Galleria Nazionale delle Marche: per le Giornate Europee del Patrimoniodue visite guidate al Codice Santini
Entrato a far parte delle collezioni della Galleria Nazionale delle Marche di Urbino lo scorso 19 febbraio, il cosiddetto Codice Santini sarà straordinariamente visibile in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio: infatti, sabato 27 settembre, il personale della Galleria accompagnerà i visitatori a due visite tematiche alla Biblioteca Pasquale Rotondi, programmate per le ore 15.30 e per le ore 17; in entrambe i casi è gradita la prenotazione scrivendo un’email all’indirizzo galleria@gallerianazionalemarche.it.
Inoltre, nella serata del 27, la Galleria Nazionale delle Marche prolungherà l’orario fino alle 22,15 (ultimo ingresso ore 21,15); durante queste tre ore in più, l’ingresso al museo costerà un solo euro.
«”Architetture: l’arte di costruire” – dice Luigi Gallo, Direttore della Galleria Nazionale delle Marche – è il tema proposto quest’anno per le Giornate Europee del Patrimonio. Un tema che richiama al concetto del fare, nel senso di raggiungere un obiettivo tramite azioni consapevoli. La stagione rinascimentale urbinate fu caratterizzata da architetti, ingegneri, matematici che trovarono nel fondamento scientifico-matematico e nel sapere tecnologico, una chiave di lettura della bellezza e dell’armonia dell’universo. Il Codice Santini, come le formelle del “fregio dell’arte della Guerra” e le tarsie delle Studiolo, testimoniano questa sintesi che caratterizzò l’Umanesimo Matematico urbinate».
Il gioiello di pergamena
Databile nei primissimi decenni del Cinquecento, il prezioso manoscritto su pergamena, noto come Codice Santini, raccoglie una serie di macchine ingegneristiche e belliche, documentando l’interesse per le discipline matematiche e scientifiche nella Urbino del Rinascimento, durante le dinastie Montefeltro e Della Rovere. L’autore del manoscritto è tuttora sconosciuto, riconoscendovi una personalità prossima a Francesco di Giorgio Martini, fino a Giovan Battista Comandino. Resta comunque un’opera profondamente legata a Urbino, e in particolare a Palazzo Ducale, essendone riconoscibile il chiaro riferimento alle formelle del Fregio dell’Arte della Guerra, recentemente riallestite nelle Soprallogge al piano nobile del palazzo ed essendo testimoniata la sua presenza nella preziosa biblioteca ducale oggi conservata, quasi integralmente, alla Biblioteca Vaticana.
Il volume è altresì citato – come mancante – in un inventario della biblioteca ducale del 1632; per questo motivo, probabilmente, non ha seguito la sorte della maggior parte dei volumi della biblioteca ed è rimasto in città, tramandato da alcune nobili famiglie locali, fino agli ultimi proprietari.
Messo in vendita lo scorso anno, è stato acquistato dallo Stato e destinato alla Galleria Nazionale delle Marche.
La collezione Picca Arte Contemporanea inaugura al Conventino di Monteciccardo
Sabato 11 ottobre al Conventino dei Serviti di Maria a Monteciccardo inaugura la Collezione Picca-Arte Contemporanea . L’evento curato da Elisa Di Domenicantonio e Giuseppe Tomasello, è stato realizzato in collaborazione con Pesaro Musei, Municipio di Monteciccardo, Pro Loco di Monteciccardo. L’appuntamento è fissato per le ore 18.00.
Picca – Arte Contemporanea inaugura al Conventino dei Serviti di Maria di Monteciccardo la propria Collezione, un nucleo espositivo costituito dalle opere donate dagli artisti che, tra il 2021 e il 2025, hanno esposto nello spazio fondato e curato dagli artisti Elisa Di Domenicantonio e Giuseppe Tomasello. Picca -Arte Contemporanea è un progetto artistico nato a Pesaro, in Via Diaz 18, un piccolo spazio di 9 mq. che si trova a pochi passi da Piazza del Popolo. Dal 2021 propone mostre e incontri a cadenza quasi mensile che hanno trasformato lo spazio in un punto di riferimento per appassionati e cittadini, fatto di arte, dialogo e convivialità. Dalle esperienze espositive è nata la Collezione Picca Arte Contemporanea in continuo incremento grazie alle opere donate dagli artisti invitati. Picca Arte inoltre è il nome di un sodalizio creativo tra i due artisti Elisa e Giuseppe, un progetto artistico per il quale collezionare diventa un gesto creativo, ciascuna opera donata non è solo un oggetto, ma un frammento di relazione, di tempo condiviso, di fiducia. Pertanto, la vera opera è la collezione stessa, un autoritratto collettivo, costruito senza commissioni e mercato ma solo con ospitalità, condivisione e sincerità. E’ facile comprendere che Picca non collezioni arte quanto piuttosto momenti. Per questa occasione, Picca Arte ha realizzato un intervento artistico pensato in dialogo con lo spazio e la sua identità, dal titoloEight Light / La stanza di Maria. Ispirandosi agli elementi architettonici della stanza, dominata da una volta decorata con stella a otto punte e fasci irradianti, l’opera si manifesta soltanto al calare del buio: la stella ottagonale e i suoi otto raggi emergono dalla struttura, pervadendo lo spazio di una luce inattesa e trasformandolo in un’esperienza rivelatrice. L’intervento artistico è nato durante l’allestimento della collezione, nel momento in cui i due artisti si sono sdraiati sul pavimento in un momento di relax. Volgendo lo sguardo verso il soffitto, i due artisti, hanno recuperato un frammento mnemonico appartenuto all’infanzia, quando cioè si osservavano le stelline fluorescenti attaccate al soffitto delle camere. E’ proprio in quel frangente essi hanno subito una sorta di trasfigurazione sentendosi proiettati oltre quella stanza, ritrovandosi idealmente sotto una volta stellata. In Eight Light/La stanza di Maria l’antico viene attualizzato: la decorazione della volta, carica di significato simbolico, è divenuta traccia mutevole che vive di un dualismo naturale: presenza silente alla luce, rivelazione luminosa al buio. La scelta della fluorescenza enfatizza proprio questo dialogo tra visibile e invisibile. Nelle ore diurne, la decorazione sembra assorbita dalla volta mentre in quelle notturne, la geometria si accende e, guidando lo sguardo verso l’alto, restituisce centralità alla struttura architettonica. Gli otto fasci irradiati dalla stella generano una percezione dinamica dello spazio, come se l’architettura stessa respirasse luce. Nella tradizione occidentale, la stella a otto punte è associata a Venere, visibile come prima luce del mattino e ultima della notte, evocando così la natura dell’opera: un segno che appare e scompare, oscillando tra visibile e invisibile. Allo stesso tempo, questo simbolo è profondamente legato all’iconografia classica usata per rappresentare Maria, la stella a otto punte è infatti parte della simbologia che l’accompagna. Pare che la stanza fosse originariamente dedicata al culto mariano, il che rafforza il legame tra luogo, intervento artistico e sacralità. Da questa doppia valenza simbolica nasce il titolo dell’opera: Eight Light / La stanza di Maria, sintesi visiva e concettuale di un segno che abita il confine tra luce e tenebre, tra materia e spirito. Si tratta di un’opera che lavora sulla soglia tra memoria e contemporaneità, la volta non viene modificata, ma rivelata: la stella e i suoi fasci irradianti ne esaltano la geometria e ne restituiscono la presenza. L’inaugurazione è in collaborazione con Pesaro Musei, Municipio di Monteciccardo e Pro Loco di Monteciccardo, che per l’occasione offrirà un assaggio di prodotti del territorio. La presentazione della mostra è di Alessandro Giovanardi, accompagnata da un testo di Franco Pozzi. Gli artisti in mostra della collezione sono: Gianluigi Antonelli, Maurizio Battaglia, Giovanni Bianco, Kiril Cholakov, Vittorio D’Augusta,Giuliano Del Sorbo, Giorgio Donini, Massimiliano Fabbri, Alessandro Giampaoli, Federico Guerri, Takako Hirai, Enrico Nanni, Emanuela Palazzi, Franco Pozzi, Sara Principi, Massimo Pulini, Andrea Salvatori, Patrizia Zelano, Abel Zeltman, Collettivo Quarantene, Picca Arte.
Due amici impegnati per l’Italia, Alfonso Casati e Antonio Franchini – Una mostra documentaria alla Biblioteca Comunale di Corinaldo
A Corinaldo si ricorda la figura di Alfonso Casati, qui morto per la liberazione nel 1944.
