PerFare: arte, teatro e creatività come motori di inclusione, benessere e salute. Il progetto di CMS che ha conquistato l’Europa

Pubblicato il 13 Giugno 2025

di Stefano Fabrizi

Negli ultimi anni, il connubio tra arte, teatro e creatività ha dimostrato di essere un potente strumento per abbattere barriere sociali e favorire non solo l’inclusione, ma anche il benessere psico-fisico. Il progetto di welfare culturale PerFare, coordinato dal Consorzio Marche Spettacolo e sostenuto dai fondi di Europa Creativa, ha toccato la vita di oltre 400 persone con disabilità e in situazioni di emarginazione, operando in ben cinque Paesi europei. In questi 36 mesi di intensa attività, la cultura si è trasformata in un linguaggio universale capace di dialogare con il mondo sanitario e sociale, creando sinergie capaci di promuovere il benessere a livelli profondi e concreti.

L’intersezione tra arte e salute: una visione innovativa

 

Per raccontare questa avvincente avventura che vede l’intersezione tra arte e salute in una visione innovativa si è svolta una conferenza stampa con l’assessore alla Cultura del Comune di Ancona Marta Paraventi, il presidente di Consorzio Marche Spettacolo (CMS) Katiuscia Cassetta, la direttrice di CMS Lucia Chiatti, il responsabile di Piombini Sensini ETS di Macerata Andrea Marangoni, la responsabile di Gruppo Danza Oggi Patrizia Salvatori, l’ideatrice di Rovine Circolari Isabella Carloni. Presenti anche alcuni partner europei del progetto.

Marta Paraventi: cultura e trasformazione sociale, i nuovi progetti di CMS 

 

Ancona diventa ancora una volta il palcoscenico di iniziative culturali di grande impatto. L’assessore Marta Paraventi ha sottolineato l’importanza dei nuovi progetti finanziati grazie alla progettualità avviata dal Consorzio Marche Spettacolo, mettendo in luce il ruolo centrale di teatro e danza come strumenti di cambiamento e inclusione. Durante l’incontro, Paraventi ha ringraziato i promotori per aver scelto una location così suggestiva come il Museo Omero, per presentare queste iniziative, che non si limitano alla dimensione artistica, ma si estendono al contesto sociosanitario e delle fragilità sociali. Attraverso performance e laboratori, adulti e bambini potranno sperimentare linguaggi espressivi capaci di favorire la consapevolezza di sé e delle proprie possibilità di trasformazione. Questi progetti mostrano come l’arte possa essere una leva di cambiamento nelle comunità, favorendo connessioni, contaminazioni e nuove forme di partecipazione sociale. Il Consorzio Marche Spettacolo continua a distinguersi per la sua capacità di coniugare creatività e impatto sociale, rendendo la cultura un motore di crescita collettiva. 

Andrea Marangoni: Piombini Sensini ETS, 130 anni di tutela dell’infanzia e un nuovo approccio culturale

 

L’associazione Piombini Sensini ente del terzo settore, celebra quest’anno 130 anni di attività, un percorso dedicato alla tutela dell’infanzia attraverso servizi residenziali e semiresidenziali per minorenni e madri affidate dall’autorità giudiziaria. Oltre a questi servizi, gestisce un centro clinico specializzato in psicoterapia, mediazione familiare e incontri protetti tra genitori e figli su mandato del tribunale. Durante l’evento, Andrea Marangoni ha evidenziato l’importanza della collaborazione con il Consorzio Marche Spettacolo, guidato dalla presidente Katiuscia Cassetta, sottolineando come questo progetto abbia rappresentato una nuova forma di apertura verso il mondo esterno. Sebbene all’inizio vi fossero diffidenza e difficoltà, l’iniziativa ha coinvolto circa 45 persone, con una partecipazione media di 30 soggetti tra ottobre 2024 e maggio 2025. Un ruolo significativo è stato quello di Isabella Carloni, definita da Marangoni una temeraria per il suo impegno nell’introdurre l’arte in un contesto complesso, segnato dalla sofferenza dei bambini e delle bambine provenienti da situazioni di deprivazione affettiva, maltrattamento e abuso. Inoltre, il progetto ha incluso interventi per minori stranieri non accompagnati e giovani coinvolti in procedimenti penali, in collaborazione con il Centro Giustizia Minorile di Bologna. Questa iniziativa rappresenta un passo importante nel dimostrare il potere trasformativo dell’arte, non solo come strumento espressivo ma come mezzo di supporto sociale e terapeutico. Il cammino intrapreso da Piombini Sensini e dai suoi partner dimostra che integrare cultura e welfare può generare un impatto reale nella vita delle persone più vulnerabili. 

