Nella marineria con il termine sopravénto si identifica tutto quello che si trova dalla parte da cui spira il vento – riferito alla posizione di chi osserva – nella meteorologia si tratta della parte più esposta al rischio precipitazioni, nel nostro caso specifico si tratta di tutto quello che succederà in due giorni di musica e incontri in diversi luoghi marinari e culturali di Fano di cui quello principale sarà l’ex chiesa di San Francesco, quando a prendere il sopravvento saranno le emozioni e ciascuno di noi sarà esposto al “rischio” delle relazioni: quando il mare dialogherà con il centro storico, i marinai saranno di ritorno e il richiamo delle sirene sarà una canzone.
Rebel House per conto del Comune di Fano svela la rotta tracciata per questa nuova manifestazione che si pone l’obiettivo di sintetizzare gli sguardi, i sentimenti e le culture proprie di due mondi apparentemente molto lontani tra loro, come quello della musica e della marineria.
E lo fa con un format nuovo, un festival articolato in tre giornate, con incontri ed appuntamenti organizzati in più momenti quotidiani ed in luoghi e contesti caratteristici.
Se il fulcro degli spettacoli sarà infatti il monumento a cielo aperto che è rappresentato dalla ex Chiesa di San Francesco, che ospiterà per tre sere concerti musicali, diversi altri luoghi della marineria saranno palcoscenico di randez-vous tra i protagonisti della manifestazione e si vestiranno a festa per ospitare i custodi della tradizione marinara, che dialogheranno con gli artisti, con i giornalisti e i politici, per confrontarsi sul tema del mare e sulla sua valenza sociologica, storica e culturale, a cui questo festival si pone l’obiettivo di conferire una sentita e rinnovata dignità.
L’intenzione della manifestazione è quella di citare senza essere pedissequi, di onorare senza retorica, di raccontare ponendo cioè l’accento su una tematica accessoria come quella della marineria, marginale ai discorsi della colloquialità comune nonostante la pratica di questa professione sia tutt’oggi a Fano un indotto importante per l’economia e la vita attiva della comunità.
Per riuscire in questo intento il comune di Fano tramite l’organizzazione di Rebel House si avvarrà di tutta la professionalità, sensibilità, ricerca e visibilità garantita da due direttori artistici di eccezione quali Colapesce e Dimartino che oltre a presenziare durante le giornate di festival hanno curato il palinsesto musicale.
Musicisti e polistrumentisti che in questi anni stanno cavalcando l’onda del successo e che, con la recente rivisitazione del brano I Marinai di Ivan Graziani, composto e ispirato secondo le fonti proprio dall’ascolto di un coro di marinai delle nostre zone sapranno onorare e puntare i riflettori e gli sguardi degli spettatori verso un argomento che merita di essere contemplato e riabilitato anche nel discorso pubblico.
La scelta è ricaduta sul noto duo artistico perché da sempre nella loro narrazione poetica l’elemento mare non è mai marginale.
Le loro origini Siciliane creano inoltre un importante e sottile fil-rouge con quello che fu l’incantevole festival musicale che caratterizzò e seppe portare a Fano artisti di fama internazionale, il nome de “Il Violino e la Selce” quando anche il quel caso la direzione artistica fu affidata ad un artista siciliano: Franco Battiato.
Il festival sarà accompagnato da gesti collettivi in giro per la città che verranno svelati nei prossimi giorni e che vedranno attivarsi anche diverse associazioni i cui scopi sono aderenti alla finalità dell’iniziativa.
Sono invece già noti gli artisti che per le tre sere alle ore 20:30, anticipati da voci recitanti letture marinare, si esibiranno all’interno della ex chiesa di San Francesco.
Ad inaugurare la prima serata spetterà a due artisti marchigiani: dalle ore 20:30 si esibiranno in un concerto inedito Maria Antonietta e Colombre.
La seconda serata di festival, quella del 25 maggio, si esibiranno alla presenza dei direttori artistici Colapesce e Dimartin: Nicolò Carnesi e Any Other.