Due giovani amici, Alfonso Casati e Antonio Franchini, uniti dalla passione per l’arte e dal sogno di un’Italia libera, rivivono oggi attraverso dipinti, fotografie e documenti che raccontano il loro talento e la loro tragica fine durante la Liberazione del 1944.
Venerdì 26 settembre alle ore 18.00 si inaugura la mostra UNA STORIA DI FAMIGLIA. L’esposizione, allestita presso la Biblioteca Comunale di Corinaldo, è patrocinata dal Comune di Corinaldo in collaborazione con i comuni di Arcore (MB) e Scapoli (IS) e con il Museo Internazionale delle Guerre Mondiali di Rocchetta Nuova.
La mostra documentaria riguarda la storia di un’amicizia che lega un conte milanese e un pittore napoletano negli anni della Seconda Guerra mondiale. Alfonso Casati e Antonio Franchini sono al centro della vita intellettuale e culturale delle loro rispettive città, ed hanno una conoscenza in comune fondamentale durante il loro percorso di crescita: Benedetto Croce. Durante la vita di caserma progettano insieme di arruolarsi nel Corpo Italiano di Liberazione, nato in Molise nel marzo del ’44. Dopo un soggiorno a Sorrento, nella villa dei Croce, nel giugno del ’44, i due amici entrano nel Reggimento San Marco, e partecipano alle operazioni di liberazione dai tedeschi sul fronte adriatico.
La speranza di poter impegnarsi per la patria si infrange contro la morte ineluttabile: Antonio Franchini muore a Belvedere Ostrense il 21 luglio del 1944 per un’esplosione provocata dagli occupanti tedeschi; qualche giorno dopo, il 6 agosto, muore anche Alfonso Casati durante un aspro combattimento a fuoco a Corinaldo.
Sono esposte lettere, fotografie, riproduzioni di quadri, documenti di varia natura che ristabiliscono un legame con il territorio liberato e con le famiglie ritrovate dopo i lutti.
Nella giornata inaugurale del 26 settembre, alle 18.00, sarà ospite lo scrittore Antonio Franchini. Curatore editoriale per moltissime firme di bestseller della narrativa italiana, per Mondadori prima e per Giunti-Bompiani poi, autore raffinato, nel suo ultimo libro pluripremiato “Il fuoco che ti porti dentro” Antonio Franchini descrive anche il vincolo indissolubile tra la passione per l’arte dello zio omonimo, mai conosciuto, e i sentimenti che pervadono la propria opera.
La biblioteca si trova nel centro storico di Corinaldo, di fronte alla sede comunale.
Stefania Carvelli è docente di lettere all’Istituto Comprensivo di Corinaldo. Di origine lucana, è laureata in letteratura greca e in archivistica. Ha vissuto molti anni all’estero (Belgio, Paesi Bassi, Polonia) prima di stabilirsi nelle Marche.
UNA STORIA DI FAMIGLIA – Due amici impegnati per l’Italia
Biblioteca Comunale di Corinaldo – Largo XVII settembre 1860- Corinaldo
Ingresso libero
Info tel. 071 7976356
San Terenzio ai Musei
Mercoledì 24 settembre, per la festa del patrono della città, musei e mostre aperti per un viaggio nel patrimonio culturale cittadino tra arte, storia, contemporaneo e Rossini. E giovedì 25, il tour alla scoperta di Rocca Costanza (sede di partenza), Palazzo Ducale, sinagoga e chiesa del Nome di Dio
Mercoledì 24 settembre si festeggia San Terenzio patrono di Pesaro. In centro sono tante le ‘tracce’ del santo che fu il primo vescovo della città dove morì il 24 settembre 247. Iconografie di Terenzio si trovano ai Musei Civici di Palazzo Mosca, al Museo Diocesano, in Cattedrale, nella chiesa di sant’Agostino e al Santuario della Madonna delle Grazie. In particolare ai Musei Civici, è la sala Bellini ad ospitare ‘versioni’ diverse di questa figura: nella Pala dell’Incoronazione della Vergine, Terenzio compare alla base del pilastro destro; è poi presente nella tavola di Giovanni Antonio Bellinzoni da Pesaro che costituiva il coperchio del sarcofago del santo, in questo caso non più vestito da guerriero ma giovane in ricche vesti con un libro e la palma del martirio; è poi raffigurato nell’affresco che ritrae i santi Germano e Decenzio accanto a Terenzio.
E allora porte aperte ai Musei Civici di Palazzo Mosca – con le magnifiche raccolte di ceramica, dipinti e arti decorative su cui svetta l’Incoronazione della Vergine di Giovanni Bellini – e a Casa Rossini dove respirare l’atmosfera speciale della casa natale del compositore; entrambi sono visitabili con orario 10-13, 14-19. Ingresso con Card Pesaro Musei o con biglietto singolo, gratuito fino a 18 anni, per gli studenti del Conservatorio Rossini e i possessori della Carta Famiglia del Comune di Pesaro, info 0721 387541.
Per San Terenzio al Museo Nazionale Rossini ingresso gratuito per i residenti di Pesaro e comuni limitrofi. Per chi è pronto a fare un viaggio a 360° nella vita e nelle opere di un genio assoluto della musica, ecco l’orario: 10-13/15-18; info Sistema Museo 0721 1922156 www.museonazionalerossini.it.
Chi invece è curioso di conoscere la storia della città dal punto di vista della sua marineria, potrà varcare le soglie del Museo della Marineria Washington Patrignani aperto il mattino dalle 9.30 alle 12.30, ingresso con card Pesaro Musei, tel 0721 35588.
Per la festa del patrono aperti al pubblico con ingresso gratuito il Museo Diocesano e la chiesa del Nome di Dio – sintesi perfetta tra architettura e scenografia – con orario 10-13/16-19. All’interno del museo dell’Arcidiocesi di Pesaro, i visitatori potranno scoprire alcune testimonianze archeologiche, storiche e artistiche, collegate a San Terenzio come l’urna ottocentesca che conserva le antiche vesti del santo. Rimosse e sostituite nel corso della ricognizione canonica del 1818 sotto il vescovo Andrea Mastai Ferretti, furono successivamente donate al patrizio pesarese Luigi Vatielli che fece realizzare la teca in legno di noce con decorazioni in lamina d’argento.
Per chi coltiva la passione per i motori, tra i luoghi del ‘pacchetto San Terenzio’ anche il Museo Officine Benelli ospitato nella sede storica della fabbrica motociclistica Benelli, celebre marchio che ha fatto grande la storia di Pesaro: esposte in modo permanente 150 motociclette Benelli e MotoBi cui si aggiungono le 70 della Collezione ASI Morbidelli. Orario 16-19 ingresso a pagamento, ridotto con card Pesaro Musei.
Nel cuore del Parco San Bartolo, mercoledì 24 settembre tappa a Villa Imperiale – esempio perfetto di armonia architettura/paesaggio – per le visite guidate nel pomeriggio a cura di Isairon; prenotazione obbligatoria, costo € 15, info e prenotazioni 338 2629372 info@isairon.it; Centro IAT Pesaro 0721 69341 iat.pesaro@regione.marche.it
Nel giorno di San Terenzio, ampia scelta anche per le mostre. Doppia proposta a Palazzo Mosca: nella nuova ala dei Musei Civici, Nino caffe’ – Tra naturalismo e satira a cura di Mariastella Margozzi: a cinquant’anni dalla morte, l’esposizione celebra ‘il pittore dei pretini per una rilettura critica di uno dei protagonisti della migliore pittura italiana del XX secolo. Nella falegnameria recuperata, Alberto Barbadoro – Senza rumore a cura di Elena Gramaccioni, un evento che –a dieci anni dalla scomparsa – fa luce sulla figura eclettica di un artista a tutto tondo che si è misurato con la pittura, la scultura, la fotografia e la grafica; ingresso con card Pesaro Musei o con biglietto singolo, gratuito fino a 18 anni, studenti del Conservatorio Rossini e possessori Carta Famiglia del Comune di Pesaro, info 0721 387541. A Casa Rossini, Saletta Osmilde Gabucci e Museo Nazionale Rossini, ‘Il Viaggio a Reims: 1825-2025’ la consueta esposizione a cura della Fondazione Rossini, quest’anno è dedicata al bicentenario di un’opera particolarmente importante per la Fondazione Rossini e per il ROF, andata in scena per la prima volta al Théâtre-Italien di Parigi nel 1825 per l’incoronazione di Carlo X a re di Francia. Alla Galleria Rossini, dalle 17.30 alle 19.30 si visita ‘Contrasti architettonici tra antico e moderno’ la mostra con gli scatti dei soci del Foto Club Pesaro che ritraggono ilpatrimonio architettonico cittadino con sguardo attento e sensibile; ingresso gratuito, info 0721 387541. Al Museo della Marineria, l’esposizione fotografica ‘Il micromondo della sabbia’ che documenta lo straordinario universo sommerso che vive nei sedimenti marini.
