Democratica come la poesia: per l’edizione numero otto, Similitudini torna alle sue origini fondative con un tema fortemente connesso all’essenza stessa del Festival, quella di favorire una visione aperta e popolare del testo poetico, intrecciandolo con altre arti. Questa è la seconda tappa di un percorso iniziato ad aprile 2024 con Aspettando Similitudini, dedicato al tema Urbana come la poesia, e che si completa con gli appuntamenti dal 4 al 6 ottobre a Jesi. Poesia, dunque, che esce dalle torri di avorio e si sporca nel fango delle vie urbane, poesia come qualcosa di quotidiano, come la strada, e necessario come la democrazia.
Mostre, performance, installazioni, presentazioni di libri, concerti e talk, tra la Biblioteca Planettiana di Jesi ed altri luoghi della città, costruiscono il programma 2024 di Similitudini Festival, nato da un’idea dell’associazione Liberi Pensieri di Trecastelli, in collaborazione con il Comune di Jesi e la Biblioteca Planettiana. «Tengo particolarmente a questa edizione di Similitudini per la chiave di lettura che dà alla poesia, che diventa democratica, vale a dire un’arte che pur rimanendo qualitativamente elevata riesce ad arrivare a tutti, ad essere accessibile a tutti e non solo ad un’élite», ha commentato l’assessore alla Cultura del Comune di Jesi, Luca Brecciaroli.
In un crescendo di eventi ed esperienze artistiche, illustrate dal direttore del Festival, Alessandro Moscatelli, il momento clou della manifestazione sarà l’esclusivo concerto di Lorenzo Monguzzi, sabato 5 ottobre in Biblioteca. Chitarrista, cantante, cantautore, compositore, attore, l’eclettica voce ed anima, per oltre un decennio, del trio acustico Mercanti di Liquore. Monguzzi presenterà uno spettacolo che comprende sia i nuovi brani da solista, sia il repertorio dello storico gruppo. «Volevamo fortemente Monguzzi al Festival non solo perché la sua “La musica è dei poveri”, scritta insieme ai Mercanti di Liquore, ha segnato profondamente la mia vita e di riflesso è stata fondamentale per la nascita del progetto Similitudini, ma anche per il suo impegno con il “Teatro civile” di Marco Paolini, che rientra appieno nei temi del Festival», ha spiegato Moscatelli.
Numerose saranno comunque le attività proposte ed i momenti culturali nei quali la poesia, dialogando con altre discipline, si apre verso inediti scenari di fruizione. Ad esempio: è possibile indagare il mondo del podcasting, mezzo di espressività contemporaneo, in chiave poetica? Proveranno a dare una risposta Michele Boreggi, sound designer dei podcast dimaggior successo di Pablo Trincia quali Veleno, Il dito di Dio, e l’inchiesta su Rigopiano, nell’incontro Dietro la voce: un panel, venerdì 4 ottobre alle 21 alla Biblioteca Planettiana, moderato dal giornalista ed autore di podcast Matteo Belluti, durante il quale si discuterà con gli ospiti della scelta del tema, delle parole da usare e anche degli abbinamenti tra parole e suoni e dell’utilizzo in questi prodotti contemporanei di espedienti retorici del mondo poetico.
L’appuntamento con Boreggi sarà preceduto, sempre il 4 ottobre, in biblioteca, alle 19, dal talk sul libro Ogni cosa è per Giulia. Antonio Gramsci e Giulia Schucht: una storia d’amore, alla presenza dell’autrice Lucia Tancredi, scrittrice appassionata delle vite degli altri, tra cui, appunto, quella di Giulia Schucht, musicista di talento, cittadina di una terra, l’Unione Sovietica, governata da un uomo d’acciaio, splendida lupa che vive sull’orlo di un baratro. Ma quando incontra Antonio Gramsci e gli si consegna perdutamente, incappa nel punto cieco dell’amore. «Si tratta di una delle primissime presentazioni in Italia del volume», ha sottolineato ancora Moscatelli.
Dalle 18 alle 21 della seconda giornata di Festival (5 ottobre) andrà in scena Estrema come la poesia, spettacolo teatrale per 8 partecipanti e in 8 repliche sulla vita di Ken Saro-Wiwa. Lo spettacolo si inserisce nel filone caro a Similitudini degli spettacoli sulla vita dei poeti, come quelli su Jean Baret e su Dino Campana realizzati nelle scorse edizioni, usando lo spazio scenico della Sala dei Mappamondi della Biblioteca per raccontare, attraverso la performance dell’attore Paolo Mazzanti, la vicenda poetica e umana del poeta nigeriano Ken Saro-Wiwa, che pagò con la vita la sua aperta opposizione allo sfruttamento messo in atto dalle compagnie petrolifere in Africa.
Similitudini entra anche a scuola con un progetto di formazione sul tema Poesia e Democrazia, in collaborazione con il Liceo Artistico Mannucci, sezione di Jesi. «Gli alunni delle classi quinte dello scorso anno scolastico hanno lavorato su alcuni testi poetici e, con la guida delle insegnanti, hanno trasformato in immagini alcuni versi – ha illustrato Moscatelli –. Questi lavori saranno esposti per la città di Jesi, in un percorso dalla Biblioteca, luogo di libri e parole, alla Pinacoteca, luogo principe dell’arte, ed attraverso un QR code sarà anche possibile ascoltare la poesia che l’immagine rappresenta». La mostra sarà presentata poi alle 18 nell’ultima giornata del Festival, il 6 ottobre.
Evento conclusivo di Similitudini Festival, in collaborazione con Ortolibreria, alle 19 di domenica 6 ottobre, alla Biblioteca Planettiana, la presentazione del libro finalista Premio Strega 2024 e candidato Premio Procida-Isola di Arturo-Elsa Morante 2024, Autobiogrammatica di Tommaso Giartosio. Un volume «ad alto tasso di poeticità» l’ha definito Moscatelli, che è un gioco sorprendente e vertiginoso: il racconto di un’esistenza – unica e comune – come la storia di un linguaggio. La lingua come origine della coscienza e del mondo, genealogia degli affetti, identità e disidentità, filtro per lo sguardo, sola possibilità di dare un senso a ciò che abbiamo vissuto. La lingua madre e la lingua salvata. La lingua che non è soltanto restituzione poetica del racconto, ma sostanza stessa di questo racconto. Tommaso Giartosio, redattore di Nuovi Argomenti e voce di Fahrenheit su Radio 3, traccia tutti i legami che connettono l’apprendistato dell’alfabeto al vissuto di ciascuno.
Ormai indissolubilmente legata a Similitudini, di cui è testimonianza, ma anche laboratorio di idee e di riflessione sui temi che attraversano la manifestazione, COME, la rivista ufficiale del Festival, che vedrà il suo secondo numero presentato al pubblico sabato 5 ottobre alle 19 alla Biblioteca Planettiana. A firmare i contenuti di questo n. 2, oltre ai direttori artistici del Festival Alessandro Moscatelli e Nicoletta Carnevali: Silvia Barocci, docente di lingua inglese; Chiara Conti, poetessa e giocattolaia; Simone Calzolaio, docente di Diritto Costituzionale – Università degli studi di Macerata; Robert Ghattas, matematico e docente di scuola superiore, divulgatore scientifico; Francesca Casci Ceccacci, panificatrice, fondatrice di Pandefrà; Giovanni Masuzzo, segretario provinciale FLC-CGIL Ancona.