Senigallia In Jazz chiude con il botto: sold out per Incognito e tutti a ballare. Apertura con Dadfunk / video, foto backstage e intervista

Pubblicato il 5 Luglio 2025

di Stefano Fabrizi

Con la serata di ieri (4 luglio 2025) si è conclusa la seconda edizione di Senigallia In Jazz che ha visto la direzione artistica di Alberto Braschi con il contributo di Nick the Nightfly di Radio Montecarlo.

Il primo giorno sono saliti sul palco allestito a Piazza Garibaldi Serena Krall Quartet e Amii Stewart (qui l’articolo), il secondo giorno Sagi Rei e Noa (qui l’articolo), il terzo Dadfunk e Incognito. E sarebbe ingiusto dire che è stato un crescendo perché sono stati tutti artisti che hanno pienamente meritato la calorosa accoglienza del pubblico.

Indubbiamente, ieri, l’atmosfera era decisamente caldissima (e non solo come temperatura). In tanti sono venuti anche da fuori regione per sentire (e ballare) gli Incoglito regalando alla kermesse un bellissimo sold out. 

Dadfunk

L’apertura della serata del 4 luglio è stata all’insegna del funky & soul con i Dadfunk, un opening act d’eccezione per la serata conclusiva di Senigallia In Jazz. Prima dell’attesissimo live degli Incognito, la band italiana ha  regalato un vortice di groove e contaminazioni che fonde soulful groove, acid jazz e sprazzi funk tradizionale. Ottima la “prestazione” dei Dadfunk: Marcello Sutera (basso pulsante e linee funky), Francesco Benotti (chitarre ritmiche con effetti wah-wah), Emiliano Pari (tastiere per atmosfere soul e organiche), Donato Sensini (sezione fiati che aggiunge spessore grafico ai brani), Francesco Mendolia (batteria solida che tiene il groove sempre in tensione), Cleo Stewart (inconfondibile e carica di sfumature). In meno di un minuto, le prime note di “Midnight Groove” entrano in testa e fanno ballare anche chi era solo di passaggio.

Il set dei Dadfunk è un viaggio nel tempo e nelle sonorità: Midnight Groove (introduzione con basso e fiati in dialogo), Soul Resonance (soul-jazz a tutto organo Hammond), Acid Street (spinta acid jazz con synth pulsanti), Funky Sunrise (riff di chitarra alla James Brown rivisitata), Late Night Jam) (brano.. corale). Ogni pezzo alterna momenti asciutti e breakdown improvvisati, regalando sia corpose ondate di groove che istanti di pura estemporaneità jazz. La scenografia naturale della piazza hanno fatto il resto.

Incognito

Gli Incognito sono stati accolti da una ovazione. La compagine britannica nata nel 1981, vanta una storia in continuo mutamento guidata dal chitarrista e produttore Jean-Paul “Bluey” Maunick, unico membro stabile fin dall’inizio.  Nel corso delle decadi hanno contaminato soul, funk, disco e jazz, producendo hit e conquistando palchi in tutto il mondo. Ogni membro della band ha brillato sul palco, con assoli di chitarra mozzafiato, groove di basso irresistibili e una sezione fiati che ha aggiunto profondità e ricchezza al suono complessivo. La voce potente e soul di Bluey ha guidato il pubblico in un viaggio emozionante, mentre i cori e le armonie vocali hanno creato un’atmosfera di festa e condivisione.

Il repertorio proposto è stata una rassegna dei classici di discografia funky con breakdown improvvisati firmati dalla virtuosa sezione fiati, grooves scanditi dal basso pulsante e dalle tastiere vintage.

Bluey Maunick, con la sua presenza carismatica e la sua direzione impeccabile, ha guidato la serata con passione, interagendo con il pubblico e condividendo l’amore per la musica. Il repertorio ha spaziato dai grandi successi che hanno segnato la loro carriera, come “Always There” e “Don’t You Worry ‘Bout a Thing”, “Deep Waters”, “Colibri” (che ha visto gli assoli dei musicisti), a brani più recenti, tutti eseguiti con una freschezza e una vitalità che hanno smentito il tempo. I ritmi funky incalzanti, le armonie jazzistiche sofisticate e le melodie soul avvolgenti hanno creato un’atmosfera di pura celebrazione.

Il pubblico, numerosissimo e visibilmente rapito, ha risposto con entusiasmo, ballando e cantando a squarciagola, dimostrando un’affezione profonda per la musica degli Incognito. L’aria era vibrante di gioia e di energia positiva, rendendo il concerto non solo un evento musicale, ma una vera e propria festa.

L’esibizione degli Incognito a Senigallia In Jazz è stata senza dubbio uno dei momenti clou del festival, un’esperienza indimenticabile che ha lasciato un segno nel cuore di tutti i presenti. Il loro talento, la loro professionalità e la loro capacità di connettersi con il pubblico hanno riaffermato il motivo per cui gli Incognito continuano a essere una delle band più amate e rispettate nel panorama musicale internazionale.

Backstage e intervista a Braschi

Decisamente una chiusura con il botto che ha visto la soddisfazione dell’amministrazione comunale di Senigallia, guidata dal sindaco Massimo Olivetti, che ha voluto questa seconda edizione. E soddisfatto il direttore artistico Alberto Braschi che abbiamo intervistato nel backstage

Alberto Braschi, direttore artistico di Senigallia In Jazz
Nightfly e Stefano Fabrizi
Jean-Paul “Bluey” Maunick e Stefano Fabrizi
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