Giovedì 25 settembre alle 16, ultima data estiva per il Tour del giovedì a cura delle Guide Abilitate Federagit che include Rocca Costanza (sede di partenza), Palazzo Ducale, sinagoga e chiesa del Nome di Dio; min 8 partecipanti, durata 2 ore e 30; costo comprensivo di ingressi nei luoghi euro 15,00 (ridotto 12 per possessori Card Pesaro Musei), gratuito fino a 10 anni. La prenotazione obbligatoria va inviata entro 48 ore prima della visita, con nominativo e recapito dei richiedenti e totale partecipanti, indicando nomi e date di nascita dei partecipanti (contenuti richiesti dalla Prefettura di Pesaro Urbino che ha sede a Palazzo Ducale). info e prenotazioni 338 2629372 info@isairon.it. Rocca Costanza e Palazzo Ducale sono visitabili grazie alla disponibilità dell’Agenzia del Demanio e della Prefettura di Pesaro e Urbino.
Maria Grazia Focanti ha aderito alla Giornata del Contemporaneo, la grande manifestazione annuale promossa da AMACI
Sabato 4 ottobre 2025 si celebra la ventunesima edizione della Giornata del Contemporaneo, la grande manifestazione annuale promossa da AMACI – Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani– che dal 2005 porta l’arte contemporanea al grande pubblico. Con il sostegno della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e in collaborazione con la Direzione Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Giunta alla ventunesima edizione, la Giornata del Contemporaneo, come sempre coinvolgerà musei, fondazioni, istituzioni pubbliche e private, gallerie, studi e spazi d’artista su tutto il territorio nazionale. Il tema conduttore dell’edizione 2025 è quello della formazione, intesa come processo ampio e plurale che attraversa educazione, ricerca, scambio di esperienze e saperi e, per l’edizione 2025, anche l’artista Maria Grazia Focanti ha aderito al progetto.
Maria Grazia Focanti si è laureata in Sociologia ad Urbino presso l’Università degli studi “Carlo Bo” e, in seguito, ha frequentato un corso di Pittura presso l’Accademia Belle Arti di Macerata. Ha partecipato a molteplici mostre collettive e personali in varie città italiane, contribuendo anche, su invito, all’ illustrazione di diverse pubblicazioni. Alcune delle sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private.
In questi ultimi anni, l’artista si è dedicata all’approfondimento di alcune tecniche pittoriche quali: la pittura materica, la video-arte, la performance, la tecnica dell’acquerello e l’acrilico. Il suo tratto distintivo e’ rappresentato da figure femminili appena accennate, forme eteree fluttuanti nello spazio, profili umani, sospesi nel cielo tra le nuvole o immersi in paesaggi ricchi di cromie, che danno luce allo spazio circostante, in un contesto informe e sfocato.
Focanti, in questo periodo, è presente con alcune opere a:
alla XVI edizione della Biennale di Grafica ed ex libris a cura di Pio Barolo, – Casale Monferrato dal 13 settembre al 5 ottobre
alla mostra d’arte contemporanea “Racconti di viaggio. cammini creativi, le esplorazioni e il tempo del pellegrinaggio” a cura di Silvia Bottaro, Sala Nassiria presso la Provincia di Savona dal 4 ottobre al 11 ottobre
alla mostra collettiva“La spiritualità nell’arte” a cura del critico d’arte, scrittore Mauro Carrera presso la sede della Fondazione Scuola di Arti e Mestieri F.Bertazzoni di Suzzara (Mn), nell’ambito della 25ma rassegna “arte in arti e mestieri”. dal 5 settembre al 12 ottobre
mostra collettiva “Nacque a mondo un sole”a cura di Anna Donati –Associazione Arte in collaborazione del prof. Stefano Papetti e storico dell’arte a “Civitanova Alta (An) dal 11 ottobre Per chi lo desidera, nella giornata di SABATO 4 OTTOBRE a Monsano, dalle 17 alle 19, sara’ possibile visitare l’atelier della Pittrice Maria Grazia Focanti e saranno disponibili i recenti lavori dell’artista.
Dal 28 settembre 2025 al 1° febbraio 2026 i Musei di Fermo presentano a Palazzo dei Priori la mostra Sorelle Arti
Dal 28 settembre 2025 al 1° febbraio 2026 i Musei di Fermo presentano a Palazzo dei Priori la mostra Sorelle Arti. Pittura scultura architettura dall’Accademia di San Luca, a cura di Laura Bertolaccini, Carolina Brook ed Elisa Camboni. L’inaugurazione si terrà sabato 27 settembre 2025, alle ore 18.
L’appuntamento è presso la Chiesa di San Domenico, seguirà la visita alla sede di mostra con le curatrici.
La mostra ripercorre la lunga e illustre storia dell’Accademia Nazionale di San Luca, dalle sue origini nel 1593 fino al Novecento, attraverso una selezione di opere emblematiche di pittura, scultura e architettura. Un itinerario affascinante che attraversa oltre quattro secoli di storia dell’arte, restituendo la complessità e la ricchezza di un’istituzione che ha avuto un ruolo centrale nel plasmare il gusto, la formazione e il pensiero artistico in Italia e in Europa.
Il percorsoespositivo, concepito come un viaggio visivo attraverso le epoche, mette in dialogo capolavori di celebri artisti con opere meno note ma altrettanto significative, offrendo così uno sguardo ampio e articolato sull’evoluzione dell’Accademia e sul suo profondo legame con la città di Roma.
A emergere non è solo il valore artistico delle opere, ma anche l’impatto che l’istituzione ha avuto sulle generazioni di artisti che vi si sono formati o che vi hanno trovato un punto di riferimento ideale. In alcuni casi, soprattutto per gli stranieri, il riconoscimento ottenuto dall’Accademia ha rappresentato un prestigioso titolo al ritorno in patria, contribuendo così alla costruzione di un’identità culturale europea condivisa.
A Jesi Similitudini Festival. Il 4 e 5 ottobre, mostre, performance, installazioni, presentazioni di libri, concerti e talk. Tra gli ospiti Sigfrido Ranucci e la band Casa del Vento
Resistente come la poesia,a Jesi, il 4 e 5 ottobre, torna Similitudini Festival. E lo fa con un tema che pare quanto mai necessario e calato in questo tempo: poesia che resiste agli anni, che attraversa i secoli e che si fa portatrice di messaggi di pace, giustizia e libertà, che scuote gli animi contro l’indifferenza. Un tema che fa da contraltare a Fragile come la poesia, indagato durante il prefestival Aspettando Similitudini.
Un programma vario e denso, come ogni anno, tra talk, concerti, mostre ed installazioni, per questa due giorni diffusa, tra la Biblioteca Planettianadi Jesi ed altri luoghi della città, dedicata alla poesia in dialogo con le altre arti, con l’obiettivo di renderla accessibile a tutti. Un’idea nata dall’associazione Liberi Pensieri di Trecastelli, e sostenuta dal Comune di Jesi e dalla Biblioteca Planettiana.
Ospiti d’eccezione, il giornalista e autore televisivo Sigfrido Ranucci, conduttore della trasmissione Report di RaiTre. Un giornalista coraggioso e indipendente, da anni in prima linea per la difesa della libertà dell’informazione, racconterà sé stesso e il suo lavoro presentando il suo ultimo libro La Scelta. E poi, il gruppo toscano Casa del Vento, storica realtà musicale e culturale, tra le più attive e sensibili circa i temi della memoria e della giustizia sociale.
IL PROGRAMMA DETTAGLIATO DEL FESTIVAL
La manifestazione si inaugurerà sabato 4 ottobre, alle 16:30,con il vernissage della personale di Elena Giustozzi,La forma dell’acqua. Osservazioni ai margini dello sguardo. L’artista marchigiana abiterà gli spazi della Pinacoteca a Palazzo Pianetti, creando linee di connessione possibili tra le arti visive, la propria produzione e poetica riconoscibile e la poesia. Tutti questi elementi saranno tenuti assieme dal fil rouge della resistenza, intesa nella sua ampia accezione filosofica, storica e politica. La mostra è a cura di Alice De Vecchi e sarà poi visitabile fino al 2 novembre negli orari di apertura dei Musei Civici.
