A Fermo il 9 maggio inaugurazione di “Shape. cercando la forma” di Eugenio Tibaldi al Museo Civico Archeologico

Venerdì 9 maggio alle ore 18, presso il Museo Civico Archeologico di Fermo sarà svelata l’opera “Shape” di Eugenio Tibaldi, vincitrice del bando PAC2024 – Piano per l’Arte Contemporanea promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.
L’inaugurazione sarà accompagnata da una mostra di documentazione che racconta il processo creativo dell’artista e ospiterà anche l’installazione “Simposio”, realizzata in collaborazione con gli studenti del Liceo Artistico Preziotti Licini. La mostra è curata da Matilde Galletti.

“Fermo si afferma anche nell’arte contemporanea. Per il terzo anno la ci5à ha vinto il bando Pac del Ministero della Cultura – afferma l’assessore alla cultura Micol Lanzidei – e con questa inaugurazione verrà disvelata la stre5a connessione tra l’arista di questa edizione, Eugenio Tibaldi che ringrazio, e il territorio. Un grazie all’associazione Karussel ed alla prof.ssa MaElde GalleG per la passione e la tenacia con cui con il Comune di Fermo, portano avanE un proge5o che promuove e fa conoscere la ci5à anche dal lato dell’arte contemporanea. Un grazie per la collaborazione al Liceo ArEsEco PrezioG Licini”.


IL PROGETTO: “SHAPE. CERCANDO LA FORMA”
Il progetto “Shape. Cercando la forma” si inserisce nella strategia culturale del Comune di Fermo e dell’Associazione Karussell, che dal 2021 invita artisti a dialogare con il patrimonio della città.
Tibaldi, già protagonista di indagini sulla provincia italiana e sulle “forme spezzate” della nostra contemporaneità, ha lavorato su Fermo raccogliendo visioni, memorie, contraddizioni e poetiche del territorio.
Il risultato è un’opera che si confronta con la memoria collettiva e il paesaggio interiore di una comunità, nel tentativo di restituirne una nuova forma visiva.
Il progetto è stato inoltre accompagnato da un public program con incontri, laboratori e attività rivolte a scuole e cittadini, realizzato presso il Terminal Mario Dondero.


L’OPERA: UN’INDAGINE TRA MEMORIA E TERRITORIO
Per il terzo anno consecutivo il Comune di Fermo si aggiudica il prestigioso PAC, e con esso arricchisce le proprie collezioni con un’importante opera d’arte contemporanea.
L’opera di Tibaldi, “Shape”, nasce da un percorso condiviso con la cittadinanza, costruito attraverso incontri, confronti e questionari, ed è concepita come una scultura site-specific che si inserisce tra i reperti dell’ex Convento dei Domenicani, sede del Museo Archeologico.
Composta da metallo zincato, libri stratificati e resine, con una base d’acqua, la scultura traduce simbolicamente l’identità collettiva della città: un “reperto contemporaneo” che restituisce visivamente le trasformazioni storiche e sociali degli ultimi decenni.
Il percorso espositivo che accompagna l’opera include anche il libro “La forma spezzata”, pubblicato da Tibaldi nel 2023 e ispirazione per il progetto.


L’ARTISTA: EUGENIO TIBALDI
Eugenio Tibaldi (1977). Artista attratto dalle dinamiche e dalle estetiche marginali, dal complesso rapporto fra economia e paesaggio contemporaneo. Attraverso lo studio del margine, inteso come condizione spesso più mentale che geografica, attiva una dinamica processuale che applicata alla ricerca artistica permette l’emersione di estetiche alternative. In questi anni ha lavorato su Istanbul, Napoli, il Cairo, Roma, Salonicco, Berlino, Verona, l’Avana, Bucarest, Torino, Caracas, Bruxelles, Tirana, Addis Abeba, Mumbai.
Fra le mostre: Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino, (2007); Manifesta 7, Bolzano (2008); International Centre of Contemporary Art, Bucarest (2009); Madre, Napoli (2010); Thessaloniki

Biennale of Contemporary Art (2013); XII Biennale de L’Avana (2015); Museo Ettore Fico, Torino (2016); Palazzo del Quirinale (2017); Museum MCDA Manila, (2017); IIC new York (2017); Museo MAXXI, Roma (2018); Biennale di Venezia, Padiglione Cuba (2019); Museo del 900 Milano (2019); GNAM Roma (2020); Zoma Museum Addis Ababa (2020); Tenuta dello scompiglio Lucca (2021); Parco dell’arte vivente Torino (2021); XX premio Ermanno Casoli (2022). Biennale di Malta, Padiglione Italiano (2024).
Ha frequentato (CSAV), Fondazione Antonio Ratti, Como; Domus Academy ad Istanbul. È stato Affiliated Fellowship presso l’American Academy di Roma.
Info: www.eugeniotibaldi.com


Save the date: Inaugurazione
Venerdì 9 maggio, ore 18.00
Museo Civico Archeologico, ex Convento dei Domenicani – Fermo
Inaugurazione del progetto Eugenio Tibaldi. “Shape. Cercando la forma”, sostenuto dal PAC2024 – Piano per l’Arte Contemporanea della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, promosso dal Comune di Fermo in collaborazione con l’associazione Karussell.


