Giovedì 30 ottobre, ore 18:00, la Galleria Rossini inaugura la mostra “Nell’anima e nel legno” di Italo Fracassini, artista marchigiano scomparso nel 1984
Nuova proposta alla Galleria Rossini di via Rossini 38, spazio della cultura nel cuore del centro, pensato per ampliare l’offerta espositiva cittadina. Giovedì 30 ottobre (ore 18), inaugura ‘Nell’anima e nel legno’, mostra di Italo Fracassini scomparso nel 1984. L’esposizione rappresenta il lascito dell’artista che con le sue sculture lignee – testimoni di un’esistenza vissuta con intensità e profondità – parla del vivere e del soffrire, del credere e dell’amare. Sarà visitabile fino al 6 novembre.
Nato nel 1914, Italo Fracassini era un uomo umile, costretto dalla vita a dedicarsi a lavori pesanti fin dalla giovane età ma senza spegnere in lui l’amore per l’arte e la bellezza. Cresciuto in una famiglia semplice a Valtreara, piccolo villaggio del Comune di Genga, Fracassini impara presto il significato del lavoro duro, spaccando pietre nelle cave o lavorando come manovale in Francia dove emigra per sfuggire alla povertà e dove rimane fino al 1965, anno in cui si trasferisce a Pesaro con la moglie.
Il suo destino sembrava condurlo lontano da ogni possibilità di esprimere quel talento innato ma alla fine della sua vita, raggiunta la pensione, trova il coraggio di dare forma a un sogno mai abbandonato, trasformando le sue mani callose in strumenti di creazione artistica. Le sue opere sono nate così, con semplicità e sincerità, e sono diventate regali per i suoi cari, simboli di affetto e gratitudine.
Fracassini sceglie il legno, una materia che lo avvicina alle radici più profonde e alla storia millenaria della scultura e che è lo strumento perfetto per esprimere la sua spiritualità. I suoi volti di Cristo richiamano le sculture del Medioevo europeo, non solo per la semplicità delle forme ma soprattutto per il senso di sacralità e compassione che emanano. È come se, attraverso il legno, l’artista fosse riuscito a dialogare con le esperienze creative di tutto il mondo, del passato e del presente, per dare voce a un’umanità comune, fatta di dolore, speranza, amore e fede. Alla sua morte, avvenuta il 7 gennaio 1984, le sue opere continuano a vivere, a ispirare, a raccontare la storia di un uomo che ha saputo trasformare la fatica e la sofferenza in arte.