Dal 17 al 19 ottobre Tolentino sarà protagonista della prima  edizione di Design Week-end a Tolentino

Mancano pochi giorni alla partenza del treno  Frecciarossa Milano-Ancona, che il 17 ottobre trasporterà nelle Marche un  selezionato gruppo di progettisti e manager, invitati a partecipare alla prima  edizione di Design Week-end a Tolentino. Dopo Courmayeur, Pietrasanta e Ostuni,  una nuova destinazione conferma il valore di questo format che, nato quasi per  caso da una goliardica gara di sci per architetti e designer, in 10 edizioni è  diventato un’occasione di networking e di rigenerazione creativa a cui aziende e  professionisti non vogliono più rinunciare.  

Il viaggio, la scoperta e la condivisione sono i tre ingredienti principali che  innescano un volano creativo fatto di mostre, installazioni, conferenze  dall’indiscutibile potere immaginifico. Dalla vetta del Monte Bianco alle spiagge  del Salento, le firme coinvolte sono, d’altro canto, il meglio del panorama nazionale. Gli Studi presenti alle passate edizioni spaziano da Atelier(s) Femia a  PARK, da aMDL Circle a PIUARCH, passando per CRA Carlo Ratti Associati, GBPA  Architects, Lombardini22, MCA Mario Cucinella Architects, OneWorks, Progetto  CMR e tanti altri ancora.  

A ogni appuntamento, il Circolo di Design Week-end si incontra, si confronta e  cresce: si confermano collaborazioni riuscite, come tra PIUARCH & PARK, o ne  nascono di inaspettate, come tra Lombardini22 e Mario Trimarchi; si accendono  dibattiti a due o più voci, come quello tra Cino Zucchi e Giulio Iacchetti o tra  Carlo Ratti e il comico Leonardo Manera. Ogni edizione ha un suo tema, che  parte dalla contemporaneità e dal paesaggio circostante per definire un ritmo e  una caratterizzazione ogni volta diversa.  

“Tolentino oggi è un cantiere a cielo aperto -spiega Paola Coronel, ideatrice e  anima di Design Weekend- e pensare di aggiungere ai cantieri delle installazioni  sarebbe stata pura follia. Il desiderio di ripartire però era ed è forte: per questo,  insieme alla Fondazione Design Terrae -partner fondamentale del progetto abbiamo deciso di organizzare una sorta di sopralluogo e brainstorming  allargato, per ragionare insieme su un’edizione nel 2026 in una cittadina che  dialoga e lavora per tornarne al suo originale splendore. Da qui è nato il tema  “Loqui et Labora” [parla e lavora]: una rivisitazione contemporanea del motto  benedettino, che ben si addice a un territorio dove l’arte del fare e del  raccontare sono indissolubilmente legate tra loro”.  

Il Design Week-end inizierà quindi soprattutto all’insegna del “Loqui”. Dopo il  tragitto in treno, arrivati ad Ancona, si formeranno degli equipaggi che, a bordo  di una flotta di auto messa a disposizione dal Gruppo Domina, partner  dell’evento, andranno alla scoperta dei colli marchigiani e di alcune realtà locali,  come Intreccio Vivo, realtà artigianale della zona che si occupa della ricerca,  dello studio e dello sviluppo di manufatti intrecciati di più materiali, destinato a  vari settori, tra cui moda e arredo e il Castello della Rancia, una fattoria fortificata  nella metà del IX secolo dove, tra l’altro, è in corso la 33° Biennale Internazionale  dell’Umorismo dell’Arte, mostra che gli invitati potranno visitare in esclusiva.  

A bordo di ogni vettura delle GoPro, registreranno le conversazioni, proseguendo  così il progetto dei podcast on-the-run, iniziato a Ostuni e pubblicati sulla pagina  designweek-end.it/tv 

Destination Point: Interno Marche. Il design hotel fortemente voluto da Franco  Moschini, l’imprenditore illuminato e generoso mecenate scomparso  recentemente, profondamente legato al suo territorio ed a Tolentino. Quella che  era Villa Gabrielli, oggi Interno Marche, era sede produttiva della Nazareno  Gabrielli. E’ qui che Franco Moschini negli anni 60, una volta rilevato il marchio 

Poltrona Frau, fa insediare la produzione della Poltrona Frau con un solo operaio  che lo segue da Torino.  

Il passaggio dal Piemonte alle Marche segnò un cambio epocale: Moschini  chiamò a collaborare designer del calibro di Gio Ponti unendo la creatività alla  qualità. Da quel momento Poltrona Frau divenne l’icona di stile mondiale  preferita anche da aziende quali Maserati e Ferrari o da istituzioni quali il  Parlamento Europeo… il resto è storia.  

Interno Marche è il racconto di come il design rappresentasse per Moschini un  valore distintivo: ogni stanza -30 in tutto- è dedicata ad un protagonista o a un  movimento progettuale; fuori dalla porta, l’architettura dell’edificio in perfetto  stile liberty ne è la cornice di rara bellezza.  

In questa cornice, progettisti e manager trascorreranno il weekend, alternando le  esplorazioni del territorio a momenti di convivialità: come certamente si  preannuncia, la serata di venerdì, quando dopo cena inizierà un Rooms Swap  Party rigorosamente in pigiama, alla scoperta delle diverse camere.  

Il tema di questa edizione, Loqui et Labora, sarà l’incipit per il talk aperto al  pubblico, in programma sabato 18 ottobre h. 11,00 presso il Politeama di Tolentino  (il centro culturale nel cuore della città, ristrutturato da Franco Moschini su  progetto di Michele De Lucchi).  

Sul palco saliranno Vittorio Livi, marchigiano, artista, pluripremiato Compasso  d’Oro e imprenditore con la passione per il vetro e un’azienda da lui fondata  -FIAM Italia, oggi leader mondiale nel proprio settore- e Matteo Ragni, già a 29  anni uno dei vincitori del Compasso d’Oro e oggi uno dei nomi più importanti  nella nuova generazione del design italiano.  

Nella seconda parte del talk, spazio alle idee con il brainstorming allargato dei  progettisti invitati: Andrea Rossi, A-Fact, new entry nel Circolo di Design Week end; Nicholas Bewick, aMDL Circle; Emilio Lonardo, D.O.S. Design Open Spaces;  Federica De Leva, GBPA Architects; Giovanna Latis, GioLatis Studio; Giuseppe  Tortato, Tortato Architetti; David Pasquali, Leftloft; Cristian Catania, Lombardini22;  Andrea Sanguineti, One Works; Valentina Roj, ProgettoCMR e Nicola di Troia, WIP  Architetti.  

Abbiamo chiesto ad ognuno un’immagine, un’idea, un pensiero… che le città in  costruzione o ricostruzione, come Tolentino, dovrebbero aggiungere al proprio  tessuto urbano. Spunti per possibili mostre o installazioni dell’edizione 2026 e al  tempo stesso, visioni futuribili e amabili, di nuovi spazi per nuove relazioni.  

Protagonisti fondamentali di questi confronti, anche i manager di alcuni brand 

invitati a partecipare, tra cui Gebrüder Thonet Vienna, Kvadrat e Villeroy Boch,  presenti a questo appuntamento decisamente esclusivo.  

Dopo un light lunch all’’Osteria San Nicola, un attimo di relax nella Spa di Interno  Marche con un un the e pastr scoprire il mondo di Gebrüder Thonet Vienna,  protagonista degli spazi comuni di Interno Marche. Tolentino Design Week-end  non poteva non includere una visita al Museo di Poltrona Frau, anche questo a  firma di Michele De Lucchi, aperto in esclusiva per l’occasione.  

Ai vespri la visita all’Abbadia di Fiastra, una delle abbazie cistercensi meglio  conservate in Italia, dove l’ideale benedettino di lavoro e preghiera si incontrava  con un’architettura di rara bellezza.  

Domenica mattina check-out, scambio tecnico tra gli equipaggi per nuove  conversazioni on-board e poi via verso Ancona e casa.  

Sabato mattina, alla conferenza presso il Politeama, i saluti istituzionali del  Sindaco di Tolentino, Mauro Sclavi; dell’Assessore alla Cultura, Fabio Tiberi; del  Presidente di Design Terrae, Carlo De Mattia e del Presidente della delegazione  ADI Marche-Abruzzo-Molise, Piero Sabatini. 




Nasce Giovani Albergatori Federalberghi di Pesaro e Urbino. Il presidente è Giovanni Amadei.

L’ultima seduta del consiglio di Federalberghi della provincia di Pesaro e Urbino, ha avviato la costituzione del gruppo Giovani Albergatori Federalberghi di Pesaro e Urbino. Il presidente è Giovanni Amadei.

“Un progetto – spiega il presidente di Federaberghi Pesaro Urbino Paolo Costantini – nato dalla volontà di dare spazio ai giovani albergatori della provincia capaci di esprimere idee nuove, fresche e promuovere allo stesso tempo una continuità e un ricambio generazionale fondamentale per il futuro dell’ospitalità territoriale.

Il gruppo avrà come missione quella stimolare lo spirito associativo, sviluppare la professionalità dei giovani albergatori e promuovere una nuova coscienza d’impresa. 

Questa importante sfida è stata affidata a Giovanni Amadei, titolare del gruppo AMA hotels di Pesaro, che, in qualità di Presidente del gruppo giovani albergatori Federalberghi della Provincia di Pesaro e Urbino e già componente del consiglio nazionale giovani albergatori Federalberghi data la sua professionalità ed esperienza saprà sicuramente lavorare nella giusta direzione promuovendo il giusto spirito associativo ed imprenditoriale. A lui va il ringraziamento per l’impegno preso e gli auguri di buon lavoro da parte di tutto il consiglio Federalberghi Pesaro e Urbino.

Il gruppo nasce in accordo con Federalberghi Marche e il Presidente regionale Luca Giustozzi all’interno dello sviluppo delle attività associative regionali”.

Soddisfatto Amadei: “Ringrazio il presidente di Federalberghi e Confcommercio per la creazione del nuovo comitato dei giovani albergatori. Credo che dopo diversi anni di assenza, il riassetto del movimento sia un segnale significativo. i giovani hanno un ruolo fondamentale nel settore turistico: portano energie nuove, competenze aggiornate e un know-how capace di accompagnare il ricambio generazionale.

La nostra provincia vanta un patrimonio straordinario in termini di ospitalità, con un potenziale ancora da valorizzare al 100%. Vogliamo essere un supporto importante per l’esperienza degli albergatori senior. Più partecipazione ci sarà, più progetti concreti saremo in grado di dare al nostro comparto e al nostro territorio”.




