De Gregori: “Facciamo musica italiana dal vivo”. Sold out per il Principe all’Arena Gigli di Porto Recanati / VIDEO, foto e recensione

di Stefano Fabrizi

“Qua si fa musica italiana dal vivo”, lo ripete a mo’ di mantra fino ai saluti finali. Eccolo il Principe sul palco di un’Arena Gigli di Porto Recanati sold out per l’occasione.

Scenografia stile anni ’70 (forse con qualche faro in più) e Francesco De Gregori che fa avanti e indietro tra il fronte palco e il retro dove ha bottigliette d’acqua e un bicchiere di birra. Ogni tanto una sigaretta tra le dita di un braccio che lascia penzolare: più un rito che una vera necessità da fumatore. Berrettino con visiera rossa come la t-shirt, occhiali, e un pantalone estivo color ghiaccio.  

Il tour, partito da Piacenza terminerà il 4 settembre a Prato, ha un titolo che è già un manifesto: “De Gregori dal vivo”. Eh sì! Con diversi “colleghi” che si presentano con le basi e si fanno aiutare da auto-tune, lui ci tiene a precisare che canta dal vivo e che la sua band suona da vivo. Bene, molto bene. 

Ad aprire il concerto Angela Baraldi che poi ha dato la scena al Principe. Giusto un breve cambio di set e Francesco De Gregori si appropria del palco con i musicisti che lo accompagnano. Ci sono Primiano Di Biase (Hammond), Carlo Gaudiello (tastiere), Paolo Giovenchi (chitarre), Guido Guglielminetti (basso e contrabbasso), Francesca La Colla (cori), Simone Talone (percussioni), Alessandro Valle (pedal steel guitar e mandolino).

Il cantautore ha riallacciato il filo con il suo pubblico interrotto nel giugno 2022, quando è partito il fortunato tour che ha portato sul palco Antonello Venditti e Francesco De Gregori. E da quel tour (visto allo Sferisterio di Macerata) che abbiamo scoperto un De Gregori insolitamente ciarliero. Ci aveva provato Lucio Dalla quando nel ’79 lo “istigava” a parlare durante il tour Banana Republic, ma lui niente. Dalla al termine del concerto si concedeva ad allegre brigate, mentre De Gregori se ne tornava in camera d’albergo. Da lì l’epiteto Principe coniato da Dalla.

E, difatti, il 73enne cantautore romano avvisa il pubblico: “Ci sono due novità, De Gregori parla e spiega le canzoni. Tanti anni fa mi accusavano di essere ermetico… Pablo è vivo o Pablo è morto?… ma vaaa…”. Il pubblico ride e applaude.

A proposito della frase di “tanti anni fa” è un altro mantra che il cantautore ripeterà spesso, come a esorcizzare il trascorrere del tempo. 

L’artista ha proposto un concerto di oltre due ore, intenso e zeppo di canzoni e poesia. Un concerto che non può racchiudere una produzione così ampia come la sua e difatti tanti brani sono rimasti fuori, almeno nella scaletta di Porto Recanati. (per seguire la scaletta i video in pagina, ndr)

Il primo brano è già una sorpresa. “Lettera da un cosmodromo messicano”. Non manca “Numeri da scaricare” con una ritmica solida e ben sostenuta dai musicisti. E ancora tra canzoni che hanno fatto una bella fetta del cantautorato italiano. La voce di De Gregori è sostenuta lì dove serve dall’ottima Francesca La Colla.

Altra scelta coraggiosa dell’autore, molto apprezzata dallo zoccolo duro dei suoi fan, quella di includere in scaletta “L’uccisione di Babbo Natale”, al quale l’artista dedica una lunga presentazione, spaziando tra i dolci ricordi del passato e il momento in cui ha deciso di maltrattare il simbolo della tradizione natalizia, anche se solo nel testo della canzone. E c’è anche Diamante: “Zucchero mi chiamò per dirmi che gli serviva un testo per la melodia che aveva scritto durante la notte e che intendeva raccontare della sua amata nonna Diamante e di quel periodo della sua vita”.

Dolce e delicata (ma solo nella musica) è “Stella stellina” e non ha bisogno di spiegazioni “Generale” (era sul disco “De Gregori” del 1978 e fu anche un 45 giri di successo), riconosciuta dal pubblico sin dai primi accordi, che continua ad essere eseguita con l’arrangiamento di Vasco Rossi.

Un lungo suono di Hammond introduce la bellissima “Il cuoco di Salò” (da “Amore nel pomeriggio” del 2001, quattordicesima prova solista dell’artista) per poi “piombare” a “La leva calcistica della classe ’68”. E ancora. Per arrivare ai bis. Si resta nell’ambito Ron-Dalla con  “Anidride solforosa”, De Gregori chiama sul palco Angela Baraldi, offrendo una convincente interpretazione a due voci. Per il finale De Gregori va sul sicuro e si affida a due classici senza tempo: “Rimmel” e “La donna cannone”. I saluti su “Buonanotte fiorellino” con De Gregori che invita a formare coppie (di qualsiasi genere) per ballare il valzer.

“La musica italiana dal vivo” è l’ultimo arrivederci. E mentre l’Arena Gigli continua ad applaudire De Gregori è già dentro il van che lo porta via. Il Principe è il Principe!

E l’estate dei grandi concerti all’Arena Gigli continua. Sabato 17 agosto Le Orme con Il leone e la bandiera (ore 21:30) e giovedì 22 agosto “Queen At The Opera”, lo show rock-sinfonico basato sulle musiche dei leggendari Queen.  Le Orme oltre al nuovo album presenteranno brani immortali come Amico diieri, Giochi di bimba, Cemento armato, Sguardo verso il cielo e Felona e Sorona. Insomma, due apputamenti da non perdere.

A cura di

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *