Visti da vicino. Intervista esclusiva di Lorenza al filosofo Diego Fusaro, marchigiano acquisito

di Lorenza Cappanera*


Ho conosciuto Diego Fusaro la scorsa primavera in Ancona, in occasione di un festival di filosofia diretto da Antonio Luccarini  – Festival del Pensiero Plurale – dove presentava il suo ultimo libro: “ Marx a Wall Street” .

Devo dire che la sua flemma mi aveva sempre intrigato, invitato nei talk show televisivi mi divertiva vederli tutti agitati contrastare quella  modalità sottotono di esporre il suo pensiero , spesso non facile da comprendere , e lui tranquillo, come se niente fosse, rispondeva nel suo linguaggio aulico, denso  di neologismi. 

E alla fine lascia tutti spiazzati davvero, forse anche per incapacità di controbattere con altrettanta destrezza,  l’ interlocutore non ha piu’ molto da dire, ma quello che lascia e’ una boccata d’ aria fresca , un  senso nuovo di apertura, di fuga dall’ evidente che chi vuole carpisce e non può non approfondire. I tempi sono maturi o sono ancora acerbi non sta a me dirlo, ma sento che è tempo di farlo, di contribuire ad aprire un via in qualche modo e il suo ultimo libro apre quella porta, il problema resta varcarla. 

Provo a fargli qualche domanda, mi rendo conto di non avere gli strumenti adatti per controbatterlo, ma devo ammettere che non ho nessuna  voglia di farlo, lascio parlare l’ interlocutore, e’ troppo interessante quello che ha da dire e, per quel che può’ sorprendere malgrado il tema, anche insospettabilmente nuovo. 

Dottor Fusaro lei è un marchigiano a metà, avendo sposato una delle nostre parti.

Si,  sono un marchigiano acquisito

Come si trova in questa regione?

 Benissimo. Nelle Marche mi trovo decisamente bene, e’ una regione in cui non manca nulla.

Le faccio una domanda attinente all’ ultimo suo video di you tube ( la caverna di Platone: come liberare gli schiavi che non sanno di esserlo) che ho ascoltato ieri con molto interesse: secondo lei i marchigiani vivono nella caverna in numero maggiore rispetto ad altre regioni oppure no? 

 Non piu’ di altri. Non più degli umbri o piemontesi, siamo tutti nella caverna, marchigiani compresi. 

Ritorno al suo ultimo libro allora, che ho appena terminato di leggere, lei sta facendo una bella opera di risveglio. Nel 2018  Oettinger , commissario europeo per il bilancio, diceva: “ i mercati insegneranno all’ Italia come votare “ e già’ da li avremmo dovuto capire – i segnali già c’ erano stati tutti – in che vicolo cieco ci avevano ficcato, ma quei pochi o i  molti risvegliati sembra che non sappiamo trovare una via d’ uscita. In “ Marx a Wall Street” lei la via la propone, il vecchio filosofo irrompe nel tempio del capitalismo (mi ricorda qualcuno?) facendo saltare i banchi.

  Si, appunto.

Però Fusaro noi abbiamo conosciuto , seppur indirettamente , il marxismo. In Italia abbiamo avuto un potente partito comunista, in U.R.S.S. sappiamo come è andata, perciò le chiedo : non le sembra un po’ tutto anacronistico?

 No, non lo è. Secondo me Marx non è fuori tempo, anzi, non è mai stato così attuale perché ha fatto del capitalismo  il suo oggetto di studio, anzi direi che valga ancora in maniera maggiore  perche’ oggi di capitalismo ce n’è di piu’ che ai tempi di Marx, come ho provato a dimostrare nel mio libro. Quanto alla soluzione , secondo me l’ idea di uscire dalla caverna del capitalismo in vista di una società basata sulla forma uomo e non sulla forma valore resta un obiettivo fondamentale e piu’ che attuale,  direi imprescindibile. 

