Domenica 7 luglio al Parco del Geofisico di Corinaldo verrà presentata l’edizione 2024 del festival “e-SISTER-e: la voce delle donne” (19-20-21 luglio)

Domenica 7 luglio, all’interno della festa del socio #noisiamobcc, organizzata dalla BCC di Pergola e Corinaldo verrà presentata l’edizione 2024 del festival “e-SISTER-e: la voce delle donne” organizzata dall’amministrazione di Corinaldo e che si svolgerà nelle giornate del 19-20-21 luglio 2024.


L’edizione di quest’anno sarà dedicata alle donne sportive e al cammino fatto per l’emancipazione anche in quest’ambito. Un tema di estrema attualità, visto che sono sempre di più le atlete di successo, ma l’attenzione mediatica rimane modesta. L’intento – dunque – è quello di raccontare lo sport attraverso la voce e l’esperienza delle atlete, stimolando così una narrazione diversa, promotrice nell’abbattere stereotipi che ancora condizionano la nostra società.


Testimonial dell’iniziativa di domenica pomeriggio sarà Ivana De Martino ultra runner, coach professionista, mamma e co-conduttrice della trasmissione radio “Personal Best” su Radio 24, che sarà intervistata da Veronique Angeletti (giornalista del Corriere Adriatico) e da Luca Fiorani (responsabile dell’area Mercato della Bcc).


La BCC di Pergola e Corinaldo, anche quest’anno, è tra i sostenitori e partner del festival e-SISTER-e, dimostrando di avere una spiccata sensibilità per le iniziative culturali volte
all’inclusione e alla parità di genere. L’appuntamento è domenica 7 luglio alla “Selva di Bocca Lupo in Festa” un evento green per passare un pomeriggio immersi nella natura, nella bellissima cornice del Parco del Geofisico a Corinaldo.




In calo le esportazioni marchigiane nel primo trimestre 2024. Crolla il settore farmaceutico ma perdiamo competitività anche nei macchinari e nella moda

Il crollo dell’export di prodotti farmaceutici nel primo trimestre dell’anno (-90,2 per cento)  ha provocato il più che dimezzamento delle esportazioni marchigiane, scese da 8,1 a 3,6 miliardi di euro ( -4,5 miliardi pari al -55,5 per cento). Ma anche escludendo l’export di medicinali, le esportazioni marchigiane sono comunque calate del 2,6 per cento. Meccanica e moda i settori più penalizzati.

Bordoni (Cna) e Gasparoni (Cgia) : “Si tratta di dati trimestrali e quindi soggetti a correzioni nei trimestri successivi ma riteniamo prudente non sottovalutarli. Per questo va intensificata la collaborazione tra la Regione, le Aziende Speciali della Camera di Commercio e le Associazioni di categoria per sostenere le imprese esportatrici marchigiane e agevolarne  la presenza nelle fiere nazionali  e internazionali.”


Marche, frena anche l’export. Se negli ultimi anni le vendite all’estero avevano consentito al sistema produttivo marchigiano di resistere alle ricorrenti crisi dovute al Covid prima e alle guerre poi, il 2024 è cominciato male  anche sul fronte delle esportazioni.

“Il crollo dell’export di prodotti farmaceutici nel primo trimestre dell’anno “affermano  il segretario di Confartigianato Marche Gilberto Gasparoni e il segretario di  Cna Marche  Moreno Bordoni “ha provocato il più che dimezzamento delle esportazioni marchigiane, scese da 8,1 a 3,6 miliardi di euro ( -4,5 miliardi pari al -55,5 per cento). Ma anche escludendo l’export di medicinali, le esportazioni marchigiane sono comunque calate del 2,6 per cento. Dai 3 miliardi e 196 milioni dei primi tre mesi del 2023 si è passati ai 3 miliardi e 113 milioni dello stesso periodo di quest’anno (-83,2 milioni). Meccanica e moda i settori più penalizzati.”


Tornando ai prodotti farmaceutici, particolarmente negativa è stata la contrazione delle vendite verso Cina (-97,1%) e Belgio (-74,6%). Nel complesso l’export farmaceutico delle Marche tra gennaio e aprile si è quasi azzerato (-90,2 per cento).

“Se il dato dell’export farmaceutico è sicuramente congiunturale e provvisorio”  precisano  Gasparoni e Bordoni “ad allarmare sono i dati  negativi dell’export della meccanica e della moda. In particolare preoccupano le esportazioni di macchinari e apparecchiature (oltre 113 milioni di euro di export in meno rispetto al I trimestre 2023, pari al -17,3%) e quelle delle calzature (-40,1 milioni pari all’8,1 per cento) . Il tessile perde 6,4 milioni  pari al 20,8 per cento mentre l’abbigliamento vede aumentare le esportazioni di 3,3 milioni di euri pari al 2,1 per cento. Complessivamente il sistema moda vede l’export ridursi di 43,2 milioni di euro (-6,3 per cento). Meccanica e moda sono settori trainanti del sistema economico marchigiano. Per questo occorre tenere alta la guardia e cogliere questi segnali di difficoltà con grande attenzione per intervenire in tempo a scongiurare l’insorgere di crisi più strutturali”.


Per quanto riguarda gli altri settori manifatturieri marchigiani, si ha un aumento dell’export dei mezzi di trasporto, dei prodotti alimentari e degli apparecchi elettrici.  Per il resto solo segni meno per legno, carta e stampa; prodotti chimici; plastica; metalli; computer.

“Si tratta”  concludono Bordoni e Gasparoni “ di dati trimestrali e quindi soggetti a correzioni nei trimestri successivi ma riteniamo prudente non sottovalutarli. Per questo va intensificata la collaborazione tra la Regione, le Aziende Speciali della Camera di Commercio e le Associazioni di categoria per sostenere le imprese esportatrici marchigiane e agevolarne  la presenza nelle fiere nazionali  e internazionali. In questo senso va rifinanziato l’apposito fondo.  Non ci possiamo permettere che il calo dell’export diventi permanente perché metterebbe a rischio interi sistemi produttivi, economi e sociali della regione.”

Le esportazioni delle Marche

   ! trim 2023 1 trim 2024 VAR.ASS. VAR.%
A-PRODOTTI DELL’AGRICOLTURA, DELLA SILVICOLTURA E DELLA PESCA 32.612.464 34.516.325 1.903.861 5,8
B-PRODOTTI DELL’ESTRAZIONE DI MINERALI DA CAVE E MINIERE 3.766.709 5.157.818 1.391.109 36,9
CA-Prodotti alimentari, bevande e tabacco 103.792.822 108.310.080 4.517.258 4,4
CB-Prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori 687.099.593 643.890.006 -43.209.587 -6,3
CC-Legno e prodotti in legno; carta e stampa 121.338.238 111.933.768 -9.404.470 -7,8
CD-Coke e prodotti petroliferi raffinati 40.277.261 29.471.610 -10.805.651 -26,8
CE-Sostanze e prodotti chimici 146.982.446 138.795.906 -8.186.540 -5,6
CF-Articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici 4.869.267.843 476.361.649 -4.392.906.194 -90,2
CG-Articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti lav. minerali non met. 201.439.464 192.967.993 -8.471.471 -4,2
CH-Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti 437.159.868 426.015.213 -11.144.655 -2,5
CI-Computer, apparecchi elettronici e ottici 85.253.755 72.787.603 -12.466.152 -14,6
CJ-Apparecchi elettrici 337.011.430 346.655.527 9.644.097 2,9
CK-Macchinari e apparecchi n.c.a. 654.595.323 541.196.146 -113.399.177 -17,3
CL-Mezzi di trasporto 72.271.754 181.095.702 108.823.948 150,6
CM-Prodotti delle altre attività manifatturiere 227.593.759 223.108.032 -4.485.727 -2,0
C-PRODOTTI DELLE ATTIVITÀ MANIFATTURIERE 7.984.083.556 3.492.589.235 -4.491.494.321 -56,3
D-ENERGIA ELETTRICA, GAS, VAPORE E ARIA CONDIZIONATA 0 1.348 1.348
E-PRODOTTI DELLE ATTIVITÀ DI TRATTAMENTO DEI RIFIUTI E RISANAMENTO 9.157.848 8.918.682 -239.166 -2,6
J-PRODOTTI DELLE ATTIVITÀ DEI SERVIZI DI INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE 2.937.138 16.449.755 13.512.617 460,1
M-PRODOTTI DELLE ATTIVITÀ PROFESSIONALI, SCIENTIFICHE E TECNICHE 892 23 -869 -97,4
R-PRODOTTI DELLE ATTIVITÀ ARTISTICHE, SPORTIVE, DI INTRATTENIMENTO E DIVERTIMENTO 215.559 103.704 -111.855 -51,9
V-MERCI DICHIARATE PROVVISTE DI BORDO, DI RITORNO E RESPINTE, MERCI VARIE 33.248.803 32.174.255 -1.074.548 -3,2
TOTALE EXPORT MARCHE 8.066.022.969 3.589.911.145 -4.476.111.824 -55,5
EXPORT MARCHE AL NETTO DI CF-Articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici 3.196.755.126 3.113.549.496 -83.205.630 -2,6
         
EXPORT ITALIA 626.194.782.453 626.204.456.947 9.674.494 0,0
EXPORT ITALIA AL NETTO DI CF-Articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici 612.156.185.502 614.128.090.639 1.971.905.137 0,3

Fonte: ns. elab. su dati Istat – Coeweb

Le esportazioni delle Marche per i settori della MODA

  1 trim 2023  1 trim 2024 VAR.ASS. VAR.%
CB13-Prodotti tessili 30.827.114 24.403.992 -6.423.122 -20,8
CB14-Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia) 161.325.229 164.698.921 3.373.692 2,1
CB15-Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili 494.947.250 454.787.093 -40.160.157 -8,1
CB151-Cuoio conciato e lavorato; art. viaggio, borse, pelletteria .. 93.071.197 88.575.876 -4.495.321 -4,8
CB152-Calzature 401.876.053 366.211.217 -35.664.836 -8,9

Fonte: ns. elab. su dati Istat – Coeweb




Le Marche sono pronte ad accogliere la Convention nazionale delle Donne del Vino d’Italia dal 20 al 24 giugno

Le Marche sono pronte ad accogliere le Donne del Vino d’Italia per la Convention nazionale. La regione è stata infatti scelta come sede del meeting annuale che si terrà dal 20 al 24 giugno. Un programma itinerante che coinvolgerà tutte le province e darà l’occasione di fare promozione e formazione.  “Le Marche le scoprirai all’Infinito” è il nome del programma che attraverserà Ascoli Piceno, Recanati, Jesi, Senigallia, Pesaro (Capitale Italiana della Cultura 2024), Genga, Fabriano, Loreto e Ancona con la Riviera del Conero. “Le nuove frontiere del vino, tra cultura, turismo e benessere” è invece il titolo del convegno dal taglio nazionale organizzato al Palazzo Ducale di Pesaro, sede della Prefettura, per sabato 22 giugno.


