Pesaro. Morto Glauco Mauri, il cordoglio della città natale del regista e attore: il palcoscenico fino all’ultimo minuto

«Siamo tutti molto addolorati per la scomparsa di Glauco Mauri che, solo pochi giorni fa, abbiamo incontrato per il De Profundis, da Oscar Wilde, dal palco del Teatro Rossini di Pesaro, la sua città. Un ultimo spettacolo che ha riscaldato il cuore di tutti noi trasmettendo, allo stesso tempo, la fatica di una condizione che non poteva però prescindere dal vivere il palcoscenico fino all’ultimo minuto» È il cordoglio del sindaco Andrea Biancani e del vicesindaco assessore alla Cultura Daniele Vimini, a nome dell’intera Amministrazione comunale di Pesaro, per la morte di Glauco Mauri, attore e regista pesarese, avvenuta a pochi giorni dall’esibizione dal “suo” Teatro Rossini.


«Ci uniamo al dolore dei familiari, dei compagni di teatro e degli amici più cari – aggiungono Biancani e Vimini -. Insieme al presidente Maurizio Sebastiani, abbiamo deciso di dedicargli la 77esima edizione del GAD – Festival di Arte Drammatica all’avvio a breve in questo anno da Capitale italiana della cultura di Pesaro. Stiamo inoltre pensando, con il direttore Cristian Della Chiara, a un appuntamento fuoriprogramma e a un premio dedicato a Mauri da istituire per le prossime edizioni del Festival».


Domani al Teatro Argentina di Roma ci sarà la camera ardente, «a cui sarà presente una rappresentanza del Comune di Pesaro per onorare una figura simbolo del teatro cittadino, marchigiano e mondiale; un uomo e un artista straordinario a cui la città era profondamente legata» concludono il sindaco Biancani e il vicesindaco Vimini.


La città di Pesaro, nel 2009 ha conferito a Glauco Mauri la “Cittadinanza onoraria” con la seguente motivazione:

Glauco Mauri è una stella pesarese nel firmamento del Teatro italiano. La sua vita è un romanzo sul Teatro, sul rapimento delle anime che è capace di mettere in atto, su quell’amore che prende e non lascia più, che si rinnova continuamente e si esalta e si moltiplica in una spirale che porta sempre più in alto. Da quando, in quel 1^ gennaio del 1946, debuttò come suggeritore in una filodrammatica parrocchiale di Pesaro, Glauco Mauri è cresciuto con il Teatro, nel Teatro, divenendo Grande del Teatro e facendo grande il Teatro con le sue interpretazioni e le sue regie, contribuendo a quella crescita dell’amore per il Teatro in Italia che ha portato questa forma d’arte e di spettacolo a sorpassare il numero annuale di spettatori degli stadi di calcio. E da quando questa passione lo ha portato lontano da Pesaro, per i pesaresi è restato sempre uno di loro, un grande di cui essere ammiratori ed orgogliosi della sua affermazione in un’arte verso la quale in città c’è sempre stata ed è cresciuta una passione diffusa. Uno che ha qualificato il teatro italiano con la sua ricerca e creatività. Per converso Pesaro ha sempre mantenuto un posto speciale nel cuore di Glauco Mauri. Un sentimento tenero per quella Pesaro in cui è nato ed in cui ha fatto i primi passi; per quella “madre meravigliosa” che lo sostenne nella difficile scelta di andare all’Accademia Silvio D’Amico invece che all’Università. E in questo posto del cuore torna sempre volentieri, con le sue opere teatrali (qui debuttò con la “Compagnia Mauri” appena costituita), per incontri culturali o per qualche giorno di riposo. Il percorso artistico, di vita e di pensiero di questa straordinaria personalità non è solo ricco di interpretazioni di successo che hanno un posto nella storia del Teatro italiano, ma è denso di elaborazione, di creatività e di riconoscimenti che hanno onorato anche la “sua” città natale.


 Glauco Mauri è stato inoltre insignito del Premio Circolo della Stampa di Pesaro nel 1996.

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