CNA Ancona: un’assemblea che guarda al futuro partendo dalla solidarietà. Consegnati i fondi della serata del Teatro delle Muse

Si è aperto nel segno della solidarietà il percorso della nuova Assemblea della CNA Territoriale di Ancona, rinnovata in occasione della recente stagione congressuale e riunita in sessione ordinaria e straordinaria, martedì 9 settembre presso l’Auditorium Venanzi.


Prima ancora dei numeri e delle strategie, un gesto concreto: la consegna del ricavato – 4.950 euro complessivi – raccolto durante la serata benefica del 28 maggio scorso al Teatro delle Muse, un evento con oltre 700 partecipanti organizzato per celebrare gli 80 anni dell’associazione con il concerto di Enrico Ruggeri e Roberta Giallo.


Tre assegni da 1.650 euro sono stati consegnati a tre realtà del territorio che, ognuna nel proprio ambito, lavorano ogni giorno per restituire dignità e prospettive: il Reparto di Oncologia dell’Ospedale di Torrette, l’organizzazione Polo9 e l’associazione Welcome Refugees. «Abbiamo scelto di ripartire da qui, perché crediamo che “fare futuro” significhi in primo luogo prendersi cura della comunità in cui viviamo», ha spiegato la presidente Monia Dell’Orso.


L’assemblea ha quindi tracciato un bilancio di un percorso positivo e rilanciato le basi per il futuro. Dopo un video che ha ripercorso il percorso congressuale “Fare Futuro”, si è tenuto il saluto dell’ex presidente Maurizio Paradisi, accolto da un caloroso applauso da parte degli oltre 50 imprenditori presenti.


Il cuore della parte ordinaria ha riguardato l’approvazione dei bilanci 2024, introdotti dal direttore Massimiliano Santini e illustrati dal vicedirettore Stefano Sargentoni. I numeri parlano di un’associazione solida, in crescita, capace di restituire oltre 100.000 euro in premialità a dipendenti e collaboratori, e pronta a investire sul territorio e sulle persone.


Ma l’assemblea è stata anche occasione di un passaggio storico per l’associazione: in sede straordinaria è stato approvato il nuovo regolamento che conferisce ufficialmente la Personalità Giuridica alla CNA di Ancona. Un traguardo che rappresenta un salto di qualità sotto il profilo istituzionale e organizzativo: maggiore autonomia, tutela del patrimonio dell’associazione e dei soci, e riconoscimento formale della solidità costruita in oltre 80 anni di storia.


La presidente Dell’Orso, nelle conclusioni, ha sottolineato i primi risultati del suo mandato: un nuovo corso di formazione per giovani imprenditori, l’apertura di un confronto operativo con gli istituti di credito per progetti dedicati alle imprese, il rinnovo di un dialogo strutturato con le altre associazioni di categoria e l’elaborazione di un piano marketing per rafforzare l’identità della CNA nel territorio.


«Oggi – ha dichiarato – CNA Ancona dimostra che saper fare impresa significa anche saper guardare oltre. Fare futuro è più di uno slogan: è un impegno che parte dalle persone».




Il Progetto Policoro è alla ricerca di un nuovo collaboratore. Nella Diocesi di Ascoli un importante opportunità lavorativa e formativa

di Quinto De Angelis

La Diocesi di Ascoli Piceno è alla ricerca di un/a giovane ragazzo/a tra i 19 e i 35 anni per fargli svolgere un importante sperienza di lavoro e formazione. Siamo alla ricerca del nuovo animatore di comunità del Progetto Policoro della Diocesi di Ascoli

Se vivi in uno dei comuni del territorio diocesano e hai a cuore il tema giovani e lavoro allora questo lavoro potrebbe fare per te.

Ideale per chi sta studiando o si trova ad affrontare le prime esperienze lavorative. Accompagnati da un equipe colleghi che lo aiuterà nel lavoro da svolgere, le principali mansioni richieste sono quelle di accompagnamento giovanile nel mondo del lavoro, progettualità sociale, servizio di orientamento universitario e social media manager

Un’opportunità unica di crescita personale, formativa e professionale, che punta a contrastare la disoccupazione giovanile con spirito di servizio alla comunità.

Il borsista/AdC sarà coinvolto in un percorso formativo, con i più importanti docenti e formatori in ambito sociale ed economico, e lavorativo.

Per info e candidature contatta uno dei seguenti recapiti: diocesi.ascoli@progettopolicoro.it oppure chiama il numero 3285912714

lI Progetto Policoro è un progetto promosso dalla Conferenza Episcopale Italiana che pone al centro della propria attenzione pastorale il tema Giovani, Vangelo e Lavoro.

Gli Animatori di Comunità del Progetto Policoro vengono formati per tre anni alla luce della Dottrina Sociale della Chiesa e dei temi dell’economia civile. Si fanno compagni di strada di altri giovani, incontrandoli nelle parrocchie, negli uffici diocesani, nelle scuole, nelle università, negli spazi associativi e sociali. Accompagnano quanti incontrano nella realizzazione del curriculum vitae, nel fare il bilancio delle competenze, nella ricerca attiva del lavoro, nel cogliere opportunità lavorative e formative, nell’accesso a bandi e politiche attive del lavoro, nel redigere business plan. Aiutano e sostengono coloro che intendono farsi promotori di iniziative di imprenditoria giovanile in un’ottica di sussidiarietà, solidarietà e legalità.

Nelle Diocesi che aderiscono, il Progetto Policoro è sviluppato da giovani Animatori di Comunità supportati da un Tutor e dalle Equipe diocesane. Queste ultime sono composte dal Vescovo, dai Direttori PG, PSL e Caritas ma possano contare anche sulla collaborazione degli enti e delle associazioni della Filiera del Progetto (Gioc, Mlac, Acli, Confcooperative, Coldiretti, Cisl, fondazione Tertio Millennio ETS, Agesci, Libera, Salesiani per il Sociale, Banca Etica, Confartigianato). Per questo motivo, l’animazione di comunità del Progetto Policoro è fin dalle sue origini un laboratorio di sinodalità.




Panatta a Stelle&Strisce, rinnovata la partnership con Powerhouse: accordo con la catena di palestre più longeva del fitness

Panatta a Stelle&Strisce, rinnovata la partnership con Powerhouse: accordo di fornitura con la catena di palestre più longeva del mercato del fitness

Oltre 30 centri Power House attrezzati Panatta in tutto il mondo in meno di 3 anni. In arrivo anche una nuova importante commessa per l’esclusivo nuovissimo centro fitness in Michigan da 12mila metri quadrati destinato a diventare una delle palestre più grandi e innovative del Paese. Sono i dettagli dell’operazione che permetterà alla storica Panatta, l’azienda marchigiana leader mondiale nella produzione di attrezzatura per il bodybuilding e il fitness, di consolidare la partnership avviata tre anni fa con l’americana Powerhouse Gym.

Il closing è avvenuto nei giorni scorsi a fissare una tappa importante nella strategia di espansione dell’azienda marchigiana, da decenni punto di riferimento globale per attrezzature fitness di alta gamma. Fondata nel 1974 in Michigan dai fratelli William e Norman Dabish, Powerhouse Gym è oggi una delle catene più riconosciute al mondo, con oltre 300 club in 39 stati, 1,2 milioni di iscritti e testimonial d’eccezione come Arnold Schwarzenegger, The Rock e Jennifer Aniston.

«Per noi – ha commentato il vicepresidente Edoardo Panatta – è motivo di grande orgoglio essere partner di Powerhouse Gym in questo nuovo progetto. L’accordo consolida la nostra presenza negli Stati Uniti, un mercato strategico per il futuro del fitness e per la crescita del nostro brand». Con questo nuovo ingresso nel cuore del fitness americano, Panatta conferma la sua vocazione internazionale e il suo ruolo da protagonista nel portare biomeccanica made in Italy, design e innovazione dentro le palestre più prestigiose del mondo. Entusiasta Henry Dabish, CEO di Powerhouse Gym.

«Quando abbiamo provato le attrezzature Panatta – ha dichiarato Henry Dabish Ceo della catena – ne siamo rimasti subito colpiti. Il loro inserimento nel nostro nuovo headquarter in Michigan rappresenta un valore aggiunto che ci differenzierà dai concorrenti grazie all’unicità biomeccanica dei macchinari». 




Con l’AI che sta conquistando il mondo, ora si è fatta strada anche nei casinò. Golden Gate Casino ha sostituito i suoi croupier umani con ETG

Con l’intelligenza artificiale che sta predendo sempre piú piede, in che modo sta avendo un effetto sull’industria dei casinò? BonusFinder Italia, un sito di comparazione per bonus nei casinò online, rivela i fattori che sono entrati in gioco…

Dopo la pandemia del COVID 19 ci sono stati notevoli cambiamenti nei casinò, in particolare per quanto riguarda la presenza di croupier o, per meglio dire, la loro mancanza. I casinò di Las Vegas hanno lottato negli ultimi anni per raggiungere i livelli di entrate precedenti al COVID 19.

Infatti, nel febbraio 2025, il Fontainebleau ha licenziato 60 membri dello staff, in particolare dai giochi da tavolo per migliorare i suoi profitti, e sembra più casinò stiano seguendo l’esempio.

Ci sono molti fattori che entrano in gioco per quanto riguarda lo scivolone delle entrate nei casinò di Las Vegas, come: la diminuzione dell’affluenza, l’aumento dei prezzi degli hotel, la diminuzione degli hotel occupati, insieme alla diminuzione della spesa nei casinò, tutti con un effetto diretto sulla necessità di sostituire i croupier reali con l’intelligenza artificiale.


Il casinò più antico di Las Vegas sostituisce tutti i croupier con gli ETG

Il Golden Gate Casino di Las Vegas è stato fondato nel 1906, il che lo rende il casinò più antico della Strip. Di recente, il casinò ha annunciato che avrebbe sostituito tutti i croupier umani con giochi da tavolo elettronici (ETG), poiché i prezzi salgono e i visitatori sono sempre di meno.

Parte é anche data alle riforme di Trump che ha vietato o limitato alcuni turisti provenienti da 19 paesi di visitare gli Stati Uniti. I canadesi hanno anche boicottato l’attuale presidente degli Stati Uniti rifiutandosi di entrare negli USA, il che ha avuto un impatto sull’industria dei casinò.

Bloomberg ha riferito che il più grande calo degli arrivi stranieri, per via aerea, negli Stati Uniti è diminuito del 10% a marzo, dopo che Trump ha annunciato tariffe su Canada, Cina e Messico. Tutto questo potrebbe giocare un ruolo nella decisione del casinò di sostituire i croupier umani nel tentativo di ricostituire i profitti.