Tra visite in cantine e tour culturali ci saranno, tra le altre, anche visite guidate a Casa Leopardi, alla Basilica di Loreto, alle Grotte di Frasassi, alla Rotonda a Mare e alla Riviera del Conero. Per approfondire Doc e Docg sono previste due masterclass: “Il Metodo Classico nelle Marche” e “I vini bianchi più longevi delle Marche”.  Ogni momento conviviale sarà l’occasione per far assaggiare i vini autoctoni della regione attraverso le produzioni delle Donne del Vino delle Marche e per far apprezzare la tradizione gastronomica.


da sn Nazzarena Togni Ceci (Vice-delegata Marche Donne del Vino) – Palazzesi Stefania (Vice-delegata Marche Donne del Vino) – Assessore Antonini – Daniela Sorana (delegata Marche Donne del Vino)

Ad essersi candidate come destinazione 2024 sono state proprio le 32 associate delle Marche. «Il nostro è stato un lavoro di squadra. Dopo aver maturato insieme l’idea di candidarci per ospitare la Convention 2024, abbiamo potuto strutturare e proporre un programma dettagliato di incontri, masterclass, visite e accoglienza, grazie al supporto di partner. In primis la Regione Marche, verso la quale ci siamo rivolte subito, ancor prima di proporre al nazionale la nostra candidatura. Un doveroso grazie va pertanto al grande lavoro dell’assessorato all’Agricoltura e a tutti i Comuni coinvolti, all’Istituto Marchigiano di Tutela Vini, al Consorzio Vini Piceni e a tutti gli sponsor privati che credono in noi: il sostegno ricevuto è di fondamentale importanza – afferma la delegata Marche delle Donne del Vino – Un grazie è inoltre rivolto alle vice delegate e a tutto il gruppo delle associate marchigiane. Sono entusiasta della forte partecipazione delle Donne del Vino italiane, oltre 90 di fuori regione, che saranno con noi, Donne del Vino delle Marche, in una full immersion di 5 giorni. Tanti luoghi da visitare, tanti confronti, tante idee e tante contaminazioni positive. Ciascuna di noi ritornerà arricchita di qualcosa. Mi aspetto inoltre che dal convegno di sabato 22 giugno a Pesaro possano nascere tanti stimoli per la nostra regione, una regione che tutti noi amiamo tantissimo e che ha veramente tanto da offrire. “Lasciati coinvolgere dalle Donne del Vino delle Marche”: sarà questo il motto con cui accoglieremo le nostre ospiti!».


Partner importante della Convention nazionale è la Regione Marche, grazie ad un prezioso lavoro degli uffici dell’assessorato all’Agricoltura. Presenti in sostegno della Convention Nazionale delle Donne del Vino perché ritenuta un’occasione e una vetrina per la regione e per le aziende, un modo per far conoscere sempre di più il nostro territorio e i nostri prodotti. Per l’assessorato all’Agricoltura le Marche sono una regione che punta alla qualità più che alle grandi quantità legando strettamente il concetto del vino al territorio: un esempio la valorizzazione della legge sull’enoturismo e della sostenibilità del vino, a partire dalla massiccia presenza di biologico che porta la regione ad essere tra le più virtuose in Italia. I giorni della Convention saranno di grande festa dove le donne di tutta Italia avranno modo di confrontarsi con le donne produttrici di vino marchigiane e vivere l’accoglienza dei marchigiani.




Confartigianato presente all’IIS Panzini – Senigallia per la serata di rendicontazione sociale e presentazione progettualità di jobplacement

Confartigianato ha preso parte, insieme a numerosi altri stakeholders, alla serata di rendicontazione sociale organizzata dall’Istituto di Istruzione Superiore Panzini di Senigallia per la collaborazione instaurata con l’istituto al fine di creare un ponte tra mondo della scuola e mondo del lavoro. Presenti per l’Associazione Egidio Muscellini e Francesca Pretini, Presidente e responsabile dell’Area territoriale di Senigallia e Maila Cascia, Responsabile Area Lavoro Confartigianato Imprese Ancona.

Durante l’evento è stata illustrata dal Dirigente una progettualità di job placement: un innovativo cruscotto nel quale verranno inseriti tutti gli studenti dell’istituto per la libera consultabilità delle competenze attraverso video e foto professionali che ritraggono performance reali on the job.

Uno strumento all’avanguardia che, vista la difficoltà di reperimento di personale, può supportare le imprese nella ricerca dei profili e i giovani nella presentazione delle loro attitudini e competenze. Punto di forza del ‘cruscotto’, la formula che è di forte impatto, capace di creare grande empatia e in grado di conferire un’anima ad uno schematico e freddo curriculum.


Confartigianato, nella conferenza stampa tenutasi durante l’evento, ha sottolineato le attività formative, anche con finalità occupazionali, che ha organizzato presso l’Istituto. Tra queste la presentazione di Job Talent, il proprio portale di incrocio domanda/offerta di lavoro, e della proposta formativa in collaborazione con la Federazione Italiana nuoto per il conseguimento del brevetto di salvataggio e con il Consorzio Senigallia Spiagge per le conseguenti opportunità occupazionali stagionali.

Soprattutto è stata evidenziata la collaborazione tecnica e nell’ambito dell’informazione e sensibilizzazione nei confronti delle imprese fornita all’istituto per il progetto finalizzato a creare una classe duale formata da studenti in apprendistato di primo livello. Il progetto ha riscosso un successo tale da essere ritenuto una buona prassi da esportare in altri istituti con lo scopo di limitare la dispersione scolastica e favorire il matching tra imprese e lavoratori.


L’evento è stato l’occasione per ribadire la necessità di operare in modo sinergico affinché i giovani possano riscoprire maturare e difendere la cultura del lavoro.




Dal 21 al 24 le giornate della blue economy di Tipicità in Blu con Andrea Pancani, Hoara Borselli e Marco Ardemagni. Il 22 maggio si parla di intelligenza artificiale

Da martedì 21 a venerdì 24 maggio la “Blue way” pervade la capitale marchigiana con le giornate della blue economy che caratterizzano l’edizione 2024 di Tipicità in Blu. Si parte martedì pomeriggio, 21 maggio, con due appuntamenti a cura dell’Università Politecnica delle Marche, condotti presso la Sala eventi Unicorn, da Andrea Pancani, Caporedattore de LA7. Alle 15:00 protagonista il “Porto del futuro”, mentre alle 17:00 spazio alla presentazione del nuovo corso di laurea in Management per la valorizzazione sostenibile delle aziende e delle risorse ittiche.


Sempre da Unicorn, il 22 maggio alle 9:00 inizia la mattinata dedicata all’intelligenza artificiale ed alle nuove tecnologie applicate alla filiera della nautica, a cura di Confartigianato Ancona-Pesaro Urbino. Alle 15:00 tavola rotonda incentrata su “Una filiera virtuosa delle plastiche in mare e del PVC/CFR”. (vedi sotto)


Intanto alla Mole Vanvitelliana, prosegue la mostra “Vanvitelli e Ancona”, a cura dell’assessorato alla Cultura del Comune di Ancona (fino al 24 maggio) ed alle 16:30 è in programma “I racconti del mare, ArteScienza per Comunicare l’Oceano”, il progetto promosso dal DiSVA di Univpm, Museo Tattile Statale Omero e dal Liceo Artistico E. Mannucci di Ancona. Chiude la giornata “Depur-attivi, investire in infrastrutture complesse per un futuro che guardi al mare”, promosso da Viva Servizi, sempre da Unicorn. Per tutta la giornata, operatori professionali e progettisti provenienti da altre regioni incontreranno realtà locali, nell’ambito dell’educational tour dedicato a “reloaded materials, a virtuous chain”.


Giovedì 23 maggio è il momento dell’hackathon “The Blue Way, 48 ore per decifrare il mare”, innovativa sfida con giovani partecipanti da tutta Italia e la conduzione di Marco Ardemagni da RAI Caterpillar AM.


Venerdì 24 maggio, chiude le giornate professionali il forum “Blue way, creare valore con le nuove metriche” con la conduzione di Hoara Borselli, giornalista de “Il Giornale”.

Prosegue fino al 24 la possibilità di assaggiare, nei locali della città aderenti alla manifestazione, speciali menù ed aperiblu dedicati in particolare al “sardone”. Inoltre, nell’area antistante Unicorn, sempre fino al 24, è prevista l’esposizione del macchinario Green Plasma che trasforma le plastiche recuperate dal mare in energia, a cura del DiSVA, Università Politecnica delle Marche.


Tipicità in Blu è organizzata da Imagina insieme al Comune di Ancona, con la collaborazione di Regione Marche e Camera di Commercio delle Marche. Partner scientifico l’Università Politecnica delle Marche, partner progettuale il Banco Marchigiano. Nutrito il parterre delle collaborazioni prestigiose, a partire da Irbim-CNR insieme a tante realtà leader nei rispettivi ambiti.

Tutte le info su: www.tipicitainblu.it


‘Intelligenza artificiale: nuove tecnologie applicate alla filiera della nautica’ è il titolo dell’incontro organizzato per il 22 maggio alle 09.00 da Confartigianato Imprese Ancona – Pesaro e Urbino presso la sala eventi Unicorn al Passetto di Ancona.

L’appuntamento vede la collaborazione della Camera di Commercio delle Marche e rientra tra quelli inseriti nel ricco calendario di eventi di ‘Tipicità in blu’ il festival che vede protagonista il mare e le realtà che ruotano intorno a questo elemento e che torna dal 17 al 24 maggio ad Ancona.