Sigfrido Ranucci
Alle 18:00, alla Sala Maggiore della Biblioteca Planettiana, la presentazione del libroLa Scelta di Sigfrido Ranucci, uno di quegli uomini che coincidono in modo assoluto con il lavoro che si sono scelti. Insieme alla sua équipe di Report ogni giorno si dedica a vagliare informazioni, collegare eventi, ascoltare voci per decidere come raccontare le notizie che qualcuno vorrebbe rimanessero sotto silenzio. Per la prima volta Ranucci illustra il cammino che lo ha condotto sin qui; lo fa scegliendo alcune inchieste fondamentali di cui svela i retroscena, ma anche evocando figure che hanno forgiato in lui la capacità di portare fino in fondo ogni scelta. Perché fare giornalismo sul campo significa prendere decisioni che cambiano per sempre il corso delle cose, in senso intimo e collettivo. Da queste pagine emerge l’autoritratto coraggioso di un uomo che, nonostante la pressione costante della realtà nei suoi aspetti più duri, non cede al cinismo, non smette di chiedersi e di chiederci: “Qual è la scelta giusta?”. (Prenotazione obbligatoria info.similitudini@gmail.com, 0731538387).
La casa del Vento
Si prosegue alle 21:00 con Il suono della resistenza, talk e concerto de La casa del Vento alla Sala Maggiore della Biblioteca Planettiana. Band toscana che vanta oltre trent’anni di carriera musicale e culturale, sempre sensibile ai temi della memoria e della giustizia sociale. Innumerevoli le loro collaborazioni con tantissimi artisti, su tutte quella nata nel 2009 con la Sacerdotessa del rock, Patti Smith, che li ha voluti spesso al proprio fianco su alcuni prestigiosi palchi e a lavorare insieme in due brani – Seneca e Costantine’s Dreams – presenti nel suo ultimo album Banga. Nove album, 2 live, 1 antologia, 1 ep, 3 progetti speciali, formano il percorso discografico di uno tra i gruppi più coerenti e longevi della scena alternativa che ha scritto alcuni tra i brani più amati della della musica Folk italiana come Notte di San Severo, Carne da cannone, A las barricadas, Novecento. È appena uscito il nuovo singoloRibelli per un ideale per New Model Label. Formazione: Luca Lanzi: Voce, Chitarra Acustica, Sauro Lanzi: Fisarmonica, Flauti, Tromba, Piano, Jacopo Ciani: Violino, Massimiliano Gregorio: Basso, Fabrizio Morganti: Batteria. (Prenotazione obbligatoria info.similitudini@gmail.com, 0731538387).
Domenica 5 ottobre si riparte alle 17:00, con Lettere dei condannati a morte della Resistenza, lettura ad alta voce nel Cortile della Biblioteca, piazza della Repubblica e corso G. Matteotti. Un’iniziativa promossa in collaborazione con L’Istituto Superiore Cuppari Salvati di Jesi, che vedrà la partecipazione di due classi quinte che in tre punti della città leggeranno alcune lettere dei condannati a morte della Resistenza, con l’intento di sensibilizzare i ragazzi al tema della Resistenza dando corpo e anima alle tante persone che hanno combattuto, talvolta fino alla morte, per liberare l’Italia dall’invasione nazi-fascista.
Con Similitudini torna anche il teatro in loop, una delle cifre stilistiche del Festival, con Estrema come la poesia Vol. 3, alla Sala dei Globi della Biblioteca Planettiana. Questa volta l’attore Paolo Mazzanti porta in scena la vicenda poetica e umana del poeta e combattente nella Resistenza Franco Matacotta, per provare a raccontare un intellettuale che prese posizioni ferme sulla Resistenza vivendo anche in prima persona la lotta partigiana. Performance per otto spettatori, ore 18:00, 18:30, 19:00, 19:30, 20:00, 20:30. (Prenotazione obbligatoria info.similitudini@gmail.com, 0731538387).
Ormai indissolubilmente legata a Similitudini, di cui è testimonianza, ma anche laboratorio di idee e di riflessione sui temi che attraversano la manifestazione, COME, la rivista ufficiale del Festival. Il nuovo numero saràpresentato al pubblico domenica 5 ottobre alle 19:00 alla Biblioteca Planettiana. A firmare i contenuti, tra gli altri i direttori artistici del Festival, Alessandro Moscatelli,autore anche di un’interista a Stefano Cisco Bellotti dei Modena City Ramblers, e Nicoletta Carnevali; Nicia Pagnani, presidente del Comitato provinciale di Ancona dell’ANPI, Roberto Mancini, docente e filosofo.
Sempre alle 19:00, nel Cortile della Biblioteca, verrà inaugurata l’installazione, Eterna Come, in collaborazione con SenaMarmi di Senigallia, un’azienda che negli anni ha dimostrato una particolare attenzione anche agli aspetti culturali e al territorio, attraverso una serie di mostre organizzate e promosse. L’opera che viene presentata a Jesi si propone di valorizzare il testo poetico attraverso l’abbinamento ad un materiale prezioso come il marmo.
Alle 21:00, di domenica 5 ottobre, alla Sala Maggiore della Biblioteca Planettiana, l’evento conclusivo di questa nona edizione diSimilitudini Festival, Parlami di Gaza, una mostra itinerante che racconta la Palestina di ieri, oggi e domani, attraverso la voce dei palestinesi in diaspora e non, grazie alle letture di Mervat Alramli, sceneggiatrice e scenografa palestinese nata a Gaza, in Italia dal 2002, i suoni di Mohammed Abu Senjer, musicista palestinese sopravvissuto all’ultimo genocidio di Gaza, in Italia dal 2024 e le fotografie di Ahmad Jarboa, infermiere e fotografo palestinese, sopravvissuto all’ultimo genocidio di Gaza, dove si trova ancora.
Tutti gli eventi del Festival sono a ingresso libero.
ArmoniCittà, la stagione del Teatro Tullio Giacconi di Chiaravalle. Si parte l’11 ottobre con la mostra “Chi è di scena” di Scorcelletti
ArmoniCittà è il titolo della nuova stagione del Teatro Comunale Tullio Giacconi di Chiaravalle, proposta dalla storica collaborazione fra Comune e AMAT con il sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Marche. Cinque titoli scelti fra spettacoli di tensione etica e sociale, atmosfere natalizie, classici senza tempo e protagonisti della scena contemporanea.
“L’armonia – spiega Francesco Favi, assessore alla cultura di Chiaravalle – non è la negazione della disarmonia, bensì il difficile ma non impossibile accordo di elementi che in partenza sono tutt’altro che equilibrati. È quanto accade ad esempio in una prova d’orchestra: per Federico Fellini si trattava di un’immagine emblematica della vita in una società, dove ogni strumento da una parte manteneva la propria identità, dall’altra andava a formare un discorso armonioso con gli altri. Una potente metafora della politica, ovvero l’arte – imperfetta e perfettibile al tempo stesso – di coltivare il presente e di immaginare il futuro operando una sintesi tra posizioni divergenti. È con questo spirito che nella stagione ArmoniCittà si intrecciano comicità e dramma, memoria e futuro, parole, musica e immagini: un mosaico di sensibilità e linguaggi che fanno da specchio della nostra vita”.
In anteprima di stagione l’evento speciale Chi è di scena,mostra del fotografo italo-francese Emanuele Scorcelletti in programma alle Salette Giacconi dall’11 al 26 ottobre, dedicata al mondo dello spettacolo e promossa dal Comune in collaborazione con il Circolo Fotografico AVIS di Chiaravalle e con i Musei Civici del Comune di Jesi. Il vernissage, previsto alle ore 19 dell’11 ottobre, sarà preceduto alle ore 18 da un talk dell’artista con il critico Massimo Raffaeli presso il Teatro.
Ad aprire il cartellone teatrale vero e proprio giovedì 16 ottobre è Chiara Francini con Alessandro Federico in Coppia aperta quasi spalancata di Dario Fo e Franca Rame con la regia di Alessandro Tedeschi. Spettacolo fra i più popolari degli anni Ottanta, racconta di una coppia di coniugi figli del Sessantotto e della mutata coscienza del nostro Paese, ironizzando su una certa psicologia maschile, insofferente al concetto di monogamia ma tradizionalmente gelosa.