Katiuscia Cassetta: Europa Creativa, il Consorzio Marche Spettacolo e il welfare culturale

 

Katiuscia Cassetta ha ricordato che il progetto è stato sostenuto dai fondi europei di Europa Creativa, con un investimento di 200.000 euro, un’importante risorsa che ha permesso di sviluppare iniziative artistiche e culturali in diversi Paesi europei. Il Consorzio Marche Spettacolo, che riunisce quasi 50 enti, rappresenta una realtà unica a livello nazionale. Solitamente impegnato nella promozione dello spettacolo dal vivo, il Consorzio ha ora assunto un ruolo centrale nella gestione del progetto come ente capofila che ha integrato arte e welfare, con la collaborazione di Svezia, Ungheria, Romania e Portogallo. Un esempio emblematico viene proprio da Malmö, dove i musei collaborano con le strutture sanitarie per il benessere degli anziani e delle persone affette da demenza senile, dimostrando che la cultura può essere un motore di miglioramento sociale. Il progetto ha seguito questa filosofia, con azioni concrete che, nonostante le difficoltà, hanno mostrato quanto l’arte possa essere un vettore di trasformazione.  Cassetta ha sottolineato quanto sia fondamentale sistematizzare la collaborazione tra mondo culturale e sanitario, creando reti intelligenti tra competenze ed energie disponibili. Investire nell’arte e nella cultura non è solo un atto di crescita collettiva, ma può anche portare benefici economici, riducendo i costi legati alle difficoltà sociali e sanitarie. 

Lucia Chiatti: welfare culturale, il valore trasformativo dell’arte nelle comunità 

 

Nel cuore dell’incontro dedicato al welfare culturale, Lucia Chiatti ha evidenziato il significato profondo di discutere questo tema presso il Museo Omero, un luogo che ha saputo valorizzare la diversità trasformandola in opportunità di crescita. Proprio come il Museo ha superato barriere, anche il progetto PerFare ha voluto buttare il cuore oltre l’ostacolo, creando ponti tra nazioni, culture e settori attraverso l’arte. L’iniziativa, sviluppata su 36 mesi, si è articolata in diverse fasi per garantire un percorso di apprendimento e confronto tra realtà artistiche e sociali, con l’obiettivo di integrare l’arte nelle strutture sanitarie e sociali. Chiatti ha sottolineato quanto sia fondamentale che il concetto di welfare culturale non rimanga astratto, ma si traduca in un’esperienza tangibile, capace di migliorare il benessere psicofisico delle persone. In Europa, l’arte è già riconosciuta come strumento di prevenzione di malattie, con una deducibilità fiscale per le spese legate a percorsi artistici e teatrali—un riconoscimento che, in Italia, è attualmente limitato alle spese mediche. L’auspicio è che esperienze così incisive possano spingere anche il nostro Paese verso una maggiore valorizzazione di questi progetti, investendo risorse per ampliare l’impatto dell’arte nelle comunità e nei settori più fragili della società. 