La serata conclusiva del festival vedrà la partecipazione in concerto di Filippo Graziani, con una incursione musicale di Colapesce e Dimartino. Un momento in cui di certo si ricorderà il padre di Graziani, Ivan, e la sua canzone I Marinai, rieditata quest’anno proprio dai nostri direttori artistici
I biglietti degli spettacoli sono in vendita sul portale liveticket.it
24 maggio – Maria Antonietta, Colombre
Colombre è Giovanni Imparato. Come il mostro marino del racconto di Buzzati, da cui prende il nome, affiora dall’acqua pubblicando nel 2017 l’album “Pulviscolo”. Tra il 2017/18 intraprende un tour di più di novanta concerti, aprendo anche i concerti di De Gregori e Luci della Centrale Elettrica. Nel 2018 co-produce e arrangia il disco “Deluderti” della cantautrice Maria Antonietta, con la quale aveva già collaborato alla produzione del suo disco precedente “Sassi”. Vince il premio “Super MEI Circus” come miglior artista indipendente dell’anno. Nel 2019 Calcutta lo invita a prendere parte al tour di “Evergreen” come chitarrista. Nel marzo 2020 pubblica il suo secondo disco, “Corallo” (Bomba Dischi) molto ben accolto da pubblico e critica. Nel 2021 co-produce e arrangia il disco d’esordio di Chiello “Oceano Paradiso”, certificato disco d’oro. Nel 2023 esce il terzo disco “Realismo magico in Adriatico” per Bomba Dischi, di cui il singolo “Più di prima” è interpretato con Franco 126. Nel gennaio 2023 si esibisce a Eurosonic a Groningen in Olanda dove è stato scelto da Rai Radio 2 come rappresentante dell’Italia.
Maria Antonietta, nome d’arte di Letizia Cesarini, è una cantautrice nata a Pesaro nel 1987. Dopo aver autoprodotto il suo primo disco nel 2010 “Marie Antoinette wants to suck your young blood” e dopo aver fondato il progetto shoegaze “Young Wrists” nella sua Pesaro, confeziona l’esordio in italiano registrato e prodotto da Dario Brunori nel 2012. Scrive un racconto, “Santa Caterina al Sinai”, pubblicato da Minimum Fax per l’antologia Cosa volete Sentire. Il disco è seguito da “Sassi” (2014), prodotto da Colombre e Marco Imparato, e “Deluderti” (2018), prodotto sempre con Colombre. Laureata in Storia dell’arte, ha dedicato una serie di reading alla creatività femminile, e alle sue poetesse del cuore. Come scrittrice ha pubblicato nel 2019 per Rizzoli il libro di poesie e racconti “Sette ragazze imperdonabili. Un libro d’ore”. A Febbraio 2020 partecipa al Festival di Sanremo come ospite di Levante, insieme a Francesca Michielin, nella serata dei duetti. Nel 2021 vince il “Premio Pierangelo Bertoli A muso duro”, ed è la conduttrice della serie Sky “Sacra bellezza – Storie di santi e reliquie” sul mondo dell’arte sacra. Nel 2023 pubblica per Warner il suo quarto disco “La Tigre Assenza”. Da qualche mese è giurata del Premio Strega Poesia.
25 maggio – Nicolò Carnesi, Any Other
Any Other, nome d’arte di Adele Altro (Verona, 1994), è una cantautrice e polistrumentista italiana. Il progetto Any Other – dice Adele – parte dal rimettersi in gioco, dal piazzare al centro le proprie canzoni: dieci brani che raccontano chi è Adele, cosa le succede, cosa le piace e cosa no, cosa ascolta e cosa sa fare con una chitarra in mano. Così l’iniziale “Something” diventa il ponte ideale tra quello che era e quello che è adesso, un indie rock che sfiora il college delle origini. Ma qui non c’è solo Adele: canzone dopo canzone, arrangiamento dopo arrangiamento, i giovanissimi Erica Lonardi e Marco Giudici sono diventati parte imprescindibile degli Any Other, ormai un trio a tutti gli effetti, capace di offrire soluzioni diverse andando oltre il classico pattern chitarra-basso[1]batteria, dando respiro a ogni dinamica e a ogni tema.
Nicolò Carnesi è un cantautore della tradizione nazionale, funambolico creatore di brani di blues elettronico e perfino autore lirico e contemporaneo. Pubblica il primo album nel 2012: “Gli eroi non escono il sabato”, arricchito dalla collaborazione con Brunori SAS, che accompagna nel suo tour nei club d’Italia nel 2014, l’anno che coincide con l’uscita del suo secondo album “Ho una galassia nell’armadio”. Il terzo album, “Bellissima Noia” del 2016, vede la partecipazione non solo di Brunori SAS, ma anche de Lo Stato Sociale, Dente, Dimartino, Luci della Centrale elettrica, Appino. Nel 2019 esce “Ho bisogno di dirti domani”, il quarto album di inediti e nel 2021 pubblica gli inediti “Virtuale” e “Consumati”. A 10 anni dal primo album propone una riedizione dello stesso con il singolo apripista “Levati” interpretato insieme a Dente, seguito da “Kinder cereali all’amianto” con i Fast Animals and Slow Kids e da “Penelope, spara!” con Dimartino.