Ma mi scusi Professore, una domanda.  dovremmo ritornare come ai tempi dell’ Urss? Ne siamo appena usciti e adesso cosa facciamo,  marcia indietro? 

 Il punto a mio giudizio è un altro : neanche in Unione Sovietica Marx è’ stato mai realizzato, non si tratta di ripristinarlo, e poi dobbiamo guardare al futuro e non al passato.

Allora la cosa migliore da fare, magari ce lo spiega lei in un prossimo libro, cosa s’ intenda davvero per marxismo. Una guida pratica insomma. Glielo chiedo personalmente da sociologa, perche’ quando da giovane studente cominciai a leggere il Capitale io ebbi tutt’ altra sensazione: il testo mi sembrava un trattato francescano, un testo spirituale insomma, completamente diverso da quello presentato  dagli intellettuali sessantottini. Provai un’ insospettabile tenerezza, insomma, a cui non diedi peso, ma il senso mi rimase.  

 E’ vero, in Marx convivono due anime: una filosofica e messianica e un’ anima scientifica e rigorosa, quindi sono compresenti ed inscindibili tra loro. In Marx giovane prevale quella filosofica messianica mentre nel Marx anziano risalta quella scientifica dove pero’ non viene mai meno quella utopico/filosofica.

 Pero’ spiegare bene cosa s’ intende per socialismo, secondo me, ho provato in parte a farlo nel mio libro “Sinistra” che è una spietata critica alle sinistre neoliberaliste odierne, ed è un tentativo di recupero dell’idea di socialismo di Marx e di Gramsci, di socialismo inteso non come società’ di self service consumistica come la pensa la sinistra oggi, e neanche come Unione Sovietica o Cina , ma come società delle libere individualità comunitarie, questo è un po’ il tema che metto a fuoco nel libro “ Sinistra” appunto.

Quindi ritorniamo al libero mercato tra i piccoli magari? Magari solo con la moneta o  il contante, non con le banche sempre addosso, perché ormai siamo arrivati al punto che appena nasci ti appioppano un carta di credito o un conto corrente. Sei solo quello, non altro. 

 Io in questo seguo Marx : sono per la socializzazione dei mezzi per la produzione, quindi le grandi industrie, gli ospedali, le compagnie di trasporto devono essere in mano allo Stato, non ai privati, poi i privati avranno le loro dimensioni private, le loro economizzazioni , le loro transazioni private ma i grandi assett o cespiti devono essere in mano alla collettività e non al privato.

Ma scusi non è come ora?

 Adesso stiamo assistendo alla disgregazione totale di quel poco che c’era di statale : la sanità si sta privatizzando, non devo insegnarlo a voi delle Marche che credo abbiate una delle sanità piu’ tragicamente in declino, ma anche nel resto d’ Italia, non è che altrove la situazione sia migliore. Pero’ nelle Marche pare essere piuttosto grave. Ma non solo la sanità, i trasporti si stanno privatizzando l’ ambito ferroviario, quello aereo. 

Grazie per questa precisazione professor Fusaro solo che io non riesco a convincermi. Ci si lamentava che negli anni Settanta o Ottanta chi stava all’ Economato di un settore dello Stato praticamente aveva la tangente su tutto.

 Beh …da quello che sta emergendo in questi giorni pare che in alcune città’ importanti le mazzette funzionino  anche col privato.

Ma infatti ecco perché dico che non vedo soluzioni…

 Ma non c’ entra nulla con Marx, a mio giudizio, negli anni  Settanta /Ottanta dove non vivevamo in una società marxista ma sicuramente in una società piu’ temperata dallo Stato, alcuni diritti fondamentali erano riconosciuti per tutti. Se vuole le faccio l’ esempio dell’ Istruzione, e adesso invece con il modello privatistico tanti diritti hai quanto vuoi acquistarne, questo è il paradosso stomachevole.

