto a investire in sicurezza”.


La Psa che, seppur innocua per l’uomo, viene veicolata dai cinghiali e può colpire i maiali. I provvedimenti delle autorità sanitarie per contrastare la diffusione del virus prevedono anche l’interdizione delle aree, il divieto di raccogliere funghi e tartufi, le attività di pesca e perfino il trekking e le passeggiate in mountain bike e tutte le altre attività che potrebbero portare a un’interazione diretta o indiretta con i cinghiali infetti. Un danno, quindi, non solo al settore zootecnico ma anche a tutta l’economia del bosco, delle aree interne e del turismo.


Quanto ottenuto da Coldiretti mira a poter attuare, in caso di focolai, poggia su una specifica ordinanza del 28 giugno 2022 del Ministero della Salute che elenca una serie di procedure – come l’installazione di recinzioni per evitare il contatto diretto tra i loro maiali e i cinghiali e adottare tutta una serie di procedure per la pulizia e la disinfezione delle strutture, dei mezzi di trasporto, delle attrezzature e per l’igiene del personale – per scongiurare gli abbattimenti. La decisione finale spetta comunque al comitato tecnico e all’Asur Marche.


“Il settore – spiega Maria Letizia Gardoni – è già in forte difficoltà per la situazione economica mondiale. Con i primi casi di peste dei cinghiali in Italia ci siamo subito attivati per trovare soluzioni di difesa per i nostri allevatori. Dobbiamo poter contare sul sostegno delle istituzioni”. In Italia si sono riscontrati casi solo su cinghiali in Piemonte, Liguria e, addirittura, nel vicino Lazio.





Contratti di fiume e piani di riduzione del rischio alluvioni: terzo meeting transnazionale del progetto Smartriver

Giovedì 7 e venerdì 8 luglio presso le sale del Comune di Patrasso (Grecia) si è tenuto il terzo meeting del progetto europeo SMARTRIVER, coordinato dal Comune di Senigallia, che punta a rafforzare l’attuazione dello strumento del Contratto di Fiume come approccio innovativo alla governance per l’integrazione dei piani di gestione delle risorse idriche con tematiche relative alla gestione del territorio, al paesaggio e allo sviluppo rurale. Un meeting internazionale che ha riunito, per la prima volta in presenza, i partner di progetto provenienti da sei paesi della Macroregione Adriatico-Ionica: Italia, Croazia, Grecia, Slovenia, Bosnia-Herzegovina e Albania.


Un dibattito di stringente attualità che, ha puntato l’attenzione sul ruolo centrale dei territori nel fronteggiare le sfide legate ai cambiamenti climatici, al rischio alluvioni ed alle modalità di gestione integrata dei bacini fluviali attraverso lo strumento del Contratto di Fiume.


Oltre ai partner di progetto, sono intervenuti al meeting l’Assessore alle pari opportunità del Comune di Senigallia, Cinzia Petetta, il Vicesindaco del Comune di Patrasso, la società Eurocube srl nel ruolo di assistenza tecnica al Comune, gli esperti di settore Endro Martini e Luca Barbadoro oltre ad un cospicuo numero di portatori di interesse e stakeholder provenienti dall’area macroregionale.


La due giorni di lavoro è proseguita con sessioni dedicate a strategie per l’applicazione e l’aggiornamento dei Contratti di Fiume, allo sviluppo di linee guida per piani locali di riduzione del rischio alluvioni ed alla condivisione delle migliori pratiche sulle tematiche di progetto.


Info sul progetto


Il progetto SMARTRIVER, finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma ADRION 2014-2020, coinvolge 11 partner provenienti da Italia, Croazia, Grecia, Slovenia, Bosnia-Herzegovina e Albania, vede le Marche in un ruolo di primo piano con il Comune di Senigallia, capofila di progetto, e la Regione Marche – Direzione Protezione civile e Sicurezza del territorio.


Il progetto mira a fornire dati ed informazioni aggiornati su aspetti diversi dei Contratti di Fiume, compresa la loro rilevanza per l’attuazione della direttiva quadro sulle acque dell’UE (titolo ufficiale: Direttiva 2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2000, che istituisce un quadro per l’azione comunitaria in materia di acque). L’importanza dei Contratti di Fiume, quale strumento innovativo per la pianificazione territoriale e la governance, è ribadita attraverso le attività progettuali che si andranno a realizzare con particolare riferimento alle analisi comparative su politiche di gestione delle risorse idriche, quadri legislativi, procedure e governance su diversi contesti territoriali che insistono nell’area della Macroregione Adriatico-Ionica, con il fine ultimo di fornire un modello comune di gestione dei fiumi a supporto dei Paesi coinvolti nella proposta progettuale.


