Atelier. Giuseppe Modica. 1990-2021, la mostra a Roma

Atelier. Giuseppe Modica. 1990-2021, questa è la mostra a cura di Maria Giuseppina Di Monte e Gabriele Simongini che viene inaugurata mercoledì 23 giugno 2021 presso il Museo Hendrik Christian Andersen di Roma (Via Pasquale Stanislao Mancini, 20). La mostra resterà aperta al pubblico fino al 24 ottobre 2021, ed è dedicata al tema dell’Atelier che attraverso gli anni si ripresenta nell’opera di Modica con precise variazioni e cambiamenti. L’Atelier è uno spazio privato che appartiene solo all’Artista, è un mondo fatto di luoghi illusori e di pensiero che qui diviene soggetto privilegiato, come si potrà vedere nelle 35 opere che compongono l’intero percorso espositivo. L’Atelier è il luogo di un labirintico intreccio di impressioni del quotidiano e di memorie culturali che prendono forma in oggetti-personaggio: la macchina fotografica, lo specchio, la squadra, il cubo di Dürer e le enigmatiche presenze di Man Ray e, sul fronte dell’attualità, la mostra presenta alcune opere dedicate al dramma dei migranti nel Mediterraneo e alla condizione di solitudine causata dall’attuale pandemia.




La mostra di Leonardo Castellani ad Ancona

Un'opera di Leonardo Castellani
Un'opera di Leonardo Castellani
Un'opera di Leonardo Castellani
Stefano Tonti presidente Amia e Gualtiero De Santi curatore della mostra

Dopo l’antologica che Mantova gli ha dedicato, ecco la mostra di Leonardo Castellani, incisore, scrittore, ma anche poeta, scultore e ceramista, curata da Gualtiero De Santi e organizzata nella storica galleria d’arte Puccini, Amia arte contemporanea, in via Matteotti 31/a ad Ancona. Galleria che prosegue l’attività della storica galleria d’arte Puccini di via Curtatone diretta da Alfredo Trifogli, attraverso l’Amia, che gestiva allora, dal 1984 e che gestisce ora l’attività espositiva, compreso il Premio Marche.

In esposizione 14 opere

Quattordici opere grafiche, tra acquaforte, acquatinta, puntasecca, oltre a libri dell’artista, abbelliscono pareti e spazi della galleria fino al 3 luglio 2021. Opere in cui troneggia il paesaggio urbinate, ma non solo, anche l’Abetone e addirittura l’isola di San Nicola delle Tremiti (acquatinta che la vedova Castellani donò a Gualtiero De Santi quando sentiva che stava per morire, pur non essendo malata, perché le venivano a mancare le forze, cosa che poi si verificò). In mostra, pubblicata, la lettera che il poeta Vincenzo Cardarelli (conosciuto alla Biennale di Venezia) aveva scritto a Castellani, annunciandogli che l’attrice russa Tatiana Pavlova, voleva acquistare un suo quadro.

Il Maestro urbinate d’adozione

Castellani era urbinate d’adozione (era nato a Faenza nel 1896 ma a Urbino insegnò per 38 anni Calcografia alla Scuola del Libro, città dove morì nel 1984. L’artista e scrittore ha partecipato a diverse Biennali di Venezia, è stato futurista a Roma con Marinetti e Balla, passava dalla scrittura all’arte, l’una influenzava l’altra e viceversa.

Dalla presentazione di De Santi

Dalla presentazione di Gualtiero De Santi sul catalogo si legge <… La scrittura insomma non arresta il movimento delle immagini e delle figure, ma scivola al loro interno. La memoria che pure ha parte in questo processo, è invece esercitata al contrario. Forma in sé un tentativo di elusione dal mondo aprendosi a quanto ancora non c’è. Sul suo flusso si distendono le immagini dentro le quali si situa qualcosa che è concreto ed insieme astratto, oggettivo e al contempo soggettivo. Quei paesaggi facilmente ascrivibili alla campagna urbinate appartengono infatti, in ultima istanza, al mondo interiore di Castellani. Ed è infine in lui (per citare un pensiero di Fernando Pessoa), che i suoi paesaggi trovano il loro paesaggio…>.