Dopo l’evento tenuto la scorsa edizione sul tema della sostenibilità nella nautica, quest’anno Confartigianato punta l’attenzione sul comparto guardando a quelle che sono le prospettive delineate dall’intelligenza artificiale coinvolgendo anche il mondo della formazione. Presenti, per questo, circa 25 studenti del 1° anno dell’IIS Volterra Elia e l’Università Politecnica delle Marche che da quest’anno propone il corso di laurea in ingegneria delle infrastrutture energetiche e della logistica in ambito portuale.


La tavola rotonda, coordinata da Vittorio Peli, responsabile del comparto Nautica di Confartigianato Imprese Ancona – Pesaro e Urbino, vedrà i saluti di Bruno Ricciardelli, Presidente del comparto Nautica di Confartigianato Ancona – Pesaro e Urbino, di Vincenzo Garofali Presidente Autorità Alto Medio Adriatico Gino Sabatini e della Camera di Commercio delle Marche.

Dopo la relazione sul tema ‘Come l’I.A. generativa crea valore per la filiera della nautica’ del professor Luca Marinelli, docente dell’Università Politecnica delle Marche, interverranno Diego Santaliana, Innovation manager del Polo Tecnologico Alto Adriatico che parlerà de ‘L’esperienza del Polo Tecnologico nei processi di  trasferimento e applicazione di nuove tecnologie – casi pratici di successo’; Andrea Dini, Presidente settore Ict Confartigianato Marche e coordinatore del Digital Innovation Hub, interverrà su ‘Servizi e corsi di formazione a disposizione delle imprese della filiera nautica legate a IA e Cyber security’; Alfonso Postorino Shipyard Director del ‘Cantiere Rossini’ parlerà de ‘L’Intelligenza Artificiale e la nautica: a che punto siamo?’; Filippo Belcecchi, Project Manager di ‘Ferretti Group’ interverrà infine su ‘Digitalizzazione e Intelligenza Artificiale: applicazioni e futuri sviluppi’.


Al termine della tavola rotonda prenderanno il via gli incontri BtoB durante i quali le micro, piccole e medie imprese che, a vario titolo, operano nella filiera del settore Nautica potranno conoscere realtà operanti in vari ambiti del settore, assicurativo, formativo, dei servizi, ed instaurare rapporti di collaborazione finalizzati ad accrescere competenze e conoscenze delle imprese perché siano rispondenti alle esigenze di un mercato che cambia continuamente e perché siano in grado di creare rapporti di collaborazione.


L’appuntamento si rivolge a tutto il comparto Nautica, ma, in particolare, alle micro, piccole e medie imprese della filiera che potrebbero non disporre di una consulenza strutturata per tutte le fasi del loro lavoro.




Convegno venerdì 10 maggio al Cinema Teatro Gabbiano di Senigallia a 10 anni dall’alluvione. Sarà presente Mario Tozzi

Per non dimenticare e per progettare un futuro migliore al Teatro Gabbiano di
Senigallia venerdì 10 maggio dalle 17 alle 19.30 si svolgerà il convegno dal titolo
“2014-2024, dieci anni dall’alluvione. Fare impresa nonostante tutto”. Un titolo
significativo per un importante appuntamento rivolto alla cittadinanza e agli imprenditori,
organizzato dal GIS (Gruppo Imprenditori di Senigallia) e da Fondazione Caritas
Senigallia, con il patrocinio del Comune di Senigallia e di Ania (Associazione Nazionale
fra le Imprese Assicuratrici) e il supporto tecnico di BELFOR Italia, azienda specializzata
nella gestione tecnica delle emergenze.

Il focus saranno le calamità naturali, in particolare le alluvioni e la fragilità idrogeologica
del nostro territorio: per questo ci sarà, come relatore e ospite d’eccezione, Mario
Tozzi, primo ricercatore CNR e divulgatore scientifico, noto al grande pubblico televisivo
per la sua trasmissione, in onda su RAI Tre, “Sapiens, un solo pianeta”, da sempre
impegnato a sensibilizzare il grande pubblico sulla necessità di azione e prevenzione per
scongiurare nuovi disastri ambientali.

Daranno il loro contributo all’evento, nell’ordine, Enrico Giacomelli, Presidente del GlS,
Massimo Olivetti, Sindaco del Comune di Senigallia, Stefano Babini, Vice
Commissario Delegato per il post-alluvione nelle Marche, Filippo Emanuelli,
Amministratore Delegato di BELFOR Italia, Dario Focarelli, Direttore Generale di Ania.
La chiusura dell’incontro sarà a cura di Giovanni Bomprezzi, Direttore di Fondazione
Caritas Senigallia.

Ricordare quello che accadde nel 2014 è fondamentale per non dimenticare, per rendere
onore alle troppe persone che persero la vita nella tragica alluvione, a quelli che persero
la casa, per dare voce agli imprenditori che videro compromessa la loro azienda e che
poi, con coraggio, furono in grado di ricostruirla. Ricordare non basta: servono azioni
preventive. Cittadini e imprese hanno dimostrato la ferrea volontà di rialzarsi e,
soprattutto, di non farsi trovare impreparati in futuro di fronte alle sfide del
cambiamento climatico e delle sue conseguenze. I più recenti eventi calamitosi che lo
scorso maggio hanno colpito nuovamente le Marche e la vicina Emilia e a novembre la
Toscana hanno posto sempre di più l’attenzione sulla necessità non più rimandabile per le
imprese di prepararsi alla gestione di un’emergenza alluvione, anche alla luce delle nuove
normative che richiedono una maggiore attenzione tra analisi del rischio, preparazione e
suo trasferimento al mondo assicurativo.




Snai. Gentilucci: al via un nuovo ciclo di seminari sull’imprenditorialità

Riparte un nuovo ciclo di seminari formativi gratuiti promossi dall’Unione Montana Marca di Camerino su temi quali “Imprenditorialità”, “Fonti e finanziamenti per la creazione di impresa”, “Pianificazione aziendale, marketing e innovazione tecnologica”.

«Proseguiamo il nostro impegno per lo sviluppo delle aree interne fornendo strumenti teorici e pratici a tutti coloro che abbiano un’idea imprenditoriale e vogliano verificarne la fattibilità” sottolinea Alessandro Gentilucci, presidente dell’Unione Montana, soggetto capofila della Strategia Nazionale Aree Interne.

La formazione si rivolge a imprenditori, lavoratori autonomi, soggetti occupati nella Regione Marche che desiderino sviluppare la propria attitudine imprenditoriale e le competenze necessarie per la progettazione e l’avvio di una start-up.

«Diamo continuità a una esperienza formativa che riteniamo fondamentale per alimentare lo spirito imprenditoriale di chi voglia investire nel nostro territorio. Parliamo di 40 ore di lezioni teorico/pratiche fruibili sia in presenza che in modalità on line cui, eventualmente, si potrà dar seguito con consulenze specialistiche individuali, anch’esse offerte gratuitamente, per lo sviluppo di specifici progetti d’impresa. Le istituzioni» conclude Gentilucci «sono al fianco di chi crede nel futuro di queste terre».

I seminari partiranno il prossimo 14 maggio e andranno avanti per tutto il mese e fino al 18 giugno. Gli incontri si terranno nel pomeriggio, on line e in presenza presso la sala Rubner del comune di Pieve Torina. Per informazioni e iscrizioni: www.seminariinformativi.it




Assemblea dei soci BCC Pergola-Corinaldo. Tutti i punti approvati all’unanimità. E c’è chi vince una crociera nei Caraibi

di Stefano Fabrizi


Si è svolta il 5 maggio 2024 l’assemblea dei soci della BCC di Pergola-Corinaldo. La sede scelta è stata la la Palestra della Scuola Primaria “Santa Maria Goretti” in Corinaldo. L’assise è stata divisa in due parti: quella ordinaria e quella straordinaria. Una maratona iniziata alle 9,45 ed è terminata alle 13,15.

Virgilio Paolini, Lucilla Lattanzi, Fabio Vernarecci, Claudio Rovelli, Roberta Piersimoni

Al tavolo dei relatori il presidente Fabio Vernarecci, lal vice Roberta Piersimoni, il direttore Claudio Rovelli, il membro del collegio sindacale Virgilio Paolini e il notaio Lucilla Latttanzi.

A introdurre l’incontro, che ha visto la presenza di oltre il numero legale di soci (comprese le deleghe), con una articolata relazione il direttore Rovelli che con l’aiuto di esplicative slide ha fatto una disamina della situazione attuale riperrecorrendo anche le tappa che hanno portato alla fusione dei due istituti di credito quasi 5 anni fa.

La partenza è stata con un visione di macro-economia. Non si può capire le singole situazioni se non si ha chiaro il contesto mondiale in cui ci si muove al quale l’economia è estremamente sensibile. Ed ecco che le guerre hanno una diretta influenza: se le merci, per esempio, non possono passare per il Canale di Suez e devono circumnavigare l’Africa, quelle merci avranno, una volta giunte a destinazione, dei costi aggiuntivi di gran lunga superiori. Gli istituti di credito soffrono di queste congiunture negative e sapersi come darsi da fare in questi frangenti diventa di vitale importanza. Altrettanto importate è capire come si muovono i mercati finanziari con i colossi di Cina e Usa che influenzano i contesti mondiali. Nell’area europea l’Italia presenta una crescita del Pil, anche se a piccoli passi, costante. “La BCC  – ha rimarcato Rovelli – è una realtà che rimane anche laddove, specialmente nei piccoli centri, le major creditizie arretrano. Al momento sono attivi 16 sportelli che interessano 54 Comuni con circa 46mila clienti attivi. Le sedi principali rimangono Pergola e Corinaldo, alle quali fanno seguito Senigallia e in forte crescita Gualdo Tadino.

Claudio Rovelli

Rovelli ha, poi, sottolineato come la banca sia attiva anche sul piano sociale avendo erogato quasi 324mila euro suddivisi per quote decrescenti per lo sport, la sanità, l’arte e la cultura, gli enti, il volontariato sociale e la pubblicità.