Il progetto SMARTRIVER, che si avvale di un budget totale di circa 1,3 milioni di euro, durerà fino a tutto il 2022 e consentirà di proseguire il cammino virtuoso avviato dal Comune di Senigallia incentrato su sviluppo, applicazione ed aggiornamento del Contratto di Fiume relativo al bacino idrografico Misa-Nevola.




Conclusi con successo i lavori della due giorni di convegno “Recanati Smart Land.  Comunità Energetiche ed E-Mobility driver di sviluppo per il territorio”

Si è conclusal’intensa due giorni di lavori del Convegno nazionale “Recanati Smart Land. Comunità Energetiche ed E-Mobility  driver di sviluppo per il territorio” organizzato dal Comune di Recanati in collaborazione con MAC ed Energia Media e il supporto di Enel X Way, ViaVai e Audi Domina.


Un importante momento d’incontro di confronto e di networking nella città dell’Infinito dove ha preso il via il nuovo progetto “E-mobility Lab Recanati”, realizzato con Enel X Way e MAC, per fare del Comune di Recanati il primo laboratorio nelle Marche  per lo sviluppo della mobilità elettrica urbana e facilitare un turismo sempre più attento alle tematiche della sostenibilità ambientale e dell’inclusione sociale.


Un momento del convegno

“Questi due giorni  sono stati la testimonianza della capacità del nostro  territorio di trasformarsi  e  rendersi sempre più attrattivo, tra vocazione e futuro, con il coinvolgimento di stakeholder locali e nazionali – ha dichiarato il Sindaco Antonio Bravi – Recanati, proprio per la sua vocazione di rendere identitario il rapporto con la cultura, può assumere il ruolo non solo simbolico di laboratorio di sperimentazione, dove le eccellenze si contaminano in tutte le sue declinazioni, anche quelle espresse dalle tecnologie e dai saperi dettati dalla contemporaneità.”


Il Convegno ha visto la partecipazione del Sindaco Antonio Bravi, degli assessori comunali Michele Moretti,  Rita Soccio Paola Nicolini e Francesco Fiordomo e di numerosi  relatori di istituzioni,  Università e di tante aziende per un confronto  che oltre ad aprire una riflessione sullo sviluppo strategico del territorio e della sua rete di comuni, può dare il via a un processo di messa in rete delle eccellenze, anche tecnologiche e ha affrontato  in particolare due ambiti di grande interesse a livello nazionale: quello delle Comunità Energetiche Rinnovabili  e dell’E-Mobility.


Enel X Way– ha affermato  Federico Caleno Responsabile Enel X Way Italia – è impegnata nell’installazione di punti di ricarica ad uso pubblico in tutta Italia per superare i 17 mila entro il 2022. Il Piano nazionale per la realizzazione delle infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici è aperto a tutti soggetti sia privati che pubblici. In questo contesto ringrazio l’Amministrazione comunale di Recanati che, con la firma del nostro protocollo sullo sviluppo della mobilità sostenibile, diventa a tutti gli effetti una protagonista della transizione ecologica accogliendo sul proprio territorio 14 infrastrutture di ricarica per i veicoli elettrici a vantaggio non solo dei cittadini recanatesi ma anche dei numerosi turisti che visitano ogni anno questa splendida città. La prima edizione di “Recanati Smart Land” oltre a rappresentare un proficuo momento di confronto e di networking con le tante aziende del luogo, ci ha dato anche l’opportunità di lanciare un concorso pubblico per disegnare una proposta grafica di una “special edition” di una JuicePole ovvero una infrastruttura di ricarica per il territorio, che sarà realizzata e quindi installata nel centro cittadino di Recanati mentre, una seconda, sarà regalata ad una onlus o una scuola prescelta dal vincitore del concorso”.


Tra i temi toccati energia, mobilità, acqua, servizi di pubblica utilità con focus tematici di grande impatto sui bisogni di Provincia       e  Regione, a cui seguiranno nei prossimi mesi tavoli di lavoro permanente, al fine di creare una rete virtuosa tra PA locali e centrali, utility, imprese e cittadini.


“Sono stati due giorni importanti, basati sul confronto, sulla collaborazione, sullo scambio e travaso d’informazioni – ha concluso Luigi Mandolini, Presidente di MAC Srl – che hanno sancito la possibilità di costruire per Recanati, per il suo territorio e per la nostra stessa regione un futuro fatto di co-progettazione, sperimentazione, innovazione tecnologica e di processi ed integrazione di competenze.   Abbiamo messo a fuoco quale sia il potenziale dato dalla Smart Energy, nel senso di implementazione di rinnovabili con energia distribuita; siamo entrati nel vivo e abbiamo dato concretezza allo sviluppo di comunità energetiche, per favorire indipendenza energetica a costi inferiori – tema oggi drammaticamente attuale – per cittadini, strutture pubbliche, terziario e imprese.”