IL PROGETTO EUGENIO TIBALDI. SHAPE. CERCANDO LA FORMA

Il progetto coinvolge una delle sedi che custodiscono la collezione comunale d’arte ovvero l’ex Convento dei domenicani che ospita il Museo Civico Archeologico.

Da questo luogo, che narra l’avvio del collezionismo sul territorio e evidenzia, fin dagli albori, i caratteri e le attitudini locali, declinati con indole provinciale, è partita l’idea progettuale ovvero andare a individuare, attraverso un lavoro di progettazione condivisa, l’attuale fisionomia del territorio e della comunità locale.

Con l’intento di attivare riflessioni e dialoghi con il territorio, attraverso l’esplorazione e la messa in luce di alcuni temi significativi, è stato ipotizzato un intervento che si potesse sviluppare in stretta relazione al luogo e al contesto. Eugenio Tibaldi è stato individuato come artista cui proporre la commissione affinché elaborasse tali presupposti, che sono in linea con la sua pratica progettuale. Da sempre  interessato  al  concetto  di margine, spesso inteso come condizione psicologica prima ancora che fisica, si è spesso concentrato sulla provincia. Con la sua ricerca, indaga e porta alla luce le immagini, palesa le dinamiche a cui i territori ci sottopongono. Attraverso installazioni specifiche restituisce al territorio stesso un’immagine complessiva che spesso non conosce,  dando identità alle relazioni, della provincia, e alle loro dinamiche.  Tibaldi riesce a coglierne fragilità e contraddizioni, frizioni e verità poetiche.

L’idea per l’opera Shape nasce come naturale conseguenza della ricerca portata avanti dall’arti ta nel 2023 e che ha dato vita al libro La forma spezzata (Einaudi). L’indagine che porta con sé tale volume rappresenta una riflessione su uno spaccato storico relativamente contemporaneo, una sorta  di  ferita  aperta  nel  tessuto sociale italiano: gli anni ’80, ‘90 e i primi 2000. Questi decenni hanno rappresentato un tempo di grandi illusioni che ha coinvolto tutta la nazione e in particolare la provincia, stravolgendo un equilibrio vitale che era il frutto di secoli di stratificazione.

Il capitalismo è arrivato, nelle province italiane, tardi e slavato e si è radicato e insinuato nei suoi abitanti attraverso un populismo dilagante fatto di slogan e di contrapposizioni sterili e fallimentari. Ubriachi di questa promessa di futuro le persone coinvolte hanno smarrito qualcosa, una sorta di “forma” che era la chiave di un’evoluzione, forse lenta e poco aggressiva rispetto ai parametri globali, ma con caratteristi he umane e antropologiche che si basavano su forti valori. È su questa fantomatica “forma” e la sua ricerca, attraverso un percorso condiviso con la cittadinanza di Fermo, che si incentra il lavoro. Anche nei territori del fermano è stata vissuta questa ebbrezza, grazie alle prospere aziende di cui ora restano architetture vuote e produzioni estremamente ridotte.

L’artista ha lavorato coinvolgendo la comunità cittadina con incontri di confronto, realizzati con piccoli gruppi nel corso dell’inverno, per mezzo dei quali ha cercato di carpire ricordi e immaginari legati alla fisionomia del contesto, inteso sia in senso fisico che in senso emotivo. Ha diffuso poi un questionario cercando di allargare l’operazione di conoscenza del territorio in maniera più capillare. Per mezzo di queste azioni, grazie allo scambio verbale e alla ricezione dei questi ri, Tibaldi ha elaborato la “forma” (Shape) del vissuto di questo territorio e questa sarà svelata venerdì 9 maggio presso il Museo Archeologico di Fermo. La  scultura, composta principalmente di libri, restituisce, rielaborandola, la visione che emerge dall’immaginario cittadino di quanti si sono resi disponibili all’incontro e alla condivisione, esponendo i senti    enti spesso conflittuali che li legano al nostro territorio.

Si è cercato di compiere, così, una ‘immersione’ nella storia più vicina, un percorso per scovare (come un archeologo), nell’immaginario collettivo, resti di quanto avvenuto più di recente, segni delle configurazioni e ‘reperti’ mentali per tradurli in opera: Shape sarà reperto contemporaneo tra reperti antichi. Composta da un’anima di metallo zincato e da strati azioni di libri (fonte del sapere passato) incollati modellati e quindi inglobati in strati di resine per assumere la forma individuata dalla collettività. Completa la scultura un basamento con acqua.

Tramite lo sguardo acuto di Tibaldi e la capacità di entrare in profondità nelle dinamiche del contesto, si compirà un processo di ricerca, scoperta e consapevolezza della fisionomia identitaria della collettività.

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