COSA FARE A FERRAGOSTO, una mini guida sugli eventi dal 14 al 17 agosto 2025

Ecco una mini guida sugli eventi dal 14 al 16 agosto 2025.


Grande attesa ad Apiro per il Galà del Folclore

 

Si respira un’aria di festa straordinaria ad Apiro in questi giorni, grazie al 52° Festival internazionale del folclore “Terranostra”. Il paese si è trasformato in un crocevia di culture, accogliendo gruppi da ogni angolo del mondo, tra cui Ecuador, Stati Uniti, Colombia, Tahiti e Turchia. La loro presenza ha riempito le vie di colori, ritmi ed emozioni, offrendo spettacoli indimenticabili che celebrano la diversità culturale. L’appuntamento più atteso è il Galà del folclore, che si terrà giovedì 14 agosto alle 21.30. Sul palco saliranno tutti i gruppi internazionali, insieme all’Associazione Urbanitas di Apiro, per presentare il meglio del loro repertorio. Sarà il momento clou della rassegna, che chiuderà ufficialmente il festival. Le celebrazioni proseguiranno anche a Ferragosto. Venerdì 15 agosto, alle 17, è prevista una messa con canti e musiche dei gruppi ospiti, seguita da una sfilata per le vie del paese. Alle 18.30 si esibirà il Minigruppo Urbanitas, mentre alle 21.30 lo scambio di doni concluderà l’evento in un clima di amicizia. Tra le iniziative collaterali, sono da segnalare la mostra mercato di artigianato e prodotti enogastronomici “Art&Terra”, aree dedicate allo street food e ai bambini, e due mostre d’arte al Teatro Mestica: “I paesaggi marchigiani” di Marco Franchini e “Gli adesso geografici esistenziali” di Rossella Quintini.

ROF. Cominciano i concerti di Belcanto. Primo appuntamento il 14 agosto alle 15.30 al Teatro Rossini

 

Tornano al ROF 2025 i Concerti di Belcanto, appuntamento tradizionale del Festival pesarese. Il primo appuntamento si terrà giovedì 14 agosto alle 15.30 al Teatro Rossini e avrà come protagonista Marko Mimica, già al ROF nel 2014 per Il viaggio a Reims dell’Accademia Rossi­niana (Lord Sidney), nel 2015 con La gazza ladra (Gottardo), nel 2016 con La donna del lago (Duglas) e nei concerti Il cerchio magico e Flórez 20 e quest’anno anche in Zelmira (Polidoro) e nella Messa per Rossini.

Concerto al tramonto tra i vigneti di Morro D’Alba

 

L’Associazione Culturale Lemuse APS e l’Azienda Agricola Mario Lucchetti organizzano un evento unico: “I Suoni di una terra, dove ogni nota nasce dal vento tra i filari….”.  Giovedì 14 agosto alle 18.30, presso l’Azienda Lucchetti a Morro D’Alba, si terrà un suggestivo concerto al tramonto. Il pubblico e i musicisti siederanno immersi tra i vigneti di Lacrima, creando un’esperienza sensoriale indimenticabile. L’Orchestra Giovanile di Sassofoni, diretta dal solista Federico Mondelci, proporrà un repertorio che spazia da classici del jazz di George Gershwin e Chick Corea, alle colonne sonore di Ennio Morricone, fino ai tanghi di Astor Piazzolla. La serata si concluderà con una degustazione dei vini dell’azienda.

C’è la mostra su Cantarini alla Galleria Nazionale delle Marche

 

Continua il grande successo per la mostra dedicata a Simone Cantarini (1612-1648), un giovane maestro del XVII secolo, presso la Galleria Nazionale delle Marche a Urbino. Dopo il successo della precedente esposizione su Federico Barocci, l’iniziativa si conferma un appuntamento imperdibile per gli amanti dell’arte. L’esposizione, allestita al piano terra di Palazzo Ducale, rimarrà aperta anche durante l’intero weekend di Ferragosto. L’occasione perfetta per scoprire o riscoprire le opere di questo importante artista marchigiano. La mostra, dal titolo Simone Cantarini. Un giovane maestro tra Pesaro, Bologna e Roma, sarà visitabile fino a domenica 12 ottobre 2025.

A Civitanova Marche i tradizionali fuochi d’artificio

 

Ferragosto, a Civitanova, torna l’atteso spettacolo pirotecnico a mare. Allo scoccare della mezzanotte tra il 14 e il 15 agosto, i fuochi d’artificio, lanciati dall’area portuale, illumineranno il cielo e si rifletteranno sull’acqua, offrendo uno spettacolo che attira migliaia di persone.

Musica e scultura si fondono a Pesaro

 

Al Parco Urbano di Scultura di Pesaro torna l’evento “Lo Spazio in Ascolto – La Voce della Scultura”, giunto alla sua quinta edizione. Il progetto, a cura di WunderKammer Orchestra ETS e Archivio Loreno Sguanci, propone un affascinante dialogo tra musica e danza contemporanea e le opere scultoree del parco. L’ingresso è gratuito. Venerdì 15 agosto, alle 22:30, in Piazzale Matteotti, l’opera di Pietro Consagra “Grande sottilissima n.4” sarà il fulcro di uno spettacolo unico. Verrà eseguito per la prima volta in assoluto “B*sking”, un progetto site-specific del compositore Riccardo Perugini. A dare vita all’opera saranno il Quartetto di chitarre WunderKammer e la danzatrice Giulia Torri.

Ferragosto in Jazz: omaggio a Bruno Martino con Fabio Morgera & Antonio Barbagallo Sextet alla Terrazza di Moroder

 

Il 15 agosto 2025, alle ore 21:30, la suggestiva Terrazza di Moroder tra i filari del Conero ospita uno degli appuntamenti più attesi dell’Ancona Jazz Summer Festival: “100 Estati – Omaggio a Bruno Martino”, un tributo raffinato e appassionato al celebre cantautore e pianista romano nel centenario della sua nascita. Un tributo d’autore Protagonista della serata è il Fabio Morgera – Antonio Barbagallo Sextet, formazione di altissimo livello che reinterpreta il repertorio di Martino, tra cui l’intramontabile “Estate”, unico brano italiano ad aver conquistato lo status di standard jazz internazionale. Morgera, trombettista e arrangiatore di fama mondiale, porta sul palco la sua esperienza newyorkese e la sensibilità melodica maturata accanto a leggende come Dizzy Gillespie e Roy Hargrove. Al suo fianco, la voce elegante di Antonio Barbagallo, insieme a Stefano Negri (sax tenore), Dario Cecchini (sax baritono), Oliver von Essen (organo) e Alessandro Fabbri (batteria).

Il Museo Nori De’ Nobili aperto a Ferragosto

 

Per chi cerca un’alternativa culturale a Ferragosto, il Museo Nori De’ Nobili di Trecastelli sarà aperto al pubblico venerdì 15 agosto 2025, dalle 17:00 alle 21:00. Sarà l’occasione per visitare la collezione permanente dedicata all’artista Eleonora De’ Nobili. Negli stessi orari, sarà possibile ammirare la mostra “La linea infinita di Memè Olivi”, che presenta una selezione delle sue opere incisorie. Il percorso espositivo include anche i lavori della nipote Amélie Barnathan, creando un interessante dialogo artistico tra due generazioni. L’ingresso e le visite guidate, sia al museo che alla mostra, sono completamente gratuiti.

Ferragosto nei Musei di Senigallia: un viaggio tra arte e storia

 

Il Circuito Museale di Senigallia propone un ricco programma di eventi e mostre per celebrare Ferragosto, offrendo ai visitatori un’immersione nella storia e nell’arte della città, dall’antichità a oggi.

A Palazzo del Duca, in omaggio al centenario della nascita di Mario Giacomelli, è possibile visitare la mostra “Il realismo magico di Mario Giacomelli” insieme a “Mise en scène”, che espone opere della fotografa Donata Pizzi. Entrambe sono aperte da giovedì a domenica, dalle 17:30 alle 23:30.

Palazzetto Baviera ospita “Il paesaggio, la fotografia, il maestro”, un omaggio a Giacomelli realizzato da Aristide Salvalai e Davide Maglio. Al piano terra, l’installazione interattiva “Pictures of You” unisce le foto di Harry Ruggeri e il racconto di Massimo Cotto.

Alla Rocca Roveresca, fino all’8 dicembre 2025, è allestita la mostra “La forma dell’oro: storie di gioielli dall’Italia antica”, un affascinante percorso tra i reperti orafi provenienti da tutta Italia.

La Pinacoteca Diocesana presenta “Et incarnatus est”, un itinerario che esplora il tema della maternità, con opere pittoriche e scultoree. Fino al 31 agosto, è aperta da giovedì a domenica, dalle 21 alle 24.

L’Area Archeologica e Museo La Fenice offre un viaggio nel passato di Sena Gallica con reperti romani e medievali. L’apertura straordinaria per Ferragosto è dalle 17:30 alle 23:30.

Infine, il Museo di Storia della Mezzadria “Sergio Anselmi” documenta la civiltà contadina marchigiana attraverso utensili e fotografie di Giacomelli. L’ingresso è gratuito e il 22 agosto ospiterà un evento dedicato ai canti popolari marchigiani.

Per Ferragosto 2025, i musei civici di Jesi rimarranno aperti al pubblico

 

Musei Civici di Palazzo Pianetti

Situati in Via XV Settembre, 10, i Musei Civici di Palazzo Pianetti saranno aperti dalle 10:00 alle 19:00.

 

Museo Diocesano

Il Museo Diocesano, che si trova a Palazzo Ripanti Nuovo in Piazza Federico II, 7, accoglierà i visitatori dalle 9:30 alle 13:30.

 

Museo Federico II Stupor Mundi

A Palazzo Ghislieri, in Piazza Federico II, 3, il Museo Federico II Stupor Mundi sarà visitabile dalle 10:00 alle 20.

Ferragosto ad Ancona tra cultura, cinema e intrattenimento

 

Ancona non si ferma per Ferragosto e offre un ricco programma di eventi culturali e di intrattenimento per il weekend.

Mostre e Cultura:

  • Visite guidate all’Anfiteatro romano: Possibilità di scoprire il sito archeologico con visite guidate venerdì e sabato. La partenza è prevista dal Museo Archeologico delle Marche (MAN), con biglietto unico che include l’ingresso a entrambi i luoghi.
  • Visite gratuite “Scrigni sacri”: Un tour gratuito del centro storico e delle sue chiese, con partenza venerdì alle 15:00 da Santa Maria della Piazza.
  • Mostra fotografica “Canto delle Stagioni”: Alla Mole Vanvitelliana, sarà visitabile la mostra di Giorgio Cutini, che espone oltre 200 opere inedite. L’esposizione è aperta dalle 17:00 alle 21:00.
  • Museo Tattile Statale Omero: Aperto con orario straordinario (10:00-13:00 e 17:00-20:00), insieme alla mostra “L’ombra vede” di Enzo Cucchi.

Cinema e Spettacoli:

  • Arena Cinema Lazzaretto: Serate di cinema a tema, con la proiezione di “Fantozzi” venerdì 15 agosto, “A real pian” sabato 16 e “F1” domenica 17.
  • Arena Italia: La rassegna “Tropicittà” propone film come “Robot selvaggio” (venerdì), “Di là dal fiume e tra gli alberi” (sabato) e “Pino Daniele, Nero a metà” (domenica).

Intrattenimento e Mercatini:

  • Mercatino “MyLove”: Alla pineta del Passetto, venerdì 15 e sabato 16 agosto, dalle 17:00 a mezzanotte, ci sarà un mercatino con artigianato, prodotti tipici e vintage.
  • Posapark al Parco Belvedere: Tutte le sere, il parco di Posatora offrirà eventi musicali e di intrattenimento, abbinati a proposte gastronomiche.
  • Faro del Cardeto: Il food truck sarà aperto tutte le sere per chi vuole godersi una vista panoramica su porto e Duomo.

Festa del Mare a Portonovo, tra sacro e tradizione

 

Anche quest’anno, la baia di Portonovo celebra la tradizionale Festa del Mare nel giorno di Ferragosto. L’evento, che unisce momenti di fede e festa, è dedicato all’Assunzione della Madonna ed è organizzato dalla Parrocchia e dalla Confraternita del SS Sacramento del Poggio, in collaborazione con gli operatori turistici locali.

Il programma della giornata prevede la partenza di una processione alle ore 9:00 dalla piazzetta. L’immagine della Madonna, accompagnata dall’Arcivescovo Angelo Spina, dal sindaco Daniele Silvetti e dalla banda di Torrette, raggiungerà la chiesa di Santa Maria dove, alle 9:30, si terrà la Messa.

Al termine della celebrazione, l’Arcivescovo benedirà le imbarcazioni. Seguirà la processione in mare, dove verrà deposta una corona d’alloro in memoria dei caduti, per poi raggiungere il molo per il saluto ai bagnanti.

Ultimi appuntamenti al Museo Nazionale Rossini per il Festival Giovane

 

Il ciclo di Concerti al Museo, parte del Festival Giovane, si conclude al Museo Nazionale Rossini di Pesaro con gli ultimi due appuntamenti in programma. I concerti si terranno nella suggestiva Sala degli Specchi, dove si trova il pianoforte Pleyel appartenuto a Gioachino Rossini. L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.

Sabato 16 agosto, alle 11:00, si esibiranno i soprani Rosalba Ducato, Laura Khamzatova e Arina Verevkina, con brani tratti da opere come Semiramide, Tancredi e La scala di seta, accompagnate al pianoforte da Alessandro Uva.