Durante la due giorni di studio è stato lanciato anche  il contest “MAC ed Enel X Way per l’evoluzione della mobilità elettrica”, un concorso pubblico per la proposta di una grafica “special edition” per un’ infrastruttura di ricarica da destinare al territorio, insiem  ad un concorso di idee, all’interno del quale verranno raccolte quelle più innovative da sperimentare all’interno dell’ e-mobility Lab in fase di realizzazione a Recanati.




Il gruppo GEDI punta ad ampliare il portafoglio di prodotti e servizi digitali acquisendo il 30% di Stardust

GEDI acquisisce il 30% di Stardust

GEDI comunica di aver perfezionato l’acquisto del 30% del capitale della società Stardust, aggiungendo un tassello fondamentale nella propria strategia di sviluppo nella produzione di contenuti digitali distribuiti attraverso le piattaforme social. 

Nel maggio 2020, Simone Giacomini, insieme ad Antonino Maira e Fabrizio Ferraguzzo hanno fondato Stardust, la prima azienda italiana nata con l’idea di evolvere l’influencer marketing partendo dal principio: “People are Media”. 

 In appena due anni Stardust è diventata un media che unisce un’audience di milioni di persone estremamente eterogenea allo studio del miglior messaggio di comunicazione. 

La Società produce oggi circa 1.200 contenuti originali al giorno, e attrae oltre 500 creator, influencer e ambassador, la cui attività genera oltre 15 miliardi di visualizzazioni all’anno e 20 milioni di interazioni al mese

Grazie ad un modo completamente nuovo di intendere l’influencer marketing e la comunicazione, Stardust nel solo 2021 ha gestito circa 300 campagne social per 70 Brand, che ha consentito di conseguire un rapido sviluppo dei ricavi.

L’accordo raggiunto prevede la facoltà per GEDI di incrementare la propria partecipazione fino a raggiungere una quota ricompresa tra il 60 e il 100% nel periodo 2023-2025 e di esercitare sin d’ora ampi diritti di rappresentanza nella governance della società. 

L’operazione è stata realizzata rilevando quote di capitale da alcuni business angel e da Alchimia S.p.A., veicolo di venture capital finanziatore iniziale della società, che rimarrà in parte socio e manterrà una rappresentanza nella governance di Stardust. 

Commentando l’operazione, l’AD di GEDI Maurizio Scanavino ha dichiarato: “Oltre il 70% degli italiani utilizza oggi i social media e il loro numero è in costante crescita. La Generazione Z e Millennials in particolare trascorrono poco meno di 3 ore al giorno sulle diverse piattaforme. 

Con Stardust la nostra strategia digitale compie un deciso passo in avanti perché ci permette di distribuire a nuove audience i nostri contenuti – in ambito news, audio e intrattenimento – e di approfondire le dinamiche e i linguaggi propri di comunità digitali finora non raggiunte dall’offerta di GEDI”. 

 “Grazie al loro talento imprenditoriale, Simone (Presidente di Stardust) e Antonino (Ceo di Stardust) hanno posto le basi per un progetto solido e dinamico, un vero e proprio media fatto di persone in grado di raggiungere un’audience vasta e diversificata, coinvolgendo le nuove generazioni e non solo. 

Unendo le consolidate capacità editoriali e creative di GEDI al presidio nativo che Stardust assicura sulle nuove piattaforme digitali”, ha concluso Scanavino, “potremo ora realizzare prodotti innovativi e moltiplicare l’efficacia del portafoglio esistente”.

Simone Giacomini, ha proseguito dichiarando: Viviamo in un contesto in cui oggi le Persone sono diventate un vero e proprio Media, un Media potente in grado di influenzare i consumi e i comportamenti di un vasto pubblico connesso digitalmente.

 La pandemia ha creato nuove abitudini, accelerato la convergenza al digitale e la Media Industry ha rivoluzionato la connessione degli utenti attraverso contenuti innovativi. Le persone sono il vero soggetto di questa trasformazione digitale: siamo tutti diventati strumenti di comunicazione e creatori di contenuti e di dati.

Oggi è il tempo dell’emulazione digitale. È il momento in cui le persone sono aggregate per interessi, ovunque e in qualsiasi momento. Siamo felici che in una fase di cambiamento culturale così importante, GEDI sia al nostro fianco per aiutarci a raccogliere le sfide del futuro. 

Per Stardust – dopo l’ingresso nella propria compagine azionaria di Alchimia S.p.A. avvenuto un anno fa – l’alleanza con GEDI rappresenta un capitolo fondamentale di un percorso di crescita, che ha avuto il costante supporto dell’Avv. Francesco Marotta e del team Advisory di EY”.

GEDI acquisisce il 30% di Stardust