Isabella Carloni: tutti i colori del giorno tra arte, sogno e trasformazione sociale

 

Durante l’incontroIsabella Carloni ha condiviso un viaggio intenso e significativo, partendo da una riflessione su un verso rap di Jonathan. Il progetto, inizialmente accolto con qualche diffidenza, ha poi generato una forte sensazione di leggerezza, dimostrando come la pratica artistica possa diventare un veicolo di cambiamento per chi vive situazioni di fragilità.  Carloni ha raccontato la sfida di unire bambini di 3 anni con ragazzi di quasi 18 anni, un percorso che ha richiesto tempo e ascolto. Le idee iniziali sono state trasformate in un’esperienza collettiva basata sulla parola sogno, declinata nei diversi gruppi: 

– Per i più piccoli, il sogno delle formiche che viaggiano su Marte

– Per i ragazzi fino a 12 anni, il viaggio di Ulisse, con le sue sfide e scoperte. 

– Per le madri, il sogno è diventato memoria e nostalgia della terra d’origine

– Per i più grandi, il sogno si è trasformato nella visione di un futuro possibile

 

L’evento finale, intitolato Tutti i colori del giorno, ha racchiuso tutte queste esperienze, celebrando il potere dell’arte come pratica di conoscenza, consapevolezza e benessere. Carloni ha ribadito l’importanza della performatività, non come semplice animazione, ma come strumento potente per rafforzare l’autostima, la relazione e la fiducia.  In una società che spesso separa razionalità ed emozione, la pratica artistica permette di riconnettere il corpo alla conoscenza, creando un terreno fertile per il cambiamento sociale. Il progetto non è solo un esperimento, ma un punto di partenza per un lavoro più strutturato, capace di abbattere barriere e generare nuove opportunità per il futuro. 

Patrizia Salvatori: danza e cura, il progetto del Gruppo Danza Oggi nella cardiologia congenita di Torrette 

 

Al Museo Omero, Patrizia Salvatori, direttore artistico del Gruppo Danza Oggi, ha raccontato l’emozionante esperienza di portare la danza all’interno della cardiologia congenita di Torrette, in collaborazione con l’associazione Battiti d’Ali. Un’iniziativa nata dal desiderio di esplorare nuove forme di interazione e benessere per i giovani pazienti. L’idea alla base del progetto era quella di introdurre il movimento e il corpo in un contesto ospedaliero, dove solitamente si fa leva sulla musica, le immagini e la parola. Un percorso complesso ma carico di significato, che ha lasciato tracce profonde nei partecipanti. Salvatori ha sottolineato come l’adolescenza in ospedale sia particolarmente delicata: accettare la malattia è difficile, e proprio per questo la danza ha offerto un momento di evasione e connessione. Gli artisti del Gruppo Danza Oggi hanno lavorato con i ragazzi under 25, creando una relazione diretta con loro attraverso il linguaggio dell’hip-hop e della danza improvvisata, adattando il movimento alle loro esperienze e interessi. In un’atmosfera di spontaneità, alcuni giovani hanno persino immaginato di ritrovarsi in una discoteca per un drink, un modo per sognare, divertirsi e vivere un attimo di normalità. Il progetto ha dimostrato come l’arte del movimento possa diventare un ponte tra la realtà ospedaliera e il mondo esterno, portando non solo sollievo, ma anche speranza e gioia ai ragazzi coinvolti. Una sfida riuscita, che conferma il potere trasformativo della danza anche nei contesti più difficili. 

Un percorso europeo di rinascita e condivisione

 

Con il titolo evocativo di PerFare – Performing arts to promote social welFare access in Europe, questo progetto rappresenta il secondo successo europeo del Consorzio Marche Spettacolo come coordinatore. Attraverso scambi culturali, visite studio e momenti di formazione intensiva, i partner hanno potuto instaurare un dialogo aperto e diretto tra il mondo dello spettacolo, quello sanitario e quello sociale. L’obiettivo era chiaro: dimostrare che il benessere derivante dalla pratica artistica è immediato e diffuso, raggiungendo non solo chi vive momenti di fragilità, ma anche chi è coinvolto nell’organizzazione e nella proposta di queste esperienze trasformative.