Fabio Vernarecci

Da questi dati il presidente Vernarecci è passato ad analizzare la recente storia della BCC di Pergola-Corinaldo che nonostante tutto ha mantenuto la sua missione con la quale erano state create le prime Casse Rurali alla fine del 1800, cioè essere vicino alle esigenze sia dell’imprendiore che del privato della propria zona di competenza.  La fusione tra Pergola e Corinaldo è stato un beneficio per entrambi gli istituti portando in breve tempo a correggere le sofferenze che da 63 milioni sono passate a 1 milione (cifra del tutto fisiologica) e a estendere la rete degli sportelli da Marina di Montemarciano a Gualdo Tadino. In conclusione, nel complesso, nel 2000 uno sportello su 10 era una BCC, oggi il rapporto è uno su 5 seguendo sempre i pricipi ispiratori di Leone Wollemborg: pareggiare nel credito ai grandi gli imprenditori più minuti, stimolare le energie morali assopite e ridestare le speranze.


Si è poi passati alla relazione del collegio dei sindaci revisori letta da Virgilio Paoloni. Quindi alla votazioni per i punti all’ordine del giorno che hanno ricevuto l’approvazione unanime dell’assemblea.




Per i risultati raggiunti sono intervenuti per complimentarsi con la dirigenza l’ex direttore della BCC di Pergola Mario Montesi e il socio Leondino Bartera.  Tra i presenti anche gli ex presidente e direttore di Corinaldo Felice Saccinto e Mauro Tarsi. 

E’ seguita poi la parte straordinaria che vedeva dei cambiamenti allo statuto letta dal notaio Lattanzi, anche questi approvati all’unanimità.

https://youtu.be/UVZOZOv5WnY

Prima di chiudere i lavori c’è stata l’estrazione, tra tutti i presenti, di una crociera nei Caraibi. La fortuna ha sorriso a Martina Lorenzini.

Ecco i punti approvati dall’assemblea

PARTE ORDINARIA

1. Bilancio di esercizio al 31 dicembre 2023: deliberazioni inerenti e conseguenti;

2. Destinazione del risultato dell’esercizio 2023;

3. Determinazione, ai sensi dell’art. 30 dello Statuto sociale, dell’ammontare massimo delle posizioni di rischio che possono essere assunte nei confronti dei soci, dei clienti e degli esponenti aziendali;

4. Informativa sull’attuazione delle politiche di remunerazione durante il decorso esercizio. Approvazione delle “Politiche in materia di remunerazione e incentivazione”, comprensive dei criteri per la determinazione dei compensi in caso di conclusione anticipata del rapporto di lavoro o cessazione anticipata della carica;

5. Informativa in merito all’integrazione degli onorari per i servizi di revisione di natura obbligatoria forniti da EY S.p.A. per lo svolgimento di talune specifiche attività, svolte a supporto della revisione dei bilanci della Banca per gli esercizi 2023 e 2024;

6. Modifiche agli articoli n. 1, 19, 20, 21, 23 e 25 del Regolamento assembleare ed elettorale.

PARTE STRAORDINARIA

7. Modifiche agli articoli n. 9, 14, 17, 22-bis, 23, 24, 25, 28, 30, 32, 33, 34, 37, 39, 41, 42, 43 e 52 dello Statuto Sociale;

8. Delega al Consiglio di amministrazione ai sensi dell’art. 2443 cod. civ. della facoltà di aumentare il capitale sociale mediante emissione di azioni di finanziamento di cui all’art. 150 – ter del TUB, per un ulteriore periodo di cinque anni dalla data della deliberazione, in una o più volte, per un importo di massimo Euro 88 milioni e, all’effetto, revoca della delega, precedentemente conferita dall’assemblea dei soci in data 16/12/2018, al Consiglio di amministrazione ai sensi del richiamato art. 2443 cod. civ.;

9. Attribuzione al Presidente e al Vice Presidente del Consiglio di amministrazione, disgiuntamente tra loro, del potere di apportare allo statuto eventuali limitate modifiche richieste da parte dell’Autorità di Vigilanza.




Un contributo dal Comune di Corinaldo per 5 corsisti della scuola di formazione di cucito per l’alta moda istituita dal gruppo Bacchiocchi di Trecastelli

Formazione e crescita. Sono le parole chiave dell’azione dell’amministrazione Aloisi per le piccole imprese e per l’individuo. “Se da un lato – spiega Sara Bettini, assessore alle Attività Produttive – abbiamo avviato iniziative di appoggio alla formazione per le imprese locali, dall’altro non potevamo e non volevamo lasciare indietro il singolo. Così la decisione di finanziare 5 corsisti della scuola di formazione di cucito per l’alta moda istituita dal gruppo Bacchiocchi di Trecastelli”.

Il corso consta di 180 ore di pratica ed è rivolto a persone dai 18 ai 45 anni e si svolge dal lunedì al giovedì dalle 18 alle 20. Ogni sessione è a numero chiuso per un massimo di 15 allievi ed ha un costo di 50 euro mensili finalizzati a sostenere i costi per la copertura assicurativa e il materiale didattico.

Altissime le possibilità di assunzione nel settore, già 5 gli operatori che sono entrati a far parte del gruppo Bacchiocchi, che il mese scorso, alla presenza dei sindaci del territorio, ha inaugurato i nuovi locali dedicati alla scuola di formazione “ATLAS” (facente parte del Gruppo) in via Maestri del Lavoro, 8 a Trecastelli.

“Il contributo – prosegue l’assessore Bettini – è di 200 euro ed è riservato ai soli cittadini corinaldesi. Il bando per accedere al finanziamento a titolo di rimborso (occorrerà presentare l’attestato di partecipazione) è in pubblicazione sul sito del Comune di Corinaldo e scadrà il primo luglio”.

Per avere informazioni sui corsi, invece, è possibile scrivere a angela.leone@ethicamoda.it oppure chiamare lo 071-2218028 specificando l’interesse per il corso e le proprie aspettative, chiedendo di partecipare al colloquio preselettivo.

Il bando si può scaricare a questa pagina https://cutt.ly/Dw8GJ22x




Allarme CNA. Payback sanitario, la protesta delle 1507 aziende fornitrici di dispositivi medici: rischiano di pagare 136 milioni di euro per ripianare lo sforamento di spesa delle Asl

Il “Payback dispositivi medici” torna in Regione. Nei giorni scorsi PMI Sanità è stata audita, per la seconda volta, dalla IV Commissione Sanità e Affari Sociali della Regione Marche. Cos’è il Payback? Si tratta di un meccanismo che costringe le imprese a ripianare il 50% dello sforamento dei tetti di spesa delle aziende ospedaliere pubbliche regionali per gli acquisti dei dispositivi medici relativi al quadriennio 2015-2018, dispositivi che gli ospedali hanno utilizzato per la cura dei pazienti.


Nelle Marche lo sforamento calcolato dalla Regione è di oltre 292milioni di euro. Quindi le 1.507 aziende coinvolte, che forniscono dispositivi medici al servizio pubblico regionale dovrebbero versare 136milioni euro. Cifre insostenibili. Sforamenti dovuti in parte alla cattiva gestione e in parte ai tetti di spesa, troppo bassi, fissati dal Ministero. Dopo battaglie legali avviate in tutta Italia e una serie di deroghe che hanno prolungato di mese in mese la scadenza del pagamento, la situazione è ora in stallo.


Il Tar del Lazio infatti, «ha riconosciuto che ben 4 punti della legge sono incostituzionali- spiega Marco Micucci, delegato regionale Pmi Sanità- ed ha rinviato tutta la vicenda alla Corte Costituzionale che si riunirà il prossimo 22 maggio. La sentenza metterà fine, in un senso o nell’altro, a tutta questa faccenda».


Pmi Sanità, affiancata dalla Cna Marche rappresentata dal segretario regionale Moreno Bordoni è stata convocata dalla IV Commissione regionale.

«Nei mesi scorsi abbiamo fatto sentire la nostra voce, abbiamo portato dati e dimostrato la nostra preparazione nel settore- commenta Micucci-. Gli uffici hanno capito di aver fatto degli errori nella catalogazione dei prodotti, dove erano stati inseriti tra i fornitori di dispositivi medici anche i venditori di cibo per animali. Adesso stanno provvedendo a fare un nuovo elenco, ma c’è ancora molta confusione. Questo perché, ancora una volta, non siamo stati coinvolti dall’Agenzia Sanitaria e dal Dipartimento Salute, non c’è stato uno scambio con noi che siamo i diretti interessati. Ad ogni modo ci hanno rassicurato che prenderanno in considerazione le nostre proposte per la catalogazione dei dispositivi medici».


Il segretario Cna Marche Moreno Bordoni riferisce che «il presidente della IV Commissione Nicola Baiocchi e i consiglieri presenti all’audizione si sono impegnati a fare presente in sede di Conferenza Stato-Regioni che i tetti di spesa per i dispositivi medici sono irrisori. La cifra è ridicola, impossibile spendere solo 127milioni di euro. I politici regionali hanno capito la situazione, ora bisogna riuscire ad arrivare al Governo».


La spinosa questione del Payback dispositivi medici non è ancora risolta e già, per i fornitori di dispositivi medici, attrezzature e grandi impianti come tac, risonanze, ecografi, raggi x ecc… è spuntato un nuovo problema.

«Un mese fa nella Gazzetta Ufficiale sono stati pubblicati dei decreti che vanno a colpire ancora una volta noi stakeholders- commenta il delegato regionale di Pmi Sanità-. Si sono inventati un’ulteriore tassa che va ad incidere lo 0,75% di fatturato lordo. Già 100 aziende hanno dato vita ad una class action per impugnare questo provvedimento, altre si stanno muovendo da sole. Ciò comporterà ancora spese legali e nuovi ricorsi al Tar del Lazio. Questa tassa servirà a costituire un altro carrozzone che dovrà vigilare sui dispositivi medici, non si sa bene in che modo. Abbiamo già Consip, Anac, le stazioni uniche appaltanti ecc… Siamo pieni di carrozzoni. Adesso ne fanno un altro pagato, però, da noi fornitori di dispositivi medici».


Su oltre 3 miliardi di fondo sanitario nazionale trasferito alle Marche, solo 136 milioni di euro sono stati destinati alle tecnologie ed ai dispositivi medici (protesi, stent vascolari, valvole cardiache ecc…) Per le 1.507 aziende coinvolte, non resta che sperare nella pronuncia della Corte Costituzionale del 22 maggio, che dovrebbe mettere la parola fine alla richiesta  del Ministero di pretendere dalle impese centinaia di milioni di euro per dispositivi medici forniti alla Asl e utilizzate per curare i pazienti.