Domenica 17 agosto, sempre alle 11:00, il sesto e ultimo concerto vedrà protagonisti il mezzosoprano Anna-Helena Maclachlan, il tenore Abel Zamora e il baritono Jiazhou Wang. Il programma include arie e duetti da Il barbiere di Siviglia e L’occasione fa il ladro. Anche in questo caso, l’accompagnamento al pianoforte sarà curato da Alessandro Uva.

Concerto di Belcanto con Cecilia Molinari al Teatro Rossini

 

Il ciclo dei Concerti di Belcanto prosegue sabato 16 agosto alle 15:30 al Teatro Rossini con l’esibizione del mezzosoprano Cecilia Molinari. L’artista, accompagnata al pianoforte da Jean-Paul Pruna, è una figura nota al Rossini Opera Festival, dove ha debuttato nel 2015 con Il viaggio a Reims. Il programma del concerto include brani di Gioachino Rossini, come la canzonetta “La pastorella” e “Beltà crudele”, oltre a composizioni di Maria Malibran, Ignaz Moscheles, Pauline Viardot e Franz Liszt.

Ferragosto a Grottammare tra musica, sport e tradizione

 

Grottammare offre un ricco calendario di eventi gratuiti per il lungo weekend di Ferragosto, con iniziative che spaziano dalla musica allo sport, celebrando le tradizioni locali.

Giovedì 14 agosto

Alle 22:30 in piazza Fazzini, l’associazione Artistic Picenum presenta un concerto della VHS Disney Rock Band, che proporrà i successi delle colonne sonore dei film Disney più amati.

Venerdì 15 agosto

La giornata inizia presto sulla spiaggia, dove tra le concessioni 10 e 11 si terrà la 65^ Gara di Costruzioni sulla Sabbia. La sera, sempre in piazza Fazzini alle 21:30, si esibiranno i Level Up.

Sabato 16 e domenica 17 agosto

Il weekend è all’insegna degli sport acquatici e delle feste di quartiere.

  • Regata Sociale – Festa del Vento: Al Palaspiaggia Ischia, si svolgerà l’annuale regata organizzata dal Club Ischia Cultura e Sport.
  • Festa del Quartiere Stazione: Dalle 19:00 di sabato, il parcheggio della stazione ferroviaria si animerà con stand gastronomici e musica. La festa continuerà anche domenica.
  • Trofeo Vele d’Agosto: Domenica 17 alle 10:00, la Base nautica di viale Colombo 20 ospiterà una regata per gli appassionati di vela, organizzata dall’ASD Circolo Velico Le Grotte.

Il Monsano Folk Festival arriva a Jesi con un omaggio a Valeria Moriconi

 

Dopo le tappe nel Fermano e nel Maceratese, il Monsano Folk Festival torna nell’Anconetano con due giornate dedicate alla musica e alla tradizione. Gli eventi si terranno a Jesi, il 16 e 17 agosto, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale. Il primo appuntamento è fissato per sabato 16 agosto alle ore 19.00 con il Concerto del Tramonto. Sul balcone si esibirà La Macina, presentando l’attesissimo “Concerto à la carte”, un omaggio alla grande attrice jesina Valeria Moriconi, amica storica del gruppo e del festival.

In breve, eventi nelle Marche dal 14 al 17 agosto

L’estate nelle Marche raggiunge il suo apice con le celebrazioni di Ferragosto: tra borghi medievali in festa, sagre gastronomiche e performance all’aperto, ogni angolo della regione si anima di tradizione e divertimento. Dal litorale dorato dell’Adriatico all’entroterra collinare, ecco tutti gli appuntamenti imperdibili per vivere appieno questo weekend festivo.

14 agosto 2025

  • Rievocazione storica Mondavio – Mondavio (PU): rievocazione medievale con tornei, mercatini e spettacoli, in programma dal 13 al 15 agosto.
  • Rievocazione storia “Caccia al Cinghiale” – Mondavio (PU): tradizionale rievocazione ambientata nel Medioevo dal 13 al 15 agosto.
  • Sagra delle cozze – Pedaso (FM): festa gastronomica dedicata alle cozze di Pedaso, dal 12 al 15 agosto.
  • Festa Rurale – Serra San Quirico (AN): festival delle tradizioni contadine con artigianato e musica popolare, dal 14 al 18 agosto.
  • Oh che bel Castello – Fratte Rosa (PU): 20ª edizione della sagra enogastronomica nel borgo medievale, 14 e 15 agosto.
  • COLORmob Ferragosto – Porto Recanati (MC): festa di colori e musica sulla spiaggia il 14 e 15 agosto.
  • Ascoliva Festival – Ascoli Piceno (AP): manifestazione dedicata all’oliva ascolana e ai prodotti locali, dal 9 al 20 agosto.

15 Agosto 2025

  • Proseguono a Mondavio, Pedaso, Serra San Quirico, Fratte Rosa, Porto Recanati e Ascoli Piceno gli eventi già avviati il 14 agosto.
  • Nel bosco Incantato – Ancona (AN): installazione artistica e spettacoli immersivi nel bosco, dal 15 al 20 agosto.
  • Maialata in piazza – Montefiore dell’Aso (AP): festa del maiale con degustazioni e intrattenimento, dal 15 al 19 agosto.

16 Agosto 2025

  • Festa Rurale – Serra San Quirico (AN): continua il festival delle tradizioni contadine.
  • Nel bosco Incantato – Ancona (AN): secondo giorno di installazioni artistiche e performance.
  • Maialata in piazza – Montefiore dell’Aso (AP): secondo giorno della festa gastronomica.
  • Ascoliva Festival – Ascoli Piceno (AP): proseguono gli stand e le iniziative dedicate all’oliva ascolana.

Altri spunti per un Ferragosto perfetto

  • Itinerario panoramico da Senigallia a Numana: tappa all’alba sulla Rotonda a Mare, pranzo a base di pesce a Portonovo e tramonto sul Conero.
  • Percorsi in bicicletta lungo la costa: il “Cammino di San Benedetto” collega Montegranaro a Porto Sant’Elpidio tra borghi, spiagge e pinete.
  • Escursione al Parco Nazionale dei Monti Sibillini: un tuffo nell’entroterra per ammirare faggete, laghi glaciali e panorami mozzafiato.
  • Festival di fine estate: segnate in agenda “Notte delle Streghe” a Frasassi (settembre) e la rassegna jazz di Fano (ottobre).
  • Consigli pratici: durante Ferragosto molte attività pubbliche osservano orari ridotti, mentre le sagre si intensificano in ogni provincia. Prenotate in anticipo ristoranti e alloggi per non perdere neanche un istante di festa.

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Urbino, Galleria Nazionale delle Marche: grande successo per Cantarini il Pesarese. La mostra-evento aperta anche a Ferragosto

Nel quadro della celebrazione degli artisti marchigiani, dopo il grande successo ottenuto nel 2024 con la mostra dedicata a Federico Barocci, prosegue con successo negli spazi al piano terra della Galleria Nazionale delle Marche di Urbino la mostra monografica dal titolo Simone Cantarini (1612-1648). Un giovane maestro tra Pesaro, Bologna e Roma, che resterà aperta durante l’intero weekend di Ferragosto e chiuderà domenica 12 ottobre 2025.


Curata da Luigi Gallo (Direttore della Galleria Nazionale delle Marche), Anna Maria Ambrosini Massari (Docente di Storia dell’arte moderna all’Università di Urbino) e Yuri Primarosa (Storico dell’arte), e organizzata in collaborazione con le Gallerie Nazionali Barberini Corsini di Roma, l’esposizione testimonia l’estro pienamente moderno del giovane pittore attraverso una selezione di 56 dipinti.


Prima del suo genere a Urbino, città che il giovane Cantarini frequentò, la mostra è anche l’occasione per celebrare l’ingresso, nelle collezioni di Palazzo Ducale, delle opere del Pesarese che, dopo il deposito della collezione della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro e  delle due grandi pale arrivate dalla Pinacoteca di Brera con il progetto 100 opere tornano a casa, presto si arricchirà di un ulteriore nucleo di opere, grazie all’accordo di comodato sottoscritto con Intesa Sanpaolo, comprendente anche cinque dipinti di Cantarini.


Visite guidate e orari più ampi

Per accontentare le richieste dei visitatori di Palazzo Ducale, ogni mercoledì alle ore 17 lo staff della Galleria Nazionale delle Marche offre la visita guidata alla mostra di Cantarini, inclusa nel prezzo del biglietto d’ingresso.

La visita è a cura dal personale dei Servizi Educativi e tecnico-scientifico del museo. Inoltre, quando il Direttore è disponibile, lui stesso accompagnerà i visitatori alla mostra.

Inoltre, fino al 15 settembre la mostra è visitabile anche il lunedì pomeriggio, quando la Galleria Nazionale delle Marche è aperta in via straordinaria dalle ore 15 alle ore 19 (ultimo ingresso alle ore 18); l’ingresso è consentito con biglietto ordinario, o abbonamento annuale, e include anche la visita alla mostradedicata a Simone Cantarini. Con l’occasione vasottolineato che al piano nobile di Palazzo Ducale di Urbino è tornato visibile l’Appartamento del Duca, comprendente vari ambienti, tra i quali il famoso Studiolo, completamente riallestito secondo l’idea di Federico da Montefeltro nel 1476, dopo sei mesi di delicati lavori di restauro.


Importante occasione

Nato a Pesaro nel 1612 e scomparso prematuramente nel 1648, in circostanze ancora misteriose,  Simone Cantarini  – il più grande pittore marchigiano del Seicento – sarà celebrato 28 anni dopo  la memorabile mostra organizzata a Bologna da Andrea Emiliani.

L’esposizione che si terrà negli spazi di Palazzo Ducale di Urbino intende presentare al pubblico una selezione altrettanto ricca di opere del Pesarese, il cui corpus pittorico – accresciutosi notevolmente – sarà per l’occasione ulteriormente incrementato da opere inedite provenienti da collezioni pubbliche e private.

Grazie a prestigiosi prestiti da musei italiani ed europei, importanti opere di Cantarini ospitate negli ambienti storici di Palazzo Ducale, recentemente riallestiti, saranno accostate per la prima volta a numerosi capolavori del pittore e di maestri a lui contemporanei, al fine di presentare al pubblico l’intera parabola artistica del pittore nel suo contesto.


Tracce storiche

Il 28 maggio del 1621 allo scoppiare della primavera, il corteo festoso che accompagnava la coppia ducale composta da Federico Ubaldo della Rovere e Claudia dei Medici, freschi sposi, attraversa gli archi trionfali effimeri eretti in Pian di Mercato, decorati dalle tele a monocromo di Claudio Ridolfi e Girolamo Cialdieri, conservate alla Galleria Nazionale delle Marche e presentate in apertura della mostra, raffiguranti “fatti diversi matrimoniali della Serenissima Casa d’Urbino” e otto figure allegoriche. Il popolo celebrava la continuità dinastica che avrebbe assicurato lunga vita al Ducato fondato da Federico da Montefeltro, raffinato enclave politico e culturale ormai accerchiato dallo Stato Pontificio.

Fu solo una speranza, terminata con la morte prematura di Federico Ubaldo il 29 giugno del 1623, cui segue la firma il 4 novembre del 1626 di un atto formale dove il vecchio Francesco Maria II rinunciava al potere e cedeva il ducato a Urbano VIII Barberini. Ritiratosi da tempo in una sorta di fuga mundi nel silenzio delle colline del Montefeltro a Casteldurante, nel palazzo eretto da Francesco di Giorgio che domina un’ansa del Metauro, l’ultimo duca aveva creato intorno a sé una corte aristocratica e coltissima, dove eccelsero personalità talentuose come Federico Barocci, traccia palpitante di un mondo cortese in disfacimento.

Negli ultimi penosi anni, depresso e senescente, il duca cedeva il governo dello stato fino alla sua morte avvenuta a Casteldurante il 28 aprile 1631. Finalmente Urbano VIII, il 12 maggio, proclamava l’annessione del Ducato allo Stato Pontificio, cambiando per sempre il destino di una terra che perdeva la sua indipendenza e da centro si faceva periferia, per citare le seminali indagini di Enrico Castelnuovo e Carlo Ginzburg. La stessa Casteldurante cambiava nome in Urbania in omaggio a Papa Barberini. Urbino, Pesaro e le terre ducali sono ormai una patria perduta, origine ideale per gli artisti e intellettuali che prendono il via verso Roma e Bologna, dove si cristallizza il nuovo potere.

Eppure, la perdita di identità politica non corrisponde, almeno nei primi anni, alla fine di uno specifico linguaggio artistico manifestatosi nel Rinascimento con l’opera di Raffaello, Genga, Zuccari e Barocci: una tradizione figurativa complessa e variegata, aggiornata alle tendenze caravaggesche con l’esperienza più tarda di Guerrieri, che trova esiti pienamente autonomi nell’opera di Simone Cantarini, nato a Pesaro nel 1612 – lo stesso anno in cui scompare Barocci – e morto drammaticamente a soli 36 anni.


L’obiettivo della mostra

Il progetto espositivo si pone l’obiettivo di approfondire aspetti ancora poco noti della produzione artistica di Cantarini: la sua prima attività nella terra d’origine, i rapporti con la famiglia Barberini e in particolare con il cardinal legato Antonio Barberini junior, il funzionamento della sua bottega e, in filigrana, il suo rapporto con Guido Reni a Bologna, segnato dal litigio a seguito della Trasfigurazione di nostro Signore commissionata dai Barberini nel 1637 per la chiesa del Forte Urbano a Castelfranco.

Mentre il Montefeltro scompariva dall’orizzonte della storia sotto l’assalto dei Medici prima e di Urbano VIII Barberini dopo, il Pesarese metteva a punto un linguaggio straordinariamente innovativo, frutto della sua formazione marchigiana sotto il segno di Raffaello e Barocci, unita al modello reniano appreso a Bologna tra il 1630 circa e il 1639 e allo studio dell’antico al quale si era dedicato nel biennio romano inquadrato nell’equipe di casa Barberini (1640-1642).

