Pubblicato il 19 Maggio 2025
di Stefano Fabrizi
Nella suggestiva cornice della Rotonda a mare di Senigallia si è svolto sabato 17 maggio 2025 il congresso dedicato a “diabetesità” (ovvero la crasi di due parole: diabete e obesità) un evento che ha riunito esperti, pazienti e rappresentanti di tutta la rete diabetologica marchigiana. L’iniziativa, organizzata dal primario di Diabetologia dell’ospedale di Senigallia, Luigi Lanari, ha segnato un momento importante per il territorio, mettendo in luce sia l’espansione di un nuovo team multidisciplinare sia la forza di una rete unita e solidale nei confronti dei pazienti. Ne abbiamo parlato con il dottor Luigi Lanari al termine dell’evento.
Una doppia valenza per un evento unico
Il congresso ha assunto una doppia valenza. Da un lato, ha rappresentato la presentazione ufficiale del nuovo gruppo della Diabetologia di Senigallia. L’alta partecipazione e l’interesse dimostrato sono stati chiari indicatori dell’entusiasmo e della fiducia nei confronti di questa nuova realtà. Dall’altro, l’incontro ha rafforzato la collaborazione tra i responsabili delle diabetologie della Regione Marche, sottolineando l’importanza di un approccio unitario alla gestione della patologia diabetica. Tale sinergia è fondamentale per garantire terapie innovative e omogenee su tutto il territorio, un messaggio di speranza e coesione per i pazienti e per tutta la comunità medica.
Innovazione e visione olistica del paziente
Uno degli aspetti più evidenti del congresso è stata la trasformazione nella gestione del paziente diabetico. Negli ultimi dieci anni, la visione è passata da un approccio ristretto, focalizzato esclusivamente sui livelli glicemici, a una valutazione a 360° del paziente. Oggi non si parla più solo di “glicemologi”, ma di professionisti che si occupano delle varie complicanze e della salute globale del soggetto. Questo cambio di paradigma si accompagna all’introduzione di terapie innovative non solo per il diabete, ma anche per patologie affini come l’obesità, evidenziando come le due realtà siano ormai indissolubilmente collegate.
Focus sull’approccio terapeutico: dieta chetogenica e digiuno intermittente
Un tema centrale del convegno è stato il confronto tra dieta chetogenica e digiuno intermittente. È stato chiarito che, sebbene entrambe le metodologie abbiano suscitato interesse, solo la dieta chetogenica si fonda su solidi principi biologici e scientifici. Questa dieta, infatti, si caratterizza per la sua natura rigorosa: grazie ad un apporto alimentare privo di carboidrati, il paziente entra in chetosi già dal terzo giorno, costringendo l’organismo a utilizzare il grasso come fonte primaria di energia e stimolando la produzione di corpi chetonici, con effetti positivi riconosciuti. Al contrario, il digiuno intermittente, pur essendo un argomento caldo, non gode dello stesso supporto scientifico e va pertanto distinto nel contesto delle terapie contro il diabete e l’obesità.
Un segnale di speranza: la remissione completa del diabete
Tra gli interventi più significativi, è emerso il tema della remissione completa del diabete, un concetto che fino a quindici anni fa sembrava irraggiungibile. Grazie all’introduzione di nuovi farmaci di ultima generazione, oggi è possibile parlare di una vera “vittoria” sulla patologia diabetica. Se un paziente riesce a mantenere un valore di emoglobina glicata inferiore al criterio diagnostico per il diabete per più di tre mesi, in assenza di farmaci, si può considerare la condizione come una remissione completa. Questo risultato, storico e pionieristico, offre un segnale di speranza a migliaia di pazienti, confermando come l’evoluzione della ricerca e della terapeutica possa modificare radicalmente il destino di una malattia antichissima, le cui testimonianze risalgono addirittura ai papiri egiziani.