Si, direi di sì. Ritornando alla caverna (chiaro riferimento alla caverna di Platone). Ieri guardavo il suo video e poi di seguito uno  di Federico  Faggin – celebre  scienziato che si è avvicinato alla spiritualità –  e ad un certo punto ho cominciato a riflettere:  passiamo dalla fisica alla spiritualità d’emblée  e poi ho pensato a Seneca e alla sua celebre frase : “ non esiste vento favorevole per un marinaio che non sa dove andare” ecco… noi tutti siamo un po’ così, non sappiamo più dove  andare e allora stiamo fermi, stiamo ad aspettare, e ci rifugiamo nella spiritualità che è un po’ un cercare ugualmente di uscire dalla caverna non trova? Come i primi ebrei cristiani che non trovavano modo di liberarsi dai Romani, infatti erano chiamati “ quelli della Via” , ebrei non ellenizzati, in cerca di un modo di uscire da una situazione senza via di uscita apparente che in un altrove insieme al Signore. I Romani non si spiegavano  perché i cristiani  perseguitati nella fossa con i leoni morivano sorridendo. Alla fine l’ Impero e’ crollato ed è stato il caos. Ultimamente vedo che ovunque si parla di spiritualità e questo sembra essere un po’ il segno dei tempi. I Romani sono i capitalisti, quelli della globalizzazione, dell’ impero del male, e noi dobbiamo trovare un nuovo Messia che ci salvi tutti? 

 Io credo che venga meno una dimensione religiosa intesa come ciò che rilega, che lega una comunità, come è stato per il cristianesimo e compaiono invece forme di spiritualità individualizzata come il modello new age, la spiritualità dell’ individuo che cerca un senso più grande della realtà mortificante in cui è proiettato. Però direi che più che uscita dalla caverna questa forma di spiritualità individualizzata diventa una consolazione per stare un pochino meglio nella caverna sperando che forse in un’ altra vita o in un’ altra forma ci sia qualcosa di migliore, una sorta di polizza assicurativa per l’aldilà più che una religione.

A mio avviso direi che si sa benissimo di vivere  in questo piano fisico da cui però si spera di elevarsi, di entrare già in questa valle di lacrime sollevandosi su un piano astrale/ eterico per dirla alla Steiner. Cioè , voglio dire, buttandola sul mistico cerchi di andare oltre , di non farti coinvolgere più di tanto, ma non so se è la via giusta questa. Guarda caso proprio dopo il 1990 si comincia a parlare di New Age, e questa è proprio la data fatidica in cui la globalizzazione fa le prime mosse – in Italia accadde Tangentopoli e la messa in opera di un sistema che oggi vediamo chiaramente : la politica non esiste più, esistono i mercati che fanno la politica , un sistema folle, disumano .La finanza ha sostituito la politica.  Poi guardi queste guerre…

 Beh …innanzitutto bisogna capire le cause di questo prosperare delle guerre, a mio giudizio la causa principale resta quella che il vecchio marxismo , forse in termini un po’ vintage poteva chiamare imperialismo. Sono tutte guerre propiziate dall’ Occidente capitalista, anche quella Ucraina non è la guerra della Ucraina contro la Russia ma quella dell’ Occidente capitalista contro la Russia colpevole di non piegarsi anch’ essa al modello occidentale, quindi capire le cause e’ già’ una prima possibile terapia, comprendere la malattia in cui versa l’ Occidente che io già chiamo Uccidente da diverso tempo , e’ capire che il problema non sono gli altri ma siamo noi.

Siamo noi occidentali? 

 Pensare che il problema sia l’Iran perché ha un modello di governo che sicuramente ha molti aspetti criticabili e non invece l’Occidente che pretende di muover guerra all’Iran perché ha aspetti di governo non amabili e’ paradossale a mio giudizio.