Bordoni (Cna): Digitale, green e silver economy, il lavoro nei prossimi cinque anni si trova qui

Competenze digitali, green e legate alla silver economy.  Saranno queste le professionalità più richieste dal mercato del lavoro marchigiano nei prossimi cinque anni. E’ quanto emerge dai dati Excelsior Unioncamere elaborati dal Centro Studi Cna Marche.


“Rivoluzione digitale, transizione verde e invecchiamento della popolazione – afferma il segretario Cna Marche Moreno Bordoni“saranno gli elementi centrali del mercato del lavoro tra il 2024 e il 2028. Serviranno nuove figure professionali legate all’intelligenza artificiale e alle energie rinnovabili. La terza transizione sarà quella demografica. Nei prossimi cinque anni, secondo l’Istat, aumenteranno dell’8 per cento gli over 60 e diminuiranno del 4 per cento i marchigiani in età da lavoro tra i 18 e i 59 anni. Si porrà il problema di reperire nuove figure professionali che possano sostituire chi va in pensione. Inoltre l’invecchiamento della popolazione creerà nuovi mercati e nuovi posti di lavoro nei servizi culturali, turistici, immobiliari e assicurativi. Di fronte a questo scenario occorre che istituzioni, scuole e imprese si muovano per tempo al fine di creare le figure professionali richieste. Serviranno politiche attive del lavoro che provvedano a superare la carenza di lavoratori qualificati richiesti dalle imprese insieme a misure di welfare che facilitino l’occupabilità femminile e giovanile”


Tra il 2024 e il 2028 le Marche avranno un fabbisogno occupazionale complessivo di 84.500 mila unità di cui 78 mila lavoratori che andranno a sostituire quelli in uscita e 6.500 nuovi ingressi che amplieranno il totale degli occupati marchigiani.  La richiesta di dirigenti e professioni ad elevata specializzazione sarà di 15.900 lavoratori più 14.900 tecnici. Inoltre serviranno 10 mila impiegati, 16.400 addetti qualificati nel commercio e nei servizi, 13 900 operai specializzati e 5.600 conduttori di impianti.


Al netto del settore agricolo i fabbisogni occupazionali delle Marche coinvolgeranno 83.200 persone di cui 28.800 con formazione terziaria (laurea, ITS Istituti Tecnici Superiori e AFAM Alta Formazione Artistica Musicale), 23.300 con diploma di scuola secondaria superiore tecnico professionale, 3.600 con diploma liceale, 18,200 con qualifica di formazione o diploma professionale e 9.300 con licenza media.


“Si prevede – precisa Bordoniche nei prossimi cinque anni si avrà una crescita occupazionale per le Marche nei settori legati alla salute e al benessere ma anche nei settori informatici e ad alta intensità tecnologica. Altri comparti dove ci si attende un aumento di occupati sono le costruzioni grazie agli investimenti green, la filiera del commercio e del turismo, la meccatronica. A risentire più di altre della contrazione della domanda saranno invece le filiere della moda e del legno arredo.  Oggi il 52 per cento delle qualifiche richieste non si trovano costringendo le aziende a rinunciare ad assumere, con ripercussioni negative sul Pil regionale.  E’ indispensabile favorire l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro con uno sforzo congiunto di Regione, Università. ITS, istituti professionali, Centri per l’impiego e associazioni di categoria. Abbiamo cinque anni per lavorarci. Cerchiamo di non sprecarli.”




Gli Stati Generali regionali su climate change e filiera della scarpa. L’appuntamento è lunedì 22 aprile all’Auditorium Giusti di Sant’Elpidio a Mare (dalle 17)

La nuova era della calzatura green oriented: al via i primi Stati Generali regionali su climate change e filiera della scarpa. L’appuntamento è lunedì 22 aprile, all’Auditorium Graziano Giusti di Sant’Elpidio a Mare (dalle 17.00). Accademici, manager, imprenditori, politici, saranno protagonisti nel cuore del distretto calzaturiero marchigiano per disegnare il futuro di uno stile italiano ecosostenibile.


L’abito non fa l’atmosfera. Eppure, secondo un rapporto delle Nazioni Unite, tra l’abbigliamento e le sempre più mutevoli ed irregolari intemperie del tempo correrebbe più di un legame. Innanzitutto, l’universo dello stile produce dall’8 al 10% delle emissioni globali ed è al quarto posto per impatto ambientale. Inoltre già dal 2018 è stata lanciata la Carta per l’Azione Climatica dell’Industria della Moda, a cui hanno aderito marchi prestigiosi che si sono impegnati a ridurre gradualmente le emissioni nette dalla catena di fornitura entro il 2030 fino ad azzerarle entro il 2050.


I repentini mutamenti atmosferici hanno infine colpito duramente, negli ultimi anni, l’intera filiera, anche per via di anomalie metereologiche ormai stabili (si pensi alle piogge tropicali nell’Adriatico) influenzando il comparto fashion e rivoluzionando, assieme alle stagioni, domanda e offerta, senza contare l’effetto dirompente dell’abituale “schizofrenia meteo” sull’approvvigionamento di materie prime con un’ampia panoramica di materiali e fibre a forte rischio d’estinzione. Una piattaforma d’azione sul tema emergerà nel corso dell’incontro “Gli effetti dei cambiamenti climatici sulla filiera della calzatura”, promosso da Unic (Concerie Italiane), Lineapelle e Confindustria Fermo Sezione Accessoristi, con il patrocinio del comune di Sant’Elpidio a Mare.


Si tratta del primo tavolo di confronto regionale sul tema che coinvolgerà l’intero distretto della calzatura Made in Marche e sarà di scena lunedì 22 aprile, all’Auditorium Graziano Giusti di Sant’Elpidio a Mare, a partire dalle 17.00.


Definire idee e paradigmi per un guardaroba in trasformazione, abitare da protagonisti e non da semplici spettatori la complessità di una transizione ecologica in corso per vincere la sfida della sostenibilità, passare in rassegna gli strumenti più all’avanguardia per l’innovazione di processo e di prodotto in uno dei settori trainanti dell’export nazionale, fiore all’occhiello della migliore cultura d’impresa marchigiana.


Sono solo alcune delle traiettorie tematiche che verranno trattate alla presenza di Alessio Pignotti, primo cittadino di Sant’Elpidio a Mare, Fulvia Bacchi (Direttrice Generale di UNIC e Ceo di Lineapelle), Elisabetta Pieragostini (Presidente Accessoristi Confindustria Fermo), Gino Sabatini (Presidente della Camera di Commercio delle Marche), Fabrizio Luciani (Presidente Confindustria Fermo), Jessica Marcozzi (Consigliera Regione Marche), il geologo Gian Luca Lentini, Fabrizio Passarini (Professore Ordinario Dipartimento di Chimica Industriale Università di Bologna), Orietta Pellizzari (Fashion Trend Analyst), Marco Giuliani (coordinatore Corso di Laurea Magistrale in Management, Sostenibilità ed Economia Circolare UNIVPM), Carlo Carlacchiani e Ubaldo Belletti come imprenditori.


Un parterre illustre e multiforme per i primi Stati Regionali su come l’Italian Style può superare le brezze d’un epoca ricca di sfide.





Applicare i principi della Politica Agricola Europea per risolvere i problemi dell’agricoltura, convegno all’Università di Urbino

Non è la politica agricola a causare il profondo disagio del settore agricolo europeo, semmai è con la PAC che si possono indirizzare le scelte agricole verso condizioni migliori per il settore, iniziando dalle imprese agricole. Ma serve una visione di agricoltura integrata con il nostro territorio.

È quanto emerso nel convegno promosso da Confcooperative Fedagripesca e dall’Università degli Studi di Urbino alla presenza di economisti ed esperti del settore dal titolo “Agricoltura e Ambiente: quali politiche per la transizione ecologica in vista delle elezioni europee” che si è tenuto martedì 16 aprile presso il Dipartimento di economia politica dell’Università di Urbino.


L’evento è stato organizzato in collaborazione con la Rappresentanza italiana della Commissione Europea. Dopo i saluti del Rettore dell’Università degli Studi di Urbino, Giorgio Calcagnini e l’intervento di Ilario Favaretto, Responsabile scientifico del Centro di Documentazione Europea della stessa Università, il dibattito è entrato nel vivo della PAC.

La politica agricola europea è sotto forte pressione. Le manifestazioni degli agricoltori che hanno attraversato l’Europa sono un recente ricordo e ora l’UE deve dimostrare che il piano in discussione rappresenta una valida base per contrastare i cambiamenti climatici in sintonia con le richieste dell’agricoltura.


“Il Green Deal – ha detto Francesco Torriani, presidente regionale di Fedagripesca di Confcooperative – mira a contrastare e a mitigare gli effetti negativi dei cambiamenti climatici cercando di risolvere alla base i fattori che causano i cambiamenti climatici. Ovviamente le singole misure possono essere discusse e migliorate nella loro applicazione (effettivamente ci sono aspetti che sono stati sottovalutati sia nella definizione degli obblighi della condizionalità “rafforzata” che degli eco-schemi), ma prendersela strumentalmente con il Green deal significa eludere i veri problemi e non fare un buon servizio al futuro dell’agricoltura”.


All’incontro era presente Giovanni Guarneri Presidente del Gruppo di Lavoro Latte del Copa-Cogeca, mentre alla discussione hanno preso parte Fabio Bordignon, Dipartimento di Economia, Società, Politica, l’imprenditore Giovanni Girolomoni del Distretto biologico Marche e Maria Rita Salerno, Presidente dell’Ordine Regionale Dottori Agronomi e Forestali Marche e Sergio Urbinati della Regione Marche.

Il Manifesto di Confcooperative – Fedagripesca

Sulla questione PAC, la Fedagripesca di Confcooperative ha pubblicato un manifesto che raccoglie le osservazioni e avanza le proposte per la Politica agricola europea. Ecco alcuni punti.


Sulla questione dei prezzi. Forse è arrivato il momento di protestare per i prezzi pagati dalle imprese che operano in settori a valle di quello agricolo (GDO in particolare), riprendendo i temi del Decreto Legislativo 8 novembre 2021, n. 198, adottato in attuazione della direttiva UE 2019/633, che contiene norme dirette al contrasto di pratiche commerciali sleali negli scambi tra gli operatori della filiera agroalimentare.

