Oltre mille persone hanno già avuto la possibilità di visitare, a un mese dall’inaugurazione, la mostra “La Camera Oscura di Giacomelli”, il grande progetto espositivo curato da Katiuscia Biondi nell’ambito delle celebrazioni del centenario dalla nascita di Mario Giacomelli.
L’esposizione, ospitata dal 13 dicembre 2024 al 6 aprile 2025 nello storico Palazzo del Duca di Senigallia, offre un’immersione nell’immaginario e nella tecnica di Giacomelli. Il percorso espositivo si apre con un’installazione multimediale dal titolo Sotto la pelle del reale, che riproduce il flusso creativo dell’artista. I visitatori saranno guidati dalla sua stessa voce, tratta da un’intervista per Radio 3 Suite del 2000, mentre immagini in movimento e frammenti scritti di pensieri si alternano, evocando la sua visione profonda e poetica della fotografia come mezzo per esplorare la realtà e l’interiorità: qui, le immagini, nelle loro metamorfosi, seguono gli stessi moti delle impennate verticali e le cadute nel vuoto con cui Giacomelli rincorreva l’Infinito e ne imitano la gestualità in camera oscura, all’ingranditore, con la carta sensibile tenuta obliqua per immergere il mondo nella vertigine.
La mostra propone dunque un viaggio intimo attraverso il mondo dell’artista, offrendo ai visitatori un percorso multimediale in cui la voce stessa del Maestro racconta alcune delle sue opere più iconiche. Otto sezioni tematiche, che intrecciano la memoria personale con il paesaggio e la letteratura con l’immagine, evidenziano la profonda connessione tra l’arte di Giacomelli e la poesia. Il percorso si conclude nella ricostruzione della sua camera oscura, l’antro dello sciamano, come l’ha definito Guido Harari, in cui è possibile ammirare la macchina Kobell e l’ingranditore che hanno dato vita ai capolavori che hanno reso Giacomelli celebre in tutto il mondo.
Nell’ultimo mese sono usciti numerosi articoli e segnalazioni sulla stampa locale e nazionale, che hanno riconosciuto la grande qualità della mostra, dai quotidiani alle riviste specialistiche. Particolarmente incisive le colonne che Francesco Bonami, figura internazionale di spicco nel panorama dell’arte contemporanea, dedica a Mario Giacomelli e Senigallia nella sua rubrica Il Culturista pubblicata su Vanity Fair (gennaio 2025, n.2/3), che conclude con queste parole:
“Se Senigallia avesse una Torre Eiffel, sarebbe una piccola Parigi, e Giacomelli il Cartier-Bresson che si meriterebbe di essere.” (Francesco Bonami, Vanity Fair, gennaio 2025, numero 2/3)
La mostra “La Camera Oscura di Mario Giacomelli” rimarrà aperta fino al prossimo 6 aprile, dal giovedì alla domenica, dalle 15:00 alle 20:00. L’ingresso è a pagamento e i biglietti sono acquistabili in sede o online sul sito www.liveticket.it.
Negli stessi giorni e negli stessi orari, con un biglietto singolo o cumulativo per più mostre, si possono visitare anche le esposizioni allestite a Palazzetto Baviera.
Il piano nobile ospita “Gemmy Tarini, fotografie 1936-1961”, curata da Enzo Carli, un’importante retrospettiva dedicata a uno dei pionieri della fotografia moderna italiana. L’evento celebra l’opera di Gemmy Tarini (1894-1968), artista originario di Fermo ma profondamente legato a Senigallia, città che ha influenzato e ospitato buona parte della sua produzione creativa. La mostra non è solo un’occasione per ammirare il talento di Tarini, ma anche per riscoprire il ruolo centrale che Senigallia ha giocato nello sviluppo della fotografia italiana del Novecento. In un periodo in cui la fotografia iniziava a essere riconosciuta come forma d’arte, Tarini ha contribuito a gettare le basi per una nuova cultura visiva. La mostra è stata realizzata grazie alla generosità della famiglia, che ha messo a disposizione la propria collezione di opere.
Il piano terra ospita invece “Continua a Correre”, mostra di Giorgio Mercuri, curata da Carlo Bruscia. L’esposizione esplora il rapporto tra uomo e natura, mettendo in evidenza come il paesaggio sia stato trasformato – e spesso ferito – dall’intervento umano e dai conflitti. Le opere di Mercuri trasmettono una profonda consapevolezza della vulnerabilità del nostro ecosistema, accompagnandoci in un percorso che non è solo visivo, ma anche emotivo e introspettivo.
Per informazioni visitare il sito www.feelsenigallia.it o scrivere a circuitomuseale@comune.senigallia.an.it.