La sua originale sintesi di classicismo e naturalismo, riconducibile al suo ritorno a Bologna a seguito della morte di Guido nel 1642 e alla disfatta dei Barberini segnata dalla guerra di Castro del 1641 e dalla morte del papa nel 1644, chiudeva un’epoca gloriosa, all’insegna di nuovi orizzonti. Il soggiorno romano si presentava infatti come una sorta di ritorno al grande stile dei bolognesi e tornato a Bologna, Simone si dedicò molto all’invenzione e all’elaborazione del progetto. Il suo linguaggio, che diventò vera e propria maniera, non guardava infatti soltanto ai modelli aulici dei campioni urbinati, ma si apriva a ventaglio a stimoli più aggiornati, provenienti da Roma e Bologna.


I temi dell’esposizione

L’esposizione ruoterà attorno ai seguenti nuclei tematici: il ritratto – per cui secondo Carlo Cesare Malvasia (1678) Cantarini era “provisto di una particolar dote” – (Autoritratto, Roma, Gallerie Nazionali di Arte Antica, Galleria Corsini; Ritratto di Guido Reni, Bologna, Pinacoteca Nazionale; Ritratto di Eleonora Albani Tomasi, Pesaro, Collezione Banca Intesa Sanpaolo; Ritratto di Antonio Barberini junior, Roma, Gallerie Nazionali di Arte Antica, Palazzo Barberini), i temi profani (Allegoria della pittura, Repubblica di San Marino, Collezione Cassa di Risparmio; Ercole e Iole, Roma, Collezione privata; Giudizio di Paride, Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, in deposito presso Urbino, Galleria Nazionale delle Marche) e il rapporto di Cantarini con gli altri maestri del suo tempo, a partire appunto da quello col Reni, che verrà mostrato nel percorso espositivo attraverso il confronto con alcune delle produzioni che Simone emulò come il San Girolamo (Parigi, Galerie Canesso), il Davide e Golia (Urbino, Galleria Nazionale delle Marche – donazione Volponi), il San Giuseppe (Roma, Gallerie Nazionali di Arte Antica, Galleria Corsini) e il San Giovanni Battista (Londra, Dulwich Picture Gallery).


Accrescimento collezionistico

Tra i tanti motivi di questa mostra, vi è anche la necessità di palesare il sostanziale accrescimento collezionistico della Galleria Nazionale delle Marche, che solo da qualche anno vanta la presenza del Pesarese.

Infatti, diversamente da Barocci le cui opere, provenienti per lo più da chiese demanializzate, sono parte del primo nucleo collezionistico del museo, la pittura di Simone Cantarini è entrata a Palazzo Ducale grazie a tre recenti depositi di opere presso Palazzo Ducale.

Nel 2019, con un comodato rinnovato nel 2024, la preziosa raccolta della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, che insieme ad altre 140 opere ha portato quattro capolavori del Pesarese: le due delicate Madonne con Bambino, la Sacra Famiglia come Santissima Trinità ed il raffinato Giudizio di Paride.

Nel 2021, nell’ambito del progetto “100 opere tornano a casa” voluto dal Ministero della Cultura, sono giunte a Urbino, insieme ad altre tre di Barocci e Pomarancio, le due straordinarie pale d’altare raffiguranti i Santi Barbara e Terenzio e la Visione di Sant’Antonio, provenienti dai depositi della Pinacoteca di Brera, razziate dalle truppe napoleoniche sul territorio marchigiano.

Nel 2025 il nucleo di opere concesso in comodato da Intesa Sanpaolo alla Galleria Nazionale delle Marche e  comprendente anche 10 opere del paesaggista settecentesco De Marchis e una tavola del Bellinzoni, implementa in maniera sostanziale la raccolta cantariniana con ben cinque tele: due delicate Sacre Famiglie, la Sibilla che legge, l’Erminia tra i pastori e l’intenso Ritratto di Eleonora Albani. Le opere dialogano nelle sale della mostra con i prestiti giunti da ogni dove, restituendo alla Galleria Nazionale delle Marche la voce del maggior artista marchigiano del Seicento.


Una curiosità: le doppie versioni

Nella mostra una particolare attenzione verrà posta anche all’accostamento delle doppie versioni delle sue invenzioni più celebri.

Saranno infatti presenti quattro tele con San Girolamo (una proveniente dalla Pinacoteca Nazionale di Bologna e le restanti da collezioni private italiane ed estere), due versioni di Loth e le figlie (collezione privata e Rivoli, Collezione Fondazione Francesco Federico Cerruti per l’Arte), San Giovanni Battista (Roma, Galleria Borghese e collezione privata), le variazioni sul tema della Sacra Famiglia (Roma, Galleria Colonna; Gallerie Nazionali di Arte Antica, Galleria Corsini; Galleria Borghese e Madrid, Museo del Prado).

In mostra, inoltre, sarà messo a fuoco il contesto storico e culturale in cui l’artista visse prima e dopo il 1631, anno della devoluzione di Urbino allo Stato della Chiesa: esemplare a tal proposito è il San Giovanni Battista di Valentin de Boulogne (Apiro, collegiata di Sant’Urbano), commissionato da Giovan Giacomo Baldini, archiatra di papa Urbano VIII e appartenente alla cerchia intellettuale dei Barberini.


La presenza in mostra di quasi tutti i più significativi “quadri da stanza” di Cantarini – alcuni dei quali restaurati per l’occasione – costituirà un’opportunità difficilmente ripetibile per mostrare al pubblico l’attività dell’ultimo grande maestro del Montefeltro, ancora poco conosciuto fuori dal ristretto circuito degli storici dell’arte.

La mostra, infine, è arricchita dal catalogo scientifico edito da Officina Libraria che ospita saggi e schede delle opere in mostra trattati dai massimi studiosi dei temi affrontati.


INFO MOSTRA

Simone Cantarini (1612-1648). Un giovane maestro tra Pesaro, Bologna e Roma

a cura di Luigi Gallo, Anna Maria Ambrosini Massari e Yuri Primarosa

Fino al 12.10.2025

Orari: da MA a DO: dalle 8:30 alle 19:15 (chiusura biglietteria ore 18:15); LU chiuso

Ingresso: € 12 intero; € 2 ridotto

Catalogo edito da Officina Libraria

Galleria Nazionale delle Marche

Palazzo Ducale di Urbino

Piazza Rinascimento 13, 61029 Urbino (PU)

Telefono: 0722 2760

gan-mar@cultura.gov.it

www.GNDM.it




Valorizzazione, gestione e fruizione del patrimonio culturale, aree e parchi archeologici, teatri storici delle Marche: pubblicato il bando

Da oggi 11 agosto, e fino all’11 settembre 2025, è possibile presentare la domanda di partecipazione al bando per la valorizzazione, gestione e fruizione del patrimonio culturale aree e parchi archeologici e teatri storici delle Marche. Lo comunica l’assessore alla Cultura Chiara Biondi: “La nostra regione è cultura a cielo aperto, bellezza diffusa fatta di tanti luoghi architettonici e artistici, di musei, archivi e biblioteche, di straordinari teatri storici  – dichiara – in un ampio contesto di valorizzazione di questo vasto patrimonio culturale, e in considerazione della costituzione di un innovativo sistema di governance del settore, questa amministrazione adotta misure per la presentazione di proposte di attività volte alla valorizzazione, gestione e fruizione di aree e parchi archeologici e teatri storici delle Marche”.


Il bando è rivolto ai Comuni delle Marche, in forma singola o come soggetto capofila di rete con soggetti pubblico-privati. ”L’azione – spiega Biondi – riguarda la realizzazione di interventi biennali di valorizzazione, gestione e fruizione del ricco e diversificato patrimonio di grande interesse culturale e grande potenzialità turistica, e finanzierà progetti proposti dai Comuni marchigiani finalizzati alla sperimentazione di nuove forme di valorizzazione, gestione e fruizione dei beni favorendo anche l’applicazione di innovazioni tecnologiche”.


Le risorse finanziarie attivate con bando, in termini di contributo pubblico dato dalla quota del Fondo di Rotazione 2021/2027 approvata con Delibera CIPES (n. 24/2024), sono pari ad € 588.680,49 per il biennio 2025/2026. Sono ammissibili al contributo i progetti di valorizzazione, gestione e fruizione di aree e parchi archeologici o di teatri storici della Regione Marche che abbiano rilevanza sul territorio di riferimento in funzione dell’arricchimento culturale delle comunità e del valore identitario dei luoghi interessati; abbiano capacità di creare valore aggiunto per il territorio di riferimento (sinergia e coinvolgimento di altre realtà culturali e sociali) e favoriscano la partecipazione di nuovi pubblici potenziali; presentino capacità di innovazione; favoriscano una maggiore fruibilità dei beni e/o istituti culturali anche attraverso l’implementazione dei servizi (educativi, di accoglienza, sussidi alla visita, laboratori, visite guidate, ecc.) e di strumenti di comunicazione innovativi e diversificati; in caso di progetti relativi a più beni e/o istituti culturali, sviluppino una capacità di operare in una logica sistemica e di condivisione per garantire una gestione integrata dei servizi e delle attività. 


La domanda di partecipazione potrà essere presentata dalle ore 09:00 di lunedì 11 agosto 2025, fino alle ore 12:00 di giovedì 11 settembre 2025, in modalità telematica attraverso la piattaforma Sigef.

Info: https://www.regione.marche.it/Entra-in-Regione/BandiContributo/id_33795/21594




Prosegue fino all’8 dicembre 2025 alla Rocca Roveresca di Senigallia, la mostra La forma dell’oro. Storie di gioielli dall’Italia antica

Prosegue fino all’8 dicembre 2025, e sarà visitabile durante l’intero weekend di Ferragosto alla Rocca Roveresca di Senigallia (AN), la mostra La forma dell’oro. Storie di gioielli dall’Italia antica, a cura di Massimo Osanna (Direttore generale dei musei) e di Luana Toniolo (direttrice del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma).Allestita nelle sale rinascimentali della fortezza roveresca, la mostra propone una selezione di preziose testimonianze archeologiche provenienti da varie parti d’Italia: si ammirano infatti oltre 400 reperti di produzioni ornamentali nell’Italia peninsulare e in Sardegna dalla Preistoria all’Alto Medioevo.La ricca selezione di oggetti di grande valore storico-archeologico consente un affascinante viaggio geografico e temporale nell’Italia antica, dalla Preistoria all’alto Medioevo, tra ornamenti e gioielli che portano con sé, non solo bellezza e unicità, ma anche valenze simboliche legate agli ambiti del sacro, della magia, del potere e del prestigio sociale, attribuite in passato a questi oggetti che ancora suscitano attrazione e meraviglia in chi li guarda.Grazie all’impegno di Luigi Gallo, Direttore di Palazzo Ducale di Urbino – Direzione regionale Musei nazionali Marche – e del suo staff, la mostra è visibile su due piani della Rocca e costituisce il primo appuntamento dopo i lavori di adeguamento, implementazione ed efficientamento energetico degli impianti di climatizzazione a servizio delle sale espositive realizzati con i fondi del PNRR, con i quali il monumento del XV secolo è ora adeguato agli attuali standard museali. 

INFO MOSTRA
La forma dell’oro. storie di gioielli dall’Italia antica
A cura di Massimo Osanna e Luana Toniolo
Fino all’08.12.2025
Rocca Roveresca di Senigallia
Piazza del Duca, 2 – Senigallia AN
Ingresso ordinario intero 5 euro; ridotto 2 euro; abbonamento annuo intero 12 euro; ridotto 5 euro. Per i possessori del biglietto ordinario dei musei civici senigalliesi ingresso intero a 3 euro
Orari LU ore 8.30-13.30 ultimo ingresso ore 13; da MA a DO ore 8.30-19.30, ultimo ingresso ore 19
tel. 071 63258
roccaroveresca.senigallia@cultura.gov.it
www.roccasenigallia.it




Mario Giacomelli, il fotografo e il poeta. A cura di Bartolomeo Pietromarchi e Katiuscia Biondi Giacomelli. Dal 22 maggio al 7 settembre 2025 a Palazzo Reale Milano

La mostra “Mario Giacomelli. Il fotografo e il poeta” a Palazzo Reale di Milano, promossa da Comune di Milano – Cultura e prodotta da Palazzo Reale e Archivio Mario Giacomelli, in collaborazione con Rjma progetti culturali e Silvana Editoriale, si inserisce all’interno delle iniziative promosse dall’Archivio Mario Giacomelli in occasione del centenario dalla nascita di Mario Giacomelli, volte a celebrare l’eredità artistica e culturale di uno dei più grandi maestri della fotografia italiana.

L’esposizione, a cura di Bartolomeo Pietromarchi e Katiuscia Biondi Giacomelli, si svolge congiuntamente alla mostra “Mario Giacomelli. Il fotografo e l’artista” a Palazzo delle Esposizioni a Roma, costruendo due percorsi complementari che approfondiscono le molteplici sfaccettature del lavoro dell’artista, entrambi insigniti della Medaglia del Presidente della Repubblica. Un’opportunità unica per riscoprire Giacomelli non solo come fotografo, ma come figura centrale nel panorama artistico e culturale del Novecento, capace di costruire un ponte tra fotografia, pittura, poesia e scultura, dimostrando una visione che continua a ispirare nuove generazioni di artisti e osservatori.