La mostra organizzata dall’Amia

“Leonardo Castellani incisione e letteratura nelle Marche” organizzata dall’Amia associazione marchigiana iniziative artistiche, presieduta da Stefano Tonti, con Paolo Benvenuti direttore artistico, è aperta dal mercoledì al sabato ore 17-19,30 ingresso libero e contingentato secondo le norme anticovid. Sarà visibile presso la storica Galleria d’arte Puccini Amia arte contemporanea, via Matteotti 31/a – Ancona dal 10 giugno al 3 luglio 2021.




Concorso fotografico Mario Carafòli a Corinaldo

Locandina Concorso Carafòli

Torna il concorso fotografico a premi intitolato a Mario Carafòli. Bando aperto fino a lunedì 13 settembre 2021 alle ore 12.00, termine ultimo per inviare le foto. La premiazione si terrà domenica 3 ottobre alle ore 11.00 al Teatro Comunale “Carlo Goldoni”.  

Il Comune di Corinaldo e la famiglia Carafòli, in collaborazione con il Comune di Senigallia-Assessorato alla Cultura, con la partecipazione del MUSINF-Museo d’Arte Moderna, dell’Informazione e della Fotografia e dell’Associazione Centrale Fotografia di Fano bandiscono il concorso fotografico a premi “Mario Carafòli-Il Paese più bello del mondo”, ispirato a un libro dedicato dallo scrittore e fotoamatore Mario Carafòli a Corinaldo, suo paese natale.

Il concorso intende selezionare le fotografie che meglio possano esprimere il rapporto naturale, affettivo o culturale che lega l’uomo all’ambiente in cui vive.

In questa edizione il concorso presenta due sezioni dedicate rispettivamente a Corinaldo “Il Paese più bello del mondo” e a Senigallia “La città di Senigallia- La spiaggia di velluto”, quest’ultima sezione ideata in memoria del legame esistente tra la città e lo stesso Carafòli che negli anni Trenta creò questo fortunato slogan per l’Azienda di Soggiorno. Sezione, quella dedicata alla città senigalliese, intitolata a Edmo Leopoldi che nella vicenda di Senigallia Spiaggia di Velluto è stato testimone con tante sue fotografie.

L’associazione culturale “Centrale Fotografia” di Fano, nell’ambito del suo progetto “Scuola di paesaggio-Roberto Signorini”, in collaborazione con l’organizzazione del Concorso, offre all’autore della miglior foto di paesaggio di qualsiasi sezione, un soggiorno per due persone a Fano dal 10 al 12 giugno 2022, in occasione della tredicesima edizione della rassegna di “Centrale Fotografia” dedicata alla fotografia di ricerca.

Bando scaricabile (anche in inglese) sul sito www.corinaldo.it

Informazioni e contatti:  Comune di Corinaldo, via del Corso, 9- tel. 0717978605/07 – Ufficio informazioni turistiche, Largo XVII Settembre 1860, tel. 0717978636 – Email: info@corinaldo.it




Cevoli si racconta sul palco del Rossini e fa divertire

Paolo Cevoli al Rossini di Civitanova

di Stefano Fabrizi

“È bello ritornare su un palco e per me è una emozione in più essere qui al Teatro Rossini di Civitanova dato che sono per metà marchigiano, la mia mamma Marisa è di Porto Potenza Picena”. Questo l’esordio di Paolo Cevoli che giovedì 10 giugno in oltre un’ora di spettacolo ha divertito il pubblico, accuratamente distanziato e tutti con le mascherine, raccontando aneddoti della sua vita.

Dell’etnia dei figli di albergatori in una delle tante pensioncine nate negli anni ’60. La mamma Marisa che apre la sua cucina agli ospiti della Pensione Cinzia a Riccione. Il babbo Luciano che fa lo showman della sala, mentre lui e il fratello Luca servono ai tavoli i  piatti della Marisa: lasagne e tagliatelle; seguono grigliate di pesce, piadine, braciolate. Cevoli poi racconta delle sue esperienze come gestore di alberghi e ne approfitta per presentare il suo libro “Manuale di marketing romagnole”.