Campo Teatrale/Eco Di Fondo è la giovane compagnia che sabato 29 novembre presenterà Piccole apocalissi,una drammaturgia di Fabio Banfo, Giulia Viana e Giacomo Ferraù (che firma anche la regia), selezionata nell’edizione 2023/24 di “Next”. Nel 1977 è stato mandato nello spazio un disco con musiche, immagini e suoni che illustrassero le potenzialità della nostra specie a eventuali alieni che lo avessero eventualmente trovato. Nel 2013 la sonda con il disco è uscita dal sistema solare e ora viaggia nello spazio interstellare. Questo spettacolo racconta di quanto sia difficile scegliere cosa raccontare per dire chi siamo.
L’appuntamento natalizio con il gospel è sabato 27 dicembre, in collaborazione con San Severino Blues. Protagonisti James Patterson Gospel Singers che, forti di sei singoli di successo e di tre nomination ai Grammy Awards, portano in scena con energia e passione unospaccato della straordinaria tradizione del più autentico canto religioso afroamericano.
Domenica 11 gennaioAndrea Pennacchi, uno degli attori ‘impegnati’ più amati dal pubblico, presenta Alieni in laguna, spettacolo che esplora l’impatto delle specie aliene sulla biodiversità, il ruolo dei cambiamenti climatici e dell’intervento umano. La narrazione di Pennacchi oscilla tra comicità e dramma, tra passato nostalgico e presente crudamente in trasformazione.
Chiude la stagione sabato 7 marzoPaolo Briguglia con Un amore, adattamento del romanzo di Dino Buzzati diretto da Alessandra Pizzi: il monologo ritrae perfettamente un rapporto morboso ed equivoco, dove l’ossessione viene confusa con l’amore. Come tristemente accade troppo spesso anche oggi.
Abbonamenti in vendita presso la biglietteria del Teatro Giacconi (tel. 071/7451020) il 7 e 8 ottobre (17.30-20.00) per i rinnovi, il 9 (17.30-20.00) e 10 ottobre (10.00-12.30) per i nuovi. Platea e palchi centrali: 98 euro con ridotto a 80 euro; palchi laterali 90 euro con ridotto a 72 euro.
Biglietti per i singoli spettacoli: platea e palchi centrali 22 euro, palchi laterali 20 euro, con riduzioni rispettivamente a 18 e 16 euro. Costo speciale per studenti (under 19): 10 euro. Prevendita presso la biglietteria del Teatro l’11 ottobre (17.00-20.00), poi ogni martedì (17.30-20.00) e venerdì (10.00-12.30), il giorno precedente ogni spettacolo (17.30-19.30) e il giorno di spettacolo (18.00-21.00, tranne per Alieni in laguna: 15.30-17.30).
I biglietti potranno essere acquistati anche nei punti vendita del circuito AMAT/VivaTicket e online su vivaticket.com (con aggravio del costo in favore del gestore del servizio). Mostra e talk Chi è di scena sono a ingresso gratuito.
Le riduzioni su abbonamenti e biglietti sono riservate a under 25, over 65, convenzionati vari, membri di associazioni di Chiaravalle, iscritti al laboratorio teatrale CoMeTe.
Informazioni: AMAT (tel. 071/2072439), Ufficio Cultura Comune di Chiaravalle (tel. 071/9499266).
Inizio ore 21 tranne per Alieni in laguna (ore 17.30).
“Nel silenzio delle forme. L’opera d’arte, tra installazione artistica e rappresentazione fotografica” la presentazione il 26 settembre al Terminal Dondero di Fermo
La scultura di Ciro Maddaluno e le fotografie di Mario Dondero dialogano nel segno del paesaggio. L’occasione viene dalla concessione in comodato gratuito al Comune di Fermo dell’opera “Paesaggio” dell’artista (1944-2015) da parte del figlio Domenico Maddaluno. La scultura è stata installata al Terminal Dondero, affiancata dagli scatti del famoso fotografo (1928-2015) che documentano il lavoro di allestimento.
La presentazione “Nel silenzio delle forme. L’opera d’arte, tra installazione artistica e rappresentazione fotografica” si terrà venerdì 26 settembre, alle ore 18:00, al Terminal Dondero, via E. Tomassini, Fermo.
Tornano così a dialogare i lavori di due personalità artistiche non fermane (uno napoletano, l’altro milanese, attivo in tutto il mondo e soprattutto in Francia) ma al territorio di Fermo fortissimamente legate: Maddaluno fu preside del Liceo Artistico di Porto San Giorgio, Dondero trascorse nella città marchigiana moltissimi anni e vi è sepolto.
“L’idea di base di questa iniziativa è di rimettere le opere di mio padre nei luoghi dove ha lavorato e lasciato segni – spiega Domenico Maddaluno -. Sono partito dal Liceo Artistico di Porto San Giorgio, di cui è stato preside per oltre 30 anni e che era anche il suo laboratorio, dove ora c’è un’aula a lui dedicata. A 10 anni dalla sua scomparsa ho pensato a questa donazione, fornendo anche il materiale fotografico lasciato da Mario Dondero a mio padre, che testimonia il rapporto di amicizia e di stima fra due artisti uniti nel descrivere un paesaggio storico, come suggerisce la selva dei segnavento che svettano dalle basi di ceramica (case e chiese) e nel contempo un paesaggio interiore.
L’opera ‘Paesaggio’, data in comodato d’uso al Comune di Fermo che ringrazio per la sensibilità con cui ha accolto il mio progetto, riprende quindi ora il suo percorso al Terminal Dondero, in un effetto specchio che a mio avviso rappresenta un momento unico di meta-arte”. ‘Paesaggio’, del 1990, fu inizialmente collocata a Palazzo Monti, sede del Liceo Artistico a Fermo. “Sul finire degli anni Novanta – ricorda Domenico Maddaluno – Mario, che poche volte aveva fotografato opere d’arte, si era interessato al lavoro che mio padre stava allestendo a Palazzo Monti. Lo aveva raggiunto lì e con la Leica che portava sempre con sé aveva cominciato a scattare foto. Mio padre raccontava che si era divertito come un bambino, stendendosi anche a terra per trovare l’angolazione giusta. Penso che tra di loro si sia creata un’alchimia scaturita dalla discussione sull’opera, che ha suscitato in Mario il desiderio di ‘storicizzare’ il momento”. Elisa, figlia di Dondero, parla di “un incontro che doveva accadere”, tra “due padri” che erano anche “artisti di spicco”.
EDRA50, grande partecipazione al racconto dei 50 anni di EDRA Costruzioni tra cantieri, cultura e resilienza cooperativa
Conclusi con grande successo gli eventi per il suo 50º anniversario, EDRA Costruzioni archivia le celebrazioni e si proietta con decisione verso il futuro. Il duplice appuntamento del 19 e 20 settembre ha saputo unire il mondo cooperativo e quello culturale, riflettendo la nuova visione strategica dell’impresa senigalliese, forte di un radicale rinnovamento della sua classe dirigente.
Il successo e il profondo legame con il territorio, celebrati venerdì 19 settembre al PerBacco Countryhouse con oltre 250 ospiti, poggiano su mezzo secolo di realizzazioni che hanno segnato il paesaggio e la vita della comunità. Dalle grandi infrastrutture agli interventi di recupero su gioielli storici, fino a progetti residenziali, industriali e culturali in tutte le Marche; la storia di EDRA Costruzioni ha generato opere iconiche.
È proprio su questo patrimonio che si innesta la visione del futuro della cooperativa. L’inaugurazione della mostra d’avanguardia EDRA50_Costruire_Storia, sabato 20 settembre, ha segnato una svolta. Curata da Simona Guerra, l’esposizione reinterpreta queste stesse opere iconiche attraverso lo sguardo critico e contemporaneo delle fotografe Francesca Tilio, Cristina Pergolini, Francesca Covarelli e Giulia Bianchi. Un’operazione culturale che simboleggia la volontà del nuovo corso di EDRA Costruzioni, guidato dal Presidente Gabriele Gentili, di non limitarsi a costruire ma di produrre significato e dialogo.