Entro la metà di settembre 2025, il proprietario del Golden Gate Casino, Derek Stevens, prevede che la maggior parte, se non tutti, i giochi da tavolo dal vivo saranno spariti. Questo cambiamento segue una mossa fatta al Circa Casino & Resort (anch’esso di proprietà di Stevens), dove il secondo piano ha funzionato senza croupier dal vivo per oltre un anno ed è fiorente. Stevens ha dichiarato che lo spazio “è esploso in popolarità“.

Nonostante questo sia un dato di fatto, i croupier del casinò sono convinti che il “contatto umano” non scomparirá completamente a favore dell’intelligenza artificiale…

Un ex croupier del Golden Gate, David Noll, ha parlato con News 3 Las Vegas e ha dichiarato il perché non pensa che i giochi da tavolo computerizzati sostituiranno completamente i croupier umani: “È sociale. È interattivo. È tattile. Si sente. Puoi sentirne l’odore. Hai un croupier che interagisce con te in tempo reale e ti parla“.


I principali casinò della Strip registrano frequenti cali

Alcuni dei casinò più noti della Strip di Las Vegas hanno registrato cali costanti nei mesi precedenti, sia rispetto ai dati mensili (MoM) che annuali (YoY).

I ricavi di Caesars Entertainment a Las Vegas sono diminuiti del 3,7% nel secondo trimestre (aprile-giugno). Nel frattempo, MGM Resorts ha registrato un calo delle prenotazioni alberghiere a partire da maggio, con una contrazione sia nelle prime nove settimane sia su base annua.

L’esperto di poker e giocatore di poker professionista, Henri Ojala, ha commentato: “I costi operativi e l’ascesa della tecnologia RNG significano che i casinò possono gestire più tavoli digitalmente con meno personale. È una vittoria in termini di efficienza per gli operatori. Non mi aspetto che i croupier scompaiano mai del tutto.

Ci saranno sempre giocatori d’azzardo che cercano quella connessione umana, che si tratti di fiducia/correttezza nei giochi o semplicemente dell’esperienza sociale che solo un tavolo con croupier dal vivo può offrire. Alcuni giocatori, soprattutto quelli della vecchia generazione, vanno ancora nei casinò per l’atmosfera e l’interazione faccia a faccia“.


Proiezioni comparative del mercato globale ETG entro il 2034

Il Nord America è il leader del settore per quanto riguarda la quota di fatturato globale degli ETG, con il 38% del mercato. Tuttavia, altri continenti stanno ora seguendo l’esempio e stanno recuperando terreno… Nonostante sia sede di una vasta gamma di casinò e sede della Strip di Las Vegas, l’Europa è all’inseguimento del Nord America.

Attualmente, si prevede che l’Europa produrrà un CAGR del 6,2%, con una crescita che raggiungerà 1,5 miliardi di dollari entro il 2034. L’Europa deteneva una partecipazione del 31% nella quota di mercato globale degli ETG nel 2024.

Nel frattempo, si prevede che l’Asia-Pacifico avrà un CAGR del 7%, con utili attesi in crescita fino a 1,3 miliardi di dollari entro il 2034. Questa regione ha occupato il 23% della quota di entrate globali di ETG nel 2024.

Ciò significa che l’Europa, l’Asia-Pacifico e il Nord America sono stati responsabili del 92% del mercato ETG nel 2024. Ma vedremo il Nord America aumentare l’utilizzo di ETG dopo il calo dell’interesse per i casinò terrestri, favorendo i casinò online? Solo il tempo lo dirà.


Perché le persone vogliono più ETG?

Secondo Reports and Data, si prevede che il mercato dei giochi da tavolo elettronici (ETG) crescerà a un tasso di crescita medio composto (CAGR) del 6,3% a 4,8 miliardi di dollari entro il 2034. L’espansione degli ETG è dovuta alla mancanza di necessità di croupier dal vivo.

I dati mostrano anche che i tavoli da poker vedranno il maggiore aumento degli ETG. Nel frattempo, si prevede che la roulette sarà il settore in più rapida crescita quando si tratta di sostituire i croupier con gli ETG.

Gli ETG utilizzano generatori di numeri casuali per determinare i risultati, quindi i giocatori potrebbero anche sentirsi meno manipolabili, quando vanno al casinò e giocano a un ETG contro uno presidiato da un croupier. Allo stesso modo, questo scenario potrebbe essere invertito, con le persone che si sentono più sicure nelle mani di un dealer umano, invece che di uno generato dal computer.

I fattori trainanti della crescita in questi segmenti sono dovuti all’adozione di sistemi cashless, al miglioramento della sicurezza e dell’equità e all’aumento dell’interesse per la tecnologia AI.




Presentato il distretto del cibo delle Marche “Gran_ de’ marca”. Iniziativa che offre opportunità di sviluppo per l’agricoltura e l’economia marchigiana

Nelle Marche nasce il distretto del grano denominato ‘Gran_de’Marca’. E’ stato presentato oggi, ad Ancona, dall’assessore all’Agricoltura Andrea Maria Antonini nel corso di un incontro molto partecipato durante il quale sono intervenuti il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, l’eurodeputato Carlo Ciccioli, il vicesindaco di Ancona Giovanni Zinni, il vicepresidente nazionale della Cia (Conf. Italiana Agricoltori) Matteo Bartolini.


La creazione di un distretto, importante e di prestigio come quello cerealicolo, è fondamentale per le Marche, terza regione in Italia nella produzione del grano. Il Distretto rappresenta “un’iniziativa strategica e formidabile opportunità di sviluppo per l’agricoltura e l’economia regionale – ha detto Antonini in apertura della mattinata – Nato con l’obiettivo di valorizzare la produzione cerealicola marchigiana, in particolare quella del frumento duro, questo distretto si inserisce pienamente nel quadro normativo che la Regione Marche ha definito per promuovere i Distretti del Cibo”. Una nuova struttura macroeconomica “in grado di rafforzare l’identità delle produzioni del territorio e farle uscire dall’anonimato in cui sono state relegate nonostante il livello di eccellenza qualitativo che le contraddistingue”.


“La produzione cerealicola rappresenta una delle nostre eccellenze – ha detto il presidente Acquaroli – la qualità del grano marchigiano è motivo di orgoglio ma va aiutata per essere riconosciuta dal mercato. Tramite il distretto dobbiamo far crescere, potenziare e tutelare la nostra biodiversità, la nostra agricoltura e i nostri agricoltori. Occorre continuare a lavorare anche per cercare di sburocratizzare il lavoro e creare le condizioni per essere sempre più competitivi sul mercato”. L’agricoltura per la Regione “è essenziale – ha aggiunto – rappresenta le radici più profonde del nostro territorio. Per troppi anni non ha avuto il riconoscimento che merita, un settore considerato dal valore inferiore. Abbiamo visto perdere troppo tempo che va recuperato lavorando insieme con strategie e soluzioni varie per le aziende sul territorio. E’ una sfida fondamentale che deve essere accompagnata da una visione complessiva che ridà centralità, opportunità e prospettive”. Acquaroli ha poi chiamato in causa le nuove generazioni: “Dobbiamo mettere i giovani in condizione di tornare all’agricoltura, di crederci e investirci, per non perdere un patrimonio di bellezza importante anche per altri settori, perché l’agricoltura è prodotto, è biodiversità, è fondamentale per il turismo, per la ristorazione e altre strategie di crescita. Tutelare l’agricoltura significa quindi tutelare la capacità di crescita della nostra regione”. Bisogna lavorare, è l’invito del presidente “fare squadra e cercare sempre soluzioni innovative e all’altezza delle aspettative delle nuove generazioni e delle imprese agricole che ci sono oggi, giorno dopo giorno, a difendere il loro destino ma anche il destino della nostra regione”.


“Un progetto ambizioso – ha spiegato Antonini – che offre un valore aggiunto e identificativo all’intera area di riferimento, realizzato grazie all’apporto prezioso di associazioni, operatori e aziende che rappresentano una leva fondamentale per la crescita e per lo sviluppo del territorio e del sistema produttivo marchigiano”. Un progetto solido, ben strutturato “che permette di rafforzare l’intera filiera cerealicola regionale, migliorando la qualità dei prodotti, garantendo stabilità economica agli agricoltori e contribuendo allo sviluppo sostenibile del territorio. Il riconoscimento del Distretto ‘Gran_de’Marca’ apre a concrete opportunità di crescita per tutte le aziende del settore. Favorisce inoltre la collaborazione tra le aziende, la condivisione delle competenze e l’innovazione tecnologica per affrontare le sfide del mercato. Un’area in cui insiste e opera un determinato distretto, infatti, acquisisce maggiore importanza, ottiene più attenzione a livello promozionale, diventa un centro in cui è più agevole realizzare attività mirate e strategiche, può intercettare finanziamenti e accedere a misure nazionali e comunitarie” ha puntualizzato Antonini. Senza dimenticare che la valorizzazione delle produzioni locali e del marchio ‘Gran_de’Marca’ contribuisce fortemente anche a promuovere l’immagine della regione Marche attirando turismo enogastronomico. “Sono sicuro che questo progetto sia uno straordinario volano promozionale per scoprire luoghi, sapori, tradizioni che si legano ai prodotti della nostra terra provenienti dalle molteplici realtà locali”.

La domanda di riconoscimento del distretto “Gran_de’Marca”, presentata il 22 luglio, a valere sulla normativa regionale per i Distretti delle PMI, ha visto un’ampia adesione: l’accordo è stato sottoscritto da ben 388 aziende aderenti, dimostrando un forte interesse e una vasta rappresentatività del settore composto da imprese agricole e agro meccaniche, stoccatori, di trasformazione, molini, pastifici e panifici, della grande distribuzione organizzata, dei distributori e dei consumatori. Il Distretto si concentra su un’ampia gamma di prodotti cerealicoli, tra cui frumenti, altri cereali, farine, semole, pasta secca e fresca, pane e altri prodotti da forno. L’accordo copre anche le produzioni con certificazioni come biologico, SQNPI, DOP, IGP e QM.


L’accordo di distretto delinea obiettivi come la valorizzazione della produzione locale per distinguere e caratterizzare l’areale di origine, in particolare il frumento duro. Il miglioramento della qualità e della tracciabilità attraverso l’ottimizzazione della produzione e la certificazione delle qualità tecnologiche. La creazione di una rete collaborativa per potenziare le competenze, sviluppare contratti di filiera e promuovere un marchio distintivo. Il sostegno economico e finanziario per attrarre finanziamenti regionali, nazionali ed europei, e fornire supporto specialistico per l’accesso ai fondi. I distretti riconosciuti possono infatti beneficiare di specifici bandi e misure finanziarie, come quelli previsti dalla Misura della Cooperazione per lo sviluppo rurale locale, dai Contratti di Filiera e di Distretto del MASAF, e dai fondi regionali. In particolare la Regione Marche, nell’ambito della LR 23/2023 sul benessere e qualità della vita, ha stanziato l’importo di 100.000 euro per sostenere l’avviamento di nuovi distretti del cibo.