Servono politiche «coerenti e sistemiche» in grado di sostenere le filiere produttive (primo pilastro, secondo pilastro e OCM). Lo stesso obiettivo di sostenere le aziende agricole nelle aree montane previste dalla legge nazionale per il biologico (Legge 9 marzo 2022, n. 23) deve passare attraverso una nuova capacità di fare rete e sistema, sia sul lato produttivo/servizi che sul lato delle conoscenze e competenze. 


La competitività. I costi di produzione continuano a crescere o comunque dopo l’impennata dell’anno scorso si mantengono a livelli medio/alti. Vale per le sementi, i mezzi tecnici e il carburante. In questo caso emerge implicitamente anche un fabbisogno di innovazione, ricerca e servizi di consulenza in grado di accompagnare le aziende nell’efficientamento del metodo produttivo e quindi affrontare la sfida della transizione ecologica e digitale coniugando la sostenibilità ambientale con quella economica e sociale. Gli strumenti che più di altri mirano al raggiungimento di questi obiettivi sono il PNRR e la PAC, strumenti strettamente interconnessi nel sostenere il settore agroalimentare nel processo di rafforzamento della sostenibilità economica, ambientale e sociale delle imprese. Pertanto, bisogna sostenere in maniera incentivante gli investimenti volti all’innovazione in agricoltura, favorendo la costituzione di partenariati tra produttori, università e centri di ricerca in un’ottica di sistema curando in maniera particolare il trasferimento dell’innovazione lungo la filiera agroalimentare attraverso i servizi di consulenza.


I contributi PAC. Vanno migliorati secondo questo schema: migliorare l’applicazione della condizionalità rafforzata rendendo più flessibili le regole per le rotazioni colturali; migliorare l’applicazione degli Eco Schemi, aumentando anche le risorse dell’Eco-schema 4; legare i premi accoppiati previsti nel I pilastro della PAC e i contributi a superficie previsti dal II pilastro alle filiere o comunque a progetti di sistema; intervenire per correggere le distorsioni che generano i contributi a superfici previsti nel I Pilastro ovvero una rendita fondiaria svincolata dall’effettiva capacità del terreno di fornire un reddito, determinando valori degli affitti insostenibili.


La concorrenza sleale. Poiché il problema esiste occorrerebbe chiedere all’Unione Europea un nuovo impegno su questi fronti, offrendo anche maggiori garanzie a quei prodotti di qualità ambientale e sociale che importiamo dai cosiddetti paesi Terzi. In altre parole, dovremmo chiedere di introdurre il principio “reciprocità”, ovvero che le importazioni nell’UE avvengano nel rispetto delle regole che vigono al ns interno evitando qualsiasi forma di dumping economico, ambientale e sociale.


Il modello di impresa. La sfida alla transizione in tutte le sue declinazioni di fatto sta mettendo in discussione il modello di impresa agricola che abbiamo conosciuto in gran parte fino ad ora. A questa situazione oggettivamente difficile, si aggiunge un limite strutturale del comparto agricolo italiano, ovvero l’eccessiva frammentazione (il 50% delle aziende agricole italiane hanno una SAU inferiore a 3 Ha). Abbiamo un tessuto imprenditoriale di piccole e piccolissime aziende agricole che faticano a stare nel mercato. Promuovere il modello cooperativo significa dare una delle risposte più importanti al settore primario per cercare di uscire dalla crisi. La filiera cooperativa accorcia i passaggi e riduce i costi ed è in grado di fare economie di scala promuovendo investimenti collettivi, può dare valore aggiunto ai propri soci attraverso assistenza tecnica e servizi di consulenza e remunerare la materia prima ai propri soci maggiormente rispetto al mercato.




Vinitaly2024, Marche. Bilancio positivo per Antonini: enoturismo, bio e sostenibilità per conquistare nuovi mercati

Una presenza in crescita di operatori qualificati e buyer esteri, un dibattito vivace sul futuro del vino e un’attenzione condivisa da tutti gli stakeholder del settore nei confronti dei vini marchigiani. È un bilancio assolutamente positivo quello delle Marche a Vinitaly, che lascia soddisfatti i produttori presenti nell’area che Regione Marche ha organizzato anche per questa 56° edizione, con la presenza di 107 cantine, 49 delle quali presenti nella collettiva regionale (38 IMT-Istituto Marchigiano di Tutela Vini e 11 Consorzio Vini Piceni).


Le prime stime sui numeri della Terrazza Marche, cuore dello stand regionale, evidenziano una presenza di oltre 8.000 persone e oltre 700 bottiglie di vino stappate, a conferma che il vino marchigiano attrae sempre di più. Le Marche, d’altronde, sono uno dei territori italiani che hanno fatto della bellezza e dello stile di vita “slow”, all’insegna del benessere, il proprio tratto distintivo.


Esprime soddisfazione per l’edizione 2024 di Vinitaly l’assessore all’Agricoltura della Regione Marche, Andrea Maria Antonini, coinvolto in questi giorni di manifestazione in convegni, degustazioni, masterclass che hanno rivelato i grandi progressi del settore vitivinicolo regionale, caratterizzato da 11.000 imprese e quasi 18.000 ettari, dai quali si ottengono 20 Dop e 1 Igp.


«In questi anni si è compiuto un processo di ricambio generazionale particolarmente vivace e dal 56° Vinitaly è emersa nitida la volontà delle imprese di innovare, programmare il futuro, puntare sulla sostenibilità, sull’enoturismo e il biologico come elementi distintivi, in grado di conquistare nuovi mercati», afferma l’assessore Antonini. 


Sempre affollati gli incontri in Sala Raffaello, quartier generale per degustazioni (dall’inedita verticale sulla longevità del Pecorino al Verdicchio dei Castelli di Jesi e di Matelica), convegni (sulle visioni future per il vino marchigiano, con giovani imprenditori, enologi e wine maker), approfondimenti di divulgazione scientifica (sulla sperimentazione nelle Marche dei vitigni resistenti, per contrastare i cambiamenti climatici e sulle UGA), partnership internazionali (Valladolid in Spagna e Farm trip nelle Marche: esperienze di enoturismo a confronto). E all’orizzonte, dal 20 al 24 giugno prossimi, la Convention nazionale dell’Associazione delle Donne del Vino, che hanno scelto le Marche come meta per pianificare la rotta delle imprese in rosa per i prossimi mesi.


Voci positive anche dai consorzi. Michele Bernetti, presidente dell’Istituto Marchigiano di Tutela Vini (IMT), non ha dubbi: «La 56ª edizione di Vinitaly è stata la consacrazione del vino marchigiano, che guarda oltre il momento di difficolta del settore vitivinicolo con prospettive incoraggianti. Il sistema Vinitaly funziona e attrae sempre più operatori qualificati dall’Italia e dall’estero, specie quest’anno per noi di IMT, che abbiamo messo in rete tutte e 16 le denominazioni del consorzio, assicurando così una grande attenzione anche alle aziende di piccole e medie dimensioni, al di là delle due denominazioni del Verdicchio di Jesi e Matelica che sono i nostri locomotori».


Simone Capecci, presidente del Consorzio Vini Piceni, parla di «un’edizione di Vinitaly più che positiva sia per la presenza qualificata degli operatori sia per gli eventi organizzati dal consorzio, molto seguiti sia in presenza che sui canali social». Le aziende, prosegue Capecci, «hanno lavorato e hanno portato a casa risultati utili, confermando l’appeal del vino marchigiano e le notevoli potenzialità e longevità delle nostre produzioni. Inoltre, siamo riusciti a portare avanti un dibattito nazionale, iniziato nel 2018, per valutare l’utilizzo dei vitigni resistenti anche per le denominazioni. Positiva anche la presenza di buyer esteri, grazie all’operatività di Vinitaly e di Ice Agenzia, così come ha avuto un ritorno particolarmente soddisfacente la presenza delle Marche a Vinitaly & The City».


Le Marche al 56° Vinitaly, Padiglione 7 (Pad. 7 Stand C6-C7-C8-C9); Vinitaly & The City, Cortile Mercato Vecchio




Vinitaly2024, nelle Marche la convention nazionale delle Donne del Vino. Appuntamento dal 20 al 24 giugno alla scoperta delle bellezze della regione

«Ringrazio tutte le Donne del vino d’Italia per aver scelto le Marche, terra del benessere, che offrono la possibilità di una vita un po’ più sostenibile, di aver scelto la nostra regione per la convention nazionale dal 20 al 24 giugno prossimi». Lo ha detto l’assessore all’Agricoltura della Regione Marche, Andrea Maria Antonini, intervenendo il 16 aprile 2024 alla presentazione nella Sala Raffaello dello spazio delle Marche a Vinitaly, alla presentazione del meeting annuale dell’Associazione delle Donne del Vino.


«Le Marche sono un po’ fuori dalle rotte classiche del turismo, ma è una regione che deve essere riscoperta per il grande patrimonio artistico, architettonico, culturale ma anche naturale e paesaggistico – ha proseguito l’assessore Antonini – e la legge sull’enoturismo che abbiamo promulgato è l’occasione per far conoscere il territorio attraverso il vino».


Il programma della Convention nazionale, svelato da Daniela Sorana, delegata marchigiana delle Donne del Vino, toccherà diversi punti del territorio marchigiano.


«Non è stato difficile essere coinvolte dall’entusiasmo di Daniela Sorana, delegata delle Donne del Vino per le Marche e delle vice-delegate Nazzarena Ceci Togni e Stefania Palazzeschi – ha affermato Francesca Severini della Direzione Sviluppo rurale di Regione Marche -. Il programma è di alto profilo e tocca i temi che stiamo affrontando anche durante questa 56ª edizione di Vinitaly, come l’integrazione dei produttori, l’accoglienza in cantina, così come aspetti più tecnici che riguardano i cambiamenti climatici e che richiedono un monitoraggio attento e un’attività di ricerca e di sostegno anche da parte dell’amministrazione pubblica».

Per la vicepresidente vicaria dell’associazione nazionale «Le donne del vino», Francesca Poggio, «saranno quattro giorni di confronti, di rete, di progetti per il futuro, all’insegna delle donne imprenditrici e del vino».

La Convention nazionale dell’Associazione delle Donne del Vino (dal nome evocativo “Le Marche le scoprirai all’Infinito”) sarà itinerante e toccherà, fra le diverse bellezze turistiche e cantine, Ascoli Piceno, Recanati, Jesi, Senigallia, Pesaro, le Grotte di Frasassi, Fabriano, il Santuario di Loreto, la Riviera del Conero.


