Martedì 27 agosto a Pesaro 2024 inaugura – tra gli scogli del mare e in biblioteca – un nuovo episodio del progetto che si interroga sul ruolo dell’arte nello spazio pubblico. Protagonista Matteo Fato con l’intervento permanente ‘Una favola equestre senza cavalcata (Caretta Caretta)’ a cura di Simone Ciglia, dedicata al Quartiere 9 – Soria – Tombaccia.
Il progetto concepito da Matteo Fato si propone di sintetizzare i due principi fondanti del dossier di Pesaro 2024 – natura e cultura – riflettendo allo stesso tempo l’identità della comunità cui è indirizzato e rispondendo ai suoi bisogni. ‘Una favola equestre senza cavalcata (Caretta Caretta)’ si articola in due componenti.
La prima è una scultura in bronzo su plinto in pietra della Majella dedicata alla tartaruga marina, collocata sugli scogli prospicienti il Molo Rosa dei Venti, visibile sia dalla spiaggia sia – per chi lo vorrà – dal mare con l’ingresso in acqua. Prodotta grazie alla collaborazione con la Scuola di scultura dell’Accademia di Belle Arti di Urbino con il supporto tecnico di Nicolas Demetriou, l’opera s’inscrive idealmente nell’ambito dell‘Oasi delle Tartarughe’, progetto di salvaguardia dell’habitat marino e costiero del Parco San Bartolo per il recupero delle tartarughe marine, specie in pericolo di estinzione.
L’animale è rappresentato secondo i modi canonici della statuaria equestre – una scultura in bronzo su plinto in marmo – fatta eccezione per l’iconografia e le dimensioni: il soggetto animale è raffigurato infatti a fianco di una figura umana (autoritratto dell’artista), come ben dichiarato dal titolo; uomo e animale sono quindi sullo stesso piano e la logica del dominio viene abbandonata in favore di quella della solidarietà. Inoltre la statua impiega una scala ridotta, smantellando la retorica associata a questa forma di rappresentazione e avvicinandola alla quotidianità. L’esito finale è quello di un “anti-monumento” che segna il primo approccio dell’artista con il medium del bronzo.
Nel secondo intervento sempre sullo stesso tema ambientale, Fato ha realizzato una serie di “quadri tattili” in collaborazione con la Biblioteca Louis Braille, istituzione culturale simbolo del Quartiere che si connota per la sua forte vocazione all’inclusione grazie al ricco patrimonio di libri e strumenti multimediali per persone con disabilità della vista fra cui pubblicazioni tattili e in CAA (Comunicazione Aumentativa Alternativa) per altre difficoltà cognitive e sensoriali, che ha molto colpito l’artista nel corso dei suoi sopralluoghi.
Fato ha quindi pensato di trasporre questo particolare formato editoriale in ambito pittorico, creando cinque quadri “da toccare” che accompagnano una favola dedicata alla tartaruga. Le tele saranno a disposizione del pubblico della biblioteca per essere esperite non solo – come consuetudine – a livello visivo ma anche tattile. Questo inedito ciclo di opere apre un nuovo capitolo nel discorso pittorico di Fato, estendendone la ricezione sensoriale.