La mostra di Palazzo Reale rientra nell’ambito dell’Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026, il programma multidisciplinare, plurale e diffuso che animerà l’Italia per promuovere i valori Olimpici attraverso la cultura, il patrimonio e lo sport, in vista dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali che l’Italia ospiterà rispettivamente dal 6 al 22 febbraio e dal 6 al 15 marzo 2026. 

Il progetto milanese “Mario Giacomelli. Il fotografo e il poeta” è un omaggio al profondo legame tra Mario Giacomelli e la poesia, un dialogo intenso e viscerale che permea tutta la sua opera. Non solo nei riferimenti espliciti ai grandi testi poetici, ma anche nella sua visione della fotografia come pura espressione lirica, capace di trasformare la realtà in racconto, emozione e suggestione.

A Palazzo Reale il percorso espositivo accompagna il visitatore attraverso un viaggio nella poetica visiva di Giacomelli, presentando alcune delle sue serie più iconiche ispirate alla poesia.

Si apre con una sala introduttiva che svela il suo approccio al linguaggio poetico, attraverso la serie Per poesie (‘60/’90), un vasto repertorio di immagini che diventa materia prima per le sue composizioni, e la serie Favola, verso possibili significati interiori (1983/84), in cui la fotografia si fa segno, simbolo e narrazione visiva.

Il percorso prosegue con una sezione dedicata a L’Infinito di Giacomo Leopardi, dove l’omonima serie (1986/90) e il paesaggio di Presa di coscienza sulla natura (1976-80) restituiscono l’essenza più profonda della contemplazione leopardiana, trasformando luce e ombra in un canto visivo.

A seguire, una sala interamente dedicata alla serie Bando (1997/99dalla poesia omonima di Sergio Corazzini, che suggella il legame tra fotografia e poesia con una forza espressiva unica.

Cuore pulsante della mostra è una sala dedicata alla straordinaria serie Io non ho mani che mi accarezzino il volto (1961/63), ispirata alla poesia di Padre David Maria Turoldo, il cui titolo diventa emblema visivo e concettuale di un’opera intensa e senza tempo. Le immagini dei giovani seminaristi, sospese tra innocenza e inquietudine, movimento e contemplazione, trasformano il quotidiano in una danza tra laico e spirituale.

Segue una sala che celebra il tema dell’amore, accostando la serie Passato (1986/90), ispirata ai versi di Vincenzo Cardarelli, a quella nata dalle suggestioni di Caroline Branson da Spoon River (1967/73), di Edgar Lee Masters. Qui, la fotografia di Giacomelli si fonde con la parola poetica, restituendo immagini cariche di malinconia e memoria, dove il tempo si cristallizza nell’eterno fluire dell’esistenza.

Viene poi celebrata la collaborazione con il poeta Francesco Permunian, in cui Giacomelli costruisce un contrappunto visivo alle poesie Ho la testa piena, mamma (1994/95) e Il teatro della neve (1984/86). In questo spazio, le immagini si fanno eco delle parole, in un dialogo serrato tra versi e fotografia, tra sogno e realtà, tra luci e ombre che si rincorrono. Il percorso espositivo si conclude con due opere della maturità, espressione di un’arte sempre più essenziale e profonda: Ninna nanna (1985/87), ispirata a Leonie Adams, e Felicità raggiunta, si cammina (1986/88), nata dai versi di Eugenio Montale. Qui, il linguaggio di Giacomelli raggiunge una sintesi suprema, trasformando la fotografia in pura emozione poetica, un ultimo, intenso sguardo sul mistero della vita.

E infine, l’omaggio che Giacomelli dedica alla Calabria di Franco Costabile con l’omonima serie Il Canto dei nuovi emigranti (1984-85) rappresenta ciò che sapeva di vissuto, di sofferto, e che, come per il poeta calabrese, racconta l’amore e il dolore della sua terra d’origine.

Una sala immersiva avvolge il visitatore nella voce e nelle immagini del maestro, mentre la riproduzione della sua camera oscura permette di entrare nel cuore del suo processo creativo. Alcune bacheche, infine, raccolgono le composizioni poetiche dello stesso Giacomelli, insieme a vari materiali documentativi che testimoniano come la poesia abbia sempre rappresentato uno dei riferimenti più profondi e costanti della sua ricerca artistica.

In occasione di questo centenario, verrà presentato un corposo volume monografico, ideato e realizzato dall’Archivio Mario Giacomelli e pubblicato da Silvana Editoriale, che accompagnerà entrambe le mostre di Palazzo Reale a Milano e di Palazzo delle Esposizioni a Roma.

I visitatori che conservano il biglietto della mostra a Palazzo Reale potranno accedere alla mostra di Roma con biglietto ridotto e viceversa.




“Opera fai da te – Immagini in mostra” dal 10 al 17 agosto al Palazzo Ducale di Pesaro

Il 10 agosto a Pesaro, Sala Laurana di Palazzo Ducale, inaugura la mostra itinerante “OPERA FAI DA TE – Immagini in mostra” che racconta l’esperienza da cui è nata “UNA MISSIONE PER DUE”, l’opera lirica che celebra l’inclusione attraverso l’arte. L’esposizione in tour nelle città marchigiane della musica. La prima mondiale dell’opera ad Osimo ha coinvolto 600 persone tra studenti, professionisti e ragazzi con sordocecità e pluridisabilità psicosensoriale. Un progetto promosso da Accademia d’Arte Lirica di Osimo, Fondazione Lega del Filo d’Oro e I.C. “Caio Giulio Cesare” di Osimo-Offagna, con il supporto del Dipartimento delle Politiche per la Famiglia in seno alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.


Prende il via a Pesaro, nella Sala Laurana di Palazzo Ducale in Piazza del Popolo, con inaugurazione domenica 10 agosto ore 17, in occasione della giornata di apertura del Rossini Opera Festival, la mostra documentaria itinerante “Opera fai da te – Immagini in mostra”. Aperta fino al 17 agosto tutti i giorni ore 16-19, l’esposizione racconta l’esperienza da cui è nata “Una missione per due”, opera lirica inclusiva con la musica di Lorenzo Sidoti e libretto di Vincenzo De Vivo, che ha debuttato in prima mondiale lo scorso maggio al Teatro La Nuova Fenice di Osimo. L’opera ha unito nell’intera filiera creativa – dalla scrittura del libretto alla messa in scena – quasi 600 persone tra studenti, professionisti e ragazzi con sordocecità pluridisabilità psicosensoriale, in un progetto di Accademia d’Arte Lirica di Osimo, Fondazione Lega del Filo d’Oro e Istituto Comprensivo “Caio Giulio Cesare” di Osimo e Offagna, con il supporto del Dipartimento delle Politiche per la Famiglia in seno alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.


“Opera fai da te – Immagini in mostra” è una esposizione itinerante che sta toccando le principali città marchigiane della musica. Ha iniziato il suo percorso a Osimo, in occasione delle recite inaugurali (il 24 e 25 maggio), poi ha fatto tappa a Macerata, all’infoPoint Sistema Museo in Piazza della Libertà, in occasione dello Sferisterio Opera Festival. Dopo Pesaro, sarà al Teatro delle Muse di Ancona a ottobrein occasione de Il trovatore di Verdi, e a Jesi a novembre (Musei Civici di Palazzo Pianetti) in concomitanza con le recite de L’Olimpiade di Pergolesi nella stagione lirica. Tornerà a Osimo a dicembre con gli appuntamenti conclusivi dell’intero progetto “Opera fai da te”.


Nell’esposizione curata dai giovani scenografi Matteo Ausili e Alice Brignoli, sono una selezione degli elaborati artistici frutto dei Laboratori condotti nell’Istituto Caio Giulio Cesare e alla Lega del Filo d’Oro, fotografie di scena realizzate da Marco Pozzi e dall’Associazione Il Mascherone (Danilo Antolini, Gabriele Paolucci, Claudio Penna, Giorgio Pergolini), il trailer dell’opera a cura degli studenti dell’Istituto “Laeng Meucci” di Osimo, contributi video della Lega del Filo d’Oro.


L’OPERA “FAI DA TE”

Un letto a baldacchino che diventa un portale verso mondi fantastici. Una principessa che, colpita da un sortilegio, perde la vista, una giovane pirata pronta a rischiare tutto per salvarla. E il potere dell’amicizia che illumina anche il buio più profondo. È la trama dell’opera lirica “fai da te” dal titolo “Una missione per due”, il cui percorso creativo – dalla carta alla scena – è al centro della mostra documentaria di Pesaro. Il progetto ha permesso di far entrare studenti, genitori, docenti, personale Ata, ragazzi con sordocecità pluridisabilità psicosensoriale, all’interno del meccanismo creativo di uno spettacolo musicale, guidati da figure di altissima professionalità.
Il soggetto dell’opera è nato da un concorso letterario al quale hanno partecipato alunni delle prime medie, autori di cinque racconti: la storia è poi diventata un libretto – scritto da Vincenzo De Vivo – e la musica è stata composta da Lorenzo Sidoti pensando alle doti tecniche e artistiche degli interpreti, professionisti e non. Infine, lo spettacolo è stato messo in scena con la regia da Matteo Mazzoni e i video di Luca Attilii. Nella compagnia di canto, giovani talenti internazionali dell’Accademia d’Arte Lirica di Osimo, in orchestra e coro gli studenti dell’istituto comprensivo marchigiano, affiancati da alcuni musicisti dell’Orchestra Sinfonica G. Rossini e dalle percussioni di utenti della Lega del Filo d’Oro.




Muse, venere e dee: la grande mostra di Torregar al museo della carta e della filigrana

Dal 1° agosto al 30 settembre 2025, il Museo della Carta e della Filigrana di Fabriano ospita la mostra “Muse, Venere e Dee” dell’artista spagnolo José Antonio Torregrosa García, in arte TORREGAR. L’inaugurazione si terrà venerdì 1° agosto alle ore 18.

La mostra, curata e promossa dal Comune di Fabriano – Assessorato alla Bellezza e Città Creativa UNESCO – rappresenta uno dei principali appuntamenti espositivi dell’anno. In esposizione una selezione di opere monumentali che raccontano l’evoluzione della ricerca artistica di Torregar, incentrata sull’iconografia femminile e mitologica e sull’utilizzo della carta come supporto privilegiato.

L’artista reinterpreta in chiave contemporanea i modelli della scultura classica, trasformandoli in immagini pittoriche vibranti e visionarie. Con olio, acrilico e spray, Torregar sperimenta tecniche e materiali per dare vita a figure che evocano divinità antiche e ideali eterni, in un dialogo costante tra sacralità e linguaggio popolare. Le opere selezionate sono un omaggio alla classicità e, al tempo stesso, una sfida al tempo che tutto trasforma.

L’esposizione include, tra le altre, “Profilo di Venere”, “Atena” e “Venere Italica”, che esprimono l’intenzione dell’artista di indagare, attraverso la pittura su carta, l’identità femminile, la bellezza scultorea e il processo creativo come costruzione e decostruzione. Ogni opera diventa stratificazione visiva e simbolica, evocazione di ciò che resta e di ciò che cambia, in un ciclo pittorico che unisce estetica e riflessione.

Dichiara l’assessore alla Bellezza Maura Nataloni: « Torregar porta al Museo della Carta una visione che attraversa confini e tempi. Accogliamo con grande soddisfazione la mostra, che propone un dialogo vivo tra tradizione e contemporaneità reinterpretando i grandi classici con uno sguardo nuovo. L’uso della carta come supporto per l’arte contemporanea si integra in modo autentico con la storia e l’identità della nostra città. Dopo aver ospitato, quest’anno, le opere di artisti australiani, continuiamo a costruire una rete di scambi internazionali che arricchiscono il nostro territorio, rendendo il Museo della Carta non solo custode della memoria, ma anche spazio vivo di confronto e innovazione artistica. Questa esposizione coniuga visione, competenza tecnica e significato. Si inserisce nella linea del nostro programma culturale dedicato al confronto e all’integrazione tra culture diverse, contribuendo a rafforzare la centralità culturale di Fabriano nel panorama nazionale ed estero.».

La mostra è visitabile negli orari di apertura del Museo: dal martedì alla domenica, ore 9:30 – 13:30 e 15:00 – 18:00. L’ingresso è incluso nel biglietto del museo. Tutti i dettagli su costi e riduzioni sono disponibili sul sito del Museo della Carta




Inaugurazione Mostra SABINE LINDNER: sabato 2 agosto ore 18 alla Rocca di Fano

Sabato 2 Agosto 2025 nel salone delle Esposizioni della Rocca Malatestiana di Fano si inaugura la mostra  di SABINE ALEXANDRA LINDNER “Istanti di donne – Realtà tra sogni, memoria e luce”. La mostra promossa dall’associazione “Il Piccolo grande Alessandro”, con il patrocinio del Comune di Fano e con la collaborazione del RTI della Rocca Malatestiana, della Fondazione di Comunità Fano Flaminia Cesano e dall’Associazione Vittime Riunite d’Italia, sarà presentata dalla critica d’arte Cecilia Casadei, alla presenza dell’Assessore alla Cultura del Comune di Fano Lucia Tarsi e con gli interventi di Giorgia Marcelli Presidente dell’Associazione “Il Piccolo Grande Alessandro” e del direttore artistico della Rocca Malatestiana Massimo Puliani e con la presenza di Gabriele Cirilli.
Sabine Alexandra Lindner nasce in Austria da madre austriaca di origini siciliane e padre tedesco del Mar Baltico. Un mix europeo che ha plasmato fin da subito il suo sguardo aperto e sensibile. Cresciuta in Italia,  prosegue la sua formazioneall’ISIA di Urbino, dove affina un linguaggio personale che unisce alla grafica il design, la ceramica, la moda ed i gioielli.Da oltre trent’anni vive e lavora nelle Marche, portando avanti una ricerca artistica che fonde tecnica e visione poetica. Le sue opere, intime e simboliche, fanno parte di numerose collezioni private in Italia e all’estero.  Alla Rocca Malatestiana presenterà dieci opere di ceramica, grandi piatti  realizzati con la raffinata tecnica del terzo fuoco e tele di lino allestite sotto i tigli per  una narrazione visiva dove si potranno “trovare, individuare e leggere – scrive la critica casadei –  donne che sognano, attendono, donano, resistono. Donne archetipiche e contemporanee, portatrici di forza, bellezza, trasformazione “Istanti di donne” è un invito a rallentare lo sguardo e ad ascoltare. Una narrazione corale in cui la donna è origine e futuro, silenzio e voce. Un tributo alla presenza femminile come forza creativa, universale e libera. La mostra ha come obbiettivo di sostenere l’Associazione Il Piccolo Grande Alessandro, nata in memoria del figlio della Presidente, Alessandro, mancato per una grave malattia soli 6 anni.
Apertura anche dopo lo spettacolo di Gabriele Cirilli in programma la sera stessa dell’inaugurazione.
La mostra, ad ingresso gratuito, resterà aperta fino al 24 agosto.