E poi della sua adolescenza tra Riccione e Loreto dove c’era una zia manesca e burbera, alla sua famiglia: la moglie Elisabetta e i figli Giacomo e Davide. Lui, annata ’58, si definisce anziano in quanto nonno, ma è una scusa per confrontare quello che si faceva al tempo in cui era bambino a quello che succede oggi. La parlata è marcatamente romagnola e l’incedere del suo soliloquio è volutamente tentennate seguendo le orme di uno dei suoi personaggi più famosi: l’assessore Palmiro Cangini del comune di Roncofritto. Inevitabile i riferimenti all’attualità. “Con l’isolamento dovuto al Covid ho riscoperto una complicità inaspettata con mia moglie e abbiamo fatto molte cose insieme. Nel dramma è stato una esperienza insperata”, confessa l’attore al pubblico.  

I ricordi si intersecano con le riflessioni sulla superiorità della donna. E qui ci sta una barzelletta che regala al pubblico nel congedarsi: “Muoiono tutti gli uomini e vanno in cielo. San Pietro dice: gli uomini che sono stati succubi della moglie tutti a destra, quelli che non lo sono stati tutti a sinistra. Ed è così che una massa compatta si sposta tutta a destra. Solo uno è a sinistra. San Pietro sorpreso va da lui e gli chiede: come mai sei a sinistra? E l’uomo: mia moglie mi ha detto che dovevo mettermi qua”. Risate, applausi e un arrivederci.

Il prossimo spettacolo al Rossini di Civitanova è martedì 15 giungo con una anteprima nazionale: Buoni da morire (ore 21) con Debora Caprioglio, Pino Quartullo e Gianluca Ramazzotti.




Marcheinfinite, inizia il viaggio

Marcheinfinite. Partiamo. E per fissare una data di inizio eccola: 21 giugno 2021 alle ore 5,23, l’ingresso del solstizio d’estate. Non solo: oggi è anche La Festa della Musica che si tiene il 21 giugno di ogni anno in più di 120 nazioni in tutto il mondo.

Per me una nuova avventura. Dopo l’uscita dal Corriere Adriatico (che mi rimarrà sempre nel cuore) dove sono stato caposervizio del settore Cultura e Spettacoli, a distanza di quasi 8 mesi prende il via questo sito dove ci ho voluto mettere la… faccia. Il target, tanto per usare una parola di moda, è far conoscere le Marche e dare una panoramica sugli eventi che ci sono in questa regione, ma ho anche lasciato una porta aperta con la sezione Oltreconfine per parlare di quello che avviene fuori dai nostri… confini.

Le porte che troverete

Tanti i settori allestiti sicuramente ha un posto di rilievo il Calendario degli eventi, diviso in agenda Marche e agenda Oltreconfine.

Primo Piano: di volta in volta la presentazione di un evento che reputo di maggiore visibilità oppure riflessioni.

Cultura e Spettacoli con diversi temi: spettacoli, cultura, teatro, concerti, cinema, visto per voi (le recensioni dei vari spettacoli che ci sono stati), locali e Oltreconfine.

Personaggi: andremo a pescare sia i marchigiani che no, comunque persone che hanno una buona visibilità e possono generare curiosità.

Musei e Mostre: non possono certo mancare e daremo conto di quanto accade nella nostra regione e una panoramica anche Oltreconfine. 

Eventi: si spera che dopo gli stop forzati dovuti alla pandemia si possa ritornare a vivere questi momenti di socialità, di occasioni le Marche ne hanno sempre offerte tantissime, vedremo.

Salute e Benessere: due temi che da sempre dimostrano una grande attrattiva, così cercheremo di darvi consigli e tenervi aggiornati su quello che accade nelle Marche e nel mondo.

Turismo e cibo: anche questi sono settori che vogliamo seguire sia per dare visibilità alla nostra regione e sia per dare degli input da poter sfruttare in ogni occasione.

Biblioteca: se è vero che siamo un popolo di santi, navigatori e scrittori, non poteva mancare questa finestra sul mondo dell’editoria.

Infine, I miei ricordi: in questa pagina vi proporrò quanto ho ancora nella mia memoria tra aneddoti, filmati e audio che ho conservato in 45 anni di esperienze sul campo.

Sicuramente ci saranno delle cose da migliorare e comunque il sito rimarrà sempre un cantiere aperto. Infine, vi invito fin d’ora a proporre le vostre idee e i vostri appuntamenti. Per me e per voi… un buon viaggio.