Le Marche al 56° Vinitaly, Padiglione 7 (Pad. 7 Stand C6-C7-C8-C9); Vinitaly & The City, Cortile Mercato Vecchio




Vinitaly 2024, Imt parla del futuro delle denominazioni. Convegno con focus su sottozone o Uga

L’Istituto marchigiano di tutela vini (Imt) dal 56° Vinitaly di Verona apre un dibattito sul “Futuro delle denominazioni: sottozone o Uga?”. L’appuntamento è per mercoledì 17 aprile, ore 10 nella Sala Raffaello all’interno dell’area espositiva della Regione Marche (Pad. 7 Stand C6-C7-C8-C9), con la partecipazione di Michele Bernetti, presidente di IMT; Giancarlo Gariglio, curatore della Guida Slow Wine; del professor Attilio Scienza, ordinario di viticoltura all’Università di Milano.


“Il vino marchigiano prosegue il proprio percorso per innalzare la qualità e caratterizzare le produzioni – afferma il presidente dell’Istituto marchigiano di tutela vini, Michele Bernetti -. In questi giorni a Vinitaly ho avuto modo di ricordare che siamo vicini alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale delle modifiche apportate al disciplinare del Castelli di Jesi Verdicchio Riserva Docg, che andrà ad accorpare anche la tipologia Superiore, in modo da avere un’unica produzione che riunirà le migliori produzioni, con una governance unica della stessa denominazione”. Sul fronte delle modifiche ai disciplinari, è in corso l’introduzione della “Riserva” anche per la Doc Colli Maceratesi tipologia Ribona; inoltre sia per il Castelli di Jesi Docg sia per il Verdicchio di Matelica (Doc e Docg) sarà previsto l’utilizzo facoltativo del vitigno in etichetta, una scelta che va nella direzione di valorizzare l’identità del territorio. Percorso simile è previsto anche per la Docg Conero, che sotto il nome geografico abbraccerà oltre alla tipologia “Riserva Rosso” anche le tipologie, Docg Rosato e Docg Rosato metodo classico. “Domani vogliamo sottoporre all’attenzione dei produttori di vino marchigiani, ma anche alle istituzioni e agli stakeholder strumenti per la valorizzazione delle denominazioni, senza preconcetti, ma con la volontà di individuare la migliore strada per garantire visibilità e specificità alle nostre produzioni di qualità, valorizzando il territorio”, anticipa Bernetti.


“A livello internazionale abbiamo l’esempio di alcuni Paesi, non solo la Francia, ma anche l’Austria, la Germania, gli Stati Uniti con le Ava (American Viticultural Area), che hanno scelto la possibilità di indicare in modo più preciso la vocazione delle diverse aree produttive che presentano caratteristiche particolari e specifiche, in quanto negli stessi territori ci sono mesoclimi, versanti, altitudini differenti, che danno origine a vini completamente diversi – specifica il professor Scienza, fra i massimi esperti mondiali di Viticoltura -. Alcuni vini hanno già optato per tali specificazioni, come il Barolo, il Barbaresco, il Nobile di Montepulciano, il Soave, il Chianti Classico, ma attenzione, l’indicazione della vocazione è possibile solamente nei territori che hanno una riconoscibilità internazionale e sono territori di una certa importanza. Il caso dei Castelli di Jesi è interessante, per cui domani cominceremo ad affrontare il tema, senza forzature, valutando se ci sono i margini per lavorare insieme su un cantiere al quale tutti devono partecipare”. 


Qualora si trovasse un’intesa nel prossimo futuro, si dovrà poi inoltrare la domanda al Comitato dei vini Doc.

“All’estero vi sono mercati molto maturi, come ad esempio il Giappone – precisa Giancarlo Gariglio, curatore della Guida di Slow Wine – che si interessano di Mga (Menzioni geografiche aggiuntive, ndr) o di Uga e ritengo sia un’opportunità per una specializzazione verso l’alto”.


Con oltre 500 aziende associate per 16 denominazioni di origine – di cui 4 Docg – Imt è una realtà unica in Italia nel suo genere. Oggi il consorzio, che nel 2024 festeggia i 25 anni dalla sua nascita, rappresenta l’89% dell’imbottigliato della zona di riferimento e la maggioranza delle esportazioni di vino marchigiane. Infine, con oltre 7.500 ettari tra le province di Ancona, Macerata e Pesaro-Urbino incide per il 45% sull’intera superficie vitata regionale.


Le 16 denominazioni di origine tutelate da Imt. 4 Docg: Castelli di Jesi Verdicchio Riserva, Conero Riserva, Verdicchio di Matelica Riserva, Vernaccia di Serrapetrona. 12 Doc: Bianchello del Metauro, Colli Maceratesi, Colli Pesaresi, Esino, I Terreni di San Severino, Lacrima di Morro d’Alba, Pergola, Rosso Conero, San Ginesio, Serrapetrona, Verdicchio dei Castelli di Jesi, Verdicchio di Matelica.




Vinitaly2024, Marche: gli stakeholder del vino pensano al futuro. L’assessore Antonini: vino ed enoturismo trainano il territorio

«Anche il vino può essere un traino per il territorio, a partire dalla qualità delle produzioni fino all’enoturismo, grazie alla capacità attrattiva che i marchigiani possono migliorare, facendo leva quindi sugli alti standard di servizio, che sono un driver vincente. È la forza del nostro made in Marche e della nostra artigianalità, che celebriamo oggi nella prima Giornata nazionale del made in Italy».

Lo ha detto l’assessore all’Agricoltura della Regione Marche, Andrea Maria Antonini, intervenendo al convegno «Radici profonde, visioni future: l’evoluzione del vino marchigiano».


La qualità è il grande punto di forza dei vini marchigiani. Lo conferma l’enologo Roberto Potentini con un dato: «Nei primi 10 posti dei vini più premiati d’Italia ci sono tre etichette marchigiane. Dobbiamo ora saper diversificare», afferma Potentini.

Chi ha saputo perfezionare il ricambio generazionale è l’azienda Cocci Grifoni di Ripatransone (Ascoli Piceno), con Marta Cocci Grifoni alla terza generazione. «Il futuro passa dalla formazione e dall’innovazione, soluzione che ritengo indispensabile per contrastare i cambiamenti climatici», afferma Marta Cocci Grifoni.


Gianluca Garofoli, quinta generazione della Cantina Garofoli di Castelfidardo (Ancona), è dal 2006 in azienda. «Come azienda – dice Garofoli – cerchiamo di capire quali risposte dare ai consumatori futuri: gli americani bevono meno, in Italia non c’è più il consumo quotidiano e questo porta a diversi tipi di scelte. Ritengo comunque importante l’esperienza enoturistica, lo storytelling, così da far capire cosa c’è dietro a una bottiglia di vino».


Dal 1999, anno di costituzione, a oggi, l’Istituto Marchigiano di Tutela Vini (IMT) ha avuto una crescita dimensionale che è passata dai 19 fondatori agli attuali oltre 500 soci, con una concentrazione sulle prime 10 aziende che rappresentano il 75% della produzione commercializzata. «L’importanza dell’azienda familiare è fondamentale, perché quella del vino è un’attività di business che richiede molto tempo per il rientro, non bastano pochi anni – riconosce il presidente di IMT, Michele Bernetti -. Per il futuro non abbiamo timore: siamo una regione un po’ chiusa, forse per il carattere che contraddistingue i marchigiani, molto dediti al lavoro e meno alla comunicazione. E per questo ritengo che qualche innesto esterno potrebbe essere interessante per tutti quanti».


Anche per Simone Capecci, presidente del Consorzio Vini Piceni, il futuro è nelle mani dei giovani, «che gestiscono i social e sono un nuovo modo di comunicare, più immediato. Sarà fondamentale per noi, che abbiamo seguito la vocazione al biologico e ai vitigni autoctoni come punto di forza».


E per Eleonora Marconi, wine maker con un curriculum prestigioso, «la strategia è quella di favorire la sinergia fra le aziende, il dialogo fra imprenditori e giovani. Siamo le Marche e quando facciamo le cose insieme sappiamo brillare come un diamante».


Nel pomeriggio nello stand delle Marche si è svolto anche il convegno «Sibillini Italy Experience: dall’ambiente all’enoturismo», organizzato dall’Associazione Sibillini Mountain Experience.


Le Marche al 56° Vinitaly, Padiglione 7 (Pad. 7 Stand C6-C7-C8-C9); Vinitaly & The City, Cortile Mercato Vecchio




Vinitaly2024. Umani Ronchi, Cantina dell’Anno 2024 per Gambero Rosso a Veronfiere tra novità, eventi e anniversari

I primi 40 anni sono un traguardo importante per tutti. Ancor di più se parliamo di annate, come quelle che si prepara a festeggiare il Verdicchio Casal di Serra al Vinitaly 2024. Un’edizione, la 56esima per il Salone internazionale del vino e dei distillati in programma a Veronafiere dal 14 al 17 aprile, che vedrà Umani Ronchi partecipare con la palma di Cantina dell’Anno 2024 per Gambero Rosso. 


Dal suo spazio al Pad 7, stand E4 ci si prepara a “invadere” la quattro giorni con incontri, assaggi, eventi, anticipazioni e anniversari da festeggiare. Come quello del Casal di Serra, appunto. “Si tratta di un traguardo molto importante, sia a livello regionale, sia a livello nazionale assoluto – spiega Michele Bernetti, alla guida della Cantina con il padre Massimo – sono infatti pochi i vini bianchi italiani che possono vantare un percorso così significativo, peraltro vissuto su scala internazionale, essendo il Casal di Serra un ‘vino simbolo’ per lo sviluppo e l’espansione di Umani Ronchi nel mondo. Per questa ricorrenza speciale abbiamo dedicato un poster originale al Casal di Serra”.


Con 220 ettari di vigna in biologico tra le Marche e l’Abruzzo e una produzione di 3 milioni di bottiglie, Umani Ronchi sarà protagonista di un fitto calendario di impegni durante Vinitaly. A partire dalle ambite partecipazioni all’Opera Wine di Wine Spectator e all’Italy’ssparkling world – Grand Tasting guidato da Gabriele Gorelli Master of Wine.