Gli eventi hanno sancito la vitalità di un modello cooperativo capace di evolvere, come sottolineato negli interventi di Gianmaria Balducci, Presidente nazionale di Legacoop Produzione e Servizi e Gianfranco Alleruzzo, Presidente di Legacoop Marche. Forte di un completo ricambio dirigenziale, EDRA Costruzioni non si adagia sui successi passati ma li usa come fondamenta per affrontare le sfide future: sostenibilità, innovazione e un dialogo sempre più stretto con la società attraverso nuovi linguaggi, come quello dell’arte fotografica e dell’intelligenza artificiale.
La mostra EDRA50_Costruire_Storia resterà aperta al pubblico, con accesso gratuito 24/7, presso il Mastai Hotel di Senigallia fino al 30 ottobre, offrendo a tutti la possibilità di partecipare a questa nuova narrazione.
Mostra fotografica di Alessio Beato. Dal 20 settembre al 26 ottobre all’ex chiesa di San Martino a Fermo
La mostra presenta un corpus ristretto di immagini attinte dal vasto archivio del fotografo: paesaggi lunari, solitudini vegetali o strane forme che popolano il nostro mondo, questi sono i principali soggetti che animeranno lo spazio.
L’archivio, al quale Alessio Beato lavora da molti anni, è composto da diverse sezioni tematiche in cui sono distribuite le fotografie, il cui schema, però, in questa occasione, non è stato rispettato: si è preferito procedere applicando un criterio di buon vicinato tra immagini appartenenti a ambiti diversi, accostandole per risonanza compositiva piuttosto che per affinità tematica.
La mostra si articolerà negli spazi dell’ex chiesa di San Martino occupandoli in maniera libera e calibrata, sfruttando la particolare conformazione dell’architettura, in bilico tra spazio industriale, di servizio e area con i resti evidenti di una struttura antica.
Questa esposizione vuole presentare al pubblico una ricerca fresca, attenta e mai retorica o spettacolarizzata. Lontano dagli esempi che popolano le bacheche Instagram o Pinterest, le immagini prodotte da Alessio Beato sono attente riflessioni sulle possibilità della macchina e dell’autore: gli scatti sono realizzati con una Rolleiflex, sofisticato mezzo analogico che ha scritto la storia della fotografia. Negli anni settanta è stato uno standard dei fotografi professionisti, usata da Diane Arbus, Vivian Maier, Avedon…
Tecnicamente è una macchina medio formato, 6×6, e la sua particolarità sono i due obiettivi, di cui uno di inquadratura e uno di ripresa. Da ciò la sua singolarità, nonché difficoltà di utilizzo, ovvero che non si vede mai con precisione quello che effettivamente sarà fotografato: c’è una soglia di errore fissa.
La restituzione, su pellicola prima e su carta cotone poi, traduce delle immagini vere e profonde, cariche di senso del presente, ma allo stesso tempo ambigue e misteriose.
La mostra è aperta nei venerdì, sabato e domenica con orario 16.00 – 18.00.
L’accesso è gratuito.
Giorgio Cutini: Fino al 30 Settembre alla Mole Vanvitelliana di Ancona la sua ultima mostra: Canto delle stagioni
Fino al 30settembre, alla Mole Vanvitelliana di Ancona è in corso la mostra Giorgio Cutini. Canto delle Stagioni, una grande antologica dedicata al fotografo perugino, uno dei protagonisti più significativi della ricerca fotografica italiana, che negli anni Novanta lavorò a stretto contatto con Mario Giacomelli. Nell’ultimo mese di apertura della mostra–che ha ottenuto un ottimo successo di critica sulla stampa nazionale con pubblicazioni sul Corriere della Sera, La Stampa, Radio Rai 3-l’autore Giorgio Cutini condurrà delle visite guidate, dedicate al pubblico e ai dipendenti del Comune di Ancona, per andare insieme alla scoperta della sua poetica e del suo lavoro. Il calendario delle prossime visite guidate, che saranno comprese nel biglietto d’ingresso, è il seguente: mercoledì 24 settembre ore 17.00-venerd ì26 settembre ore 17.00. Giorgio Cutini. Canto delle stagioni è una mostra pensata come percorso di introspezione artistica e umana assolutamente personale, ma anche un viaggio universale dello sguardo dell’artista attraverso le età dell’uomo; curata da Gabriele Perretta, organizzata dal Consiglio Regionale delle Marche, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Ancona, presenta oltre 200 opere fotografiche, molte delle quali inedite, che rivelano il contesto intuitivo e concettuale nel quale sono state scattate.
Giorgio Cutini, classe 1947, si concentra precocemente su una fotografia di ricerca attenta alle potenzialità espressive del mezzo tecnico e del processo di stampa anche grazie all’esperienza maturata presso agenzie di foto pubblicitarie. Negli anni Novanta attira l’attenzione del celebre fotografo marchigiano Mario Giacomelli e di Enzo Carli: è grazie a questo incontro che prenderà vita l’avventura del gruppo che firmò il Manifesto “Passaggio di frontiera”il14 gennaio 1995-gruppo di cui tra gli altri facevano parte Cutini, Carli e Giacomelli-attivo fino al 2004 che ha portato avanti una filosofia di fotografia come esperienza artistica a tutto tondo e che portò Cutini alla realizzazione di opere intese come traccia di una relazione con il mondo, non trascrizione di realtà nè mera espressione di uno stato emotivo. L’esposizione si snoda nelle sale della Mole Vanvitelliana seguendo una suddivisione tematica, focalizzata sulle serie e su quelle immagini che hanno costruito la cifra stilistica più caratteristica di Giorgio Cutini, che da sempre evita i luoghi comuni e mette in discussione i presupposti visivi dell’istantaneo contemporaneo. Nella sua profonda e continua fuga dall’ordinario non ci sono solo ritratti di cose, oggetti o realismi effimeri: le sue fotografie documentano quello che il paesaggio muove nell’animo, in scatti sempre espressivisti e visionari, in cui il suo occhio intellettuale si interessa e si incuriosisce di ciò che lo circonda. In base a specifiche richieste, l’artista si rende disponibile ad aggiungere date di visita per gruppi composti da un minimo di 5 persone. Le prenotazioni per le visite guidate vanno inviate all’indirizzopinacoteca@anconaservizi.it
Al Museo Nori De’ Nobili di Trecastelli prorogata la mostra di Memè Olivi “La linea infinita” fino al 12 ottobre
La mostra di Memè Olivi La linea infinita, a cura di Stefano Schiavoni e Simona Zava,sarà visitabile al Museo Nori De’ Nobili di Trecastelli fino a domenica 12 ottobre 2025.
Ospitata nelle sale del Centro Studi sulla Donna nelle Arti Visive Contemporanee, l’esposizione è promossa dalla Città di Trecastelli, dall’Assessorato alla Cultura e dal Museo Nori De’ Nobili, in collaborazione con l’Associazione Carlo Emanuele Bugatti – Amici del Musinf, e ha il patrocinio della Commissione per le Pari Opportunità tra uomo e donna della Regione Marche.
La mostra è una significativa selezione di opere della vasta produzione di Memè Olivi, e presenta lavori realizzati con tecniche incisorie da lei predilette: litografia, xilografia, calcografia, acquaforte, puntasecca, acquatinta, in cui i soggetti sono paesaggi, scorci naturali e vedute urbane. Accanto al suo lavoro, la presenza di opere di Amélie Barnathan, nipote di Memè e giovane artista che vive e lavora a Londra, il cui immaginario visionario e simbolico dialoga con l’eredità familiare, creando un ponte generazionale tra passato e presente. Il progetto trae il titolo dal film La linea infinita di Amie Wiliams, pellicola che racconta, in modo poetico, la memoria artistica che unisce Memè Olivi e Amélie Barnathan. L’ingresso e le visite guidate, sia al museo che alla mostra, sono gratuiti.
“Contrasti architettonici tra antico e moderno”: le immagini scattate dal Foto Club Pesaro in mostra alla Galleria Rossini dal 23 al 30 settembre
Nuova proposta alla Galleria Rossini di via Rossini 38, spazio della cultura pensato per ampliare l’offerta espositiva cittadina e fornire spunti per eventi, scambi e progetti di creatività. Da martedì 23 a martedì 30 settembre, accoglie la mostra del Foto Club Pesaro ‘Contrasti Architettonici tra Antico e Moderno’. L’inaugurazione è in programma per lunedì 22 settembre alle ore 17.30.