Stefano 




Edoardo Leo, più sei bravo più sei alla mano. Gli incontri con l’attore

https://youtu.be/K65XiapQcBghttps://youtu.be/p-e6SFAMh3shttps://youtu.be/oTeQO9Aeawshttps://youtu.be/pmYbZKWRpdUhttps://youtu.be/2H8AWD0yAGghttps://youtu.be/plS0_8Mad-Ehttps://youtu.be/eYVwvS4oaSEhttps://youtu.be/2H8AWD0yAGg

di Stefano Fabrizi

Dal cassetto dei miei ricordi ho trovato un Edoardo Leo. Ho incontrato l’attore e regista in tre occasioni: la prima nell’Aula Magna della Politecnica delle Marche, la seconda a Jesi e infine in una riunione di pugilato Roma. Ora non sarò preciso sulle date e quindi mi limiterò appunto ai ricordi. Nelle prime due occasioni il nostro presentava “Ti racconto una storia”. Nell’incontro romano era ospite per ricevere un premio.

Appunti di viaggio di una vita

Un reading-spettacolo che raccoglie appunti, suggestioni, letture e pensieri che Leo ha raccolto dall’inizio della sua carriera ad oggi. Venti anni di appunti, ritagli, ricordi e risate, trasformati in uno spettacolo coinvolgente, che cambia forma e contenuto ogni volta, in base allo spazio e all’occasione. È uno spettacolo che fa sorridere e riflettere, che racconta spaccati di vita umana unendo parole e musica. Una riflessione su comicità e poesia per spiegare che, in fondo, non sono così lontane. Al suo fianco Jonis Bascir nel ruolo di chitarrista che interpreta in maniera brillante la performance dall’attore. Bascir poi ho avuto modo di rivederlo in un altro spettacolo dove accompagnava Alessandro Haber all’Hemingway Theatre di Davide Zannotti, sempre a Jesi.

 Tre incontri e tanta umanità

Ed è così che ho avuto modo di conoscerlo: la prima volta in maniera “ufficiale” e un po’ distaccata ad Ancona (18 maggio 2018), la seconda a Jesi in Piazza Appannaggi. Era il 1° agosto 2019. Qui, un saluto prima e una lunga chiacchierata dopo. Ed è stata una bella esperienza dove non il personaggio, ma la persona è venuta fuori con grande facilità, dimostrando che più si è bravi e meno si ha bisogno di mettere barriere con gli altri. Ed Edoardo Leo è proprio tanto bravo con un carnet di cose fatte e premi ricevuti da brivido. A dimenticavo: la terza a Roma per una riunione pugilistica dove era invitato come ospite (io ero presente come infiltrato). Dopo l’apparizione sul ring l’ho salutato e se c’è una cosa che fa enormemente piacere essere riconosciuti. “Ciao Fabrizio (ormai ci sono abituato: Stefano Fabrizi diventa spesso un Fabrizio). Che cosa ci faccio qua non l’ho capito, comunque almeno vedo un viso amico… a Jesi se non ricordo male… Belle le Marche… invitatemi più spesso…” un abbraccio come chissà da quanto ci conoscessimo e via. Grande!!!

Ora per sigillare questi incontri alcuni frammenti del suo show alla Politecnica in mini video caricati a inizio pagina: buon divertimento.




Crediti

Direttore responsabile Stefano Fabrizi

Collaborano:




HEROES – omaggio a David Bowie

david bowie
Paolo Fresu

Paolo Fresu interpreta David Bowie. Lo fa in compagnia di un cast stellare con Petra Magoni, Gianluca Petrella, Francesco Diodati, Francesco Ponticelli, Christian Meyer.

L’appuntamento è il 17 luglio al Parco Miralfiore di Pesaro Paolo. Doppio appuntamento: alle 19 e alle 20,45.

“Appena mi è stato proposto questo progetto (dal comune toscano di Monsummano Terme dove nel 1969 Bowie fece, da perfetto sconosciuto, la sua prima apparizione italiana in pubblico)”, dichiara Paolo Fresu, “mi sono sentito onorato ed emozionato. Ho deciso di mettere insieme una band unica, creata appositamente, con grandi musicisti eclettici e provenienti da esperienze diverse, anche lontane dal jazz. Credo che questo sia un grande valore. Avvicinarsi alla musica di David Bowie è una grande emozione e anche una straordinaria opportunità per tutti noi”.