Che poi credo anche che sia una guerra di religione, anche sul tema della Cristianita’ : la Russia rappresenta quel modello di comprensione dell’ esistenza che insegue il fato, il destino. La differenza tra la Chiesa Romana e quella ortodossa è fondamentalmente marcata  dal Credo, ma non vado oltre perché si aprirebbe un capitolo a parte, comunque un’ accettazione diversa del trascendente che non è da trascurare – rammento il Filioque – un’ ortodossia che la Grecia in parte ha abdicato , anche entrando a far parte dell’ Europa forse, ma che la terza Roma ( Mosca) non ci pensa proprio a metter da parte. 

Certo. Io nel mio libro : “La fine del Cristianesimo“ ho sostenuto che è in atto non una guerra di religione ma una guerra alla religione, che il sistema nichilista del capitale sta sferrando contro tutte le religioni della trascendenza, in primis il Cristianesimo, che sta evaporando, ma poi anche contro l’ Islam, questo è ciò che registro.

Avanzano delle strane forme di sentire in effetti. Pochi giorni fa ho chiesto a qualcuno che si dimostrava molto spirituale se appartenesse a qualche religione e lui mi ha risposto serafico : solo a quella del cuore. Non c’è Dio, che viene sostituito con il nome Universo. Niente da controbattere ma la sua tesi , la difficoltà di appartenere ad una religo, a qualcosa che lega, e’ evidente e dilagante.  

Si, ce ne sono alcune tra l’altro che chiamerei forme sapienziali dell’ Oriente estremo, diversa dalla filosofia greca,romana  ed europea che non chiamerei religiose  e neanche filosofiche in senso proprio, qualcosa a cavaliere tra religione e filosofia senza essere né l’una né l’altra.

Cosa consiglia per ritornare ad intraprendere una nuova via, un po’ più retta di questa che ci sta consegnando al caos, a mio avviso.

 Bisognerebbe ritornare innanzitutto alle scuole filosofiche come nell’ antica Grecia che erano dei veri e propri modelli di vita, non solo di pensiero,  in cui si condivideva un modello esistenziale – come accadeva nell’ accademia di Platone o nel Liceo di Aristotele e nel giardino di Epicuro – si può provare a farlo anche tenendo conto delle opportunità che i mezzi di comunicazione oggi ci offrono, a patto che non vadano a sostituirsi alla comunità reale naturalmente, io stesso faccio molto uso di Internet e delle reti sociali ma non in sostituzione dei rapporti reali ma a integrazione , detto banalmente,  oltre alle lezioni in presenza faccio anche corsi on line che permettono a chi magari è in Brasile o in Giappone di seguire le lezioni, si tratta di un’ opportunità, mentre sarebbe una non opportunità se le persone di Milano dove faccio lezione , anziché venire a seguirmi in presenza si mettessero a casa e mi seguissero on line , li’ sarebbe disastroso invece, questa è la dialettica. 

Posso sapere cosa insegna?

Storia della filosofia all’Istituto Alti Studi strategici e politici di Milano.

Professore la ringrazio moltissimo per avermi concesso del tempo e rimando il tutto alle prossime lezioni on line  a cui spero di poter attendere perché reputo  molto interessante molto di ciò’ che afferma .

 Grazie  a lei! 

Ecco, l’ intervista è terminata, e davvero sono felice che il professor Fusaro sia un marchigiano acquisito, segno che questa terra continua ad attrarre  menti decisamente più orientate , nel vero senso etimologico della parola, a nuove possibilità individuali e di conseguenza comunitarie/ sociali, come da sempre storicamente l’ Adriatico è crocevia e testimone. 

Un buon ferragosto a tutti ! 

*Lorenza Cappanera, ama le Marche e le fa conoscere al mondo attraverso le sue case e i suoi scritti. Il suo sito marchecountryhomes.com è conosciuto in tutto il mondo.  Il suo blog lemiemarche.it   racconta dei tesori e della gente  di questa regione.