Papa Francesco ha ricevuto in udienza 300 imprenditori artigiani di CNA tra cui Francesca Petrini che il 27 novembre sarà alla Sapienza di Roma per una lectio sull’olio

La settimana scorsa Papa Francesco ha ricevuto in udienza circa 300 imprenditori artigiani di CNA (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della piccola e media impresa italiana) tra cui Francesca Petrini che il 27 novembre sarà alla Sapienza di Roma per una lectio magistralis.


L’incontro è stato bello, autentico e le parole del Santo Padre sono state di grande conforto. Citando la parabola dei talenti, il Papa ha sottolineato l’importanza dell’intraprendenza e della fiducia verso la vita e verso gli altri che noi tutti dobbiamo avere. Gli Artigiani hanno ricevuto il dono dei talenti che non vanno sprecati ma messi a frutto, non solo per sé ma per il bene comune.

Il Papa ha elogiato il lavoro degli Artigiani anche perché “abbelliscono il mondo” dando speranza. Abbellire il mondo significa migliorarlo e questo va nella direzione della PACE. Gli Artigiani come costruttori di pace.


Alcune parti del discorso di Papa Francesco sono così belle che meritano di essere citate perché ci invitano a riflettere anche sui tempi che viviamo. Vogliamo dedicarle a tutti voi in segno di amicizia perché sono parole di speranza e di conforto.

Estratto del discorso del Santo Padre

“L’artigianato mi è molto caro perché esprime bene il valore del lavoro umano. Quando creiamo con le nostre mani, nello stesso tempo attiviamo la testa e i piedi: il fare è sempre frutto di un pensiero e di un movimento verso gli altri. L’artigianato è un elogio alla creatività; infatti, l’artigiano deve saper scorgere nella materia inerte una forma particolare che altri non sanno riconoscere. E questo vi rende collaboratori dell’opera creatrice di Dio. Abbiamo bisogno del vostro talento per ridare senso all’attività umana e per metterla al servizio di progetti di promozione del bene comune”.

“Vorrei elogiare il vostro lavoro anche perché abbellisce il mondo. Noi viviamo tempi di guerra, di violenze; dappertutto le notizie sono così e sembrano farci perdere la fiducia nelle capacità dell’essere umano, lo sguardo alle vostre attività ci consola e ci dà speranza. Abbellire il mondo è costruire pace. Mi ha detto un economista che gli investimenti che danno più reddito oggi, in Italia, sono le fabbriche delle armi. Fratelli tutti, questo non abbellisce il mondo, è brutto. Se tu vuoi guadagnare di più devi investire per uccidere. Pensiamo a questo. Non dimenticate: abbellire il mondo è costruire pace.L’enciclica, ‘Fratelli tutti’, ha definito i costruttori di pace come artigiani capaci di avviare processi di ripresa e di incontro con ingegno e audacia. Lo stesso ingegno e la stessa audacia che voi usate per realizzare le tante opere destinate ad arricchire il mondo”.

Il Santo Padre ha quindi concluso l’incontro esortandoci a mettere i nostri ‘talenti’ al servizio del bene comune: “E Dio chiama tutti gli uomini e le donne a lavorare in modo artigianale, come Lui, lavorare a quel progetto di pace che Lui ha. Per questo Egli distribuisce in abbondanza i suoi talenti, perché siano messi al servizio della vita e non sotterrati nella sterilità della morte e della distruzione, come fanno le guerre, fomentate dal nemico di Dio. Cari amici, grazie per quello che sapete realizzare attraverso il vostro lavoro; e grazie anche per l’impegno sociale: anche questo è un lavoro che richiede pazienza e progettualità! San Giuseppe artigiano vi ispiri sempre a vivere il lavoro con creatività e passione”.

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