Il distretto si estende su tutto il territorio marchigiano, il nucleo di produzione più importante comprende l’area sud della provincia di Ancona e la parte collinare del maceratese con propaggini nel territorio fermano, ascolano e a nord nel pesarese. 


Il distretto del cibo Gran_de’ Marca è stato illustrato da Marino Mosconi Agricoltore, soggetto capofila del distretto; Gerardo Calvello Antim; Lorenzi Mussini Pasta&Pastai; Carlo Lamaro Panificio Taccalite; Giancarlo Collina Federconsumatori. Poi tallk aperto alle opinioni degli stakeholder: Alessandro Taddei Cia Marche; Moreno Paolucci Liberi Agricoltori Marche; Antonio Trionfi Honorati Confagricoltura Marche; Riccardo Tassi Copagri Marche; Michele Pirani Comitati Agricoli Marchigiani/Campi.




Ad Ascoli EspolaraTe. Campo scuola per aiutare i giovani nella scoperta di se stessi e delle loro capacità lavorative

SUMMER CAMP EsploraTe è il campo scuola organizzato da Julia Service per aiutare i giovani nella scoperta di se stessi e delle loro capacità

A chi è rivolto?
Possono partecipare gli studenti che hanno frequentato le classi II, III e IV delle scuole secondarie di 2° grado delle Marche.

Perchè partecipare? Il camp ti offrirà:
Attività pratiche e coinvolgenti come laboratori teatrali, escursioni nella natura e visite aziendali. Strumenti digitali e test innovativi per scoprire interessi e attitudini.
Incontri con professionisti e aziende del territorio, per conoscere le opportunità di lavoro e formazione locali. Momenti di riflessione e confronto tra pari, per sviluppare competenze trasversali e autostima.

Come partecipare? Compila il form di pre-iscrizione e assicurati un posto tra i partecipanti:
https://forms.gle/qkcGQWBNBEic712r5
Riceverai tutte le informazioni via whatsapp, appena saranno disponibili.

Quando e dove?
Il Summer Camp si svolgerà ad Ascoli Piceno nel mese di luglio e per un’intera settimana (40 ore)!
Le date e i dettagli completi verranno comunicati a breve

Per informazioni: Julia Service srl. Via L.Luciani 2 – Ascoli Piceno n. 0736096621




“Il futuro dell’artigianato artistico in equilibrio tra tradizione e innovazione”.  Iniziativa Cna Marche a Monte Urano il 19 giugno

Sarà un ambiente produttivo e creativo ad ospitare l’iniziativa della CNA Marche “Il futuro dell’artigianato artistico in equilibrio tra tradizione e innovazione” il 19 giugno alle ore 17 presso l’Auditorium La Fabbrica dei Sogni del Laboratorio ARIA a Monte Urano (FM), una bottega artigianale specializzata in borse e accessori di lusso.


Il settore dell’artigianato artistico tipico e tradizionale è da sempre caratterizzato da un forte legame tra tradizione e innovazione: le tecniche tramandate nei secoli insieme ai nuovi strumenti produttivi, la lavorazione, il riciclo e la scoperta di nuove caratteristiche dei materiali insieme alla personalizzazione e all’esclusività dei prodotti consentono la formazione di nuove generazioni di artigiani capaci di coniugare sapere tradizionale e nuove tecnologie.


Nelle Marche ci sono 1.290 imprese attive nei settori dell’artigianato artistico, tipico e tradizionale. Le più numerose (308) si occupano di fabbricazione di oggetti in ferro, rame e altri metalli. Sono 253 le sartorie e le attività di abbigliamento su misura e 178 gli artigiani orefici e gioiellieri.


Guardando ai territori provinciali, è Ancona ad ospitare il numero più alto di imprese dell’artigianato artistico è quella di Ancona (374) seguita da Pesaro Urbino (313, Macerata (299), Ascoli Piceno (169) e Fermo (135).


Guardare al futuro tramandando la memoria per continuare ad essere un pilastro del made in Italy. Ne parleranno Barbara Tomassini presidente regionale Cna Unione Artistico Tipico e Tradizionale e Silvano Bertini dirigente Industria Artigianato e Credito della Regione Marche. A moderare l’incontro Gabriele Di Ferdinando coordinatore regionale Cna Unione Artistico Tipico e Tradizionale.

Saranno illustrati i progetti e le iniziative della CNA Marche di promozione e di valorizzazione del settore e dei numerosi Maestri artigiani diffusi su tutto il territorio regionale, gli interventi di sostegno alle imprese del settore promossi dalla Regione Marche.


Le conclusioni saranno affidate alla Presidente nazionale CNA Artigianato Artistico Tipico e Tradizionale, Elena Balsamini, che presenterà le novità della nuova legge sul Made in Italy. Una normativa che riconosce l’artigianato artistico come impresa creativa e culturale, settore di cui fanno parte oltre alle arti figurative e performative (musica, letteratura ecc.) anche il design, la moda, l’editoria e la comunicazione, i beni cultuali e il turismo.


L’iniziativa di Monte Urano sarà inoltre l’occasione per confrontarsi sulle linee programmatiche che saranno attuate dai nuovi componenti la Presidenza regionale dell’Unione Artigianato Artistico Tipico e Tradizionale CNA Marche eletti dall’Assemblea Elettiva.  




Coldiretti Oscar Green: giovani geniali a Udine per le premiazione, le Marche protagoniste con l’agri influencer Broccolo

Raccontare i segreti della botanica in dialetto con ironia e, allo stesso tempo con la dovuta precisione scientifica. C’è anche l’agri influencer marchigiano Francesco Broccolo, docente dell’Istituto Agrario di Macerata e vera e propria rivelazione social nel panorama della divulgazione scientifica agricola a Udine dove il 13, 14 e 15 Giugno si sono svolti al Villaggio Coldiretti di Udine con la premiazione degli Oscar Green 2025. Un appuntamento che ha radunato le migliori esperienze imprenditoriali giovanili da tutta Italia, tra innovazione, sostenibilità e identità territoriale. Tra queste spicca, appunto, Broccolo, che su Instagram racconta temi legati alla botanica, all’agronomia, all’ecologia e ha conquistato in poco tempo oltre 50 mila follower. La sua presenza a Udine ha attirato l’attenzione non solo dei visitatori ma anche degli addetti ai lavori, che lo hanno riconosciuto come simbolo di una nuova generazione capace di parlare ai giovani, unendo radici culturali e contenuti scientifici.

«Usare il dialetto non è una moda, ma un modo per far capire che l’agricoltura è vicina, che ci riguarda tutti, che parte dalle nostre case e dalle nostre tradizioni», ha raccontato Broccolo nel padiglione dedicato alla comunicazione rurale. La sua narrazione popolare, autentica e al tempo stesso tecnicamente fondata, è stata salutata come esempio di buona pratica nella valorizzazione del sapere agricolo nelle scuole e nelle comunità. La partecipazione marchigiana ha messo in evidenza anche il ruolo strategico dell’istruzione agraria nella costruzione di un’agricoltura moderna, inclusiva e sostenibile. Dopo tutto insegnare agricoltura oggi significa parlare di clima, di biodiversità, di economia circolare. E perché non farlo con un linguaggio accessibile, senza perdere il contatto con la terra e con la gente?

La presenza del docente civitanovese, già vincitore della fase regionale di Oscar Green, si è inserito perfettamente nella filosofia del premio che ha come obiettivo quello di far lustro alle idee capaci di innovare nel solco della tradizione. Un riconoscimento implicito a dimostrazione che anche una stories su Instagram può seminare cultura e consapevolezza ambientale. Con la sua presenza, le Marche si sono così confermate laboratorio di idee, terra fertile non solo per i prodotti ma anche per i talenti che sanno raccontarli. 




Evolveat rivoluziona il futuro dell’alimentazione con la farina di grillo. Ecco il superfood sostenibile, innovativo e salutare dell’azienda marchigiana

Dalla farina di grillo destinata al pet food al suo utilizzo in cucina come alimento per l’uomo. È la sfida di Evolveat, startup marchigiana nata nel 2020 a Camerata Picena, specializzata nella produzione di alimenti Made in Italy per animali a base di grilli (acheta domesticus). Nel proprio stabilimento, l’azienda alleva oltre 14 milioni di insetti all’anno, puntando sulla qualità dei prodotti per un consumo consapevole.


Una realtà industriale all’avanguardia, fondata dagli imprenditori Alberto Svelto, Marco Zannini e Raffaele De Nicola, che si propone di esplorare le nuove frontiere del cibo sostenibile, adottando un approccio innovativo che combina tecnologia, rispetto per l’ambiente e una visione del consumo alimentare orientata al futuro. Da oltre due anni, infatti, l’azienda lavora attivamente per ottenere l’autorizzazione all’impiego della propria farina anche come ingrediente per alimenti di uso quotidiano.


Una proposta che rompe gli schemi del tradizionale mercato del food, proiettandosi verso un modello alimentare più responsabile e circolare. Per questo oggi Evolveat ha deciso di aprire le porte del suo impianto produttivo e illustrare un progetto che integra ricerca, sviluppo e produzione, garantendo tracciabilità e qualità lungo tutta la filiera.


«Evolveat non è solo un’azienda, ma un pioniere nel settore alimentare – afferma il direttore generale Alberto Svelto –. Il nome riflette la nostra missione: evolvere costantemente il modo in cui pensiamo, produciamo e consumiamo il cibo, spingendoci oltre i confini dell’innovazione e ridefinendo gli standard di eccellenza. Con una visione proattiva, investiamo in ricerca, tecnologia e collaborazioni per anticipare le esigenze future, supportati da un team appassionato che lavora instancabilmente per trasformare le idee più ambiziose in realtà concrete. Ogni prodotto, ricetta e servizio è frutto della collaborazione e della volontà di superare le aspettative».


L’idea nasce da una considerazione chiave: entro il 2030, il fabbisogno proteico mondiale aumenterà significativamente, mentre la crescente pressione sull’ambiente e l’utilizzo del 70% del suolo agricolo per l’allevamento convenzionale rappresentano una sfida importante. In risposta, Evolveat propone una soluzione concreta e replicabile: trasformare gli insetti in una fonte proteica efficiente, a basso impatto ambientale e facilmente integrabile nei modelli alimentari futuri. Nel catalogo dell’azienda si trovano grilli essiccati, ideali per il nutrimento di tutti gli animali, e una polvere di grillo ad alto valore nutrizionale, definita un vero “superfood”, capace di contenere tre volte le proteine della carne tradizionale.


