di Silvia Santarelli
“La caduta di un Impero” è la voce della famiglia Ferruzzi, attraverso la penna di Carlo Sama, marito di Alessandra Ferruzzi, autrice della prefazione del libro. Un memoriale che ha scosso l’opinione pubblica, facendo emergere la verità su Gardini e Montedison.
Nelle prime pagine è Alessandra a descrivere il papà Serafino, perché senza di lui sarebbe stata un’altra Italia e senza la scalata di Montedison, un’altra ancora. Nel racconto di Alessandra emergono degli spaccati familiari inediti, divertenti. La storia del Gruppo Ferruzzi, ma anche chi fosse Serafino, perché senza di lui, non ci sarebbe stato nulla.
A raccontare la crescita e la trasformazione dell’Impero è Carlo Sama, braccio destro di Raul Gardini, presidente del Gruppo dopo la morte dell’imprenditore in un incidente aereo nel 1979. Un libro dove emerge la lungimiranza di uno staff con un uomo solo al comando, Raul Gardini: volutamente solo al punto di autodistruggersi ossessionato del suo personaggio. L’affaire è descritto in ogni particolare, un’operazione finanziaria che è diventata il fulcro di un’inchiesta giudiziaria: Mani Pulite.
Nell’incontro organizzato da Confidustria Pesaro, tra il pubblico c’era anche Sergio Cusani, chiamato sul palco dall’amico Sama che con lui ha condiviso il periodo più difficile della sua vita, il carcere. È un Sama emozionato quello che racconta al pubblico i momenti della perquisizione, del carcere e della difficoltà di tentare di salvare il salvabile mentre tutto sta già crollando. Un libro dove si avverte tutta la voglia di raccontare la verità. E dire che è nato per “essere una memoria da lasciare ai nipoti che cercando su google avrebbero trovato una versione distorta”.
Gardini non c’è più e se Alessandra lo ricorda all’inizio, Sama gli dedica un toccante ricordo alla fine. Un libro dove tante domande sulla vicenda trovano risposte. “La Caduta di un Impero è l’altra faccia di una medaglia che fino ad ora nessuno aveva voluto girare.