Nel primo caso, Wine Spectator annovera Umani Ronchi tra le 25 cantine italiane “all timer” selezionate per questa degustazione fin dalla prima edizione: sotto i riflettori l’Historical 2019, il Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Doc prodotto in purezza, scelto per il tasting. Si tratta della seconda annata per l’Historical, già Tre Bicchieri del Gambero lo scorso anno da debuttante. Un vino che nasce da una particella isolata delle vecchie vigne di Montecarotto ed è destinato a un lungo affinamento: oltre 5 anni prima di entrare in commercio con una produzione già entrata a far parte del ristretto club dei più grandi vini italiani da uve a bacca bianca.


Il Metodo Classico è invece protagonista dell’Italy’s sparkling world. Gorelli accompagnerà i visitatori alla scoperta de La Hoz Rosé, realizzato con sole uve Montepulciano della zona del Conero. “La decisione di fare spumanti – racconta Michele Bernetti – è cominciata quasi per gioco una ventina di anni fa. Siamo partiti con una produzione ridotta, ad uso quasi privato. Con il tempo l’interesse del pubblico è aumentato esponenzialmente: oggi i volumi si attestano intorno alle 25 mila bottiglie annue (divise tra tre etichette)”. 


Nella batteria del Metodo Classico c’è anche l’Extra Brut LH2 ottenuto da un blend di Verdicchio e Chardonnay. Little Heaven 2 grape varieties è la forma estesa dell’acronimo: in pratica, due tipologie di uve capaci di ricreare un “piccolo paradiso” nel bicchiere. LH2 arriverà a Vinitaly con la Version 14 (come gli anni trascorsi dalla prima uscita). Ogni versione ha un’identità precisa, è la somma di diversi dettagli differenti che si traduce in valore e unicità. LH2 Version14 riflette le percentuali dei vitigni (Verdicchio 78% e Chardonnay 22%) la vendemmia prevalente (2021).


Tra i grandi vini non possiamo non citare il pluripremiato Pelago. Il campione di Umani Ronchi, nato dall’intuizione di Giacomo Tachis e Massimo Bernetti nel 1994 nel far incontrare Montepulciano, Cabernet Sauvignon e Merlot, arriva a Vinitaly con l’annata 2020. Sartorialità, cura e valore del tempo sono, in definitiva, i principi guida per l’azienda di Osimo. “Attraverso la valorizzazione delle potenzialità di questi singoli cru, continuiamo tutt’oggi la missione alla ricerca della qualità, motivo per cui siamo stati scelti come Cantina Dell’Anno 2024 da Gambero Rosso” sottolinea Bernetti.


Ancora eventi. L’Historical 2019 sarà nei calici anche della degustazione organizzata da The Doctor Wine Selection (domenica 14 alle 10.30 al Padiglione 10 – STAND C2) mentre l’Historical 2018 è stato scelto per i loro tasting sia dal Gambero Rosso per la Tre Bicchieri Vinitaly Special Edition (domenica 14 aprile dalle 11 alle 16.30 alla Sala Argento, piano 1 PalaExpo – ingresso A2), sia dall’Ais per “Le Gemme” della Guida Vitae 2024 (mercoledì 17 dalle 11 alle 15 alla Sala Tulipano (piano 1 Palaexpo). Il Cùmaro 2019 attende i suoi estimatori al Fuorisalone in piazza Ex Cortile del Tribunale domenica 14 dalle 15 alle 23 e lunedì 15 dalle 18 alle 23, mentre l’annata 2020 sarà, insieme al Vecchie Vigne 2021, alla Terrazza della Regione Marche. Spazio anche al Rosso Conero San Lorenzo 2021 nello stand di Slow Food (pad 10, box A), al Centovie Montepulciano d’Abruzzo 2019 allo Spazio di Vini Buoni d’Italia (pad 10, stand H2). 




Vinitaly2024. Le Donne del Vino marchigiane a Veronafiere per annunciare la convention nazionale dell’associazione che si svolgerà a giugno nelle Marche

Le Donne del Vino marchigiane approdano al Vinitaly per annunciare la Convention Nazionale che si terrà a giugno nelle Marche. Il programma verrà svelato con un convegno in programma martedì 16 aprile alle ore 15.45 allo stand della Regione Marche (pad. 7 – stand C9).


La Convention dell’Associazione Nazionale Le Donne del Vino ha una cadenza annuale ed è itinerante. Per il 2024 le socie delle Marche avevano presentato la candidatura ad ospitare i cinque giorni di incontri e la proposta è stata accettata riscuotendo notevole successo. Il programma presentato in fase di candidatura prevede tappe dal Nord al Sud delle Marche, tra enogastronomia, visite culturali, arte, degustazioni, masterclass, incontri istituzionali, tavola rotonda di approfondimento e serata di gala.


Al convegno di presentazione, che avrà anche le caratteristiche di una conferenza stampa, interverranno: Andrea Maria Antonini Assessore Agricoltura Regione Marche, Francesca Severini Direzione sviluppo rurale Regione Marche, Daniela Mastroberardino, Presidente Nazionale Le Donne del Vino, Daniela Sorana delegata Marche Associazione Nazionale Le Donne del Vino.


La moderazione è affidata alla giornalista, nonché Donna del Vino, Agnese Testadiferro.


«Un grazie va alla Regione Marche, nella persona dell’Assessore all’Agricoltura Andrea Maria Antonini per aver appoggiato il progetto di candidatura, al Presidente di Regione, Francesco Acquaroli, a tutti gli sponsor privati, alle vice delegate Nazzarena Ceci e Stefania Palazzesi ed al nostro gruppo regionale; un grande lavoro di squadra grazie al quale Le Marche potranno accogliere Le Donne del Vino italiane il prossimo mese di giugno» – sottolinea Daniela Sorana, Delegata Marche Le Donne del Vino.


L’Associazione Nazionale Le Donne del Vino è nata nel 1988 e oggi è l’associazione di donne del vino più grande al mondo e conta più di 1100 associate tra produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier, giornaliste ed esperte di vino in tutta Italia. L’obiettivo è diffondere la cultura e la conoscenza del vino attraverso la formazione e la valorizzazione del ruolo della donna nel settore vitivinicolo.


La delegazione delle Marche conta 32 socie che rappresentano tutte le province della regione e quindi i territori di produzione vitivinicola.


Questo non è il primo anno che Le Donne del Vino delle Marche sono inserite nel calendario ufficiale del Vinitaly. Lo scorso anno (2023), l’associazione ha presentato alla kermesse i risultati di un’importante ricerca realizzata per conoscere la percezione italiana degli under 40 nei confronti delle Marche e del vino regionale. La ricerca era stata commissionata dalla delegazione Marche dell’Associazione Nazionale Le Donne del Vino al Prof. Gabriele Micozzi, presidente Marketing Associati e docente di marketing all’Università Politecnica delle Marche e alla Luiss Business School. I risultati hanno avuto una positiva ricaduta per molte socie e no che hanno preso spunto dai dati per migliorare la propria attività di comunicazione. Al termine seguirà un brindisi con i vini delle Donne del Vino delle Marche.




Vinitaly 2024, le Marche puntano su biologico, qualità e innovazione. Eventi, degustazioni e approfondimenti a Veronafiere fino a mercoledì 17 aprile

Al via il 14 aprile 2024 il 56° Vinitaly, con 107 cantine delle Marche, 49 delle quali presenti nella collettiva organizzata dalla Regione (38 IMT-Istituto Marchigiano di Tutela Vini e 11 Consorzio Vini Piceni). Oltre 200 le etichette in degustazione libera nella “Terrazza Marche” al padiglione 7 (Stand C6-C7-C8-C9), che nel pomeriggio ha visto anche la visita del ministro degli Affari esteri, Antonio Tajani.


«Come Regione siamo impegnati a sostenere i nostri vini, fortemente radicati sul territorio, insieme alle nostre produzioni biologiche, ad accompagnare l’innovazione, a incentivare le soluzioni in grado di favorire la resilienza nei confronti dei cambiamenti climatici e a sostenere le esportazioni dei vini marchigiani, anche favorendo l’incoming di buyer e winelover, grazie a una legge innovativa sull’enoturismo», dichiara l’assessore all’Agricoltura delle Marche, Andrea Maria Antonini.


Presente al brindisi inaugurale anche il presidente della Commissione Agricoltura alla Camera, Mirco Carloni, che punta l’accento proprio sul biologico, essendo le Marche del vino la seconda regione in Italia per incidenza sulla superficie agricola vitata, con un rapporto superiore al 46 per cento.


«Il bio rappresenta un modello per la diversificazione e la conservazione della biodiversità – afferma Carloni -. È un tema reale, con sfaccettature e caratteristiche apprezzate dai consumatori, che possono garantire maggiore valore aggiunto ai vini e ai prodotti agricoli marchigiani. Ma nel complesso, il vino marchigiano sta crescendo moltissimo».


E sul progetto di crescita qualitativa delle produzioni enologiche marchigiane si inserisce la proposta del presidente del Consorzio Vini Piceni, Simone Capecci, annunciata nel corso della degustazione dedicata alla longevità del Pecorino, vitigno componente principale dei bianchi a denominazione d’origine del Piceno. «Il Pecorino ha tracciato la qualità del territorio e dopo Vinitaly – anticipa Capecci – ragioneremo all’interno del Consorzio per valutare l’introduzione di una tipologia Riserva o Superiore all’interno delle denominazioni contenenti il Pecorino, così da dare maggiore spessore a un vitigno prestigioso».


Un percorso che ha condotto anche l’altra grande “casa” dei vini marchigiani di qualità, l’Istituto Marchigiano di Tutela Vini, presieduto da Michele Bernetti. «Dovremmo essere vicini alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale delle modifiche apportate al disciplinare del Verdicchio dei Castelli di Jesi Docg, che andrà ad accorpare anche la tipologia “Superiore”, in modo da avere un’unica produzione che riunirà le migliori produzioni, con una governance unica della stessa denominazione».


Iter analogo anche per la Docg Conero, che abbraccerà la tipologia “Riserva Rosso”, per la quale sono previsti i due anni di invecchiamento, e per la Docg Rosato e Docg Rosato metodo classico. In corso anche l’introduzione della “Riserva” anche per la Doc Colli Maceratesi.


Le Marche al 56° Vinitaly, Padiglione 7 (Pad. 7 Stand C6-C7-C8-C9); Vinitaly & The City, Cortile Mercato Vecchio