Ma il percorso di Evolveat non finisce qui. L’azienda fa parte di un ristretto gruppo di imprese europee del settore, coordinato dall’associazione belga BiiF (Belgian Insect Industry Federation), che ha sottoposto un dossier all’EFSA (European Food Safety Authority) per ottenere l’autorizzazione ad includere la propria farina di grillo tra i nuovi alimenti. L’Autorità europea ha già espresso parere favorevole e la documentazione è attualmente in fase di valutazione da parte della Commissione Europea, che dovrà concedere il nullaosta definitivo.


Nel frattempo, Evolveat guarda oltre i confini italiani. Già attiva sul piano commerciale, si sta preparando ad espandere la produzione e ad attrarre nuovi investimenti, anche attraverso campagne di crowdfunding, con l’obiettivo di conquistare una fetta più ampia di mercato nel settore B2B del pet food e del food per l’uomo.




ITS Smart Academy e Consorzio Mastri Pellettieri insieme per la formazione

Presentato il  corso di Tecnico superiore per i processi di ricerca, sviluppo e produzione dei prodotti del sistema moda (borse piccola pelletteria)

Presentato a Tolentino nella sede di Mastri Pellettieri il corso di Tecnico superiore per i processi di ricerca, sviluppo e produzione dei prodotti del sistema moda (Bags and Leather Fashion) di ITS Smart Academy. Il corso del biennio 2025-2027 è completamente gratuito e prevede 1800 ore di cui 800 ore di tirocinio presso aziende del territorio e 1000 ore di attività didattiche e laboratoriali ed un esame di stato finale (prova scritta, pratica e orale) per conseguire il  diploma.  L’85% dei corsisti ITS Smart Academy sono assunti a pochi mesi dal Diploma.

Hanno partecipato alla presentazione Mauro Sclavi, Sindaco di Tolentino, Giuliana Bernardoni, Presidente del Consorzio Mastri Pellettieri di Tolentino, Andrea Santori, Presidente della  Fondazione ITS Nuove Tecnologie per il Made in Italy, Gianluca Petroselli, Coordinatore dei corsi moda di ITS Smart Academy.

Il Sindaco di Tolentino Mauro Sclavi ha affermato che questo corso che si tiene a Tolentino è di grande importanza anche per riqualificare i lavoratori del settore. Le aule e i laboratori dove si tengono i corsi sono stati riqualificati con il concorso anche del Comune oltre 20 anni fa. 

Il corso nasce per formare professionisti altamente specializzati in grado di contribuire attivamente allo sviluppo e all’innovazione del settore moda, rispondendo in modo concreto alle esigenze delle aziende locali e regionali.

Possono iscriversi al corso, a seguito di selezione, i giovani e gli adulti in possesso di diploma di istruzione secondaria superiore e coloro che, in possesso di un diploma quadriennale di istruzione e formazione professionale, abbiano frequentato un corso annuale IFTS. I corsi sono aperti anche a studenti laureati che vogliono perfezionare la propria preparazione. Il diploma conseguito è il Diploma statale di Tecnico Superiore per i processi di ricerca, sviluppo e produzione dei prodotti del sistema moda. Le competenze acquisite saranno riferibili al V livello del quadro europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente (EQF).

“Punti di forza dell’ITS – afferma Andrea Santori,  Presidente della  Fondazione ITS Nuove Tecnologie per il Made in Italy – sono la capacità di ascolto delle necessità delle aziende che, assieme  ai docenti ITS, strutturano i contenuti dei corsi formativi. Inoltre, grazie alle 800 ore di tirocinio, le aziende possono conoscere a fondo gli studenti e offrire loro un percorso lavorativo”.

I settori di impiego in azienda post corso sono: Ricerca e sviluppo prodotto nel settore moda, Selezione e gestione delle materie prime, Traduzione dei concept stilistici in soluzioni tecniche e produttive, Ottimizzazione dei processi produttivi attraverso tecnologie innovative, Sostenibilità e riduzione degli sprechi nella produzione.

Elemento centrale di questa iniziativa è la collaborazione con il Consorzio Mastri Pellettieri di Tolentino. Il coinvolgimento diretto delle imprese garantisce una formazione aderente alla realtà produttiva, aumentando le opportunità di inserimento nel mondo del lavoro. Grazie al supporto del Consorzio, gli allievi potranno confrontarsi con professionisti del settore e vivere esperienze formative concrete, arricchendo il proprio bagaglio tecnico e professionale.

Il Consorzio Mastri Pellettieri di Tolentino vanta oltre 15 anni di esperienza nell’organizzazione di corsi di specializzazione nel settore dell’Artigianato della pelle a Tolentino, culla delle tradizioni legate all’attività della concia e della lavorazione della pelle e del cuoio, offrendo l’opportunità di frequentare corsi di alta specializzazione nel settore dell’Artigianato della Pelle per apprendisti/artigiani del settore della Moda e del Tessile. In particolare corsi pratici e teorici per apprendere e/o perfezionare le competenze professionali in materia di:

– Sistemi CAD/CAM applicato alla piccola pelletteria e alle borse;

 – CAD/CAM  applicato alla piccola pelletteria e alle borse;

– Apprendimento di tutte le manualità.

Il Consorzio dispone di un’aula informatizzata con Programmi di CAD, per lo svolgimento delle lezioni di Disegno e Progettazione, con annesso Plotter per la realizzazione del Taglio dei modelli, con misure e descrizioni delle parti del prodotto e del materiale impiegato e di un’aula lavoro, attrezzata con Macchina da taglio a controllo numerico, per l’insegnamento CAM e di altri macchinari come spaccapelle, scarnitrice, macchine da cucire, lissatrice e utensili da banco, per la realizzazione dei prodotti completi di pelletteria. 

“Il Consorzio Mastri Pellettieri di Tolentino – ha detto Giuliana Bernardoni, dal 2009 Presidente del Consorzio accreditato dalla Regione Marche – è costituito da 9 aziende pellettiere e conta un fatturato annuo pari a 8 milioni di Euro, grazie all’attività di 100 addetti che producono complessivamente un milione di pezzi annui tra borse, valigeria, agende e articoli di piccola pelletteria. In oltre 15 anni di attività abbiamo formato oltre 800 corsisti, più di 500 hanno avuto modo di essere inseriti nelle attività produttive. Ci da sempre una grande soddisfazione vedere la meraviglia negli occhi dei partecipanti a fine corso che dicono: che meraviglia, abbiamo costruito un prodotto!”.

Le preiscrizioni sono aperte https://www.itssmart.it/iscrizioni/ ed il corso inizierà indicativamente nel mese di Ottobre.

Per ulteriori informazioni:




Criptovalute, quanto sono diffuse nelle Marche rispetto al resto dell’Italia?

Le criptovalute non sono più soltanto un tema da convegni tech! Anche nelle Marche, la terra delle PMI e dei borghi medioevali, circolano moltissimi token digitali. Gli indicatori più recenti mostrano che la regione viaggia a un ritmo leggermente più lento rispetto alle piazze metropolitane, ma non è affatto ferma. Gli sportelli ATM dedicati, le imprese che accettano i pagamenti in stablecoin e i volumi generati online segnalano che l’ecosistema è in espansione. Allo stesso tempo, l’Italia sta macinando dei record e si colloca tra i mercati europei più vivaci.


Una fotografia dei numeri nelle Marche

Nel primo trimestre del 2024 il saldo complessivo detenuto dai clienti italiani ha superato i 2,7 miliardi di euro (+85% rispetto al trimestre precedente), con circa 1,3 milioni di detentori. All’interno del campione di imprese (che sono considerate “persone giuridiche”) il 24% ha sede nell’Italia centrale, una macro-area che comprende anche le Marche. È un indizio importante: se proviamo a distribuire la quota pro-capite sulle quattro regioni del Centro, si stima che poco meno di un’azienda su dieci che interagisce con le criptovalute in Italia operi proprio sulle sponde dell’Adriatico.

Un altro termometro della presenza sul territorio è la disponibilità degli sportelli automatici. A maggio 2025 nelle Marche risultano attivi tre Bitcoin ATM (due ad Ancona e uno a Macerata) su 147 censiti in Italia . Il numero è piccolo in assoluto, ma la densità per abitante supera già quella di molte altre regioni meridionali.


Il confronto con il resto del Paese

I volumi nazionali aiutano a capire perché le curve marchigiane, anche se sono contenute, destano comunque una certa curiosità. L’Italia ha ricevuto 54 miliardi di dollari in transazioni on-chain fra luglio 2023 e giugno 2024, sesta economica in Europa occidentale per gli afflussi di criptovalute. La copertura mediatica, dal boom delle stablecoin al ruolo delle PMI nel fintech, ha alimentato una spinta culturale che si avverte anche nei territori in periferia.

I titoli di giornale riflettono la tendenza: Sky TG24 ha parlato di un “mercato da 2,22 miliardi di euro” nelle tasche degli italiani, mentre Focus Risparmio ha sottolineato come i giovani siano più coinvolti a livello numerico, ma i portafogli più ricchi appartengono alla fascia 40-60 anni. L’Italia è tra i Paesi europei che stanno spingendo di più sui pagamenti con le stablecoin e sulla DeFi. In questo scenario nazionale, sostanzialmente molto dinamico, le Marche rappresentano un laboratorio medio. Non c’è la concentrazione di Milano né l’effetto capitale di Roma, ma c’è abbastanza tessuto produttivo da sperimentare.


Dove si possono utilizzare le criptovalute

Se fino a qualche anno fa le crypto servivano quasi solo a fare trading, oggi nelle Marche (e in Italia) si vedono delle applicazioni concrete. Le catene alberghiere della Riviera che accettano USDC per i soggiorni, gli e-commerce di artigianato che propongono degli sconti se si paga in Bitcoin, gli studi professionali che fatturano in stablecoin quando lavorano con i clienti esteri. Le piattaforme di micropagamenti in Lightning si affacciano nelle app di food delivery locali, mentre le associazioni culturali di Urbino testano le donazioni sulla blockchain per i progetti di restauro.

Il settore dell’intrattenimento digitale non fa eccezione: il gaming on-chain, i marketplace NFT e, naturalmente, l’universo dei crypto casinò. In questa guida ai crypto casino è evidente quanti siano i provider che oggi accettano le criptovalute per favorire gli utenti e per offrire dei metodi di pagamento più flessibili e senza commissioni extra. La moneta digitale ha conquistato praticamente qualsiasi settore, dal turismo al retail, dal crowdfunding alla finanza decentralizzata.