Con il suo patrimonio architettonico ricco e stratificato, Pesaro offre un palcoscenico unico dove epoche diverse dialogano silenziosamente tra loro: è proprio da questo dialogo – fatto di linee, materiali e atmosfere – che nasce la mostra fotografica ideata e curata dal Foto Club Pesaro. Attraverso gli scatti dei soci, il visitatore può esplorare il tessuto urbano della città con uno sguardo attento e sensibile. Le immagini raccontano l’incontro – a volte armonioso, a volte spigoloso – tra edifici storici e architetture contemporanee, mettendo in luce la complessità e la bellezza di una città che si trasforma senza mai dimenticare le proprie radici. La mostra non si limita a documentare: vuole evocare. Ogni fotografia è un invito a riscoprire Pesaro come un organismo vivo dove antico e moderno coesistono e si influenzano reciprocamente. Questi contrasti architettonici, lungi dall’essere semplici accostamenti, diventano occasione di riflessione sulla storia, sull’identità urbana e sul futuro della città. L’esposizione vuole dunque invitare il pubblico a lasciarsi guidare dallo sguardo dei fotografi, a camminare idealmente per le vie di Pesaro attraverso i loro occhi e a scoprire come ogni contrasto possa diventare un racconto visivo di straordinaria suggestione.
Nato nel 1967 e iscritto da sempre alla FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche), il Foto Club Pesaro svolge attività costante nell’ambito della fotografia amatoriale.
Contrasti Architettonici tra Antico e Moderno – Foto Club Pesaro Galleria Rossini, via Rossini 36, Pesaro 23 – 30 settembre 2025 orario 17.30 – 19.30 Inaugurazione lunedì 22 settembre ore 17.30 Ingresso gratuito, info 0721 387541 info@pesaromusei.it
Galleria BOX/3 di Senigallia: il 27 settembre (ore 18) inaugurazione della mostra di Christian Cassar “BasiCart” e presentazione della cartella d’arte “Ira della Terra – Erdenzorn”
La Galleria BOX/3 Arte e Fotografia diretta da Paola Casagrande Serretti, a Senigallia, inaugura un nuovo grande progetto: la mostra personale di Christian Cassar, “BasiCart”, a cura di Simona Zava, che sarà presentata sabato 27 settembre 2025, alle ore 18. L’esposizione propone un corpus di opere inedite, realizzate con l’accostamento di diversi materiali e create appositamente dall’artista per l’occasione.
In concomitanza con l’inaugurazione, si terrà inoltre “un evento nell’evento”: Gian Ruggero Manzoni presenterà la cartella d’arte “Ira della Terra – Erdenzorn”, con opere di Luis Seiwald, Benno Simma e Christian Cassar. Tre artisti, ognuno con la propria poetica, hanno dato vita a un progetto artistico e intellettuale, dedicato alla tematica della Terra. Come scrive Gian Ruggero Manzoni: «Alla Natura non bisogna fare violenza, nulla di Essa, è inutile, forse noi, quando crediamo di essere madre della nostra vera madre e ne laceriamo il grembo di velluto».
Christian Cassar (Bolzano, 1952) si è formato al Liceo Artistico della sua città e all’Accademia di Belle Arti di Urbino. Le sue opere sono state esposte in musei di arte contemporanea, collezioni private e spazi pubblici a Bolzano, Bergamo, Merano, Reggio Emilia, Monteccicardo. Nel 1988 ha partecipato alla Biennale di Venezia, nella sezione Sculture ai Giardini. Per i suoi significativi contributi nel campo delle arti ha ricevuto numerosi riconoscimenti. Dal 1980 vive e lavora a Urbino, dove ha insegnato Elementi di Architettura e Urbanistica e il corso di Beni Culturali presso l’Accademia di Belle Arti. L’appuntamento con “BasiCart” e “Ira della Terra – Erdenzorn” è dunque fissato per sabato 27 settembre, alle ore 18, presso la Galleria BOX/3 di Senigallia, alla presenza degli artisti e di Gian Ruggero Manzoni.
Per informazioni: Galleria BOX/3 Arte e Fotografia, Via Fagnani, 3 60019 Senigallia (An) – Phone 339 733 5610 Mail. paolaserretti@gmail.com
Il Circuito Museale di Senigallia torna all’orario invernale
Con la conclusione della stagione estiva, i musei e gli spazi espositivi della città di Senigallia adottano i nuovi orari di apertura, offrendo comunque un ricco programma di mostre e percorsi culturali.
Al Palazzo del Duca prosegue la mostra “Mise en Scène. Opere e libri dalla Collezione Donata Pizzi”, un viaggio attraverso la fotografia al femminile dagli anni Sessanta in poi. Le opere esposte raccontano trasformazioni sociali e culturali, ponendo al centro temi quali il corpo e le sue metamorfosi, la vita quotidiana e familiare, la memoria collettiva e privata, fino al dialogo tra fotografia e altri linguaggi artistici. Il Palazzetto Baviera, fino al 28 settembre, ospita invece “Il paesaggio, la fotografia, il maestro”, una selezione di novanta opere di Davide Maglio e Aristide Salvalai dedicate a Mario Giacomelli, nel centenario della sua nascita.
Palazzo del Duca e Palazzetto Baviera saranno visitabili dal giovedì alla domenica, dalle ore 15 alle ore 20 (ingresso a pagamento).
L’Area Archeologica e Museo “La Fenice”, con i resti dell’antica Sena Gallica, sarà aperta al pubblico il sabato e la domenica dalle ore 15 alle ore 20. Il Museo di Storia della Mezzadria, custode della memoria della civiltà contadina del territorio, sarà accessibile il mercoledì e il giovedì dalle ore 9 alle 12, mentre il venerdì, il sabato e la domenica dalle ore 9 alle 12 e dalle 15 alle 17.
La Pinacoteca Diocesana propone “Et incarnatus est. Un itinerario per riscoprire il dono della vita”, che sarà visitabile il sabato, la domenica e nei giorni festivi dalle ore 9 alle 12 e dalle 16 alle 19 mentre la Casa Museo Pio IX accoglierà i visitatori dal lunedì al giovedì dalle ore 9 alle 14, e il venerdì e il sabato dalle ore 15 alle 20.
Alla Rocca Roveresca sarà visitabile fino a dicembre la mostra “La Forma dell’Oro”, che espone oltre quattrocento reperti di grande valore storico e archeologico. Un percorso che attraversa la Preistoria e l’Alto Medioevo, mettendo in luce ornamenti e gioielli non solo per la loro bellezza e unicità, ma anche per i significati simbolici legati al sacro, al potere, alla magia e al prestigio sociale. La Rocca Roveresca è aperta il lunedì dalle ore 8.30 alle 13.30 e dal martedì alla domenica dalle ore 8.30 alle 19.30 (ingresso a pagamento).
Tornano fruibili le opere in pietra sulla terrazza vanvitelliana dell’Archeologico di Palazzo Ferretti ad Ancona
Nel più ampio progetto di riscoperta di Palazzo Ferretti e del suo grande valore storico-architettonico, la Direzione regionale Musei Marche sta intervenendo per recuperare i panorami, gli scorci e le vedute negli spazi cinquecenteschi e settecenteschi, dando seguito all’importante lavoro di indagine architettonica e storica svolto con la Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici dell’Università Federico II di Napoli.
La terrazza vanvitelliana è stata quindi al centro di un’operazione di riposizionamento e recupero degli elementi dell’arredo floreale, alleggerendo e liberando armonicamente il fronte panoramico aperto sul porto antico e bilanciando le funzioni conservative ed espositive sul lato contro facciata. La terrazza si è infatti arricchita di un nuovo allestimento di manufatti in pietra, rendendo fruibili al pubblico opere che raccontano la storia della famiglia Ferretti e della città, restituite al loro splendore e ora parte integrante del percorso museale a tutto tondo.
Già dal recente restauro era possibile ammirare il ritrovato decoro della prestigiosa panchina impreziosita da la “Gloria di cherubini” e il sedile in pietra rossa, realizzati con marmi provenienti dalla cappella Ferretti della ex-chiesa di Sant’Agostino. A quest’ultima si aggiungono altre imponenti opere lapidee provenienti da Palazzo Ferretti, in particolare lo Stemma Ferretti risalente al XVIII secolo, scolpito nella sua forma originaria di scudo sannitico bandato di cinque pezzi, la vera da pozzo cinquecentesca in marmo, su cui è scolpito a bassorilievo lo stemma dei Ferretti e un puntale di fontana del XVIII secolo in calcare, decorato con elementi di ispirazione vegetale che sostengono due aquile alternate a teste di cane con le fauci spalancate. Il tutto inserito su basamenti realizzati a misura, per combinare l’adeguata sicurezza delle opere e dei visitatori a un pulito e sobrio colpo d’occhio, che si distingue ma non contrasta con la dimensione vanvitelliana della terrazza. Si inserisce nel contesto anche una seconda imponente vera da pozzo del XV secolo, proveniente da Palazzo Antiqui, già documentata nel convento di San Francesco alle Scale e trasferita nel 1958 a Palazzo Ferretti, superstite dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.