Cultura sempre più accessibile: Pesaro lancia il virtual tour 3D dei musei

Nel cuore dell’estate, appena lanciati i tour virtuali alla scoperta di tre musei simbolo della città: i Musei Civici di Palazzo Mosca, il Museo Nazionale Rossini, il Museo Officine Benelli. La ricostruzione completa del museo in 3D consente a tutti la fruizione immersiva dei luoghi della cultura. Per Biancani e Vimini una bellissima cartolina per la promozione del patrimonio culturale cittadino.

Un passo avanti nella strategia di promozione e accessibilità culturale del Comune. Pesaro lancia il Virtual Tour 3D di tre musei simbolo della città e delle sue eccellenze: i Musei Civici di Palazzo Mosca, il Museo Nazionale Rossini, il Museo Officine Benelli. Si tratta di una piattaforma digitale davvero innovativa che consente la fruizione immersiva dei luoghi della cultura: grazie alla ricostruzione completa del museo in 3D, è possibile visitare il museo come se si fosse davvero lì. 


Il Virtual Tour 3D rappresenta un passo significativo verso la digitalizzazione del patrimonio culturale locale, fornendo a cittadini, studiosi e visitatori la possibilità di esplorare virtualmente musei, monumenti ed edifici storici. In questo modo l’esperienza museale si arricchisce notevolmente offrendo l’opportunità di documentarsi, approfondire e rivedere prima, durante e dopo la visita fisica: è quindi un’occasione per fare promozione e creare stimoli per venire a vedere la città. Ma è forte anche il tema dell’accessibilità perché il tour virtuale apre le porte di un museo anche a chi solitamente non può accedervi per motivi diversi. L’iniziativa si inserisce in un più ampio programma di valorizzazione del territorio regionale che si pone l’obiettivo di coniugare tradizione e innovazione, promuovendo una cultura inclusiva e accessibile. 


Il Virtual Tour 3D fa parte del più ampio progetto del Comune ‘Pesaro 2024 Digital Twin. Un museo a cielo aperto’ (gemello digitale) che è stato interamente finanziato dalla Regione Marche attraverso il Bando PR FESR 2021-2027, asse 1, azione 1.2.2, intervento 1.2.2.2 ‘Servizi digitali integrati’ per un importo di 45.000 euro. 


Alla conferenza stampa erano presenti il sindaco Andrea Biancani e Daniele Vimini vicesindaco e assessore alla Cultura del Comune di Pesaro, Andrea di Giuseppe responsabile 3D Smart City del Gruppo Andreani, Marcello Smarrelli direttore artistico di Pesaro Musei. Con loro, i rappresentanti dei tre musei coinvolti nel progetto: Marco Scriboni direttore Fondazione Pescheria – Centro Arti Visive e Michela Gaudenzi/Pesaro Musei per i Musei Civici di Palazzo Mosca, per il Museo Nazionale Rossini Matteo Masetti/Sistema Museo, per il Museo Officine Benelli il direttore Paolo Marchinelli e Marco Brusciotti presidente del Registro Storico Pesarese.

Una bellissima cartolina per la promozione della cultura di tutta la nostra città: così il sindaco Biancani ha descritto il Virtual Tour 3D dei tre musei simbolo di Pesaro. Un materiale che consentirà di fare un ulteriore salto di qualità, sotto il profilo culturale, a tutto il nostro territorio dimostrando, ancora una volta, come Pesaro sia una città che punta sulla cultura e sul turismo con azioni concrete e reali, investendo risorse non scontate per la promozione internazionale delle nostre bellezze e dei luoghi che ci caratterizzano. Poi i ringraziamenti: ai realizzatori dell’opera – il Gruppo Andreani (Corridonia MC) – a tutto lo staff dei musei che fanno parte del Tour 3D e che garantiscono alla città la presenza di luoghi della cultura tra i più belli di tutto il territorio marchigiano.


Per Daniele Vimini, si tratta di una proposta cui teniamo particolarmente, che fa parte da un progetto ancora più articolato fortemente orientato ai servizi digitali e alla digitalizzazione del patrimonio culturale. Con due filoni: il più classico per creare un gemello digitale della città che offre finalità operative e turistiche e che presenteremo nei prossimi mesi. Quello del Virtual Tour rappresenta il primo step con cui partiamo, un servizio per dare un’idea immediata della bellezza di queste strutture ma anche per preparare il viaggio prima di arrivare in città e per creare un database di informazioni.


Andrea di Giuseppe ha chiarito il concetto di ‘gemello digitale’: per noi gemello digitale vuol dire creare le informazioni che contiene un territorio, un oggetto reale – il territorio – viene convertito in oggetto digitale in modo da renderlo raggiungibile da tutti: enti pubblici, cittadini, aziende e realtà diverse. Il Virtual Tour 3D consente una ricostruzione completa del museo – non si tratta di immagini – e un dettaglio di zoom ad altissima risoluzione. Questo significa che il museo si rende raggiungibile – dunque accessibile – anche da parte di chi non può entrarci. Allo stesso tempo, è un’occasione di promozione turistica ma anche dare più informazioni possibili. Questo è il punto di partenza per creare il gemello digitale di Pesaro: per ricostruire tutto il territorio, avere consapevolezza di ciò che c’è e fare scelte mirate, obiettivo basilare per un’amministrazione. Si possono anche utilizzare i visori 3D per avere esperienza ancora più immersiva con la sensazione di toccare quasi gli oggetti

Una cosa come questa non è solo un gioco dell’elettronica ma è davvero un modo nuovo di guardare le cose: ha sottolineato Marcello Smarrelli. Quasi tutte le scuole lavorano ormai quasi esclusivamente sui siti dei musei, una modalità che permette di fare veramente una didattica di un certo tipo, di avere una qualità altissima delle immagini e di eliminare una certa gerarchia delle opere d’arte dei classici manuali perché qui invece si hanno le dimensioni reali. Il Virtual Tour cambia il modo di fare didattica e offre un’altra possibilità alle persone anche al di fuori della visita fisica.


Non è casuale la scelta dei luoghi protagonisti del Virtual Tour 3D, selezionati perché rappresentano al meglio l’identità cittadina e le sue radici culturali tra arte, ceramica, Rossini e motori. Con le ricche collezioni di pittura, maiolica e arti decorative – tra cui spicca un capolavoro assoluto come l’Incoronazione della Vergine di Giovanni Bellini -, i Musei Civici di Palazzo Mosca compaiono nella lista degli imperdibili; accolto a Palazzo Montani Antaldi, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, il Museo dedicato a Rossini è un emozionante viaggio a 360 gradi nella vita e nelle opere del compositore grazie anche al prezioso allestimento con la cura scientifica della Fondazione Rossini; ospitato nella sede storica della fabbrica motociclistica Benelli – celebre marchio che ha fatto grande la storia di Pesaro – il Museo Officine Benelli espone in modo permanente 150 motociclette Benelli e MotoBi cui si aggiungono le 70 moto della Collezione ASI Morbidelli: una vera gioia per gli appassionati delle due ruote.


Il Virtual Tour 3D è stato realizzato dal Gruppo Andreani (Corridonia MC), realtà marchigiana che da oltre 30 anni affianca le amministrazioni locali con servizi personalizzati che spaziano dalla gestione delle entrate a programmi che semplificano la fruizione dei dati e lo scambio di informazioni. ‘3D Smart City’ è la nuova frontiera della sostenibilità urbana: grazie ad una tecnologia rivoluzionaria basata sulla digitalizzazione 3D ultra-realistica del territorio e sull’integrazione intelligente dei dati, trasforma i Comuni in vere smart cities a partire dalle fondamenta.


I Virtual Tour 3D sono disponibili online nel sito del Comune alla sezione cultura nelle schede dei tre musei, su www.pesaromusei.it. e nei siti del Museo Nazionale Rossini e del Museo Officine Benelli.




Festival “UH – insieme d’arte per sette giorni”: in mostra il progetto fotografico del Museo Nori De’ Nobili in collaborazione con la Fondazione Opera Pia Lavatori Mariani

Il Museo Nori De’ Nobili della Città di Trecastelli sarà ospite, anche quest’anno, al Festival “UH – insieme d’arte per sette giorni”, promosso dal Comune di Poggio San Marcello dal 2 al 9 agosto 2025. In questa occasione verrà presentata la mostra NOI E NORI, a cura di Simona Zava, che sarà inaugurata sabato 2 agosto, alle ore 17, nelle sale del Palazzo Comunale di Poggio San Marcello, in concomitanza con altri eventi del Festival. La mostra, inaugurata nel marzo 2025 nelle sale del Centro Studi sulla Donna nelle Arti Visive Contemporanee del Museo di Trecastelli, è realizzata in collaborazione con la Fondazione Opera Pia Lavatori Mariani e nasce da un’idea di Agnese Rossini, educatrice di Polo9, e Laura Merli, della Fondazione Opera Pia Lavatori Mariani.


NOI E NORI è un progetto fotografico emozionante, che rende omaggio alla figura della pittrice Nori De’ Nobili. Attraverso venti suggestive immagini, realizzate dai fotografi Patrizia Lo Conte e Alfonso Napolitano, i Nonni protagonisti reinterpretano alcune opere della collezione permanente del Museo a lei dedicato.


I partecipanti che hanno prestato il volto e l’anima al progetto sono Natale Adeli, Elena Amatista, Maria Balducci, Luciana Bernardini, Stella Biloni, Valeria Bomprezzi, Loredana Carloni, Valeria Cerioni, Maria Paola Conti, Almerina Giaccoli “Carla”, Elia Gresta, Giordano Luzietti, Elda Mencarelli, Renzo Mencaroni, Quartina Montesi, Elda Olivetti, Carlo Olivi, Rosa Patregnani, Carmela Sanfilippo “Melina”, Deiva Spagliccia, Franco Tonelli.


L’esposizione sarà visitabile a Poggio San Marcello tutti i giorni fino al 9 agosto, dalle ore 18 alle 21.30. Per informazioni: www.poggiocultura.eu


Per informazioni: Villino Romualdo – Museo Nori De’ Nobili, Tel. 071 7957851 Email: trecastelliufficioturistico@gmail.com museonoridenobili@gmail.com www.museonoridenobili.it




Inaugura il 31 luglio la personale di Yaroslav Gamolko alla Galleria Rossini di Pesaro

Inaugura giovedì 31 luglio alla Galleria Rossini, PolyGamolko – Introspection 2025’, la mostra di Yaroslav Gamolko: una selezione di opere tra pittura e installazione che riflette sull’io molteplice.


Nuova proposta alla Galleria Rossini di via Rossini 38, spazio della cultura pensato per ampliare l’offerta espositiva cittadina e fornire spunti per eventi, scambi e progetti di creatività. Giovedì 31 luglio alle 18.30 inaugura la mostra di Yaroslav Gamolko ‘PolyGamolko – Introspection 2025’ a cura di Mauro Di Vito un viaggio pittorico nell’identità frammentata che concepisce l’arte come specchio dell’anima e del tempo. Visitabile fino al 7 agosto, l’evento è realizzatocon il patrocinio del Comune di Pesaro, in collaborazione con Brokerengas.


La personale di Yaroslav Gamolko raccoglie una serie di opere tra pittura e installazione che riflette sull’io molteplice, l’ironia del quotidiano e il ruolo della maschera nella società. L’artista affronta il tema dell’introspezione mescolando simboli pop, riferimenti tribali e cultura visuale contemporanea. Dalle maschere africane reinterpretate alle installazioni concettuali come *POZOR, enjoy your meal* e *Disinformazione in persona*, l’intero percorso si fa specchio di un’identità complessa in continuo mutamento. Introspezione non significa chiudersi. Significa osare guardarsi dentro, anche quando fa paura: queste le parole dell’artista. L’omaggio a Rossini e le piccole tele ‘pesaresi’ completano un allestimento che unisce ironia, pensiero critico e spirito barocco.