Fresu e soci hanno messo le mani su una trentina di pezzi, tra i quali Life on Mars, This Is Not America, Warszawa, When I Live My Dreams. Ogni membro della band ha dato il proprio contributo negli arrangiamenti, conferendo maggiore varietà e dinamicità al progetto.
Petra Magoni, in quanto vocalist, gode della maggiore libertà, ma il concerto punta comunque sul gioco di squadra.

Tornando alle parole di Fresu: “Bowie è un autore immortale che è sempre stato vicino al jazz. Noi cercheremo di avere il massimo rispetto per la sua arte ma anche di essere propositivi, gettando uno sguardo nuovo su queste canzoni”.

Biglietti posto unico €20

BIGLIETTERIA PARCO MIRALFIORE
ingresso via Respighi 334 3193717 – aperta il giorno di spettacolo dalle ore 20

INFORMAZIONI & PREVENDITE
BIGLIETTERIA TIPICO.TIPS 0721 34121
aperta tutti i giorni (sabato e domenica inclusi) dalle 09.30 alle 13 e dalle 15.15 alle 20

dal 20 giugno aperto anche dalle 21.15 alle 23

AMAT 0712072439 www.amatmarche.net
Teatri di Pesaro 0721387621
www.teatridipesaro.it
ONLINE www.vivaticket.it

Il Parco è aperto tutti i giorni dalle ore 07.00 alle 23.00 in orario estivo e dalle 08.00 alle 18.00 durante il periodo invernale.




PAOLO CEVOLI SHOW a Civitanova Marche

Tante risate e comicità intelligente con Paolo Cevoli Show giovedì 10 giugno al Teatro Rossini di Civitanova Marche nel cartellone di Civitanova torna a teatro! promosso da Comune di Civitanova Marche, Azienda Speciale Teatri di Civitanova e Amat con il contributo di Regione Marche e MiC.

In scena il migliore repertorio dell’attore che trae spunto dalle sue esperienze televisive, cinematografiche, teatrali e dai suoi libri. Un vero e proprio one man show in cui, senza soluzione di continuità, i ricordi del Cevoli bambino a Riccione, della sua famiglia di albergatori e della sua adolescenza si alternano alla più stretta attualità di ciò che tutta l’Italia ha vissuto durante i mesi primaverili dell’emergenza sanitaria. 75 minuti di battute ’a raffica’ in cui si pone l’accento su vizi e virtù del romagnolo medio, sulla buona tavola e sulla netta superiorità delle donne, delle ’azdore’, rispetto all’uomo, superiorità che va avanti fin dai tempi di Adamo ed Eva. “Non lo so perché una battuta fa ridere e un’altra no – ha raccontato lo stesso Cevoli nel presentare il suo nuovo show –. Non lo so perché la barzelletta raccontata da uno fa ridere e da un altro no. Per me rimane un mistero. Se ci fossero delle regole sarebbero capaci tutti. Ci sono molti modi di ridere. Si può ridere con la testa, con la pancia, col cuore. Per me la comicità nasce dalla realtà”.

Informazioni: Teatro Rossini 0733 812936, Amat 071 2072439, vendita biglietti on line su www.vivaticket.com. Inizio spettacolo ore 21.




L’allenatore Spalletti ospite dell’imprenditore Giannini

Il nuovo allenatore del Napoli Luciano Spalletti è andato a fare visita a Civitanova Marche  allo stilista civitanovese Donato Giannini. “Mi sono trovato molto bene –  ha detto il popolare Mister – Sono stati giorni di relax tra la Riviera del Conero e Civitanova Marche. Da Cicerone ho avuto il mio amico Donato Giannini che si è prestato a raccontarmi e farmi toccare con mano le bellezzedi questa zona. Inutile dire che il cibo è strepitoso”.  Luciano Spalletti,  fresco di contratto con il Napoli del presidente Aurelio De Laurentis, è innamorato delle Marche che in parte conosce avendo allenato l’Ancona nella stagione 2001-2002. E come può si concede giorni piacevoli in riviera tra mangiate di pesce dell’Adriatico e gite in barca. Giannini dice che Spalletti molto entusiasta della nuova avventura partenopea non vede l’ora di iniziare: “Essendo uno dei migliori allenatori italiani non può che far bene”, ha detto con la solita aria sorniona l’imprenditore civitanovese.




