“Quell’appuntamento senza fine” con Valeria Visconti e Paolo Notari ha conquistato il pubblico di Senigallia con un ricordo intimo di Gino Paoli e Ornella Vanoni. Regia di Sabino Morra / video, foto e recensione

Pubblicato il 18 Luglio 2025

di Stefano Fabrizi

Nato durante un viaggio in auto da Trieste ad Ancona “Quell’appuntamento senza fine” è diventato uno spettacolo che ha saputo conquistare già diverse platee in tutt’Italia. Un’idea nata da Paolo Notari, giornalista Rai e conduttore, e Sabino Morra, regista, che accendendo la radio hanno sentito il Cielo in una stanza di Gino Paoli interpretato da Ornella Vanoni: e perché  non raccontare la storia d’amore tra i due artisti tra aneddoti e soprattutto musica? Ed ecco “Quell’appuntamento senza fine di Gino e Ornella”.

La Festa della Rotonda di Senigallia

Abbiamo avuto modo di vedere lo spettacolo la sera del 16 luglio in occasione della Festa della Rotonda a Mare di Senigallia. Ad affiancare il giornalista una bravissima Valeria Visconti (che conta, tra l’altro, anche due partecipazioni al Festival di Sanremo): insieme, sotto la regia di Sabino Morra, hanno regalato al pubblico, che ha riempito Piazza della Libertà, un viaggio musicale che ripercorre i grandi successi di Gino Paoli e Ornella Vanoni dagli anni ’60 a oggi. L’evento ha trasformato il piazzale sotto le stelle in un salotto intimo dove musica e racconti si intrecciano, celebrando due icone della canzone italiana.

L’inizio con Davide Caprari

Ad aprire lo spettacolo un talento tutto marchigiano, l’anconetano Davide Caprari, che alle tastiere, ha presentato due suoi brani: “Perfetto sarto” e “Una lacrima per i petali”. Pur giovane ha già all’attivo diverse composizioni che hanno vinto dei premi e partecipazioni a diverse ensemble. Melodie orecchiabili e testi non banali, un ottimo inizio con Davide Caprari.

Regia e narrazione

Sabino Morra, autore e regista dello spettacolo, ha costruito un’alternanza sapiente di aneddoti e testimonianze che ha dato respiro alla narrazione. I dialoghi “in punta di microfono” tra Notari e Visconti sono diventati sipari emotivi, capaci di far vibrare il pubblico prima ancora che le prime note riempissero l’aria.

Interpretazioni e musica dal vivo

La forza dello show risiede nella complicità tra Paolo Notari – nei panni di Gino Paoli – e Valeria Visconti, interprete di Ornella Vanoni. Entrambi offrono una performance vocale sentita, sostenuta da un quintetto di musicisti di grande livello: Michele Pelonara (chitarre), Roberto Fabietti (basso), Marco Lorenzetti (batteria), Davide Caprari (pianoforte e tastiere), Benvenuto Mezzanotte (sax).

Un repertorio… senza fine

Quello che ci ha colpito è la quantità di brani che sono nella storia della canzone e hanno fatto grandi Paoli e Vanoni. Un repertorio che spazia da “Sapore di sale” a “Il cielo in una stanza”, passando per “L’appuntamento” e “L’albergo a ore”. Non manca una dedica a Franco Califano che accompagna il pubblico attraverso un crescendo di emozioni, con arrangiamenti che rispettano l’originale, pur infondendo freschezza al suono. Se Valeria Visconti, voce e interprete di alto livello, si è cimentata anche nella lettura attoriale, Paolo Notari si è messo alla prova in “assoli vocali” che si alternavano al parlato.

I due autori

“Lo spettacolo – come ci ha tenuto a sottolineare Paolo Notari – non vuole essere una serie di cover, ma un vero e proprio racconto che va al di fuori dei soliti cliché. Io, per esempio,  interpreto un Paoli allegro e pronto alla battuta. Il pubblico comprende e applaude. Una grande soddisfazione”.

“Abbiamo dato allo show – ha detto e Sabino Morra – un ritmo calibrato, senza corse in avanti, ma capace di far assaporare i vari momenti e dando modo di far attivare la memoria, tant’è che il pubblico non si fa pregare quando viene invitato a cantare all’unisono con i nostri protagonisti”.

In conclusione

Atmosfera estiva e coinvolgente: il palco all’aperto crea un’intimità unica, perfetta per riscoprire i brani che hanno segnato più generazioni. Equilibrio tra parola e musica: gli interventi narrativi non interrompono il flusso musicale, ma lo arricchiscono con curiosità dietro le quinte e retroscena della vita dei due artisti. E indubbiamente la qualità dell’ensemble ha fatto il resto: i musicisti dimostrano precisione e passione, mantenendo vivo il dialogo con i due interpreti. La scelta dei brani e l’immedesimazione dei protagonisti trasmettono rispetto per l’eredità artistica di Paoli e Vanoni.

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