Chi c’è dietro i wallet: profili socio-economici 

Le statistiche rivelano che in tutta l’Italia oltre il 35% dei possessori appartiene alla fascia 18-29 anni, ma i portafogli più corposi si concentrano fra i 40 e i 60 anni. Nelle Marche questo pattern si replica: gli universitari di Ancona e di Camerino sperimentano i micro-acquisti con le stablecoin, mentre gli imprenditori del distretto calzaturiero usano i Bitcoin come copertura valutaria per gli incassi in dollari.

Sul fronte business, molte aziende hanno integrato la blockchain per la gestione dell’energia rinnovabile. Le start-up agritech del Fermano tracciano le filiere con i token ERC-20 e gli hub universitari organizzano degli hackathon su smart contract. I professionisti fiscali, intanto, studiano le nuove norme: il dibattito sull’aliquota del 26% e l’abolizione della no-tax area sotto i 2.000 € resta piuttosto acceso sui portali specializzati.

Il numero delle criptovalute supera le 10000 unità nel 2025 e il baricentro si sta spostando sempre di più verso dei mercati emergenti come le Filippine e la Nigeria. Questa normalizzazione rende meno esotico l’uso di un wallet anche nel contesto delle Marche: ciò che ieri era una semplice sperimentazione oggi è, in molti casi, una semplice alternativa di pagamento.




Nasce a San Benedetto nuova associazione di volontariato: “Semi di Futuro ODV”. Lo Scopo? Promuovere impegno civile e culturale

E’ nata una nuova associazione di volontariato a San Benedetto del Tronto. “E’ nata l’8 maggio, il giorno che è stato eletto il nuovo Papa Leone XIV e il giorno della festa della mamma – ci spiega il presidente, Marco Bruni – si chiamerà “Semi di Futuro ODV” ( organizzazione di volontariato, nda). Marco Bruni , informatico, ha trent’anni di esperienza nel Terzo settore ed è stato fondatore dell’associazione “I Care” ed è anche il fondatore della Banca del Tempo Riviera delle Palme. “Siamo già circa 200 nel gruppo whatsapp, tra soci e simpatizzanti e una cinquantina di soci iscritti nell’associazione – ci spiega Marco Bruni – la Vice Presidente è Maria Giovanna Bonaiuti, la Segretaria Tamara Santori ed il Tesoriere Eugenio Di Girolamo”.
Qual è lo scopo dell’Associazione Semi di Futuro? “Impegno civile e culturale sull’esempio di Don Milani che disse che “bisogna passare da sudditi a cittadini sovrani”. Ma si tratta di una associazione religiosa ? “No, assolutamente, Semi di Futuro è laica. Adesso stiamo organizzando il calendario delle attività 2025-2026 e sarà pronto dopo l’estate. Abbiamo già organizzato in via sperimentale due incontri all’auditorium delle Palme sull’Intelligenza Artificiale, molto partecipati. Ora sta partendo il progetto “Scuola IA” per educare all’utilizzo consapevole della tecnologia i ragazzi delle scuole, i loro genitori e professori, stiamo già collaborando con alcuni di loro per sviluppare le tematiche più significative”. Ricordiamo che l’associazione “Semi di Futuro ODV” è già attiva sui social:
Facebook: fb.com/semidifuturosbt
Instagram: https://www.instagram.com/semidifuturosbt/
TikTok: https://www.tiktok.com/@semidifuturosbt
Twitter: https://x.com/semidifuturosbt
E’ in allestimento il sito internet : www.semidifuturosbt.it, già nei prossimi giorni sarà attivo. Per info : 339 6280194 Marco Bruni Presidente. E-mail associazione : info@semidifuturosbt.it




I borghi marchigiani tra innovazione e fragilità digitali

Nelle Marche, come in molte aree dell’Italia centrale, i borghi storici rappresentano un patrimonio prezioso di bellezza, identità e memoria collettiva. Ma questi piccoli centri, spesso lontani dalle rotte principali dello sviluppo economico, stanno vivendo una trasformazione profonda e silenziosa: quella digitale.


Negli ultimi anni, la diffusione delle tecnologie connesse a internet ha aperto nuove possibilità per chi vive nei territori più isolati. Tuttavia, l’adozione di questi strumenti non è sempre avvenuta in modo uniforme. In alcuni comuni, la connessione è ancora instabile, i servizi pubblici digitali sono difficili da usare o non sufficientemente promossi, e molti cittadini faticano ad accedere a prestazioni essenziali come il fascicolo sanitario elettronico o le piattaforme scolastiche.

Due velocità nella digitalizzazione


Accanto a questi ritardi, si osserva però un’altra faccia della medaglia: quella dell’intrattenimento digitale. In molti borghi, anche dove i servizi pubblici online sono ancora poco efficienti, è già possibile usufruire senza difficoltà di contenuti e piattaforme di svago. App di streaming, videogiochi, social network e persino siti di casino online sono pienamente accessibili, spesso con interfacce intuitive e immediate, capaci di attrarre utenti di tutte le età.

Non si tratta di un confronto tra ciò che è utile e ciò che è superfluo, quanto piuttosto di una fotografia delle diverse velocità con cui si muove il digitale. Se da un lato la tecnologia sta cambiando il volto del lavoro, della scuola e della sanità, dall’altro continua ad avanzare anche nel tempo libero, modellando abitudini, linguaggi e relazioni.


Il ruolo delle comunità locali

Questo scenario pone una sfida importante alle istituzioni e alle comunità locali. Non basta portare la fibra ottica nei paesi dell’entroterra: serve accompagnare le persone nell’uso consapevole degli strumenti digitali. E questo significa creare percorsi di formazione, potenziare i presìdi culturali, sviluppare contenuti che siano non solo accessibili, ma anche rilevanti per il territorio.

L’esistenza di servizi facilmente raggiungibili ovunque, ci ricorda che la tecnologia può essere distribuita anche in modo asimmetrico: alcuni settori, spinti dal mercato, arrivano ovunque in tempi rapidissimi; altri, più legati all’interesse collettivo, necessitano di visione politica e investimenti pubblici.


Un futuro abitabile anche online

I borghi delle Marche possono diventare laboratori di un nuovo equilibrio tra tradizione e innovazione, tra connessioni digitali e legami umani. Per riuscirci, è fondamentale che il digitale venga pensato come strumento di cittadinanza e non solo di consumo. Connettersi a un sito online può essere semplice. Ma rendere altrettanto accessibile una biblioteca digitale, un portale sanitario, o un archivio culturale, è la sfida più importante per garantire ai territori interni un posto nel futuro.


Un esempio virtuoso: il progetto “Bussola Digitale”

Un segnale incoraggiante arriva proprio da un progetto regionale che, negli ultimi due anni, ha contribuito in modo concreto a ridurre il divario digitale nelle Marche: Bussola Digitale. Avviato nel 2023 e ancora attivo nel 2025, il programma ha già coinvolto decine di migliaia di cittadini, grazie a una rete di 90 punti di facilitazione sparsi sul territorio. Questi spazi, ospitati in Comuni, università, biblioteche e centri civici, offrono supporto pratico e formazione gratuita per aiutare le persone a usare con maggiore consapevolezza gli strumenti digitali, dai servizi della pubblica amministrazione fino all’identità digitale.

Il successo dell’iniziativa risiede nella sua dimensione capillare e umana: formatori locali, incontri in presenza, supporto personalizzato. Un modello che ha saputo parlare anche ai territori più periferici, dimostrando che la trasformazione digitale può essere inclusiva se pensata a misura di comunità. La sfida, oggi, è far sì che la stessa semplicità venga garantita anche per ciò che riguarda diritti, cultura e cittadinanza.




CNA Ancona celebra 80 anni di storia mercoledì 28 maggio con Enrico Ruggeri e Roberta Giallo al Teatro delle Muse. E arriva anche Stefano Rossi

CNA Ancona celebra 80 anni di storia mercoledì 28 maggio (ore 21) con Enrico Ruggeri e Roberta Giallo al Teatro delle Muse. E arriva anche Stefano Rossi (ore 9:30).

Un viaggio tra memoria, musica e impegno sociale per celebrare 80 anni di storia e guardare al futuro. CNA Ancona festeggia un importante anniversario con l’evento “E se… persone, storie, canzoni“, in programma martedì 28 maggio 2025 alle ore 21:00 al Teatro delle Muse del capoluogo marchigiano.

Sul palco salirà Enrico Ruggeri, cantautore di straordinario spessore artistico e intellettuale, protagonista da oltre quarant’anni della scena musicale italiana. Ad aprire la serata sarà la raffinata cantautrice Roberta Giallo, artista dalla forte identità espressiva. La conduzione è affidata al giornalista e volto televisivo Paolo Notari.


Un titolo simbolico e un momento di riflessione

La scelta del titolo, “E se… Persone, storie, canzoni“, non è casuale ma richiama potentemente l’atto fondativo dell’associazione nel 1945, quando, all’indomani della Liberazione, un gruppo di artigiani anconetani decise di unire le forze per ricostruire insieme il futuro delle proprie attività e del territorio. Da quella scelta coraggiosa è nata una delle realtà associative più radicate della provincia, che oggi rappresenta oltre 6.000 imprese, 7.000 pensionati e 5.000 cittadini.

La serata si propone come un vero e proprio momento di riflessione collettiva su quei momenti cruciali, quelle persone significative e quei passaggi fondamentali che possono cambiare il corso della vita di individui e comunità. Proprio come accadde nel 1945, quando un gruppo di artigiani, di fronte alle macerie materiali e morali del dopoguerra, seppe immaginare un “E se…” che ha portato alla nascita di un’organizzazione oggi punto di riferimento per migliaia di imprenditori e cittadini.


La sera del 28 maggio sarà, quindi, un viaggio a ritroso nel tempo, dal 2025 al 1945.
Fra musica e parole si intrecceranno la storia di CNA Ancona ed oggi di CNA Nazionale con gli avvenimenti più significativi del territorio marchigiano.


Ruggeri porta “La Caverna di Platone” ad Ancona

Culmine della serata sarà l’esibizione, in acustico di Enrico Ruggeri. La tappa anconetana, dopo la data zero del 29 marzo, rappresenta un’esclusiva per le Marche all’interno del tour che Enrico Ruggeri sta portando nei teatri italiani per presentare “La Caverna di Platone”, il suo ultimo album di inediti uscito il 17 gennaio 2025. Questo nuovo progetto discografico, che arriva a tre anni di distanza dal precedente “La rivoluzione”, segna un altro capitolo significativo nella straordinaria carriera del cantautore milanese, da sempre apprezzato per la sua capacità di unire testi profondi e sonorità ricercate. La presenza di Ruggeri al Teatro delle Muse offre così al pubblico marchigiano un’occasione unica per assistere dal vivo all’esibizione di una delle voci più autorevoli e intellettualmente stimolanti del panorama musicale italiano, in un contesto che esalta le qualità interpretative e la profondità dei suoi testi.