Con questi interventi il Museo Archeologico Nazionale delle Marche amplia la propria proposta culturale, sempre più ricca e variegata, e per garantire una fruizione più ampia e inclusiva le opere saranno accompagnate da didascalie in italiano, inglese e in braille, rafforzando l’impegno per una completa accessibilità del patrimonio culturale.
Un piccolo assaggio dell’immenso patrimonio custodito nei depositi del più importante museo archeologico marchigiano, in attesa dell’apertura al pubblico dei depositi visitabili, al quale tutta la squadra del M A N Marche sta lavorando grazie a un progetto PNRR
EDRA50_Costruire Storia: a Senigallia una mostra fotografica al femminile per i 50 anni di EDRA Costruzioni
di Ester Musco’
Sabato 20 settembre alle 17.30, presso il Mastai Hotel, prende il via EDRA50_Costruire Storia, mostra fotografica che celebra i 50 anni della cooperativa EDRA Costruzioni. L’inaugurazione sarà un momento di confronto aperto tra artiste, curatrice, cooperatori e cittadinanza.
Il progetto propone una rilettura critica della storia edilizia di EDRA attraverso lo sguardo femminile di giovani talenti come Francesca Tilio, Cristina Pergolini, Francesca Covarelli e Giulia Bianchi, guidate dalla curatrice Simona Guerra.
Le immagini raccontano edifici come lo Stadio Del Conero, Palazzo Pianetti e il Visionair Suites, trasformandoli in spazi vivi, ricchi di storie e relazioni.
Senigallia, città simbolo della fotografia italiana, diventa protagonista attiva dell’iniziativa. Il Mastai Hotel ospita la mostra, visitabile gratuitamente 24 ore su 24 fino al 30 ottobre, offrendo un’esperienza culturale continua e accessibile.
EDRA50_Costruire Storia è più di una celebrazione: è un invito a riflettere sul costruire come atto sociale, inclusivo e generativo di futuro.
Alla Camera dei Deputati l’anteprima di “Fabriano PaperSymphony 2025”
E’ stata inaugurata presso il Corridoio dei Busti di Montecitorio l’anteprima parlamentare, con nove artisti, della IV edizione di “Fabriano PaperSymphony”, rassegna ideata e curata dal critico d’arte Giuseppe Salerno, promossa da Rete Italia APS (nata a Fabriano), con il patrocinio del Rotary Club Roma Polis e il sostegno dell’On. Giorgia Latini, Vicepresidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati.
L’anteprima della mostra fabrianese è stata presentata nel corso di una conferenza stampa presso la prestigiosa Sala Stampa della Camera dei Deputati.
Nata nel 2021 per riattivare – nella città universalmente riconosciuta come Capitale della Carta – l’amore e l’interesse verso un materiale prezioso e strategico per il futuro della comunità, Fabriano PaperSymphony mette in dialogo arti visive, musica, danza, teatro, poesia e scrittura. Non semplici opere su carta, ma opere plasmate con la carta: carta, cartone, velina, crespa, assorbente, vetrata e ogni altro supporto cartaceo diventano materia espressiva, artigianale e contemporanea.
Durante la conferenza stampa hanno portato il loro saluto istituzionale e i loro contributi: On. Giorgia Latini (Vice Presidente Commissione Cultura della Camera dei Deputati); Simona Lupini (Consigliera Regione Marche); Giuseppe Salerno (critico e curatore d’arte); Paolo Notari (giornalista e presentatore TV); Maria Paola Meli (Presidente Rete Italia APS); Alaimo Angellelli (CDA Fondazione Carifac); Livia Faggioni (CDA Fondazione Fedrigoni); Nunzia Esposito (Presidente Rotary Club Roma Polis); Fabrizio Palanca (Presidente CNA Fabriano); Anna Rita Riccioni (Scuola di Danza Tersicore Fabriano); Pietro Morelli (Associazione La Collina della Vita); gli artisti Lughia, Sandro Tiberi (mastro cartaio) e Karoon Jeamviriyasatean ZilluStation. Il coordinamento dei lavori è stato affidato a Niccolò Di Raimondo (consulente parlamentare), con la collaborazione di Stefano Fraboni.
L’anteprima parlamentare presenta una selezione di nove artisti tra tutti quelli che esporranno a Fabriano: Patrizia Balducci, Monia Bonfili, Giulio Brega, Luigi Cioli, Lughia, Lorena Tavolini, Sandro Tiberi, Anita Venturelli e Karoon Jeamviriyasatean ZilluStation, a testimonianza di una comunità creativa viva, inclusiva e in crescita. Per la prima volta la rassegna ospita anche un rinomato artista asiatico, segno della diffusione internazionale della carta fabrianese e del ponte culturale che la manifestazione intesse tra territori e linguaggi.
Il valore di PaperSymphony risiede tanto nelle opere quanto nelle persone che le generano: cittadini, artisti, artigiani, istituzioni e imprese che, “mettendosi in gioco”, abbracciano una visione comune e rafforzano il senso di comunità intorno alla carta – materiale antico e, allo stesso tempo, attualissimo, sostenibile, duttile, capace di fare rete.
Verso Fabriano: apertura il 25 ottobre
Roma è solo l’antipasto dell’’esposizione principale che verrà inaugurerà a Fabriano il 25 ottobre, in Zona Conce, con 50 artisti in mostra e un ricco calendario di eventi collaterali che coinvolgeranno scuole, associazioni, fondazioni e realtà produttive del territorio. Un palinsesto diffuso che unisce arte, formazione, artigianato e innovazione, rafforzando l’identità di Fabriano come laboratorio permanente della carta.
Marchigiani in mostra in Versilia. La più giovane un’elpidiense di 19 anni
Le Marche presenti alla Festa del Libro di Camaiore, dove una originale mostra fotografica – organizzata da EOS Immagine APS in collaborazione con Consorzio di Promozione Turistica della Versilia e Nati Per Scrivere APS con il contributo dell’Associazione Balneari Lido di Camaiore ed il gratuito patrocinio del Comune di Camaiore – ha selezionato 50 fotografi da tutta Italia, chiamati a raccontare, con una immagine, la magia della letteratura. “Storie in scatti”, questo l’evento collaterale e complementare alla Festa del Libro che ha visto esposte 50 foto di 50 autori diversi provenienti da tutta Italia: Valle D’Aosta, Veneto, Toscana, Emilia Romagna, Lombardia, Marche, Abruzzo, Lazio, Puglia. Tre i marchigiani selezionati.
Greta Santandrea, 19 anni, di Sant’Elpidio a Mare ha conquistato la giuria con la sua personale interpretazione visiva de “Il visconte dimezzato” di Italo Calvino: una storia breve, allegorica, in cui il protagonista -interpretato in chiave moderna – è diviso in due metà opposte, una buona e una cattiva. “Un corpo attraversato da due forze: la luce che rivela, l’ombra che nasconde. Come il Visconte di Calvino ognuno di noi è fatto di parti in conflitto che cercano equilibrio. La luce, nella mia interpretazione, divide lo spazio in due, come un taglio netto nella carne e nell’anima – dice Greta nel presentare il suo lavoro – la fotografia diventa, così, specchio di una condizione umana eterna: l’essere incompleti”.
Luca Paciaroni di Macerata ha scelto di interpretare visivamente “Il lupo della steppa” di Hermann Hesse mentre Elena Mihailov di Grottammare, si è lasciata ispirare da “La primavera” di Grazia Deledda.
La mostra è stata inaugurata sabato 13 sul pontile del Lido di Camaiore e resterà visibile fino al 21 di settembre. Sabato 13 è stata inaugurata anche la collettiva fotografica tutta al femminile “Donna Fotografia 2025”, organizzata sempre da sempre da EOS Immagine APS in collaborazione con l’Ostello del Pellegrino con la Pro Loco di Camaiore, con il consorzio di promozione turistica della Versilia e con il gratuito patrocinio del Comune di Camaiore: 200 foto esposte tra cui il progetto di Cinzia Giulietti di Senigallia.