Eccomi

Eccomi. Sono nato il 6 gennaio 1956. L’anno del grande nevone nel giorno consacrato alla Befana. Segni del destino. Il luogo: Calandrione, frazione di Troviggiano, frazione di Cingoli in una casa che come riscaldamento aveva un solo camino. D’inverno ci si scaldava con il braciere, la monaca e il prete… e ovviamente le calze di lana. Vincenzo e Aliana sono i miei genitori. Babbo ci ha lasciato nel 1995, la mamma vive a Cingoli con la famiglia di mio fratello Fabrizio.

Quando avevo poco più di due anni i miei si trasferirono a Corinaldo, dove mio padre era responsabile del locale Consorzio Agrario, e mia madre faceva la sarta, arte appresa dal padre Alvise e dalla madre Ernesta. Quando avevo 9 anni arrivò a farmi compagnia Fabrizio. La gioventù passò così senza troppi scossoni. Elementari e Medie a Corinaldo. Poi il glorioso Liceo Classico G. Perticari a Senigallia. Era l’epoca in cui si ascoltava in radio Alto gradimento con Gianni Boncompagni, Renzo Arbore, Giorgio Bracardi e Mario Marenco. Si cantavano le canzoni di Lucio Battisti. E si pensava di poter cambiare il mondo.  Finito il Liceo, la Facoltà di Medicina e Chirurgia di Ancona. Ancora ricordo i nomi dei professori Osculati, Amati, Lenaz, Muzzarelli e su tutti Bossi, dermatologia, persona di un altro pianeta. Non me ne vogliano chi non è citato.

Nel frattempo, per arrotondare la paghetta, andavo di notte a fare il correttore di bozze in via Berti, 20 dove c’era la sede del Corriere Adriatico. Aria satura di piombo e via vai di giornalisti che venivano a controllare i loro pezzi appena inchiostrati sulle lastre. In quel periodo ho conosciuto Pino Scaccia, scomparso il 20 ottobre del 2020 a causa del Covid. Un’amicizia immediata. E grazie a lui il mio primo articolo nel gennaio del 1976: il commento alla hit parade di Lelio Luttazzi. Poi interviste e recensioni. Il primo rimborso quando mi chiese di andare (abitavo tra Ancona e  Corinaldo) a Porto Recanati per intervistare la Pfm. Un periodo denso dove oltre agli spettacoli seguivo lo sport minore e la cronaca, con buona pace degli studi che rallentavano. Tanti, veramente tanti i personaggi che ho incontrato e intervistato. Poi nell’87 il primo contratto part time alla redazione del Corriere Adriatico di Senigallia dove ho avuto modo di conoscere i colleghi Elpidio Stortini, Vincenzo Olivieri, Alfonso Benvenuto, Elio Mencarini e il figlio  Roberto che poi ho avuto come sodale nella redazione anconetana. Nel 1989 la comunicazione che il mio contratto sarebbe stato trasformato in indeterminato. Il direttore di allora era Arnaldo Giuliani: “allora Stefano ti facciamo questo contratto, ma per un paio di mesi devi stare nel settore Interni-Esteri, poi andrai in Regione”. I due mesi si trasformarono in 12 anni. E nel frattempo vidi passare diversi direttori.

In questo periodo anche l’impegno civile-politico: sono stato sindaco di Corinaldo dal 19 luglio 1989 al 12 giugno 1994. Ma questa è un’altra avventura. E un’altra storia è l’arrivo di 4 figlie: Silvia, Chiara, Elisa e Giulia, affezionate alla mamma Fabiana, ma anche a me, nonostante spesso non ero presente, almeno fisicamente. Ora dire che sono belle e brave sembra davvero scontato, ma vi assicuro che sono belle e brave. Nel frattempo sono arrivati anche due nipoti: Francesco da Elisa e Diego e Lorenzo da Giulia e Gianni. Vi devo dire che sono bellissimi? Ebbene sì: sono bellissimi. Avremo modo di scriverne in altre occasioni.

