Sabato 25 gennaio alle 16.30, la Project Room di Palazzo Mosca accoglie la presentazione di Ettore Travaglini. L’urlo creativo il catalogo della mostra ideata per i Musei Civici nell’ambito di Pesaro 2024 – Capitale italiana della cultura. Edito da Maggioli Cultura e Turismo e curato da Tiziana Fuligna e Cecilia Prete, il volume rappresenta il punto di arrivo del lavoro di ricerca sull’opera dell’artista e raccoglie contributi critici, testimonianze, testi autografi e una documentata sezione dedicata agli apparati che mettono in luce la complessa profondità dell’arte di Travaglini (1924-1988). Al termine dell’incontro cui interverranno la famiglia e le curatrici, ai partecipanti sarà riservata una visita ‘speciale’ all’esposizione che si è conclusa il 12 gennaio scorso.
Composto da 150 pagine con ben 250 foto, il catalogo si apre con i saluti istituzionali del sindaco di Pesaro Andrea Biancani, dell’assessore alla Cultura Daniele Vimini e di Cinzia Biagini dirigente scolastica dell’ITET Bramante – Genga. Al ricordo dei figli Riccardo e Roberto Travaglini, seguono i contributi di Luca Cesari, Salvatore Ritrovato, Elena Manetti che offrono una lettura inedita della figura dell’artista. Il volume si arricchisce del testo critico della storica dell’arte Silvia Cuppini, prematuramente scomparsa, scritto in occasione della prima mostra dedicata all’artista nel 1989. L’articolata sezione degli apparati è stata curata da Federica Perrucci. Ad accompagnare gli scritti, un ricco percorso di fotografie realizzate dall’artista Pablo Scialoja che restituiscono i dettagli, i colori, le masse, la matericità, infine l’atmosfera di quell’iperuranio – come lo definì Silvia Cuppini – che caratterizza l’intera produzione di Travaglini. Il contributo di Silvia Pensalfini spiega il lavoro degli studenti del corso professionale “Made in Italy” del Bramante – Genga che hanno collaborato all’allestimento della mostra.
Le opere di Ettore Travaglini, scrive Cecilia Prete, raccontano dello smarrimento di fronte agli accadimenti della quotidianità e della sensazione di vertigine … che l’essere umano prova innanzi ai traumi del nostro passato e che ci attendono. Travaglini allora risponde alzando in volo l’uomo-guerriero e rafforzando la potenza del personaggio femminile che unendosi a lui si tramuterà in angelo. La sua, sottolinea Tiziana Fuligna, è una ricerca di un mondo “spirituale”. È un’arte, quella di Travaglini, che affonda le sue viscere nel dolore del vivere e nella caducità propria dell’essere umano. Lontano dalla deriva della contemporanea rimozione della morte, egli invece ci s’inabissa e, nel fare questo, apre a uno spazio della rigenerazione, a uno spazio del possibile dove finalmente poter “dire le cose”. Un solco apocalittico da cui volano uccelli pterodattili sopra un mare travagliato e incerto, tanto annebbiato e incostante, fatto di cenere appena surriscaldata. Volare nei vortici, in alto, oltre i confini per portare un urlo creativo al di sopra di ogni incertezza.
Ettore Travaglini. L’urlo creativo
a cura di Tiziana Fuligna e Cecilia Prete
numero pagine 150
formato chiuso 21×29,5 cm
numero foto 250
2025, Maggioli Cultura e Turismo