Dal 26 agosto sono un libero battitore! Esco definitivamente dalla Poliarte, l’Accademia che ho visto nascere e contribuito a crescere.
Anty Pansera, illustre storica italiana del design, nella sua prefazione al mio libro “Design, il modello formativo dorico”, pubblicato nel 2009 dall’Editrice DeLettera di Milano, così scrive: “In tempi abbastanza calamitosi quali questi nei quali ci tocca a vivere, ripercorrere l’avventura della Poliarte di Ancona – di fatto l’avventura umana e professionale di Giordano Pierlorenzi di cui è ‘creatura’, – è come ritrovare pensieri, emozioni, fatti, storia e storie che hanno attraversato – e modificato – anche la nostra vita”.
Ebbene, guardando indietro, non posso che dirmi orgoglioso e grato di quello che abbiamo fatto ed ottenuto per Ancona e per le migliaia di studenti, italiani e stranieri, laureati designer, che lavorano in tutto il mondo, portando con sé oltre alle competenze tecniche e umane, anche l’affetto di una città, d’acchito percepita forse poco accogliente, ma capace poi, di un abbraccio forte e largo con la sua acropoli e il mare calmo; indimenticabili.
Le migliaia di follower che ho sui social dimostrano l’attaccamento pervicace degli studenti ed ex studenti; le chat che continuamente ci scambiamo, ci ricordano le difficoltà e i successi ottenuti in 53 anni insieme di questa piccola e celebre istituzione.
Addirittura, i miei studenti hanno cambiato persino il mio cognome in ‘Pierlorencer’, definendomi uno strano influencer un po’ artista e un po’ psicologo.
Il ricordo indelebile di una storia intessuta di vite vissute e di destini intrecciati: una vera comunità educante alla sequela della Bauhaus.
Si, ne sono orgoglioso, perchè con il CNIPA prima (1972/2001) e a seguire la Poliarte, abbiamo completato il progetto di “Ancona Città Universitaria”, iniziato nel 1969 con la “Libera Università di Ancona”, e nel 1972 con il Centro Sperimentale Design CNIPA, Scuola di Eccellenza della Regione Marche, che nel 2016, con decreto ministeriale, è divenuta l’Accademia di belle arti e design Poliarte di Ancona.
Ancona, una città universitaria dunque, vocata al mare, bisognosa tuttavia, di canalizzare e attuare le enormi potenzialità creative verso ulteriori orizzonti: la moda, il design, il cinema, la nautica, l’ambiente, la comunicazione, la manifattura, le nuove tecnologie, l’ergonomia.
Un esempio, il distretto degli yacht di lusso, è il primo grande bacino occupazionale dei nostri studenti.
Si, ne sono orgoglioso, perché nonostante la marginalità geografica e la piccolezza istituzionale, il nostro palmares è ricco, gonfio di premi e attestazioni nazionali e internazionali. Ne cito solo pochi: Federico Zenobi di Jesi, premio internazionale a Los Angeles di Street Art 2016; Emanuele Fabbri Industrial designer di Sassocorvaro, Premio Compasso d’oro studenti 1995; le studentesse in fashion design a Campione d’Italia 1992, per la migliore performance al defilè nazionale delle Scuole Italiane di Moda, mi hanno regalato il premio di miglior direttore dell’anno. E poi per tre anni consecutivi, vincitori a Matera del Premio Nicoletti home di interior design e componenti di arredo. E ancora Tiberio Adami graphic designer di Civitanova Marche che ha percorso tutto il ‘cursus honorum’ accademico: studente, professionista 1989, insegnante, socio fondatore e presidente della Poliarte. E infine, come non ricordare il promettente studente Fabrizio Tarducci di Senigallia, in arte Fabri Fibra, diplomato al CNIPA in graphic design?
Si, ne sono orgoglioso, perchè sono riuscito ad inserire l’Accademia di Ancona in un contesto internazionale e in un ampio circuito universitario per progetti di ricerca e progettazione innovativa, prima fra tutte l’Università di Torino con i proff. Margherita Camilletti Cremasco e Melchiorre Masali che ringrazio; una collaborazione avviata nel 1984 e tuttora attiva. E poi, l’adesione ad UniAdrion, l’associazione di tutte le università della macroregione europea Adriaticoionica.
La Poliarte è l’unica accademia tra le 52 università presenti.
Si, ne sono orgoglioso, perché ho trovato lungo il percorso, pochi critici, e invece tanti amministratori sagaci, imprenditori audaci, giornalisti sensibili, dirigenti scolastici sostenitori, genitori fiduciosi, che hanno condiviso le mie idee e progetti, talvolta un po’ stravaganti, ma certo innovativi.

Ringraziamenti.
Prima di tutto ringrazio Dio per questa magnifica avventura di lunga direzione dell’accademia Poliarte – 49 anni e tre mesi, di poco inferiore al record del mio rettore dell’Università di Urbino Carlo Bo, di 53 anni -, che, a detta di molti, e come davvero la sento anch’io, è una mia creatura.
Ringrazio poi, per la loro fiducia e immancabile sostegno amministratori sagaci, come i presidenti della Camera di Commercio Franco Ferranti e Augusto Bocchini; i presidenti e assessori della Regione Marche Giuseppe Serrini, Rodolfo Tambroni; i dirigenti della Confartigianato Libero Lucconi e Ugo Borghi; i sindaci Alfredo Trifogli e Fabio Sturani; i rettori dell’Università di Ancona Filippo Bruni e Marco Pacetti; gli imprenditori illuminati come Adolfo Guzzini, Vittorio Merloni, Sandro Feliziani e Vittorio Livi; i direttori e i giornalisti della stampa, della Rai e dei media locali che hanno narrato con obiettività e sostenuto il nostro incedere; i miei docenti selezionati con l’unico criterio: “motivati motivazionisti” e poi tutto il personale tecnico ammnistrativo.
Ed infine, ringrazio i miei studenti che mi hanno insegnato ad insegnare e a dirigere una comunità complessa, mutevole, ricca di valori alti, meritevoli di essere scambiati.
Dunque, io sono il passato; ma ecco, che si affaccia il futuro, di cui consegno il presente carico di una prospettiva promettente, al nuovo proprietario della Poliarte, a Iginio Straffi.
A lui faccio i migliori auguri di un grande sviluppo.
La Poliarte è Ancona, la sua sfida a misurarsi, a competere con consapevolezza e determinazione!
Giordano Pierlorenzi