Nel 2001 con l’arrivo di Paolo Traini ritornai al vecchio amore: Cultura e Spettacoli con la qualifica di caposervizio datami da Sesto Egidi. Con Traini abbiamo dato una svolta al settore, in particolare con l’inserto estivo: sono arrivato a confezionare 24 pagine al giorno. Altri tempi. Poi nell’aprile del 2016 è arrivato l’attuale direttore Giancarlo Laurenzi, il quale mi ha confermato nel ruolo (con una breve parentesi al settore web)  e anche con lui il lavoro svolto è stato sempre valorizzato. Il tutto fino al 1° novembre del 2020 dove sono andato in pensione. Ma il Corriere Adriatico mi è rimasto nel cuore e vi rimarrà sempre. Tante le storie da citare che non mancherò di raccontare nella sezione I miei ricordi. Ed ora questa avventura: Marcheinfinite.

Stefano




Non di solo amore. La via dantesca alla felicità

Non di solo amore cover

L’amore, le parole, il dolore, la perdita, la spiritualità, tanti sono i temi affrontati da Dante con profondità ed efficacia rarissime. così come il cielo stellato che possiamo rimirare fuori dalle nostre finestre oggi ci incanta e ci fa esprimere desideri pur essendosi spento centinaia di anni fa, così queste parole vecchie di 700 anni si rivolgono proprio a noi che oggi andiamo cercando una scintilla di felicità.

Parliamo d’amore e felicità

“Aprite a caso la Divina Commedia e leggete pochi versi. Cercate di capirli con l’aiuto delle note, e rileggeteli finché non siete in grado di recitarli con buona intonazione. Domani mi racconterete cosa avete letto e cosa fantasticato. Parleremo di due cose, quest’anno, con particolare intensità, come Dante e Guido Cavalcanti a Firenze nelle notti stellate. Parleremo quasi solo d’amore. D’amore, e di felicità.”

La grande passione per Dante

Il professor Fioretti, insegnante di lettere in un liceo di Fano, ha da sempre una grande passione per Dante. Non si tratta solo del timore reverenziale di un prof nei confronti del Vate, né di una fascinazione acquisita col lavoro. Dante gli ha salvato la vita, durante l’adolescenza, gli ha fatto comprendere di non essere l’unico a pietrificarsi di fronte alla donna amata, né di essere poco normale perché considerava la letteratura un rifugio. E, da quel momento, la sua esistenza è stata scandita da letture e riletture per cercare spunti sempre nuovi sul suo modo di concepire il mondo. Ora, quarantenne, autore di un romanzo di successo, ha deciso di provare a condividere ciò che Dante gli ha insegnato, e non si tratta solo delle sublimi parole con cui lo ha strabiliato, ma di veri e propri consigli per raggiungere la felicità, consigli modernissimi ed efficaci. Anche perché è Dante stesso, nella dedica della sua opera più celebre, la Commedia, che Boccaccio eternò come Divina, a dire di voler far dimenticare ai lettori la “miseria della loro condizione” e far raggiungere la beatitudine in hac vita, in questa vita, e non solo in quella eterna di cui narra nelle tre cantiche.

Il prof. Francesco Fioretti

Francesco Fioretti, è nato a Lanciano, in Abruzzo, nel 1960, da madre siciliana e padre pugliese d’origine toscana. Dopo gli studi universitari a Firenze, ha conseguito il dottorato di ricerca a Eichstätt, in Germania. Ha insegnato in Lombardia e nelle Marche. Dantista e scrittore, ha esordito nella narrativa con Il libro segreto di Dante, che ha scalato le classifiche italiane con oltre 200.000 copie vendute, seguito poi da Il quadro segreto di Caravaggio, La profezia perduta di Dante, La selva oscura. Il grande romanzo dell’Inferno, una “riscrittura” in prosa moderna dell’Inferno di Dante, La biblioteca segreta di Leonardo e Raffaello. La verità perduta. Tutti i suoi romanzi, molto apprezzati dai lettori, sono pubblicati in diversi Paesi europei.

Non di solo amore
La via dantesca alla felicità

di Francesco Fioretti 

Editore: Piemme
Anno edizione: 2021
Pagine: 249

Euro: 15,10