Roberta Giallo

Roberta Giallo, talento marchigiano di respiro internazionale

Ad aprire la serata sarà Roberta Giallo, artista poliedrica nata a Senigallia. Cantautrice, scrittrice e performer, ha sviluppato un percorso artistico “contaminato e sperimentale”. Vanta collaborazioni con maestri come Lucio Dalla (suo produttore e mentore), Samuele Bersani e Corrado Rustici. Ha portato la sua musica in tutto il mondo, da Hong Kong a Los Angeles, da Singapore a Mosca. Premiata al Festival di Cannes 2024 per il brano “Voce Al Bene” con Samuele Bersani, ha recentemente pubblicato il suo quarto album “Reminiscenze”. La sua presenza rappresenta un significativo valore aggiunto per l’evento, portando sul palco delle Muse una voce marchigiana che ha saputo conquistare palcoscenici internazionali.


Solidarietà al centro

L’evento non sarà solo un’occasione per ripercorrere la storia dell’associazione, ma anche un’opportunità di impegno sociale concreto: l’intero ricavato della serata sarà devoluto in beneficenza a favore di organizzazioni del territorio che si occupano di sostenere persone in cerca di riscatto e di una seconda opportunità: Welcome Refugees (organizzazione indipendente che promuove la mobilitazione dei cittadini e delle cittadine per favorire l’inclusione sociale di persone rifugiate e migranti), Polo9 (impresa sociale che opera nelle Marche e in reti locali e nazionali) e la Clinica Oncologica dell’Università Politecnica delle Marche – Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche per la ricerca in campo oncologico”


Il sostegno dei partner

La realizzazione di un evento di tale portata è resa possibile grazie al fondamentale contributo di importanti partner che hanno condiviso con CNA Ancona la visione e gli obiettivi della manifestazione. Un sentito ringraziamento va alla Camera di Commercio unica delle Marche, istituzione da sempre vicina al mondo dell’imprenditoria locale, a Confidi Unico, che sostiene lo sviluppo delle imprese del territorio, e a BPER Banca, partner finanziario dell’iniziativa. Un prezioso supporto è giunto anche da Synergie, Assiadriatica e Astea Energia e il gruppo Punto Auto realtà imprenditoriali che hanno dimostrato grande sensibilità verso i temi della cultura e della solidarietà. Il loro contributo testimonia come la collaborazione tra istituzioni, sistema creditizio e tessuto imprenditoriale rappresenti un elemento fondamentale per la crescita culturale ed economica del territorio.


Un evento per tutti

L’iniziativa è aperta non solo agli associati CNA ma a tutti i cittadini che condividono i valori dell’artigianato, della cultura e della solidarietà. Per rendere l’evento accessibile a un pubblico ampio, il costo dei biglietti è stato mantenuto contenuto a €8 + diritti di prevendita e commissioni.

I biglietti sono acquistabili online sulla piattaforma www.vivaticket.com o direttamente presso il botteghino del Teatro delle Muse di Ancona.


Per “Fare Futuro” di CNA, alle Muse di Ancona (ore 9:30) arriva Stefano Rossi

Prosegue il percorso “Fare Futuro” di CNA Ancona, il progetto che, in occasione dell’80° anniversario dalla fondazione dell’Associazione, accompagna il territorio in una riflessione collettiva sul futuro dell’artigianato, del lavoro e delle nuove generazioni. Il 28 maggio 2025, alle ore 9:30, al Teatro delle Muse di Ancona, si terrà l’incontro “Sogni, Talenti e Lavoro”, un appuntamento dedicato agli studenti delle scuole superiori, per alimentare nei giovani la consapevolezza dei propri talenti e delle proprie possibilità future.


Protagonista dell’evento sarà Stefano Rossi, psicopedagogista, scrittore, direttore scientifico di MyEdu Coaching, e uno dei massimi esperti di adolescenza in Italia.
La sua attività di ricerca, iniziata oltre vent’anni fa lavorando nei centri per ragazzi in difficoltà, ha dato vita a un metodo educativo innovativo che pone al centro l’educazione emotiva, l’empatia e la cura delle relazioni.

Il suo “Metodo Rossi” si ispira non all’efficientismo contemporaneo, ma alla lezione di Don Milani, come sottolineato anche dal Corriere della Sera. Autore di numerosi bestseller editi da Feltrinelli, curatore di manuali scolastici per Pearson/Sanoma e collaboratore stabile di Focus Junior e Donna Moderna, Rossi è riconosciuto a livello nazionale per il suo contributo alla crescita educativa ed emotiva delle nuove generazioni.

Con il suo intervento ad Ancona aiuterà i ragazzi a esplorare il proprio mondo interiore e a riconoscere i talenti autentici che ognuno custodisce, offrendo strumenti concreti per trasformarli in opportunità di vita e di lavoro.


Accanto a lui, il giornalista, autore e storyteller Luca Pagliari accompagnerà gli studenti in un viaggio emozionale alla scoperta della forza dei sogni: come riconoscerli, difenderli e coltivarli nel tempo, nonostante le difficoltà e i condizionamenti esterni.


A completare la mattinata, alcune testimonianze di imprenditrici e imprenditori racconteranno come la scoperta del proprio talento e la fedeltà ai propri sogni abbiano dato vita a progetti imprenditoriali di successo, dimostrando che passione e competenza possono costruire un futuro solido e soddisfacente.


“Sogni, Talenti e Lavoro” rappresenta il secondo appuntamento del percorso “Fare Futuro” di CNA Ancona. Il progetto ha preso avvio lo scorso 30 marzo a Jesi, presso l’Hotel Federico II, con un partecipato incontro che ha visto oltre 200 imprenditori riflettere sull’identità dell’impresa artigiana contemporanea, presentare il Manifesto dei Valori di CNA Ancona e rinnovare i gruppi dirigenti per il quadriennio 2025–2029.

Con il progetto “Fare Futuro”, CNA Ancona non si limita a celebrare il proprio passato, ma guarda avanti, puntando su giovani, formazione, innovazione e su un’idea di impresa come scelta consapevole, creativa e appassionata.

Il percorso “Fare Futuro” proseguirà nelle settimane successive con ulteriori appuntamenti di dialogo tra imprese, giovani e istituzioni, culminando a giugno con un evento conclusivo a Senigallia.


CNA Ancona desidera ringraziare i partner che, con il loro prezioso sostegno, rendono possibile il percorso “Fare Futuro”: Camera di Commercio Unica delle Marche, Confidi Unico, BPER Banca, Astea SGR, Punto Auto, Synergie e Unipol Assiadriatica.

Per informazioni:
CNA Ancona – marketing@an.cna.it
Sito web: an.cna.it/farefuturo





Le imprese italiane ripensano la crescita: innovazione digitale e nuovi modelli di ricavo

L’economia italiana è da sempre associata a tradizioni radicate, aziende familiari e artigianato di qualità. Dall’alimentare alla moda, dalla manifattura al turismo, le piccole e medie imprese costituiscono il cuore dell’identità economica del Paese. Oggi, però, è in corso un cambiamento silenzioso. Le imprese italiane si stanno adattando a un ambiente in evoluzione, adottando strumenti digitali e diversificando le proprie fonti di reddito oltre i metodi tradizionali.

Questa trasformazione non consiste nell’abbandonare la tradizione, ma piuttosto nell’usare l’innovazione per proteggerla. In questo modo, gli imprenditori italiani stanno ridefinendo il concetto stesso di crescita in un mercato competitivo e globalizzato.


Espandere il concetto di impresa

Per molte aziende, la transizione digitale è iniziata con la creazione di una presenza online di base: siti web, e-commerce e profili social. Queste basi si sono però evolute in strategie molto più complesse. Oggi, le imprese più lungimiranti stanno sviluppando fonti di reddito diversificate attraverso piattaforme online, estensioni di prodotto e nuovi servizi digitali.

Sebbene l’e-commerce tradizionale rimanga essenziale, molte aziende stanno esplorando forme di monetizzazione meno convenzionali. Alcune lanciano esperienze virtuali, altre pubblicano contenuti premium o propongono servizi in abbonamento. Ci sono anche imprese che generano ricavi attraverso collaborazioni intersettoriali o prodotti digitali di nicchia.

Una componente sempre più visibile di questo ecosistema include piattaforme che offrono giri gratuiti, bonus di benvenuto e metodi di pagamento rapidi, che attraggono utenti in cerca di intrattenimento accessibile online. Come parte di un’esplorazione più ampia del reddito digitale, alcuni operatori economici stanno riconoscendo il potenziale di piattaforme come casino online non AAMS sicuri, che riflettono la continua diversificazione dei moderni canali di guadagno.

Questi sviluppi illustrano una crescente apertura verso opportunità che un tempo venivano considerate marginali. Le imprese stanno diventando più agili, più digitali e più sperimentali qualità che oggi sono essenziali per sopravvivere e prosperare.


Il ruolo dell’identità locale nell’era digitale

Anche nel processo di digitalizzazione, un principio resta centrale: il valore dell’autenticità. I marchi italiani spesso raggiungono il successo perché racchiudono un forte senso del luogo, dell’eredità e dell’artigianato. Queste qualità non si stanno perdendo nell’attuale ondata di innovazione vengono invece rielaborate.

Ad esempio, i produttori agricoli stanno utilizzando codici QR per offrire trasparenza sulla provenienza e la lavorazione. Gli artigiani indipendenti raccontano storie di marca più ricche attraverso media interattivi. Le imprese nel settore alimentare e dell’ospitalità creano esperienze regionali che fondono consegna fisica e scoperta online.

Questa combinazione di tradizione e tecnologia genera fiducia e apre la porta a una relazione cliente più significativa. In Italia, dove narrazione ed esperienza sensoriale fanno parte del DNA commerciale, i canali digitali stanno contribuendo a valorizzare ciò che rende unici i prodotti locali.


La tecnologia come alleato, non come ostacolo

C’è chi crede erroneamente che innovare significhi abbandonare il vecchio in favore del nuovo. In realtà, molte aziende italiane di successo stanno utilizzando la tecnologia per potenziare e non sostituire i modelli esistenti.

Ad esempio, software per la gestione dell’inventario e della logistica aiutano gli artigiani a gestire la domanda e ridurre gli sprechi. I migliori strumenti contabili basati sul cloud consentono anche alle microimprese di prendere decisioni finanziarie informate. I sistemi di prenotazione digitale aumentano la visibilità dei servizi di ospitalità boutique, semplificando al contempo il percorso del cliente.