La forza dell’arte nelle Marche

 

Nel cuore delle Marche, il Consorzio ha affidato la realizzazione di specifiche azioni di inclusione alle associazioni Piombini Sensini ETS di Macerata e Un Battito di Ali ONLUS di Jesi. 

Rovine Circolari, guidato dalla regista Isabella Carloni, ha ideato un percorso artistico rivolto a quattro comunità – composte da minorenni e adulti – che affrontano difficoltà personali, emarginazione o sofferenza psicofisica. Laboratori creativi, divisi per fasce d’età, hanno messo in gioco il potere trasformativo delle arti performative, consentendo a chi vive situazioni di disagio sociale di sperimentare un linguaggio nuovo e di esprimersi attraverso il teatro e il movimento. 

– In parallelo, Gruppo Danza Oggi con Patrizia Salvatori ha progettato un’azione di danza contemporanea direttamente rivolta ai pazienti del reparto di cardiochirurgia e delle aree di cardiologia pediatrica e congenita presso gli Ospedali Riuniti di Ancona. Attraverso esperienze immersive a contatto diretto con i degenti, il corpo ha potuto riscoprire il proprio potenziale comunicativo e emotivo, aprendo spazi di riflessione e di benessere che superano i confini della tradizionale assistenza sanitaria.

Iniziative pilota a livello europeo

 

L’innovazione di PerFare si manifesta anche nella varietà delle iniziative realizzate nei diversi Paesi partner: 

Aqui Contigo – Il suono come ultimo giro (Portogallo): musicisti e pazienti terminali dell’Ospedale di Pombal, insieme alle loro famiglie, hanno creato una narrazione sonora che ha celebrato la vita e la memoria, trasformando il dolore in un’arte comunicativa. 

VIA – Vivência Integral Artística (Lisbona, Portogallo): questo progetto ha rivolto la sua attenzione ai caregiver informali, sfruttando la danza come mezzo per integrare corpo, mente ed emozioni in un percorso di rigenerazione totale. 

Storie dall’archivio corporeo (Svezia): dedicato agli anziani affetti da demenza in una casa di cura a Malmö, l’iniziativa ha riscoperto la valenza terapeutica del movimento e del ricordo, valorizzando le storie personali custodite nei gesti. 

In Romania, l’attività intitolata Pensiero critico ed educazione civica per bambini e adolescenti ha dato voce e strumenti creativi ai bambini della comunità ROM di Pata Rât, attraverso laboratori settimanali di animazione, musica e filosofia. 

– A Budapest, due esperienze complementari – Dal a szívnek e Ho portato un bambino in questo mondo – hanno invitato ospiti di case di riposo e gruppi sociali a cantare, ballare e riflettere sui tabù che legano la maternità e il sistema ostetrico, mettendo in luce dinamiche culturali e sociali spesso dimenticate.

Verso un futuro inclusivo e consapevole

 

Il progetto PerFare dimostra con forza come la cultura e le arti possano operare in sinergia con il sociale e il sanitario, diventando un catalizzatore per il cambiamento. Oltre alle testimonianze e ai dati raccolti, che evidenziano un sostanziale miglioramento nelle dinamiche relazionali e nella percezione di sé, questo percorso ha aperto nuove prospettive per il welfare culturale in Europa. Sul sito www.perfare.euhttp://www.perfare.eu  è possibile trovare ulteriori dettagli, approfondimenti e storie che raccontano l’impatto concreto di questa esperienza.

 

Questo progetto ci invita a riflettere sul potere trasformativo dell’arte, capace di superare apparentemente distanti mondi—quello dello spettacolo dal vivo e quello del sociale-sanitario—per unire le forze e creare spazi di inclusione, espressione e speranza. La sfida resta quella di costruire un futuro in cui ogni individuo, indipendentemente dalle proprie condizioni, possa accedere a un benessere integrato, autentico e condiviso.

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