Visti da vicino. A bordo con Barbara Miandro: la vita straordinaria di un’ufficiale della Marina Mercantile

di Alex Marè

C’è chi guarda il mare come un confine, e chi lo attraversa per lavoro e per passione. Barbara Miandro, 32 anni, originaria di Fermo, è oggi commissario di bordo nella marina mercantile: una figura chiave per la vita quotidiana a bordo delle grandi navi passeggeri. La sua storia è quella di una ragazza che ha saputo unire studio, determinazione e spirito internazionale, trasformando il proprio percorso accademico in una vita vissuta tra i porti del mondo.

Barbara ci racconta come si arriva a scegliere la vita in mare e cosa significa lavorare su una nave da crociera, dove ogni giorno è diverso dal precedente e ogni viaggio lascia un segno indelebile.


Quali sono le sue origini e qual è stato il suo percorso di formazione?

«La mia città di nascita è Fermo e ho un diploma di perito per il turismo conseguito nel 2011. Dopo il diploma ho proseguito il mio percorso con una laurea in Scienze Politiche, Economiche e del Governo (Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, 2014), seguita da una laurea magistrale in Relazioni Internazionali, curriculum Pace, Guerra e Sicurezza, con votazione 110/110 (Università Roma Tre, 2016). Ho poi completato un master in Global Marketing, Comunicazione e Made in Italy, ottenuto in seguito alla mia premiazione alla Camera dei Deputati da parte della Fondazione Italia-USA nel 2017. All’inizio del 2021 ho superato le selezioni per l’Accademia Italiana della Marina Mercantile di Genova, che ho completato nel 2023, diventando commissario di bordo.»


Quali responsabilità ha un commissario di bordo e quali competenze richiede questo ruolo?

«Dopo l’iscrizione alle matricole della gente di mare e l’ottenimento del libretto di navigazione, la carriera di commissario inizia con la posizione di allievo, per poi proseguire con i gradi di terzo, secondo e primo. Il commissario di bordo è l’ufficiale che gestisce le pratiche relative alla movimentazione delle persone presenti a bordo: passeggeri ed equipaggio. Deve conoscere e partecipare alle attività di bordo, saper comunicare e fornire la migliore assistenza ai clienti, ed essere in grado di attuare le procedure per la sicurezza dei passeggeri e dell’equipaggio in caso di emergenza. I commissari sono i manager della più grande sezione a bordo di una nave passeggeri, ovvero l’hotel: personale di camera, cucina, bar, negozi, intrattenimento, accoglienza, gestione finanziaria e immigrazione. Le altre due sezioni della nave sono coperta e macchina, con cui deve esserci una costante collaborazione per far funzionare al meglio il nostro hotel galleggiante.»


Com’è vivere e lavorare a bordo, lontano da casa per lunghi periodi?

«È il contrario della monotonia. Si conoscono persone provenienti da tutto il mondo con culture diverse, si impara ad apprezzare nuovi piatti tipici di altri Paesi, nuova musica, e si visitano posti nuovi ogni giorno. Allo stesso tempo, si passano 24 ore su 24 con le stesse persone dell’equipaggio, con cui condividi pasti, pensieri, feste: diventano una famiglia per sei mesi. Si lavora molto di più rispetto a chi sta sulla terraferma, anche perché non ci sono giorni liberi. Però, una volta che ci si abitua a questo ritmo, diventa la normalità, e i due mesi che si passano in media a casa tra un contratto e l’altro non sembrano più così distanti.»


Come ha deciso di intraprendere questa carriera e quali ostacoli ha dovuto affrontare?

«In piena pandemia, dopo aver trascorso gli ultimi anni tra Parigi e Orlando (Florida), all’inizio del 2021 mi trovavo a casa in isolamento quando ho visto l’annuncio delle selezioni per 22 posti dell’Accademia Italiana della Marina Mercantile di Genova, per intraprendere il percorso di Ufficiale Commissario di Bordo. Allora conoscevo solo in maniera generale l’organizzazione all’interno delle navi e il lavoro che c’è dietro, perché mi ero avvicinata a questo mondo solo da passeggera. Dopo essere stata selezionata, abbiamo iniziato i corsi in modalità “didattica a distanza”, fino a settembre 2021, quando ho raggiunto Genova, conosciuto dal vivo i miei colleghi e professori, e iniziato i corsi per ottenere i brevetti di antincendio e sopravvivenza in mare. Avendo già ottenuto due lauree e un master, parlando fluentemente cinque lingue e avendo vissuto da sola all’estero per qualche anno, non ero per nulla preoccupata nell’affrontare la parte teorica del corso; la parte pratica, con le varie prove fisiche, è stata invece più impegnativa. Si inizia con le prove di nuoto e voga, necessarie per l’iscrizione alla gente di mare (nel mio caso con la Capitaneria di San Benedetto del Tronto), proseguendo poi con il basic safety training, che comprende, tra le altre cose, un tuffo da tre metri e l’apprendimento delle tecniche per estinguere vari tipi di incendio, presso il CMA di Genova. Superati questi esami e ottenuto il libretto di navigazione, sono iniziati gli stage su traghetti e navi da crociera. Il mio consiglio? Avere una buona preparazione fisica e una grande apertura mentale, per migliorarsi costantemente sia a livello professionale che personale.»


C’è un’esperienza vissuta a bordo che porta particolarmente nel cuore?

«Ci sono stati tantissimi momenti. Ogni volta che vedi la tua nuova nave arrivare in porto, sai che sta per iniziare un nuovo capitolo della tua vita, lungo sei mesi. È quindi difficile scegliere un’esperienza in particolare, escludendo quelle confidenziali. Posso dire di aver visto le albe e i tramonti più belli, aver circumnavigato l’Africa due volte, aver visto l’aurora boreale più volte di quante avrei mai immaginato, aver partecipato due volte alla cerimonia di passaggio dell’Equatore in nave in soli cinque mesi, aver avuto la possibilità di fare la “turista” ogni settimana in mete da sogno, e di aver conosciuto tante persone speciali.»


Qual è il suo sogno più grande e cosa le dà più soddisfazione nel lavoro?

«Riuscire ad aiutare le persone che mi hanno sempre supportato, in primis mia madre, ed avere la possibilità di tornare a vivere in Florida. La parte più difficile è sicuramente il non esserci quando succede qualcosa di bello o di brutto a casa: perdersi i compleanni dei genitori, dei nonni e degli amici, non passare il Natale insieme. La parte più gratificante è ricevere i complimenti dai passeggeri per il lavoro svolto, quando ti ringraziano per aver contribuito a rendere unica la loro vacanza che sognavano da anni, oppure quando tornano passeggeri o membri dell’equipaggio che si ricordano di te positivamente da navi precedenti.»


Barbara Miandro è l’esempio concreto di come si possa partire da un piccolo centro marchigiano e navigare il mondo con coraggio, preparazione e visione. Tra albe africane, mari artici e ponti affollati, ha fatto della sua professione uno stile di vita: sempre in viaggio, ma con radici profonde.

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2 commenti su “Visti da vicino. A bordo con Barbara Miandro: la vita straordinaria di un’ufficiale della Marina Mercantile”

  1. complimenti Barbara da Nadia. che belle esperienze di viaggio e di vita, spero di incontrarti. un abbraccione. ps sono la cugina di tuo papà. ciao

    1. Grazie di cuore, Nadia! Mi ha fatto davvero piacere leggere il tuo messaggio. Spero anch’io di rivederti presto. Un caro abbraccio!😊😊

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