Yaroslav Gamolko (Krupki, Bielorussia, 1995) è un artista visivo attivo in Italia. Attualmente vive e lavora a Casorate Primo, dove sviluppa progetti tra arte e ricerca personale. Dopo la formazione in design e belle arti a Pavia e all’Accademia di Brera, sviluppa una ricerca che fonde pittura, collage, installazione e intervento urbano mescolando introspezione, ironia e riferimenti pop. Ha esposto in Italia e all’estero (Roma, Milano, Minsk, Biennale di Venezia 2021 e 2022) con opere che riflettono sul tempo, sull’identità e sulla società dell’immagine. Fondatore di Gamolkolor, unisce l’arte contemporanea a interventi pittorici nello spazio pubblico. Info gamolkoart@gmail.com


PolyGamolko – Introspection 2025  YAROSLAV GAMOLKO

Galleria Rossini, via Rossini 36

1 – 7 agosto 2025

orario venerdì-domenica 14-17, lunedì-giovedì 10-12, 16.30-20

Inaugurazione giovedì 31 luglio ore 18:30

Ingresso gratuito, info 0721 387541 info@pesaromusei.it




Lunedi 4 agosto alle ore 11 all’Orto Botanico dell’Università di Urbino sarà inaugurata la mostra di scultura “Paesaggi Interiori-Noi Siamo Natura” dell’artista Toni Venzo

Lunedi 4 agosto alle ore 11,00 presso l’Orto Botanico dell’Università di Urbino sarà inaugurata la mostra di scultura “Paesaggi Interiori-Noi Siamo Natura” dell’artista Toni Venzo.

Dopo la tappa mondainese presso la RiBo 104 dimora d’Arte a Mondaino, parte attiva del convegno “Natura  Arte  e Storia  a Mondaino” tenutosi il 10 maggio scorso per la salvaguardia e la valorizzazione dell’entroterra romagnolo, la personale di Toni Venzo approda a Urbino. Gli spazi lussureggianti e intimi dell’Orto Botanico di Urbino custodiranno per un mese le opere dello scultore Toni Venzo che esploreranno la connessione tra energia vitale e la natura. La relazione tra arte scultorea e mondo vegetale continua così il suo sodalizio in questo 2025 che sarà ricordato come l’anno della  frattura tra natura e uomo, come purtroppo ci stanno insegnando i profondi cambiamenti climatici che stiamo vivendo. Seguendo quanto scritto sull’artista “L’albero affonda le radici nella terra e si protende verso l’alto ma è qualcosa di intimo e magico. La sua arte prende forma da un processo che ha origine dalla sua interiorità per poi dialogare con le fibre degli alberi e lui stesso ama definirsi “scultore dell’albero”.

Quale luogo migliore dell’Orto Botanico con le sue collezioni arboree di più di 30 metri di cui un monumentale ginkgo biloba per affrontare il discorso artistico di Toni Venzo. Il progetto “Paesaggi Interiori” presenta una mostra di sculture in legno. Le opere, frutto di una intensa lavorazione artistica del legno, si offrono come spazi di riflessione che trascendono il paesaggio esterno per esplorare quello interiore. La mostra mira ad arricchire il culturale di Urbino e il territorio con un intento artistico che fonda innovazione e radici locali con un invito a vivere il legame tra arti e natura in modo nuovo e consapevole.


Le opere di Toni Venzo proseguono la narrazione scultorea che l’Orto Botanico propone al pubblico per tutto il 2025 e si concluderà con le istallazioni frutto del progetto “Metaverso Raffaello” insieme alla accademia delle belle arti e patrocinato da fondi europei “Next generation EU”. La mostra si conclude il 4 settembre e sarà fruibile dal pubblico dal lunedì al venerdì dalle ore 8,30 alle 13,30.

Prof. Andrea Pompa PhD-Department of Biomolecolar  Sciences, University of Urbino Carlo Bo-Prefetto Orto Botanico di Urbino




Aperto il XIII Festival d’Estate a Palazzo Claudi: musica e poesia con Davide Rondoni. Inaugurata la mostra fotografica “Lo sguardo della Luce” di Fiorella Sampaolo

Serata magica, quella di domenica 27 luglio a Serrapetrona, per l’apertura del XIII Festival d’Estate a Palazzo Claudi: prima l’inaugurazione della mostra fotografica “Lo sguardo della luce” di Fiorella Sampaolo, poi la musica e la poesia che si fondono insieme rendendo omaggio al “Cantico delle creature” di San Francesco d’Assisi, grazie alle note suonate al pianoforte da Francesco Pasqualotto e alle riflessioni del poeta Davide Rondoni, presidente del Comitato nazionale per le celebrazioni dell’ottavo centenario della morte di San Francesco.


Rondoni proveniva proprio da Assisi dove è stata presentata, nella Domus Pacis di Santa Maria degli Angeli, la mostra “Io, frate Francesco. 800 anni di una grande avventura”, che sarà uno dei fulcri del 46° Meeting per l’amicizia fra i popoli, a Rimini (22-27 agosto 2025). E al pubblico – davvero numeroso – che gremiva il cortile di Palazzo Claudi ha consegnato una meditazione lanciata poche ore prima dal cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme, presente anche lui ad Assisi: «Beati i miti, perché erediteranno la terra». Mitezza non come passività – ha spiegato Rondoni -, ma come potenza discreta e generativa: “San Francesco è ancora oggi punto di riferimento universale perché ha incarnato quella mitezza che cambia la storia senza usare la forza”.


Alla serata d’apertura del Festival sono intervenuti il presidente della Fondazione Claudi, professor Massimo Ciambotti, il sindaco di Serrapetrona, Silvia Pinzi, e il maestro Michele Torresetti, direttore artistico del Festival. Al taglio del nastro, oltre all’autrice delle fotografie, Fiorella Sampaolo, ha partecipato anche l’editore fiorentino Andrea Ulivi che ha curato il catalogo della mostra (Edizioni della Meridiana). Le quaranta foto in bianco e nero, accompagnate da una selezione di poesie inedite firmate da Davide Rondoni, resteranno esposte a Palazzo Claudi per tutto il mese di agosto, sia nelle serate del Festival, sia nei week end o su prenotazione al numero 392 0669348). 


La rassegna di musica da camera prosegue ora con il secondo appuntamento, in programma mercoledì 30 luglio:“Vienna-America, un viaggio in quartetto” con il “Doré Quartet”, musiche di Webern, Haydn e Dvorak. Compongono il quartetto Ilaria Taioli e Samuele Di Gioia (violino), Salvatore Emanuel Borrelli (viola) e Caterina Vannoni (violoncello). Il concerto inizierà alle 21.30 (ingresso gratuito, in caso di maltempo si terrà nella chiesa di San Francesco). In apertura porterà il suo saluto l’avvocato Corrado Zucconi Galli Fonseca, presidente della sezione delle Marche della Gioventù musicale italiana, profondo conoscitore dei brani che verranno eseguiti.


Al termine della serata brindisi insieme nel cortile di Palazzo Claudi con vernaccia e dolci tipici. 


L’ultimo evento del Festival sarà quello di sabato 2 agosto, “El mar: musica e racconti di mare”, con Lucky Fella – Trio Fortunato con Elisa Dal Corso (voce e fisarmonica), Julyo Fortunato (fisarmonica, ukundola, tamburo oceanico) e Gioele Mazza (chitarra); canti della tradizione italiana, portoghese e argentina.




Venerdì 1° agosto si inaugura a Senigallia la mostra SCANNO a cura di Simona Guerra allo Spazio Piktart di Senigallia

Venerdì 1 agosto si inaugura a Senigallia la mostra SCANNO, a cura di Simona Guerra.  La mostra raccoglie opere realizzate da noti fotografi italiani che hanno reso celebre questo piccolo paese dell’Abruzzo.


Mario Giacomelli, Eriberto Guidi, Renzo Tortelli, Silvio Pellegrini, Alfredo Libero Ferretti, Domenico Taddioli, Mario Lasalandra ed altri racconteranno Scanno, considerato da sempre un luogo particolarmente interessante per i fotografi che già a partire dalla fine dell’800 lo raggiunsero da molte parti del mondo per raccontarne il fascino.


Il 1 agosto ricorre anche il centenario della nascita di Mario Giacomelli (1 agosto 1925 ) dunque non poteva esserci data migliore per inaugurare a Senigallia, patria del grande fotografo, questa mostra. Fu infatti proprio lo scatto intitolato Il bambino di Scanno realizzato nel 1957/59 a rendere celebre nel mondo Mario Giacomelli.


Gli autori in mostra circonderanno ed affiancheranno, affettuosamente, con le loro opere, quelle di Mario, mentre i visitatori potranno apprezzare i molti diversi stili e le interpretazioni di Scanno realizzate nel tempo e in diverse situazioni.

La mostra rimarrà aperta per tutto il mese di agosto e sarà visitabile gratuitamente con prenotazione obbligatoria inviando un messaggio sms o wapp al 338.8048294.


Alfredo Libero Ferretti, 1957

Alfredo Libero Ferretti (Roma 1919-2007)

Lavora a Roma sin da giovane presso lo studio di Elio Luxardo approfondendo la fotografia di ritratto. Insegnerà  Tecnica della fotografia all’Accademia di Belle arti di Roma fino al 1984 e successivamente all’Aquila. Collabora con diverse riviste italiane tra cui “Il mondo” di Mario Pannunzio e “Paese sera”. Grande sperimentatore delle tecniche e delle potenzialità del mezzo fotografico ha realizzato anche alcuni cortometraggi ricevendo premi e realizzando numerose mostre personali.


Mario Giacomelli (Senigallia 1925-2000)

è uno dei più grandi artisti della fotografia del Novecento. La sua opera è riconosciuta, esposta e pubblicata in oggi parte del mondo e innumerevoli sono i riconoscimenti ottenuti. 


Eriberto Guidi, primi anni ’60

Eriberto Guidi (Fermo 1930-2016)

è stato un fotografo fermano impegnato sui temi dell’uomo e della natura. La sua opera artistica, declinata verso il Racconto fotografico teorizzato dal suo maestro Luigi Crocenzi, è stata apprezzata in Italia sin dai primi anni ’60 ed esposta nei principali musei del mondo già alla fine dei ’50. 


Mario Lasalandra, anni ’60

Mario Lasalandra (Este, 1933)

E’ uno dei grandi fotografi visionari del nostro tempo. Dopo un inizio come pittore scopre la fotografia e da subito inizia ad utilizzarla per creare scenografie e situazioni surreali traducendole con uno stile personale e potente anche grazie all’uso del bozzetto e del disegno. E’ stato ideatore e direttore artistico per dieci anni del “Magico” a San Felice sul Panaro (Modena) dove è regista, scenografo e coreografo di tutto l’evento. Sue opere sono conservate nei più importanti musei del mondo. Attualmente è in corso una sua retrospettiva presso l’Ambasciata d’Italia in Georgia a Tblisi.


Silvio Pellegrini, fine anni ’50

Silvio Pellegrini (Senigallia 1930-1973)

Ha iniziato a fotografare assieme a Giuseppe Cavalli e agli altri amici dello storico Gruppo fotografico Misa, sin dal 1953. Più avanti sarà operatore cinematografico a Roma dove espone. Dopo un primo periodo di sperimentazione su vari soggetti tra cui il paesaggio e la natura morta, si concentra con sempre maggior impegno nella rappresentazione di persone che ritrae nei loro luoghi di lavoro o attraverso ricercati primi piani. 


Domenico Taddioli, 1967

Domenico Taddioli (Osimo 1930-2018)

Ha iniziato a fotografare grazie a Giuseppe Cavalli, sviluppando nel tempo una particolare passione per la figura ambientata e il reportage. Noti sono i suoi lavori sul sud Italia. E’ stato fondatore nel ’64 assieme ad altri amici dello storico Circolo Fotoamatori “Senza Testa”. 


Renzo Tortelli, 1957

Renzo Tortelli (Potenza Picena 1926 – Civitanova Marche 2019)

Di professione ottico ha lavorato per tutta la vita in questo ambito studiando a Cadore e Rovigo e diplomandosi presso l’Istituto Nazionale di Ottica di Arcetri, Firenze. Sin dall’inizio degli  anni ’50 contribuisce con la sua produzione artistica e con una costante partecipazione al dibattito culturale a far conoscere, anche fuori dai confini nazionali, la sua arte fotografica.


SCANNO a cura di Simona Guerra

inaugurazione
venerdì 1 agosto 2025 ore 19,00

aperta fino al 31 agosto


Ingresso libero
solo su prenotazione con sms

wapp al 338.8048294


Spazio Piktart
Via Mamiani 14
Senigallia, regione Marche


Mostra in collaborazione con
Fondo Mario Giacomelli © Simone Giacomelli – Archivio Renzo Tortelli, Civitanova Marche – Archivio Eriberto Guidi, Fermo – Archivio Silvio Pellegrini, Senigallia




OLTRE L’ULTIMO CIELO | dal 14 luglio al 21 settembre 2025 | Casa Sponge, Pergola (PU)

Dal 13 luglio al 21 settembre 2025 Casa Sponge ospita Oltre l’ultimo cielo, la prima tappa di un progetto articolato che si svilupperà nel tempo. Si comincia con una mostra collettiva che coinvolge 9 artisti + 1 – Nobuyoshi Araki, Mario Consiglio, Antonello Ghezzi, Stefania Galegati, Giovanni Gaggia, Davide Mancini Zanchi, Gedske Ramløv, Michele Alberto Sereni, Grazia Toderi e Massimo Uberti – chiamati a confrontarsi con il concetto di confine, oggi sempre più segnato da separazioni fisiche, culturali e simboliche.

Il titolo prende ispirazione da un verso del poeta palestinese Maḥmūd Darwīsh, e si inserisce nel solco di una riflessione avviata da Casa Sponge nel 2020, in occasione del progetto Cielo riservato al Cielo di Gabriele Germano Gaburro. In quell’occasione, Casa Sponge promosse una raccolta firme per istituire simbolicamente una no-fly zone sopra la propria sede: un gesto poetico e politico per rivendicare un cielo libero, non sorvegliato né violato. Da quella azione prende forma un’indagine più ampia: il cielo come spazio conteso e condiviso, soglia tra terra e infinito, luogo di tensione, desiderio e possibilità.

