Alvaro Vitali, il Pierino della commedia italiana: una vita tra Fellini e risate

Il 24 giugno 2025 si è spento a Roma, a 75 anni, Alvaro Vitali, l’attore che ha fatto ridere intere generazioni con il suo inconfondibile sguardo birichino e il ruolo cult di “Pierino”. Ricoverato per una broncopolmonite recidiva, Vitali aveva scelto di tornare a casa firmando le dimissioni dall’ospedale, ma è morto improvvisamente sui gradini della sua abitazione, tra le braccia di un caro amico assistente.


Nato il 3 febbraio 1950 a Roma, Vitali entrò giovanissimo nel cinema grazie a Federico Fellini, che lo volle in pellicole memorabili come “Satyricon” (1969) e “Amarcord” (1973). Quella collaborazione gli permise di affinare il talento comico e di entrare nel giro del cinema d’autore, facendosi notare per la sua mimica irresistibile e per la profonda cultura cinematografica che custodiva sotto l’apparenza da “maschera” popolare.


La vera celebrità arrivò negli anni Settanta e Ottanta con la serie di film dedicati al personaggio di Pierino: adolescenti scatenati, battute spassose e gag da commedia sexy all’italiana che lo resero un’icona del cinema di genere. Con la sua statura minuta (1,56 m) e un volto asimmetrico dallo sguardo penetrante, Vitali trasformò il suo nome d’arte in un vero e proprio marchio di fabbrica del divertimento italiano.


Negli ultimi anni, dopo un periodo di oblio, Vitali tornò in auge grazie a Carlo Verdone, che lo volle per la quarta e ultima stagione di “Vita da Carlo” su Paramount+. In un video omaggio pubblicato sui canali social, Verdone ricordò con commozione non solo l’amicizia profonda, ma anche il “cassaforte di aneddoti” che Vitali portava con sé di quel cinema felliniano in cui era nato artisticamente.

La notizia della sua scomparsa ha scosso il mondo dello spettacolo. E non sono mancate le polemiche sia tra gli artisti che nell’ambito familiare.


Il 26 giugno si sono svolti i funerali nella chiesa di San Pancrazio a Monteverde Vecchio. Carlo Verdone si è seduto in prima fila, commosso, e un tributo internazionale è arrivato da Mark Ruffalo in occasione di una proiezione di “Amarcord” a Roma, sottolineando come Vitali fosse “un attore scoperto da Fellini” che ha saputo portare il sorriso oltre confine.


Alvaro Vitali lascia un’eredità indelebile: una carriera nata nel grande cinema d’autore, esplosa nella commedia popolare e rinsaldata da un’ultima, tenera partecipazione televisiva. La sua maschera buffa e il cuore colto rimarranno per sempre nel ricordo di chi ha amato ridere con lui.