“Senza paura: istituzioni, media e servizi di fronte alla seconda vittimizzazione”. Apprezzato il convegno a La Rotonda di Senigallia con avvocati, psicologi, giornalisti e forze dell’ordine
La necessità di proteggere le vittime – in particolare le donne – da ulteriori traumi legati non solo alla violenza subita, ma anche ai meccanismi istituzionali, giudiziari e mediatici che spesso rischiano di rivittimizzarle. E’ questo il tema chiave del convegno che si è svolto ieri pomeriggio, nella suggestiva cornice della Rotonda a Mare di Senigallia.
Il convegno “La vittimizzazione secondaria: il ruolo dei servizi e delle istituzioni. La deontologia professionale”, promosso dall’associazione “Senza Paura” in collaborazione con “I Care, We Care APS” e il Comune di Senigallia – Assessorato alle Pari Opportunità, ha avuto il patrocinio dell’ordine dei giornalisti delle Marche.






Hanno portato i saluti istituzionali:
Massimo Olivetti sindaco Comune Senigallia
Dino Latini presidente Consiglio regione marche
Stella Abbamonte presidente I care we care
Alessandra Alessandroni Commissione Pari Opportunità Regionale
Alexandra Cucchi vice presidente ordine psicologi
Andrea Nocchi vice presidente ordine AVV ancona
Stefano Fabrizi segretario Ordine dei Giornalisti delle Marche
I relatori:
Cinzia Petetta, Assessore Servizi alla Persona e Pari Opportunità – Comune di Senigallia,
Cristina Barboni, Ordine degli Avvocati di Ancona, socia fondatrice I Care, We Care APS,
Corrado Canafoglia, Ordine degli Avvocati di Ancona,
Alessandra Pierini, vicepresidente Ordine dei Giornalisti delle Marche,
Giorgio Berti, Direttore Ufficio servizio sociale per minorenni e centro di prima accoglienza di Ancona. Ministero della giustizia,
Monica Gironi, Assistente Sociale, Ufficio servizio sociale per minorenni e centro di prima accoglienza di Ancona,
Tiziana Maccari, Commissario della Polizia di Stato.
L’evento è stato partecipato e sentito, che ha messo al centro del dibattito un tema complesso ma urgente: “La vittimizzazione secondaria: il ruolo dei servizi e delle istituzioni. La deontologia professionale”.

A moderare l’incontro è stata l’avvocata Roberta Ragnetti, consigliera segretaria dell’Ordine degli Avvocati di Ancona, che ha sottolineato l’importanza di un approccio libero da stereotipi da parte di tutti gli operatori coinvolti: “È necessario che chi lavora nei servizi e nella giustizia si spogli di ogni pregiudizio – ha dichiarato – per non trasformarsi in un ulteriore ostacolo per le vittime”.

Cinzia Petetta, assessora ai Servizi alla Persona e alle Pari Opportunità del Comune di Senigallia, ha ricordato l’impegno dell’amministrazione su questi temi durante tutto l’anno e ha rivendicato la creazione dello Sportello Donna: “Spesso le donne si sentono colpevoli, o vengono additate come tali. Il nostro compito è proteggerle, ascoltarle e dare loro fiducia”.

Tra gli interventi più apprezzati quello dell’avvocata Cristina Barboni, che ha evidenziato la contraddizione tra l’efficacia dell’impianto normativo e la difficoltà concreta per le donne di chiedere aiuto: “C’è ancora un forte senso di sfiducia nei confronti delle istituzioni. Due recenti sentenze della Corte di Cassazione ci dimostrano quanto sia sottile il confine tra giustizia e ulteriore vittimizzazione”.

Alessandra Pierini, vicepresidente dell’ordine dei giornalisti, ha proposto un’analisi del processo mediatico e della presunzione di non colpevolezza attraverso i dati dell’Osservatorio Step sui media italiani, mettendo in luce le distorsioni narrative che spesso circondano le vittime di violenza.

Molto toccante l’intervento di Tiziana Maccari, Commissario della Polizia di Stato: “Nel 2013/2014 le donne venivano da noi come se fossimo dei confessori. Ci siamo resi conto che anche noi potevamo contribuire alla vittimizzazione secondaria. Per questo abbiamo deciso di cambiare: prima cosa, abbiamo ridipinto l’ufficio per renderlo accogliente, poi abbiamo seguito ogni vittima fino alla fine del processo. Oggi sappiamo che la tempistica e la rete tra servizi fanno davvero la differenza”.



Il convegno ha visto anche i contributi di esperti e professionisti del settore come Monica Gironi con “Il giusto approccio dei servizi sociali”, Giorgio Berti con “Discussione di un caso”, l’avvocato Corrado Canafoglia con “Come difenderci dal mostro”.
L’evento, accreditato dagli Ordini degli Avvocati e dei Giornalisti, ha rappresentato un momento di formazione ma anche di profondo scambio tra istituzioni, professionisti e cittadini. Un’occasione per ribadire che solo attraverso un approccio empatico, tempestivo e deontologicamente corretto si può spezzare il ciclo della vittimizzazione.