La mostra, curata da Francesco Perozzi e Marcella Russo, si articola negli ambienti domestici e naturali di Casa Sponge, proponendo un percorso che intreccia architettura e paesaggio. Le opere sono unite da una tensione ascensionale che invita a sollevare lo sguardo, componendo un unico gesto collettivo. Un’ascesa simbolica – dalla terra al cielo – che non è fuga, ma forma di resistenza poetica e politica.

Gli artisti in mostra: Nobuyoshi Araki (Tokyo 1940), Mario Consiglio (Maglie 1968), Antonello Ghezzi (Nadia Paolo Ghezzi: Bologna 1980), Stefania Galegati (Bagnacavallo 1973), Giovanni Gaggia (Pergola 1977), Davide Mancini Zanchi (Urbino 1986), Gedske Ramløv (Copenaghen 1958), Michele Alberto Sereni (Pesaro 1958), Grazia Toderi (Padova 1963), Massimo Uberti (Brescia 1966 – Brescia 2024).

Il percorso si apre con l’intervento di Mario Consiglio, che intercetta le aperture architettoniche della casa trasformandole in soglie visive: interstizi tra il dentro e il fuori, tra ciò che si mostra e ciò che si sottrae. Il suo intervento richiama l’interiorità dello sguardo, ponendo il visitatore di fronte a se stesso e alla propria responsabilità nel definire ciò che vede

Nello spazio del giardino l’installazione del duo Antonello Ghezzi accoglie il visitatore con un segno che orienta lo sguardo verso l’alto mentre avvolge oggetti del mondo quotidiano, evocando l’appartenenza a una comunità cosmica, ampia e invisibile, al di là di ogni frontiera disegna o appartenenza identitaria imposta.

Salendo tra le stanze, lo sguardo si frammenta in visioni plurali: Michele Alberto Sereni  ricerca, tra le pieghe del frastuono urbano, margini intatti, fenditure contemplative che aprono varchi non ancora invasi dal pensiero. Nobuyoshi Araki, in un movimento contrario, lascia che sia la luce a farsi corpo e  a irrompere verso l’obiettivo, trascinando con sè un’energia inquieta e tenera insieme.

In uno degli ambienti, Giovanni Gaggia presenta un ricamo su coperta, frutto di un processo collettivo avviato a Pergola e ancora in corso. Un’opera sospesa, nata da una domanda ricamata in arabo, che trasforma il gesto della cura in atto di relazione e attesa. Per la prima volta, Gaggia – fondatore di Casa Sponge – espone all’interno dello spazio che ha creato e curato per anni. Una scelta simbolica compiuta in via eccezionale per l’urgenza del tema, che lo porta a farsi testimone attivo di una riflessione collettiva.

Poco discosto, gli scatti di Gedske Ramløv evocano un cielo interrotto, che si manifesta solo per brevi spiragli: ombre d’uccello si stagliano in movimenti su pareti chiuse, restituendo l’impressione di un volo trattenuto, fragile e muto. Nello spazio del sottotetto, Stefania Galegati  presenta un video che raccoglie frammenti di voci, desideri e visioni emerse durante il lockdown: un coro disordinato e toccante, che si alza come un pensiero necessario.

Al centro della casa, tra cucina e soggiorno, le opere di Davide Mancini Zanchi e Grazia Toderi aprono fenditure nello spazio abitato, disgregando la materia e orientando lo sguardo verso l’altrove. Zanchi elabora costellazioni minime e disorientanti, sparse nello spazio siderale; Toderi spinge lo sguardo nelle aree più remote, alle quali però corrisponde un ritorno intimo, legato alla vita, alle sue infinite possibilità e a ciò che − anche nella distanza più estrema −  continua a parlarci di casa

A guidare il visitatore per tutto l’attraversamento, una serie di piccole opere disseminate negli spazi della casa e firmate da Massimo Uberti agiscono come tracce silenziose, presenze quasi impercettibili che accompagnano e preparano la risalita finale. Il cammino culmina infatti all’esterno, dove Uberti lascia sospesa, sulla sommità del colle di Mezzanotte, la sua installazione più prossima al cielo: un’altalena rivestita in foglia d’oro, posta come soglia concreta e simbolica tra la terra e l’infinito.

Oltre l’ultimo cielo nasce dal desiderio di Casa Sponge – presidio rurale e decentrato dell’entroterra marchigiano – di restituire al cielo la sua funzione immaginativa e collettiva. In un presente segnato da guerre, sorveglianza e fratture, la mostra riafferma il ruolo dell’arte come atto necessario e partecipativo, capace di connettere la dimensione locale – la terra che abitiamo – a quella globale, rappresentata da un cielo che ci sovrasta, senza confini né barriere.

Il progetto è in collaborazione con It’s hard noise (CR). Il cielo della Palestina continua ad accogliere una speranza incurabile e incolmabile a cui da Casa Sponge a It’s hard noise, sotto lo stesso immenso blu, per dare voce, alimentando un sentimento di comunanza per la pace. Oltre L’ultimo cielo gode del patrocinio di Fondazione Italia Patria della Bellezza.




Fabriano: naugurata la mostra “Passaggi. Mario Giacomelli – Simone Massi” fino al 19 ottobre 2025 a Zona Conce, Fabriano (AN)

Ha aperto a Zona Conce, il polo culturale polivalente di Fabriano, la mostra Passaggi Mario Giacomelli Simone Massi, curata da Gianluigi Colin e Galliano Crinella e organizzata, in occasione del centenario della nascita del Maestro della fotografia del Novecento, dal Premio nazionale Gentile da Fabriano e dall’Associazione Gentile Premio.

L’esposizione – resa possibile dal contributo di Diatech Pharmacogenetics, realizzata in collaborazione con l’Archivio Mario Giacomelli, Carifac’Arte e Zona Conce e con il patrocinio del Consiglio Regionale delle Marche e il Comune di Fabriano Città Creativa UNESCO – è un inedito confronto tra il celebre fotografo e Simone Massi illustratore, autore, regista e maestro dell’animazione, entrambi marchigiani. Due linguaggi, lontani cronologicamente ma estremamente connessi nella rappresentazione della realtà, che svelano affinità elettive.

Sabato 21 giugno la mostra Passaggi Mario Giacomelli Simone Massi è stata inaugurata alla presenza del presidente del Consiglio regionale delle Marche Dino Latini e del sindaco di Fabriano Daniela Ghergo, insieme a Roberto Carmenati dell’Associazione Gentile Premio, Alaimo Angelelli, presidente di Carifac’Arte e Fabio Biondi patron di Diatech Pharmacogenetics.

In rappresentanza dell’Archivio Mario Giacomelli, Katiuscia Biondi Giacomelli ha affermato: “Voglio ringraziare in primis Galliano Crinella che si è fatto promotore della mostra e che ha anche voluto esporre le fotografie di Giacomelli della sua collezione personale. Due artisti così diversi per linguaggio e generazione, si incontrano in quella che è l’essenza della loro arte creando un’alchimia perfetta. La realtà prende forma nel nostro sguardo nelle foto di Giacomelli e nel suo amore per la terra che si ritrova anche in Simone Massi”.

Era presente anche l’artista Simone Massi che ha raccontato: “Da sempre Mario Giacomelli è il mio punto di riferimento visivo ed esporre i miei lavori insieme alle sue foto è un sogno che condivido da molto con Galliano Crinella e che finalmente si è avverato. Giacomelli, a differenza del sottoscritto, riesce a rendere in maniera magistrale il paesaggio marchigiano, mentre io mi concentro soprattutto sulle persone, sui volti, cercando di salvare e recuperare le nostre radici di appartenenza, lavorando come un archeologo”.

Il co-curatore Gianluigi Colin, dopo aver ringraziato Galliano Crinella, ha concluso: “Le fotografie di Mario Giacomelli e i disegni di Simone Massi sono un viaggio nella memoria, un grande omaggio alla loro terra madre, le Marche. Così come Giacomelli fotografava per comprendere chi fosse, così Simone Massi disegna e noi scrutiamo le loro opere per capire chi siamo e riconoscerci”.

L’esposizione fabrianese vuole essere un tentativo di dare una rappresentazione dell’opera di Giacomelli che va oltre il paesaggio e per questo è stata messa a confronto con le illustrazioni di Simone Massi (Pergola, 1970). In mostra 35 immagini di Mario Giacomelli e altrettanti disegni di Simone Massi che, come raccontano i curatori Gianluigi Colin e Galliano Crinella danno vita “come in un racconto di Borges, ad un ipotetico Giardino dei sentieri che si biforcano: un giardino stratificato, volutamente senza confini, un giardino indistinto e vorticoso che ci parla di colline con terrazze abitate da papaveri, temporali e sudore. Un giardino incantato chiamato Marche, che è anche metafora di un mondo senza tempo e carico di spiritualità. In questo prodigioso giardino due grandi artisti si parlano e costruiscono nuovi racconti, affascinanti labirinti e potenti memorie. Uniti da un valore fondante: lo stesso sentire di fronte alla fragilità dell’esistenza”.

Mario Giacomelli, al quale nel 1997 fu conferito dal Sen. Prof. Carlo Bo il Premio nazionale Gentile da Fabriano alla sua prima edizione, è un fotografo conosciuto e celebrato a livello internazionale. Simone Massi è un artista che lavora per il cinema, considerato oggi uno dei principali autori di cortometraggi di animazione italiani nel mondo, vincitore di un “David di Donatello”, quattro “Nastri d’Argento” e un Premio “Ennio Flaiano”, oltre che autore della sigla di tre edizioni della “Mostra internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia”.

In mostra alcune immagini dalle serie più iconiche di Mario Giacomelli come “Storie di terra”, i seminaristi di “Io non ho mani che mi accarezzino il volto”, “La buona terra”, ma anche “Scanno” e “Lourdes”. Ad affiancarle i disegni a matita e pastelli di Simone Massi, che ritrae raschiando, quasi incidendo, la stessa terra, gli stessi volti e le stesse passioni.

Scrive Mario Giacomelli: “Prima di ogni scatto c’è uno scambio silenzioso fra oggetto e anima, c’è un accordo perché la realtà non esca come da una fotocopiatrice ma venga bloccata in un tempo senza tempo per sviluppare all’infinito la poesia dello sguardo che è per me forma e segno dell’inconscio”.

Simone Massi sembra continuare il suo pensiero con queste parole: “Le mie animazioni raccontano cose solide, “pesanti”, persone immobili e salde, che hanno forti radici piantate nella terra. Eppure, sono anche aeree. Sono sospese e fluttuanti, come sogni, nuvole, richiami, prive di spazio e senza tempo, se non quello “eterno”, che scorre circolare sempre uguale”.

Quelle di Mario Giacomelli e di Simone Massi sono due forme di creatività legate all’immagine in movimento, una proiezione quasi cinematografica insita nell’opera di Giacomelli, che si ritrova e si rivela in maniera evidente e potenziata nei disegni di Simone Massi.

Un grande progetto espositivo per il polo museale di Zona Conce, che a distanza di pochi anni dall’apertura può già vantare di essere un luogo molto apprezzato per le mostre temporanee, divenendo sempre più un punto di riferimento fondamentale nel panorama culturale del territorio.




Ancona, apre la mostra fotografica “Giorgio Cutini. Canto delle Stagioni” dal 18 luglio al 30 settembre 2025 alla Mole Vanvitelliana di Ancona

Dal 18 luglio al 30 settembre, la Mole Vanvitelliana di Ancona presenta la mostra Giorgio Cutini. Canto delle Stagioni, una grande antologica dedicata al fotografo perugino, uno dei protagonisti più significativi della ricerca fotografica italiana, che ne ripercorre alcune tappe essenziali.

Giorgio Cutini. Canto delle stagioni è una mostra pensata come percorso di introspezione artistica e umana assolutamente personale, ma anche un viaggio universale dello sguardo dell’artista attraverso le età dell’uomo.

Il Presidente del Consiglio regionale delle Marche Dino Latini afferma: “Il Consiglio regionale è da sempre vigile ed attento a valorizzare ogni forma artistica. Questa volta sosteniamo convintamente la mostra fotografica Giorgio Cutini. Canto delle Stagioni, un vero e proprio viaggio attraverso immagini. Gli scatti esposti ci invitano a riflettere sulla nostra esistenza, ci mostrano gli aspetti esteriori ed interiori della nostra età evolutiva, ci fanno apprezzare i momenti vissuti e ancora da vivere attraverso una profonda comprensione degli stati più difficili, l’inquietudine, la solitudine, l’insicurezza. La mostra, organizzata dal Consiglio regionale delle Marche, è un’occasione unica per affacciarci al mondo e confrontarci con noi stessi con occhi nuovi. L’invito non può essere quello che visitare la mostra con il giusto spirito nella consapevolezza che le fotografie esposte potranno davvero essere una grande fonte di ispirazione”.

È un grande piacere accogliere e sostenere un progetto espositivo di straordinaria intensità come “Cutini. Canto delle stagioni” nella suggestiva cornice della Mole Vanvitelliana. – continua Marta Paraventi, Assessore alla Cultura del Comune di Ancona – “La mostra rappresenta infatti non solo un viaggio artistico, ma anche una profonda riflessione sull’esistenza, sul tempo e sull’identità dell’uomo: un evento che accende la stagione estiva della Mole ed è al centro della sua ricca e plurale offerta che spazia dal cinema al Museo Omero alla visita dei camminamenti, dagli eventi ai luoghi di socializzazione come il Lazzabaretto e il Caffè Letterario”.

L’esposizione si snoda nelle sale della Mole Vanvitelliana seguendo una suddivisione tematica, focalizzata sulle serie e su quelle immagini che hanno costruito la cifra stilistica più caratteristica di Giorgio Cutini, che da sempre evita i luoghi comuni e mette in discussione i presupposti visivi dell’istantaneo contemporaneo. Nella sua profonda e continua fuga dall’ordinario non ci sono solo ritratti di cose, oggetti o realismi effimeri: le sue fotografie documentano quello che il paesaggio muove nell’animo, in scatti sempre espressivisti e visionari, in cui il suo occhio intellettuale si interessa e si incuriosisce di ciò che lo circonda.

Tra le serie presenti in mostra c’è Inquietudine, che racconta come l’eccedenza della natura e delle cose soggioghi l’artista e si sottragga costantemente al suo tentativo di controllo, facendo convivere uno stato di eccitazione, meraviglia e disagio; viene messa in dubbio la sicurezza della tecnica e della duplicazione del reale, e nascono così le condizioni per la scoperta di nuove possibilità espressive.

Silenzio è la serie in cui Cutini tende con sempre maggiore decisione al bianco e al nero assoluti: qui l’immagine del padre perduto in tenerissima età diventa occasione di riflessione sull’irriducibile assenza di cui vive la fotografia. Il silenzio è vertigine, indagato dall’artista negli spazi sovrumani di un Appennino che diventa metafora di uno stato dell’anima, disposta a misurarsi con un silenzio potenzialmente definitivo.

“Giorgio Cutini ha fissato le intensità del grigio, del nero, ma anche gli intervalli armonici, il pensiero senza parole, l’ombra del vento, tenendo sempre la physis come spazio privilegiato per l’osservazione della realtà, oltre che del suo paesaggio agreste. Giorgio Cutini ‘tratta’ il suo lavoro come un manifesto, esponendo le sue convinzioni in maniera diretta, vera e colta, rivoluzionando così il ruolo della fotografia e di quella che oggi, in maniera negativa, è precipitata nel contraddittorio post-fotografico.” – spiega il curatore della mostra Gabriele Perretta.

La solitudine è un tema frequente nella poetica di Cutini: la si trova quando la maturità esige un momento di sosta, un faccia a faccia diretto, che trova risposte solo nella solitudine, nell’opzione di un rapporto personale e individuale. Un rapporto esemplificato nella serie Egl’io, dove la natura è protagonista tanto quanto l’artista: Cutini, infatti, interpella l’archetipo dell’albero in dialogo con se stesso, portando all’estremo il bisogno di identificazione con il paesaggio naturale e con la ricerca di una riflessione interiore.

Requie(m) è il lavoro più recente del fotografo, spazio di quiete e di essenziale spiritualità che costruisce un’immagine di una minima riconoscibilità che contiene insieme un concetto di finito e infinito, di armonia dei paesaggi interiori approfonditi da dettagli simbolici e naturalistici. In questi scatti si mantiene una tensione tra definitivo annientamento della rappresentazione e rivelazione di figure al di là dell’inganno consueto del reale; il nero è il colore dominante e non è negazione radicale della fotografia, bensì rivelazione, per dire allo spettatore che c’è ancora la speranza di un’immagine possibile.

Afferma Gabriele Perretta: “Tutto quello che l’autore scatta si identifica con lui, comprendendo nella sua identità anche una fase di compenetrazione col paesaggio, ovvero il geologico, la vegetazione e la terra. “Il Canto delle stagioni” espositivamente si articola come metafora percettiva nella sua interezza e, al tempo stesso, è anche un viaggio fatto di visioni o di affreschi dell’immaginazione. Il viaggio si ammanta della dimensione dell’infinito, ossia dell’oltre, dell’incommensurabile e del dialogo con l’altro.”

Accompagna la mostra un catalogo, Editore Ephemeria, con testi di Gabriele Perretta, Gilberto Marconi. Flavia Orsati, Enzo Carli, Giorgio Cutini.




“Camminata dei musei”: mercoledì 23 luglio visita guidata gratuita al museo di arte sacra di San Benedetto del Tronto

Mercoledì 23 Luglio è in programma una nuova “Camminata dei musei”. La manifestazione sarà dedicata alle chiese e ai tesori di San Benedetto del Tronto, con una visita guidata al Museo di arte sacra e alla parte alta della città. L’iniziativa rientra del progetto “Camminata dei musei”, realizzato per il terzo anno consecutivo da Bim Tronto (che sostiene l’iniziativa) e U.S. Acli Provinciale, che ha già fatto registrare oltre 300 presenze nelle strutture del Sistema Museale Piceno. La manifestazione viene realizzata col contributo del Comune di San Benedetto del Tronto, assessorato al turismo e con la collaborazione dei Musei sistini del Piceno.


Nel corso del 2025 sono stati già molti gli appuntamenti realizzati a Grottammare (Museo dell’illustrazione contemporanea), San Benedetto del Tronto (Museo – pinacoteca del Mare), Castorano (Museo comunale arti e mestieri della civiltà contadina – Giacomo Speca), Cossignano (Museo civico di arte sacra e Antiquarium comunale Niccola Pansoni), Ascoli Piceno (Museo diocesano), Ripatransone (Museo archeologico e Museo della civiltà contadina e artigiana), Grottammare (Museo Il tarpato, Museo Torrione della Battaglia e Museo sistino di arte sacra), Offida Polo museale Palazzo de Castellotti).


Mercoledì 23 luglio, invece, sarà la volta del Museo di arte sacra di San Benedetto del Tronto, a cui farà seguito una visita guidata della parte alta della città. Il raduno dei partecipanti è fissato entro le 21:30 in Piazza Nardone. La partecipazione è gratuita ma occorre prenotare, con un messaggio, al numero 3939365509 indicando nome e cognome di chi partecipa entro il 22 Luglio. E’ prevista la partecipazione di un massimo di 50  persone.




Inaugurata a Macerata la mostra itinerante “Opera Fai da Te – Immagini in mostra”. Prossime tappe a Pesaro, Ancona, Jesi, Osimo

Il 19 luglio ore 18:30 a Macerata, all’infoPoint Sistema Museo in Piazza della Libertà, inaugura la mostra itinerante “OPERA FAI DA TE – Immagini in mostra” che racconta l’esperienza da cui è nata “UNA MISSIONE PER DUE”, l’opera lirica che celebra l’inclusione attraverso l’arte. L’esposizione in tour in alcune città marchigiane della musica, con tappe a Pesaro, Ancona, Jesi, Osimo.


La prima mondiale dell’opera ad Osimo ha coinvolto 600 persone tra studenti, professionisti e ragazzi con sordocecità e pluridisabilità psicosensoriale. Il progetto promosso da Accademia d’Arte Lirica di Osimo, Fondazione Lega del Filo d’Oro e I.C. “Caio Giulio Cesare” di Osimo-Offagna, con il supporto del Dipartimento delle Politiche per la Famiglia in seno alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.


Un letto a baldacchino che diventa un portale verso mondi fantastici. Una principessa che, colpita da un sortilegio, perde la vista, una giovane pirata pronta a rischiare tutto per salvarla. E il potere dell’amicizia che illumina anche il buio più profondo. È la trama di “Una missione per due”, la prima opera lirica “fai da te” che ha debuttato in prima mondiale, il 24 e 25 maggio 2025, al Teatro La Nuova Fenice di Osimo, con la musica di Lorenzo Sidoti e libretto di Vincenzo De Vivo da un soggetto degli studenti dell’I.C. “Caio Giulio Cesare” di Osimo-Offagna.

Il progetto OPERA FAI DA TE che ha unito nell’intera filiera creativa – dalla scrittura del libretto alla messa in scena – quasi 600 persone tra studenti, professionisti e ragazzi con sordocecità pluridisabilità psicosensoriale, è ora al centro di una mostra documentaria itinerante nelle principali città marchigiane della musica.

Apertura a Macerata, all’infoPoint Sistema Museo in Piazza della Libertà, dal 19 al 27 luglio, con inaugurazione sabato 19 luglio ore 18:30 in occasione dell’apertura dello Sferisterio Opera Festival (orari di apertura dal martedì alla domenica h10-13 e 15-19, sino alle 20:30 nei giorni 19 e 26 luglio.


Si prosegue a Pesaro, nella Sala Laurana di Palazzo Ducale in Piazza del Popolo, dal 10 al 17 agosto con inaugurazione domenica 10 agosto ore 17, in occasione dell’apertura del Rossini Opera Festival.


A seguire, in autunno, ad Ancona a ottobre al Teatro delle Muse in occasione de Il trovatore di Verdi, e Jesi a novembre (Musei Civici di Palazzo Pianetti) in concomitanza con le recite de L’Olimpiade di G.B. Pergolesi nella stagione lirica, per tornare a Osimo a dicembre con gli appuntamenti conclusivi dell’intero progetto “Opera fai da te”.


OPERA FAI DA TE

“Opera fai da te” è un progetto di Accademia d’Arte Lirica – in collaborazione con Fondazione Lega del Filo d’Oro e Istituto Comprensivo “Caio Giulio Cesare” di Osimo e Offagna – che ha permesso di far nascere un’opera in un istituto scolastico, facendo entrare gli studenti, i loro genitori, il personale docente e non docente all’interno del meccanismo creativo di uno spettacolo musicale, conducendoli attraverso vari laboratori fino alla messa in scena in teatro di un’opera nuova, guidati da figure di altissima professionalità. Il progetto è supportato dal Dipartimento delle Politiche per la Famiglia in seno alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

“Una missione per due” è il titolo dell’opera, il cui soggetto è nato da un concorso letterario a cui hanno partecipato alunni delle prime medie, autori di cinque racconti: la storia è diventata un libretto – scritto da Vincenzo De Vivo – e la musica è stata composta da Lorenzo Sidoti, che ha personalizzato ogni parte, pensata per le doti musicali e tecniche degli interpreti – gli allievi dell’Accademia – degli strumentisti e dei componenti delle compagini corali.

Il coinvolgimento della Lega del Filo d’Oro ha consentito di includere interpreti “straordinari”, che si servono delle percussioni per dialogare con orchestra, cori e solisti e che, con gli elaborati artistici, raccontano la storia attraverso una materia che diventa visione.

Lo spettacolo al Teatro La Nuova Fenice, con la regia di Matteo Mazzoni e i video di Luca Attilii, vedeva l’orchestra in scena, seminascosta da un sipario di fili, i cantanti in primo piano e in platea i cori e le percussioni: l’intera sala diventava luogo magico della rappresentazione, con gli spettatori che diventavano interpreti.


LA MOSTRA PER RACCONTARE IL “DIETRO LE QUINTE”

Tappe a Macerata, Pesaro, Ancona, Jesi, Osimo

La mostra è il racconto di un’esperienza meravigliosa: l’illustrazione del testo da cui l’opera è nata – con disegni ed elaborati degli alunni della scuola e di utenti ed operatori della Lega del Filo d’Oro, risultato dei rispettivi laboratori – e il reportage di uno spettacolo che ha rivelato tutta la sua magia.

Nell’esposizione curata dai giovani scenografi Matteo Ausili e Alice Brignoli, sono una selezione degli elaborati artistici frutto dei Laboratori condotti nell’Istituto Caio Giulio Cesare e alla Lega del Filo d’Oro, fotografie di scena realizzate da Marco Pozzi e dall’Associazione Il Mascherone (Danilo Antolini, Gabriele Paolucci, Claudio Penna, Giorgio Pergolini), il trailer dell’opera a cura degli studenti dell’Istituto “Laeng Meucci” di Osimo, contributi video della Lega del Filo d’Oro.

Nella foto di copertina Vincenzo De Vivo, Matteo Mazzoni, Raina Kabaivanska e Pietro Alessandrini




Le opere di Francesco Sanfilippo alla Galleria Rossini

Dal 18 al 30 luglio alla Galleria Rossini, la mostra di Francesco Sanfilippo che celebra la gioia di vivere attraverso il colore.

Nuova proposta alla Galleria Rossini di via Rossini 38, spazio della cultura pensato per ampliare l’offerta espositiva cittadina e fornire spunti per eventi, scambi e progetti di creatività. Dal 18 al 30 luglio, in programma la mostra di Francesco Sanfilippo ‘Porto Sicuro’. L’inaugurazione è prevista per venerdì 18 luglio alle 18.

Artista e architetto, con i suoi dipinti Sanfilippo celebra la gioia di vivere attraverso il colore. L’intensa materia cromatica dà vita a composizioni emozionali ispirate alla terra, al mare e al cielo. Con uno stile puro e vibrante, l’esposizione invita a scavare nel profondo per ritrovare un “porto sicuro”: uno spazio di poesia visiva che scalda il cuore e dona momenti di serena emozione e bellezza.

BIO

(Palermo 1957), Francesco Sanfilippo ha vissuto fra Palermo e Agrigento la sua infanzia, dal 1967 al 1977 ha vissuto a Pesaro, dal 1978 al 1987 ha vissuto a Venezia e dal 1988 di nuovo a Pesaro. Ha iniziato a dipingere nel 1978 durante gli studi universitari condotti allo I.U.A.V. di Venezia fra gli altri con: Vittorio Gregotti, Giancarlo De Carlo, Massimo Cacciari, Amerigo Restucci, Valeriano Pastor, Giuseppe Mazzariol , Francesco Indovina, Italo Zannier, Francesco Tentori (Tesi di laurea). Vincitore del premio di architettura “Nicola Amoroso” nel 2001. Si dedica alla pittura, all’ insegnamento come docente di disegno e storia dell’arte e alla professione di architetto. Negli anni Ha esposto in diverse sedi nazionali ed europee.

L’esposizione è visitabile dal 18 al 30 luglio.

Porto sicuro – FRANCESCO SANFILIPPO

Galleria Rossini, via Rossini 36

18 – 30 luglio 2025

orario 10.30 – 12.30, 17.30 – 20

Inaugurazione venerdì 18 luglio ore 18

Ingresso gratuito, info 0721 387541 info@pesaromusei.it