26 maggio – Filippo Graziani
Filippo Graziani, secondo figlio di Ivan, è nato e cresciuto a Rimini. Inizia la sua attività musicale appena maggiorenne insieme al fratello batterista Tommy, girando per i club e i locali di tutta Italia fino ad aprire i concerti di importanti gruppi e artisti come Renato Zero, Negramaro, Morgan, Niccolò Fabi e Max Gazzè. Nel 2008 forma un gruppo rock chiamato Stoner-rock Carnera, che debutta con l’EP First Round e con cui apre il concerto italiano di Zakk Wylde. Successivamente si trasferisce negli Stati Uniti, dove continua la sua attività musicale. Influenzato dalla scena della musica folk e rock elettronico statunitense, torna in Italia e avvia il progetto “Viaggi e intemperie”, che omaggia il padre Ivan Graziani. Sempre in omaggio a suo padre e sotto la cura di Pepi Morgia, porta avanti un tour dal novembre 2009, che confluisce nell’album dal vivo “Filippo canta Ivan Graziani”, dedicato esclusivamente alle più celebri canzoni del padre. Il disco nel 2011 risulta tra i finalisti della Targa Tenco nella sezione “Miglior interprete”. Nel 2014 partecipa al Festival di Sanremo nella categoria “Nuove proposte”, ottenendo il premio della Targa Tenco 2014 nella sezione “Migliore opera prima”. Nel maggio 2017 pubblica un altro singolo dal titolo “Esplodere”. Il suo secondo album in studio “Sala giochi” verrà pubblicato il 16 giugno seguente. Dal 2019 ad oggi Filippo si sta dedicando a divulgare il meraviglioso repertorio di Ivan attraverso spettacoli Live che contribuiscono a far conoscere alle nuove generazioni un artista che ha rappresentato una svolta nel rock italiano.
Colapesce Dimartino Lorenzo e Antonio: due scrittori di canzoni tra i più ricercati e importanti sulla scena italiana dell’ultimo decennio. Negli anni hanno lasciato un segno indelebile sia con i loro rispettivi percorsi solisti – dalla Targa Tenco “come miglior opera prima” per il debutto di Colapesce al brano “Il mondo è nostro” scritto da Dimartino per Tiziano Ferro – che insieme con le prestigiose collaborazioni con artisti come Ornella Vanoni, Luca Guadagnino, Cerrone, Fabri Fibra. Nel 2022 hanno pubblicato “Cose da pazzi” canzone scritta per la colonna sonora della serie Original “The Bad Guy” – in esclusiva su Prime Video – con Luigi Lo Cascio e Claudia Pandolfi. Quest’anno sono tornati sul palco dell’Ariston con “Splash” bissando lo straordinario successo di “Musica Leggerissima” – e del loro primo album insieme “I Mortali” (certificato Disco D’Oro) – brano che ha segnato il 2021 conquistando critica e pubblico. “Musica leggerissima” ha collezionato il maggior numero di presenze alla posizione #1 della classifica EarOne Airplay Radio e ben 5 Dischi di PLATINO e oltre 150 milioni di streaming totali. Nella versione in lingua spagnola di Ana Mena, con il titolo di “Mùsica Ligera”, è diventata anche una hit internazionale vincendo ai Los 40 Music Awards 2022 come “Migliore canzone nella categoria Spagna” e conquistando la certificazione spagnola del Doppio Disco di PLATINO. il 12 ottobre 2023 è uscito il brano “La luce che sfiora di taglio la spiaggia mise tutti d’accordo”, primo estratto dal nuovo atteso album del duo dal titolo “Lux eterna beach” in uscita il 3 novembre.
Nota: Lux Eterna Beach include la canzone “I Marinai” scritta da Ivan Graziani la cui “traccia” è arrivata al duo dal figlio Filippo e dalla famiglia, è stata poi completata attorno ad alcune strofe ed un coro di pescatori di Fano cui era dedicato il brano con anche questa frase “per ogni figlio che è rimasto in mezzo al mare” che è tremendamente attuale anche se arriva dagli anni ’80.
“L’abbiamo completata in punta di piedi scrivendo i ritornelli, abbiamo tenuto la sua voce e un synth il resto lo abbiamo risuonato. Eravamo impauriti e titubanti: ci siamo chiesti se fosse eticamente giusto” sottolinea il duo “ci siamo incontrati con Ivan, un innovatore che cercava una terza via fra cantautorato e pop, in un tempo che non esiste. In studio io suonavo il basso, Lorenzo la chitarra e c’era la sua voce e queste parole moderne… altro che intelligenza artificiale»