Questi strumenti non sono appariscenti, ma sono efficaci. Fanno risparmiare tempo, riducono i costi e permettono ai titolari d’impresa di concentrarsi sui propri punti di forza—che si tratti di creare prodotti di qualità, offrire servizi esperti o generare esperienze memorabili.

Sta emergendo un approccio pratico ed equilibrato all’innovazione. Le imprese non inseguono ogni tendenza; adottano con attenzione solo quelle strategie digitali che si allineano ai propri valori e obiettivi.


Finanza e formazione al passo coi tempi

L’accesso al capitale e alle competenze è stato storicamente un ostacolo all’innovazione per molte piccole imprese italiane. Fortunatamente, i sistemi di supporto si stanno espandendo. Fondi di sviluppo regionali, sovvenzioni nazionali e programmi sostenuti dall’UE offrono ora incentivi finanziari per la trasformazione digitale e progetti sostenibili.

Parallelamente, le risorse formative stanno diventando più accessibili. Camere di commercio, università e associazioni di categoria organizzano workshop, programmi di mentorship e bootcamp digitali pensati per le esigenze delle piccole imprese. Queste iniziative stanno fornendo agli imprenditori gli strumenti per operare cambiamenti strategici senza rinunciare alla propria identità.

Il risultato è un aumento della fiducia. Sempre più aziende sono disposte a investire in nuove competenze, testare idee innovative e posizionarsi per una resilienza a lungo termine.

Uno sguardo al futuro

Il futuro delle imprese italiane sarà modellato da chi saprà evolversi restando fedele a ciò che fa meglio. L’innovazione non è nemica della tradizione, è il suo alleato più forte, se gestita con attenzione e chiarezza.

Dai produttori locali che adottano soluzioni intelligenti per il packaging agli hotel di charme che ottimizzano le operazioni grazie all’automazione, il cammino futuro è quello di una modernizzazione intenzionale. Le imprese che in passato si affidavano al passaparola e al traffico fisico oggi stanno padroneggiando la narrazione digitale, la comunicazione mirata e le strategie di vendita multicanale.

Questo cambiamento non cancella lo spirito imprenditoriale italiano. Lo affina rendendolo più flessibile, più inclusivo e meglio preparato ad affrontare le sfide e le opportunità future.


Considerazioni finali

Il panorama imprenditoriale italiano sta vivendo un’evoluzione profonda, non attraverso la rottura, ma attraverso l’adattamento. Le aziende che stanno guidando questo cambiamento non sono le più grandi o le più rumorose sono le più ricettive e lungimiranti.

Fondendo innovazione e autenticità, capacità digitali e artigianato, orgoglio locale e visione globale, le imprese italiane stanno costruendo un futuro più sostenibile, agile e prospero. Sono aziende che hanno capito che il successo, oggi, dipende da molto più che la tradizione dipende dalla visione.




Banco Marchigiano. L’Assemblea dei Soci approva l’utile di 12,5 milioni di euro e premia i giovani meritevoli

Nel corso dell’Assemblea dei Soci, il Banco Marchigiano ha celebrato i risultati dell’esercizio 2024, confermando ancora una volta la solidità dell’istituto e il suo profondo legame con il territorio. Un momento particolarmente significativo è stato dedicato alla premiazione di 25 studenti che si sono distinti per l’eccellente rendimento scolastico nell’anno 2023-2024, ai quali è stata assegnata la borsa di studio “Arnaldo Pistilli”.

Il riconoscimento, che sarà consegnato ufficialmente durante la convention aziendale del prossimo 6 giugno, rientra nel più ampio impegno della Banca per valorizzare il merito, promuovere la cultura del lavoro e investire nelle nuove generazioni.


L’Assemblea ha confermato gli eccezionali risultati del 2024 con il migliore utile netto della storia della Banca, pari a 12,5 milioni di euro, in crescita del 53,3% rispetto al 2023, a testimonianza dell’efficacia della strategia gestionale adottata. Un bilancio particolarmente rilevante, che consente non solo di rafforzare il patrimonio dell’Istituto, ma anche di consolidarne la vocazione mutualistica e locale.


In questa direzione, il Banco Marchigiano ha destinato:

  • 626.000 euro a iniziative di beneficenza (socio-sanitarie, culturali, sportive,ecc.) delle 6 provincie in cui opera,
  • 376.113 euro ai fondi mutualistici,
  • 118.749 euro a favore dei soci con la rivalutazione del valore nominale delle azioni,

rafforzando ulteriormente il proprio impegno per la coesione sociale e il sostegno concreto al territorio.


I numeri parlano chiaro: il Banco Marchigiano si conferma una banca sana, solida e affidabile e al servizio delle due regioni in cui opera: Marche e Abruzzo.


Una giornata, quella dell’Assemblea, che ha evidenziato come passione, competenza e dedizione siano i pilastri su cui si costruiscono i successi — sia tra i banchi di scuola che nella gestione responsabile di una banca al servizio della comunità.


Il bilancio 2024

Dati molto positivi su tutti i fronti per il bilancio del Banco Marchigiano.

Redditività, solidità, produttività e controllo del rischio risultato rafforzati, attraverso una gestione attenta e strategica.

Il patrimonio netto ha raggiunto i 101,6 milioni di euro, in aumento del 14% in ragione d’ anno.

Anche il CET 1 ratio, indicatore chiave della solidità di un istituto di credito, si è attestato al 23,1%, ben al di sopra dei limiti previsti dalla normativa di vigilanza e al di sopra della media nazionale. Questo significa maggiore sicurezza per soci e clienti, a seguito di una gestione sempre più solida dei rischi di credito, mercato, liquidità e operativi.

Sul fronte della raccolta, il Banco Marchigiano ha toccato 1 miliardo e 524 milioni di euro, con una crescita del 9,5% rispetto al 2023. Un risultato trainato sia dalla raccolta diretta (+6,8%) sia da quella gestita (+14,9%). Parallelamente, la banca ha aumentato del 4,8% i finanziamenti a imprese, artigiani e famiglie, conseguendo 559 milioni di euro di finanziamenti netti.

Altro punto di forza della banca è la qualità del credito: i crediti deteriorati si mantengono su livelli minimi (circa il 3% del totale crediti – NPL ratio lordo), con un livello di copertura che sfiora l’80%; pertanto al netto degli accantonamenti i crediti anomali sono pari allo 0,7% degli impieghi netti (NPL ratio netto).




Giovedì 22 maggio l’inaugurazione del restauro dei giardini storici di Villa Caprile

Giovedì 22 maggio, alle ore 17, è in programma l’inaugurazione del restauro dei giardini storici di Villa Caprile, realizzati dalla Provincia con fondi Pnrr. E’ prevista una visita guidata ai giardini storici, con l’introduzione del dirigente provinciale dell’Edilizia scolastica Maurizio Bartoli e i contributi dello staff di progettazione della Provincia. Quindi, alle ore 18.30, nel salone nobile della Villa, si terrà la presentazione del volume «Villa Caprile a Pesaro. Da dimora signorile a scuola agraria» a cura di Franco Panzini, architetto e storico del paesaggio, che interverrà insieme alla storica dell’arte Marilena Luzietti con i saluti istituzionali del presidente della Provincia Giuseppe Paolini




Marche Teatro, i soci approvano i bilanci consuntivo 2024 e preventivo 2025. Ripianato il deficit. Tra i progetti il rinnovo della collaborazione con Inteatro

Si è svolta l’Assemblea dei Soci di Marche Teatro Scarl per l’approvazione del bilancio consuntivo 2024 e bilancio preventivo 2025 dell’Ente.


Presenti in assemblea per il Comune di Ancona, il Sindaco Daniele Silvetti, Carlo D’Ascanio Commissario per la Fondazione Le Città del Teatro, Cristiano Lassandari per Associazione Inteatro, il Consiglio d’Amministrazione di Marche Teatro al completo con il Presidente Valerio Vico, il Vice presidente Andrea Speciale, i Consiglieri: Marta Paraventi, Francesco De Benedetto, Cristiano Lassandari, il Revisore dei Conti Pietro Giuliarelli, il Direttore Giuseppe Dipasquale.


Il bilancio consuntivo 2024, approvato all’unanimità, si è chiuso positivamente portando così il patrimonio netto a 108.000,00 euro.


Approvato anche il bilancio preventivo 2025.


Un breve resoconto dell’attività svolta è stato fatto in sede di Assemblea dal Presidente di Marche Teatro Valerio Vico a venti mesi dall’insediamento dell’attuale Consiglio d’Amministrazione.


“Marche Teatro” – ha detto Vico – “ha realizzato una grande trasformazione portando i teatri gestiti, le Muse, lo Sperimentale e il Teatrino del Piano, verso una maggiore inclusività per la cittadinanza con offerte, servizi ed eventi alla portata di tutti ed anche una migliore visibilità a livello nazionale. Questo attraverso azioni mirate che vanno dalla nomina, dopo una accurata selezione di alto livello, un direttore con altissime competenze e regista di chiara fama quale è Giuseppe Dipasquale. Proprio lo scorso 7 aprile davanti una platea di circa trecento presenze tra giornalisti e spettatori alla presenza del Sindaco Daniele Silvetti ed Assessori comunali e regionali è stata presentata una stagione di respiro nazionale ed internazionale con illustri attori presenti. Sono stati avviati” – ha continuato il Presidente di MT – “diversi accordi di collaborazione anche attraverso co-produzioni con i principali teatri italiani. Per fare un esempio, qualche settimana fa abbiamo partecipato alla presentazione della sezione Teatro della Biennale di Venezia con cui collaboriamo.


Sono stati definiti accordi importanti con il Comune di Ancona, fermi da oltre dieci anni, migliorando l’inclusività del nostro teatro aprendolo alla cittadinanza e alle tante Associazioni Culturali convenendo prezzi più abbordabili e aumentando le gratuità. È stata avviata una storica collaborazione con la Fondazione Teatro delle Muse per quanto concerne la Stagione Lirica sfruttando al meglio le sinergie e per meglio rappresentare la cultura lirica e musicale nella nostra città. Sono stati messi in campo accordi con Università e Scuole di ogni livello per meglio coinvolgere i giovani nel mondo teatrale e nella cultura in genere. Per la prima volta si è proceduto alla stabilizzazione del personale precario con un organigramma ben preciso prima assente ed ottimizzazione dei costi. Il rilancio del teatro passa anche” – prosegue Vico – “attraverso importanti eventi in collaborazione con l’Associazione Inteatro di Polverigi nostro socio assieme al Comune di Ancona. Infine, cosa più importante, si è determinato e raggiunto il ripianamento del deficit patrimoniale trovato al nostro insediamento e abbiamo portato i bilanci in utile.